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Autore: Khailea    16/05/2023    0 recensioni
Un'avventura action con trame avvincenti e personaggi unici e caratteristici!
Saghe appassionanti e ricche di colpi di scena, special divertenti e di ogni genere!
Unisciti alle stravaganti avventure degli studenti della Werewolf Shadow!
I personaggi di cui si parla in queste storie sono inventati da un gruppo di role chiamato Werewolf's Shadow 2.0.
Questo è il secondo progetto di fiction scolastica del gruppo fatto con l'approvazione dei suo componenti.
Non ci sono collegamenti con il precedente progetto e la trama é molto diversa.
Il logo del lupo appartiene al nostro gruppo esattamente come i personaggi e l'ambientazione.
Se volete unirvi a noi potete fare richiesta qui https://www.facebook.com/groups/660949357417726/members/
Genere: Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Personaggi in questo capitolo: 
Jack
Daimonas 
Ailea
Khal 
Lighneers 
Zell 
Astral 
Lacie 
Hope 
Grace 
Milton 
Seraph 
Alexander 
Johanna 
Samantha 
Nadeshiko 
Ayame 
Ryujin
Yume
Cirno
Vladimir
Annabelle
Wyen
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Oltre l’infermeria, visto la maggior parte dei membri del gruppo avevano già terminato il controllo, e gli altri erano arrivati portando qualcosa da mangiare, avevano deciso di mettersi da parte per consumare il pranzo senza dovere stare in piedi.
Non si erano allontanati di molto, giusto qualche metro più in là sedendosi accanto alle pareti.
Erano rimasti in piedi solo quelli che sarebbero dovuti entrare a breve, tra cui Daimonas e Lighneers, che aspettavano in silenzio. L’occhio di Daimonas cadde sulla mano di Lighneers, ed il ragazzo sorrise notando che indossava l’anello che gli aveva regalato.
Era l’ultimo regalo che simboleggiava un tentativo di riappacificarsi con tutti, ma per Lighneers riguardava anche la promessa di un’amicizia che sarebbe stata sempre presente con lui, ed era felice avesse accettato questo pensiero.
Stava per dirglielo, quando da oltre il corridoio una voce squillante attirò l’attenzione di tutti.
-Eeeeeehi! Siamo tornate!-
Nadeshiko agitava la mano in segno di saluto verso gli altri, trascinandosi dietro Lacie e Wyen.
-Finalmente…- sospirò sollevato Astral, evitando comunque di muoversi.
Non voleva certo fare scappare nuovamente la sorella.
Quest’ultima a riguardo si limitò a lanciargli un’altra occhiataccia, distogliendo lo sguardo sbuffando offesa rumorosamente.
Seraph accarezzò la mano di Astral, a consolarlo ed a dirgli di lasciarla in pace ancora per un po’.
Wyen superò le due ragazze, avvicinandosi a Daimonas.
-Come è andata?- le chiese il ragazzo.
-Tutto bene…-
La voce di Wyen era un po’ distante, e non lo guardò direttamente negli occhi. Il fratello lo notò, tuttavia visto erano circondati da altre persone non disse nulla.
Aveva forse litigato con Nadeshiko o Lacie?
Sperava di sbagliarsi… il prima possibile gliene avrebbe parlato.
-Come sta andando qui? Avete già finito?- chiese Nadeshiko guardando il gruppo.
-Anche tu devi entrare eh.- l’ammonì Grace.
-Lo so lo so, ma c’è tempo.- rispose l’altra. -Quindi? Bisogna fare qualcosa in particolare?-
-In realtà no, ti chiedono solo il nome e ti prelevano del sangue.- le rispose Johanna.
-Uugh, che schifo!-
-Già, e il carattere di quei tipi è anche peggio.- borbottò Ailea, spostando lo sguardo verso la porta ancora chiusa. -Praticamente non vedono l’ora di buttarti fuori a calci in culo alla velocità della luce…-
A quel punto, un dettaglio balzò all’occhio alla maggior parte del gruppo.
Quanto tempo era passato da quando Jack era entrato?
-Non… non ci sta mettendo un po’?- si azzardò a chiedere Ryujin.
-Rispetto a come è stato per noi, sì.- confermò Seraph, alzandosi in piedi. La ragazza guardò Daimonas, ed anche lui era improvvisamente teso.
-Jack sta male?- chiese ingenuamente Sammy, mentre Daimonas e Seraph si avvicinavano all’infermeria.
Arrivato accanto alla porta Daimonas vi bussò un paio di volte.
-Scusate, posso entrare?-
Il silenzio che seguì non fu un buon segno. Anche altri avevano cominciato ad avvicinarsi, tra cui Ailea e Lacie. Daimonas si voltò un secondo giusto per guardarli, mettendo una mano sulla maniglia facendo loro un rapido cenno.
Subito dopo spalancò la porta, ma dall’altra parte non trovò altro che caos.
-Jack!- gridò lanciandosi dentro.
Gli altri entrarono a ruota assieme a lui, con Seraph che cominciò subito a controllare l’area.
-C’è del sangue qui, hanno lottato.-
Daimonas si voltò, notando le chiazze rosse sul pavimento. -Non è di Jack.-
Il suo era nero, quindi forse non era ferito, ma allora dove si trovava?
Si spostò alla finestra, ed oltre il cancello riuscì a distinguere i furgoni neri con la croce rossa sopra, che sgommando sull’asfalto partivano alla fuga.
-L’hanno preso!-
Non aggiunse altro, si lanciò fuori dalla finestra correndo con tutte le sue forze per raggiungere i furgoncini.
-Aaah merda… ci risiamo.- sbuffò Vladimir, accendendo il cellulare. -Wyen, sei in grado di raggiungere tuo fratello?-
-Sì!- annuì rapida l’altra.
-Allora se fallisce la caccia digli di tornare, so come rintracciare quegli uomini.-
Immediatamente Wyen saltò oltre la finestra, sfrecciando tra l’erba del giardino scavalcando il cancello appena l’ebbe raggiunto.
-Wow, è veloce!- esclamò Lacie colpita.
-In che modo li troverai Vladimir?- chiese intanto Milton preoccupata.
-Grazie alla mia piccola stella.-
-Miiii puoi essere meno vago?!- sbottò Nadeshiko.
Vladimir ridacchiò, mostrando loro il cellulare. Sullo schermo comparve la stessa ragazza che aveva mostrato a Lighneers.
-Ho chiesto a Raye, la migliore intelligenza artificiale di tutto l’universo, di tenere d’occhio la posizione di quei tipi. Diciamo… che mi puzzavano fin dall’inizio.-
-Quei bastardi… avrei dovuto spaccargli il naso fin dall’inizio.- ringhiò Ailea furiosa.
-Certamente, se riuscirà a raggiungerli, ci penserà Daimonas.- rispose Zell, non riuscendo ormai nemmeno a distinguere la figura di Wyen in lontananza.
 
 
 
 
 
 
 
 
Daimonas correva veloce, saltando sui lampioni lungo la strada per avere una visione migliore dei furgoni davanti a sé. Erano due, entrambi neri e con lo stesso logo sui fianchi, e per via del traffico erano rimasti indietro rispetto agli altri.
Il cuore del ragazzo batteva come un martello nel suo petto, non per lo sforzo di quell’inseguimento, che era nulla per lui, ma per la paura. Non era certo che in uno di quei due furgoni potesse esserci il suo ragazzo, ma nemmeno con i suoi poteri era in grado di essere in più posti allo stesso tempo. L’unica cosa che aveva potuto fare era lanciarsi in una scommessa su quale fosse quello giusto, pregando con tutto il cuore di non sbagliare.
Si erano appena ritrovati, non intendeva permettere a nessuno di portargli via Jack.
Nella sua testa l’unica cosa a cui riusciva a pensare era a raggiungerli. Non si chiedeva nemmeno il perché di quel rapimento, non avrebbe comunque mai giustificato l’azione di quegli uomini.
Li avrebbe fatti pentire delle loro azioni.
-“Intendi ucciderli?”-
Sotto la rabbia ed il rimorso per non essersi accorto in tempo di quello che stava succedendo, Daimonas rispose d’istinto.
-Sì.- subito dopo, si morse la lingua. -No… non adesso Mostro.-
Non voleva uccidere se non necessario, per quanto fosse in collera con quegli uomini poteva sempre esserci la possibilità di recuperare Jack senza eccessivi spargimenti di sangue, ma se si fossero rivelati una minaccia, anche per il futuro, allora non avrebbe avuto altra scelta per proteggere Jack.
Era una domanda a cui non poteva trovare risposta, ed alla quale non poteva nemmeno concentrarsi, perché i furgoni si separarono prendendo strade diverse.
-Merda!-
E ora? Destra o sinistra?
Anche solo un secondo di incertezza avrebbe potuto essere troppo
Destra o sinistra, destra o sinistra… alla fine, scelse la sinistra. Il furgone cercò di infilarsi in una via traversa, venendo immediatamente bloccato da una serie di macchine in fila davanti ad un semaforo. Fu inutile per l’autista cercare di scappare attraverso la corsia opposta, con un paio di salti Daimonas riuscì a salire sul cofano, e sporgendosi sul fianco ruppe con un pugno il finestrino, afferrando l’uomo.
Senza mai lasciarlo, in modo che non fuggisse, lo trascinò con sé verso il retro del veicolo, aprendolo rompendo la maniglia tra le dita.
-Jack!-
All’interno, di Jack purtroppo non c’era traccia.
Non era lì, Daimonas aveva preso la decisione sbagliata.
Sentì le orecchie fischiare, e per qualche secondo non si accorse nemmeno dei tentativi dell’uomo di liberarsi, almeno fino a quando questo non estrasse un teaser dalla tasca, e cercò di colpirlo.
Con la coda il ragazzo gli bloccò il polso, spostando lo sguardo sull’uomo.
-Dov’è?-
Il suo ringhio, basso e gutturale, bastò per fare sbiancare dalla paura l’altro.
-M-mostro!-
-Non ne hai idea, ora dimmi dove l’avete portato.-
Gli afferrò la gola con la mano, stringendolo dandogli un assaggio della sua forza.
L’uomo rantolò, abbandonando il teaser dalla sorpresa. Disarmato ed inerme aveva solo due possibilità, o almeno così il ragazzo credeva.
Mosse qualcosa all’interno della bocca, Daimonas sentì un CRACK, ed un sorriso comparve sulle labbra dello sconosciuto.
-Preferisco morire, bastardo.-
Il suo desiderio venne presto esaudito. Il suo intero corpo venne scosso da un fremito, gli occhi si rigirarono divenendo bianchi, e del sangue prese ad uscirgli dal naso e dalla bocca.
Trascorsi pochi secondi Daimonas non ebbe altro che un cadavere tra le mani.
Il ragazzo spalancò gli occhi dalla sorpresa, confuso, ancora tenendo il collo del cadavere, poi la rabbia prese gradualmente, ma rapidamente, il posto della sorpresa, e ruggendo in un impeto di rabbia serrò la presa sul collo, spezzandolo come se fosse stato un ramoscello autunnale.
Non era servito a nulla, né a calmarlo né a dargli qualche speranza su Jack, ma certamente ebbe un certo effetto sui cittadini nei dintorni. Molti avevano guardato la scena inorriditi, alcuni avevano già preso il cellulare per fare dei video o chiamare la polizia.
-Daimonas!-
In lontananza il grido di Wyen attirò l’attenzione del ragazzo. Sua sorella stava correndo rapida verso di lui, ed una volta che l’ebbe raggiunto Daimonas ebbe un fremito realizzando la scena attorno a lui.
L’ultima cosa che desiderava è che lei lo vedesse come un mostro sanguinario, ma negli occhi dell’altra non trovò altro che preoccupazione, e non a caso.
L’unica cosa che a Wyen importava era che il fratello stesse bene, e fu sollevata nel vedere che apparentemente non avesse alcun danno.
-Cos’è successo?-
Tutto, e niente.
-… Jack non è qui.- mormorò appena, prendendola per mano. -Dobbiamo andarcene, presto arriverà la polizia.-
L’ultima cosa che voleva era attirare l’attenzione su Wyen. Sarebbe stato troppo, e forse se si fossero messi a cercare delle tracce insieme sarebbero riusciti a trovare il furgone giusto.
-Vladimir dice che sa come trovarlo.- si affrettò a dire Wyen, ed il fratello si bloccò immediatamente a guardarla.
Un bagliore di speranza attraversò il suo sguardo. Daimonas si inginocchiò di fronte alla sorella, dandole la schiena. -Sali, faremo più in fretta.-
Wyen annuì, facendo come le aveva detto. Il ragazzo partì con uno scatto, correndo con tutte le sue forze in direzione della scuola.
Impiegarono la metà del tempo rispetto a quando ci avevano messo ad arrivare fin lì, e trovarono tutti ad aspettarli di fronte al cancello.
Daimonas non si era nemmeno fermato quando si rivolse a Vladimir. -L’hai trovato?- gli chiese riferendosi a Jack.
Nuovamente, il cuore batteva rapido più che per la paura che per la fatica.
-Quasi. Il furgone si sta ancora muovendo.- rispose l’altro osservando lo schermo di un tablet.
-Dimmi dov’è, lo raggiungerò subito.- rispose l’altro lasciando a terra la sorella.
Seraph scosse il capo. -C’erano vari furgoni, e non sappiamo in quale abbiano messo Jack. Una volta che questo si sarà fermato, partiremo a cercarlo.-
Daimonas strinse i denti, frustrato. Avrebbe voluto risponderle, ma si trattenne. Sapeva che Seraph aveva ragione, era una buona strategia, ma ogni secondo che passava si sentiva come se qualcuno gli stesse infilando un ago nel cervello.
Era così che aveva fatto sentire tutti quando era fuggito con Alastor?
-Nel frattempo abbiamo scoperto che quegli uomini non sono dei veri medici. Si sono solo finti tali.- spiegò Hope, guardando Alexander. -Alexander e Khal hanno fatto qualche ricerca, il controllo che doveva svolgersi oggi era di un altro ente.-
-Ma perché? Cosa cercavano?- mormorò Ryujin pensieroso.
-A tutti hanno preso del sangue, forse centra qualcosa.- ipotizzò Annabelle, ma Lighneers scosse il capo.
-Hanno preso Jack, mentre tutte le fialette di sangue le hanno lasciate qui.-
-Dici cercavano lui allora?- gli chiese la ragazza.
-Anche questo è improbabile. Se avessero voluto lui l’avrebbero preso in segreto. Così invece sembra che non gli importasse di lui almeno finché non l’hanno visto.-
-Questo non spiega molto però…- ribatté Ailea incrociando le braccia.
Khal le mise una mano sulla vita, distogliendola da Lighneers. -Amore, cosa è successo quando sei entrata in infermeria? Forse il motivo per cui ti hanno fatto arrabbiare potrebbe darci un indizio.-
Non gli importava nulla in realtà, anzi sperava si tenessero Jack e che magari tornassero indietro per gli altri, ma voleva la smettesse che parlasse con Lighneers.
Ailea abbassò gli occhi, corrugando la fronte. Non voleva parlarne ed avere conferma che anche gli altri la pensavano come quegli uomini, ma se veramente poteva esserci un indizio…
-… hanno detto che i miei occhi erano mostruosi.-
-Oh tesoro…- sospirò Yume, accarezzandole il braccio, ma l’altra si ritrasse non volendo la sua pietà.
Al contrario, quando Khal la baciò, lo lasciò fare.
-I tuoi occhi sono bellissimi.-
Ailea sorrise, appoggiando la testa sulla sua spalla.
Nel frattempo, gli altri avevano cominciato a pensare ad un ipotetico collegamento, lasciando che Vladimir tenesse traccia del furgone in pace.
-Gli occhi di Ailea e Jack… cosa hanno in comune?- borbottò Astral.
-Nessun’altro è come loro nya. Nessuno ha gli occhi come Ailea e nessuno ha un aspetto simile a Jack nya.-
L’intervento di Lacie era perfettamente azzeccato, tanto da rendere incredibile che nessuno ci fosse arrivato prima.
-Quindi l’hanno preso per il suo aspetto.- concluse Zell, ma Milton lo corresse.
-No, per quello che è…- lo disse in un sussurro, così che nessuno potesse sentirlo oltre a loro.
Annabelle, ignara di cosa stesse parlando, si guardò attorno in cerca di spiegazioni.
Sammy la notò e le sussurrò in risposta. -Jack è speciale, se si toglie i fili si smonta, e gli arti si muovono da soli.
-Anche io sono unica però, significa che avrebbero preso anche me?- chiese Cirno prendendo sul serio la domanda, per quanto altri sollevarono gli occhi al cielo.
-Tu sei speciale in un altro senso.- le rispose Grace.
-Lo sono in tutti i sensi!- protestò la ragazza, venendo interrotta da Johanna.
-Concentriamoci un momento su Jack… e su quello che ha detto Ailea.-
-Dici hanno trovato Jack mostruoso e quindi lo hanno portato via?- disse Ayame. -Forse sono come il professor Richardson, dei pazzi fissati con la religione.-
Un brivido di rabbia percorse la schiena di Daimonas. L’ipotesi di Ayame era decisamente plausibile, ma ricordando ciò che quell’uomo gli aveva fatto… ebbe ancora più paura di quello che sarebbe potuto succedere a Jack.
-Vladimir, hai finito o no? Sta cominciando a montare l’ansia qui.- brontolò Nadeshiko muovendo la coda irritata.
-Quaaaaaaaasiiiiii… ci siamooooooo… aaaaaaaaanncooooooooooraaaaaaaaaaa uuuuuuuun seeeeecondiiiiiiiiiiiinooooooooooooooooo…-
La ragazza sbuffò alzando gli occhi al cielo. -Quanto sei infantile.-
-Eeeeeeeeee… fatto! Li ho trovati.- girò il tablet, mostrando agli altri una mappa topografica. Un minuscolo punto luminoso lampeggiava fuori dai confini di Rookbow. -Pronti per un altro viaggetto?-
 
 
 
 
 
 
 
 
La testa di Jack girava come una trottola, e non certo per un improvviso mal di testa, o per le percosse che aveva ricevuto, ma perché gli avevano legato polsi e caviglie in un unico modo, agganciandolo al soffitto di quello che immaginava essere un mezzo di trasporto.
Non poteva averne la certezza, visto gli avevano messo un sacco in testa legandoglielo stretto attorno al collo con una fascetta di plastica che gli graffiava la pelle, ma il rumore del motore ed il costante sballottolio era un buon indizio.
In ogni caso, legato in quel modo non aveva alcun controllo su di sé, e finiva per girare ovunque sbattendo contro ogni parete vicina. Non sentiva dolore, ma tanta rabbia e timore.
Sapeva che Daimonas sarebbe subito corso a cercarlo, ma non aveva idea di chi fossero quelle persone.
Erano umani, ed in parte la cosa lo rassicurava, perché gli umani erano gestibili, ma i demoni no.
Se fossero stati i soldati di Alastor, probabilmente sarebbe già tutto finito, anche così però non sapeva cosa aspettarsi, o perché fosse stato catturato.
Erano riusciti a legarlo approfittando della scarica del teaser che gli aveva paralizzato i muscoli, e si erano affrettati a portarlo fuori continuando a colpirlo con l’arma finché non l’avevano buttato dentro quel furgone, autobus o Dio sa cosa. Aveva provato a parlare, ma a quanto pare era lì dentro da solo.
Non poteva fare altro che aspettare, e mantenere la calma confidando che Daimonas e gli altri presto sarebbero arrivati.
   
 
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