Come si aspettava, quando li vide avvicinarsi a lei la sua espressione mutò senza tuttavia far trasparire qualcosa di simila al terrore che avrebbe certamente provato se fosse stato palese che il suo segreto fosse stato reso noto. Lasciò dunque che Clopin e Philippe ,un bel giovanotto che si era sinceramente innamorato di lei ma troppo timido per dichiararsi, si avvicinassero. Sulla sua espressione serena si delineò comunque una leggera ombra di inquietitudine vedendo la persona che accompagnava Clopin. "Ciao Clopin ,prese la parola per prima lei con un cordiale sorriso, ciao Philippe. Volevate parlarmi?" domandò guardando i due attentamente ma prima di ricevere una risposta Clopin li portò alla sua tenda e qui finalmente iniziarono a parlare. Quando finirono di parlare, Philippe ,felice come non lo era mai stato, si precipitò alla sua casa per rendere partecipi della sua fortuna la sua famiglia mentre Andromeda e Clopin rimasero nella tenda di questi. Andromeda a quel punto lasciò cadere la sua espressione tranquilla per assumerne una piena di rabbia e di delusione "Ma perchè ,disse quasi singhiozzando, perchè mi hai fatto una cosa del genere? Io non sono innamorata di lui e tu lo sai!"
e lui implacabile "Andromeda, tu per tua stessa ammissione non stai bene. Hai una deviazione sessuale molto seria e hai bisogno di aiuto. Hai bisogno di innamorarti di un uomo. Philippe ti vuole bene e ti renderà felice. Ti assicuro che è facile, stando con lui capirai che le tue fantasia su Esmeralda sono solo fantasie e non i tuoi veri sogni. Andrà tutto bene, stai tranquilla" e qui Andromeda scoppiò veramente in singhiozzi "Ho fatto male a fidarmi di te al punto da svelarti tale cosa, avrei fatto meglio a tacere e continuare a mentire. Come ho sempre fatto" sentendo questo Clopin si sentì un pò ferire. Come faceva a non capire che stava cercando di aiutarla a guarire dal suo male? Ma si rese conto che stavano solo all'inizio della terapia e pertanto era naturale che Andromeda si risentisse e soprattutto avesse paura. Fece per toccarle una spalla ma la ragazza si alzò di scatto e lo lasciò solo.
Non si fece più vedere fino al giorno fissato dal matrimonio e dovette dire che Andromeda collaborò senza problemi. Non cercò in nessun modo di intralciare la cerimonia ne si oppose quando lui domandò ad entrambi se fossero decisi a sposarsi. Notando quanto fosse ora collaborativa le sorrise compiaciuto, contento che si fosse evidentemente resa conto di aver bisogno di aiuto e che era fosse disposta a collaborare. Lei gli sorrise di rimando. Si accorse che quel sorriso aveva qualcosa di strano ma non si fece domande. Pensò che fosse solo nervosismo per l'imminente tradizione notturna che doveva essere celebrata tra i due sposi e pertanto pensò di parlarle per rassicurarla in proposito, avendo comunque molta più esperienza di lei in quel genere di rapporti intimi. Come sospettava era proprio quello e fu soddisfatto nel constatare che le sue parole ebbero l'effetto di calmarla molto. Andò a dormire, contento nel aver trovato la soluzione a quello che avrebbe potuto rivelarsi un grosso problema senza tra l'altro dover rivelare ad Esmeralda il pericolo che aveva corso. Il suo sonno fu bruscamente interrotto da un urlo altissimo e disperato. Messosi velocemente addosso qualcosa per non essere indecente, uscì dalla tenda per capire cosa fosse successo e così fecero gli altri per vedere poi Philippe ,in lacrime e stravolto, uscire dalla sua tenda. D'istinto capì che era stato lui ad urlare e con un brutto presentimento nel cuore si avvicinò di corsa. "Philippe, cosa è successo?" gli domandò senza ottenere alcuna risposta dal giovane che si accasciò a terra continuando a piangere. Entrò nella tenda e vide quel che in effetti si aspettava: Andromeda pallida come la morte e con tra le mani una fialetta piena di quel che ,lo sapeva per certo, conteneva veleno. Vuota.