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Autore: AlysSilver    21/04/2023    0 recensioni
[Già più di 11.2k letture su Wattpad e un sequel, Inazuma Eleven Beyond The Horizon, già pubblicato su entrambe le piattaforme]
Sono passati molti anni dopo la vittoria della leggendaria Inazuma Japan guidata da Mark Evans. I suoi membri sono diventati adulti, genitori e alcuni di loro hanno persino abbandonato il mondo del calcio. Ora tocca ad un'altra generazione difendere l'amato sport dopo quella di Arion.
Genere: Avventura, Romantico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Axel/Shuuya, Caleb/Akio, Jude/Yuuto, Mark/Mamoru, Shawn/Shirou, Shuu
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Tornavo in campo, dopo uno stop medico chiamato dall'arbitro, con un braccio dolorante, che avevo impedito a Shiny di fasciarmi. Avrei rischiato di perdere mobilità e non avevo intenzione di rischiare quella evenienza. Gli altri non erano messi meglio, Sierra aveva preso una botta talmente forte al ginocchio da dover essere sostituita dal giovane Kane, mentre il resto di noi era sporco e dolorante. Avevamo ragione a preoccuparci e ad ascoltare gli avvertimenti ricevuti, ci eravamo ritrovati in una situazione simile ad un piccolo villaggio attaccato da un intero impero. Mai nella mia vita avevo assistito a giocatori con prestazioni fisiche del genere, non sembravano neppure umani. L'unico che riusciva a tenere il loro passo era Ethan, il quale avendo subito il loro stesso trattamento poteva contrastarli. Uno contro undici però era uno scontro perso in partenza. Dopo mezz'ora di gioco anche lui aveva consumato gran parte delle energie. Tirai un pugno al palo della porta, dovevamo inventarci qualcosa alla svelta. Perdere oggi non era contemplato. Aiden entrò in scivolata su Perseo, un loro attaccante, nel tentativo vano di bloccarlo. Uno ad uno superò tutti i difensori e con il campo totalmente libero si ritrovò davanti a me nell'area di rigore.

-ALI DEL DESTINO! FILO DELLE PARCHE.- Merda.

-ALI DELL'AMICIZIA! GUARDIANO DEL TEMPIO.- Il pallone mi finì tra le mani con una potenza inaudita. Piantai i piedi a terra nella speranza di arrestare la sua corsa, ma sentivo la terra spostarsi e trascinarmi sempre più indietro.

-GOAL! E CON QUESTO L'ACCADEMIA DELLA LEGGENDA SI PORTA SUL 3 A 0. SE LA RAIMON NON SI SVEGLIA IL RISULTATO ORAMAI È SCONTATO.

-Scusate, non sono riuscita a fermarlo.- Mi rammaricai cercando di rimettermi in piedi.

-Non ce l'avrebbe fatta nessuno, era praticamente un proiettile. Se non ci inventiamo una strategia è finita, non possiamo permettere che aumentino il vantaggio a costo di barricarci davanti alla porta.- Costatò Alex deciso.

-Il problema è che se non recuperiamo, sarà altrettanto inutile non subirne altri. Pensa Sirius, pensa.- Borbottò le ultime parole tra sé e sé, forse nella speranza che gli si accendesse una lampadina. Stava andando in overthinking, era meglio fermarlo prima che partisse definitivamente. Lo abbracciai da dietro, bloccandolo quindi sul posto.

-Ehi, sta tranquillo. Non fare come me, non pensare di dover fare tutto da solo.- Ero contenta di essere di spalle rispetto a lui, almeno non avrebbe visto il mio viso più rosso del dovuto e non solo per lo sforzo fisico. Sospirò.

-Hai ragione. Qualcuno ha suggerimenti su cui posso lavorare?- Ethan si passò una mano tra le ciocche più lunghe dei suoi capelli e una leggera fiamma si disperse nell'aria.

-Lasciate fare a me, ci penso io.- Con passo svelto avanzò coprendo gran parte del campo.

-DOVE VAI? DOBBIAMO RICOMINCIARE!- Avevo immaginato che andasse sotto una delle due piccionaie chiuse, quella riservata al capo della federazione, ovvero suo padre, invece virò totalmente la sua direzione. Per quale motivo stava andando verso l'altra zona con un'espressione tutto forche serena? Quando si fermò parve rifletterci un secondo prima di urlare:

-STAMMI BENE A SENTIRE LUNA, È INUTILE CHE CONTINUI A PROVARE AD AVVICINARMI, TE LO DICO UNA VOLTA PER TUTTE NO! NON SEI PIÙ MIA MADRE DA MOLTO TEMPO E STAI CERTA CHE NON LO SARAI MAI DI NUOVO!- Notai Prometeo voltarsi anche lui da quella parte, forse attirato dal sentire il nome della donna che lo aveva cresciuto. -IO LOTTERÒ FINO ALLA FINE AL FIANCO DEI MIEI AMICI E TI DIMOSTRERÒ CHE IL NOSTRO CALCIO È MOLTO PIÙ FORTE DELLA TUA AMBIZIONE! E SAI DOVE SARÀ L'IRONIA? CHE TUO FIGLIO SARÀ ANCHE LA TUA ROVINA.- Ci scambiammo sguardi sconvolti. E chi poteva immaginarlo che lì c'era la signora Blaze? Non mi aspettavo che sarebbe mai potuto esplodere così davanti ai giornalisti, soprattutto sapendo quanto era attento all'opinione della gente. -Perché mi fissate?

-Guarda nessun motivo particolare, non ti abbiamo appena sentito strillare senza il minimo preavviso. Ella non mi guardare male, io vado di ironia quando sono agitata, è nei geni degli Stonewall.

-Mi è venuta a cercare di nuovo prima della partita e avevo bisogno di togliermi questo sassolino dalla scarpa. Su andiamo a vincere!- Scoppiammo a ridere divertiti, quel ragazzo era davvero assurdo. In sottofondo sentì i commenti dei nostri avversari.

-Per quale motivo sono tanto allegri? Stanno venendo annientati.

-Sono degli idioti, ecco perché.

-Vi sbagliate.

-A che ti riferisci Zafeiris?

-Credo che questo sia il famoso spirito della Raimon, la loro capacità di non arrendersi mai davanti a nessuna circostanza. Basta che uno solo non perda la speranza e in meno di un secondo gli altri si saranno già rialzati in piedi pronti a lottare al suo fianco.- Nel frattempo ci eravamo già riposizionati, pronti a ripartire. Non ero certa di come fossero andati gli eventi successivi nello specifico, infondo io ero dalla parte opposta del terreno di gioco. Solo di una cosa ero sicura, di aver sentito Eth evocare.

-ALI DELLA LIBERTÀ!- Erano meravigliose, fatte esclusivamente di fuoco. Ad ogni passo, più la sua forza di volontà aumentava e più le fiamme facevano altrettanto. -LIBERO ARBITRIO.- Lo spazio intorno a lui si tramutò in un ambiente che faceva credere di essere al di sopra delle nuvole e sul pallone venne intrisa una forza luminosa. Prontamente calciò la sfera nella direzione di Prometeo. Nulla valse il suo sforzo di richiamare le ali a sua volta, in un men che non si dica era stato scaraventato dentro la porta insieme alla palla.

-LA RAIMON SI PORTA FINALMENTE SUL 1 A 3, MA IL TEMPO È AGLI SGOCCIOLI, RIUSCIRANNO A RAGGIUNGERE E SUPERARE I LORO AVVERSARI PRIMA DEL FISCHIO FINALE?- Per l'infinita gioia del cronista, trascinati dallo spirito della Freccia di fiamma, riuscimmo effettivamente a pareggiare, il problema arrivò dopo però. Si concluse la mezz'ora di gioco, passarono i minuti supplementari e la situazione non si era minimamente sbloccata, perciò la risposta era solo una. -A QUANTO PARE PER LA PRIMA VOLTA IN ASSOLUTO IL TORNEO NAZIONALE SI CONCLUDERÀ AI CALCI DI RIGORE. OGNI SQUADRA A QUESTO PUNTO DEVE INDICARE I SUOI CINQUE RIGORISTI. RICORDO AI NOSTRI AMICI SPETTATORI CHE IN QUESTA FASE È VIETATO IL RICORSO A SUPERTECNICHE, SPIRITI O ALTRI STRUMENTI. I GIOCATORI DOVRANNO VEDERSELA ESCLUSIVAMENTE CON COLPI NORMALI, PURO E SEMPLICE TALENTO, NUDO E CRUDO.- Mi lasciai cadere vicino alla nostra panchina esausta, era l'ultima cosa di cui avevo bisogno.

-Ella fammi vedere il braccio per favore, dobbiamo controllare che sia apposto.- Shiny mi alzò la manica della divisa prima ancora che potessi controbattere. Quando Lea, con la grazia di un elefante, ci posò sopra uno dei sacchetti del ghiaccio, sul mio volto comparve una leggera smorfia di dolore.

-Piano, mi servirebbe ancora per qualche ora sapete.

-Con il nostro unico portiere in queste condizioni la vedo male.- Sentenziò la mora.

-Non sei molto di aiuto.- La rimproverò Sirius.

-Ragazzi non vi preoccupate, è il sinistro e io sono destra. Ok, battuta pessima, ma seriamente, se servirà bloccherò i loro tiri anche con la testa. Fidatevi di me, voi pensate solo a segnare.- Il regista annuì, per poi rivolgersi a mio padre.

-Allora mister chi tira?

-Non siamo mai arrivati a giocare fino a questo punto e posso solo basarmi su quello che vi ho visto fare negli allenamenti, perciò Blaze, Samford, Schiller, Love e Bianchi. Eth tu essendo la nostra punta d'attacco sarai il primo.- Mi avvicinai il più possibile alla rosa accanto a me, così da non essere udita dagli altri.

-Speriamo bene, Emma si fa prendere un po' dall'ansia in questi momenti.

-PRIMO RIGORISTA: ETHAN BLAZE!- Una mossa mirata e il nostro primo bollino si colorò di verde, lasciando il nostro numero dieci entusiasta. I nostri avversari, da bravi sportivi quali erano, sì, nella prossima vita forse, mirarono solo ed esclusivamente a sinistra, costringendomi ad atterrare puntualmente sul braccio dolorante. Il primo lo parai, il secondo anche, i due successivi decisamente no. Ci trovavamo quindi di nuovo in stallo, con un rigore rimasto a squadra ed entrambe ferme sul due segnati e due fermati. -EMMA BIANCHI SUL DISCHETTO!- La sua solita colorazione olivastra era stata improvvisamente sostituita da una che faceva pendant con il suo cognome.

-Questa ora sviene, non è stata una buona scelta metterla per ultima.- Sussurrò Aiden, forse a voce un po' troppo alta.

-TI HO SENTITO!

-SCUSA, SCHERZAVO SEI GRANDE!- Si rivolse poi di nuovo a noi. -No, ero serio, ora cade a terra come una pera cotta e addio vittoria, o salvare il calcio.- Lo fulminai seduta stante, non era il momento per dire quelle cose.

-FORZA EMMA, SO CHE PUOI FARCELA! SEI GRANDE! RESPIRA E PENSA CHE SEI SOPRAVVISSUTA AI TUOI FRATELLI, QUESTO È NULLA IN CONFRONTO! TU SEI ITALIANA, SEI FORTE!- Almeno ci avevo provato, speravo davvero che potesse sortire qualche effetto. Ecco, aveva iniziato a tremare e non riusciva nemmeno a sistemare la palla sul dischetto, suscitando l'ilarità dei nostri avversari. Promemoria per me, avrei dovuto fargli ingoiare la loro stessa divisa. Prese un bel respiro e prima di pensarci troppo calciò ... con gli occhi chiusi. Era impazzita, ma come le era venuto in mente. Prometeo non si spostò nemmeno, la traiettoria era fuori, dannatamente fuori. Eppure, all'ultimo successe qualcosa di totalmente inaspettato, non avrei saputo confermare se lo avesse fatto in modo volontario, però diede talmente tanto effetto alla palla che di punto in bianco cambiò direzione. Prima ancora che il portiere potesse muoversi, essa finì in rete.

-GOAL! I CAMPIONI USCENTI PASSANO IN VANTAGGIO GRAZIE AD UN'AZIONE STREPITOSA DELLA LORO CENTROCAMPISTA.- Che nel frattempo non aveva idea di come ci fosse riuscita. -SE EVANS PARERÀ L'ULTIMA AZIONE DELL'ACCADEMIA DELLA LEGGENDA, AVRANNO VINTO. A QUESTO PUNTO LE SORTI DELLA PARTITA SONO IN MANO A LEI E A MYLONAS. IL CAPITANO LEGGENDARIO RIUSCIRÀ AD ESSERE DEGNA DEL SOPRANNOME CHE PORTA?- Giusto per non mettere ansia. Strinsi le mani al petto e feci un respiro profondo, avevo fatto una promessa a me stessa quella mattina prima di andare allo stadio e, nonostante non riguardasse il calcio, volevo mantenerla a tutti i costi. Per riuscirci però avrei solo dovuto bloccare quel colpo.

-Lo hai già fatto milioni di volte e come tutte quelle ce la farai. Non solo ho fiducia in te, ma ne ho anche l'estrema certezza.- La voce del Comandante assoluto del campo mi arrivò all'orecchio dolce e delicata, portandomi ad arrossire di colpo. Mi posizionai tra i pali e rivolsi uno sguardo veloce ai miei amici, a chi era in panchina e ai genitori che erano venuti a vederci, infine mi focalizzai sul numero quattordici. Nemmeno un minuto più tardi l'ultimo pallone era stato calciato, dritto, preciso verso di me. L'aria si spostava con lui ad una potenza fuori dal comune. Colpì entrambe le mie mani, facendomi inevitabilmente sussultare per il dolore. Non avevo intenzione però di arrendermi, a costo di rompermi un braccio lo avrei fermato. Non solo per me, ma anche per i miei compagni, per i miei migliori amici, per papà, per gli adulti che ci avevano aiutato, per tutti coloro che amavano il nostro sport e per il calcio stesso.

-PARATA! LA RAIMON JUNIOR HIGH È UFFICIALMENTE LA SQUADRA CAMPIONE DELLA SCALATA DELL'OLIMPO!- Mi lasciai alla fine cadere a terra con la palla stretta al petto e il fiatone. Improvvisamente era come se mi trovassi in una bolla, persino le urla dei tifosi sembravano ovattate. Ripresi il controllo delle gambe e mi alzai in piedi. Vidi gli altri correre verso di me, ma gli schivai uno dopo l'altro, ignorando quegli abbracci ed esultanze fugaci. Avevo una cosa da fare e non avevo intenzione di aspettare nemmeno un secondo in più.

-Ella sei stata mitica, visto che non avevi nulla di cui preoccuparti. Abbiamo vinto!- Sirius si era tolto gli occhiali e sul suo viso compariva un'espressione totalmente festosa, erano rare le volte in cui vedevo tanta gioia sul suo volto. Si guardava intorno allegro come non mai. Probabilmente, se non avessi raccolto tutto il coraggio che avevo allora, non lo avrei mai fatto, ma oramai ero in ballo e che senso aveva aspettare. Senza il minimo preavviso lo strattonai per farlo voltare verso di me, afferrandogli prontamente il volto tra le mani e, mentre mi elevavo leggermente sulle punte, posai le mie labbra sulle sue dolcemente.

Pov. Sirius

Impiegai alcuni istanti per realizzare cosa stesse succedendo e rispondere al suo gesto. Non capivo niente, sapevo solo di essere felice e che non avrei voluto che quel momento si concludesse mai. Se si fosse trattato di un sogno, nessuno avrebbe dovuto azzardarsi a svegliarmi.

Pov. Esterno

Se intorno a loro l'atmosfera sembrava congelata, quasi esistessero solo loro su quella terra, quel gesto della ragazza aveva portato l'attenzione degli altri a focalizzarsi esclusivamente su di loro. I giornalisti scattavano foto a raffica e il mormorio e le urla erano diventate un tutt'uno.

-I miei bambini sono diventati grandi, la mia migliore amica ha dato il suo primo bacio. Sono felice.- Il giovane Blaze, con l’espressione di qualcuno che stava per scoppiare a piangere, strinse la povera Castle come se fosse un pupazzo.

-Non respiro.- Altri invece erano nel pieno del gossip.

-Ce l'hanno fatta, non ci credo.- Costatò Alex allegro, una delle sue ship si era appena realizzata.

-Io sono ancora scioccata che lei abbia preso l'iniziativa, se non lo avessi visto di persona non ci avrei creduto.- Aggiunse Genesis tra il divertito e il confuso.

-Che sei San Tommaso? Se non vedi non credi? Comunque, oggi molte gioie, ho segnato il goal decisivo e ora Gabriella non ha più scuse per dirmi che non possiamo parlare di ragazzi.

-Emma certo che tu pensi sempre alle cose serie eh?

-Ovvio.- A poca distanza un padre guardava la scena con sorriso malinconico.

-Sai Lucian, i figli crescono così in fretta che non te ne rendi nemmeno conto. Un momento prima sono seduti a giocare, poi ti volti e sono diventati adolescenti.

-È il ciclo della vita, noi invecchiamo e loro diventano adulti ogni giorno di più. Però sono una bella coppia.

-Già, Sirius è la persona migliore che potessi sperare di vederle accanto.- Quando arrivò il tempo di staccarsi, Ella abbassò lo sguardo imbarazzata.

-Ok, questa non me l'aspettavo.

-Spero di non aver combinato un casino, magari tu non volevi o ...- Lui fermò quell'inizio di parlantina con un altro bacio veloce.

-Secondo te a me non andava bene? Ti ricordo che parli con quello che ti viene dietro da un paio di mesi a questa parte. Ho solo una domanda però, cosa significa?

-Che ipoteticamente ... al diavolo, è da un po' che credo sia così, ma penso di averlo realizzato solo da poco. Tu mi piaci e non come un amico.- Un sorriso a trentadue denti si palesò sul volto del moro e dalle sue labbra uscirono poche semplici parole.

-Vuoi essere la mia ragazza?

-Sì.- Si scambiarono un ultimo bacio prima di mettersi in fila per la premiazione. Una medaglia adornò ben presto il collo dei ragazzi e la coppa, ispirata anch'essa al mondo antico, venne posta nelle mani del capitano. La sensazione provata era stata molto diversa da quella che i veterani avevano vissuto l'anno precedente. Aveva il sapore degli allenamenti, delle partite e soprattutto di aver protetto e salvato il calcio. Negli occhi di quei ragazzi si poteva leggere la soddisfazione e la fine di una responsabilità troppo grande per delle spalle così piccole. Sotto un mare di coriandoli che scendevano dal cielo, Prometeo si avvicinò al numero dieci della Raimon. Era la prima volta che si trovavano davvero faccia a faccia in quel modo, con tutte le carte scoperte.

-Non sapevo che esistessi fino a quest'anno.

-Cosa?

-Se avessi saputo che ti aveva abbandonato l'avrei convinta tornare da te. È come se ti avessi rubato tua madre e ti chiedo scusa per questo.- Il biondo spalancò gli occhi. Di certo non si aspettava una frase del genere.

-Nulla di questa storia è colpa tua, siamo due vittime dei fatti e alla fine, almeno per me, è meglio che sia andata così. Sono cresciuto in una casa felice sai, mio padre è stato grande, molto più di quanto avrebbe mai potuto essere lei.- Sembrò rifletterci un istante, per poi alzare le spalle. Era inutile farsi troppi problemi. -Dovresti conoscerlo sai, ti piacerebbe, infondo è anche il tuo, no? Almeno secondo la legge.

-Lo dici seriamente?

-Certo e credo che per lui varrebbe lo stesso.- Rivolse lo sguardo verso la piccionaia dove si trovava l'uomo, il cui riflesso era perfettamente visibile. Guardava loro con dolcezza, senza il minimo pensiero.

-Come fa a sapere della mia esistenza?

-Gli ho mandato un messaggio prima dell'inizio della partita. Temo che papà orso oggi partirà in quarta, qualcuno metta le telecamere, non vorrei perdermi la scena per nulla al mondo.- L'altro inclinò la testa confuso. -Lascia perdere, mi sono capito da solo.

Tra un festeggiamento e l'altro il Capitano leggendario saltò in braccio al padre, euforica per la vittoria. Avevano giocato bene e ce l'avevano fatta, avevano vinto.

-Siete stati bravissimi, sono sicuro che la dea della vittoria stia sorridendo. Avete salvato il calcio!

-Be' il compito della Raimon, no? Noi siamo i difensori del nostro sport e lo saranno anche le future generazioni che verranno.

-Lo spero davvero.- Uno squillo ruppe quel momento padre-figlia, portandoli entrambi a guardarsi intorno. Celia corse incontro ai due con il telefono tra le mani con un'espressione preoccupata.

-MARK!

-Che succede? Perché hai quello sguardo?

-È Jude, dovete correre all'ospedale dove lavora Alyxia! Nelly è in travaglio!

   
 
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