Questa storia ha partecipato al Writober 2021

Prompt: Preterist (pumpWORD)

IO GUARDO TE

Che strani occhi. Che strano sguardo. Che strana frenesia.

Le trotterella dietro come un bambino, nonostante gli basterebbe una falcata per superarla, piazzarsi davanti a lei e dirle: “Fermati un attimo, testa matta. E ragiona.”

Ragiona. 

Un vero spasso. Perché lui pianifica. Pianifica neo dettagli. Ma… ragionare? Quello è un altro paio di maniche.

Quella strana donna occupa davvero il suo posto in una dimensione alternativa?

Oh, per i nove mondi collassati, io non so più nemmeno quale sia il mio posto. Io non so più nemmeno se esista il mio posto. Guardami. Guardami, testa matta. Sono uno sdoppiamento laterale. Sono un’alternativa. E tu chi accidenti sei?

La storiella che gli ha raccontato è abbastanza tragica da interessarlo. No, a dirla tutta, la storiella che gli ha raccontato, è abbastanza tragica da fargli venire voglia di abbracciarla. E non è esattamente da lui. 

Eppure vede esattamente dove lei sta correndo. Verso la rovina. Con uno scopo che non è uno scopo. Suo fratello la chiamerebbe “Vendetta!” con quella sua voce rombante, specialmente quando ha bevuto troppo. Ma suo fratello manca di acume. Lui sa che quella non è vendetta. È paura. Paura di lasciar andare un passato idealizzato di cui lei può ricordare molto poco. 

Oh, va bene. Va bene, testa matta. Andiamo avanti. Vediamo come va a finire. Passato, presente. Tutte balle, no? Io non sono come te. Io non mi guardo più alle spalle.

Lei si ferma e lo guarda in tralice. “Hai intenzione di darti una mossa o no? Allunga il passo, Loki.”

Io non sono come te. Io guardo avanti. Io guardo verso di te.