Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Giuly_2_21    16/04/2023    1 recensioni
PREQUEL/SPIN-OFF DI LOST IN THE ANIME MULTIVERSE E SEQUEL DI JJBA VENTO AUREO
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Dopo lo scontro con Diavolo a Roma Giorno riesce finalmente a salire ai vertici di Passione e diventarne il Boss.
Ma la strada per coronare il suo sogno è ancora lunga e irta di ostacoli.
Affiancato da vecchi e nuovi alleati e pronto a tutto pur di non venir meno alle promesse fatte, il ragazzo dovrà affrontare l'ombra che attanaglia l'Italia da decenni e regolare i conti con il suo passato e le conseguenze delle sue scelte.
Ma non sempre tutto va secondo i piani…
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NUOVO CAPITOLO OGNI LUNEDI (FINO A ESAURIMENTO SCORTE)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Giorno Giovanna, Guido Mista, Nuovo personaggio, Pannacotta Fugo, Trish Una
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Anime Multiverse Series'
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Napoli, 2 maggio 2001

Trish odiava svegliarsi presto la mattina per andare a scuola, specie se ad attenderla c'era una bella verifica di chimica da fare. Purtroppo non poteva permettersi di saltarla perciò sbuffando si alzò e si preparò.

Una volta uscita, vide la porta dell'appartamento di Mista, a pochi passi dal suo, socchiusa e decise di entrare un attimo a controllare la situazione. Come ormai era diventata l'abitudine, trovò il castano appisolato sul tavolo della cucina.  Lì accanto riconobbe la testa ramata di Fugo e poco più in là una bionda che suppose essere Alice Zeppeli, l'eccentrica ladra autodidatta di cui le aveva parlato Mista nonché una delle nuove reclute di Passione. Dovevano aver discusso fino a tarda notte di questioni riguardanti Passione, un evento che si ripeteva sempre più di frequente specie dopo lo scoppio della faida con la Carboneria.

Trish non conosceva tutti i dettagli, ma aveva scoperto che c'erano stati diversi scontri fuori regione nelle ultime settimane, specialmente in Lazio, Toscana, Sardegna, Emilia e Sicilia. Mista e Fugo le avevano spiegato che nei precedenti accordi quelle 5 regioni erano state dichiarate "neutre", perciò nessuna organizzazione doveva svolgere affari lì (almeno nella teoria). Ma con la rottura degli accordi era partita anche una "corsa al territorio". Le prime tre e la parte ovest della quarta erano cadute in mano alla Carboneria, mentre Neo-Passione si era presa la quinta e la metà orientale della quarta.

-La Carboneria controlla anche Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Lombardia, Trentino e Umbria. Noi, invece, abbiamo Campania, Basilicata, Abruzzo, Molise, Puglia, Calabria, Veneto, Friuli e Marche. È a tutti gli effetti uno scontro tra Nord e Sud, la parte industrializzata contro quella "arretrata"- aveva commentato Mista in uno dei suoi momenti da "intellettuale".

La ragazza sorrise a quel ricordo prima di scuotere il suddetto per svegliarlo.

-Ancora cinque minuti, Fugo- mugolò il castano nel sonno.

-Guarda che è Trish, deficiente- puntualizzò il ramato ridestandosi per poi dare un colpo alla spalla della bionda. 

La ragazza si svegliò stropicciandosi gli occhi e facendo un grosso sbadiglio.

-Buongiorno. Che ore sono??- chiese con la voce impastata.

-Le 7.30- rispose Trish mentre prendeva la caffettiera -Volete del caffè??-

-Anche due- rispose Mista sbadigliando -Madonna mia che sonno-

-Forse dovreste prendervi una pausa- disse la rosa -È da giorni che vi vedo fare le ore piccole-

-Siamo in guerra. Non possiamo permettercelo- ribatté Fugo.

-E come pensi di poter elaborare strategie efficaci addormentato sul tavolo??- rispose lei.

-No, ti prego. Almeno tu risparmiaci la ramanzina. Già c'è GioGio che…- la supplicò Alice prima di venire interrotta da un rumore di cocci infranti. Trish aveva rotto una tazzina.

-Scusate. L'ho stretta troppo- disse stizzita.

Alice intuì di aver toccato un tasto dolente e si acquietò. Lo stesso non fece Fugo. 

-Per quanto ancora vuoi continuare così??- domandò seccato alla rosa.

-Fugo...- lo ammonì Mista ricevendo solo un'occhiataccia di rimando.

-Così come??- chiese lei per quanto sapesse già.

-Come se fosse stato lui a rovinarti la vita- disse lui -Perchè non gli dai un'altra possibilità?? L'hai fatto con me che ti ho abbandonato al tuo destino senza pensarci due volte-

-Tu non mi dovevi nulla. Non avevamo legami e sei stato coerente. Lui invece mi ha mentito e usato!!-

-Lui ti ha protetto!! E lo sta facendo anche ora!! Possibile che non te ne sia accorta?!- 

La ragazza fece per ribattere, ma l'occhio le cadde sull'orologio, scoprendo così di essere in ritardo.

-Merda!! Devo andare!!- esclamò raccattando la borsa e uscendo tra le proteste di Fugo. 

Marciò da sola per diversi minuti prima di essere raggiunta da Mista.

-Sei anche tu qui per convincermi a fare la buona cristiana e perdonare a destra e manca??- chiese tutta irritata.

-Volevo solo accompagnarti. Napoli non è più un posto sicuro- rispose lui pazientemente.

Passò diverso tempo prima che ella si calmasse e realizzasse quanto fosse stata scortese e infantile.

-Mi dispiace per la tazzina… e per la scenata- si scusò.

-Tranquilla. Ormai ci ho fatto il callo- gli rispose il castano.

-Tu credi che dovrei dargli un'altra occasione??- gli domandò improvvisamente.

Il ragazzo ne rimase sorpreso. Non si aspettava una domanda del genere da lei. Non sapeva se rispondergli sinceramente o dirgli quello che avrebbe voluto sentirsi dire. Alla fine optò per un misto delle due.

-GioGio non è una persona cattiva, ma è un essere umano e come tale commette errori o non nota come certe azioni possono ferire gli altri. In questi casi è importante chi è nel torto se ne renda conto e cerchi di rimediare. Se ritieni che lui l'abbia fatto, allora credo che un'altra occasione se la meriti-

Trish fece per dire qualcosa ma, ormai arrivati al cortile della scuola, sentì la campanella suonare in lontananza. Imprecando si precipitò in classe. Fortunatamente riuscì a varcare la porta dell'aula nell'esatto istante in cui veniva chiamata all'appello, ma per via dell'affanno inciampò nei suoi stessi piedi. A impedirle una rovinosa caduta fu uno dei suoi compagni che l'afferrò al volo. Trish fece per ringraziarlo, ma quando lo vide in volto, si chiese come fosse possibile che su 25 presenti in aula il suo salvatore dovesse essere proprio lui.

-Tutto bene??- le chiese Giorno preoccupato mentre la raddrizzava.

Trish non seppe cosa dire. Una parte di lei voleva semplicemente annuire e ringraziare; l'altra parte, invece, lo voleva mandare a fanculo. Rimase lì impalata e muta finché la Mazzetti non li mandò entrambi al posto e iniziò a distribuire la verifica.

Le successive due ore trascorsero nel silenzio totale. Ma mentre la testa (della maggior parte) dei suoi compagni era concentrata sulla verifica, quella di Trish faceva ping-pong tra le domande e Giorno Giovanna.

Una parte di sé sapeva che Fugo avesse ragione. Aveva visto con i suoi stessi occhi quanto Giorno tenesse al gruppo e quanto fosse addolorato per la morte dei compagni. Aveva visto il suo impegno e la sua risolutezza nel salvarsi, arrivando addirittura a tagliarsi entrambe le mani per eliminare Notorius BIG o a trafiggersi con la freccia, non certo che sarebbe sopravvissuto al processo. L'aveva visto, eppure non riusciva a perdonargli tutte quelle menzogne, di aver approfittato di lei per avvicinarsi a suo "padre" (se mai si potesse chiamare un uomo come Diavolo padre), di aver convinto Bucciarati a compiere quella follia che l'aveva ucciso. Ma soprattutto (e di questo se ne rendeva conto pure lei) non voleva ammettere di essere lei nel torto. Per questo non l'aveva ancora perdonato.

Con la coda dell'occhio lo guardò. Era chino sul banco, la treccia bionda poggiata sulla spalla, gli occhi verdi trasudanti di concentrazione e la mano destra intenta a scrivere incessantemente. In quel momento sembrava un ragazzo come altri, non un ex- ladruncolo di strada e tantomeno un boss mafioso.

"E pensare che è un bel ragazzo" si ritrovò a pensare "Ma che stai dicendo, Trish?! Concentrati. Vuoi mica prendere 2?!" e tornò sulla verifica.

Al termine dell'ora tutti consegnarono (o furono costretti a farlo) e si spostarono in palestra per l'ora di educazione fisica.

-Com'è andata??- chiese Elena Corrà a Trish. Le due, nonostante il carattere schivo della prima e gli atteggiamenti un po' snob della seconda, avevano sviluppato una bella intesa, alimentata dall'essere le uniche in classe (e nella scuola) a non sbavare dietro Giorno.

-Bene... credo- le rispose la rosa con lo sguardo impegnato altrove. La moretta lo seguì e vide che era puntato su Giorno che stava entrando nello spogliatoio maschile insieme al cugino Max.

-Forse dovresti parlargli- azzardò lei entrando in quello femminile.

-Non ho niente da dirgli- le rispose Trish seguendola.

-A me sembra il contrario- insistette lei.

-Non... non voglio affrontarlo- ammise infine la rosa.

Elena si risistemò gli occhiali sul ponte del naso, mossa che faceva ogniqualvolta iniziava un discorso importante.

-Sai, quando ho perso mio padre e mio zio, ho provato diverse cose. Dolore, tristezza, rabbia, ma soprattutto impotenza. Me li avevano portati via e io non avevo potuto fare nulla per impedirlo. Per colmare quella frustrazione iniziai a odiare anche il collega poliziotto che era con loro al momento della sparatoria. Ricordo che ai funerali gli avevo urlato che era tutta colpa sua, che doveva esserci lui in quella bara. Solo col tempo mi resi conto di quanto fossi stata ingiusta e immatura. L'anno seguente lo rincontrai al cimitero. Abbiamo parlato. Lui mi ha chiesto scusa e io ho fatto altrettanto. E mi sono sentita meglio. Più libera e serena…-

Trish l'ascoltò, rimanendo stupita dalla fermezza con cui parlava di quegli eventi, come se ormai non facessero più male. Sapeva quanto fosse dolorosa la perdita di un proprio caro. Lei stessa non riusciva ancora a parlare di sua madre senza mettersi a piangere. Da mesi non cantava più perchè farlo le ricordava lei e le faceva male. Si chiese se mai un giorno ci sarebbe riuscita.

Mentre raggiungevano il campo dove un gruppo di ragazzi giocava a calcio, la rappresentante continuò: -Io non so cosa sia successo tra te e Giorno e non so nemmeno se quello che è accaduto a me varrà pure per te. Ma so che affrontare una situazione sia mille molto meglio che evitarla. Trish, il rancore nuoce più del lutto. Perciò te lo chiedo per il tuo stesso bene. Chiudi i conti con il passato, perdona se puoi e vai avanti-

La rosa si fermò frastornata dalle parole di Elena. La conosceva abbastanza da sapere che non diceva le cose quasi mai cose a caso o prive di logica. Ma lei poteva davvero farlo? Rimase a rimuginare su quella domanda così intensamente che quando sentì l'avvertimento di Elena fu troppo tardi.

Una palla di cuoio le arrivò dritta sul naso, facendola barcollare e gemere dal dolore. 

-Oddio!!- esclamò Elena cingendole le spalle con il braccio per sorreggerla mentre ella si teneva il naso con entrambe le mani.

Il prof accorse e, una volta assicuratosi che non ci fosse nulla di rotto, chiese a Elena di portarla nel ripostiglio e dargli del ghiaccio. Poi si voltò verso Massimo, autore del misfatto, per dargli una sonora strigliata.

Arrivate nella stanzetta, Trish si sedette e una volta ricevuto il ghiaccio vi affondò la faccia alla ricerca di sollievo.

-Speriamo non si gonfi- disse Elena.

-Già. Altrimenti sarà la volta buona che ammazzo tuo cugino- mugolò Trish in risposta.

-Povero lui. Già Vecchi non ci andrà giù leggero. Se ti ci metti pure tu dovrò raccoglierlo da terra con un cucchiaino- cercò di sdrammatizzare lei. 

Ciò nonostante Trish intuì essere preoccupata per il cugino. Del resto se Massimo era famoso a scuola non era certo per accettare le strigliate dei professori senza ribattere.

-Vai prima che si faccia sospendere!!- le disse. Vedendola esitante la rassicurò: -Non ti preoccupare. Me la caverò- 

Elena la ringraziò e uscì dalla stanzetta. Non passò tuttavia molto tempo che qualcun altro vi entrò.

Trish alzò la testa e subito sputò acida: -Che ci fai qui?!-

-Volevo solo prendere una palla…- affermò Giorno -...e vedere come stavi-

-Come se ti interessasse davvero- 

-Certo che mi interessa-

-Non è vero!!- sentenziò lei alzandosi e puntandogli un dito contro -Smettila di nasconderti sotto quella maschera da buon samaritano!! Sappi che non mi farò più infinocchiare da te!! Quindi vattene!! Ora!!-

Nonostante l'ordine furente il biondo non si mosse di un millimetro.

-Se così fosse non sarei qui-

Bastarono quelle poche parole a cogliere la ragazza in contropiede e ammutolirla. Giorno colse la balla al balzo.

-Trish- esordì -Mi dispiace. Non era mia intenzione coinvolgerti in quell'impresa suicida. Né tanto meno sfruttarti per i miei scopi…-

-Ma alla fine l'hai fatto- lo interruppe Trish con una calma preannunciatrice di tempesta.

Stavolta fu il ragazzo a essere colto alla sprovvista. Provò a rispondere, ma le parole gli morirono in gola.

-Come pensavo- affermò lei -La verità è che a te non frega nulla degli altri. Parli tanto di non voler coinvolgere gli innocenti, di volere il loro bene, ma non fai altro che farli soffrire. Hai lasciato morire Narancia e Abbacchio!! Hai permesso a Bucciarati di morire per te!! E per cosa?? Per scatenare una cazzo di guerra civile!! Ci hai mai pensato, Giovanna, a quanti morti ci saranno?! Che Mista, Fugo, Elena, Max sono in pericolo per causa tua?! Ma a te che te ne importa?? Proprio…-

Un colpo sordo interruppe quello sproloquio delirante. Giorno aveva colpito la parete con un pugno talmente forte che si era scorticato le nocche.

-Pensi sul serio che non ci abbia mai pensato?! Che ci sarebbero stati dei morti?! Che tu saresti rimasta orfana?! Che questa guerra mette in pericolo tutti quanti?!-

La rabbia gli aveva annebbiato la mente. Si era ripromesso di stare calmo e di non alzare la voce. Ma era stanco di discutere con una che non voleva sentir ragione. Le avrebbe detto quello che doveva anche a costo di urlarglielo in faccia.

-C'ho pensato in ogni singolo fottuto giorno da allora!! E ci ho sofferto!! Per Abbacchio, Narancia e Bucciarati!! Per te, Elena, Max e Fede che meritavate una vita serena, non questa fottutissima merda!! Tu credi che mi stia divertendo a mandare a morire delle persone?! Credi che mi metterei a ridere se qualcun altro moriste per colpa mia??-

Sentì gli occhi inumidirsi e i muscoli tremare, ma non smise di parlare.

-Non volevo questa guerra. Non volevo che loro morissero. Non volevo privarti della felicità, Trish. Volevo solo creare un posto sicuro, dove nessun genitore, fratello o amico dovesse piangere la morte di una bambina ingannata e sfruttata dai venditori di droga, dove nessun figlio dovesse soffrire per l'omicidio ingiusto del proprio padre, dove… anche uno come me non dovesse sentirsi più solo…-

Non si era mai esposto così prima. Non aveva mai rivelato a nessuno di quanto in realtà avesse sofferto in quei primi anni di vita a causa della solitudine e del bullismo. Non sapeva perchè lo avesse fatto proprio con lei. Forse era perchè era l'unica a non considerarlo un superuomo. Forse perchè nel suo atteggiamento orgoglioso, ma riservato ci si rispecchiava in minima parte. Forse per entrambe. Ma, in realtà, il motivo non era così importante.

-Ho paura, Trish. Ho così tanta paura che tutto vada in malora. Che Napoli non sia al sicuro. Che abbia mandato a morire degli uomini per nulla. Che la Carboneria prenderà il controllo e che sarà stato TUTTO… FOTTUTAMENTE… INUTILE!!-

Non ce la fece più. Si lasciò cadere in ginocchio e si coprì il volto con le mani iniziando a singhiozzare.

Trish rimase impietrita mentre lo sfogo la colpiva come una secchiata di acqua gelida. Nemmeno il suo orgoglio poteva più smascherare la realtà dei fatti: Giorno voleva solo aiutarla o tentare di farlo e lei l'aveva ringraziato, usandolo come bambolotto anti-stress finché non era riuscita (o quantomeno aveva contribuito) a romperlo. Di fronte a quella scena si sentì sprofondare per la vergogna di essere stata così cieca e superficiale. A quel punto tuttavia capì che c'era solo una cosa che poteva fare per rimediare (o quantomeno limitare il danno). Così prese coraggio, si inginocchiò di fronte a Giorno e umilmente lo ammise.

-Non è vero. Tutto quello che ho detto non è vero. Non hai causato tu la guerra e nemmeno le loro morti. Sono solo una marea di menzogne che mi ero messa in testa pur di non accettare che nulla sarà più come prima. Ma così facendo ti ho fatto soffrire. Non devi chiedere scusa perchè non è mai stata colpa tua. Sono io che ti devo delle scuse per averti trattato così. Mi dispiace. Giorno, ti prego, perdonami. Ho sbagliato. Ho…-

Si interruppe quando sentì le braccia del biondo avvolgergli le spalle e stringerla in un abbraccio che mai si sarebbe immaginata di ricevere da uno come lui.

-Solo per un attimo- lo sentì supplicare contro la sua clavicola. Lei non glielo negò. Anzi, non ebbe alcuna esitazione nel ricambiare la stretta. Perchè conosceva il significato di quell'abbraccio: era stata perdonata. Quel diverbio era finito.

Autrice time
Oggi è il compleanno di Giorno quindi quale modo migliore per festeggiarlo se non con un capitolo in parte dedicato a lui. Oddio, forse dedicargliene uno in cui ha un crollo psicologico non è il massimo, ma se guardate oltre forse potrete scorgere la dedica che ho voluto fargli con questo capitolo e con questa ff in generale. 

Ho sempre considerato Giorno un personaggio molto più profondo e sfaccettato di come Araki ce l'ha presentato. É un ragazzo rimasto vittima di abusi domestici e del bullismo dei suoi coetanei a causa dei quali sarebbe potuto diventare un individuo oscuro e pieno di rancore (proprio come suo padre) salvo aver trovato la forza, grazie a un minimo gesto di bontà, di andare oltre e sfruttare la sua esperienza, il potere e la sua astuzia per aiutare gli altri. Questo tuttavia non significa che sia diventato un superuomo che ha smesso di soffrire, anzi. É proprio questo che lo spinge ad andare avanti. Quindi buon compleanno, Giorno Giovanna e grazie di lottare anche per chi non può farlo.

A parte ciò vi devo confessare che scrivere la bozza di questo capitolo è stato un parto. Mai mi era capitato di metterci così tanto a scrivere un capitolo. 3 Mesi!! 3 MESI!! Però almeno questa sottotrama l'abbiamo chiusa. Giorno (e Fugo) hanno dovuto sbroccare, ma alla fine Trish ha tolto la provola dagli occhi.

Ora però bando alle ciance e ci vediamo al prossimo capitolo (ossia domenica prossima. Sì, ho deciso di rinunciare alla pubblicazione ogni 5 giorni a fare di una settimanale perchè è giusto un filo più comoda).

Ciao, Giuly♡

   
 
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