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Autore: Sayman    05/05/2023    1 recensioni
Dopo una rapina al negozio di famiglia, la giovane Emily scopre che non è la ragazza normale che credeva di essere.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Guardian Who'
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Ciao a tutti.

Ecco la prima storia incentrata sul mio Time Lord originale: il Guardiano.
Avevo creato questo personaggio diverso tempo fa (2016), ma per vari motivi riesco a scrivere di lui soltanto ora.


Detto ciò, buona lettura.

 

Una giornata come le altre?
 


Terra, Londra, 2011

In una delle tante vie della capitale dell’Inghilterra si trovava un piccolo negozietto di antiquariato. La facciata del negozio era composta da una porta in legno e una vetrina dove si poteva ammirare la merce, sia la vetrina che la porta erano contornate da bellissime rifiniture in legno dorato, che davano un aspetto antico al tutto.
 Anche l’insegna era in oro e c’era scritto Time and Space.

Una volta entrati, il posto era una vera sciccheria dove svariati oggetti di antiquariato riempivano la zona in modo elegante e ordinato. Il soffitto, il pavimento e le pareti erano in legno, così come la cassa, che era situata a destra dell’entrata.

In un angolino si potevano vedere delle scale a chiocciola interamente fatte di ferro che venivano scese frettolosamente da una ragazza. Lei aveva dei lunghi capelli rossi e una carnagione chiara, indossava una felpa nera, dei Jeans blu e delle scarpe da ginnastica. Il suo bel collo era contornato da una sciarpa rossa, fuori era pieno inverno e certamente non voleva prendersi un malanno.

 


<< Dove vai così di fretta? >> le domandò all’improvviso una voce maschile, dal tono si poteva intuire che appartenga ad un uomo di mezza età, forse anche un po’ più vecchio.
La ragazza si avvicinò alla cassa e appoggiò i gomiti sul ripiano in legno << sto uscendo con Anika >> rispose lei.


Da un botola dietro il bancone ne uscì un uomo dai i capelli rossi e una barba ben curata dello stesso colore, si notava subito che era la copia maschile e più vecchia della ragazza, chiaro segno che erano padre e figlia.

 
 
 

Una volta che l’uomo fu uscito completamente dall’anfratto si poteva notare che era vestito piuttosto elegante, ovvero una giacca di velluto marrone con sotto una camicia bianca, i pantaloni erano dello stesso materiale e colore del soprabito e le sue scarpe erano di pelle nera. Emily aveva sempre trovato curioso il modo di vestire di suo padre, era sempre elegante anche nei momenti in cui bisognava essere più informali.
<< D’accordo, ma stai attenta >> le disse lui, di recente aveva sentito che la criminalità in città era aumentata e temeva che a sua figlia potesse succedere qualcosa di brutto.
<< Si si lo so >> gli rispose lei, suo padre molte volte era super protettivo, era un fatto che adorava di lui, avevano un ottimo legame, ma alcune volte era fin troppo pressante e lei come ogni giovane donna di 22 anni voleva le sue libertà.
<< No non lo sai >> la ammonì lui << soltanto ieri è stata trovata un’altra ragazza uccisa, quindi fai attenzione, resta sempre con la tua amica e non vi azzardate ad andare nei vicoli bui, siamo intesi? >>
<< Dio papà, ma cosa pensi che siamo, cretine? >> si lamentò lei.
<< No, non siete cretine, siete giovani, che il più delle volte è peggio >> niente da fare suo padre era irremovibile << quindi mia cara Emily fai attenzione >> disse lui.
Emily sbuffò per poi salutare suo padre e uscire di corsa dal negozio, facendo suonare anche il campanello situato sopra la porta mentre usciva.

Suo padre, il cui nome era Erik Roberts, la guardò uscire con fare apprensivo. Sapeva che sua figlia era in gamba, ma lei non conosceva i pericoli che si celavano in questo vasto universo, gli stessi pericoli che anni addietro avevano sottratto sua moglie Alice alla vita. Fu un giorno terribile e gli anni successivi non erano stati gli stessi senza di lei.


Emily si era incontrata con la sua amica e le due avevano deciso di andare in un Bar per una gustosa cioccolata calda. Il locale era piuttosto grazioso, la gente era al bancone oppure seduta nei vari tavolini, le due ragazze avevano occupato quello più vicino alla vetrata in modo da poter osservare l’esterno. L’idea era stata di Anika, visto che la ragazza voleva osservare i bei ragazzi che passeggiavano lì vicino. Emily la trovava un'idea assurda, ma lei era la sua unica amica, quindi non si lamentava.

Anika era una ragazza di colore con dei folti capelli afro, indossava una felpa nera con dei jeans attillati dello stesso colore.

 

Era una ragazza allegra e spensierata, con un ottimismo assoluto verso la vita. La sua positività rivaleggiava con il suo amore per i ragazzi. Emily la trovava un'ottima compagnia, anche lei era solare e ottimista, ma non come la sua amica, in quel modo forse era troppo, la rossa manteneva un aria di serietà.
Le due ragazze si erano conosciute cinque anni fa e sono migliori amiche da allora, tanto è vero che ora frequentano lo stesso corso universitario.
<< Allora Emily, tuo padre viene alla festa di compleanno di mia madre? >> le domandò curiosa lei, aveva sempre trovato il papà della sua amica un tipo alquanto strano, sempre rinchiuso nel suo negozio, oppure in giro in cerca di antichi manufatti, non lo aveva mai visto ad un evento mondano, se non alla festa di diploma di sua figlia.
<< Non lo so, sai come è fatto, non è il tipo che partecipa alle feste >> le rispose lei, tuttavia a lei non dispiaceva l’assenza del padre, temeva che se andava da qualche parte poteva conoscere qualcuna e lei non voleva una matrigna, inoltre Erik si sarebbe messo ad analizzare gli oggetti di valore della famiglia di Anika, cosa che sarebbe stata decisamente imbarazzante, per non dire altro.
<< Quell’uomo dovrebbe farsi una vita, restare chiusi in un luogo per un lungo periodo di tempo porta alla pazzia >> la informò la ragazza afro.
<< Ora stai esagerando e comunque lui ha una vita, è solo un po’ più solitaria rispetto alla media >> la informò lei, alla fine uno della sua vita ne faceva quello che voleva.

In quel momento arrivò il cameriere che portò le due cioccolate calde da loro precedentemente ordinate e le due ragazze se le gustarono in silenzio.
<< Comunque mia madre preparerà le lasagne italiane, se ben ricordo tuo padre ha una vera passione per quella nazione, almeno per l’arte del posto >> ridacchiò lei per poi pensare ad uno strano avvenimento, che fece subito presente all’amica << ti ricordi l’ultima volta che Erik è venuto a casa nostra e ha commentato i piatti di mia madre? Disse che era la cuoca più brava dei sette sistemi stellari, ma inferiore a sua moglie, ahahah che commento era? >>
Emily ridacchiò, quel commento era stata una delle tante esclamazioni particolari che suo padre ogni tanto tirava fuori, una volta quando stava in silenzio aveva sentito suo padre definire gli umani delle scimmie con problemi mentali, lei era rimasta piuttosto confusa, ma aveva lasciato correre.


Dopo aver passato del tempo piacevole con la sua amica Emily decise di ritornare a casa, ma una volta entrata nel negozio vide una scena che la fece agghiacciare. C’era un bel ragazzone alto e robusto che stava chino sopra al corpo di suo padre pieno di sangue. Ovviamente per lei la conclusione più ovvia era che l’assalitore di suo padre fosse proprio lo sconosciuto, quindi prese fra le mani l’oggetto che aveva più vicino, un candelabro e lo puntò verso il tipo.

 
Angel (Buffy the Vampire Slayer) - Wikipedia

Ovviamente il tipo l’aveva percepita ancora prima che lei entrasse e quando la vide spaventata e con un oggetto di antiquariato come arma, si alzò e mise le mani davanti a se con fare rassicurante.

<< Non è come sembra >> disse con voce gentile lo sconosciuto << quando sono arrivato lui era già così >>.
<< E io dovrei crederti?!! >> gli rispose a tono la rossa, stupita lei stessa dalla sua risposta. Onestamente era convinta che sarebbe svenuta per la paura.


<< Devi credermi, io non centro nu… >> ma il tipo non riuscì a finire la frase quando il corpo di Robert si ricoprì di una strana energia dorata.  L’energia aumentò sempre di più e quando finalmente cessò il proprietario di quel negozio era stato sostituito da un ragazzo biondo non più grande di Emily.

 
THE MARGINAL SERVICE 第2話 | dアニメストア
 

<< COSA?!! >> urlò una stupita Emily.
 
   
 
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