Anime & Manga > Mo Dao Zu Shi
Segui la storia  |      
Autore: WeiGonzi_sflute    07/05/2023    1 recensioni
Misteriosamente dopo la morte di Wei Ying, un Lan Zhan ancora ferito e costretto a letto, in reclusione, finisce per risvegliarsi anni prima della guerra, nel corpo di un se stesso più giovane. È infatti tornato indietro, prima dei mesi passati insieme nei meandri delle nuvole.
È possibile per lui salvare Wei Ying questa volta? È forse venuto il momento per loro di essere felici? È però sicuro di una cosa, vuole sposare l'uomo che gli ha rubato il cuore.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Lan XiChen/Lan Huan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lan Wangji non era certo di come fosse finito nella propria stanza. O meglio, se dovesse specificare, non era sicuro di come fosse possibile per lui che era stato frustato in schiena trentatré volte, ritrovarsi nel jingshi senza alcun dolore al corpo.

Non contando poi, che lui non dormiva nella stanza dove era stato cresciuto, da giorni. In quanto dopo la punizione ricevuta per i suoi crimini, era stato costretto alla reclusione per tre anni, per poter espiare le sue colpe. Colpe di cui non si sarebbe mai pentito, ovviamente, perché se proteggere chi si ama fosse stato un crimine, allora sarebbe diventato un criminale, senza alcun rimpianto.

 

Con urgenza si alzò dal letto, nonostante il muoversi così velocemente gli offuscò la vista, e iniziò a toccarsi ripetutamente la schiena, prima vestito, e poi immediatamente si abbassò la veste per toccarla a nudo. Nulla! Nessuna ferita! Non c'era alcuna traccia della sua punizione!

 

Si girò per guardarsi attorno, affranto e affaticato,  e fuori dalla finestra il sole era appena sorto.

L'incenso nella sua stanza aveva smesso di bruciare da qualche tempo, e il profumo delicato ancora si espandeva nell'aria.

 

 Ma c'era qualcosa di strano, quasi inquietante. Nonostante dalle sue stanze tutto ciò che si poteva vedere fossero gli appartamenti degli altri membri Lan, Lan Wangji sapeva che dopo l'assedio dei Wen, avevano ricostruito la zona in modo parecchio diverso. Questa era la visione che avrebbe visto anni prima, nella sua giovinezza, non certo la sera prima di addormentarsi negli ultimi anni!

 

Poggiò la mano sulla labbra, realizzando che anche il suo corpo non sembrava più avere i tratti di un uomo al tatto, ma bensì di un ragazzino. Non poteva assolutamente avere più di quindici anni. Per dirlo con certezza, prese con uno scatto di velocità lo specchio poggiato sul mobiletto accanto al letto, e si specchiò a bocca aperta. Aveva effettivamente l'aspetto del sé stesso di tanti anni prima. 

 

Che fosse possibile…?

 

Che lui avesse veramente…?

 

E se lui aveva veramente quindici anni, questo significava che… Wei Ying non era ancora venuto a prendere parte all'anno a Gusu Lan! Questo significava che Wei Ying era ancora vivo! Questo significava semplicemente che Lan Wangji era ancora in tempo… era ancora in tempo per salvare Wei Ying. 

 

Wei Ying era morto. Questo era una terribilmente certa verità. Ma Lan Wangji credeva nella reincarnazione, dopotutto, i suoi antenati condividevano con lui quella bellissima, crudele maledizione. I Lan amavano una sola volta nella vita. E forse, se quello che stava vedendo non era solo frutto della sua mente addolorata dalla perdita, lui poteva cambiare le cose. 

 

E sapeva anche come. Avrebbe fatto di tutto per tenere Wei Ying accanto a lui.

 

Ma si sentiva così tremare, che dovette concentrarsi per poter indossare adeguatamente la fascia sulla fronte. Si cambiò con un sussulto nel modo più decente e rispettabile potesse con quella fretta, e si diresse immediatamente nelle stanze del fratello. 

 

Fece per poggiare la mano sulla porta, per bussare, ma si ricordò che non poteva permettere che suo fratello non lo prendesse sul serio, doveva comportarsi quantomeno come si sarebbe comportato a quell'età. Si compose con fatica, ma dopo qualche minuto di compostezza, bussò piano piano alla porta.

 

Dall'altra parte, suo fratello stava probabilmente meditando, ma dopo qualche minuto la porta della stanza si aprì lenta. E Lan Wangji dovette trattenersi dal piangere alla vista di quanto piccolo fosse rispetto al fratello, quanto potesse risultare ancora calmante per lui, dopo tutti quegli anni.

 

Lan Xichen poggiò una mano sul fianco, squadrandolo da cima a piedi. 

"Wangji! Non è ancora presto per stare fuori dalle nostre stanze?" Suo fratello sembrava sorpreso, ma sorrise libertino. Era vero, i Lan si svegliavano alle cinque e andavano a dormire alle nove. Ma fino alle cinque e mezza quasi tutti, bene o male, meditavano e si preparavano per la giornata, e Lan Wangji non era mai stato il tipo da infrangere anche queste più piccole regole.

 

"Xichen…" fece una pausa. "io volevo parlarti." Lan Wangji portò le mani al petto, strette in pugni, e gli occhi a suo fratello. La faccia impassibile come sempre, ma in cui suo fratello poteva leggere qualcosa di più.

 

Ci fu un attimo di silenzio, Lan Xichen sembrava perplesso, ma era anche vero che voleva da sempre incoraggiare il fratello minore ad aprirsi, con lui e gli altri. Quindi inevitabilmente se per una volta Wangji chiedeva qualcosa, come poteva rifiutare? Aveva sofferto già troppo dopo la morte della madre.

 

Si fece da parte, allungando il braccio verso l'entrata di camera sua. "...va bene, certo. Entra pure, didi." Sorrise, riprendendolo amorevolmente. 

 

Lan Wangji, lo guardò con gli occhi socchiusi, e una volta entrato, si sistemò davanti ad un tavolino basso, con le spalle tese e le braccia allungate sulle sue ginocchia. Lan Xichen con cautela fece lo stesso. E nonostante avesse offerto del tè di cui Wangji avrebbe fatto benissimo a meno, i due finirono per aspettare che il tè bollisse prima di poter parlare.

 

Xichen sembrò aspettare per lui, e Wangji, dal punto di vista di suo fratello, per la prima volta in vita sua non esitò.

 

"Conosci Wei Ying, nome di cortesia Wei Wuxian?" Chiese, con un nodo in gola ma lo sguardo determinato.

 

Suo fratello Xichen sembrò notare la tensione, e inclinò la testa, con uno sguardo attento.

 

"Intendi dire il capo discepolo del clan Jiang?"

 

Lan Wangji prese un bel respiro e mormorò. "Mh."

 

"Si…mi sembra di averlo visto qualche volta, ma non capisco. Non penso voi vi siate mai parlati. È…è successo qualcosa?"  

Xichen sembrò preoccupato, forse, conoscendo almeno vagamente la natura combina guai di Wei Ying era andato a pensare chissà a quale litigata. Ma non poteva essere più lontano dalla verità.

 

Wangji sospirò, silenzioso. "Ho sentito dire…. Qualche cosa. Qui, a cloud recess." Mentì. Ma era vero che quello che avrebbe detto, si diceva in giro. 

 

"Ah." Xichen, seppur rispettoso delle regole del loro clan, doveva ammettere che vedere suo fratello infrangerle per la prima volta proprio davanti a lui, era un po' un buffo. "Sparlare è vietato, Wangji." Lo rimproverò, ma anche lui non ci credeva più del necessario. Con un gesto del capo lo invitò perciò a continuare.

 

"Sparlare è vietato, ma quello che dicono su Wei Wuxian è ammirevole. E preoccupante, in parte." 

 

Il più grande si stava da una parte interessando sempre più, ma dall'altra era confuso e preoccupato dalle parole del fratello minore.

 

"Che intendi?"

 

"Xichen, anche se il capo setta Jiang lo vede come un figlio, o così dicono, non è comunque noto che Madame Yu lo disprezzi?"

 

Xichen si fece silenzioso, ascoltava.

 

"Io- dicono che è creativo, ama gli altri più di se stesso, ed è un vero genio con i talismani. Ma nonostante questo non viene forse rinnegato per le sue origini?" Lan Wangji continuò con fare convinto.

 

Xichen sembrò aver preso visione. E si permise un sorriso, seppur ancora confuso. "Wangji. Parli come se lo conoscessi. Sembra che tu ammiri molto questo ragazzo." 

 

Wangji avrebbe voluto urlare di si. Avrebbe voluto gridare al mondo che lui amava Wei Ying. Ma il Wangji che era in quel preciso momento, non poteva dimostrarsi così preso da Wei Ying. "...mi ricorda nostra madre. " Sussurrò, sperando di convincere suo fratello.

 

Xichen prese un sorso lento, e poi poggiò la tazzina, ma Wangji non fece a meno di notare il tremore nelle dita di suo fratello nel poggiarla.

"...ti ricorda nostra madre?"

 

Wangji annui. "Mh." Poi congiunse le mani sul tavolino, guardandole. "Ha uno spirito libero, e viene costantemente sminuito per questo suo modo di vivere."

 

"Wangji…" per quanto Xichen volesse inseguire ogni singolo sogno o minimo interesse di suo fratello, visto il suo scarso interesse generale, non poteva fare a meno di chiedersi dove volesse andare a parare. "Wangji, non puoi basarti su voci di corridoio per avere queste convinzioni sulle persone. Sono felice tu sia interessato a diventare suo amico, ma non lo conosci ancora." Sorrise, comprensivo.

 

Wangji allora lo guardò convinto. "fammelo incontrare."

 

Xichen aprì gli occhi e schiuse le labbra. "...se desideri, Wangji. Ma forse potresti scrivere tu una lettera a questo Wei Wuxian? Che ne dici? Potresti chiedere per una visita. Sono sicuro che nostro zio sarà d'accordo se gli spiegherò la situazione." 

 

Lan Wangji… non sapeva bene come rispondere, senza far notare quanto fosse scosso. Poggiò le mani sul tavolino, con fare risoluto, ma solo per non farle tremare troppo ai suoi fianchi. E poi annuì fermamente.

 

 

Convincere suo zio fu più difficile, in quanto invitare così casualmente un discepolo di una setta altrettanto importante non era certo privo di implicazioni.

Non si conoscevano nemmeno, o almeno, così doveva sembrare. Ma Wei Ying era la sua altra metà. Anche se nella sua scorsa vita avevano passato il tempo a riprendersi, lottare e vivere nei rimpianti… Wei Ying era nonostante tutto l'unica persona a vedere qualcosa di più in lui, l'unico a farlo sorridere. L'unico che ne valeva la pena.

 

 In ogni caso, suo zio…

 

"Wangji. Sei sempre stato un bravo ragazzo…" shufu boffonchiò, mentre con un piccolo fazzoletto ricamato si asciugava la fronte. Alzò il capo solo quando Xichen portò il tè, e poi dopo un sorso guardò bene Lan Wangji. "Perché desideri vedere questo Wei Wuxian? Non hai forse abbastanza compagni e compagne qui a Gusu? Wangji, sei il secondo erede del clan! Non penso sia nemmeno adeguato chiamarlo qui per- per fare cosa?"

 

"Conoscere Wangji. Studiare insieme." Rispose Lan Wangji, convinto nella sua proposta. Teneva i pugni stretti sulle ginocchia, e non aveva intenzione di distogliere lo sguardo dallo zio.

 

Xichen se ne stava lì seduto accanto a loro, cercando di addolcire il confronto tra lo zio e suo fratello. 

 

"Shufu, Wangji ha semplicemente sentito parlare di questo ragazzo e ne è rimasto curioso. Perché non incoraggiare un'amicizia?" Chiese, poi, il fratello maggiore, inclinando il capo di lato.

 

"Origliare e sparlare è vietato…" Lan Qiren borbottò fra sé e sé, mettendosi le mani nei capelli prima di ricomporsi velocemente, e mormorare. "Xichen! Un po' di buon senso, te ne prego! Se proprio dovessimo incoraggiare un'amicizia fra Wangji e qualcuno di Yunmeng, sarebbe quella con l'erede Jiang cheng! O l'educata Jiang Yanli. Chiunque ma non lui." Prese una pausa, incrociando le braccia. 

 

Per poi girarsi dall'altra parte, guardando il nipote minore. "Wangji. Sai che questo Wei Wuxian è figlio di Canse Sanren, non è così? Ah! Quando io e lei eravamo giovani, si comportava come una svergognata. Senza tenere conto che se invitassimo lui e non Jiang Cheng, che razza di esempio staremo dando?" 

 

"L'esempio che la nostra setta cerca di dare da secoli." Continuò, molto accesso, Lan Wangji. "Non incoraggiare il nepotismo. Rispetta tutti. meriti a chi merita. Sii giusto e onesto." Citò, regola per regola, parola per parola, solo alcune delle tremila regole del suo clan che avrebbero incoraggiato pienamente l'invitare il figlio di un servo piuttosto che chiunque altro erede con cui interagiva solitamente.

 

Suo zio per un secondo sembrò quasi pronto ad andarsene senza dire nulla e non permettergli di scrivere. Persino suo fratello fece per poggiare la mano sul braccio dello zio, in modo da calmarlo. Ma Lan Qiren si addolcì vagamente, all'impegno civile di Wangji nel usare le stesse regole che lo limitavano per proteggere questo Wei Wuxian.

 

Beh, che dire. Qiren aveva insegnato ai nipoti il rispetto per le lore regole fin da piccoli. Ma il risultato avuto sui due era così diverso... 

Se da una parte Lan Xichen era un chiaro esempio di Lan, nobile ed educato. Lan Wangji era troppo… rigido. Mai interrotto nessuno, anche per sbaglio, perché contro le regole. Mai parlato ad alta voce, vietato. Mai corso nei corridoi, nemmeno da bambino, non era permesso. 

Come avrebbe potuto vivere una vita felice e serena se limitato a tal punto dalle regole che avrebbero solo dovuto aiutarlo, strada facendo?

 

Lo zio, per un minuscolo momento, giurò di aver visto il padre di Wangji in Wangji stesso, nell'istante in cui il nipote aveva difeso così animatamente questo ragazzo. Era quasi… il modo in cui il padre del ragazzo aveva difeso la madre, anni addietro. E per quanto avesse voluto davvero interrompere sul nascere questo interesse, non riusciva veramente, vedendo suo nipote interessarsi a qualcosa per la prima volta in anni.

 

Prese un bel respiro. E si sforzò a chiedere quello che avrebbe dovuto chiedere fin dall'inizio.

"Wangji… perché vuoi relazionarti con questo-" Combinaguai. Depravato. Figlio di un servo. Avrebbe voluto dire, ma non disse nulla di tutto ciò. "...Questo ragazzo?"

 

Wangji sembrò analizzare con cautela l'espressione dello zio, che si sentì quasi troppo nudo davanti al nipote.

 

"Wei Wuxian sembra una persona nobile, dinamica. Sono sicuro possa essere… svergognato. Irruento. Rumoroso. Ma ha il cuore nel posto giusto."

 

Lan Xichen sorrise lentamente, e guardò lo zio con fare speranzoso. 

Lan Qiren, dopo essersi incupito, annuì arreso, prima di esclamare severo: "ma se il ragazzo infrangerà le regole, verrai punito anche tu, Wangji!"

 

Il nipote annuì fermamente. "Sarò responsabile di Wei Wuxian." Disse, più per sé stesso che per suo zio.

 

 

"A Wei Wuxian, discepolo capo del clan Jiang di Junmeng. 

 

Sono a conoscenza del fatto che non abbiamo mai interagito propriamente prima d'ora, ma sono anche sincero nel ammettere che sono curioso di conoscerti. Se questa lettera è indesiderata, non sarà un problema per il mio clan ignorare la questione. Ma sappi che non è un invito forzato, o costretto il mio. Desidero, come ho scritto nella lettera inviata ai tuoi tutori, il capo del Clan Jiang e madame Yu, semplicemente avere occasione di incontrarti. Qualche settimana a Gusu, potremmo studiare, combattere e allenarci insieme. So che le regole del mio clan possono sembrare inusuali o complicate per molti, per questo sarai esonerato dalle più pesanti, e compreso nel abituarti. 

 

Mio zio, Capo Clan dei Lan, conosceva i tuoi genitori. E per quanto possa far finta di nulla, aveva instaurato un rapporto con loro. Se te la sentirai, potresti parlare con lui a riguardo. Aspetto tua risposta. 

 

Lan Wangji, secondo erede del clan Lan."


Wei Wuxian non poteva dire molto, mentre leggeva silenziosamente la lettera arrivata proprio da Gusu, scritta direttamente dal secondo giovane signore e erede del clan Lan! 

 

Ma in quali guai era potuto andare a parare, tanto da spingere la seconda giada di Gusu Lan a scrivergli personalmente?!

 

I due fratelli di Gusu erano chiamati spesso le due giade Lan, ma era noto persino ad un ottuso come Wei Ying che la seconda giada non sorrideva mai ed era rigido come un sasso! Se lo aveva invitato c'erano veramente troppe cose a cui pensare.

 

Suo fratello, sembrò divertito quanto infastidito dalla sua faccia. Così, gli prese sfacciatamente la lettera dalle mani.

 

"Oi! Guarda che la stavo leggendo!" Si lamentò, un po' a vuoto. Standosene buono, ma con il broncio pronto in viso e le braccia incrociate.

 

Jiang Cheng lesse con occhi aperti la lettera, quella che prima era un'espressione di beffa amichevole, divenne immediatamente una di quelle aggravate dalla preoccupazione.

Tirò a Wei Ying un piccolo pugno sulla spalla, e poi gesticolò. 

 

"Ma si può sapere cosa hai fatto?!" Jiang Cheng cominciò a spingerlo con fare infastidito.

 

Al che Wei Wuxian dovette coprirsi con le braccia, cercando di calmare quella testa calda di suo fratello. "Nulla, nulla! Giuro sull'onore di Shijie! Lo giuro!"

 

…Suo fratello sembrò ancora più disperato. "Non scherzare su queste cose! E non mettere in mezzo Shijie!" 

 

Fu fortunatamente interrotto dal distruggere Wei Ying, quando la giovane in questione entrò in scena, e il ragazzo si nascose dietro di lei.

 

Jiang Yanli, alzò le braccia in alto per fare spazio a Wei Ying, leggermente sorpresa dalla scena, si mosse per appoggiare la pentola di zuppa sul tavolo della cucina.

 

"Ragazzi! Basta litigare!" Fece una pausa, vedendo che i fratelli se ne stavano in silenzio, uno dietro le sue spalle e uno appoggiato contro il muro della cucina. "...siete di nuovo scappati dall'allenamento? Non potete di certo sempre rifilarvi nella mia cucina.." cominciò a divagare, ma fu Jiang Cheng a sbraitare.

 

"jiejie! Ci siamo nascosti qui, è vero, ma poi è stata recapitata una lettera a Wei Ying!" 

 

Yanli sembrò completamente sbigottita, tanto da schiudere la bocca. "Una lettera dici? E da chi è?" Parlò al fratello, e poi si girò verso Wei Ying. "A-Ying…non ti hanno mai mandato lettere."

 

"Lan Wangji di Gusu Lan!" Rispose a gran voce, qualcuno appena entrato, fulminando il giovane ragazzo vestito di nero, e stropicciando con fremenza una lettera nelle mani.

 

La voce in questione, proveniva dalla signora di approdo del loto, la terrificante Madame Yu. Wei Ying deglutì alla vista della donna tanto inorridita dalla lettera che era stata spedita da Gusu alla sua famiglia.

 

Il ragazzo sapeva bene che Madame Yu non lo apprezzava per molti motivi, uno dei tantissimi era che semplicemente, Wei Ying superava spesso le aspettative date ai figli della donna. Se di solito vinceva le competizioni al posto di Jiang Cheng, o lo sconfiggeva negli allenamenti, ora aveva veramente esagerato.

 

Madame Yu si avvicinò tempestiva, con le braccia sui fianchi. Si fermò davanti a Wei Ying, che abbassò il capo con fare mite. 

"Tu! Dimmi un po', Wei Wuxian–" iniziò, scatenando parecchio bene le sue parole. "Che cosa hai fatto per procurarti tutta questa attenzione!" Sbuffò poi, trattenendosi dal sbraitare nuovamente.

 

Beh. Almeno gli aveva dato una chance nello spiegarsi. "Madame Yu, la prego, io veramente non ne so nulla!" Provò, un po' a vuoto visto che la donna lo aveva squadrato da testa a piedi disgustata.

 

"Certo. E io dovrei crederti? Povero Wei Ying, ora anche i Lan sembrano interessati a conoscerti. Io lo sapevo!" La donna iniziò a divagare, borbottando. "Non bastava quell'idiota di mio marito! Anche i Lan ora hanno la tua attenzione."

 

Wei Ying sospiro molto silenziosamente, sguardo che vagava un po' dappertutto tranne che sulla "zia".

 

Se la prese pure con Jiang Cheng ad un certo punto. "E poi, A-Cheng, sei contento? Non solo quel disgraziato ti batte in campo, ma pure in questo ora!" Lo aveva rimproverato, e Wei Ying sperava che il fratello non se la prendesse troppo con lui alla fine. In ogni caso fu preso alla sprovvista quando la donna aggiunse senza nemmeno pensarci, qualcos'altro alla questione. 

 

"E Wei Wuxian?"

 

"...sì, Madame Yu?" Si schiarì la gola il ragazzo.

 

"Ti voglio pronto con le valigie domani mattina. Parti per i meandri delle nuvole all'alba."

 

Wei Ying lasciò andare un sussulto, per avvicinarsi alla donna, intenta a bruciare la lettera ormai accartocciata nel fuoco del fornello. "Madame Yu–! Ma non posso! Devo rimanere qui e–"

 

Lei lo schernì. "E fare cosa? Rallentare Jiang Cheng? Infastidire Yanli?"

 

Fu Jiang Cheng a fare poi un passo avanti, inorridito. "Madre ma non possiamo! Wei Ying è mio fratello! Padre è al corrente?"

 

Madame Yu si incupì, ma sospirò in ogni caso. "Certo. E sinceramente, prima parte, meno faticoso sarà per voi salutarlo." Fece una pausa, mentre Wei Ying sperava cambiasse idea. "E poi, speriamo se lo tengano per più di una settimana. " Sussurò.

 

Quindi… sarebbe partito per Gusu? Lui? Che le regole era nato per romperle? 

 

A quanto pare si.

 

 

Wei Ying non l'aveva presa bene.

 

Beh, non benissimo. Tanto da prendere a calci un sassolino, mentre aspettava che arrivasse l'insegnante che lo avrebbe accompagnato a spada verso i meandri delle nuvole. Sbuffò pesantemente, tanto da poter probabilmente fare invidia a Madame Yu o persino Jiang Cheng. Aveva già salutato shijie e suo fratello, ma sinceramente non voleva proprio andarsene. A fare cosa, con uno tanto rispettoso e poco divertente come il secondo signorino Lan? 

 

Non è che lo conoscesse bene, anzi, se doveva essere sincero aveva chiuso le orecchie ogni volta che gli si parlava di altri clan, soprattutto se erano gli anziani a spiegare regole su regole da rispettare in presenza dei Lan, dei Nie o peggio ancora, dei Jin. Insomma, a lui piaceva la conoscenza, ma non quando le cose lo annoiavano in questo modo, perciò qualsiasi informazione utile gli era entrata in un orecchio ed uscita dall'altro.

 

Per questo già se lo aspettava che sarebbe finita così: lui cacciato per aver picchiato qualcuno o aver rotto troppe regole, e questo fantomatico Lan Wangji che finiva per odiarlo. Non sapeva certo perché di preciso avesse voluto incontrarlo, vero. Ma sapeva bene che qualsiasi cosa positiva avesse sentito dire su di lui, non era più che una voce di corridoio, e presto se ne sarebbe reso conto questo Lan. Insomma, se aveva deciso di invitarlo nei meandri delle nuvole questo significava che in qualche modo aveva sentito parlare di Wei Ying, no? O al massimo era interessato a conoscerlo, per qualche assurdo motivo, e Wei Ying era piuttosto sicuro che qualsiasi cosa si aspettassero da lui, sarebbero ben presto stati molto delusi. Si sperava semplicemente che non se la sarebbero presa con lo Zio Jiang, o peggio ancora, riferito le sue malefatte a madame Yu.

 

Finalmente arrivò l'insegnante scelto per accompagnarlo, e con un sorriso che Wei Ying non ricambiò più di tanto, salì con fare affrettato sulla sua spada.

 

Ma nel vedere Wei Ying guardarsi intorno con lo sguardo accigliato, la fronte tutta corrugata, e le labbra in una smorfia infastidita, questo insegnante lo fissò ancora più intensamente. Sembrava un rimprovero!

 

Va bene! Va bene! Aveva capito, bisognava salire e partire al più presto per ordini di madame Yu! Non sia mai che arrivavano in ritardo per colpa di Wei Wuxian!

 

E lì, Wei Ying capì di non avere molta scelta, salì su Suibian con poca cura, e seguendo l'uomo più grande, partirono per spada.

 

I suoi affetti, i vestiti e così via erano stati fatti spedire per carrozza, e per questo sarebbe stato probabilmente costretto a usufruire di vesti da visitatore del Clan Lan, nel frattempo che aspettavano che la carrozza in questione arrivasse nei meandri delle nuvole. 

 

Il pensiero era piuttosto fastidioso, quel bianco da funerale sarebbe stato indecente da indossare! E chissà che rimproveri avrebbe ricevuto da questo momento in poi su come si vestiva, lui che abituato al caldo umidiccio di approdo del Loto, si svestiva delle vesti superflue.

 

Eh beh, i Lan lo avevano invitato, e lui, anche quando tentava di non causare danni per evitare problemi alla sua famiglia, era pur sempre un combina guai. Qualcosa l'avrebbe fatto, di sbagliato, si intende, quindi si era rassegnato all'idea.

 

Sarebbero state lunghe settimane.

 

 

Il viaggio, tutto sommato, non era stato male. Volare era questione di equilibrio, certo, ma anche di forza e velocità, dinamismo. E Wei Ying non era bravo nello stare fermo e dritto sulla spada, ma si divertiva a correre e sentire l'aria sulla frangetta spettinata.

 

Comunque, solo dopo l'ora di pranzo arrivarono all'entrata, sorvolando appena sopra la città di Caiyi. 

L'entrata dei meandri delle nuvole aveva sorpreso e non poco Wei Ying, che alla fine pensava che sarebbero arrivati direttamente dentro i meandri, come faceva quando lo zio Jiang visitava altri clan. Insomma, si arrivava veramente vicini all'entrata con la spada, e poi si veniva accolti! Cos'era questa storia dei centomila o poco più gradini! 

 

Il suo insegnante, lo guardò per poco, una volta scesi entrambi dalle proprie spade, e fermi davanti al primo gradino. Poi ridacchiò vagamente, tanto da far venire voglia a Wei Ying di tornarsene ad approdo del Loto a piedi! Se solo Shijie fosse stata lì con lui, Wei Ying si sarebbe potuto lamentare apertamente con qualcuno che lo avrebbe rassicurato! 

 

E invece, a Wei Ying rimaneva solo un semplice maestro.

 

"Cos'è questa storia dei trentamila scalini! E poi sono così ripidi, sanno più di montagna che la montagna stessa!" Si lamentò, Wei Ying, perché alla fine proprio non ce la faceva più a non dire nulla.

 

L'insegnante sorrise permissivo, ma gli fece segno di abbassare la voce. "Wei-Gonzi, non c'è bisogno di alzare la voce. Ti assicuro che una volta saliti vi sarà sembrata una passeggiata! " Lo aveva rassicurato, ma con lo sguardo teso. Lo sguardo di qualcuno che sapeva che nonostante gli ordini ricevuti sarebbe stato molto difficile tenere il giovane Wei Ying fuori dai guai, anche se si trattava solo di accompagnarlo.

 

Wei Ying valutò, fissando il maestro con fare molto dubbioso, gli occhi sottili come se stesse diffidando della sua affermazione.

 

Poi sbuffò, e mosse la mano con fare affrettato. "Va bene, va bene! Ho capito, i Lan vogliono farci sudare questo incontro. Saliremo i loro centomila gradini silenziosamente e con grazia." E con questo, incrociò le braccia con gli occhi socchiusi. Ma quando aprì gli occhi, questi si aprirono di scatto alla voce parecchio profonda di uno sconosciuto.

 

"Mh." Questo sconosciuto mormorò, dall'altezza del primo gradino, ma in ogni caso sembrava poco più alto di Wei Ying, anche quando non c'era un piccolo ripido gradino a separarli. 

Indossava vesti bianche, proprio come quelle dei Lan.  E se solo non fossero stati ai piedi della montagna che faceva da casa al Clan che si vestiva come se fossero costretti a partecipare ad un funerale, Wei Ying avrebbe anche potuto ammettere che il viso del ragazzo brillava anche con quelle vesti semplici.

 

(Che poi le vesti fossero eleganti, e ben cucite con sigilli di protezione ricamati sulla stoffa, era un'altra storia. Wei Ying sapeva bene che un popolano o un contadino avrebbe sfamato la propria famiglia per mesi vendendo stoffe del genere, ma rimanevano sicuramente poco decorate se si era abituati a dover sopportare quell'opulente erede del Clan Jin che avrebbe sposato sua sorella.)

 

Wei Ying schiuse la bocca, incerto per un secondo momento sul perché fosse tanto incuriosito dal viso di questo Lan.

 

Effettivamente, per qualche secondo si era concesso di osservarlo per bene. Aveva la sua età, lo sguardo severo e gli occhi fermi in modo particolare su Wei Ying, che a dirla tutta così si sentiva quasi messo in soggezione! Il ragazzo aveva occhi dorati come il miele, ma lo osservava intensamente, respirando piano. 

 

Chissà, forse tutti i Lan fissavano le persone così intensamente! Come se dovessero capire i loro crimini dalla vista soltanto! 

 

Wei Ying sorrise. "Mh, cosa?" Lo prese un po' giro, così, per vedere.

 

Il suo maestro sembrò mortificato, e sembrava star facendo qualche segno con lo sguardo a Wei Ying. Ecco, lo sguardo da 'smettilla immediatamente.' 

 

Ma non è che stesse facendo nulla di particolare! Stava solo parlando con l'allievo mandato ad accompagnarli. 

 

L'allievo in questione non sembrò prendersela. "...mh, dovrete salire i gradini silenziosamente e con grazia." Specificò il bel ragazzo.

 

Wei Ying, doveva ammettere che questo lo aveva un po' deluso, il ragazzo era probabilmente un Lan severo. Quindi non avrebbe dovuto stuzzicarlo troppo, avrebbe veramente dovuto salire gli scalini in modo silenzioso. Ma poi, quando mai Wei Ying era stato bravo a trattenere la lingua? 

 

Porse la mano al Lan, che confuso, inclinò il capo.

 

Wei Ying ghignò brevemente, gli occhi pieni di malizia. 

 

Aveva due piani, o avrebbe fatto il bravo fino a quando queste tre settimane non fossero passate. Oppure, se la situazione fosse stata troppo pesante, sarebbe stato costretto a rompere le regole, una ad una, in modo da venire rispedito a casa.

 

Si inumidì le labbra prima di continuare. "Sei un Lan, non è così? Ecco, vedi, non abbiamo tutte queste scale ad Approdo del Loto. Non è forse questione di gentilezza? Le scale sono ripide!" Ripropose la sua mano verso quella del Lan, sorridendo con finta esasperazione.

 

Voleva lo aiutasse a salire. Tenendolo per mano.

 

Era per testare le acque, o almeno così si diceva Wei Ying, ma forse era più una questione di quanto fosse interessato a vedere le reazioni del ragazzo al tenergli la mano.

 

Ha! Di solito bastava l'implicazione a far schifare qualsiasi ragazzo a modo! Sarebbe stato divertente–

 

"D'accordo." Il Lan annuì, con fare solenne, a denti stretti. Ma Wei Ying giurava di intravedere qualcos'altro sotto quella maschera di severità. Questo lo sapeva, ma non capiva di cosa si trattasse!

 

Comunque, il Lan lo prese per mano, e lo aiutò a salire il primo gradino, dandogli una spinta leggera.

 

Wei Ying dovette prendersi un secondo per riprendersi.

 

Cavolo, i Lan erano proprio educati! Nemmeno la terribile implicazione di essere un– un taglia manica lo aveva fatto battere occhio!

 

Poi, ricordandosi che effettivamente era venuto con una maestro, Wei Ying si girò. "Maestro, lei non sale?" Chiese.

 

Il suo maestro sembrò prendersela, per qualche motivo. E decise di esprimersi, chiaramente forzato dal cercare di rimanere calmo ed educato, per mantenere le apparenze.

 

"Wei Wuxian! È forse il modo in cui il clan Jiang ti ha educato? Saluta il secondo giovane signore Lan, per bene!"

 

Ah. 

Wei Ying fisso quello che a quanto pare era proprio il ragazzo che l'aveva invitato, il giovane signorino Lan. 

 

Fece per chiedere scusa, con un sorriso un po' forzato, ma Lan Wangji lo procedette.

 

Alzò la mano verso il maestro, come per calmarlo, o secondo Wei Ying per contraddirlo.

 

"Wei Wuxian non ha bisogno di salutarmi in nessun modo. Desideravo incontrarlo— in modo personale." Ammise, quasi come se si stesse confessando di un crimine vista la frigidità con cui lo stava dicendo. Ma Wei Ying lo sentiva sincero, nonostante tutto.

 

Il che doveva significare che non aveva tanti amici nei meandri delle nuvole, se aveva scelto proprio Wei Ying che viveva ad una certa distanza.

 

Comunque, cominciarono a salire i gradini, Wei Ying osservando per bene Lan Wangji, e Lan Wangji con lo sguardo che vagava su di lui incertamente.

Ogni tanto Lan Wangji lo guardava di sfuggita, e quando Wei Ying lo fissava ricambiando lo sguardo con un sorriso, al Lan tremava un poco il labbro.

 

Cavolo! Sembrava come se avesse visto un fantasma. Possibile che il viaggio lo avesse ridotto troppo indecoroso per gli standard alti dei Lan? D'istinto fece per sistemarsi la frangetta, che di solito partiva dove più le pareva, ma Lan Wangji alzò la mano leggermente, mentre continuavano a salire le scale. 

 

"Wei Wuxian ha un aspetto decoroso, non c'è bisogno di preoccuparsi." Lo rassicurò con il tono fermo.

 

Così, nel vedere che si erano detti più di due parole, e che non era il suo aspetto a spaventare il ragazzo, Wei Ying decise di capire immediatamente cosa era venuto a fare.

 

"Lan Wangji, senti un po'..." Cominciò, sorriso di finta malizia in viso. "Ecco, cos'è, non sono cosa ti aspettavi?" Chiese, scherzando solo fino ad un certo punto.

 

Poi, sentì Lan Wangji incupirsi fino all'osso, quasi da fermarsi sul posto.

 

"...cosa?"

 

Wei Ying sospirò, fermandosi anche lui per un attimo, un gradino sotto di Lan Wangji. Si guardò intorno, e notando che il suo maestro era rimasto indietro per dare spazio ai due giovani, prese coraggio e parlò chiaramente.

 

"Non lo so, forse mi sbaglio. E dimmelo se mi sbaglio! Ma non sembri tanto tranquillo a vedermi, è per la cosa della mano? Guarda che scherzavo!" Si portò una mano sul fianco, e fissò il ragazzo vestito di bianco.

 

Lan Wangji sembrò prendersi un momento.

Poi, dalla lunga manica, tirò fuori elegantemente il token che permetteva agli ospiti di entrare nei meandri delle nuvole.

"Ero venuto ad accompagnarvi–" 

 

Wei Ying alzò un sopracciglio. "Tutto qui?" 

 

Lan Wangji sembrò accennare la vaga forma di un sorriso, ma era questione di alzare leggermente gli angoli delle labbra. "Non avevo finito. Interrompere non è permesso." Ci tenne a precisare. "Wei Wuxian– non sono in grado di esprimermi bene a parole."

 

Wei Ying avrebbe voluto sfoggiare un "si vede", ma sentiva che in qualche modo il ragazzo si stava esprimendo di cuore. E queste cose Wei Ying le rispettava. Così fece silenzio e fece finire Lan Wangji.

 

"Non sono bravo. Ma mi sei sembrato– adeguato per una possibile amicizia." 

 

Wei Ying protestò debolmente. "Ma non ci siamo mai visti…"

 

Lan Wangji era pronto a controbattere però. "Mio fratello si, e ho… sentito abbastanza." Sembrava proprio convinto.

 

Wei Ying sentì la voglia di ridacchiare, e così fece, genuinamente rassicurato. Si trattava bene o male di un erede, severo ma solitario, no? Se tutto quello che aveva bisogno di fare era essere suo amico, se le circostanze non fossero terribili, Wei Ying non avrebbe potuto lamentarsi troppo.

"Ha! Siamo proprio opposti! Che c'è, hai pensato che ci saremmo equilibrati a vicenda."

 

"Mh."

 

"Mh?" Wei Ying lo stuzzicò.

 

"...Mh, è quello in cui speravo."

 

Wei Ying gonfiò il petto, e fece qualche gradino in più. "Va bene! Sai cosa, se hai bisogno di un amico, ti darò un amico, Lan Wangji." Affermò, annuendo convinto.

 

Lan Wangji annuì a sua volta. "...Lan Zhan."

 

"Huh? Lan Zhan?"

 

"Il mio nome di nascita." Consiglio Lan Wangji– no, Lan Zhan. 

 

"Ah." Wei Ying mormorò, poi un grande sorriso si formò sul suo viso. "D'accordo, allora chiamami Wei Ying. E ricordati che se siamo amici… beh, allora dovrai ricordarti che non ho una buona reputazione con le regole." Lo avvertì, sincero.

 

Chissà, forse Lan Zhan non avrebbe più voluto essere suo amico dopo aver saputo questo. Però, almeno ci aveva provato.

 

E invece, Lan Zhan accennò ad un sorriso.

 

"Mh. Tentare l'impossibile." Citò con fare arguto Lan Wangji, le braccia dietro la schiena. 

 

E Wei Ying si illuminò di botto. "ah! Allora mi capisci!"

 

Lo sguardo di Lan Zhan andava oltre, sprofondava nei suoi occhi, come quando ci si tuffa in acqua e non si vuole più uscire. Solo che la fonte era il blu degli occhi di Wei Ying. "Mh."

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Mo Dao Zu Shi / Vai alla pagina dell'autore: WeiGonzi_sflute