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Autore: BeautifulMessInside    13/09/2009    3 recensioni
"Eden Spencer rapinava banche. E non solo. O almeno è quello che faceva prima di essere presa. Oggi collabora con l'FBI. Ma c'è stato un tempo in cui Eden era solo una ragazzina di buona famiglia, figlia di una ricca imprenditrice dell'Upper West Side di Manhattan... Poi un giorno si era innamorata. Della persona sbagliata. Che era anche la persona giusta." Per tutti gli altri Eden è morta quel giorno. Oggi, quasi cinque anni dopo, è costretta a tornare allo scoperto per aiutare l'FBI ad arrestare quelli che una volta erano i suoi amici. Tra verità, bugie e segreti nascosti... In un continuo conflitto tra amore ed odio... Al confine tra la redenzione e la dannazione... Eden scoprirà che non è così semplice spezzare un patto stretto col proprio diavolo personale. - trama, wallpaper e spiegazioni nel capitolo -
Genere: Romantico, Drammatico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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capitolo2

CAPITOLO 2


LA RISPOSTA ALLE MIA DOMANDE”




4 ANNI e MEZZO PRIMA



Eden si strinse nelle braccia. Sentiva freddo. Non aveva idea che giorno fosse e non riusciva ancora a capire dove si trovasse. L'avevano presa, di questo era sicura. E adesso l'avrebbero interrogata. Le avrebbero fatto delle domande. Domande a cui non avrebbe saputo rispondere.


Guardò alla sua destra verso lo specchio. Sapeva che qualcuno dall'altra parte la stava guardando. Cercò di sembrare minacciosa, ma non ci riuscì. Aveva paura. Per la prima volta in vita sua aveva davvero paura.


-----


Dall'altra parte del vetro l'agente Daniel Dair, da poco nominato vicecomandante della sezione, cercava di non fissare la criminale di fronte a lui. Lunghi capelli scuri disordinati. Grandi occhi marroni. Pelle chiarissima e cerchi viola intorno agli occhi. Eppure era bellissima. Di certo non poteva biasimare Davis Miller per averla scelta come moglie. Ma possibile che lei fosse altrettanto pericolosa? Vista così sembrava solo terrorizzata.


-----


Un agente in completo blu entrò sbattendo la porta. Portava con sé un intenso odore di sigaro appena fumato.


Finalmente ci incontriamo signora Miller!”


Eden lo seguì con lo sguardo mentre prendeva posto davanti a lei. Si strinse ancor più nelle braccia.


Sono l'agente Todd McPhee e sono alquanto impaziente di fare una bella chiacchierata con te.”


L'agente poggiò i gomiti sul tavolo


Il medico dice che potresti essere ancora confusa. Ma io sono sicuro che puoi già dirci parecchie cose interessanti.”


Eden deglutì alzando lo sguardo


Non so.. Non so neanche cosa mi è successo.”


Lui sfoggiò un sorriso falso e tamburellò con le dita sul metallo.


C'è tempo per quello. Adesso voglio sapere dov'è il tuo adorabile marito.”


Un flash attraversò la mente di Eden. Un ricordo improvviso. E doloroso.


Io..Io non... Non lo so.”


Rispose scuotendo la testa nervosamente. Sentiva che iniziava a mancarle l'aria.


Non fare scherzi bambolina. Dove si nasconde?”


Eden aggrottò la fronte fissando il vuoto. Iniziò a gesticolare ma niente le uscì dalla bocca. Non aveva idea di cosa stesse succedendo.


L'agente di fronte a lei si alzò in piedi e le girò intorno. Sentì le sue dita umidicce toccarle il collo. Rabbrividì.


Io non lo so... Non me lo ricordo... Non lo so!”


Il tocco dell'agente divenne una presa leggera intorno al suo collo sottile.


Dov'è?”


Chiese di nuovo con tono brutale. Eden sentì che stava per soffocare. O forse per vomitare. Iniziò a scuotere la testa senza proferire sillaba.


Adesso basta.”


L'agente strinse la presa mentre avvicinava il viso al suo orecchio


Guarda che potrei anche farti male.”


Gli occhi di Eden si riempirono di lacrime. Se avesse avuto una risposta, una qualsiasi, l'avrebbe sputata fuori al volo. Ma non ne aveva. Tutto ciò che poteva fare era stringere le mani intorno al braccio dell'agente sperando che mollasse la presa.


In quel momento la porta si spalancò sbattendo poi ancor più rumorosamente.


Basta McPhee!”


Riluttante l'agente mollò la presa e si voltò verso il nuovo arrivato.


Andiamo Dair! Non può non saperlo!”


E' la prima volta che mette piedi fuori dall'ospedale. E' ancora confusa.”


E tu ci credi?”


Non ci vuole certo un genio per capire che non sta mentendo!...”


L'agente Dair avanzò verso il collega


...Continuo io qui.”


Ma gli interrogatori sono compito mio.”


Sono un tuo superiore adesso. C'è bisogno che te lo ricordi?”


Gli occhi dell'agente McPhee divennero due strette fessure.


Spero che tu sappia cosa fai ragazzino.”


Concluse acido prima di lasciare la stanza.


L'agente Dair rivolse lo sguardo alla ragazza davanti a lui. Stava tremando. Inspirò profondamente e prese posto all'altro lato del tavolo. Cercò di guardarla ma Eden aveva la testa bassa e si stringeva in sé stessa.


Eden Spencer, giusto?”


Esordì chiamandola col suo nome di battesimo, cercando di sembrare il più gentile possibile.


Io sono l'agente Daniel Dair.”


Non ottenne risposta


Come ti senti?”


La testa di Eden si sollevò piano. La gentilezza che lesse sul viso dell'agente le sembrò autentica.


Io non lo so.”


Dair annuì, cercando di mantenere l'aplomb che ci si aspettava da lui.


Sei rimasta in coma. Per dieci mesi.”


Eden aggrottò le sopracciglia mentre lui continuava


...Ti sei risvegliata solo una settimana fa. E' normale se ancora non ricordi tutto.”


Eden si guardò le mani. Un'immagine inaspettata si sovrappose a quella presente. Le sue mani erano coperte di sangue. Il suo sangue.


Cosa mi farete adesso?”


Dair sollevò le spalle


E' presto per dirlo. Ma se deciderai di collaborare sono sicuro che le cose andranno meglio per te.”


Lei lo guardò come se non riuscisse a capire.


Cosa ti ricordi esattamente?”


Eden si guardò intorno. I muscoli del suo viso si contrassero impercettibilmente. Non sapeva da che parte cominciare.


Ci hanno preso...”


Iniziò cercando di dare un filo logico alla sua confusione.


...Avevamo organizzato tutto. Sarebbe stato un grande colpo. L'ultimo...”


Per una frazione di secondo sorrise


...Ma ci avevano intercettato. C'era una talpa e ci hanno preso...”


Il suo sguardo si fece drammatico


...C'è stata una sparatoria e io... E io...”


Rivide quei secondi nella sua mente. Tony aveva estratto di colpo la pistola e lei era diventata di pietra. Accanto a lei Davis contraeva la mandibola ed ogni altro muscolo. E in un attimo tutto era cambiato. Nessun camion portavalori da derubare. Solo i passi di quelli che sembravano mille agenti, pronti a scaricare su di loro i caricatori. Lei, David, Payne e gli altri si erano stretti schiena contro schiena. Avevano impugnato le armi. Ma sapevano di essere del tutto fregati.


I suoi occhi inorridirono mentre si alzavano verso quelli dell'agente.


...Io sono morta.”


Sentenziò infine ricordando la sensazione che aveva provato. Un freddo insopportabile. Un bisogno irresistibile di chiudere gli occhi. Un peso enorme che ti tira giù per le gambe. Intorno a lei c'era un rumore infernale. Spari. Urla. Sirene della polizia. Eppure lei non sentiva niente. Nemmeno le ferite bruciavano più. Voleva solo dormire. E così aveva chiuso gli occhi, senza troppo preoccuparsi. Era sicura che Davis l'avrebbe salvata. Ancora una volta.


Eden?”


Chiamarla per nome gli venne naturale. Quella ragazza era anni luce lontana da ogni altra criminale che avesse mai incontrato. Non riusciva a credere che fosse il mostro che dipingevano.


Di colpo Eden balzò in piedi facendolo saltare sulla sedia.


Si poggiò le mani sul ventre.


Oddio!”


Improvvisamente iniziò a piangere. Lì, in piedi. Davanti a lui.


Dair rimase impietrito. Non sopportava la vista delle donne che piangono. E quel pianto era talmente disperato che lo faceva stare ancora più male. Si alzò e la raggiunse


Non piangere, ti prego.”


Lei sembrò non sentirlo nemmeno. Si accasciò in ginocchio proprio davanti a lui.


Dair guardò al di là dello specchio. Sapeva di essere osservato. E sapeva che stava per giocarsi la sua credibilità. Ma se ne infischiò. Inginocchiandosi piano cercò di toccarla.


Eden?”


Lei lo scansò


Eden?”


Chiese di nuovo e lei si decise a sollevare gli occhi.


Dair sospirò


Non preoccuparti. Lei sta bene.”


Quel pianto cessò in un secondo. Al suo posto comparve la sorpresa. L'incredulità.


L..lei?”


Dair annuì.


Il cuore di Eden riprese a battere.


Ora era di nuovo viva. Davvero.


*****




A/N Questo è il primo salto nel passato, il primo interrogatorio di Eden dopo l'arresto. Eden è rimasta in coma per parecchio tempo dopo la sparatoria e quando si è finalmente svegliata ha trovato una realtà decisamente diversa.


Ricorrerò spesso al flashback in questa storia per cercare di dare un filo logico alla linea narrativa presente. Spero che anche a voi, come a me, piacciano gli sbalzi temporali! Sono fermamente convinta che non si possa capire un personaggio se non se ne conosce il passato e allo stesso tempo credo che seguire l'ordine cronologico “standard” rischierebbe di rendere la storia piatta e noiosa. Per questo, quando scrivo, preferisco saltare da un momento all'altro nella vita dei personaggi, ovviamente cercando di rimanere il più possibile ancorata al presente.


Se siete d'accordo con me o se invece pensate che sia solo fonte di confusione, lasciatemi pure un commento!


E grazie di aver letto la mia storia.




X MEREDITH91: grazie mille x aver letto e lasciato una recensione! Scrivere è la mia passione ma non sempre ho il tempo, l'energia e l'ispirazione per farlo. Spero per questa storia di trovare tutte e tre le cose e portarla a conclusione! E sarò contentissima se continuerai a seguirmi! Per quanto riguarda il wallpaper ti ho mandato una mail o messaggio privato stamattina tramite il sito, non so come altro contattarti! Comunque l'ho fatto col photoshop! Basta avere uno sfondo, delle foto e dei brushes (in questo caso le polaroid, le banconote e il distintivo dell'fbi) Prima ho creato i vari pezzi e poi li ho incollati sullo sfondo. Se non sai cosa sono i brushes, sono semplicementi pennelli per il photoshop a forma di qualsiasi cosa ti serva! Li puoi scaricare da siti appositi (io uso deviantart) e poi li carici sul programma. Se hai bisogno lasciami la mail o un contatto e ti spiego meglio! Ancora grazie!

  
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