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Autore: Maqry    21/04/2023    1 recensioni
«Siete tre disastri».
«Ma se non puoi fare a meno di noi!» ribatte pronto John B, lanciandole una manciata di sabbia e afferrandola per una caviglia; così finisce anche lei in cima al mucchio, il gomito piantato nel fianco di JJ e un ginocchio in pancia a Pope.
È solo un sussurro, ma JJ è certo di sentire il suo nemmeno un pochino in risposta.
Il cuore gli si allarga nel petto, come le onde quando si gonfiano per il vento, e li stringe tutti in un abbraccio soffocante.
Può essere nato solo, JJ, ma ora che ha trovato i suoi Pogues forse non finirà necessariamente anche così.

{ JJ!centric | Jiara | what if | spoilers free | non-linear narrative }
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Cleo, JJ Maybank, John B. Routledge, Kiara Carrera, Pope Heyward
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Note: queste quattro brevi cosette sono state scritte per puro divertimento in una serata di scrittura veloce (quindici minuti a prompt), e davvero non hanno alcuna pretesa, soprattutto se si tiene conto che le regole prevedevano di proporre prompt il più folli possibili (alcuni lo sono, altri sono seri).
Non c’è alcun riferimento alla S3, giusto un mini easter egg se avete visto i primi dieci minuti del primo episodio, e quindi le ultime due finte-drabble vanno considerate dei what if, non seguendo il canone della nuova stagione.
I brani possono essere letti come slegati tra loro, anche se idealmente seguono un certo ordine cronologico e condividono per lo più il pov di JJ (vorrei anche capire il perché, considerato quanto io mi senta insicura con la sua caratterizzazione, ma finisco sempre a scrivere cose JJ!centric…). Idealmente il secondo è ambientato durante il Kook Year di Kie, mentre il terzo a Poguelandia.
Buona lettura!

 

 

Tales from the Cut

 

 

 

 

Si nasce soli e si muore nel cuore di qualcun altro

 

 

Il giorno in cui JJ lo capisce, hanno sì e no dieci anni e stanno correndo nel cortile della scuola, le dita sporche di tempera e i piedi nudi nella sabbiolina.

Inciampa rincorrendo John B – non è mai sato il suo elemento, la terra, è nato per il mare, lui – e nel cadere si tira dietro Pope, che finisce lungo disteso e trascina con loro anche John B, aggrappandosi ai suoi pantaloncini per cercare di mantenere l’equilibrio.

L’ombra di Kie si staglia sopra di loro, le mani sui fianchi e sul viso la solita smorfia esasperata e affettuosa, e guardando quel mucchio scomposto di gridolini e ginocchia sbucciate scoppia a ridere.

«Siete tre disastri».

«Ma se non puoi fare a meno di noi!» ribatte pronto John B, lanciandole una manciata di sabbia e afferrandola per una caviglia; così finisce anche lei in cima al mucchio, il gomito piantato nel fianco di JJ e un ginocchio in pancia a Pope.

È solo un sussurro, ma JJ è certo di sentire il suo nemmeno un pochino in risposta.

Il cuore gli si allarga nel petto, come le onde quando si gonfiano per il vento, e li stringe tutti in un abbraccio soffocante.

Può essere nato solo, JJ, ma ora che ha trovato i suoi Pogues forse non finirà necessariamente anche così.

 


*

 

Il coccodrillo come fa?

 

 

Pope ha costretto tutto il gruppo a studiare insieme per superare gli esami di fine semestre, e ha pure insistito per farlo sul retro del negozio di suo padre, sapendo come sarebbe finita se fossero stati allo Chateau.

La verità è che l’unico che studia è Pope, John B gli arranca dietro a fatica, JJ si è distratto mezz’ora fa e ora si sta arrotolando una canna credendo anche di non essere visto, se lo fa tenendo le mani sotto il tavolo.

Ma Pope ha deciso che devono passarlo tutti e tre, questo fottutissimo esame, quindi tira una gomitata a John B, che alza perplesso gli occhi dal libro di scienze e guarda confuso il gesticolare poco eloquente e molto ansioso dell’amico, finché Pope scuote la testa rassegnato e indica in modo plateale JJ, troppo impegnato per accorgersi degli altri due.

Così John B, sempre mezzo spaesato, sfoglia il libro che ha davanti alla ricerca di qualche argomento con cui attirare l’attenzione del biondino.

«Che… ehm, mi sono sempre chiesto, Pope, che verso fa il coccodrillo?».

Pope lo guarda con gli occhi spalancati, schiaffandosi una manata in faccia. Che cazzo di domanda è?

«Io… non ne ho idea, ti sembra che abbia mai visto un coccodrillo?!».

«Lo so io!» ribatte invece JJ, alzando gli occhi e accendendosi la canna. «Una volta ho incontrato una mamma alligatore».

«Questo non è assolutamente vero».

«Ti dico di sì, sanno tutti che fanno i loro nidi giù a Goat Island».

«E dovremmo credere che sei sopravvissuto all’incontro ravvicinato con un alligatore?».

«Te lo giuro, amico, era grossa così e faceva tanti rantolii. Tipo Big John quando russa».

«Vorresti dire che mio padre sembra un coccodrillo?».

«Identico!» conferma JJ, lanciandosi in una fedelissima imitazione.

 

Il giorno in cui un alligatore attacca John B, dopo che lo spavento e l’adrenalina sono scemati lui e Pope sono costretti a dare ragione a JJ. Che fortunatamente non è presente, così possono negare tutto, poi.

 

*

 

Hi, I’m Chandler, I make jokes when I’m uncomfortable

 

 

Il gioco lo ha proposto John B, per questo JJ si convince di essere ancora più stupido di quanto il mondo gli abbia sempre ricordato, perché il coglione che lo ha messo in questa situazione è il suo migliore amico, il che rende lui ancora più coglione.

Certo, la domanda scomoda su Kie l’ha fatta Cleo, a cui devono tutti la vita troppe volte per poterle dare alcuna colpa, senza contare che non poteva saperle, certe cose – può averle intuite, ma non tutte. Non sa di Luke, delle botte che si possono ancora contare sotto la pelle, non sa delle parole che sono andate ancora più a fondo e del suo talento per sgusciare via dall’abbraccio della gente, prima di rovinare ogni cosa (perché tanto è certo che lo farà, non gli serve capirci qualcosa di probabilità per dirlo). Quindi, insomma, non dà colpe a Cleo, che sicuramente ha tirato fuori quella domanda solo perché è la più sveglia di tutti, lì in mezzo – non che ci voglia tanto, tra lui e John B a rappresentare metà dei Pogues – e ha capito, semplicemente.

Ma lui è JJ, e ha una certa reputazione da mantenere, quindi ha fatto qualche battuta cretina, ha riso e ha negato. Come sempre: è quello che ha imparato a fare meglio negli ultimi diciassette anni, quello che lo ha tenuto in vita nello schifo che è lo Sprofondo.

Però non ha contato che tra i Pogues c’è anche Kie. E Kie è sveglia, è l’altra cosa che lo ha tenuto (li ha tenuti) in vita tutti quegli anni. A lei non basta un sono JJ, faccio battute quando sono a disagio, perché Kie sa anche tutto il resto, i perché e i per come.

 

Si è seduta vicino a lui sulla spiaggia, quella notte. Non ha detto niente, ma JJ sa che ha intuito qualcosa, forse, e per ora tanto gli basta. Poi però Kie gli ha accarezzato i capelli e ha sorriso. Ha decisamente capito, ha realizzato allora JJ, e poi: ora sono fottuto.

Quindi l’ha baciata, perché fottuto per fottuto tanto andava rovinarsi del tutto.

 

«Ora puoi confermare a John B che sono io il migliore surfista e baciatore delle Outer Banks?».

«Coglione».

 

*

 

Ti regalo una patata in un bicchiere per farla crescere

 

 

La domanda fondamentale della vita, realizza JJ, è: cosa regalare alla propria fidanzata per San Valentino?

Soprattutto quando fino a ieri non hai mai avuto soldi per comprare regali nemmeno a Natale, e suddetta fidanzata considera San Valentino una festa del consumismo e del capitalismo, fatta solo per indorare la pillola dell’estrema solitudine dell’uomo moderno – e altre cose che finiscono in -ismo e JJ ritiene troppo difficili.

La risposta, purtroppo, pare non essere 42, Guida galattica per autostoppisti (il film, ovviamente) mente.

John B, autoproclamatosi esperto di relazioni, sostiene debba faglielo comunque, perché anche se Sarah dice di non volerne, e che non serve una festa per ricordare che ci si ama, poi gliene fa sempre uno. Capisce anche lui come non ci si possa mica presentare a mani vuote, a quel punto.

E poi JJ crede che ogni tanto un po’ di consumismo faccia bene, così come ripeterle una volta in più che la ama – e sì, non sono i regali a fare la differenza, lo sa, solo, per una volta che può, vorrebbe poterne fare uno anche lui. Sa di normale e di intimità, di casa. Tutte quelle cose che non ha mai conosciuto da bambino.

 

Così alla fine si presenta al loro appartamento con un bicchiere in mano e un sorriso sfacciato – perché anche come consegnarli, i regali, è qualcosa che deve ancora imparare – e Kie gli apre la porta aggrottando entrambe le sopracciglia, con quello sguardo così da Kie quando lo guarda.

«C’è dentro una patata» spiega JJ, con la stessa sicurezza con cui è solito spiegare qualsiasi cosa riguardi la pesca. «Così la fai crescere in terrazzo e hai il tuo albero di patate a chilometro zero. Super ecologico, baby!».

«Le patate non crescono sugli alberi, idiota».

«Buon San Valentino anche a te, Carrera».

 

 

 

Altre note: spero che questo secondo tentativo col fandom non si sia rivelato un totale pasticcio. So di dirlo con ogni storia e personaggio che scrivo, ma faccio una fatica immensa a pensare a una trama, qualcosa su di loro, eppure vorrei solo scriverne a oltranza. Probabilmente non credo di averli ancora analizzati/sviscerati a sufficienza per convincermi di poterci tentare (che è poi il grosso problema della mia vita, avendo solo visto la serie e non avendo mai letto nulla – perché non esiste ma vabbé, dettagli – su di loro: senza una base cartacea mi sembra sempre di non aver capito nulla). Cosa a cui si aggiunge il non riuscire a scrivere trame sensate ma solo introspezioni ridondanti da mesi, motivo per cui alla fine ho scelto di scartare la quinta drabble scritta e che si basava sull’introspezione di JJ (che sorpresa!) durante un particolare momento della 3x04. Detto questo, se volete leggere qualcosa scritto davvero bene su di loro e con un’introspezione perfetta di JJ, leggete le storie di Anonimadelirante sul fandom.

Un grazie alle mie compagne di follia per aver organizzato la serata drabble-prompt-folli.

Spero che la lettura vi abbia strappato almeno un sorriso, grazie per il tempo dedicatole. ♥

 

   
 
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