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Autore: ValeAlcazar    10/05/2023    7 recensioni
Io e Manu Roja abbiamo suddiviso l' opera in quattro sequenze una per stagione..buona lettura
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Le stagioni del Cuore - PRIMAVERA

LE STAGIONI DEL CUORE

PRIMA SEQUENZA

LA PRIMAVERA

Firenze, Inizio Primavera 1975

Una giovane donna di 20 anni frequenta l'Università degli Studi di Firenze, il suo percorso accademico è presso la Facoltà di Storia Medievale e Moderna.

È arrivata da qualche mese in questa grande città ricca di storia, culla della lingua italiana che diede i natali al Sommo Poeta Dante Alighieri che lei adora, come tutto quello che riguarda la storia d'Italia.

Abita in un piccolo borgo immerso nelle campagne tra le province di Firenze e Siena, dove la vita tranquilla è stata scandita dagli studi superati brillantemente con il massimo dei voti, intervallati da lunghe cavalcate solitarie per le stradine di campagna e qualche volta con le uscite insieme alle sue sorelle e alle amiche d'infanzia.

Erano tutti innamorati di lei in paese...e chi non lo sarebbe stato?

Bellissima, la più bella tra le sorelle, alta, fisico atletico, dovuto agli allenamenti per le gare di equitazione che disputa durante le feste di paese come ce ne sono tanti, soprattutto nel periodo estivo, adesso doveva rinunciarvi.

Con grandi occhi azzurri come il mare, capelli lunghi molto mossi e talmente biondi da brillare alla luce del sole come il grano maturo che cresceva in quelle campagne tutt'intorno.

Con un carattere indomito, forte e deciso.

Nasce a Badesse piccola frazione di Monteriggioni abitata da poche anime, la fredda notte di Natale del 1955 ultima figlia femmina preceduta da ben 5 sorelle, la madre si chiama Emilia e il padre Augusto Giorgini.

Sono proprietari terrieri, hanno diverse aziende agricole che danno in gestione a chi vuole intraprendere il difficile lavoro dei campi.

Verrà battezzata con il nome di Francesca Oscar, questo insolito nome maschile voluto dal padre per il capriccio di avere qualcuno della sua prole con un nome maschile considerando che ormai la coppia non potrà avere altri figli, sconsigliati dal medico, data l'età ormai non più giovane della moglie ed i numerosi parti avuti.

La chiamavano tutti Francesca finché trascorsi pochi anni, visto il suo carattere da maschiaccio e le continue marachelle tipicamente di natura maschile, tutti, compresa la madre, iniziano a chiamarla Oscar per la gioia del padre.

A lei non dispiace, anzi ne va fiera, perché insolito per una ragazza.

Si è fatta un bel giro di amicizie anche fuori dai suoi corsi.

É sempre circondata da tanti ragazzi che, le cascano letteralmente ai piedi, ma a cui lei non mostra alcun interesse e tante ragazze che l'adorano per la sua intraprendenza.

Anche se molto giovane è molto matura, dispensa buoni consigli aiutando anche chi è in difficoltà.

Per il suo senso di giustizia in molte le chiedono come mai non ha scelto la Facoltà di Legge invece che Storia.

Ma a lei piace tanto il tempo che fu, com'erano nate le varie civiltà, l'hanno sempre affascinata, sarà perchè vive tra quei territori dove si respira molto l'aria medievale che a lei piace molto e che l'hanno sempre affascinata anche da bambina, assetata di sapere tutto, in primis della storia della sua terra non ha mai pensato di studiare altro.

Una mattina era di corsa, era arrivata in ritardo in Facoltà, doveva assolutamente assistere ad una Conferenza che teneva un' importante Professore che parlava di alcuni testi antichi scoperti per caso in una stanza nascosta e scoperta, grazie a dei restauri dentro a Palazzo Vecchio proprio lì a Firenze molti anni prima.

Ne aveva sentito parlare al tempo di quella scoperta e non voleva farsi sfuggire quell'occasione.

Entrata nell'enorme Aula Magna si accorse che era gremita di gente.

"Diamine" disse a bassa voce

"Ora mi toccherà stare in piedi tutto il tempo."

Un ragazzo che stava seduto nell'ultima fila si girò verso di lei e la invitò a sedersi accanto a lui dove era rimasto l'ultimo posto disponibile.

Dopo averlo ringraziato si sedette e seguì in religioso silenzio tutta la Conferenza senza mai staccare gli occhi dalla cattedra dove il Professor Grassi Mariani era posto.

Ogni tanto il ragazzo accanto a lei volgeva lo sguardo nella sua direzione e sorrideva per poi tornare a seguire il Professore.

Poco più di due ore dopo la conferenza si concluse e piano piano tutti iniziarono a defluire verso le due uscite.

Sia Oscar che il ragazzo rimasero seduti finché quasi tutti non furono usciti, ne approfittò per ringraziarlo di averle mostrato il posto e si presentò

"Ciao, io mi chiamo Oscar. Grazie ancora, se non fosse stato per te sarei dovuta rimanere in piedi tutto il tempo e non avrei potuto prendere tutti gli appunti."

"Non ringraziarmi. Non ho fatto niente, era libero e te l'ho fatto notare. Hai detto che ti chiami Oscar? Che nome insolito per una ragazza. Io mi chiamo Andrea, come mai questo nome maschile?"

"È una lunga storia. Anche tu frequenti l'Università? Non ti ho mai visto...che Facoltà frequenti?"

"Mi piacciono le storie lunghe. Sì, sono al secondo anno. Frequento i corsi di Archivistica e Biblioteconomia, e tu?"

"Io faccio Storia Medievale e Moderna. Mi dispiace ma adesso non posso devo correre o farò tardi ad una lezione. Magari un'altra volta, ok? E comunque mi chiamo Francesca Oscar Giorgini, ma tutti mi chiamano Oscar."

"Molto lieto di fare la tua conoscenza Francesca Oscar Giorgini, io sono Andrea Grandieri.

Chiedi di me in segreteria ti diranno dove mi trovo in quel momento."

"Ok Andrea Grandieri. A presto allora."

"Ci conto." gli disse mentre lei si allontanava correndo lungo il corridoio.

Andrea Grandieri è un bellissimo ragazzo nato a Firenze il 26 Agosto 1954.

Alto, muscoloso con una cascata di ricci neri che gl'incorniciano il viso e dove brillano due bellissimi occhi verdi.

I genitori Maurizio ed Eleonora, hanno avuto solo lui, in quanto la madre, aveva avuto non pochi problemi quando era in gravidanza e il marito, non volendo rischiare di perdere la sua adorata moglie in comune accordo decisero di non avere un'altro figlio e di crescere insieme quel batuffolino che era arrivato ad allietare le loro vite.

Erano di umili origini, il padre ha una bottega di falegnameria nella via degli artigiani dell'Oltrarno, un tempo era il quartiere povero di Firenze ma poi si era trasformato nel quartiere dove molti mastri artigiani aprivano le loro attività e da quando alcuni turisti e signori della Firenze più facoltosa avevano iniziato ad acquistare in queste botteghe rivalutando il loro lavoro, i tanti sacrifici avevano iniziato a dare i loro frutti consentendo loro di vivere più che dignitosamente.

Per questo Andrea potè continuare a studiare e frequentare l'università, per realizzare il suo sogno di fare un giorno il bibliotecario o l'archivista o ancor meglio lo studioso di vecchi manoscritti.

Durante la lezione, Oscar non era per niente concentrata la sua mente era altrove, non faceva altro che pensare a quel ragazzo, si sentiva tutta scombussolata..."Che mi sta succedendo?" Si chiese.

Anche Andrea pensava a lei seduto al tavolino del bar poco fuori la Facoltà

"Devo rivederla assolutamente"

Andò via dal bar e s'incamminò verso l'atrio della Facolta di storia, dove al secondo piano era situato il dipartimento di archivistica.

Non vi erano molti studenti che avevano fatto proprio quel genere di disciplina, la maggior parte la ritenevano noiosa e pesante come anche le lezioni del professor Grassi Mariani, sempre di solito poco affollate, ma quella Conferenza era andata meglio del previsto data l'affluenza di studenti che avevano preso d'assalto l'aula Magna per assistervi.

Dopo quell'incontro fortuito con Oscar non si pentì, come fece in un primo momento, di aver lasciato le sue amate carte per assistere all'ennesima Conferenza del suo Professore.

A lui piaceva immergersi tra le carte ingiallite dal tempo, i manoscritti del passato, ed era per questo che sebbene non fosse che soltanto al secondo anno era già un brillante studente, forse il migliore che il professor Grassi Mariani avesse avuto in tutta la sua ormai pluridecennale carriera.

Apri lentamente la porta della piccola biblioteca, dove sugli scaffali erano ammucchiati cataloghi e pergamene alla rinfusa, si avvicinò ad un tavolo dove appoggiò il suo blocco per gli appunti, sebbene il silenzio del luogo, conciliasse lo studio, quel giorno la sua mente non era minimamente concentrata, il suo pensiero era costantemente rivolto a lei, quella bellissima ragazza bionda con un nome insolito che aveva appena conosciuto.

Prese distrattamente il fascicolo che, appoggiato su una mensola era parte integrante del tema del corso che il professore aveva spiegato a lezione, dopo aver letto due righe appena, non riuscendo minimamente a concentrarsi, decise di andare in segreteria dove prestava servizio come volontario, aiutando i vari impiegati nelle pratiche.

Oscar gli aveva detto che studiava storia, quindi avrebbe potuto sapere esattamente quali corsi frequentava dal piano di studio e magari cercarla alla fine di una lezione.

Arrivato in segreteria fu la prima cosa che fece, inizio a cercare tra tutti i fascicoli delle matricole della Facoltà di Storia il suo nome e trovò alcune informazioni che la riguardavano.

"Dunque...eccola qui.

Francesca Oscar Giorgini, frequenta spesso il seminario di storia locale, non sarebbe male attenderla fuori della sala di lettura ed invitarla per una passeggiata? " pensò.

Oscar dopo quell'incontro con Andrea sentiva il cuore in subbuglio, una marea di emozioni l'avevano invasa senza darle tregua.

Neanche lei riusciva a concentrarsi sulla lezione che stava seguendo “Poco male” – pensò – “Recupererò”

Uscì dall'aula e si diresse verso la segreteria, voleva rivederlo, perdersi in quello sguardo di giada che le erano entrati nel cuore《Cosa mi sta succedendo? Non mi sono mai sentita così prima d'ora!》

Il cuore le balzò in petto quando si accorse che a metà corridoio che portava alla segreteria lo vide che le veniva incontro...anche lui stava andando a cercarla.

"Ciao Oscar, venivi in segreteria? Hai bisogno di qualcosa? Se posso aiutarti dimmi pure"

"Ciao Andrea, a dire la verità stavo venendo a cercare te. Oggi a lezione c'era più gente del solito e con tutta quella gente non riuscivo a concentrarmi, quindi se per te non è un problema possiamo prendere un caffè. Sempre che tu non abbia altri impegni s'intende."

Andrea sorrise.

Aveva capito che era una scusa, perché durante la Conferenza in Aula Magna l'aveva vista concentratissima a prendere appunti, non si era persa neanche una parola del Professore.

《A lezione non ci sarà stata certo tutta quella gente come alla Conferenza che stava seguendo prima?》disse tra sè...ma lasciò correre.

"Nessun impegno, sono libero. Così mi racconterai la storia lunga del tuo insolito nome...sono curioso."

Seduti al tavolino dopo aver ordinato delle buonissime cioccolate calde con la panna, invece che il banale caffè, Oscar raccontò in breve da dove veniva e del perché avesse un nome maschile.

Andrea l'ascoltò con molto interesse e alla fine disse

"Sai Oscar, questo nome particolare mi piace molto di più che quello femminile, ci conosciamo solo da qualche ora ma vorrei che ci conoscessimo meglio se ti va."

"Anche a me piacerebbe molto conoscerti meglio, sai?"

"Ne sono felice Oscar, quindi amici?"

"Certo che sì"

Trascorsero un paio di settimane, Andrea e Oscar ormai erano diventati più che inseparabili, un sentimento molto profondo li legava già dal loro primo incontro e ora stava diventando qualcosa di più che una semplice conoscenza, erano entrambi consapevoli dei loro sentimenti ma nessuno dei due si avvicinava più di tanto per paura di perdere quello che si era instaurato tra loro.

Un tiepido pomeriggio d'aprile, dopo le lezioni, si erano concessi una passeggiata verso il centro di Firenze per ammirare le bellezze della città.

Lei non l'aveva mai visitata quindi Andrea si offrì di farle da Cicerone,

la portò a farle visitare il centro ma nel mentre stavano dirigendosi verso Palazzo Pitti il cielo si fece scuro e minaccioso e in lontananza si sentiva il rombo dei tuoni che si stavano avvicinando...un' improvviso acquazzone lì sorprese. Corsero verso il Ponte Vecchio dove al centro tra le botteghe dei gioiellieri con l'affaccio sull'Arno trovarono riparo sotto l'unica parte coperta di tutto il ponte...ormai erano grondanti di pioggia, i loro abiti leggeri erano diventati come una seconda pelle.

Andrea notò che Oscar iniziava ad avere brividi di freddo, l'accolse tra le sua braccia stringendola a sé per darle un po' di calore.

Oscar era emozionata, i suoi grandi occhi azzurri brillavano di una nuova luce, non si era mai trovata così vicina ad Andrea, a nessun ragazzo in realtà, il cuore le batteva all'impazzata.

Alzò lo sguardo verso di lui perdendosi in quel verde meraviglioso che l'avevano conquistata dal primo istante in cui li aveva incrociati.

"Ecco il primo temporale di primavera" riuscì a dire prima che Andrea con lo stesso sbrilluccichio negli occhi le catturasse la bocca in un bacio che la lasciò senza fiato.

Erano persi l'uno nell'altra, in cuor loro aspettavano ormai da un po' quel momento e finalmente era arrivato.

Non erano servite le parole per dirsi quello che provavano, quel bacio parlò per loro...si erano piaciuti e innamorati da subito.

Il temporale si placò e un bellissimo arcobaleno fece da cornice al loro primo bacio.

Con i cuori colmi di gioia per quell'inaspettato ma tanto atteso momento da entrambi, mano nella mano ripresero la loro visita come da programma.

Il sole, anche se tiepido tornò a splendere e a riscaldarli, era anche dentro di loro quel sole, avevano una luce nuova negli occhi in cui ogni tanto fermandosi ci si perdevano dentro, gli occhi verdi di lui persi in quelle pozze blu di lei che si perdevano a sua volta in quelle due gemme verdi.

Trascorsero i giorni, era diventato di dominio pubblico all'università che il bell'Andrea stava con la non meno popolare Oscar, con somma gioia degli amici di entrambi, ma meno da parte dei maschietti che avevano sperato di poter avere una storia con lei e di altrettante ragazze che morivano dietro a lui.

Ora era tempo di dedicarsi al loro studio e ai loro progetti accademici, cosi si buttarono a capofitto sugli studi non mancando di ritagliarsi un po' di tempo da dedicare a loro stessi e al loro amore.

Andrea e Francesca avevano entrambi il medesimo obiettivo, una volta conseguita la laurea, si sarebbero dedicati alla carriera di ricercatori accademici, una città come Firenze offriva molte opportunità a riguardo, per questo i due giovani avendo corsi e materie molto simili trascorrendo molto tempo insieme potevano aiutarsi a vicenda nel sostenere gli esami.

Gli anni trascorsero e i due studenti erano ormai giunti al loro ambito traguardo, Andrea fu il primo a laurearsi in una limpida giornata di maggio, Oscar lo avrebbe seguito un paio di sessioni dopo.

La discussione della tesi per Andrea fu molto brillante e la commissione fu entusiasta dell'argomento che venne presentato ottenendo il massimo dei voti...fu una grande festa sia per la famiglia Grandieri che per Oscar.

Una sera Andrea decise di portare Oscar in uno dei luoghi più suggestivi di Firenze, il Forte del Belvedere, aveva deciso di chiederle di sposarlo e quello per lui era il posto giusto dove farlo.

Giunsero al Belvedere che ormai calava la sera, mentre passeggiavano tra i bastioni mano nella mano, ammiravano l'immenso e vasto panorama della Firenze notturna che si stagliava in lontananza in una miriade di luminarie, rendendo quel luogo spettacolare e denso di romanticismo. Oscar si fermò in una una piccola rientranza, rimase estasiata da quello scorcio, Andrea dietro di lei le cingeva la vita, restarono così fermi per pochi istanti persi nella contemplazione della pittoresca distesa di luci, quando Andrea ruppe il silenzio e sussurrò all'orecchio di Oscar "Vorresti diventare mia moglie, Francesca Oscar Giorgini?"

Oscar rimase ferma un attimo, il cuore le balzò in petto, poi annuì con la testa, si voltò verso Andrea, che dopo un bacio appassionato e struggente tirò fuori dalla tasca una scatolina verde contenente una riviera d'oro, ponendola al dito di Oscar.

"Andrea...è bellissimo questo anello...amore mio."

"Sapevo che ti sarebbe piaciuto. Ti conosco abbastanza per capire i tuoi gusti futura Signora Grandieri."

"Ti amo Andrea" mormorò Oscar emozionata per la proposta di nozze e per quel luogo da sogno che li circondava.

"Ti amo anch'io, non sai quanto Oscar."

   
 
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