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Autore: GReina    04/05/2023    1 recensioni
prompt: "Ti sfido a baciarmi." | coppia: semishira
Semi sembra davvero un po' troppo interessato alla vita sentimentale di Shirabu per essergli indifferente.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eita Semi, Kenjiro Shirabu, Shiratorizawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Ti sfido a baciarmi.»

Semi Eita era un coglione. Shirabu ne era stato praticamente certo sin da quando lo aveva visto per la prima volta, ma la festa di compleanno di Ushijima glielo aveva confermato.
«Senti.» il più basso tentò di troncare quell’inutile conversazione con esasperazione. «Non mi piace Ushiwaka! Non mi è mai piaciuto Ushiwaka! E il fatto che io non abbia voluto partecipare al vostro stupido regalo per fargliene uno per conto mio che gli piacerà veramente non vuol dire che lui mi piaccia!» cercò di superare il senpai per raggiungere il portone d’ingresso del loro capitano, ma Semi lo seguì.
«E Hado, allora?» Shirabu lo guardò di traverso.
«Che c’entra Hado?»
«Quando l’hai rifiutata le hai detto che lo facevi perché il tuo cuore appartiene a qualcun altro.» lo apostrofò con una voce ridicola che fece arrossire Kenjiro.
«E allora? Era solo un modo per rifiutarla in maniera delicata. Si chiama avere tatto
«Hai fatto lo stesso con Suzuki.»
Shirabu maledisse il vialetto infinito della famiglia Ushijima.
«È il mio schema. Funziona sempre.»
«A Hitoshi hai negato persino un bacio!»
Finalmente il portone fu raggiunto, dunque il castano suonò al campanello e si voltò ad affrontare Semi.
«Si può sapere come cazzo fai a conoscere tutti quelli a cui piaccio!?»
«Hitoshi mi ha detto che non vuoi baciare nessun altro se non la persona che ti piace.»
«Non hai risposto alla mia domanda.»
«Tu non rispondi in modo sincero a nessuna delle mie!» Shirabu non rispose. Fissò Semi, invece, ed analizzò il suo comportamento. La sua eccessiva vena protettiva; il suo smisurato interesse per la sua vita amorosa; lo strano modo che aveva di approcciarsi a lui, così diverso da come faceva con gli altri… Poi disse:
«Ti piaccio, per caso?» Semi ebbe solo il tempo di diventare rosso cremisi ed urlare «COSA!?» con voce stridula prima che il portone iniziasse ad aprirsi. Shirabu non fece una piega. Augurò buon compleanno a Ushijima e gli porse il pacchetto che aveva tra le mani, poi varcò la soglia lasciando Semi a boccheggiare.
 
Non parlarono più per diverse ore. Shirabu era stato fagocitato dai ragazzi di primo e secondo anno mentre Semi aveva iniziato a chiacchierare con quelli di terzo. Wakatoshi scartò i regali e come previsto dal più piccolo fu solo il suo a piacergli. Dovette essere Tendo a spiegargli il senso di quello di gruppo per fargli capire lo scherzo.
Mangiarono la torta, e a fine serata si ritrovarono stesi chi sul divano, chi sul pavimento con bibite e patatine tra le mani.
Fu “il coglione” a proporre il gioco della bottiglia, dopo un po’. Dal modo in cui lo aveva guardato negli occhi subito dopo averlo proposto, Kenjiro capì lo avesse fatto – in qualche modo – per fregare lui. La squadra acconsentì, ma a Semi toccarono diverse verità scomode e penitenze imbarazzanti prima di avere la sua occasione con Kenjiro.
Quando la testa della bottiglia si fermò sul castano, il più alto sorrise.
«Verità o penitenza?» Shirabu assottigliò gli occhi. Sapeva quale domanda gli avrebbe fatto: “Ti piace Ushijima. Sì o no?”. Sarebbe stato semplice per lui scegliere “Verità” e rispondere sinceramente e con soddisfazione con un bel “No.”, ma voleva divertirsi, così sorrise a sua volta.
«Penitenza.» disse, facendo illuminare di cattiveria lo sguardo di Semi e fremere d’eccitazione l’aria nella stanza.
«Ti sfido a baciarmi.» Shirabu spalancò gli occhi mentre arrossiva. Quello non se lo aspettava.
La sua reazione fece ghignare Semi.
«Se è vero quello che mi hai detto fuori dalla porta non sarà un problema. Quella che hai rifilato ad Hitoshi era solo una scusa, giusto?» finse un’espressione innocente mentre glielo chiedeva e Kenjiro avrebbe solo voluto togliergliela dalla faccia a suon di schiaffi. Digrignò i denti e odiò Semi ogni secondo di più, specie dal momento che se la stava visibilmente godendo.
Semi Eita era un coglione. Shirabu ne era stato praticamente certo sin da quando lo aveva visto per la prima volta, ma la festa di compleanno di Ushijima glielo aveva appena confermato. Kenjiro imprecò a bassa voce, ma si alzò ugualmente per raggiungere l’altro setter. Tutti i presenti osservarono la sua marcia con attonito silenzio, tanto che per poco non sparirono completamente dalla mente di Shirabu.
Arrivato a portata di mano, Kenjiro afferrò il colletto di Semi che seguendo la pressione si sollevò quel tanto che occorreva a Shirabu per raggiungere le sue labbra senza doversi sedere.
«Ad Hitoshi non ho mentito, in realtà.» disse abbastanza piano affinché Eita fosse l’unico a sentire. Poi lo baciò. Non fu un bacio lungo né così tanto saturo di passione. Era più arrabbiato, un modo per Kenjiro di prevalere sull’altro, di mostrargli quanto si sbagliasse e quanto ci avesse preso insieme.
«Non è Ushijima che mi piace, coglione.»
 
   
 
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