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Autore: ClostridiumDiff2020    21/04/2023    0 recensioni
In un altro universo...
Un ragazzo ha incontrato un altro ragazzo cambiando radicalmente la sua storia...
Julian e Billy frequentano la stessa scuola ma non si erano mai incontrati e le loro strade sembrano su binari paralleli finché un giorno si ritrovano per caso seduti uno accanto all'altro e finiscono inesorabilmente per incontrarsi scontrarsi intrecciarsi...
Julian è della squadra di nuoto, punta ad essere preso da un'Università prestigiosa così da poter magari un giorno andare alle Olimpiadi.
Tra lui e il suo sogno c'è un piccolo ostacolo, la sua media voti è tragicamente bassa e deve assolutamente aumentare così quando la sua Tutor gli propone di affiancarsi a un altro compagno si ritrova costretto ad accettare.
Billy è più grande di lui, ha perso un anno di scuola pe motivi personali.
Si ritrova al suo ultimo anno, ha intenzione di arruolarsi nell'esercito e lasciarsi alle spalle la casa-famiglia dove è cresciuto sperando di trovare nell'esercito finalmente famiglia.
Quando i loro occhi si incroceranno Julian scoprirà che il suo cuore potrebbe aver saltato un battito...
Heartstopper...
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Billy Russo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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02. Crush

 




 
«Ci vediamo da me per una serata cinema?»
 
Violet scoppiò a ridere prima di dare un pugno alla spalla di Marco.
«Io sì ma sono abbastanza sicuro che il bell'innamorato non potrà!»
Indicò con la testa una figura in lontananza, Julian si stava avvicinando a loro incespicando con passo sognante.
«Non vedi la pila di libri che ha sottobraccio? Quando mai gli hai visto tante pagine? Quando mai lo hai visto leggere?»
 
Marco sbuffò e in quel Julian rise, pareva così rapito dalla sua lettura, un saggio, lo aveva scovato all’interno di uno dei libri che Billy aveva lasciato sul tavolo al loro ultimo incontro.
 
Era perso in quelle parole, un'analisi così accurata ed attenta di Oscar Wilde che solo una mente brillante poteva averle scritte, e Billy lo era, incredibilmente intelligente.
 
Julian non capiva perché la professoressa gli avesse chiesto di aiutarlo? Come poteva una persona così aver bisogno di un tutor? Da quando aveva iniziato l’affiancamento era accaduto tutto il contrario, Billy aveva aiutato Julian a concentrarsi e ottimizzare i tempi di studio. Ma per quanto si impegnasse non sarebbe mai riuscito a scrivere qualcosa di così buono, Julian non riusciva a scollarsi da quelle pagine.
Ci rivedeva così tanto di quel ragazzo ombroso tra le righe. La malinconia, la tristezza...
 
Ad ogni incontro scopriva una nuova sfumatura del suo spirito, desiderava solo passare con lui ogni momento e attendeva l'arrivo in biblioteca con sempre più crescente attesa.
Billy era come un bozzolo roccioso che racchiudeva una farfalla scintillante che si rifiutava di mostrare al mondo i propri colori.


«Guardalo è perso... completamente andato…» borbottò Violet divertita.
 
Quando Julian gli si avvicinò, con un immenso sorriso assorto stampato in volto, Marco gli dette un calcio allo stinco.
 
Era stanco di non ricevere le dovute attenzioni dall'amico.
 
Julian incassò il colpo e parve riscuotersi.
«Non riesco a credere che William non sia il primo della classe, è un genio! Scrive come… Come un letterato, non esagero! È bravo in matematica, conosce la teoria di ogni strumento musicale e prima che si infortunasse alla spalla era anche un asso nello sport vero Oscar? Sei stato tu a dirmi che la squadra di Football abbia perso ogni speranza di vincere il torneo scolastico quando lo ha perso vero? È tutto assurdo!» esclamò incredulo.


Marco incrociò le braccia furibondo e scoccò a Oscar uno sguardo carico di rimprovero. L’altro fece spallucce come ad intendere che non avrebbe alterato la verità solo per fargli piacere.
 
«Andiamo ha perso un anno intero, la sua vita è un vero disastro!»
Davanti allo sguardo incredulo di Julian Marco alzò gli occhi al cielo
«Non puoi non sapere perché ha perso un anno ed è bocciato più volte!»
 
Violet colpì l’amico alla spalla. «Idiota! Julian non c'era quando è successo! Quell’anno lo ha passato in Europa ricordi? Come può sapere delle disavventure di Billy? Poi la scuola ha fatto di tutto per insabbiare ogni cosa!»
 
Julian sbattè le palpebre allibito «Cosa?»
 
«Billy ha perso un anno perché si è dovuto operare alla spalla dopo il suo infortunio!» gli spiegò Violet.
 
«E non dimenticare che quell’anno è stato inquisito per la scomparsa di una sua sorellastra! Una delle bambine che vivevano assieme a lui nella casa-famiglia scomparse, l’ultima volta era stata vista con lui, per questo lo hanno interrogato! Alla fine è stato scagionato! Per questo ha perso l’anno, la spalla non c’entra nulla! Insomma, i professori da allora lo trattano come... Beh... Quello che è un poco di buono!»
 
Marcò protestò quando Violet lo colpì di nuovo alla spalla.
 
«Gli rendono la vita impossibile senza alcuna ragione! È stato assolto, la ragazza è stata trovata morta purtroppo ma hanno dimostrato oltre ogni dubbio che Billy era innocente! Quindi Marco smettila di sputare sentenze!» esclamò Violet indignata!
 
Julian riguardò i fogli con nuovi occhi.
La caducità della vita, un fato destinato ad avverarsi, ogni parola assumeva un nuovo aspetto. Sentiva un impellente bisogno di abbracciarlo e non lasciarlo più andare.
 
«Ma voi esattamente cosa fate in tutte quelle ore in biblioteca?»
 
La domanda di Marco riportò Julian alla realtà.
Ripensò a tutte le ore passate seduto accanto a Billy a leggere.
Poi rise rivedendo le sue boccacce, quando gli si era rotta la penna in bocca e si erano ritrovati a correre in bagno ridendo per la sua lingua color puffo! Billy alla fine lo aveva ribattezzato Gargamella e si era complimentato per essersi mangiato quei pestiferi cosini blu! Julian era stato certo che si sarebbe mangiato tutte le bic del mondo pur di sentirlo ridere in quel modo ancora.
 
Oscar nel frattempo aveva iniziato a discutere con Marco delle relative squadre di pallavolo e calcio. Alla fine fu Marco a riagguantare l’attenzione dell’amico.
 
«Ci vediamo dopo agli allenamenti, vedi di non fare ancora tardi! Il Coach si è innervosito alquanto ieri! Sai bene quanto siano importanti le prossime gare! Potrebbero valerti le qualificazioni per le nazionali!»
 
Julian riemerse dai suoi pensieri.
«Però sono riuscito a andare bene all'ultima interrogazione, La professoressa Vier non credeva alle sue orecchie! Boom! Billy è fiero di me!» esclamò Julian.
 
Marco inarcò un sopracciglio «Guarda che dovresti essere tu il tutor!»
Julian non poté che annuire «Vero! Sembra che sia più lui ad aiutare me che io lui!» borbottò Julian.
Prese il suo zaino e guardò l'orologio, era l'ora che più aspettava nella giornata e non voleva assolutamente fare tardi!
 
«Sai ci servirebbe proprio un quarto elemento per la staffetta!» soppesò Oscar.
Julian lo guardò incerto l’amico.
«Da quando tuo fratello ha cambiato scuola Violet non siamo più riusciti a completare per la staffetta mista di nuoto quattro per cento, era la cosa che ci ha sempre unito dai tempi delle elementari! E da quel che dice Julian a Billy non manca certo il fisico, è allentato!»
 
«Sei pazzo? Non assecondare la sua crush malsana per un pazzo che quasi sicuramente è etero! Non lo voglio nella nostra squadra, nel nostro gruppo...»
 
Violet gli diede uno scappello con forza e mentre Marco si lamentava massaggiandosi Julian rincarò la dose.
«Non c'è nessun gruppo Marco! Siamo in tre ormai e così la nostra staffetta è azzoppata! Se qualcuno non si aggrega non possiamo più competere! Peccato perdere l’ultimo anno in cui possiamo farlo assieme…»
 
«Già potrebbero essere punti utili quelli ottenuti da un buon piazzamento nella squadra mista! Se Billy non si unisce a noi…» proseguì Oscar ignorando lo sguardo ardente di Marco. «Ti farebbe comodo Julian spiccare anche in questa competizione per essere convocato dalla nazionale di nuoto! E magari tesserato da una società blasonata una volta uscito da qua…»
 
«Ci vediamo dopo!» bofonchiò Julian non riuscendo da trattenere il sorriso.
«Non fare tardi!!!» gli urlò dietro Marco.
«E portati dietro anche Billy per l’allenamento! Scommetto che batterai il tuo personale se saprai che ti sta osservando!»
 
Alle parole di Violet Julian ridacchiò.
Camminò per gli affollati corridoi della scuola spinto dall’entusiasmo di tornare a quello sguardo profondo.
Quasi corse finché non si fermò alla porta della biblioteca.
Il suo cuore accelerò quando vide Billy seduto al solito posto, le gambe allungate sotto al tavolo, una ciocca di capelli che gli ricadeva sul viso.
Gli si avvicinò furtivo sperando di sorprenderlo, ma come sempre la spalla dell’altro scattò in alto, segnalando che si fosse accorto della sua presenza, come ogni volta.
 
«Il Ritratto di Dorian Gray? Non lo sai ancora a memoria?»
 
Billy chiuse il volume e gli rivolse un sorriso sornione.
«Qualcuno deve pur compensare la sempre più dilagante ignoranza in materia, io posso rimediare solo alla tua!»
 
«Guarda che l'ho letto…» iniziò a giustificarsi Julian ma quando Billy inarcò un sopracciglio rise imbarazzato.
«Ok... Ne ho letto qualche pagina perché mi hanno obbligato…»
«Davvero? Tutto da solo? Non sembrava sapessi leggere…» bofonchiò ridacchiando Billy.
 
Julian appallottolò il foglio che aveva davanti e glielo lanciò dritto in faccia.
«Ops... scusa... mi è scappato!»
 
L'altro si adombrò ma poi scoppiò a ridere e la responsabile di sala li riprese.
Julian colse l’occasione e lo afferrò per la maglia.
«Usciamo? Devo chiederti una cosa…»
 
Billy annuì mise via il libro nel suo zaino malmesso di tela e seguì Julian verso l'uscita di emergenza.


«Mi chiedevo…» iniziò Julian una volta chiusa la porta a vetri che portava al cortile interno.
Billy lo guardava in attesa, aggrappato alla sua borsa e proteso verso di lui.
Julian avrebbe voluto chiedergli di guardare altrove, o almeno di non fare quegli occhi da cucciolo, ma avrebbe dovuto confessargli che i suoi occhi causassero la nascita di una miriade di creature sfarfallanti costituite solo di pura immaginazione.
 
Mi chiedevo se volessi passare altro tempo assieme a me, perché ne ho maledettamente bisogno!
Non riesco a fare nient'altro se non desiderare di parlare e ridere con te...
Ti prego vieni con me alle gare o non sarà più in grado di nuotare! Senza di te affogo, Affondo!
Credo di essermi perdutamente innamorato di te!


«Vorresti unirti alla squadra di nuoto?»
 
Billy sbattè le palpebre perplesso, aprì e chiuse la bocca ma poi la sua spalla scattò in alto.
«No grazie, la mia spalla…» borbottò massaggiandosela.
 
«Non sei mica obbligato a vincere!»
Billy incrociò le braccia sul collo. «Non credi che ne sia capace?»
Per un attimo Julian temette si fosse offeso ma poi lo vide ridere.
«Sei tu che pensi di non farcela! Senti... Io, Oscar e Marco formavamo con il fratello di Violet il team per staffetta mista di nuoto quattro per cento... Io sono lo specialista di stile libero, Oscar è per la rana, Marco si occupa del dorso e mancherebbe qualcuno per la farfalla e... insomma pensavo che tu... potresti…»
 
«No!» tagliò corto Billy.


Julian deglutì un po’ ferito, ma preferì no arrendersi.
«Dai ti prego, almeno oggi vieni all'allenamento, prova…»
 
Billy ridacchiò «Vuoi solo che qualcuno si assicuri che tu arrivi puntuale!»
Julian si sentì punto sul vivo, ma prima di poter commentare l’altro gli scompigliò i capelli e annuì.
 «Ok pesciolino! Ti accompagno, ma non farò altro!»
 
Julian arrossì violentemente perché solo sua madre lo chiamava in quel modo, aveva un suono del tutto diverso quella parola pronunciata da quelle labbra.
 
Julian lascò correre lo sguardo lungo il viale che costeggiava la scuola, poteva intravedere la cupola di cemento della piscina della scuola, Julian si sentiva incredulo ma felice come non mai. Quel sì aveva lo stesso sapore di una medaglia d’oro.
 
«Ai tuoi amici andrà bene se vengo? Non molti sopportano la mia presenza in questa scuola…»
«Scherzi?» esclamò Julian maledicendo l'eccessiva enfasi che sentiva di aver messo nella voce. «Pensa che sono stati loro a propormelo!»
 
Evitò di dire che Marco non perdeva occasione per attaccarlo, avrebbe affrontato il problema al momento.
 
Billy non aggiunse altro, fece spallucce e indicò la porta della biblioteca.
«Torniamo dentro bighellone! Ci cono esercizi di matematica che devi rivedere!»
 
«Ok prof…» borbottò Julian soddisfatto di se stesso per aver ottenuto un assenso.
Era impaziente di vedere Billy nel suo posto preferito, di scorgerlo sugli spalti mentre lo osservava battere ogni maledetto record.
Se poi fosse anche riuscito a convincerlo ad allenarsi con lui ulteriore tempo assieme e il solo pensiero gli strappava un sorriso felice.
 
Osservò la schiena di Billy incurvata, era come ripiegato su se stesso, quando la sua spalla destra scattò nuovamente in alto Julian non poté impedirsi di chiedersi cosa gli fosse davvero successo, quando la toccava il suo sguardo si smarriva e Julian era certo di intravederci orrore. Davvero si trattava di un semplice infortunio?


 

   
 
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