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Autore: Sayman    06/05/2023    0 recensioni
Alan si ritrova in una realtà che non gli appartiene.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Alan 
 

Ciao a tutti.

Questa short è un crossover con le fic del mio amico Nick_Blue/ Nick Nibbio.
Detto ciò, buona lettura.



Alan stava precipitando, ormai lui sapeva solo questo.
Prima di precipitare in questo vuoto oscuro e eterno, Alan era certo che si trovava accanto a sua moglie. Aveva tentato di stringersi a lei quando si era sentito mancare il terreno sotto i piedi, ma nulla, purtroppo non ci era riuscito.
Ovviamente all'inizio aveva provato a riprendere quota per interrompere la sua caduta, ma per qualche oscuro motivo, più provava a salire più precipitava verso l'abisso.

Dopo ore o forse giorni di oscurità, gli occhi dell'uomo furono bombardati da un immensa luce e subito dopo cominciarono ad apparire immagini di moltissimi mondi diversi. Alcuni erano reali, altri immaginari, altri ancora erano animati, a cubetti o addirittura dipinti. In molti mondi poteva vedere maestose città all'avanguardia, paesaggi preistorici e selvaggi, mondi pieni di vita e mondi del tutto morti.

Questo viaggio psichedelico al limite della follia terminò quando Alan si ritrovò a fluttuare in mezzo ad un grande cosmo. Il rosso poteva vedere pianeti e stelle lontane che infondevano in lui una certa calma. Purtroppo questa quiete lunga pochi secondi, fu interrotta da due immensi occhi luminosi grossi come galassie che osservarono il disperso. L'uomo si sentì trascinare verso i due grandi bulbi oculari che mano a mano sembravano appartenere ad un gigantesco volto, un volto fatto di stelle.
Alan cominciò a prendere velocità e dopo aver urlato svenne di colpo.

Quando l'uomo si risvegliò poté subito percepire che era sdraiato su un terreno solido, forse vista la durezza doveva essere un pavimento di pietra, marmo o simili. Inoltre poteva sentire una tiepida arietta che gli trasmetteva un senso di pace, a quanto pare era finito in un posto tranquillo.

Alan aprì gli occhi e si ritrovò davanti ad un paesaggio mozzafiato: si trovava sopra ad una strana piattaforma fluttuante piena di colonne antiche e dorate. Il pavimento in pietra era un bellissimo mosaico di colori, che venivano illuminati dalla candida luce di un tramonto eterno. Il rosso si sporse verso il bordo e poté vedere che sotto la piattaforma vi era un bellissimo cielo pieno di candide nuvole e sotto ancora gli era sembrato di scorgere delle stelle. Ad un'occhiata più attenta questo bellissimo cielo non si trovava solamente sotto di lui, ma tutto intorno a lui. La piattaforma in cui si trovava non era l'unica, ma altre di queste strutture fluttuavano con placida calma per quel bellissimo paesaggio e tutte quante le strutture orbitavano intorno ad un gigantesco tempio d'oro che irradiava di luce propria il posto.

<< Bel posto eh? >> disse una voce calma dietro di lui.

Alan si girò di scatto e vide un uomo di mezza età, con i capelli castani tirati all'indietro e un abito elegante color crema. La cosa più curiosa di questo individuo erano gli occhi, due fori pieni di luce bianca. Ad Alan non gli ci volle molto per capire che gli occhi del damerino erano gli stessi globi giganti che aveva visto poco prima.

Incerto se fidarsi o meno di questa entità, il rosso gli chiese:

<< Posso sapere chi sei? >> Gli chiese per poi guardarsi intorno << e soprattutto, dove mi trovo? >>

<< Io sono il Guardiano dell'Omniverso! >> si presentò lui con una voce alta e divina << ma puoi chiamarmi Enoch >> continuò, ma questa volta con una voce più umana << tu invece piccola creatura chi sei? >>

<< Guardiano dell'omniverso? È impossibile! Ho conosciuto tutti i pezzi grossi del multiverso e ne sono stato uno dei principali custodi, ma non ho mai sentito parlare di te. Quindi dimmi la verità sulla tua identità e io ti dirò la mia >> disse uno stupito Alan. Era più che certo che quest'uomo elegante gli stese facendo un brutto scherzo, infondo lui conosceva bene il multiverso e non aveva mai sentito parlare di questo Enoch.

D'altro canto Enoch osservò con calma questo ragazzo dai lunghi capelli rossi, gli occhi verdi e un mantello blu che copriva tutto il resto del suo corpo, per pi dire solennemente: 

<< Io ho detto la verità >> gli rispose con un tono calmo l'entità << tu sei stato uno dei principali custodi del tuo megaverso, un'immenso ammasso di mutliversi certo, ma piccolo in confronto alla grande vastità che è l'ominverso. Inoltre...omini significa tutto no? Non può esistere qualcosa di più grande dell'omniverso >>

<< Capisco. In effetti così tutto torna. Scusa se sono stato rude. Io sono Alan Arthur Hikaru Nibbio Blu e sono un Soleano. Posso sapere come ho fatto ad arrivare in questo luogo? >> gli domandò lui, che ancora non credeva del tutto possibile la situazione in cui si trovava adesso, anche se tempo fa aveva imparato che nel multiverso niente è impossibile.

<< Mi duole informarti che casa tua non esiste più. >> gli rispose Enoch con un tono di voce triste. Aveva conosciuto fin troppi superstiti di realtà distrutte.

<< Come?! Che cosa stai cercando di... >> In quel momento la sua mente ricordò gli ultimi momenti dello scisma << No... Non possono averlo fatto per davvero! Non possono! >> imprecò lui mentre si accasciava a terra per il dolore per poi prendere a pungi il pavimento di mattonelle colorate.

Enoch impietosito dalla scena si accovacciò accanto a lui e gli mise una mano sulla spalla destra per confortarlo << mi dispiace per la tua perdita >>.

<< E mia moglie? E mio figlio? Che ne è della mia famiglia? >> gli chiese il Soleano mente ancora singhiozzava per la sua perdita.

<< Alcuni si sono salvati ,altri no, ma non posso dirti chi, mi dispiace >> gli spiegò lui. 

<< Che cosa intendi dire? >> gli chiese il rosso.

<< Quando una realtà esplode, può capitare che i superstiti vengano scaraventati nello spazio e nel tempo. Tu, mio caro Alan sei arrivato in questo esatto momento, gli altri superstiti arriveranno qui, ma nel futuro >> gli spiegò lui.
<< Nel futuro? Di quanto si parla? >> gli chiese il soleano. In cuor suo sperava che anche sua moglie e suo figlio prima o poi sarebbero giunti in questo mondo, ma non poteva dicerto ignorare anche gli altri superstiti. Magari erano suoi amici o magari no, ma era suo dovere aiutarli.

<< Cinquecento anni da adesso, ma non aspettarti una folla, quasi nessuno sopravvive >> lo avvisò con fare pacato il dio, non voleva dare false speranze al rosso.

<< Già sapere che c'è qualche superstite è confortante. Cinquecento anni... per me non sono un problema, ma sarà una bella attesa >> per qualche minuto pensò al da farsi, per poi chiedere ad Enoch:

<< Ascolta, vorrei chiedere la tua collaborazione per trovare questi pochi superstiti e assicurare loro un posto sicuro da poter chiamare casa. Posso affidarmi a te? >>

<< Ovviamente, ora sei sotto la mia totale protezione e ti fornirò tutto l'aiuto di cui hai bisogno. Tuttavia ti consiglio di mantenere un profilo basso. Il mio compito principale è monitorare i multiversi e rispettare il grande disegno. Ci sono degli eventi che devono o dovranno accadere in un determinato modo e non voglio un soleano che si intrufola negli avvenimenti e li cambia a piacimento >> affermò Enoch mentre osservava severamente Alan, per poi evocare una bussola argentata e darla al soleano:

<< Quando apparirà uno della tua realtà questa bussola ti indicherà la via >> lo informò Enoch.

<< Mantenere un profilo basso è una caratteristica della mia specie. Tuttavia questo dipende dalla situazione che mi troverò davanti. Perciò forse sarebbe il caso che mi dicessi che cosa sta succedendo in questo momento nei vari universi che sorvegli >> affermò Alan.

<< Abbiamo un eroe qui eh? Bene allora, stabilirò un collegamento mentale con te, così ti farò sapere se dovrai essere in un determinato mondo o meno >> disse con fare urtato l'entità, aveva già capito che Alan gli avrebbe creato dei bei grattacapi.

Alan ridacchiò mentre alzava gli occhi al cielo:

<< Se non hai altro da dirmi, io partirei >>

<< Va bene, fai buon viaggio e non incasinare tutto >> lo avvertì il dio, per poi far apparire uno zaino pieno di provviste sulla schiena del soleano << un piccolo set di cose base che ogni viaggiatore deve avere. Oh, giusto! Per viaggiare per l'ominverso puoi usare la bussola >>

Alan annuì ringraziando, poi aprì un portale argentato davanti a se, per poi attraversarlo.
Enoch osservò il superstite abbandonare il Nexus. Non era ancora convinto che lasciarlo scorrazzare per le varie realtà sia stata una buona idea, ma poteva percepire che la sola presenza del rosso aveva cambiato il grande disegno e solo il tempo poteva dire se il cambiamento sarebbe stato positivo o negativo.
Oh bè, al primo problema lo avrebbe buttato a calci in culo nel nulla^^.

 

   
 
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