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Autore: Farkas    26/04/2023    1 recensioni
Passano gli anni, cambiano le generazioni, ma certe cose non cambiano mai come il fatto che è la bacchetta a scegliere il mago. Gerard Olivander, figlio del leggendario Garrick Olivander ha assunto la guida dell'attività di famiglia ed è pronto a vendere le sue bacchette ai maghi e alle streghe che si preparano a cominciare la loro istruzione.
Jon, Tyrion, Daenerys, Eddard e tutti gli altri personaggi del Trono di Spade entrano nella bottega alla ricerca dell'oggetto che diverrà il loro compagno inseparabile. Se siete curiosi di vedere quali bacchette li sceglieranno (e di saperne un po' di più sulle bacchette), non vi resta che entrare in negozio con loro.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Davos Seaworth, Eddard Stark, Jon Snow, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Quando il gioco si sposta a Hogwarts'
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La scelta della bacchetta

 

Capitolo 17: Una bacchetta inflessibile

 
 
Il periodo delle grosse vendite oltre che per i guadagni e per la soddisfazione e la gioia che gli dava vedere tante sue creazioni trovare il mago o la strega giusti, era piacevole anche perché permetteva di avere un po’ di compagnia. Il lavoro di fabbricante di bacchette comportava una certa solitudine tra la ricerca dei materiali, il tempo passato a creare le bacchette e i lunghi mesi in cui venivano pochi clienti. In effetti Gerard stava pensando di prendersi un animale domestico, magari un Kneazle. Anton diceva sempre che il suo Thestral era molto di compagnia.
A strappare l’uomo da quelle riflessioni ci pensò il tintinnio del campanello. Il cliente era un ragazzino alto, con le spalle larghe, i capelli neri e gli occhi azzurri. Quando gli fu arrivato di fronte Gerard notò le guance scavate e le labbra sottili, ma soprattutto l’espressione seria certo non tipica delle persone di quell’età.
-Buongiorno. Ho necessità di acquistare una bacchetta- dichiarò il ragazzo in tono grave.
-Certamente signor Baratheon. Suo fratello ha preso la sua circa un anno fa, ricordo benissimo: prugnolo, corda del cuore di drago, sedici pollici, rigida. Davvero una bella bacchetta quella-.
Stannis digrignò i denti. Robert, sempre Robert. Perfino i negozianti dovevano paragonarlo a lui? Qualunque cosa lui facesse, Robert l'aveva fatta prima e meglio ed era certo che sarebbe stato così anche a Hogwarts.
Avrebbe tanto voluto infischiarsene come faceva Renly, che d’altronde era ancora troppo piccolo per capire cosa significava essere gli eredi di una grande famiglia Purosangue, ma non ci riusciva.
Mentre il metro gli prendeva le misure, sperò di avere una bacchetta migliore di quella di Robert. Lunga com’era non era raro che causasse qualche incidente ficcandola dove non doveva… magari la sua non avrebbe avuto quel difetto, anche se malgrado la lunghezza a quanto pareva faceva bene il suo lavoro: Robert per quanto avesse fatto mandare a casa un bel po’ di gufi, aveva ottimi voti e a scuola era molto popolare.
Gerard notò che il ragazzo non aveva fatto una piega nel vedere il metro che gli girava attorno: da chi era cresciuto in una famiglia di maghi un po’ se lo aspettava, ma l’intensità con cui fissava le scatole era più che semplice impazienza… sembrava sperare in qualcosa di particolare… che volesse una bacchetta come quella del fratello?
-Ecco qui: ebano e piuma di fenice, dodici pollici e mezzo, flessibile. Una delle mie creazioni migliori-.
Stannis impugnò la bacchetta e la agitò, ma non accadde nulla.
-No? Be’ provi questa: cipresso, corda del cuore di drago, undici pollici. Estremamente rigida-.
Lo strumento emise un paio di scintille, ma né Stannis, né Gerard ne furono soddisfatti.
-Corniolo, piuma di fenice, dodici pollici e tre quarti, molto flessibile-.
Non appena Stannis prese in mano la bacchetta quella emise un sibilo ben poco rassicurate, poi girò nella sua mano e lo colpì sulla fronte, procurandogli un dolorosissimo foruncolo fuxia.
-Per Priscilla e tutti gli altri fondatori! Un rifiuto simile è proprio inconsueto*! – strillò Gerard, mentre curava il cliente con un colpo di bacchetta. -Mi spiace per l’inconveniente, ma…-.
-L’incidente non è attribuibile a nessuno. Continuiamo la ricerca della mia bacchetta- tagliò corto Stannis.
Gerard gli procurò altre bacchette, ma nessuna era quella giusta.
Se Robert Baratheon era stato fin troppo entusiasta quel ragazzino aveva una compostezza innaturale in una persona di quell’età. Aveva preso in mano almeno una dozzina di bacchette, senza cambiare minimamente espressione. Ciò aveva portato Gerard a provare qualche bacchetta di faggio*, ma nessuna di esse si rivelò adatta al giovane Bartheon. 
-Abete, nove pollici, crine di unicorno, assolutamente inflessibile- dichiarò il fabbricante, porgendo al suo cliente il trentaduesimo prodotto da testare.
Il ragazzo la prese in mano e per prima volta da quando era entrato in negozio, sorrise. E ciò fece capire a Olivander che finalmente aveva incontrato la sua compagna: la sensazione che da trovare la propria bacchetta, travolge anche l’individuo più compassato.
-La tua bacchetta è perfetta per la Trasfigurazione, inoltre ti farà piacere sapere che quella di abete è detta la bacchetta del sopravvissuto, perché pare che chi la possiede scampi almeno a un pericolo mortale durante la sua vita-.
Stannis si sentì soddisfatto: se quella di Robert era perfetta per il duello, la sua si prestava benissimo a un ramo della magia non meno importante. Per la prima volta si sentì alla pari del fratello maggiore… ma poi si ricordò che lui aveva una bacchetta in drago, l’elemento più potente, mentre a lui era toccato quello più debole… però era anche vero che gli avevano detto spesso, che le bacchette erano potenti quanto coloro che le usavano.
-Una bacchetta di unicorno può batterne una con un altro nucleo? - chiese sforzandosi di mantenere un tono casuale.
-Naturalmente signore. La cosa più importante è sempre come viene usata la bacchetta- rispose in tono gentile Gerard, mentre incartava l’acquisto del suo cliente.
Stannis porse i sette Galeoni al fabbricante e salutò. Era già sulla soglia, quando venne richiamato.
-Un’ultima cosa signor Baratheon. Tutte le bacchette sono diverse, proprio come le persone. Tutte hanno le proprie caratteristiche e nessuna è più importante di un’altra. Non ha senso paragonare il prugnolo all’abete: entrambi hanno ottime qualità e sta solo al padrone sfruttarle bene, proprio come deve fare con le proprie. Capisce? -.
-Capisco- rispose Stannis prima di uscire.
Mentre si avviava verso casa ricordò la sensazione che aveva provato stringendo la bacchetta, l’impressione di poter fare tutto. Forse, a Hogwarts non sarebbe stato solo il fratellino di Robert. Forse, si sarebbe ritagliato uno spazio per sé grazie a quella bacchetta di abete, della misura di nove pollici, con nucleo di crine di unicorno, assolutamente inflessibile.
 
 
  • Il corniolo tiene particolarmente ad avere un padrone che possa fornirgli eccitazione e divertimento, quindi logicamente Stannis era del tutto inadatto a una bacchetta di tale legno.
  • Il possessore di una bacchetta di faggio, se giovane è saggio oltre i suoi anni.
 
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Stannis è un personaggio che mi piace molto, quindi mi fa piacere scrivere su di lui.
La versione magica di Robert la immagino un po’ come James Potter: uno studente dotato, ma combinaguai e Stannis che vive alla sua ombra, mostrandosi un mago capace e affidabile, ma comunque mai popolare o amato come il fratello, simile a Piton.
Anche la bacchetta della professoressa McGranitt è fatta di abete: le bacchette di questo legno richiedono resistenza e determinazione ai loro proprietari, che spesso sono concentrati, decisi e occasionalmente, intimidatori. Non c’era legno più adatto a Stannis e dato che quelle di unicorno tendono ad essere le bacchette più cocciute ho pensato che fosse il nucleo più adatto al secondo dei fratelli Baratheon.
Grazie per aver letto e a presto.
  
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