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Autore: luvsam    07/05/2023    2 recensioni
Non era la prima volta che i Winchester mettevano piede all’Excalibur Hotel a Las Vegas, ma Sam proprio non ricordava di esserci stato prima nonostante il fatto che Dean avesse provato nelle ultime tre ore a riportargli alla mente la precedente permanenza avvenuta quando aveva più o meno sei anni.
Genere: Avventura, Azione, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
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Gli occhi gli bruciavano e si sentiva davvero al limite, ma mancavano ancora un bel po' di ore alla fine dei filmati presi allo Stardust e cercò di non cedere alla tentazione di chiudere gli occhi.
Dean era crollato molte ore prima, ma Sam non voleva imitarlo, almeno non prima di aver visionato l’intero contenuto dei file scaricati sulla pen-drive perché non riusciva a togliersi dalla testa la promessa di suo fratello sul mollare tutto e andare a braccare il padre.
Se avesse potuto decidere lui, avrebbe mandato a farsi fottere in quel momento Theo Walkins, Brad e tutto l’Excalibur Hotel perché sentiva di star sottraendo tempo al suo vero obiettivo. Aveva bisogno di risposte alle mille domande che gli affollavano il cervello da settimane e dopo averci pensato a lungo, aveva concluso che John ne sapesse più di quanto gli avesse mai detto ed era arrivata l’ora che vuotasse il sacco. Voleva che lo guardasse negli occhi e gli confessasse che era maledetto, o qualsiasi altra cosa gli passasse per il cervello, tutto sarebbe stato meglio del gioco del silenzio, a cui lo aveva costretto negli ultimi quattro anni. Voleva di nuovo incrociare il suo sguardo, ma allo stesso tempo aveva davvero paura di essere di nuovo scacciato. In fondo se avesse voluto perdonarlo, lo avrebbe già fatto e quale migliore occasione di ricomporre la famiglia, o in alternativa, di sbattergli in faccia che aveva sbagliato alla grande andandosene a Stanford, della morte di Jessica?
Sam si passò una mano sul viso odiando il fatto di sentirsi sempre come un fottuto adolescente quando pensava a suo padre e si diede dell’idiota, perché, nonostante tutte le sue intenzioni bellicose, sapeva che gli sarebbe andato il cuore a mille quando lo avrebbe rivisto. Questo però non sarebbe mai successo se non avessero ritrovato vivo, o molto più probabilmente morto, Theo Walkins, così provò a riconcentrarsi, ma il suo fisico provato dalla mancanza di sonno gli rispose di nuovo picche. Pensò che muoversi avrebbe aiutato e decise di sgranchirsi le gambe. Si alzò facendo attenzione a non svegliare Dean con il rumore della sedia e desiderò ardentemente un caffè. Solo in quel momento guardò l’orologio e si rese conto di aver passato la notte davanti allo schermo.
Cazzo, aveva fatto praticamente l’alba...
Fece qualche passo avanti e indietro nella stanza, poi pensò di aggrapparsi al fresco del mattino per svegliarsi. Aprì la porta scorrevole del balcone, poi le fece fare il percorso all’incontrario e si avvicinò alla ringhiera. Vi appoggiò le mani sopra e inspirò profondamente prima di guardare davanti a sé alla ricerca della concentrazione perduta. Non poté fare a meno di sorridere quando la sua attenzione cadde sulla piscina immaginando Dean all’opera, poi ritornò triste perché lo scenario gli ricordò la vacanza che lui e Jess avevano fatto in occasione del loro primo anno insieme. Era stato solo un weekend, ma Sam non si era mai sentito tanto bene con se stesso in vita sua, soprattutto dopo una notte passata a fare l’amore sulla spiaggia. All’inizio gli era sembrata una follia e aveva temuto che sarebbero finiti dentro per atti osceni in luogo pubblico, ma tutto il creato era stato loro complice e si era perso tra le braccia di Jess.
Quando lei si era addormentata, aveva passato un po' di tempo ad accarezzarle i capelli e quei momenti di puro appagamento gli erano sembrati un risarcimento danni per tutto quello che aveva vissuto sulla strada. Niente più sangue, mostri ed esorcismi, solo amore, pace e sicurezza grazie ad una ragazza dai lunghi capelli biondi, che aveva avuto la faccia tosta di abbordarlo durante una lezione di diritto.
Sam l’aveva amata dall’esatto istante in cui lei gli si era parata davanti e gli aveva chiesto di essere partner nel lavoro appena assegnato. Solo uno sguardo e aveva capito di aver incontrato l’amore della sua vita.
Il ricordo di Jess gli fece male al cuore e il giovane Winchester mandò giù un grosso groppo. Non voleva piangere ancora la sua morte, le lacrime non gli bastavano più, voleva vendicarla, e per questo aveva bisogno di John. Tirò un profondo respiro e si disse di riprendere il controllo delle sue emozioni.
L’aria fresca del mattino non stava avendo l’effetto sperato, aveva decisamente bisogno di una dose extra strong di caffeina, ma era troppo presto per potersi rifugiare nella sala colazione dell’hotel, quindi l’unica alternativa era quella di uscire e cercare un diner aperto. Non ne aveva notati intorno all’Excalibur e la prospettiva di perdere tempo nel rintracciarne uno gli fece rivalutare l’idea di lasciare la stanza. Optò in una vigorosa sciacquata di faccia e fece per rientrare, ma, non appena si voltò, si trovò la strada sbarrata da suo fratello, che lo fissava in boxer e maglietta bianca.
“Ehi”
“Dimmi che non è come sembra e che, se sei vestito come ieri sera, è semplicemente perché non hai vestiti puliti”
“Dean”
“Non puoi non aver chiuso occhio, cazzo”
“Non avevo sonno e…”
“Sì, certo, i tuoi occhi spiritati dicono proprio questo”
“Non iniziare con le paternali-rispose Sam rientrando in stanza tallonato dal fratello.
“E tu non osare nemmeno avvicinarti a quel portatile, o lo faccio volare dal balcone”
“Sto bene e mi manca poco per finire le registrazioni. Ho segnato sul blocco quando Theo compare e…”
“Basta”
La forte stretta di Dean su entrambi gli avambracci fecero tacere Sam, che rimase colpito dalla severità dello sguardo e dal tono di suo fratello maggiore. Era ovvio che quella singola parola non si riferiva solo al momento presente, era l’ordine perentorio di concedersi una pausa in linea generale.
“Dean, lasciami”
“Sì, lo so che odi essere trattenuto, ma è proprio quello che invece ho intenzione di fare perché, se sei incapace di fermarti da solo, allora dovrò costringerti a farlo. Non puoi continuare così, ti stai uccidendo”
I due ragazzi si fissarono in silenzio e Sam per un attimo vacillò. Sapeva di star costringendo il suo corpo a stress continui e anche che la sua salute ne stava risentendo, ma nulla doveva rallentarlo.
“Ti ho detto che sto bene, lasciami”
“Non stai bene proprio per niente! Ma ti guardi davvero allo specchio? Hai un aspetto di merda”
“Grazie tante”
“Sam, sono preoccupato per te!”
“Non ne hai motivo”
“Ah, no?”
“Okay, non ho dormito, ma mi manca davvero poco, non ha senso che mi fermi adesso”
“Uno, non è vero che manca poco, e due, la minaccia era vera, lancio il pc in piscina. Ora, tu te ne vai a nanna, e non intendo che ti butti così come stai sul letto. Voglio che ti spogli e che ti rilassi sul serio, mentre io guardo il resto delle registrazioni”
Sam sbuffò sapendo che non l’avrebbe spuntata, così batté in ritirata e acconsentì a stendersi non prima però di aver chiesto al fratello di chiamarlo non appena avesse finito, cosa che ovviamente Dean non fece. Una volta visionato infatti l’ultimo fotogramma, spense il pc e girò lo sguardo sul fratello finalmente addormentato. Sapeva che quel sonno non avrebbe risolto i problemi, ma si augurava che almeno un po' del pallore sarebbe scomparso e si chiese che cosa avrebbe potuto fare per rimetterlo in piedi. Cancellare il dolore per la morte di Jessica non era purtroppo tra le opzioni, ma doveva trovare il modo per proteggere suo fratello minore da se stesso.
Verso le tredici Sam riaprì gli occhi e non si meravigliò più di tanto quando trovò Dean seduto accanto a lui.
“Sai che comincia a diventare inquietante il fatto che mi fissi mentre dormo?”
“Devo ammettere che non sei un grande spettacolo, ma che vuoi fare? Deformazione professionale”
Il giovane Winchester sorrise e chiese:
“Hai trovato qualcosa di interessante?”
“Forse, ma non ne parleremo prima di aver mangiato, sto morendo di fame”
“Perché? Che ore sono?”
“Quasi l’una, principessa”
“L’una? Perché non mi hai chiamato prima? Devi aver finito da un bel po'”
“Perché avevi bisogno di dormire e da quello che ho visto, non penso che abbiamo molte speranze di ritrovare l’idiota vivo”
Sam si alzò in mezzo al letto incuriosito dall’affermazione del fratello e chiese:
“E che cos’è che hai visto esattamente?”
“Penso di aver capito come il nostro Theo è stato agganciato, ma prima pranziamo. Ho già ordinato, aspettavo solo che ti svegliassi”
“Servizio in camera?”
“Tranquillo, Brad ha deciso di trattarci con i guanti, è tutto pagato”
“ E tu hai pensato bene di approfittarne subito”
“Quando credi che ci ricapiterà, sapientone? Sono per il carpe diem, lo sai”
“Carpe diem? Sono impressionato”
“Fanculo, Sam”
Il minore dei Winchester sorrise di nuovo e nei seguenti quaranta minuti si sforzò di mangiare quello che era arrivato in camera per non incorrere in una nuova ramanzina. Mandò giù della carne e fece del suo meglio per aggiungere anche delle patate, poi mise giù la forchetta e dichiarò con quel gesto di aver finito. Attese pazientemente che anche Dean terminasse di pranzare, poi tornò alla carica.
“Mi dici adesso che cosa hai visto?”
“Guarda tu stesso”
Il maggiore dei Winchester prese il pc, lo appoggiò sul tavolo e portò le immagini al punto desiderato.
Sam si concentrò sullo schermo e vide Theo Walkins seduto ad un tavolo intento a giocare a poker. Davanti a sé aveva una discreta pila di fish  e nella prima parte del filmato sembrava decisamente felice di come gli stavano andando le cose, poi la ruota della fortuna aveva invertito il giro e il mucchio di soldi virtuali si era via via assottigliato. Anche l’espressione dell’uomo era cambiata e alla fine della serata era disperato. Aveva perso tutto e si era allontanato dal tavolo a capo chino.
“Sapevamo già che aveva sperperato tutto il suo denaro”
“Sì, ma il giorno dopo è tornato e questo è quello che è successo”
Sam tornò a guardare le immagini e vide Theo questa volta davanti ad una slot machine. Stessi frenetici tentativi di recuperare quanto perso la sera precedente e stessa inesorabile caduta verso il fallimento, poi una figura femminile attirò l’attenzione del cacciatore. Una ragazza in tubino aderente nero con una generosa scollatura era entrata nel campo delle telecamere interne e all’inizio si era solo appoggiata alla slot fingendo disinteresse per il giocatore in disgrazia, poi piano piano si era avvicinata sempre di più e aveva attaccato bottone al punto che i due avevano iniziato a parlare.
“All’inizio ho pensato che fosse una in cerca di un pollo da spennare, ma non si è allontanata quando Theo ha cominciato a perdere, anzi proprio allora è diventata più insistente nell’attirare la sua attenzione. Hanno parlato qui, poi al bar e dopo parecchi drink sono andati via insieme. Il bello viene ora, fai attenzione”
Nelle immagini la coppia si avviava verso l’uscita e arrivata all’esterno del casinò, attendeva un taxi. Proprio allora la donna aveva girato il volto verso le telecamere che sorvegliavano l’ingresso dello Stardust e il colore degli occhi non lasciava nessun dubbio: la misteriosa brunetta era un demone.
“Porca puttana”
“Da qui in poi ripiombiamo nel buio”
“Che vuoi dire?”
“Theo è tornato allo Stardust solo dopo 48 ore”
“Quindi in questo lasso di tempo ha stretto il patto”
“Sicuramente”
“C’è qualcosa che non capisco però: se Theo era così una persona perbene, per quale motivo si è fatto abbindolare da una così?”
“Sammy, ma l’hai vista? Era uno schianto”
“Per i tuoi canoni sicuramente, per i miei un po' meno, senza contare che era un demone”
“Ma lui non lo sapeva e depresso com’era, avrà cercato di consolarsi in qualche modo. Immagino che abbia trovato qualcosa di suo gusto sotto il tubino nero ”
Sam scosse la testa e disse:
“Cerca di restare serio, per favore”
“Okay, okay. Mentre dormivi, ho chiamato la reception e mi hanno detto che Theo si è registrato l’11 mattina. Ha preso una stanza al decimo piano e non era solo”
“La tipa lo ha seguito dopo che ha vinto?”
“Sì. E’ rimasto qui con lei poco meno di 48 ore, ma non c’era nel filmato che ci ha mostrato Brad”
“Dobbiamo trovarla”
“Più facile a dirsi che a farsi, potrebbe già aver abbandonato il suo tramite ed essersela filata”
“Vorrei dare anche io un’occhiata al decimo piano”
“Non ti fidi?”
“Non ho detto questo, ma vorrei vedere con i miei occhi la stanza di Theo e la 134”
“Okay, Sherlock, andiamo”
I due fratelli uscirono dalla stanza e presero l’ascensore. Salirono al piano interdetto al pubblico utilizzando la chiave di Brad senza accorgersi che qualcuno prima li aveva seguiti fino a destinazione, poi aveva mandato un messaggio:
“Tutto secondo i piani, mi ritiro”
   
 
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