Anime & Manga > Haikyu!!
Ricorda la storia  |      
Autore: musa07    01/05/2023    1 recensioni
[OsaSuna implicita]
"Gli esami di fine trimestre gettano chiunque nella più profonda e cupa disperazione.
Gente che inizia a pregare entità non meglio conosciute. Dato che a pregare il proprio gemello si ottiene una risposta del tipo “potevi stare attento a lezione” e tentar di replicare “ma senti da che pulpito, tu stavi dormendo!” è totalmente inutile[...]
È mentre Ginjima cerca di placare i soliti mille decibel che fuoriescono dalla gola barra megafono di Atsumu all’ennesima punzecchiatura da parte di suo fratello, che Rintarou – ora che la sua attenzione si è spostata fuori dalla finestra ed osserva rapito il verde degli alberi del parco interno della biblioteca, mano appoggiata al mento - se ne esce con quella frase[...]"
Partecipa alla challenge #maywrite indetta dal gruppo fb “Non solo Sherlock”
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Atsumu Miya, Osamu Miya, Rintarō Suna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Partecipa alla challenge #maywrite indetta dal gruppo fb “Non solo Sherlock”
Prompt: cellulare – rapito
 
 
 
 
 Di esami di fine trimestre e di dichiarazioni
 
 
 
 
Gli esami di fine trimestre gettano chiunque nella più profonda e cupa disperazione.
Gente che inizia a pregare entità non meglio conosciute. Dato che a pregare il proprio gemello si ottiene una risposta del tipo “potevi stare attento a lezione” e tentar di replicare “ma senti da che pulpito, tu stavi dormendo!” è totalmente inutile. “Memorizzavo ‘Tsumu, è diverso” beccandosi un sonoro rimbrotto (l’ennesimo a dirla tutta) da parte della bibliotecaria di far silenzio. Cosa che anche Ginjima si stava prodigando, inutilmente, di fare. Anche se è disperato anche lui su quel libro di biochimica.
 
- Ma davvero c’erano anche i batteri da studiare? –
E il modo silenzioso in cui tre paia d’occhi si spostano su di lui, gli fanno capire che “sì, ovvio: c’erano anche i batteri da studiare”.
- Vabbè, mi lobotomizzerò il cervello per dimenticarmi questa informazione. – replica, facendo spallucce e saltando a piè pari quel capitolo del libro. L’ennesimo. Tanto, peggio di così…
La sua impresa è non farsi cacciare a male parole dall’ennesima biblioteca dove stanno cercando di portare a termine la loro mission impossible (“se studiamo 80 pagine al giorno, in tre giorni ce la facciamo a finire il programma di tutte le materie” era stata la geniale idea). Ma la vera mission impossible è non far litigare i gemelli. O meglio: che Osamu non si diverta a stuzzicare e provocare Atsumu e questi parta con le sue solite filippiche.
In tutto quel marasma, solo Suna – manco a dirlo – è silenzioso, intento a scrollare le notifiche sul suo cellulare, le nozioni già ben che apprese nella sua mente. Stessa cosa che si può dire di Osamu. E che si potrebbe dire anche di Atsumu se solo in classe stesse attento.
È mentre Ginjima cerca di placare i soliti mille decibel che fuoriescono dalla gola barra megafono di Atsumu all’ennesima punzecchiatura da parte di suo fratello, che Rintarou – ora che la sua attenzione si è spostata fuori dalla finestra ed osserva rapito il verde degli alberi del parco interno della biblioteca, mano appoggiata al mento - se ne esce con quella frase.
- Sai, penso proprio sia possibile che io mi sia innamorato di te. –
Ed è subito silenzio.
- Che citazione è, James Joyce? – Atsumu inizia a scartabellare tra i suoi appunti di letteratura inglese e Gin si passa nervosamente le mani tra i capelli. Chi cazzo è James Joyce adesso?!
 
Solo Osamu tace e fissa Rintarou che continua a guardare fuori, lasciandosi scompigliare i capelli dalla leggera brezza primaverile che entra dalla finestra socchiusa, mentre cerca l’angolatura e la luce migliore per scattare la foto giusta che permetta di catturare quelle sfumature di verde praticamente perfetto che ha rapito totalmente la sua attenzione. Talmente tanto da sentire che quello poteva essere indubbiamente il momento giusto per uscirsene con una frase del genere. Tutto andava ad incastro, no? Glielo stavano insegnando proprio le fronde degli alberi che ondeggiavano in modo armonioso di fronte ai suoi occhi.
- Ohy Suna – lo richiama Atsumu contrariato – Non c’è nessuna citazione del genere nei miei appunti.  –
E Rintarou gli lancia una piccola occhiata sarcastica, divertita, per poi portare lentamente gli occhi su Osamu.
- Insomma, di chi è ‘sta citazione? – stavolta tocca a Gin prendersi parole dai tavoli a fianco che gli intimano di fare silenzio.
- Suna Rintarou… - bisbiglia Osamu in risposta, non staccando gli occhi di dosso a Rintarou.
- Bravo Osamu, tu sì che sei sempre così perspicace. – gli risponde, togliendogli dall’angolo del labbro con il pollice una briciola del melonpan che Osamu ha appena finito di divorare, dopo essersi sporto verso di lui – Quasi sempre. – si corregge ritornando seduto al suo posto e riportando l’attenzione al proprio cellulare, a controllare quale scatto sia il migliore, quello con la luce e le sfumature giuste.
Gin osserva e non sta capendo. Atsumu osserva e sta capendo perfettamente ora.
 
- È possibile che anche io mi sia innamorato di te. – sussurra ora Osamu, quasi senza muovere le labbra, l’attenzione dei suoi occhi grigi totalmente sull’involucro del dorayaki che tenta di aprire producendo il minor rumore possibile.
 
Nessuno dei due cerca un contatto visivo con l’altro. Nessuno dei due si muove.
Perché loro due sono così. Qualsiasi altra persona avrebbe chiesto “che cosa hai detto?” o si sarebbe alzata e avrebbe abbracciato l’altro, baciato, si sarebbero come minimo guardati negli occhi. Ma non serve. Non serve nulla di tutto quello per credere a quanto detto dall’altro.
Solo un piccolo accenno di sorriso.
Mentre Atsumu ghigna soddisfatto. E non fa niente per nasconderlo, come a voler dire ad entrambi “era ora!”, e vorrebbe prendere lui il cellulare ora per immortalare le loro facce, le loro espressioni. Perché se loro due sono bravi a non far trasparire nessuna, o poche emozioni, dalle loro espressioni, non possono di certo impedire alle loro guance di colorarsi di rosso.
 
- Shakespeare…? – ci prova Gin, sul disperato andate, con le mani tra i capelli. Non bastavano i batteri, ora si trovava a scoprire che anche la letteratura del seicento inglese era contemplata nei test.
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: musa07