Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: Kikiletoway    16/05/2023    1 recensioni
Dal primo capitolo:
“Questo esperimento dovrebbe, si spera, provare la teoria del multiverso e io mi stavo chiedendo...Pensi che ci siano delle persone che sono destinate a stare insieme indipendentemente dall’universo in cui si trovano? Indipendentemente da quali percorsi le loro strade possano prendere?”
Coppie: Jaime/Brienne
Diverse storyline al prezzo di una! AU.
Genere: Angst, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brienne di Tarth, Jaime Lannister
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Avvisi dell’autrice: linguaggio scurrile canonico (anche se non molto). Discussioni di omicidi e violenza. Menzione di droghe. Situazioni sessuali. Nulla di troppo esplicito, però, almeno non credo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
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Karl e Morgan stringono la mano di Brienne e le fanno cenno di prendere posto davanti alle loro scrivanie.
 
“Il caso di Jazz Peckledon si è raffreddato,” Brienne inizia speditamente, “e Jaime Lannister mi ha ingaggiata per indagare.”
 
“Certo che si è raffreddato: il nostro unico sospettato è sparito,” Karl replica, arricciando amaramente le labbra.
 
“Avete una qualche idea di dove sia andato?”
 
“Pensiamo che Jaime Lannister lo sappia, ma che non stia parlando per proteggere se stesso e il suo amico.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo. “Jaime non ha un movente per aver ucciso quella ragazza. Che credete? Che una settimana persa nel sesso e alimentata dall’alcol gli avrebbe distrutto la reputazione?”
 
Morgan sorride un po’. “Era arrabbiato riguardo Taena, e se l’è presa con Pia. Non sarebbe il primo. Non sarà l’ultimo.”
 
“Quindi, credete che abbia fatto tornare Bronn da lei per ucciderla? Quello non quadra con la vostra teoria.”
 
“C’è solo una differenza di mezz’ora tra la presunta ora del decesso e l’arrivo di Jaime alla festa. Per quel che ne sappiamo, la ragazza poteva essere morta nel retro di quella limousine.”
 
Brienne sospira. “Quindi non avete trovato la casa dove avevano lasciato Jazz?”
 
“Abbiamo interrogato tutti i suoi amici. Nessuno di loro vive in una casa; nessuno si è fatto avanti dicendo di averla vista quella notte. Con la sparizione di Bronn Stokeworth, non c’è modo di comprovare la versione di Jaime.”
 
“Almeno avete trovato la limousine?”
 
“È stata abbandonata all’aeroporto internazionale. Era stata lasciata lì un’ora dopo che Jaime era arrivato alla casa. A parte il DNA di Jaime e Jazz nel retro, non c’è nulla che colleghi la macchina al crimine.”
 
Brienne tamburella le dita sul tavolo pensosamente, accigliandosi.
 
“Perché avete pensato a questa vostra teoria riguardo il crimine?” lei chiede. “Credevo che foste convinti che Jaime non poteva essere coinvolto.”
 
Karl e Morgan si scambiamo un’occhiata, e poi Morgan scrolla le spalle con una malinconica resa.
 
“Il caso si è raffreddato,” lui dice a Karl, “e abbiamo altri casi. Forse lei può fare qualche progresso.”
 
“Lei vive col sospettato principale!”
 
Morgan scuote la testa, aprendo il fascicolo che ha davanti.
 
“Ti stai chiedendo perché non abbiamo del tutto escluso Jaime Lannister? Ecco perché.”
 
Lui le mostra la foto di una bellissima donna dall’apparenza sgargiante, dagli occhi neri, dalla carnagione scura e con dei tinti capelli biondi.
 
“Taena Merryweather,” Morgan afferma.
 
Lui tira fuori un’altra foto, appoggiandola accanto alla prima, e il cuore di Brienne smette di battere per un secondo. Lei sta guardando un’altra bellissima donna dagli occhi neri, dalla carnagione scura, con dei tinti capelli biondi, ma dall’apparenza leggermente meno sgargiante.
 
“Pia ‘Jazz’ Peckledon,” lei sussurra.
 
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Le danno le copie dei resoconti e delle deposizioni dei testimoni, insieme all’autopsia e alle foto della scena del crimine.
 
Brienne le porta a casa, e lei e Nym fissano ogni pagina e ogni dettaglio.
 
Brienne posa l’ultima pagina e sospira.
 
Nym inarca un sopracciglio.
 
“Non ci sono segni di lotta,” Brienne dice lentamente, un cipiglio le fa arricciare il centro della fronte.
 
“L’esame tossicologico mostra un livello di alcol nel sangue di .13,” Nym aggiunge. “Ci sono anche tracce di cocaina e di ecstasy nel suo organismo. Quindi lei era incapacitata, sì, ma non dovrebbe essere stata al punto di perdere conoscenza.”
 
Il cipiglio di Brienne si acuisce. “Aveva anche mangiato non molto prima di morire: un cheeseburger, delle patatine fritte, una bibita analcolica e un qualche tipo di dolce al cioccolato, possibilmente un brownie.”
 
“E quindi? Stai suggerendo che era stata drogata attraverso il cibo?”
 
Brienne sospira e scuote la testa. “Non lo so. Ma so che in circolazione ci sono delle droghe che non durano a lungo nel corpo umano.” Aggrotta la fronte, tamburellando di nuovo con le dita sulla superficie del tavolo mentre osserva le foto della scena del crimine. “Voglio dire…ti aspetteresti che ci sia un qualche tipo di colluttazione mentre vieni strangolata a morte.”
 
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Karl e Morgan accettano con riluttanza di chiedere alla scientifica di eseguire degli esami sul contenuto gastrico di Jazz, anche se le fanno capire che credono che probabilmente sarà una perdita di tempo.
 
“Jaime è un uomo grosso,” Karl dice, “e Jazz pesava solamente 50 kg. Lui avrebbe potuto facilmente soggiogarla. Lo stesso vale per Bronn.”
 
Brienne annuisce. “Vero. Ma eseguiamo comunque gli esami.”
 
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“Che facciamo nel frattempo?” Nym le chiede mentre tornano a casa in auto, e Brienne le rivolge un sorriso.
 
“Se prometti di non distruggere quel posto, ti piacerebbe un viaggetto a Lancia del Sole?”
 
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Sin City—Lancia del Sole—è anche più sopra le righe di quanto Brienne si aspettasse. Quello che lei non si aspettava era di rimanere effettivamente affascinata e divertita da tutto ciò. Sì, c’è il gioco d’azzardo, l’alcol gratis e la prostituzione legale, ma ci sono anche luci brillanti, intrattenimento e un divertimento sornione e consapevole per la pura follia di avere costruito, in primo luogo, un posto del genere nel bel mezzo del deserto.
 
Comunque, lei ha un lavoro da svolgere e, dopo una giornata passata a godersi il panorama, Brienne trascina una Nymeria infastidita via dal Miglior Piccolo Bordello di Dorne, e la mette al lavoro.
 
“Ho rintracciato l’impiegato dell’albergo che sostiene di aver sentito Jaime litigare con Jazz durante la loro settimana perduta,” Brienne spiega, “ma non vuole dirmi nient’altro. Forse tu riuscirai ad ottenere più informazioni da lui.”
 
Nym si limita a sbuffare col naso e a fissare fuori dal finestrino, con le braccia incrociate strettamente sopra il petto.
 
“Oh, andiamo, Nym! Potrai farti una vacanza una volta che avremo finito!”
 
Nym si rifiuta di guardarla mentre ringhia, “Le gemelle Fowler sono le puttane più richieste di Lancia del Sole. Ero stata semplicemente fortunata che avessero avuto una cancellazione nella loro agenda. Non avrò un’altra opportunità con loro fino al prossimo anno!”
 
Brienne sospira. “Allora prenditi una vacanza il prossimo anno. Quest’anno lavoreremo.”
 
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L’impiegato dell’albergo è giovane, bello e, anche in una città famosa per le sue donne stupende, lui viene facilmente abbagliato dal carisma e dalla sicurezza di Nymeria. Brienne sarebbe quasi gelosa della sua amica se non sapesse che è inutile quanto essere gelosi del sole.
 
Comunque, a Nymeria ci vuole più tempo del previsto prima che lui finalmente dica loro che aveva ascoltato il litigio fuori dalla porta della suite nell’attico mentre stava consegnando il servizio in camera. Quando era stato fatto entrare nella suite, però, Jaime era già di nuovo svenuto in camera da letto. Lui non aveva mai davvero visto Jaime.
 
Brienne si acciglia. “Sai per caso quando era stata distrutta la stanza?”
 
“Lo stesso giorno che se ne andarono,” lui risponde prontamente. “Il signor Lannister delirava in modo incoerente, come un matto. Il suo autista e la sua ragazza avevano dovuto praticamente portarlo loro fino alla macchina.”
 
Brienne prende nota e chiede, “L’autista era stato presente tutto il tempo?”
 
Lui scuote la testa. “Si era fatto vivo solo il giorno che ne se erano andati via.” Si acciglia. “Credo che avesse detto qualcosa su come li avesse cercati per giorni interi.”
 
Brienne aggrotta la fronte. “Ma il signor Lannister e la signorina Peckledon non erano stati nella suite nell’attico per tutta la settimana?”
 
“Oh, no. Si erano fatti vivi solo la notte prima che se n’erano andati. Erano rimasti qui soltanto per una notte.”
 
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Brienne scorre sul suo tablet i file dei documenti scannerizzati del caso, con un profondo cipiglio sul viso.
 
“Cos’è che ti turba?” Nym domanda mentre sfoglia pigramente il libro dell’albergo sulle attrazioni, i tour e gli spettacoli di Lancia del Sole.
 
“Ogni deposizione dei testimoni in questo file dice che Jaime e Jazz erano rimasti nella suite nell’attico per una settimana.”
 
“E allora?”
 
“E allora adesso abbiamo uno dei testimoni che ha cambiato la sua versione.”
 
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Brienne chiama Tyrion.
 
“La settimana perduta di Jaime,” lei inizia. “Com’è cominciata?”
 
Tyrion per metà grugnisce e per metà ride. “Vorrei poterlo dimenticare anch’io,” lui replica. “Com’è cominciata...bè, era iniziata con Jaime che mi aveva chiamato per dirmi che sospettava che ci fosse qualcosa che non andava coi suoi conti bancari e che Taena era coinvolta.”
 
“E lui come l’aveva capito?”
 
“Nonostante le apparenze, Jaime in realtà presta attenzione alle cose. Qualche volta. Quando gli viene voglia. Con ciò voglio dire che, a caso, ogni tanto controlla i suoi conti, rilegge i suoi contratti, esamina i pagamenti ricevuti in passato riguardo i suoi diritti d’autore. Mette in discussione i dettagli del mio fatturato, quel bastardo.”
 
Brienne sghignazza leggermente, dicendo, “Quindi aveva avuto uno di quei momenti?”
 
“Già. E i suoi conti bancari erano quasi completamente vuoti, e la maggior parte dei suoi investimenti erano spariti.”
 
“Ma quello com’è possibile?” Brienne chiede bruscamente. “Almeno per quanto riguarda gli investimenti. Quello non avrebbe fatto in modo che qualcuno notasse qualcosa? E quei tipi di attività non sarebbero dovuti passare per te o Addam?”
 
“L’indagine della Guardia Reale è ancora in corso, e sta venendo diretta dal Lord Comandante Barristan Selmy in persona.”
 
“Capito,” Brienne dice dopo un momento di confusione. “Si occupano della sicurezza personale della famiglia reale, ma anche di investigazioni sul crimine organizzato, di contraffazione e di frode finanziaria.”
 
“Esattamente.”
 
“Va bene,” Brienne replica, “il come sia successo sta venendo ancora investigato. Ma tornando alla settimana perduta di Jaime: ti aveva telefonato per dirti che era stato derubato. E dopo?”
 
“Mi aveva detto che sospettava di Taena. Addam ed io andammo immediatamente dalla Guardia Reale e loro erano stati in grado di confermare subito quel pezzo della storia. Sfortunatamente, Taena si era già volatilizzata nel nulla. Avevo informato Jaime e lui aveva deciso di andare ad affogare i suoi dispiaceri, sparendo prontamente dalla circolazione.”
 
“E non eri riuscito a trovarlo per giorni interi, giusto?”
 
“Giusto. Voglio dire, avevamo parlato per telefono—o meglio, io avevo parlato mentre lui aveva grugnito e biascicato. Solo gli dèi sanno cosa stesse veramente capendo di quelle conversazioni. Ma dove lui fosse, fisicamente...lo sanno solo gli dèi.”
 
“Quindi lui non era rimasto nella suite nell’attico per tutta la settimana?”
 
“No. E non mi sto basando soltanto sulla parola di Bronn. Avevo chiamato anche l’albergo, diverse volte. Mi avevano detto che la suite era vuota.” Tyrion sospira. “Jaime aveva comunque trovato il modo di distruggerla, però.”
 
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“Quindi, stavano mentendo a Tyrion o alla polizia?” Nymeria chiede.
 
“E in primo luogo, perché mentire?” Brienne replica con un cipiglio perplesso. Rivolge a Nym uno sguardo pensieroso. “Credi di riuscire a convincere delle persone a parlare senza necessariamente finire a letto con loro? E senza che loro si rendano conto che stanno venendo interrogati per un motivo?”
 
Nymeria inarca un sopracciglio. “Bè, mi piacciono le sfide.”
 
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A Nymeria ci vogliono tre giorni, ma alla fine lei ottiene delle informazioni che si rifiuta di condividere con Brienne fino a quando non sono tornate sane e salve ad Approdo del Re.
 
“Okay, ora mi stai spaventando,” Brienne dice con una smorfia perplessa, mentre Nym la guida in una locanda piena di baccano e rumori di piatti.
 
Io mi sto spaventando,” Nymeria ribatte, guardandosi attorno. Lei si avvicina. “Ognuno dei testimoni mi ha raccontato una versione diversa da quello che hanno detto alla polizia.”
 
Brienne aggrotta la fronte. “Non capisco. Perché dovrebbero farlo?”
 
“Jazz aveva detto loro di raccontare a chiunque lo chiedesse che lei e Jaime erano stati dentro la suite nell’attico per tutto il tempo. C’era del denaro coinvolto.”
 
Brienne si acciglia. “E il fatto che quella ragazza è stata uccisa non aveva spinto nessuno di loro a dire la verità?”
 
Nymeria allarga le braccia e fa spallucce. “C’è del sospetto che Jazz fosse in qualche modo connessa alla Fratellanza senza Vessilli, o forse ai Guitti Sanguinari. Imbatterti in una di queste organizzazioni criminali, specialmente a Sin City, può farti ammazzare.”
 
“Ma...perché...” Brienne si interrompe, corrugandosi.
 
Nym la osserva, alzando un sopracciglio con fare interrogativo.
 
Brienne si guarda intorno per la locanda, avvicinandosi a Nym. “Catelyn Baelish, anche conosciuta come Lady Stoneheart, odia a morte Jaime. E lei conosce Beric Dondarrion.”
 
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“Quella è la cosa più ridicola che io abbia mai sentito,” Jaime dice in modo piatto.
 
Brienne trasalisce. “Lo hai detto tu stesso, Lady Stoneheart ti odia visceralmente.”
 
“E’ così, ma pensare che lei potrebbe aver avuto qualcosa a che fare con la mia settimana perduta è ridicolo. Perché avrebbe dovuto scomodarsi? Per vendetta? Quanto tempo è passato? Dieci anni da quando Lysa Tully ha avuto il suo crollo psicologico? Catelyn avrebbe potuto approfittarsi di così tanti miei passi falsi...questo non ha senso.”
 
“Non sono nemmeno sicura che lei sia coinvolta,” Brienne replica con un sospiro. “E’ solo...strano che a Lancia del Sole ci siano persone che credono che Jazz avesse collegamenti con la Mafia.”
 
“Chiunque viva a Sin City ha collegamenti con la Mafia,” Jaime ribatte in modo piatto. “Senti,” dice con un sospiro, “Non ho alcun dubbio che Lady Stoneheart mi investirebbe volentieri con un rullo compressore se mi vedesse per strada di fronte a lei. Ma addirittura—cosa? Arrivare ad ingaggiare una ragazza che mi portasse a sbronzarmi fino a perdere i sensi? Proprio nel mio momento di maggior debolezza? E lei come ne sarebbe stata al corrente poi?”
 
Brienne rimane in silenzio e dopo sente Jaime prendere un brusco respiro.
 
“Taena?”
 
“Non lo so, Jaime,” Brienne risponde con gentilezza. “Sto solo valutando delle possibilità in questo momento.”
 
Lui emette un sospiro e, anche senza poterlo guardare, Brienne se lo immagina a pizzicarsi la parte superiore del naso, e un improvviso desiderio di vedere il viso bellissimo di Jaime quasi la fa piegare in due dalla brama.
 
“Che vuoi fare?” lui chiede sottovoce.
 
“Penso di dover andare a Myr.”
 
“Penso di dover andarci insieme a te.”
 
“Credi che sia una buona idea?” lei domanda, con lo stomaco che le sprofonda.
 
“Mi auguro che rimanendo sorpresa da me, Taena ci rivelerà qualcosa più facilmente.”
 
Brienne sospira. “Forse,” lei replica. “Ci andremo una volta che finiranno le riprese.”
 
“Non dureranno ancora a lungo. Ancora altre quattro settimane, più o meno.”
 
“Come sta venendo il film?”
 
“Pod è un tale novellino che sento che dovrei prosciugarlo per bene. D’altronde, io non ho mai recitato prima d’ora, quindi tutti pensano lo stesso di me. Ma...sì. È stato...divertente.”
 
“Sembri incerto,” lei commenta, con un filo di divertimento nella sua voce.
 
“Mi sto divertendo, e sto lavorando sodo, e tutti dicono che sto facendo un buon lavoro. È solo che...”
 
Brienne aspetta, chiedendosi se lui stia sentendo la mancanza della sua sala di musica, di Tyrion e Addam, o se stia semplicemente trovando il recitare più impegnativo di quanto si aspettasse.
 
“Mi manchi,” lui dice, la sua voce è bassa e roca. *
 
Lei ci mette un attimo ad assorbire le parole di Jaime, arrossendo, per poi dirsi con severità che a lui non manca lei; Jaime intende dire che sente la mancanza di tutti loro.
 
“A te manca solamente il cibo fatto in casa,” lei ribatte, ma c’è della tensione nella sua voce che spera che Jaime non noti.
 
“Anche quello,” lui replica, ridacchiando. “Raccontami che altro è successo. Come hai fatto a tenere sotto controllo Nymeria a Sin City abbastanza a lungo da riuscire a combinare qualcosa?”
 
“Le ho promesso che potrà tornare al Miglior Piccolo Bordello di Dorne la prossima volta che le gemelle Fowler avranno uno spazio libero nella loro fitta agenda.”
 
Jaime rilascia un basso fischio. “Paghi Nym decisamente troppo se si può permettere di comprarsi quelle due signorine!”
 
Brienne si acciglia. “E tu quello lo sai...come?”
 
“Sono mie fan,” lui replica. Il tono di voce di Jaime è così autocompiaciuto che lei vorrebbe poter allungare una mano attraverso il telefono per schiaffeggiarlo. “Ovviamente stavo insieme a Taena quando erano venute ad incontrarmi nel backstage, quindi non avevo accettato le loro offerte. Adesso ne sono abbastanza dispiaciuto.”
 
Brienne sbuffa una morbida risatina, e dopo c’è del silenzio gradevole fino a quando lei alla fine non dice, sottovoce, “Forse è meglio che io riattacchi ora, avrai da fare.”
 
“No, no, non ho nessuna fretta. Parla con un me un altro po’.”
 
Brienne esita, per poi dire, quasi timidamente, “D’accordo. Di cosa vuoi parlare?”
 
La risatina di Jaime le rimbomba lungo le terminazioni nervose.
 
“Non lo so,” lui mormora.  “Vediamo un po’...che stai indossando?”
 
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Con gran sorpresa di Brienne, Jaime la chiama quasi ogni sera. Qualche volta le chiede informazioni su ciò che lei ha scoperto riguardo il caso, ma per lo più le chiede della sua giornata, di come le sembri Senelle, condividendo delle storie su quello che sta accadendo sul set del film. Più di una volta Brienne ha riagganciato rimanendo sorpresa nel rendersi conto che fosse passata un’ora.
 
Nymeria e Nan iniziano a lanciarle dei sornioni sguardi di intesa, che lei ignora con tutta la dignità che riesce a mettere insieme.
 
Per quanto riguarda Senelle, lei, rimanendo fedele alla parola data, ha incrementato il guardaroba effettivamente scarso di Brienne con diversi outfit degni del bagliore delle fotocamere, e Brienne ha anche fatto pratica con le tecniche di trucco che Senelle le ha insegnato, sotto gli occhi vigili di Nym e Nan. Quando segue i suggerimenti di Senelle, anche Brienne può ammettere che ha un aspetto...migliore. O per lo meno più presentabile di quando aveva da indossare solo un unico vestito sciatto.
 
In modo piuttosto infantile, Brienne spera che a Jaime piacciano quei cambiamenti quanto piacciono a lei, ma poi resta inorridita dal fatto che desidera l’approvazione di Jaime, e dice a Nym che sente quasi di dover restituire la sua tessera d’adesione al Club delle Femministe.
 
Nym si limita solo a sghignazzare, replicando, “Ti converrebbe mettere una scorta di preservativi in camera tua.”
 
Brienne arrossisce. “Non essere ridicola! Jaime non—”
 
“E chi ha parlato di Jaime?” Nym la interrompe, ridendo.
 
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Jaime è sorpreso di come si senta mentre entra dentro la sua villa, fermandosi all’ingresso. Si guarda intorno e prende un profondo respiro.
 
Si sente...si sente...
 
Lui si sente a casa, e non ricorda di aver provato questa sensazione sin da quando aveva lasciato Castel Granito per intraprendere una carriera nella musica. Lascia cadere il suo bagaglio sul pavimento e vaga verso la sala musica. Sorride, passando le mani sul pianoforte.
 
Aveva vissuto dentro degli alberghi da quando aveva diciassette anni. Ha avuto soldi, sì, ma mai nulla di tangibile che lui potesse indicare come suo. Aveva sempre pensato di non averne bisogno.
 
Chi poteva immaginare che ci si sentisse così?
 
Jaime alza lo sguardo quando una dea bionda, alta e dalle gambe lunghe, entra dalla porta. Lei ha addosso dei jeans blu e una t-shirt, con capelli leggermente arruffati, è a piedi nudi ed ha un cipiglio sulla faccia.
 
E proprio come l’edificio, anche lei lo fa sentire a casa.
 
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“Sei tornato a casa in anticipo,” Brienne inizia e Jaime sorride.
 
“Le riprese si sono concluse un po’ prima del previsto. Stanno ancora lavorando sugli esterni e su altre riprese, ma hanno terminato con gli attori.” Fa una smorfia. “Oppure mi hanno mandato a casa in anticipo così da potermi tagliare dal film.”
 
“Tagliarti? Sei il protagonista!”
 
Lui scrolla le spalle. “Forse ricominceranno da zero.”
 
Lei alza gli occhi al cielo e si avvicina al pianoforte. “Bè, sono felice che sei tornato. Quando vuoi partire per Myr?”
 
Jaime fa spallucce. “Tra un paio di giorni. Almeno lasciami prima fare il bucato.”
 
Brienne sbuffa col naso. “Come se te lo facessi tu da solo il bucato.”
 
“Lascia che prima il mio Angelo mi faccia il bucato, allora,” lui ribatte con una risata. Fa una pausa, rivolgendole un sorriso caloroso. “È bello rivederti, Brienne.”
 
Lei abbassa lo sguardo e arrossisce. “Avresti dovuto darmi un piccolo preavviso. Ti avrei sorpreso con un nuovo outfit e coi consigli sul trucco che Senelle mi ha insegnato.”
 
“Sei perfetta così come sei,” lui dice, per poi sedersi repentinamente al piano, così da non perdere il controllo e fare qualcosa che probabilmente lo farebbe finire con un altro livido sulla mascella.
 
Senza contare un ego ferito.
 
Brienne, per fortuna, si limita ad alzare gli occhi al cielo. “Onestamente, Jaime, riesci mai a non flirtare?”
 
Lui ghigna. “Evidentemente no.”
 
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Dopo cena quella sera, Brienne e Nymeria portano Jaime nel loro studio per parlare dei prossimi passi da fare e di cosa aspettarsi quando arriveranno a Myr e troveranno Taena.
 
“Non ti lascerò rimanere solo con lei,” Brienne lo avverte.
 
Lui sbuffa col naso. “Pensi davvero che le farei qualcosa?”
 
“No, ma non voglio che lei sia in grado di dire che invece l’hai fatto. Fra me e Nym, dovremmo essere in grado di tenerti d’occhio in qualsiasi momento.”
 
Lui spalanca gli occhi in un’espressione di finto orrore. “In qualsiasi momento? Quel letto sarà piuttosto affollato.”
 
“A me va bene,” Nymeria replica allegramente, facendo l’occhiolino.
 
Brienne si copre gli occhi e grugnisce, “Perché proprio a me?”
 
“Sei semplicemente fortunata, evidentemente,” Nym risponde. Jaime sghignazza, consapevolmente, per poi strillare quando entrambe Brienne e Nymeria gli colpiscono le spalle.
 
“Smettila di fare pensieri sconci,” Nym lo rimprovera.
 
“Da che pulpito viene la predica!”
 
“Possiamo concentrarci?” Brienne chiede con un sospiro.
 
Anche Jaime sospira. “Mi dispiace, Brienne. Sto solo cercando di distrarmi dal fatto che la mia settimana perduta non sia stata semplicemente una meritata sbronza dopo aver scoperto che l’amore della mia vita mi aveva fregato e mi aveva rubato quasi tutto ciò che possedevo.”
 
“E’ soltanto una teoria,” Brienne gli ricorda, “anche se è supportata dal fatto che i tuoi ricordi si fermano all’inizio di quel weekend. In tutta franchezza, sei famoso per i tuoi modi da festaiolo sempre a far serate, quindi il fatto che non riesci a ricordare molto dopo aver conosciuto Jazz nel casinò è sospetto.”
 
“Credi che io sia stato drogato?”
 
“Più del solito, sì.”
 
Jaime rilascia un fischio. “Bè, quello spiegherebbe un sacco di cose,” lui commenta, con le spalle che gli si afflosciano. Passa lo sguardo da Brienne a Nymeria e poi di nuovo. “Contrariamente alla mia reputazione, non faccio uso di droghe di alcun tipo. Tendo ad avere reazioni avverse. Chiedetelo al mio dottore; non può nemmeno prescrivermi un antidolorifico senza avere un’equipe medica pronta e in attesa. In compenso, l’alcol va giù bene, e anche se mi ero sbronzato pesantemente, ci sarebbe voluto più di un paio di semplici drink per farmi perdere i sensi.”
 
“Quindi, se sei stato drogato, è molto probabile che ci sia stata un’emergenza medica di qualche tipo?” Brienne incalza. “Un maestro, o un’infermiera, o qualcun altro deve essere stato chiamato per vedere come stavi?”
 
Jaime scrolla le spalle. “O forse erano rimasti comodamente seduti a vedere se sarei morto o no. Forse dovevo morire, se è stata Taena a pianificarlo. Chi lo sa?”
 
“Lei aveva già tutti i tuoi soldi,” Nymeria ribatte.
 
“Lei era la principale beneficiaria del mio testamento, quando stavamo insieme. Addam, Tyrion e Bronn avrebbero tutti ricevuto una porzione, come anche un paio di organizzazioni benefiche, ma la maggior parte sarebbe andata a Taena. Quella è stata, ovviamente, la prima cosa che ho modificato non appena sono tornato sobrio.” Jaime scrolla le spalle quanto nota i loro sguardi increduli. “Credevo che lei amasse me e non i miei soldi. Ed ora scopro che forse ha cercato di uccidermi.”
 
Brienne scuote la testa, accigliandosi. “Quello non ha senso. Se avesse tentato di ucciderti per ottenere l’eredità, allora in primo luogo non c’era bisogno che lei rubasse tutti i tuoi soldi. Ti avrebbe ucciso e basta.”
 
Jaime sbatte le palpebre, colpito. “Hai ragione,” lui dice. “Ma in questo caso...allora chiunque avesse ingaggiato Jazz, o non le ha detto della mia reazione alle droghe, o...”
 
“O non lo sapeva.”
 
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L’aria a Myr è calda e afosa. L’albergo in cui fanno check-in è elegante e di classe, e Brienne inarca un sopracciglio vedendo la grandezza della suite nell’attico.
 
“Saremmo dovuti rimanere in stanze separate,” lei commenta blandamente.
 
Jaime sbuffa leggermente col naso. “Non ha importanza. Le riviste affermeranno comunque che stiamo tutti scopando, quindi tanto vale goderci le comodità della suite.”
 
Brienne si acciglia, ma non può davvero controbattere, più che altro perché è vero.
 
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Il mattino dopo, arrivano con l’auto fino all’incantevole e recondita villa a ridosso della spiaggia, che ora appartiene a Taena Merryweather, secondo ciò che le fonti di Brienne le hanno detto.
 
Comprata coi soldi rubati a Jaime, però.
 
“Pensi che ci lascerà entrare?” Nymeria chiede con gran interesse mentre camminano verso la porta.
 
Jaime replica, “Non mi importa se ci fa entrare o no, basta che lei parli con noi.”
 
Brienne si acciglia. “Cosa?”
 
Jaime fa spallucce. “Può parlare con noi all’esterno, se vuole.”
 
Nym sghignazza. “Basta che funzioni.”
 
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Vengono accolti da una donna di mezz’età dalla faccia acida, che rastrella Jaime con gli occhi per poi sbuffare col naso e affrettarsi per trovare la sua datrice di lavoro. Jaime è troppo teso per prestare troppa attenzione. Non sa se Taena parlerà davvero con loro o se finirà per chiamare la polizia e farli buttare fuori. Non ha idea di come reagirà nel vedere la sua ex per la prima volta da quando lei gli aveva rubato da sotto il naso quasi tutto ciò che possedeva. Onestamente, lui non sa cosa sarebbe peggio: vederla...o non vederla.
 
Lancia un’occhiata a Brienne e la vede stringere i muscoli della mascella, e si rende conto che lei è tesa tanto quanto lui. Gli occhi di Brienne incontrano i suoi e lei gli rivolge un sorriso d’incoraggiamento, e per un attimo, lui trova conforto nelle profondità degli occhi di lei, ormai familiari ma comunque sempre straordinari.
 
“Dèi, voi due dovreste prendervi una camera,” Nym borbotta, dal suo lato opposto, in modo abbastanza basso così che solo lui la possa sentire.
 
Lo so, lui pensa proprio mentre la porta si apre e Taena—gloriosamente bella, splendidamente infida Taena—grida il suo nome e si getta, singhiozzando, tra le sue braccia.
 
Lui barcolla all’indietro, le braccia la stringono in modo automatico per ristabilizzarsi.
 
“Oh, grazie agli dèi sei qui!” lei gli piange contro la spalla, per poi rialzare la testa e baciarlo.
 
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Jaime si chiede seriamente se sia finito in un universo alternativo. Taena gli si sta aggrappando addosso come se lui l’avesse esiliata in questa lussuosa villa sulla costa di Myr per qualche affronto immaginario, e come se ora sia tornato per riaccettarla tra le sue braccia spalancate. Le lacrime di lei si riasciugano in fretta, e lei liquida Brienne con un semplice movimento degli occhi, ma scruta invece Nymeria in modo sospetto.
 
Taena dice, “Andiamo da qualche parte a parlare, Jaime. Le tue...amiche possono aspettare accanto alla piscina e farò in modo che la signora Westerling servi loro degli stuzzichini.”
 
Jaime vede il cipiglio di Brienne e deve trattenere l’impulso di ridere, anche mentre cerca di capire a che gioco stia giocando Taena.
 
“Dove vado io, vengono anche loro,” Jaime replica, allontanando fermamente Taena da sé. “Non c’è niente di cui potremmo parlare che loro non possano ascoltare.”
 
Un lampo di irritazione confusa attraversa il volto di Taena mentre lei mette il broncio.
 
“Non mi hai mai detto di no prima d’ora,” lei dice.
 
“Non mi hai mai rubato tutti i miei soldi prima d’ora,” lui ribatte seccamente.
 
Gli occhi di Taena si spalancano, riempiendosi di lacrime. “E’ per questo che sei qui? Solo per i soldi?”
 
Lei improvvisamente si getta contro il petto di Jaime e si aggrappa a lui quasi in modo disperato. “Mi dispiace così tanto, Jaime! Non avrei mai dovuto fare quello che ho fatto! Non mi sono resa conto di quanto davvero ti amassi fino a quando non ho rovinato tutto!” Lei rialza il viso, con gli occhi che lo implorano. “Ti prego—dimmi che non è troppo tardi. Dimmi che in qualche modo potrai perdonarmi e potremo ricominciare da zero.” Lei inizia a piangere a dirotto. “Ti prego, dimmi che mi ami ancora!”
 
Ora Jaime è sicuro di trovarsi in un universo alternativo. O meglio, lui spera di esserci, perché Taena gli sta facendo rendere conto di quanto lui sia stato davvero stupido quando stavano insieme, se lei pensa davvero che lui sarebbe tornato con lei dopo quello che lei gli ha fatto.
 
Eppure...
 
L’espressione di Jaime si addolcisce mentre fissa intensamente gli occhi scuri di lei, e dopo lui si porta gentilmente la donna in lacrime più vicino, racchiudendola in un caldo abbraccio confortevole. Lui evita di guardare Brienne anche quando passa una mano calmante lungo la schiena di Taena, appoggiandosi con la guancia sulla testa di Taena.
 
“Che c’è che non va, tesoro?” lui le mormora contro i capelli, ignorando il rumore di quello che lui è sicuro sia Brienne che digrigna i denti. “Che è successo?” Lui posa un bacio leggero sulla cima della testa di Taena. “A me puoi dirlo. Lo sai che ti perdonerei qualsiasi cosa. Ti amo così tanto.”
 
Sembra proprio che adesso le spalle di Taena siano scosse da dei veri singhiozzi.
 
Jaime continua a fare dei suoni calmanti, fino a quando finalmente Taena non dice, “Lui—lui—lui—i soldi sono spariti, Jaime!” La voce di Taena è piena di lacrime. “Quel fottuto bastardo me li ha rubati da sotto al naso!”
 
Lui sbatte le palpebre e, alla fine, si azzarda ad incontrare gli occhi di Brienne e di Nymeria. Si sente sia compiaciuto, sia in colpa che gli occhi di Brienne gli stiano sparando delle fiamme blu, ma allo stesso tempo riesce a vedere la confusione sul viso di lei.
 
“Chi è ‘lui’?” Jaime domanda, la sua mano sta ancora massaggiando la schiena di Taena in modo calmante.
 
Quello la fa singhiozzare ancora più forte e Jaime non riesce ad evitare di alzare gli occhi al cielo. Brienne coglie quell’azione, e gli stessi occhi di lei, insieme alla sua bocca, si spalancano. Lui le fa un occhiolino, per poi tornare a confortare la sua ex.
 
Finalmente, le lacrime di Taena rallentano, e Jaime le chiede di nuovo, “Chi è ‘lui’?”
 
Taena esita, allontanandosi leggermente per scrutargli il volto. “Mi perdonerai davvero ogni cosa? Tornerai a stare con me?”
 
Lui le sorride. “Ma certo, piccola.” Con delicatezza, lui le asciuga le lacrime dalle guance. “Chi è ‘lui’?”
 
Taena tira su col naso, guardandolo con occhi struggenti ed espressivi. “Bronn.”
 
Jaime spalanca la bocca. “Bronn?
 
Lei annuisce in modo frenetico. “È comparso qui più o meno una settimana dopo il mio arrivo. Ha detto che voleva seguire i soldi, soprattutto visto che tu non potevi più pagarlo.” Per un attimo lei sembra sentirsi in colpa. “Scusa, tesoro!”
 
Jaime scrolla le spalle. “Adesso quello non importa. Bronn è venuto qui?”
 
“Sì! E...non posso spiegarlo se non per dire che mi mancavi tantissimo, e che lui era un promemoria di tempi migliori e.. bè...”
 
“Siete finiti a letto insieme,” Jaime dice. “E poi?”
 
“E poi...ieri…sono andata a fare shopping e le mie carte di credito non funzionavano e non riuscivo a prelevare i soldi dalla banca. Sono tornata a casa e ho trovato una lettera da parte di Bronn.”
 
Jaime è sicuro che la propria faccia si sia paralizzata a causa dell’incredulità e dello stordimento che prova. “E che diceva la lettera?”
 
“Che si era divertito, ma che aveva intenzione di andare alla Baia degli Schiavisti, e quando ho controllato i miei conti bancari, era tutto sparito! Ho passato tutta la notte nel panico!” Lei gli rivolge un lento sorriso. “Il fatto che oggi sei venuto qui—è un segno degli dèi che dice che siamo destinati a stare insieme.”
 
Jaime scuote la testa in modo stordito, per poi replicare, “Oh, è senza dubbio un segno degli dèi.” Appoggia le mani sulle spalle di Taena, rivolgendole un sorriso infatuato. “Adesso tutto andrà bene, piccola.” Lancia uno sguardo a Brienne e Nymeria, ed entrambe lo stanno fissando con vari livelli di incredulità e di disgusto sui loro volti, per poi voltarsi di nuovo verso Taena. “Ascolta però, le mie amiche hanno bisogno di sapere di Jazz.”
 
Taena sembra onestamente confusa. “Jazz? La musica?”
 
“Forse la conosci come Pia,” Brienne dice speditamente. “Pia Peckledon.”
 
Taena spalanca gli occhi, ma poi scuote velocemente la testa. “Mai sentita nominare.”
 
Jaime inarca un sopracciglio, fissando Taena dritto negli occhi.
 
“No?” lui chiede dolcemente.
 
“No.”
 
Lui ghigna lentamente. “La conoscevi—o avevi sentito parlare di lei. Riesco a leggertelo in faccia.”
 
Taena arrossisce, accigliandosi. “Sembra che tu mi stia accusando di qualcosa.”
 
“Stiamo solo cercando di avere delle informazioni,” Brienne afferma in tono brusco. “Abbiamo ragione di credere che tu conoscessi Pia ‘Jazz’ Peckledon e che l’avessi ingaggiata per, ehm, distrarre Jaime mentre te ne scappavi in un posto che non avesse un accordo di estradizione con Westeros.”
 
Taena rastrella Brienne con lo sguardo, una smorfia derisoria le distorce le labbra. “Chi è questa creatura, Jaime?”
 
“E’ un’investigatrice privata che ho ingaggiato per risolvere l’omicidio di Jazz.”
 
Taena annaspa. “Omicidio?
 
Nymeria alza un sopracciglio. “Trovo difficile da credere che tu non sapessi che Jaime è stato un sospettato in un’indagine per omicidio. O cosa? Sei arrivata qui e non hai mai cercato su internet per vedere che stesse combinando Jaime?”
 
Taena assottiglia lo sguardo. “No, non l’ho fatto,” lei sbotta. “Ero troppo occupata a cercare di trovare un posto dove vivere!”
 
“D’accordo,” Brienne dice in modo secco. “Parlaci di Jazz.”
 
“L’ho già detto: non so niente di lei!”
 
Brienne sospira. “La polizia sta cercando di ottenere un mandato per avere accesso all’estratto conto e ai tabulati telefonici di Jazz. Sarà meglio per te che tu ci dica adesso qual è il tuo collegamento a quella povera ragazza, piuttosto che farlo quando avranno trovato qualcosa che la colleghi a te.”
 
Taena volta il suo sguardo furioso verso Brienne, per poi rivolgere a Jaime uno sguardo supplichevole.
 
Lui le rivolge un sorriso rassicurante. “Ricorda: ti perdonerò qualsiasi cosa, Taena. Ricorda quanto ti amo.”
 
C’è un lampo di trionfo sul viso di Taena, e poi lei replica, “Cat credeva che sarebbe stata una buona idea, tenerti distratto per un paio di giorni mentre mi preparavo a partire per Myr.”
 
Jaime si acciglia. “Cat?”
 
“Catelyn Baelish. È stata lei a mettermi in contatto con Jazz.”
 
Jaime e Brienne si fissano a vicenda in silenzio, sotto shock.
 
“Come faceva Cat a conoscere Jazz?” Nymeria chiede.
 
Taena fa spallucce. “Jazz era una Coniglietta di Baelish.”
 
“Quando hai conosciuto Catelyn?” Jaime domanda lentamente.
 
Taena scrolla le spalle con noncuranza. “Ormai è un po’ che la conosco. Tu non c’eri mai, e finivo per imbattermi in lei nei locali e nei ristoranti in città.”
 
“Ovviamente,” lui replica debolmente. “E lei sapeva quello che stavi pianificando di fare? Intendo il rubare i soldi.”
 
Taena annuisce, per poi scivolargli più vicino. “Lei mi ha aiutato a farlo, soprattutto quando si trattava di dover trasferire gli investimenti.” Lei fa scivolare le sue mani sul petto e lungo le spalle di Jaime. “Mi dispiace, tesoro. Mi sentivo sola, ed ero convinta che tu mi tradissi scopando in giro quando girovagavi per il paese facendo i tuoi concerti.”
 
Jaime poggia le mani sopra quelle di Taena, per poi guardare Brienne e Nymeria. “Qualche altra domanda?” lui chiede.
 
Brienne domanda a Taena, “Che cos’hai dato a Catelyn per averti aiutata?”
 
Taena si acciglia. “Niente. A lei piaccio. Lei credeva che io mi trovassi in una brutta situazione e voleva semplicemente aiutarmi a fuggirne.” Si volta di nuovo verso Jaime. “Ma ora riesco a vedere che si sbagliava.” Lei si alza in punta di piedi per premere un lungo bacio sulle labbra di Jaime, alzando poi lo sguardo su di lui con un sorriso. “Quando vuoi tornare a Westeros?”
 
“Domani.”
 
Taena ride. “Oh, tesoro, ormai dovresti saperlo! Avrò bisogno di molto più tempo per fare le valigie!”
 
Jaime toglie gentilmente le mani di Taena dal proprio corpo, allontanandosi da lei.
 
“Non c’è alcun bisogno che tu faccia le valigie, Taena. Non verrai con noi,” le dice. “Mai.”
 
Lei spalanca occhi e bocca. “Che cosa? Hai appena detto che mi avresti perdonata! Hai appena detto che mi ami! Hai appena detto che saresti tornato a stare con me!”
 
Jaime scrolla le spalle. “Stavo mentendo.” Lui guarda Brienne, sorridendo in modo ampio. “Sembra che quelle lezioni di recitazione siano servite a qualcosa, in fin dei conti.”
 
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Tornano in albergo in un silenzio pensieroso, ma Jaime nota, con sommo divertimento e con speranza, che Brienne gli spara degli sguardi assassini per tutto il tragitto fino all’ hotel. Una volta tornati nella suite nell’attico, discutono brevemente di ciò che hanno scoperto, e dopo Brienne va nella sua camera da letto per telefonare a Morgan e Karl, per metterli a lavorare sulle ultime piste.
 
Una volta soli, Nymeria guarda Jaime e chiede, “Che ne dici se andassimo al bar a farci un paio di drink?”
 
Jaime inarca un sopracciglio mentre osserva il luccichio d’avvertimento negli occhi di Nym.
 
“Certo,” lui risponde, domandandosi in che merda di guaio si sia cacciato adesso.
 
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Sono al loro terzo shot di Fuoco di Myr, un liquore che sa di paradiso e che ti prende a calci come un uro, quando Jaime chiede, “Come vi siete conosciute tu e Brienne?”
 
Nym sghignazza. “Ti ci è voluto più di quanto pensassi per menzionare Brienne.”
 
Jaime ghigna e scrolla le spalle. “Lei è stata una parte piuttosto importante della mia vita per questi ultimi mesi...e ho dei lividi che lo provano!”
 
Nym ridacchia. “E’ molto persuasiva quando vuole esserlo,” lei dice con affetto. Si volta per guardarlo. “Hai fatto un ottimo lavoro con Taena oggi. L’hai presa in giro magistralmente.”
 
Jaime fa spallucce. “E’ più che giusto. Lei mi ha preso in giro magistralmente per tutto il tempo che siamo stati insieme, credo.” Lui scuote la testa. “Dopo un po' è difficile sapere cos’è vero e cosa no.”
 
Nym annuisce, sporgendosi in avanti, gli occhi scuri di lei fissano intensamente i suoi. “Brienne è vera al cento percento, amico mio, e la proteggerò ad ogni costo.”
 
Lui inarca un sopracciglio. “Facendo orge a casa mia?”
 
“Hey, lei non c’era, io stavo lavorando a un caso, e la festa mi era sfuggita di mano. Avevamo ottenuto le foto di cui il cliente aveva bisogno ed è questo ciò che conta. Per non parlare del fatto che ti avevamo salvato il culo dal venir arrestato per omicidio.”
 
“Lo ricordo.”
 
“Bene. Voglio che ti ricorda anche questo: se farai qualcosa—qualsiasi cosa—per ferire deliberatamente Brienne, ti sfonderò di botte così forte che non ti riprenderai per sei mesi.” Lei sorride in modo dolce. “Siamo d’accordo?”
 
Jaime sbatte le palpebre come un gufo, per poi scrollare le spalle. “Siamo d’accordo.”
 
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“Dovremmo andare alla Baia degli Schiavisti?” Brienne chiede quando fanno colazione, la mattina dopo.
 
I suoi due compagni la fissano con degli occhi iniettati di sangue, e Jaime replica, “Ho in programma di restare qui e di pregare di morire. Non mi importa di cosa decidiate voi due.”
 
Nymeria si limita semplicemente ad abbassare la testa sul tavolo, grugnendo sommessamente.
 
“Bè, dobbiamo ancora parlare con Bronn,” Brienne dice bruscamente. “Forse dovrei andarci da sola.”
 
“Considerando che non sappiamo se Bronn sia addirittura ancora nelle vicinanze della Baia degli Schiavisti, quello potrebbe solo essere una perdita di tempo,” Jaime ribatte, e lei si domanda se lui stia parlando in modo così attento perché vuole essere cauto o perché sta tentando di pensare nonostante i suoi giganteschi postumi post-sbronza.
 
Brienne si acciglia. “Bè, dobbiamo ancora escluderlo dalla lista dei sospettati, e tu non vuoi riavere i tuoi soldi?”
 
“Voglio escluderlo dai sospettati anch’io, ma voglio anche tornare ad Approdo del Re per parlare con Lady Stoneheart. Taena probabilmente le ha già detto che siamo venuti qui. Continuo a non credere che lei abbia ucciso Jazz, ma proprio come con Bronn, abbiamo bisogno prima di escludere l’ipotesi.”
 
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Alla fine, tornano tutti a Westeros e mandano Morgan e Karl a scovare la posizione di Bronn—o almeno a scoprire con quale nome sta viaggiando. In cambio, i due detective danno a Brienne delle copie dell’estratto conto e dei tabulati telefonici di Jazz.
 
“Perché non ci avevate detto che Jazz era una Coniglietta di Baelish?” Brienne chiede. “Nelle annotazioni che mi avete dato non viene mai menzionato. E come ha fatto un’informazione del genere a non raggiungere i media?”
 
Karl scrolla le spalle. “La sua famiglia ci ha chiesto di essere il più discreti possibile. Inoltre, in base ai dati del caso che conoscevamo ai tempi, non era rilevante.”
 
“In altre parole, avevate i paraocchi.”
 
Il sorriso di Karl è sottile. “Andavamo dove ci portavano le prove. Non c’era motivo di credere che il suo lavoro come Coniglietta di Baelish avesse una qualche connessione con la sua morte.”
 
Morgan aggiunge, “E per quanto riguarda il come abbia fatto quella info a non raggiungere i media, bè...” Lui fa spallucce. “Erano più concentrati sul fatto che Il Jaime Lannister fosse un sospettato in un’indagine per omicidio più che sulla vittima. Insomma, la storia è velocemente sparita dalla scena pubblica una volta che Jaime è stato pubblicamente escluso come sospettato.”
 
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Quella notte, il viso di Jaime è cupo quando Brienne racconta a lui e agli altri quello che le due Cappe Dorate le hanno detto.
 
“Non è giusto,” Jaime mormora.
 
“Lo so,” Brienne replica.
 
Jaime aggrotta la fronte, tamburellando con le dita sul bracciolo del divano.
 
“Forse hai bisogno di renderlo pubblico,” Addam dice.
 
“Renderlo pubblico?” Brienne domanda con un cipiglio. “Cosa?”
 
Jaime risponde rapidamente, “Il fatto che ti ho ingaggiata per indagare sul crimine. Non credo che sia una buona idea.” Le rivolge un sorriso sottile. “Inoltre, non abbiamo tempo per parlarne ora. Adesso dobbiamo andare a parlare con una certa lady.”
 
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Ogni tavolo da Lady Stoneheart è pieno, e Jaime vede Beric Dondarrion seduto allo stesso tavolo che aveva usato l’ultima volta che Jaime e Brienne erano qui. E nel mezzo della sala, nel posto d’onore e con una visuale chiara di tutti i tavoli, ci sono Lady Stoneheart e Petyr Baelish.
 
La caposala si piazza di fronte a loro con un sorriso professionale. “Mi dispiace, non facciamo entrare nessuno senza una prenotazione.”
 
Il sorriso di Jaime è professionale allo stesso modo. “Oh, non rimarremo a lungo,” lui replica, oltrepassando gentilmente la giovane donna e guidando Brienne verso il tavolo al centro.
 
Gli occhi blu di Catelyn Baelish sono come frammenti di vetro, mentre loro si fermano lì davanti.
 
Petyr dice, “Che sorpresa, Lannister.”
 
Jaime inarca un sopracciglio. “Forse per te.” Si volta verso Catelyn. “Immagino che Taena ti abbia chiamato per avvertirti che saremmo venuti a parlare con te.”
 
“Taena è una ragazza splendida,” Catelyn ribatte. “Non te la meritavi.”
 
“Quindi, siccome non la meritavo, le hai attivamente avvelenato la mente per metterla contro di me?”
 
“Non ci era voluto molto. Taena era già sospettosa.”
 
“E Jazz?”
 
Catelyn si acciglia. “Jazz?”
 
“Jazz Peckledon.” Brienne dice, con gli occhi che penetrano in quelli di Petyr Baelish. “Una delle tue Conigliette.”
 
Petyr fa spallucce. “Ci sono centinaia di Conigliette di Baelish. Credi onestamente che io me ne ricordi ognuna? Inoltre, dopo un po', si somigliano tutte.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo. “Ovviamente,” lei commenta in modo secco. “Ma non hai nemmeno riconosciuto il nome dopo che la ragazza era stata uccisa?”
 
“Certo che l’ho riconosciuto. L’ho subito detto alla polizia che lei era una delle mie Conigliette. Solo che non sono sicuro del perché sia rilevante.”
 
Jaime non ha tolto gli occhi di dosso a Lady Stoneheart. “È rilevante perché tu, Catelyn, avevi ingaggiato quella ragazza per incontrarmi a Lancia del Sole, e per tenermi ‘distratto’ mentre Taena se ne scappava con tutti i miei soldi.”
 
Catelyn sbuffa dal naso. “Non essere ridicolo. Perché avrei dovuto farlo?”
 
“Perché mi incolpi di qualcosa di cui non ho mai avuto la colpa. Non ho causato io il crollo psicologico di Lysa.”
 
“Sei un fottuto bastardo bugiardo,” lei sibila. “Lei ti amava!”
 
“Lei mi conosceva a malapena! Avevamo scopato per due settimane ed era finita lì! Questo bisogno ossessivo che hai di dover dare la colpa a qualcun altro per quella tragedia ricade su di te, e solo su di te! Soltanto che, questa volta, una ragazza innocente ha dovuto pagare il prezzo più caro! L’hai uccisa tu, non è vero?”
 
“Sei pazzo!”
 
Petyr balza in piedi. “Ma è assurdo!”
 
Beric Dondarrion e Edric Dayne si affrettano ad avvicinarsi, e Jaime è ben consapevole che chiunque nel ristorante adesso li sta osservando avidamente.
 
Brienne gli poggia una mano rassicurante sull’avambraccio. “Non puoi andare in giro a lanciare delle accuse, Jaime. Non ci sono prove che Lady Stoneheart abbia mai incontrato Pia Peckledon.”
 
Jaime la incenerisce con lo sguardo. “Da che parte stai?”
 
“Da quella di Jazz,” Brienne replica senza indugio, e Jaime si sgonfia.
 
“Hai ragione,” lui dice, voltandosi di nuovo verso le quattro persone che lo stanno guardando male. Prende un profondo respiro. “Mi dispiace.”
 
L’espressione di Lady Stoneheart diventa trionfante. “Taena ha ragione; è vero che non hai le palle.”
 
Jaime inarca un sopracciglio. “Perché ne so abbastanza da non accusare qualcuno di un crimine senza avere prove? Vorrei soltanto che tu fossi abbastanza intelligente da fare lo stesso.”
 
“Piantala,” Brienne sbotta. “Lascia che parli io.” Lei si volta di nuovo verso la loro platea, dicendo, “Per favore. Potrei sedermi?” Si guarda intorno per il ristorante. “Penso che abbiamo dato spettacolo a sufficienza, non è vero?”
 
Lady Stoneheart la osserva in modo pensieroso, per poi rispondere, “Tu puoi accomodarti. Lui può andarsene.”
 
Jaime la guarda male, ma prima che lui possa parlare, Brienne dice, “Va bene.” Si gira verso di lui. “Va’ ad aspettarmi in macchina. Per favore.”
 
“Brienne—”
 
“Me ne occupo io. Vai e basta!”
 
Lui brontola, ma poi alza le mani in segno di resa quando Edric Dayne fa un passo minaccioso verso di loro.
 
“Va bene. Me ne vado. Ma avrai solo mezz’ora di tempo, dopo rientrerò per venirti a prendere.”
 
Brienne alza gli occhi al cielo. “Vai.”
 
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Brienne prende posto al tavolo di Lady Stoneheart mentre tutti quanti sono distratti nel guardare Jaime uscire dal ristorante in modo arrabbiato, con Beric Dondarrion e Edric Dayne che lo seguono. Avvicina la sedia al tavolo, per poi strofinare i palmi delle mani sui pantaloni, voltandosi a guardare l’uscita di Jaime dal ristorante. La sua paura finalmente si affievolisce quando non vede né Beric né Edric uscire per davvero dal ristorante.
 
Si volta nuovamente verso i proprietari del posto, riluttanti, rivolgendo loro un sorriso di scuse.
 
“Mi dispiace. Lui è un po’...arrabbiato.”
 
Lady Stoneheart alza gli occhi al cielo. “Dovrei forse dispiacermi per lui?”
 
“No. Ma spero che ti dispiaccia per Jazz Peckledon.” Beric e Edric si uniscono a loro, e Brienne toglie le mani da sotto al tavolo, piegandole di fronte a sé mentre si sporge verso Lady Stoneheart. “Sappiamo che hai aiutato Taena Merryweather a rubare i soldi di Jaime,” lei afferma.
 
“Se lo dici tu.”
 
“Non lo dico io; lo dice Taena. Oh, non ho alcun dubbio che sia stata un’idea di Taena e che tu abbia solo colto al volo l’opportunità di farla pagare a Jaime. A nessuno di noi importa più di quello, ormai. Tuttavia, Taena ti aveva anche chiesto di aiutarla ad organizzare un modo per distrarre Jaime mentre lei fuggiva via.”
 
“E allora?”
 
“E allora—sei stata tu a suggerire Jazz. In realtà, sei stata tu a mettere in contatto le due. I tabulati telefonici lo provano.”
 
Lady Stoneheart assottiglia lo sguardo. “Ripeto: e allora?”
 
“E allora, la ragazza è finita ammazzata dopo che Jaime l’ha riportata ad Approdo del Re.”
 
“Un fatto davvero spiacevole, ma non ho idea di cosa abbia a che fare con me.”
 
“Il fatto che non ti sei mai fatta avanti con la polizia per rivelare la tua parte nell’incontro di Jazz con Jaime è già sospetto di per sé. C’è anche il fatto che Jazz molto probabilmente aveva drogato Jaime per assicurarsi che lui sarebbe stato fuori dai giochi per un po'. Visto che non c’era modo di sapere quando o se Jaime avrebbe scoperto le attività di Taena, ciò significa che Jazz era stata mandata a Lancia del Sole con le istruzioni di drogarlo e nasconderlo da qualche parte. Quello è un rapimento. Sfortunatamente, Jaime è anche severamente allergico ai narcotici. E se la persona che aveva dato quegli ordini a Jazz sapeva dell’allergia di Jaime, allora quello è tentato omicidio.”
 
Gli occhi di Lady Stoneheart sono freddi e irremovibili. “Non so di cosa stai parlando.”
 
“Tanto per farmi due risate,” Petyr dice, “quale sarebbe la tua teoria? Perché sei qui?”
 
Brienne gli lancia un’occhiata, per poi osservare gli altri uomini dallo sguardo glaciale, prima di far tornare la sua attenzione su Lady Stoneheart. Lei piega la testa di lato, mentre si chiede se ci sia un qualche sentimento umano dietro la facciata di ghiaccio della donna.
 
Brienne dice, “Credo che tu abbia aspettato un’opportunità di distruggere Jaime Lannister per gli ultimi dieci anni. Gli dai la colpa per la tragica vita di tua sorella. Poi Taena era entrata nella tua orbita. Lei era scontenta in modo evidente e facilmente manipolabile, e tu avevi subito colto l’occasione di ottenere la tua vendetta. Avevi convinto Taena che Jaime stesse per rompere con lei, lasciandola senza un soldo, e l’avevi aiutata a rubare i soldi di Jaime e a nasconderli in una banca a Myr. Poi avevi suggerito di usare Jazz per togliervi dai piedi Jaime mentre Taena scappava a Myr. Solo che tu avevi anche mandato Jazz a Lancia del Sole con un qualche tipo di droga, e sospetto che tu sapessi dell’allergia di Jaime. Credo che tu volessi che Jazz non solo lo rapisse, ma che lo uccidesse anche. Quando Jaime l’ha riportata a casa quella notte, Jazz ti ha chiamato per andarla a prendere; i tabulati telefonici dovrebbero provarlo. L’hai portata a casa e l’hai strangolata, forse perché aveva fallito nella sua missione, o forse perché ti eri resa conto che lei sapeva troppo e avrebbe potuto implicarti in tutta quella faccenda, soprattutto se Jaime avesse mai iniziato a ricordare quello che era successo davvero.”
 
C’è un cupo silenzio quando Brienne finisce di parlare. Lei fissa in modo calmo Lady Stoneheart, e dopo la donna inizia a ridere. Alla sua risata si uniscono quelle degli altri tre uomini al tavolo.
 
“Sei una sciocca,” Lady Stoneheart ribatte. “Ho fatto come mi hai chiesto e ti sono stata ad ascoltare. Adesso vattene.”
 
Brienne abbassa la testa, spingendosi via dal tavolo con imbarazzo. Si gira per andarsene, ma Lady Stoneheart chiama il suo nome.
 
Brienne si volta verso di lei, rivolgendole uno sguardo interrogativo.
 
“Spero che tu ti renda conto che ti distruggerò la carriera, grazie a queste ridicole accuse.” Il sorriso di Lady Stoneheart è crudele. “Spero che penserai che ne sia valsa la pena quando ti farò finire a vivere per strada.”
 
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Brienne chiude la portiera della limousine con un sospiro di sollievo e, con un sorriso riconoscente, prede il bicchiere di vino che Jaime le porge.
 
“Ha chiamato Morgan,” Jaime dice. “La cimice lavora in modo perfetto. Riescono a sentire tutto.”
 
Brienne alza il proprio bicchiere facendolo tintinnare contro quello di Jaime in un brindisi. “Speriamo che siano dei chiacchieroni.”
 
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Lo sono.
 
Due giorni dopo, guardano in televisione Lady Stoneheart venire portata via in manette, dovendo affrontare orde di flash e di giornalisti che le urlano contro le loro domande.
 
“Pensi davvero che lei stessa abbia strangolato quella ragazza?” Tyrion chiede.
 
Brienne fa una smorfia. “Non mi sorprenderebbe affatto. Sarebbe stato un gioco da ragazzi drogare il cibo di Jazz per poi strangolarla una volta che era incapacitata.”
 
Nymeria scuote la testa. “E’ una cosa così...crudele.”
 
“Ho guardato dritto negli occhi di quella donna,” Brienne replica sommessamente. “Penso che sia morta dentro.”
 
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Restano intrappolati in un altro uragano mediatico dopo l’arresto di Lady Stoneheart, anche se Jaime insiste sul fatto che devono fare del loro meglio per vivere nel modo più normale possibile.
 
Con riluttanza, la aiuta coi suoi casi quando lei lo corrompe abbastanza bene coi dolci, e una sera, mentre stanno cenando tutti insieme, lui la invita a partecipare a un’anteprima cinematografica da tappeto rosso.
 
“Perché io?” lei chiede con un cipiglio.
 
“Perché anche se sono molto affezionato alla protagonista femminile di questo film, credo che sarà una noia mortale. So che posso contare su di te sul darmi delle gomitate per svegliarmi se dovessi iniziare a russare.”
 
“Non puoi contare su Tyrion per quello?”
 
“Oh, certo, ma prima di svegliarmi, mi farebbe dei video e li posterebbe sul web.”
 
“Sì, lo farei,” Tyrion replica, annuendo. Si appoggia allo schienale della sua sedia, massaggiandosi lo stomaco. “Non so se sia a causa del cibo che tu e Nan cucinate, o se sia per via del fatto che Jaime si sta comportando relativamente bene, ma è da giorni che non prendo degli antiacidi.”
 
Jaime rivolge a suo fratello un maligno sorriso da presa in giro. “E’ un buon momento per far sapere a te e ad Addam che Nymeria ed io abbiamo scatenato una rissa da bar a Myr? Proprio oggi ho ricevuto il conto dei danni da ripagare.”
 
“Oh dèi,” Tyrion sospira, abbassando la testa sul tavolo.
 
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Brienne si prepara nervosamente per la prima del film. È la prima volta che svelerà il nuovo look che Senelle ha creato per lei. Entrando nella stanza di Nymeria, le chiede, “Che ne pensi?”
 
Nymeria fischietta, in modo basso e lungo. “Quasi mi dispiace che ti voglio bene come a una sorella, Brienne. Sei stupenda! Ed estremamente scopabile.”
 
Brienne arrossisce, anche se alza gli occhi al cielo con dell’esasperazione piena d’affetto. Dà un’altra occhiata all’immagine nello specchio: il vestito color pesca pallida le aderisce addosso, rivelando nuove curve create da un magico reggiseno nuovo. La gonna ha uno spacco a metà coscia, che le espone la gamba destra con ogni passo, e lei appare imponente in un paio di tacchi delicati di otto centimetri.
 
Si morde il labbro inferiore in modo nervoso. “Bè, potrei sempre indossare delle scarpe basse se Jaime non dovesse apprezzare l’essere così tanto più basso,” lei borbotta.
 
Nymeria sghignazza leggermente. “Andiamo a vedere lui cosa dice.”
 
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Jaime è in piedi al bar del salotto, alto e bellissimo con addosso uno smoking nero. Lui si volta per guardarla entrare nella stanza, e Brienne viene ripagata col vedere Jaime spalancare gli occhi, occhi che diventano così infuocati da bruciarle quasi la carne, mentre lui assorbe appieno la trasformazione di Brienne.
 
Lui sorride lentamente. “Te l’ho detto che hai delle buone linee.”
 
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Quando il clamore mediatico passa velocemente al prossimo grande scandalo, Jaime decide che è giunto il momento per spingere gentilmente—o non così gentilmente—i limiti del suo rapporto con Brienne. Anche se sono stati fuori regolarmente dall’arresto di Lady Stoneheart, tranne che per la prima del film, sono usciti insieme solo per via di un qualche caso.
 
Jaime è contento che Brienne stia iniziando ad essere più a suo agio nell’usare le tecniche che le ha insegnato Senelle, e lei ha un aspetto splendido quando lo fa, ma lui la preferisce in questo modo, lui pensa mentre le porge un caffè e si accomoda sul divano davanti a quello dove lei è seduta. Lei sta indossando dei jeans sciatti e una maglietta, tenendo i piedi nudi piegati e nascosti sotto di sé. Ha un aspetto fresco, senza trucco, i suoi occhi grandi sono più belli che mai, e lei sembra fin troppo onesta per essere una che lavora come investigatrice privata.
 
“Sto lavorando sul mio primo nuovo album e tour dagli ultimi cinque anni,” lui dice, continuando la conversazione che hanno iniziato a cena. “Non so se sono emozionato o terrorizzato.”
 
“Perché terrorizzato?”
 
“Dopo un po’, nessuno vuole ascoltare del materiale nuovo. Vogliono solo i ricordi.”
 
“E se dovesse fallire?” lei domanda.
 
Lui scrolla le spalle. “Fallisce. E se le mie muse ispiratrici lo permetteranno, ci proverò di nuovo.” Le rivolge un mezzo sorriso. “Ho sentito che il film sta venendo fuori veramente bene.”
 
“È grandioso! Quando sarà rilasciato?”
 
“Più o meno tra due mesi.”
 
Lei spalanca la bocca. “Così presto?”
 
“Bè, non è un film dal grande budget. Credo che la colonna sonora sia semplicemente Pod che canticchia delle melodie. Ad ogni modo, mi ha chiamato per dire che è riuscito ad organizzare una distribuzione limitata nei cinema—circa un centinaio di sale o giù di lì—e poi finirà dritto in dvd. Una delle sale è qui, se ti piacerebbe andarci.”
 
Brienne sorride in modo ampio. “Certo che mi piacerebbe andarci!”
 
“Bene. Non credo che sarei in grado di guardare me stesso sul grande schermo senza avere del supporto morale. E dell’alcol.”
 
Lei alza gli occhi al cielo, ridacchiando.
 
Adesso o mai più, Jaime decide, sporgendosi in avanti, col suo famoso sogghigno fermamente al suo posto.
 
“Ascolta, Brienne…che ne dici se andassimo a cena domani sera?” lui propone. “C’è questo nuovo ristorante che ha appena aperto nella Approdo del Re antica. Cucina nordica.”
 
Lei gli rivolge uno sguardo perplesso. “Cena?” Si acciglia. “Non abbiamo un caso.”
 
“Ti sto chiedendo di uscire fuori a cena,” lui dice lentamente, come se stesse parlando a un bambino particolarmente testardo. “Questo non ha nulla a che fare con un caso.”
 
Lei assottiglia lo sguardo. “Se non c’è nessun caso, perché vuoi uscire fuori a cena?”
 
Il suo sogghigno si allarga in un ampio sorriso. “E’ un appuntamento, Brienne! Ti sto chiedendo di uscire con me per un appuntamento! Hai presente—cena. Ballare insieme. Pomiciare nel retro della limousine mentre torniamo a casa—”
 
Brienne arrossisce, scattando in piedi. “Smettila di prendermi in giro,” lei sbotta. “Credevo che fossimo amici!” Lei si volta, uscendo a passo arrabbiato dalla stanza.
 
Jaime fa una smorfia quando la porta sbatte dietro l’ampia schiena di Brienne, per poi appoggiarsi allo schienale del divano con un sospiro.
 
Questo sarà più difficile di quanto pensasse.
 
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Lui chiede un favore e, un paio di giorni più tardi, Brienne è nel retro della sua limousine, con addosso un piccolo vestitino nero che lascia esposte le sue gambe kilometriche fino a metà coscia. Lo diverte e lo eccita in egual modo vederla tentare di abbassare la gonna inutilmente.
 
Questo vestito, Jaime?” lei si lamenta. “Seriamente? Come farò ad uscire dalla limousine senza sbatterla in faccia al mondo intero?”
 
Lui si raddrizza di colpo. “Sei senza mutandine, Brienne?” lui domanda in modo speranzoso.
 
Brienne arrossisce, trafiggendolo con lo sguardo. “Certo che no, idiota!” lei ringhia, e lui le rivolge un broncio che gli fa guadagnare uno schiaffo sulla spalla. “Idiota,” lei grugnisce, ma c’è un sorriso riluttante che le tira gli angoli della bocca.
 
“Posso chiedere a Lewys di fermarsi in un posto discreto,” lui dice, “e sarò lieto di guardarti far pratica nell’uscire dalla limousine, e ti farò sapere se la stai sbattendo in faccia a qualcuno.”
 
“Per favore non costringermi a prenderti a pugni,” lei sospira. “Abbiamo bisogno che il tuo bellissimo viso sia riconoscibile quando arriveremo al ristorante.”
 
Lui sorride in modo ampio, sporgendosi in avanti. “Pensi che io sia bellissimo?” le sussurra nell’orecchio con fare dolce.
 
Il rossore di Brienne si intensifica, e poi lei lo guarda, quegli stupendi occhi blu si assottigliano con dell’improvviso sospetto.
 
“Ma che ti prende?” lei ringhia. “Siamo nel mezzo di un appostamento, ricordi?”
 
“Lo ricordo,” lui ribatte, “ma quello non vuol dire che non possiamo divertirci, vero?”
 
Gli occhi di Brienne si assottigliano ancora di più. “L’importante è non dimenticarci che stiamo lavorando, Jaime.”
 
Lui lascia che i suoi occhi viaggino dal viso di Brienne fino al suo lungo petto tonico e poi giù verso le sue gambe ancora più lunghe e ancora più toniche, per poi tornare di nuovo al suo viso.
 
“Non lo dimenticherò,” lui replica, sogghignando verso il viso in fiamme di Brienne, e crede di riuscire a sentirla digrignare i denti. Lewys ferma la macchina delicatamente. “Siamo arrivati,” lui dice e, proprio come aveva programmato, la macchina viene circondata da un’orda di varysazzi, che scattano foto come se le loro vite dipendano da quello. Chi lo sa, lui pensa mentre scivola fuori dall’auto per poi posizionarsi in modo da permettere a Brienne di uscirne con un minimo di decoro, forse le loro vite dipendono davvero da quello.
 
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Nel corso delle settimane successive, Jaime usa ogni possibile idea ingegnosa che gli frulli nella testa per convincere Brienne ad uscire con lui quando non stanno lavorando insieme a un caso. Affiancando a ciò delle serate intime a casa, quando riesce a baccarla da sola senza Nym, o Nan, o Tyrion, o Addam intorno, lui pensa di stare finalmente facendo dei progressi.
 
Le occhiatacce di Brienne non sono più così sospettose quando la invita ad uscire anche senza avere un caso. Ovviamente, lui continua ad essere il suo complice quando lei ha un caso e ha bisogno di qualcuno che la aiuti ad entrare in un qualche posto o di qualcuno che le guardi le spalle, e se quello che lei gli offre per corromperlo è abbastanza cioccolatoso.
 
Poi, un paio di giorni prima dell’uscita del suo film, Jaime invita Brienne fuori a cena, chiedendole di indossare il suo piccolo vestitino nero preferito, che mettono in mostra le gambe senza fine di Brienne.
 
Lei si acciglia. “Qual è l’occasione?” lei domanda.
 
“Oltre al fatto che abbiamo la casa tutta per noi per un paio di giorni?”
 
Ed è così: Nan è andata a Nord per visitare dei parenti, mentre Nymeria è andata a Braavos per seguire una nuova pista sul nascondiglio di Bronn. Jaime un po’ si domanda se Nym ritornerà o se farà a Bronn ciò che Bronn ha fatto a Taena. Quel pensiero lo diverte più di quanto probabilmente dovrebbe.
 
“Sì,” Brienne risponde, riportandolo al presente, “oltre al fatto che abbiamo la casa tutta per noi.”
 
“C’è da festeggiare,” lui spiega. “Oggi abbiamo finito l’ultima traccia del mio nuovo album.”
 
Il viso di Brienne si illumina con un ampio sorriso. “Ma è meraviglioso!”
 
“Oltretutto il film uscirà dopodomani. Questa potrebbe essere l’ultima volta che potrò mostrare la mia faccia in pubblico.”
 
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Brienne si domanda perché continua a torturarsi così. Lei è un’idiota, Brienne pensa mentre finiscono con calma i loro caffè post-cena, decidendo infine che è ora di tornare a casa. Le mani di Jaime sono calde mentre le stendono il suo scialle sulle spalle, e lei prova a non tremare al suo tocco.
 
Lei è una dannata idiota. Fin da quando lui l’aveva presa in giro—crudelmente presa in giro—sull’uscire insieme per un appuntamento, lei stava morendo di una morte lenta causata da migliaia di tagli. Non aiuta il fatto che Jaime sia un cascamorto che flirta compulsivamente, ma certe volte...certe volte lei si chiede se ci sia qualcosa di più dietro le sue prese in giro.
 
Sempre più spesso, lei ha iniziato a domandarsi cosa farebbe Jaime se lei dovesse prendere sul serio uno dei suoi commenti stuzzicanti. Il più delle volte lei sa che lui si limiterebbe a correre via il più velocemente possibile dalla vita di Brienne, ma certe volte...certe volte...certe volte quello che si immagina le fa ardere il corpo e la fa struggere dal desiderio. Brienne vibra un po’ dal desiderio anche solo a pensarlo.
 
Lei allontana velocemente quei pensieri mentre salgono sulla limousine. Jaime dice a Lewys di riportarli a casa, alzando poi la parete per la privacy tra loro e il loro autista.
 
Jaime si volta per osservarla, inarcando un sopracciglio mentre la guarda. Lei si chiede se lui riesca a leggerle sul viso i suoi pensieri, e Brienne arrossisce.
 
“La cena è stata deliziosa,” lei sbotta. “Grazie.”
 
“Sono contento che ti sia piaciuta,” lui replica allegramente, e a lei manca il fiato quando lui le si avvicina leggermente. Lei sente che stasera il suo autocontrollo è appeso a un filo sottile che sta diventando ancora più sottile. Il fatto che non c’è nessun altro in casa non ha per niente aiutato durante gli scorsi giorni, e Jaime sembra provare piacere nel passeggiare per casa con addosso jeans aderenti e magliette che si avvinghiano al suo petto ben definito, e dèi
 
“Ti ho detto che questa era un’uscita fuori per festeggiare l’ultimazione del mio nuovo album, che verrà rilasciato sotto la mia propria etichetta discografica,” Jaime dice, strappandola via dai suoi pensieri.
 
Lei aggrotta la fronte. “Sì?”
 
“Bè…non ti ho detto proprio tutto.”
 
Brienne sente un’improvvisa fitta d’ansia, e spalanca gli occhi.
 
“Oh?”
 
“L’album è intitolato Pretty Pia, e il cento percento dei profitti andrà alla Fondazione Jeyne Poole, in nome di Pia ‘Jazz’ Peckledon. La Fondazione è un’organizzazione attivista la cui missione è di invocare giustizia per quelle vittime del crimine che non vengono considerate o che vengono trascurate dal sistema giudiziario e dai media. La giustizia dovrebbe essere per tutti, giusto? Non è quello a cui dovremmo aspirare? Auspicabilmente, l’album venderà abbastanza da fare in modo di mantenerli operativi ancora per qualche anno.”
 
Lui le rivolge un ampio sorriso dopo aver finito di parlare, ma sotto la facciata compiaciuta di Jaime, Brienne vede uno sguardo piuttosto ansioso nei suoi occhi, e si rende conto che Jaime sta sperando nella sua approvazione. C’è un qualcosa di assurdamente attraente e di stranamente dolce in tutto ciò, e il fatto che lui desideri l’approvazione di Brienne fa in modo che qualcosa scatti dentro di lei, e all’improvviso a lei non importa se farà la figura dell’idiota—
 
—lei gli si lancia addosso.
 
Lui non se lo aspettava, e ricade all’indietro sotto il peso di Brienne, sbattendo la testa contro la portiera della limousine. Il movimento improvviso li fa ruzzolare dai loro sedili, facendoli finire raggomitolati per terra.
 
“Oh, dèi,” lei dice, mentre si stende goffamente sopra di lui. “Oh dèi,” lei dice di nuovo, quando lui fa una smorfia toccandosi il retro della testa.
 
“Oh, dèi,” lei dice per una terza volta e, se non stesse morendo per l’imbarazzo, scoppierebbe letteralmente a piangere perché dannati dèi, non è nemmeno riuscita ad ottenere un singolo buon bacio da quella figuraccia.
 
Brienne inizia ad allontanarsi, per tornare nel suo sedile, pensando alla svelta che gli dirà che la macchina ha sbandato e lei è semplicemente...caduta..sulle labbra di Jaime...e dèi, lei spera di riuscire a trovare un buco in cui strisciare per non uscirne mai più—
 
—e le braccia di Jaime si stringono intorno a lei, e sembra che una delle mani di Jaime le stia fermamente afferrando il sedere, tenendola ferma contro di lui.
 
“Stavi provando a baciarmi?” lui chiede, e lei arrossisce così intensamente che sa che il proprio viso starà brillando nella penombra della limousine mentre oltrepassano le luci stradali. Brienne si morde il labbro e distoglie lo sguardo, mentre annuisce velocemente.
 
La mano di Jaime si stringe sul sedere di Brienne, mentre la sua altra mano si appoggia sulla nuca di lei per spingerla in basso verso di sé, e dopo lui la bacia e, questa volta, non ci sono dubbi.
 
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Le calze di Brienne sono a brandelli, le mutandine le sono state gettate via, e le dita di Jaime stanno facendo...cose...cose fantastiche, meravigliose…alla carne sensibile in mezzo alle sue gambe che le stanno facendo vedere delle scintille dietro le sue palpebre chiuse, quando all’improvviso Jaime si ferma, rialzando la bocca dal collo di Brienne, e guardandosi intorno, sbattendo degli occhi confusi.
 
Lei si acciglia, mentre muove i fianchi contro la mano di Jaime, tentando di convincerlo a tornare a fare quello che stava facendo.
 
“Credo che la macchina si sia fermata,” Jaime dice, anche se la premia facendo scivolare il pollice contro il bocciolo sensibile nascosto tra le gambe di Brienne.
 
Lei richiude gli occhi di colpo a quella sensazione, un basso gemito le fuoriesce dalla gola mentre si muove di nuovo contro di lui—ma poi lei capisce le parole di Jaime.
 
Brienne riapre gli occhi. “Si è fermata?”
 
Lui annuisce, guardandola con un ghigno sofferente ma compiaciuto.
 
Jaime fa scivolare ancora il suo pollice contro di lei, chiedendo, “Qui? O in casa?”
 
Le ci vuole un momento per comprendere cosa le stia chiedendo. È tentata di rispondergli di farlo qui, nella limousine, ma il fatto che ci sia qualcuno dall’altra parte del divisorio, che molto probabilmente sa esattamente cosa stanno facendo qui dietro, è ciò che la fa decidere.
 
“In casa,” lei risponde con voce stridula, per poi piagnucolare—letteralmente piagnucolare—quando Jaime rimuove lentamente e in modo riluttante le sue mani dal corpo di Brienne.
 
“Dèi,” lui grugnisce, “Continua a pensarla così.”
 
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Si affrettano a trovare i pezzi dei vestiti che si sono strappati di dosso a vicenda, e solo allora Brienne si rende conto che la camicia di Jaime non ha più i bottoni. Le calze e le mutandine di Brienne sono irreparabilmente rovinate, e lei avvolge nel suo scialle i resti di quello che riesce a trovare. Jaime si mette addosso la propria giacca, lei infila di nuovo i piedi nelle sue décolleté, e lui le rivolge uno sguardo ardente con occhi oscurati dalla lussuria.
 
“E’ meglio che tu abbia le chiavi pronte,” lui ringhia, “oppure finirò per scoparti davanti alla porta.”
 
Per un attimo, Brienne considera seriamente quell’idea, per poi cercare le proprie chiavi.
 
“Forse la prossima volta,” lei ribatte, per poi fiondarsi fuori dall’auto.
 
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Lasciano una scia di vestiti—o di pezzi di vestiti—dalla porta d’ingresso e su per le scale fino alla camera da letto di Brienne, dove ricadono, nudi, sul suo letto.
 
C’è una pausa momentanea quando hanno la realizzazione inorridita che hanno lasciato qualsiasi preservativo stessero portando con loro da qualche parte lungo il tragitto verso la camera da letto.
 
Brienne alza lo sguardo su di lui, ansimando, chiedendosi seriamente se sopravvivrebbero al tempo che impiegherebbero a trovare di nuovo i pantaloni di Jaime.
 
“Nym probabilmente ne ha qualcuno,” lei dice.
 
“Vuoi davvero correre il rischio di mettere le mani nei suoi comodini?”
 
Condividono un altro sguardo inorridito, e poi Jaime dice, “Dovrei averne alcuni nella mia camera da letto.”
 
“Ma è così lontano!”
 
“Sei porte,” lui ribatte. “Credi di riuscire a farcela?”
 
“Dèi, spero di sì,” lei risponde.
 
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Sopravvivono al viaggio verso la camera da letto di Jaime—ma è stata dura.
 
Lui trova una scatola di preservativi con un grido trionfante, e Brienne dice, “Grazie agli dèi,” e lo spinge sul letto.
 
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Più tardi, col suo corpo esausto e appagato, Brienne guarda Jaime dormire e riflette sul fatto che non ha mai avuto un orgasmo così facilmente in passato—e non ha mai avuto un orgasmo così potente prima d’ora—e lei non farà mai più del sesso così grandioso.
 
Le avventure di una notte sono solo quello, lei pensa con malinconia, per poi spingere via la tristezza.
 
Niente rimpianti, lei si dice con fermezza, mentre chiude gli occhi e scivola nel sonno. Niente rimpianti e niente aspettative.
 
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Jaime lancia un’occhiata al viso di lei, il mattino dopo, entrando in salotto, ed inarca un sopracciglio. “Il caffè è pronto?” lui domanda.
 
Lei annuisce, standosene in piedi in modo goffo al centro della stanza, torcendosi le mani.
 
“Ti stai pentendo della scorsa notte?” Jaime chiede con grande interesse, passeggiando verso il bar.
 
“No, no—è stato…grandioso. Come ben sai. Ma è solo…non devi—farmi il discorso del ‘non chiamarmi tu, ti chiamo io’. So che non sono la donna per te, Jaime,” Brienne sbotta.
 
“No?” lui dice. La voce di Jaime è leggera e divertita, e lei si acciglia per il fatto che a lui sembri non importare nemmeno.
 
La fa arrabbiare, anche se quello prova che ha ragione nel fermare questa follia prima che possa andare avanti...anche se la sua libido la sta implorando di farle avere anche solo un’altra notte nel letto di Jaime. È probabile che lei non verrà scopata mai più, senza contare che non verrà scopata mai più così bene, e quel pensiero la fa quasi piangere.
 
Si rende conto che Jaime ha detto qualcosa, e lei ritorna al presente.
 
Lui le sta sorridendo in modo ampio. “Ti ho chiesto se ti andrebbe qualcosa di più forte da bere invece del caffè.”
 
Lei arrossisce. “No,” lei sbotta. “Sto cercando di dirti che quello che è successo la scorsa notte—”
 
Lui ride. “‘Quello che è successo’? Vuoi dire uno degli esempi di sesso più strepitoso che io abbia mai avuto il piacere di provare?”
 
Lei trema a causa del modo rauco in cui lui pronuncia la parola piacere, per poi scuotere la testa, schiarendosela.
 
“La scorsa notte è stata uno sbaglio, e lo sai,” Brienne sbotta.
 
“Non è stata di certo uno sbaglio,” lui dice in modo fintamente dolce, “ma dimmi perché insisti tanto col fatto che lo sia?”
 
“Perché io non ho storie di una notte, Jaime!” lei si spezza, alzando le braccia in aria e iniziando a camminare avanti e indietro. “Non sono una delle tue groupie! Io non faccio sesso solo ai fini di fare sesso, e quello è tutto ciò che mi puoi offrire!”
 
Lui sorseggia il suo caffè, i suoi occhi verdi brillano per le risate, anche se la sta osservando con attenzione.
 
“Non ti ho offerto ancora niente,” lui afferma.
 
Brienne arrossisce. “E’ proprio questo il punto,” lei borbotta.
 
“Bè, il tuo punto è un po’ fallace. Avrei preferito avere questa conversazione tra qualche settimana, una volta che ti sarai abituata un po’ di più all’essere in una relazione sotto i riflettori, ma sembri essere completamente incapace di permetterti di divertirti un po', quindi suppongo che faremmo meglio ad avere questa conversazione adesso.”
 
Lei si sta accigliando, confusa. “Più abituata all’essere in una relazione sotto i ri—noi non stiamo insieme, Jaime!”
 
Lui sospira. “Certo che stiamo insieme, mia dolce piccola figlia dell’estate! È solo che non te ne sei accorta!”
 
“Noi abbiamo lavorato!”
 
Lui alza gli occhi al cielo. “Tu stavi lavorando; Io stavo avendo una relazione! E se avessi prestato più attenzione ai social media e ai siti di gossip da quattro soldi, allora sapresti che per quanto riguarda l’opinione pubblica, tu sei stata la mia ragazza da mesi ormai!”
 
Lei annaspa guardandolo. “È assurdo!”
 
Lui scrolla le spalle. “Ma è vero, comunque.”
 
“Io non sono—tu sei—questo è un qualche scherzo di cattivo gusto, non è così? Mi stai solo prendendo in giro!”
 
Jaime posa la tazzina del caffè e si allontana dal bar. “Ti sto prendendo in giro,” lui concorda amabilmente, “perché sei divertente tanto quanto sei affascinante.”
 
Lei resta ipnotizzata quando lui le si avvicina, appoggiandole le mani sulle spalle.
 
Il sorriso di Jaime è autoironico. “Mi rendo conto che non sono l’uomo più facile al mondo con cui essere in una relazione, ma speravo che almeno saremmo prima arrivati al punto in cui ti saresti accorta che stiamo insieme prima di rompere con me.”
 
Brienne si sente sul punto di svenire, la mente le va a raffica mentre rammenta le scorse settimane. Tutte quelle cene, e le prime dei film, e l’andare a fare shopping per negozi, e quella gita al parco—il museo—i locali notturni—
 
“Oh miei dèi,” lei soffia fuori, affondando sul divano.
 
“Ah,” lui replica con gioia, posandosi accanto a lei.
 
“Perché non me l’hai detto?”
 
“Io te l’avevo detto! Ti avevo anche chiesto di uscire con me per un appuntamento, ricordi? Non volevi credermi.”
 
Brienne lo ascolta a malapena, mentre scuote lentamente la propria testa. “Ma perché?” lei alla fine chiede.
 
“Perché sei meravigliosa,” lui risponde semplicemente, “e sono stato affascinato da quelle gambe da sempre. Tu sei una buona influenza su di me, mi fai desiderare di essere un uomo migliore, anche se preferirei se tu la smettessi di farmi finire preso a pugni un giorno sì e uno no. Comunque. Che c’è da non amare?”
 
Lei sbatte le palpebre e arrossisce.
 
“Oh, non mi aspetto che tu mi creda,” lui continua, “e non mi aspetto che anche tu sia innamorata di me. Voglio soltanto una possibilità di mostrarti che anch’io sono una cosa buona per te, proprio come tu sei una cosa buona per me.”
 
“Jaime...” Lei non sembra nemmeno se stessa, la sua voce è debole e sospirata, come se lei sia un qualche fiore delicato di donna invece della donna che è in realtà.
 
“Quindi, che ne dici, Brienne?” lui domanda, la voce di Jaime è un basso brontolio. “Vorresti uscire insieme a me per un appuntamento? Domani uscirà un nuovo film al cinema che potrebbe piacerti. Ho sentito dire che il protagonista maschile ha davvero molto talento.”
 
Quello la fa sbuffare dal naso e le fa alzare gli occhi al cielo. “Ed è anche molto modesto,” lei replica in modo secco.
 
Jaime scrolla le spalle e sogghigna. “Che ne dici?”
 
Brienne lo fissa, per poi arrossire mentre sorride lentamente. “Va bene,” lei risponde flebilmente.
 
Viene premiata con un veloce bacio, che è seguito da un bacio più lungo e più profondo, che è seguito da una pomiciata quasi disperata, che la porta a trovarsi nuda come quando è venuta al mondo, a cavalcioni sopra Jaime sul divano, cavalcandolo verso un orgasmo che si rivela essere anche migliore di quello che aveva provato la notte prima.
 
Mentre se ne stanno stesi insieme sul divano, col sudore che si raffredda sulla loro pelle, col corpo di Brienne che ancora vibra dalla soddisfazione, crogiolandosi nella sensazione delle dita di Jaime che le accarezzano spalla e schiena, Jaime ridacchia.
 
“Te l’ho detto che sarei stato una cosa buona per te,” lui mormora.
 
Brienne ridacchia. “E lo sei,” lei replica, chiudendo gli occhi.
 
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* Ahimè, questa parte era praticamente intraducibile, per colpa del fatto (che io a volte odio a morte) che in inglese il secondo pronome singolare (tu) e plurale (voi) è lo stesso: Il fottuto “you”.
 
Lì Jaime dice “I miss you”, intendendo dire a Brienne un bel “Mi manchi”, ma Brienne si autoconvince che lui intendesse semplicemente dire “Mi mancate (tutti voi)”. Visto che “I miss you” si può intendere in entrambi i modi.
 
 
 
 
 
 
 
- Questo era il finale dell’universo Megastar/Investigatrice privata! Ora vi lascerò le note dell’autrice, dove lei ha spiegato le sue idee ed ispirazioni per questo universo.

 
Nota dell’autrice: Megastar/Investigatrice privata:
 
Theme Song:  Life’s Been Good di Joe Walsh
   I have a mansion but forget the price
   Ain’t never been there, they tell me it’s nice
   I live in hotels, tear out the walls
   I have accountants pay for it all
   They say I’m crazy but I have a good time
   I’m just looking for clues at the scene of the crime
   Life’s been good to me so far
 
Questo è l’universo che ha dato inizio a tutto.
 
Questa storia era la mia premessa originale per NaNo (NdT. Il National Novel Writing Month è una competizione letteraria a cui l’autrice voleva partecipare all’epoca scrivendo questa storia con personaggi originali, prima di decidere invece di farla diventare una fanfiction su Jaime e Brienne), che doveva essere la mia versione del vecchio trope “una celebrità vuole in realtà essere un detective, quindi costringe un investigatore privato/poliziotto/quello che volete, ad averlo come aiutante”. Il mio colpo di scena doveva essere che la celebrità in questione si divertiva fin troppo come celebrità per voler fare delle stupide stronzate da detective—LOL—e proprio come quello show televisivo, l’A-team, aveva gag ricorrenti del tipo “come faranno a tirare fuori Murdock dall’ospedale psichiatrico questa settimana?” e “come faranno a far salire B.A. Baracus su un aereo questa settimana?”, la gag ricorrente della mia storia doveva essere “lei come farà a convincerlo ad aiutarla questa settimana??”
 
In realtà avevo scelto Melissa McCarthy per il ruolo dell’investigatrice privata (perché lei è così carina e ADORABILE quando non fa la voce stridula), ma non credo di essere mai riuscita a scegliere un attore per il ruolo del Megastar.
 
Ad ogni modo, grazie Jaime e Brienne, per avermi completamente fatto deragliare il progetto!!  LOL
 
Questo universo mi piace così tanto perché è divertimento fuori di testa (almeno per me, comunque), partendo da Jaime che si risveglia dalla sua nuba alcolica nel retro della limousine, passando per le avventure sessuali fuori controllo di Nymeria, fino all’uso del cioccolato da parte di Brienne per ottenere ciò che vuole...quest’universo mi fa ridere (...non che io sia di parte o altro...*cough*)
 
Credo di aver incanalato Tony Stark più che un Jaime Lannister dissoluto, ma spero che ne sia comunque valsa la pena- LOL.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Curiosità varie:
 
-  Mi ha fatto molto sorridere il tradurre tutta la situazione tra Jaime, Lysa e Cat in questo capitolo, considerando che nei libri Tywin voleva che Jaime sposasse Lysa, ma quando Jaime fu mandato a Delta delle Acque da ragazzino per conoscere la sua potenziale futura sposa, il nostro leone rimase più colpito da Cat, invece che da Lysa, perché considerava Cat una ragazza peperina con del fuoco dentro, e aveva riflettuto sul fatto che non gli sarebbe dispiaciuto sposarla. Purtroppo per Jaime, Cat era stata già promessa in moglie agli Stark, lol.
 
 
- È stato confermato che la HBO ha in programma un adattamento delle avventure di Duncan e Egg!!!! Yeeeey, l’ennesima storia di GRRM che adatteranno col culo, evviva!!!! Anche perché è stato confermato che la sceneggiatrice è la stessa che ha scritto uno degli episodi peggiori e più demenziali della prima stagione di HOTD, ma vabbè.
 
Ovviamente per noi fan di Jaime e Brienne, la storia di Duncan è molto importante, essendo lui l’antenato di Brienne, che si innamorò della bisnonna di Jaime (Rohanne), vivendo insieme molte situazioni analoghe a quelle dei nostri Braime. La loro storia è un vero e proprio omaggio di GRRM ai nostri amati.
Ma, ironicamente, potrebbero essere solo i loro nipotini, ovvero Jaime e Brienne ad avere il lieto fine che invece ai loro antenati non è spettato.
 
Vi spiego perché.
 
Dunk, l'antenato della nostra Brienne....lui ha avuto una morte tragica, morendo in un incendio stupidissimo a Sala dell’Estate per salvare Egg da se stesso, in pratica...ma ci sta, perché a differenza di Brienne, Dunk aveva avuto una vita bellissima e senza sofferenze, aveva pure avuto la fortuna di essere bello, infatti le avventure di Dunk e Egg è una delle saghe di libri più leggeri che GRRM abbia mai scritto...quindi per Dunk il finale tragico ci stava bene, perché non aveva avuto una vita tragica....mentre per Brienne è il contrario, ha avuto una vita che è tragica a livelli allucinanti fin dall'infanzia, quindi, di conseguenza, il suo finale non può esserlo, altrimenti sarà stato tutto inutile con lei, sarebbe una partenza nella sofferenza e una fine nella sofferenza...una roba senza senso alla D&D.
 
Le novelle su Dunk e Egg sono proprio leggere e divertenti. È praticamente il viaggio che Brienne fa nel quarto libro insieme a Pod, ma senza traumi e con problematiche molto più goliardiche invece che tetre e tragiche, lol.



Gli unici "problemi" che Dunk ha sono il fatto di comportarsi come il cavaliere perfetto, ma di non essere mai stato fatto cavaliere ufficialmente (proprio come la stessa Brienne in pratica, questo è un problema condiviso da entrambi) e Dunk è proprio costretto a mentire a riguardo, e poi c'è il problema del fatto che Dunk non è nobile. Tutto qui...sono gli unici scazzi che ha mai avuto nella vita.



Il problema di Dunk non nobile in realtà ha avuto molto peso proprio con la relazione con Rohanne. Rohanne e Dunk hanno un botto di cose in comune con Jaime e Brienne, partendo dalla differenza d'età (Rohanne è più grande di Dunk), e dal fatto che Rohanne quando incontra Dunk per la prima volta ha già alle spalle vari matrimoni e vari figli (tutti i figli e i mariti erano già morti a quel punto però), mentre Dunk era ancora vergine, ed era quindi anche intimorito dal modo piuttosto evidente in cui Rohanne gli faceva delle avances, perché, essendo Dunk molto bello, Rohanne ci prova quasi subito con lui, nonostante fossero praticamente nemici: Dunk era in una situazione un po' alla Brienne insieme a Cat contro Jaime, perché Dunk serviva un tizio che aveva fatto partire una faida contro Rohanne (per motivi futili, nulla di serio, è tutto leggero qui), e quindi Dunk aveva dovuto combattere, rappresentando il suo signore, contro il guerriero scelto da Rohanne, e in mezzo a battibecchi vari, Rohanne e Dunk avevano perso la testa l'uno per l'altra...ma il loro problema è un altro. Il problema è proprio che Dunk non è nobile mentre Rohanne invece sì.
Rohanne, essendo la bisnonna di Jaime...era infoiata di sesso. Voleva tanto vedere se Dunk fosse grosso ovunque, visto che era così alto... 


Nella storia di Dunk e Rohanne, c'è una scena di parallelismo con quella in cui Jaime consegna Giuramento a Brienne. Perché ad un certo punto Rohanne dà dei regali a Dunk quando lui deve andarsene (e lei gli regala anche un cavallo, come Jaime aveva fatto con Brienne lol). In quella scena Dunk nota anche quanto gli occhi di Rohanne siano belli, proprio come Jaime lo aveva fatto con Brienne.

Dunk aveva deciso di andarsene perché Rohanne, per sopravvivenza personale, si era vista costretta a sposare il tizio che Dunk serviva, e Dunk si era sentito tradito. Ma Rohanne gli dice, praticamente chiaro e tondo, che lei in realtà voleva sposarsi proprio con Dunk, che lei aveva sognato tutta la vita un uomo proprio come lui, che Dunk era esattamente l'uomo che aveva sempre voluto sposare, ma che lui aveva solo un difetto...non era nobile, e quindi lei non poteva sposarlo. Ma lei gli propone anche altro, in un disperato tentativo di tenerlo con sé...gli propone di restare lì come suo amante. Ma Dunk rifiuta, perché non potrebbe mai condividere Rohanne con un altro. Prima di andarsene però...limonano duro.

Lo sto scrivendo perché è super importante l'esito di questa scena paragonato a quello della scena parallela di Jaime e Brienne. Nella scena di Dunk e Rohanne...Rohanne fa una proposta a Dunk, e lui rifiuta. Nella scena di Jaime e Brienne, Jaime fa una proposta a Brienne (cioè di cercare Sansa per far riavere l'onore a Jaime), e lei...accetta, accetta anche tutti i regali che Jaime le ha fatto, tra spada, armatura, oro, cavallo...mentre Dunk aveva invece rifiutato i regali di Rohanne.

Questo è un punto che molti nel fandom usano per considerare come andrà avanti la storia di Jaime e Brienne, perché sappiamo che col fatto che Dunk ha detto no a Rohanne, lui in seguto aveva avuto una vita...solitaria, nella Guardia Reale, fino a morire con Egg (sì, prima di quello Dunk aveva figliato parecchio, se si è arrivati a Brienne, a quanto pare, ma ancora non si sa come hahah), mentre Brienne ha detto di sì a Jaime...che fa sperare che il lieto fine che non è toccato ai poveri Dunk e Rohanne, toccherà proprio a loro due invece, sposandosi, stando insieme, figliando, anche perché Jaime e Brienne non hanno un problema che invece avevano i loro antenati...per loro fortuna, sia Jaime sia Brienne sono entrambi nobili (e nel mondo di GRRM...non può essere un caso), lol.
 
Brienne era partita come membro di una guardia reale, mentre Dunk non era partito così, ma ci era finito…e poi è morto, come un pirla.
 
 
 
 

 
   
 
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