Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Giuly_2_21    30/04/2023    1 recensioni
PREQUEL/SPIN-OFF DI LOST IN THE ANIME MULTIVERSE E SEQUEL DI JJBA VENTO AUREO
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Dopo lo scontro con Diavolo a Roma Giorno riesce finalmente a salire ai vertici di Passione e diventarne il Boss.
Ma la strada per coronare il suo sogno è ancora lunga e irta di ostacoli.
Affiancato da vecchi e nuovi alleati e pronto a tutto pur di non venir meno alle promesse fatte, il ragazzo dovrà affrontare l'ombra che attanaglia l'Italia da decenni e regolare i conti con il suo passato e le conseguenze delle sue scelte.
Ma non sempre tutto va secondo i piani…
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NUOVO CAPITOLO OGNI LUNEDI (FINO A ESAURIMENTO SCORTE)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Giorno Giovanna, Guido Mista, Nuovo personaggio, Pannacotta Fugo, Trish Una
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Anime Multiverse Series'
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ATTENZIONE: in questo capitolo si affronteranno tematiche delicate quali (tentata) violenza sessuale e victim blaiming. Saranno inoltre presenti scene di violenza fisica che potrebbero urtare la sensibilità di alcuni.   

Mignano Montelungo, 31 maggio 2001

-Non pensavo ti piacesse così tanto la montagna- commentò Mista vedendo con quanta minuzia e curiosità Alice osservava il paesaggio.

Quest'ultima si girò sul posto e sorridendogli disse: -Mio nonno mi ha raccontato molte volte di questo posto. Nell'inverno del '43 è stato qui a combattere i tedeschi-

-Vero. Qua è stata combattuta la battaglia di Montelungo, una delle prime dopo il cambio di fronte dell'Italia- ricordò lui.

-In effetti da qui si possono tenere sotto controllo tutte le vie per il Lazio ed è anche un'ottima barriera naturale. Non mi stupirebbe se un giorno tornasse ad essere un campo di battaglia- disse un terzo con loro.

Questi era Amerigo Caruso, un ragazzo siciliano di appena vent'anni che, nonostante si fosse affiliato a Passione da poco più di un mese, si era fatto notare in fretta per tre motivi. 

Il primo era il suo aspetto considerato da molti esotico. La pelle bronzea, i capelli neri con diverse ciocche bianche e gli occhi ambrati come quelli dei gatti gli conferivano una bellezza peculiare, risaltata ancora di più dai semplici vestiti indossati (solitamente una canotta corta bianca, una camicia a scacchi legata in vita, dei jeans strappati e delle sneakers rosse), che gli aveva permesso di far breccia nei cuori di molte e di molti.   

Il secondo era la straordinaria lealtà verso Passione. Aveva spesso raccontato di come nel suo paese natale nessuno si interessava alla gente non abbiente e di quanto fosse onorato di poter servire un'organizzazione con nobile intenti.

Il terzo, ma non meno importante motivo era la sua versatilità in battaglia dovuta sia alla rapidità nell'agire sia allo stand capace di far apparire qualunque oggetto egli desiderasse, a patto che sapesse bene cosa richiedere e che non superasse l'altezza di 185 cm e gli 80 kg di peso.

Proprio per quest'ultimo era stato inviato con Mista e Alice per quella missione. Nelle ultime settimane Passione stava indagando su varie compravendite di informazioni e stupefacenti tra la Carboneria e alcuni traditori. Dopo numerose ricerche avevano avuto una soffiata: un grosso scambio sarebbe avvenuto sulle pendici di Monte Lungo, a Mignano, alle ore 16 del 31 maggio. Perciò i tre avevano ricevuto l'ordine di sventarlo, catturare il/i voltagabbana ed estorcergli quanti più informazioni e nomi possibili.

Nulla di difficile si potrebbe pensare; ma Mista, ormai abituato a quel tipo di missioni, sapeva che l'imprevisto era sempre dietro l'angolo, ragion per cui voleva agire con cautela. Avevano così deciso di fingersi degli ignari turisti impegnati in una scampagnata, con tanto di zaino e coperta da picnic dietro.

Alle 15.30, dopo un'oretta di cammino, si fermarono a uno spiazzo per "fare merenda" e con la scusa di dover andare in bagno, Alice si inoltrò nel bosco.  Subito la sua espressione spensierata mutò in seria. Si tolse la tuta rimanendo in corsetto e pantaloncini da Harley, strinse la coda, prese la maschera e la legò alla cintura. Tanto la Carboneria sapeva già chi era; indossarla sarebbe stato solo d'intralcio.

Si arrampicò poi su un albero e spostandosi di ramo in ramo raggiunse un prato incolto dove sorgeva il rudere di una vecchia baita. Non si vedevano sentieri battuti, ma a giudicare dai fili d'erba spezzati qualcuno doveva essere stato lì. O forse era ancora lì. 

Rimase in attesa, stando ben attenta a non fare rumore e a rimanere coperta dalle foglie.  Il suo corpo era immobile, ma lo stesso non si poteva dire della sua mente, agitata da mille pensieri e paranoie. Temeva di commettere errori fatali, di fallire, di deludere le aspettative di chi le aveva dato fiducia e di chi provava rispetto. Era sollevata al pensiero che, nascosti e pronti a scattare, ci fossero degli alleati, ma al contempo se ne vergognava perchè pareva significare che da sola non poteva nulla. 

Forse era davvero così. Dopotutto era sempre lei nella coppia Harley-V a commettere errori che il fratello doveva riparare per poi portare in salvo entrambi. L'aveva fatto a villa Passione, a villa Agreste e anche durante quella dannata sera del '97...

Un rumore assordante interruppe i suoi miseri pensieri. Alzò gli occhi e vide atterrare sul prato un elicottero da cui uscirono due uomini in giacca e cravatta (decisamente non membri della forestale) con una valigetta. In contemporanea, dal rudere, uscì un ragazzo di circa la sua età coperto da una felpa verde lime con il cappuccio calato.

-Deve essere lui il traditore- affermò una vocina al suo orecchio che quasi la fece cadere dall'albero.

-Scusa. Non volevo spaventarti- pigolò N5 in compagnia di N1 -Mista ci ha diviso in modo da comunicare senza usare la radio-

N1 annuì e aggiunse: -Mista ti chiede se riesci a manomettere l'elicottero con le Onde-

-Ovvio che sì. Ma ho bisogno del vostro aiuto- affermò lei e mentre spiegava ai Pistols cosa fare, estrasse la pistola e caricò due proiettili di onde violette. Li rimise a posto con dentro i Pistols.

-Pronti??- gli chiese (e di riflesso anche a Mista e Amerigo) e al loro cenno positivo sparò urlando: -Purple Lightnight Overdrive-

I due proiettili fendettero l'aria ed entrarono della cabina dell'elicottero. Uno andò a colpire la plancia mandandola in corto circuito, mentre l'altro prese alla nuca il pilota e gli scaricò addosso la scarica elettrica, uccidendolo all'istante.

Nel mentre Alice saltò giù dall'albero e corse verso i bersagli. I tre uomini, distratti dai rumori anomali del veicolo, la notarono tardi. I due della Carboneria le spararono addosso, ma i proiettili, grazie a Lithum, la trapassarono senza arrecarle danno.
I due (forse per stupidità, forse per panico) continuarono e Mista e Amerigo, acquattati nel bosco, ne approfittarono per crivellarli di colpi.

Il traditore per tutto il tempo era rimasto immobile a fissare Alice. Nemmeno il brutale assassinio degli alleati sembrò scalfirlo. La bionda, incurante del comportamento anomalo, tornò tangibile, spiccò un salto e gli atterrò addosso cadendo sull'erba insieme a lui. Stava per esultare, soddisfatta di come erano andate le cose, ma il suo sorriso si spense rapidamente alla vista del volto nemico. 

Era un viso roseo dai tratti dolci, quasi femminei, incorniciato da lunghi capelli biondo oro, che risaltavano anche gli occhi verdi e le labbra sottili piegate in un ghigno orripilante ma che tempo addietro aveva ritenuto bellissimo.

Un misto di emozioni e ricordi contrastanti invase la sua mente paralizzandola. A nulla servirono i richiami di N1 e N5, apparsi accanto a lei, così come quelli in lontananza di Mista. Solo la sua voce derisoria riuscì a udire.

-Ma guarda chi si rivede. Ciao Alice- 

-Luca...- mormorò più come constatazione che come saluto.

-Che c'è?? Pare che hai appena visto un fantasma…- disse stridulo -Eppure qui il fantasma sei tu. Quella sera non hai salutato né me né i miei amici. Ci sono rimasti male, sai?? Ci tenevano a conoscerti a fondo…-

La ragazza venne trapassata da un brivido e in preda al disgusto tentò di levarsi dal ragazzo, ma era troppo tardi. Dei rovi scuri, usciti dalla manica destra della felpa di Luca, l'avevano avvolta e le loro spine le si erano conficcate nella pelle, aprendole numerosi tagli.

Anche i due Pistols fecero la medesima fine, causando di riflesso la comparsa sul corpo di Mista di alcuni tagli. Capendo che la situazione stava degenerando, il castano tentò di raggiungerli. 

-In compenso tuo fratello e quel dannato cagnaccio hanno ben pensato di farmi un regalo- disse nel mentre Luca con rabbia mal celata mostrando, sotto la manica destra, il polso privo di mano sul quale si avviluppavano i rovi -Peccato non siano qui. Avrei tanto voluto restituirgli il favore-

Accorgendosi di Mista, stritolò ancora di più i Pistols, facendogli perdere l'equilibrio data la mancanza di fiato e la cassa toracica compressa. Vedendo però che non mollava, Luca sfoderò l'arma definitiva. Dai rovi spuntò un fiore cremisi, a metà tra una rosa e una venere acchiappamosche, con al centro una strana pipetta di liquido rosa.

-Guns & Roses Venom- pronunciò mentre il fiore nebulizzava la sostanza che Alice e i Pistols inevitabilmente inalarono. La loro vista si tinse di rosa e delle scritte incomprensibili di colori sgargianti iniziarono a danzargli attorno a un ritmo frenetico e confusionario. Al contempo i loro corpi vennero completamente paralizzati e la percezione del dolore si quintuplicò, facendogli urlare a causa delle spine.

Anche Mista ne sortì gli effetti e sebbene erano in minima parte, furono sufficienti per addormentargli braccia e busto, impedendogli quindi di rialzarsi.

-Che patetico- commentò Luca vedendolo in quello stato. 

Si alzò in piedi lasciando Alice a terra dolorante e inerme, le prese il mento con forza e la costrinse a guardarlo. Sebbene stordita dal veleno, la ragazza sapeva bene cosa quel bastardo aveva intenzione di farle e per questo aveva iniziato a tremare.

-Ti prego…- lo supplicò.

-Se voi due speravate di fottermi, vi è andata male. Ucciderò lui e poi tu lo seguirai- disse lui per poi lasciare vagare il suo sguardo viscido sul corpo di Alice -Ma prima finiamo ciò che abbiamo iniziato quella sera-  

-No!! Ti prego!! Tutto ma non quello!!- urlò lei con le lacrime agli occhi.

Questo non impietosì Luca che, anzi, le diede un violento schiaffo.

-Non hai diritto di darmi ordini lurida troia!! E smettila di fare la vittima!! Sappiamo tutti che qui la colpa è tua!! Solo una cosa volevo e nonostante tutto quello che ho fatto per te non me l'ha voluta dare. Adesso però mi prenderò quel che è mio di diritto- le sputò contro mentre allungava la mano verso il corsetto con l'ovvio intento di strapparglielo via.

Fortunatamente il ragazzo non fece in tempo a toccarla di nuovo che venne colpito da qualcosa di metallico. Cadde a terra stringendosi l'orecchio sanguinante.

-Mi sa che devi fare tornare a scuola. Si vede che non sai contare- sentenziò Amerigo al fianco di Alice con una mazza di metallo in mano e la voce ovattata da una maschera anti-gas.

-BASTARDO!!- urlò Luca -GUNS & ROSES!!-

-SKILLET!!- urlò di rimando Amerigo. 

Sulla mano libera si materializzò un grumo che assunse la forma di una boccetta di liquido trasparente. Senza esitare il ragazzo la lanciò sui rovi che lo stavano circondando. Essa esplose e il liquido si sparse provocando dei buchi nel vegetale e il suo conseguente ritiro. Luca cacciò un urlo di puro dolore e togliendosi la felpa scoprì con orrore che in diversi punti la sua pelle si era corrosa e aveva preso a sanguinare copiosamente.

-Che cazzo mi hai fatto!?- urlò lui contorcendosi.

-Mai sentito parlare dell'acido muriatico??- rispose Amerigo -Ottimo per la pulizia, ma estremamente pericoloso per gli esseri viventi. Può corrodere la pelle umana fino all'osso-

-Sei un stronzo, lurido…!!- provò a urlare lui, ma un colpo di mazza ben assestato lo fece cadere a terra.

-Eppure sei in Passione da più tempo di me- disse Amerigo chinandosi -Dovresti sapere che per i traditori non esiste pietà. E ora, se vuoi che tutto questo finisca in fretta, dimmi i nomi dei tuoi compagni-

Nel mentre gli effetti del Guns & Roses erano svaniti. Mista fu il primo ad alzarsi e corse subito da Alice per assicurarsi delle sue condizioni. Quest'ultima tuttavia si ritrasse di istinto e lo guardò terrorizzata.

Il castano, compreso quello che doveva comprendere, sentì la rabbia ammontare dentro di lui. Fece dietrofront, andò dal traditore e iniziò a pestarlo senza pietà.

-Fermati, ti prego!! Ho detto tutto!! Non so altro!! Per favore, fa male!!- piagnucolò lui.

-TACI LURIDO PEZZO DI MERDA!!- sbraitò Mista -NON HAI ALCUN DIRITTO DI AVANZARE PRETESE!!-

Il pestaggio andò avanti per una decina di minuti al termine dei quali il biondo era più morto che vivo. Mista si voltò verso Amerigo e gli chiese se aveva fatto nomi. A un suo cenno affermativo estrasse il revolver e sparò due colpi a Luco, uno ai testicoli  e uno in testa, mandandolo all'altro mondo.

Dopo il massacro Mista sembrò finalmente calmarsi.

-Amerigo- ordinò -Prendi il corpo. Lo portiamo a Napoli così i nostri colleghi ci penseranno due volte prima di tradire. Gli altri due li lasciamo qui e la Carboneria saprà-

Si rivolse poi ad Alice  e con tono calmo, ma risoluto le disse: -È finita. Non ti farà più del male. Torniamo a casa. Ce la fai a camminare??-

La ragazza, sebbene tremante, annuì e accettò la mano che gli aveva offerto.

I tre scesero dalla montagna, tornando al parcheggio dove avevano lasciato le macchine. Amerigo ne prese una, portandosi dietro il cadavere. Mista, Alice e la valigetta, invece, presero l'altra.

Per un primo momento del viaggio non volò una mosca. Mista, in realtà, aveva tanto da chiederle, ma temeva di risultare invadente, se non addirittura molesto. Fortunatamente fu Alice dopo un po' a rompere il silenzio.

-Mi dispiace- disse -Stavo per rovinare tutto-

-Non ti devi scusare. Non hai commesso errori- ribatté lui.

-Mi sono lasciata distrarre mettendo in pericolo sia te che Amerigo. Se non è questo un errore...-

-Un imprevisto- la corresse -È stato un imprevisto. Succede-

-Ma se l'avessi stordito, non...-

-Senti- la interruppe seccato -Il rimanere imbambolata di fronte all'uomo che ha tentato di violentarti non è un errore. È umano. Al tuo posto neppure io avrei saputo reagire lucidamente-

-Co-Come lo sai??- domandò sbigottita lei.

Mista si morse la lingua per quelle parole dette di getto e senza tatto, ma ormai il danno era fatto.

-Marco mi aveva avvertito che il tuo primo e unico ragazzo ti ha trattato in modo orribile. Non mi ha detto nello specifico come, ma poi ho visto chi fosse e ho fatto due più due-

-Conoscevi Luca Ghira??- 

-Non di persona, ma tra i membri di Passione girava voce che lui e i suoi compari Alessio Guido e Leonardo Izzo avessero abusato di molte ragazze, di cui alcune non si è mai più avuto notizia-

Alice annuì assente e solo dopo un altro istante di silenzio ricominciò a parlare.

-Anch'io conoscevo queste voce, eppure quando l'ho incontrato per la prima volta ho subito pensato fossero solo calunnie di invidiosi. Non volevo credere che una persona che si era mostrata così gentile e affabile potesse essere un tale mostro. Persino mio fratello mi disse di stare attenta, ma non l'ascoltai. Avevo completamente perso la testa per lui-

Si rannicchiò sul sedile portandosi le ginocchia al petto e stritolando il tessuto delle calze tra le mani. 

-Una sera mi condusse fuori città con la scusa di un appuntamento. All'arrivo però c'erano i suoi amici ad aspettarmi. Non ebbi nemmeno il tempo di chiedere che ci facessero là che mi bloccarono a terra. Ho sperato che si trattasse di uno scherzo, ma poi ho visto i loro occhi spiritati e affamati come se io fossi un topino finito tra le grinfie di un gatto… Non mi sono mai sentita così stupida e spaventata in tutta la mia vita. Non so se fu per miracolo o istinto di sopravvivenza, ma quando quei porci allungarono le mani sui miei vestiti non riuscirono ad afferrarli. Vi passarono attraverso. Presto non sentii più pressione sui polsi e sulle caviglie. Con quel poco di lucidità mentale rimastami corsi via. Mi rifugiai nelle fogne e attraverso di esse tornai a casa. Ancora non lo sapevo, ma era stato Lithum a salvarmi. La mattina dopo si presentarono tutti tronfi in trattoria. Teen Spirit li aggredì, mozzando loro una mano. Marco li minacciò che avrebbe fatto di peggio se non ci avessero lasciato in pace. Non tornarono più, ma da allora giurai non mi sarei più lasciata ingannare da nessun uomo, anche a costo di ingannarli a mia volta o di rimanere sola a vita-

-Io... Mi dispiace per quello che ti è successo. Non lo meritavi. Nessuno si meriterebbe qualcosa del genere- disse Mista. Erano parole ovvie, banali, ma che altro poteva dire?

-Sai qual è la parte peggiore, Mista??- continuò lei -É che me l'avevano detto. Io lo sapevo che sarebbe finita così. Non mi sarebbe mai capitato nulla di tutto ciò se solo…-

-Ehi. Ehi- la interruppe subito lui -Non è colpa tua. Okay, dare fiducia a Ghira è stato un errore, ma tutti li commettono. Non è  però una scusante per fare queste porcherie-

-Il problema è che io non imparo mai- sbottò Alice -Per quanto ci provi ho sempre l'impressione di essere sempre bloccata, di non riuscire a migliorare mai. Io vorrei solo riuscire a cavarmela da sola senza dover essere sempre salvata da Marco o dalla fortuna. Non voglio vedere le persone che amo rischiare la vita per me. Io... Io non voglio più essere la causa della morte di qualcuno-

Si stringe tra le dita la medaglietta con il nome di sua madre, di colei che per prima insieme a suo padre aveva dato la vita per lei. Sapeva bene che all'epoca non avrebbe potuto fare nulla per impedire quello che era successo, ma ciò nonostante il senso di colpa l'aveva divorata. Aveva sperato che questo, unito alla voglia di riscatto, sarebbe stato sufficiente a vendicarli e a riparare il proprio debito. Invece sentiva soltanto di aver fatto più danni che altro.

-Non è stato Marco o la fortuna a sconfiggere Diavola e a sabotare l'elicottero. Sei stata tu, Alice. Tu e la tua capacità di adattamento. Sei fatta così. Sai navigare nel presente, sai improvvisare quando il piano va a rotoli. É una qualità che pochi possono vantare. Non devi sprecarla. E ricordati che l'essere salvata non è segno di debolezza. Essere compagni di squadra significa anche questo. Tu salvi uno e lui salva te. Avrai la tua occasione per ricambiare tutti i salvataggi di Marco. Ma per farlo, secondo me, dovresti smettere di pensare così tanto al passato e agli errori. Sono andati; non torneranno più. Concentrati sul presente, Alice-

-Credi davvero che possa funzionare??- chiese lei con la voce rotta.

-Be'. Io ho passato quasi 19 anni che lo faccio. E sono ancora vivo e vegeto, no??- rispose il cecchino rivolgendole un sorriso a trentadue denti. 

A quel punto lei non riuscii più a trattenersi. Fregandosene del contegno e del fatto che Mista stesse guidando, Alice lo abbracciò e scoppiò a piangere sulla sua spalla. Per fortuna il castano mantenne il controllo del veicolo. Si fermò a lato della strada prima di stringere a sé quella ragazza così forte e determinata eppure adesso così fragile e pensò a quanto fosse stato fortunato a incontrarla. 

***

Napoli, 31 maggio 2001

-Quella puttana io l'ammazzo!!- urlò il giovane quasi scaraventando il telefono contro il muro -Maldetta bastarda!! Come ha osato uccidere Luca?!-

-Non è stata lei a ucciderlo. L'informatore è stato chiaro- disse con tono atona l'altro ragazzo nella stanza -E anche se fosse lei l'assassina direi che Luca se lo meritava eccome. Anche noi ce lo meriteremmo- 

-Da quanto è che sei diventato così umile Leo?- sputò il primo sarcastico.

-Non è questione di umiltà. É semplice realtà dei fatti. Di cui non me ne fotte un emerito cazzo, ma lo è- disse il secondo iniziando a muoversi per la stanza tra giri e saltelli -Piuttosto dovremmo andare via dalla città. Luca ha fatto i nostri nomi per di morire. Questione di minuti e ci verranno a prendere. I traditori non fanno una bella fine-

-Non ho intenzione di scappare lasciando gli assassini di Luca in giro-

-Quindi vuoi vendicarlo?? Che caro. Peccato che non potrà mai ringraziarti. Sempre che tu riesca nell'intento-

-Ulysses non ha mai sbagliato un colpo prima d'ora-

-C'è sempre una prima volta. E poi non ti dimenticare che sarai nella tana dei leoni. O forse dovrei dire delle coccinelle?? Comunque se ci tieni così tanto, non sarò io a fermarti. Io però non ti aiuterò-

Detto ciò l'apatico ragazzo giunse alla porta, ma prima di uscire diede un ultimo sguardo al compare di mille scorribande e disse: -Salutami Luca all'inferno, Alessio Giudo-

-Saranno loro a salutarlo per noi, Leonardo Izzo-

Autrice time

Scrivere questo capitolo è stato complicato. Non sapevo proprio cosa raccontare!! O meglio, avevo degli obbiettivi da raggiugere (approfondire un po' Alice, stringere il suo rapporto con Mista; introdurre Amerigo e gli altri...), ma non sapevo come farlo.

Ho cambiato la trama almeno 3 volte prima di trovare qualcosa che mi soddisfacesse (o che mi stancassi). Sarà quantomeno accettabile?? Come dice Manzoni "ai posteri l'ardua sentenza".

Per oggi mi congedo. Ci vediamo al prossimo capitolo.

Ciao Giuly♡

   
 
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