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Autore: _Jail_MK    08/05/2023    0 recensioni
Cosa sarebbe successo se? E' esattamente la descrizione di questo racconto; quando dei cambiamenti minimi portono allo sconvolgimento di una linea temporale, porta l'arrivo di un nuovo volto in città; Philip Stevenson, nuovo comandante del battaglione 25, comandante della caserma 51 e 20. La sua storia, incentrata in un mondo della caserma 51 a lui conosciuto. Cosa accadrà al comandante Stevenson? si ambienterà o la sua sarà una toccata e fuga?
"Fare o non fare. Non c'è provare."
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sylvie Brett
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La vita in quel di Chicago proseguiva; la caserma 51 aveva subito profondi cambiamenti nel corso dei mesi; molti positivi, altri un po' meno, ma i componenti della caserma stavano facendo tutto il possibile per accettarli ed andare avanti; certamente non c'era altro modo di affrontar la vita, se non proseguire senza mai voltarsi, era forse quello il senso della vita?
Molti se lo domandavano, altri invece purtroppo rimanevano ancorati ancora a porzioni del passato e chi, nonostante i cambiamenti era propositivo per un probabile futuro radioso. Insomma, cosa poteva esserci di più bello per cruz se non il matrimonio e la nascita del suo primo genito? Cosa c'era di più bello di un matrimonio celebrato in grande stile ed una grandiosa luna di miele? Nulla, ovviamente, ma se da un lato tutto stava andando fin troppo bene e per certi versi anche fin troppo velocemente, c'era chi purtroppo non riusciva ad esser sufficientemente forte per guardare oltre a ciò che aveva perso.
Sylvie brett era grata della sua vita, non pienamente soddisfatta; comprensibile, ma la sua vita era qui a Chicago, il suo lavoro, il suo progetto della paramedicina, ogni cosa qui iniziava si ad aver un senso per lei, quell'appartenenza in quei luoghi che nel corso degli anni aveva fatto suo, orgogliosa di se stessa e di ciò che stava facendo. C'era un ma, un ma grosso come una casa rappresentato da Matt Casey.
Sylvie brett non è mai stata propriamente fortunata in amore; storie turbolente, una fragilità emotiva che l'aveva portata a dipendere emotivamente da chi doveva esser il suo partner, una debolezza caratteriale che molto spesso l'ha portata a piegarsi, mutarsi per il bene dell'altro, per il bene della sua relazione. Matt Casey era arrivato in punta di piedi; prima come capo, poi come marito della sua migliore amica, poi come amico ed infine come amato. Forse per molti una classica storia d'amore tra due predestinati, destinata a nascere e crescere con una lentezza disarmante; un percorso per nulla lineare, fatto di deviazioni, ostacoli e pericolo di vario genere, fino a giungere al suo apice, in una corsa al traguardo. E quando tutto poteva far presagire a quello che doveva esser il predestinato, la vita o forse il destino, spesso ti si rivolta contro non allineando i pianeti o le stelle per permetterti di trovare il tuo pezzo mancante, la tua perfetta metà che ti permetteva di esser in equilibrio.
Fu così per Sylvie Brett; una donna cresciuta nel tempo, diventando la persona che conoscono tutti, una donna forte ed indipendente si, ma anche fragile dentro, scottata dall'ennesima delusione amorosa, una donna fragile delusa dal destino perché per una singola volta, l'inguaribile romantica aveva creduto nel destino in quello che doveva esser quello giusto, quello definitivo.
Ancora ancora al passato, non capace di lasciar andare forse completamente Matt dal suo cuore, aveva deciso però arbitrariamente di lasciarlo andare; lui in Oregon aveva la sua vita oramai, una vita piena e per quanto sia andato lì per aiutare i figli del suo oramai defunto migliore amico e per quanto la caserma 51 era la sua famiglia; matt casey non sarebbe tornato, almeno non nel prossimo futuro. Con quella consapevolezza, capace di diventare più forte, lasciò andare via una persona che era il suo predestinato, consapevole si, ma con un occhio verso il passato ancora.
Un cambiamento porta ad un altro cambiamento; con tutto ciò che era successo, nessuno si sarebbe mai aspettato che nella rispettabile famiglia della caserma 51 ci potesse esser qualcuno che pur entrando in quel giorno lì per la prima volta, forse avrebbe potuto lasciar il segno altrettanto velocemente.
Una mattinata come le altre in Caserma, non c'erano state ancora chiamate durante per il loro turno; la squadra era come al solito al suo tavolo nell'atrio dei camion e dell'attrezzatura; le paramediche della 61 Brett e Mikami erano in giro con stella a parlare del più o del meno, mentre autopompa 51 e camion 81 erano come al solito nella cucina/sala ristoro della caserma. Insomma una tipica giornata della loro; oramai abituati a tutte quelle novità, forse non si sarebbero mai aspettati l'arrivo di qualcuno di nuovo; l'ennesimo.

Herrmann: " Mi dispiace Gallo, ma questo drink non lo servirò mai e poi mai al molly." Affermò Herrmann, mentre posò quasi con faccia disgustata sul bancone della cucina una sorta di Drink che a quanto pare Lui, Mikami e Ritten sembravano star lavorando da diverse settimane.
Ritten: " Perché no, a noi non sembra malaccio." Cercò di rispondere Ritten, svoltando l'angolo ed arrivando in sala ristoro, piatto in mano pronto a sedersi al tavolo per mangiare il suo sandwich, cercando di convincere il suo tenente di servire quel drink per il quale i tre giovani stavano tanto lavorando.
Herrmann: " ha un saporaccio, se volete che servi qualcosa del genere, cercare di migliorarlo, altrimenti lo potreste dare alla CIA come metodo di tortura." Rise; non aveva detto proprio no, era sorprendentemente colpito dai tentativi di inventiva imprenditoria dei tre; tutta via da fare da tutore ai tre e tentare di avvelenare i suoi clienti c'era una grossa differenza.
Gallo: "Io te lo dicevo che ci voleva più aroma al rosmarino". Fu un sussurro, mentre si avvicinò al tavolo, sedendosi affianco all'amico.
Ritten: " Io non c'è lo volevo nemmeno. Quale drink vien messo dentro del rosmarino? e' stupido."
Gallo: "non è stupido, è geniale, da quel retrogusto forte e marcato, come piace a me."
Ritten: "non mi sorprende poi che il tenente ci abbia bocciato l'idea."


Un uomo alto circa un metro e novanta da una corporatura abbastanza robusta, occhi e capelli (di taglio medio) castani; si era presentato d'innanzi le porte di uscite dei veicoli di emergenza. Un pompiere ben piazzato forse, una muscolatura si ben accentuata, ma non era di certo uno di quegli armadi a due ante, che avrebbero potuto partecipare a Mr.olimpia per intenderci. Borsone alla mano ed abiti casual, sembrò guardarsi intorno spaesato; quasi come se non sapesse dove andare. La squadra Tre che l'aveva ben inquadrato sin dall'inizio sembrarono commentare sotto voce l'arrivo del tizio, che come giusto che fosse non sapendo cosa fare, sperò che qualcuno lo indirizzasse verso la giusta via.
Severide: " Cerchi qualcuno? " Dal nulla intervenne il tenente Severide; gambe sopra al tavolo incrociate; mentre stava leggendo un giornale; strano no? Nel 2023 c'era ancora chi leggeva il giornale, addirittura uno come lui che certamente non era molto più in là con gli anni; un piccolo dettaglio forse, un inutile dettaglio al più per alcuni, ma indice comunque della personalità del tenente neo sposo.
Philip: " Oh si, salve buongiorno. Starei cercando il vice-commissario Bonden" Distrattamente si concentrò subito verso il suo interlocutore; pur potendo fare una figura pessima di uno strambo, continuò fino a quel momento di guardarsi intorno.
Le caserme nel bene o nel male erano sempre le stesse ed uno come lui lo sapeva fin troppo bene; ma magicamente senza sapere come o perché fin dal primo istante in cui era entrato lì dentro avvertiva un'aria o forse una sensazione diversa dalle altre; un clima apparentemente positivo, un clima tranquillo che sembrava rasserenare in piccola parte il cuore di questo giovane uomo che si stava interfacciando per la prima volta con gli uomini di quella caserma.
Severide: " Il vice-commissario non è qui; il suo ufficio si trova nella caserma 90..." Non fece in tempo a dire altro, dare altre indicazioni ad esempio che il effettivamente Boden, si era presentato anch'egli come di consueto nella caserma 51, arrivando alle spalle del neo arrivato e degli altri vigili del fuoco.
J.Cruz: " E invece è qui." Rise indicando il comandante; facendo si che Philip si girasse verso Boden stesso.
Philip: "vice-commissario, sono Philip Stevenson."
Boden: "Si, lo so, ben arrivato, andiamo in ufficio che ti spiego tutto." Un cenno dal grande capo verso l'interno stesso della caserma, attraversando tutta la struttura della caserma stessa, sotto lo sguardo confuso e curioso di tutti i membri della struttura stessa e gli ovvi saluti di ogni suo membro logicamente.
Cap: " Chissà chi è e cosa vuole." Domandò curioso Capp, mentre stava lucidando uno scarpone.
Severide: "ha detto che si chiama Stevenson vero? Mi pare di averlo già conosciuto."
Cruz: "tra l'altro non si è nemmeno presentato".
Tony: "Non è che abbia avuto molto tempo eh, il capo Boden, è arrivato subito".


L'ufficio come ovvio che fosse; non era troppo lontano. A passo svelto e dopo svariate chiacchiere con chi faceva lavoro d'ufficio nei pressi dell'ufficio del comandante, entrarono rapidamente al suo interno, facendo cenno Boden a Philip, prima di chiudere la porta alle sue spalle, poi di sedersi di fronte a lui, prendendo il primo posto alla sua classica poltrona al di là della sua scrivania; aprendo il fascicolo contenente tutte le informazioni del nuovo arrivato e dandogli uno sguardo veloce prima di prender l'ovvia parola.
Boden: "Sei un ottimo pompiere, lo dimostra la tua straordinaria carriera e progresso che hai fatto negli ultimi anni, fino alla posizione di capitano; al di là di quel che è successo nella caserma 71 ed il fatto che sei stato per un paio di anni un capitano precario, girando per le varie caserme, questo non officia ovviamente la valutazione su di te; sei giovane, ma sei anche carismatico e bravo. Sei un uomo di sani principi, considerando le nostre precedenti chiacchierate e nonostante non ti conosca così bene come i miei ragazzi qui nella 51, credo che tu sia un elemento valido per questa caserma ed un elemento valido a dirigerla." Sorrise.
Senza volerlo, stava dando fiducia al giovane Stevenson, fiducia che sebbene quest'ultimo potesse anche solo vagamente intuire; non aveva avuto la minima idea che questo passaggio di testimone di questa caserma avrebbe comportato. Boden non lo conosceva come conosceva Casey, severide, Herrmann, Kidd e tutti gli altri; ma era un uomo navigato, esperienza da vendere, un carisma encomiabile ed una abilità nel capire le persone come nessun altro. Non avrebbe di certo scelto Stevenson altrimenti, non avrebbe accettato a malincuore di lasciare la caserma 51 per spostarsi alla 90 e la conseguente promozione; fiducioso che all'interno del dipartimento dei vigili del fuoco ci fossero altri che possedessero certe qualità che poteva aver lui ed i suoi uomini; stevenson faceva di conseguenza al caso di Boden. Sapeva quest'ultimo, un uomo dotato di conoscenza smisurata e non faceva nulla al caso. Se quel ragazzo era lì per ereditare il comando della 51, aveva le sue ottime ragioni.
Philip: "ne sono ben consapevole vice-commissario. Ho sempre dato il massimo in quel che facevo, come penso lei possa immaginare, per me non c'è cosa più importante che la salvaguardia dei civili e dei miei compagni; la politica e tutte le mosse politiche dietro a presunti ruoli di rilievo all'interno del dipartimento non mi sono mai interessati." Sorrise a sua volta.
La verità, una verità che certamente era assoluta ed oggettiva, nulla di tutto ciò di quelle sue parole potevano esser contestate; amava fare il vigile del fuoco, amava disperatamente ciò che faceva, mettendo sempre gli altri al primo posto, anche a costo di spogliarsi dei suoi stessi gradi qualora fosse stato necessario.
Boden: " Lo so, ed è il motivo per cui ho scelto te a guidare questa caserma; non dubito che tu sappia quale sia il meglio per questa famiglia. Ho molta fiducia in te in tal senso. Tutta via è un discorso a parte la guida del battaglione 25, che comprende questa caserma e la caserma 20. Purtroppo attualmente non abbiamo elementi validi per affidarla a qualcuno nell'immediato e per quanto tu al momento possiedi le qualifiche adatte, parlare di promozione a comandante di battaglione è una storia diversa. "
Philip: " In realtà vice-commissario Boden, nemmeno mi interessa. Sono un uomo d'azione, preferisco gettarmi in un incendio piuttosto che stare dietro una scrivania." Accennò una risata Philip, suscitando un'ovvia ilarità anche da parte di boden, stesso che sembrò quasi di rivedere se stesso e molti dei propri uomini che aveva guidato in questi anni.
Boden: "Allora ho fatto più che bene a dar fiducia ad uno come te; non cambiare mai, tanto meno il cuore di vigile del fuoco dentro di te. Per il momento il tuo incarico alla 51 è semi permanente, mentre ti affido momentaneamente l'incarico temporaneo di comandante del battaglione 25, in attesa di stabilire se tu possa esser eventualmente idoneo o comunque qualcun altro."
Philip: " Certo, capo Boden, Mi va bene, fin tanto posso fare il vigile del fuoco, non la deluderò."
Boden: "lo so, nutro molte speranze in te, prima di lasciarti andare ho un'ultima cosa da dirti."
Philip: "Cosa, capo?" chiese un dubbioso Philip, mentre osservava un Boden molto più serio di prima.
Boden: "Questa non è solo una caserma, questi non sono solo semplici colleghi; Questa è una casa, una famiglia; la casa e la famiglia che ho ho amato ed amo da molto tempo, ricordatelo sempre che non è una caserma come le altre."
Philip: "posso ben intuirlo, dall'aria che si respira, il clima rilassato e il rispetto profondo nei suoi confronti capo, da come la guardano. Posso ben immaginare tutto ciò." Mostrò rispetto philip, per lui e la caserma ancora una volta. Si alzò dalla sedia, porgendo la mano nei confronti del suo capo, fiero ed orgoglioso, ma allo stesso tempo determinato e soprattutto pronto.
Philip: " Le do la mia parola d'onore, di vigile del fuoco e da uomo che proteggerò la sua famiglia a qualunque costo, come Capitano e come uomo."
Boden: "No, Non la mia famiglia, ma la nostra. BENVENUTO ALLA CASERMA 51 CAPITANO STEVENSON." Si alzò fiero, stringendo la mano del neo capitano e comandante della caserma 51.
   
 
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