Serie TV > Once Upon a Time
Segui la storia  |       
Autore: genius_undercover    17/05/2023    0 recensioni
[...] “Cos’è stato?!” La voce della prima donna rimbombò sulle pareti distrutte della struttura fatiscente.
“Topi schifosi.” Fu la risposta disinteressata dell’altra.
“Sì.” Confermò la Bestia. “Topi schifosi a forma di ladro inglese con arco e frecce.”
__
AU post S4a
OutlawQueen, CaptainSwan, Snowing, Rumbelle (minor)
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Henry Mills, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

PROLOGUE

 

Silenzio. 

Ecco tutto ciò che gli serviva: silenzio e rapidità. 

Avrebbe dovuto stare attento persino al suo respiro, da quel momento in avanti. Bastava un solo passo e la sua vita sarebbe potuta finire così come era cominciata, ma non gli importava di rischiare…quella creatura maledetta tramava qualcosa, e anche un bambino di cinque anni come il suo avrebbe capito che, di qualsiasi cosa potesse trattarsi, non sarebbe stato nulla di buono. 

Non accadeva mai nulla di buono, quando c’era di mezzo quell’uomo.  

“Benvenute.” Proruppe subdolamente, la voce dell’essere più pericoloso con il quale ognuno avesse mai avuto a che fare. 

Anche se la visuale glielo impediva, poteva benissimo immaginarselo sprofondare nell’inchino traballante ma teatrale che di solito rivolgeva al malcapitato che aveva la disgrazia di aprire una trattativa importante con lui.

Si ritrovò a contare i battiti del proprio cuore per concentrarsi, tese l’orecchio più che poté, mentre cercava di restare immobile e distinguere le altre voci con un po’ di chiarezza. 

Le voci appartenevano a due donne, senza ombra di dubbio, e anche con loro, purtroppo, era stato sfortunato: non aveva potuto vederle. L’unica cosa che però era riuscito ad intravedere erano le loro sagome scure che complottavano qualcosa di terribile. 

“Oh, per tutti gli Oceani.” Commentò la prima ospite, con un tono profondo e quasi cavernoso. “Non dirmi che adesso abiti qui.”

“Che caduta di stile, carino.” Esclamò quindi la seconda donna. Solo il disprezzo che permeava della sua voce avrebbe fatto venire i brividi alla schiena del più coraggioso degli uomini. 

“Non siate troppo precipitose, signore.” Rispose mellifluamente l’uomo. 

“Spero per te che sia una cosa seria. Ho lasciato il mio posto di lavoro per venire qui.” Tuonò nuovamente la prima donna.

“Per una con un lavoro importante come il tuo, non credo che sia un problema concedere cinque minuti del suo discutibile tempo ad un vecchio amico.” Provocò il padrone di casa. “Dimmi, come se la passano i molluschi dell’acquario di New York?”

“Sicuramente peggio di te, se scopro che questa è tutta una perdita di tempo.” S’intromise la seconda voce, senza dar modo di rispondere alla prima. “Potrei spezzarti l’altra gamba.”

“Oh no, carina. Tu più di tutti dovresti essermi grata: si dà il caso che il nascondiglio che ti ho procurato sta funzionando, visto che la polizia ti cerca da giorni. Se sei intelligente come credo, ti conviene rimanere qui e sentire cos’ho da dire.”

“E sia.” Cedette quell’ultima. 

“Molto bene. Ciò che sto offrendo ad entrambe è letteralmente l’impossibile, qualcosa che non è mai accaduto nella storia: la vittoria dei Cattivi sugli Eroi.” 

Dopo un istante di silenzio, una risata terribile rimbombò sulle pareti spoglie. 

“Ah sì? Gli stessi eroi che sono riusciti a sopraffarti e a mandarti in esilio?” 

“Mi fa specie, detto da te, mia cara. Se non sbaglio una certa piccola sirena aveva la metà dei tuoi anni, quando ti impartì la lezione!”

“Ehi. Non giocare con forze che non puoi controllare: anche se sulla terraferma e senza alcun potere, sono comunque più forte di te.”

“Ma guardati, tesoro.” Rincarò invece l’altra donna, quella che aveva riso. “Guarda come sei ridotto. Come pensi di procurarci il fantomatico lieto fine, se a stento riesci a camminare dritto?!”

“Con lei.” Fu l’emblematica risposta dell’uomo. “C’è magia a questo mondo, care signore, e una città intera nascosta agli occhi di chi non può usarla. Dobbiamo solo trovare il modo di tornare e usare il pugnale per riportare lei indietro!” 

“Auguri. Lei è perduta da secoli, nel caso te ne fossi dimenticato.”

“Io non ho mai sentito un piano più terribile di questo.” Ribatté la prima ospite, quella con la voce più profonda. “E poi non mi fido.” 

“Male.” Esclamó l’uomo, fingendosi offeso. “Devi crederci. Credere in ciò che fai è il primo passo: ti da la giusta spinta per prenderti ciò che vuoi e quel che ti è stato tolto.” 

Dei passi leggeri risuonarono nell’eco della struttura decadente. Una delle due signore si stava muovendo. “Ora capisco tutto! Tu te la sei presa perché la cameriera che amavi tanto ti ha piantato! Oh, come mi dispiace!”

“Ben ti sta, invece! Almeno sai che si prova ad essere traditi! Non ho certo dimenticato il tuo trattamento, l’ultima volta che ti siamo servite per fare qualcosa. Devo rinfrescarti la memoria?” 

“Non occorre, il passato è passato. Ciò che vi ci vuole ora, dolcezze, è un atto di fede.”

“Verso di chi? Verso di te? Io credo che tu sia bravo solo a parlare!”

“Spremi le tue meningi sottomarine, dolcezza, non è difficile: ho trovato il modo di entrare in città.”

“Balle.” 

“Le ho raccontate a tutto il mondo per secoli, non ne sto raccontando adesso. Pensaci, carina. Guarda oltre. Il nostro lieto fine è più vicino di quanto pensi.”

“Mettiamo che tu riesca davvero nell’impresa, e in città ci dovessimo arrivare come tu dici…con chi avremmo a che fare?”

“Questo è l’ultimo dei nostri problemi. Lei sarà perduta sotto terra, ma è ancora infuriata per ciò che gli Eroi le hanno fatto. Non avrà pietà finché non avrà vendicato una volta per tutte il torto subíto, così come non l’avrò io. Ma le lascerò l’onore, perché anche se adesso sono uno storpio, rimango sempre un gentiluomo.”

Le due donne si lasciarono sfuggire una risatina.

“Cos’hai in mente, Bestia?”

“Per davvero.” 

Chiesero a turno le signore. 

“La pura e semplice vittoria. Appena metterò le mani sul pugnale e lei sarà libera, moriranno tutti.”

A quell’affermazione, il fiato gli esplose nei polmoni. Riuscì a non lasciarsi andare, ma non potè più star fermo.

Lentamente, si destreggiò tra la penombra e le macerie del casolare, fino a raggiungere il pertugio da dove era passato. 

Raggiunse l’esterno con le ginocchia tremanti e il cuore in gola, e senza badare alle vetture che sfrecciavano in strada, o alle lente persone che lo urtavano, o alla luce del tramonto che gli aveva tinto il viso di rosso, cominciò a correre e correre, velocemente, senza mai voltarsi indietro. 

“Cos’è stato?!” La voce della prima donna rimbombò sulle pareti distrutte della struttura fatiscente.

“Topi schifosi.” Fu la risposta disinteressata dell’altra.

“Sì.” Confermò la Bestia. “Topi schifosi a forma di ladro inglese con arco e frecce.”



*ANGOLO AUTRICE*

Salve! 

Lo so, sono passati secoli dalla fine della serie, ma io volevo togliermi un sassolino dalla scarpa (se mi riesce).
Questa fic nasce con una domanda: cosa sarebbe successo se le cose fossero andate diversamente, dopo il midseason finale della 4a? 
Questo è quello che ne è uscito, ho lasciato questa storia nei documenti del pc per anni, letteralmente. Non so nemmeno se qualcuno la leggerà mai, ma è grazie ad una personcina speciale che adesso l'ho pubblicata. 


Spero di averti incuriosit*, ogni commento/critica è benaccetto, sono sempre felice di riusicre a migliorarmi e correggermi ad ogni errore. 
Grazie mille per aver letto e a presto! 


 
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: genius_undercover