Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: desigra2005    19/05/2023    0 recensioni
Ci sono amori che nascono per magia quando gli sguardi si accarezzano e le pelli si sfiorano, che non conoscono limiti, distanze e religioni, amori incondizionati, puri. Questa è la storia di Loredana, giovane fisioterapista, che tra amori, drammi, spensieratezza e speranze colorerà la campagna romana.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
E’ inutile negarvi che sono un amante dell’organizzazione, lascio poco al caso e come avrete notato odio gli imprevisti e tutto ciò che sfugge al mio completo controllo. E’ vero, quella mattina quando Andrea mi aveva salutato svegliandomi con un dolce bacio sulle labbra, non avevo programmato di recarmi a casa mia né tanto meno avrei mai immaginato di imbattermi in Mattia. Lo stupore fu reciproco e se in un primo momento l’idea che la sua presenza non fosse casuale aveva stuzzicato il mio intelletto, vedendo i suoi occhi sbarrati questo pensiero svanì all’istante. “Non pensavo di rivederti così presto”. Il suo sguardo stava soppesando la mia reazione, la mia stessa confusione aleggiava nei suoi pensieri. “Neanche io, ad essere sincero. Dobbiamo ringraziare il fato per questo piacevole ed inaspettato incontro”. Una maschera spavalda calò prontamente sul suo volto. “Visto che vi conoscete già eviterò le presentazioni. Loredana ho appena ingaggiato la sua società investigativa di svolgere ulteriori indagini sulle recenti vicissitudini che hanno colpito la nostra famiglia. Beatrice, che ha collaborato in diverse occasioni con Mattia, è fortemente convinta che sia l’unico che possa risolvere la situazione”. Soppesai le parole di mio padre, l’incontro odierno era davvero una coincidenza. “Mi fido del giudizio di mia sorella e sapendo che è anche un caro amico di Andrea, papà, non posso far altro che dirti che scelta migliore non potevi fare”. Un tonfo ci colse alla sprovvista, Aurora aveva lanciato il suo zaino nel corridoio. “Scusate, non volevamo disturbare”. Caterina, ormai inseparabile ombra di mia sorella, cercò di smorzare immediatamente lo sguardo furente di mio padre. “Vero. Non volevo interrompere l’ennesima inutile discussione. Vi chiedo solo di lasciarmi fuori da tutta questa storia, non ho voglia di perdere tempo con l’ennesimo pomposo investigatore che si crede di essere il migliore sulla faccia della terra. Sono stanca di frasi di circostanza, rassicurazioni, svolte epocali che poi si riversano in un vicolo cieco”. Aurora aveva apertamente acceso la miccia. “E’ un orecchino quello che vedo al tuo naso? E quella maglietta non è troppo piccola per te?”. Mio padre aveva raccolto il guanto di sfida, a poco servì l’intervento tempestivo di Anastasia. “Quando te lo sei fatto? E perché non me ne hai parlato?”. Con i lunghi e ricci capelli biondi, lasciati appositamente sciolti, Aurora dimostrava qualche anno in più rispetto all’età anagrafica; l’espressione ribelle ed imbronciata del suo viso era identica a quella di Beatrice in piena fase adolescenziale ma a differenza di quest’ultima Aurora fisicamente sembrava la fotocopia di Catalina. “Da non più di qualche ora visto l’arrossamento del naso. Ed anche il suo abbigliamento che potrebbe sembrare una chiara forma di protesta in realtà non è altro che un modo per attirare l’attenzione. In che guaio ti vuoi cacciare ragazzina?”. Mattia che era rimasto in silenzio ad osservarla entrò a gamba tesa nel discorso. “Wow! Arguto, almeno non ti sfuggono i dettagli! Sei sulla busta paga di Antonio ed è a lui che devi dimostrare di guadagnarti la pagnotta; io sono solo un’inutile e sciocca adolescente sbucata dal nulla ed evidentemente di troppo in questa famiglia”. Aurora entrò nella sua stanza trascinandosi dietro un’imbarazzata Caterina, le urla di mio padre ed i vani tentativi di Anastasia di calmarlo si persero tra le mura; feci cenno a Mattia di seguirmi e lui colse al volo l’opportunità di uscire da quell’inferno. “Ora ho compreso gli avvertimenti di Andrea su tua sorella! Che caratterino! E’ sempre stata così?”. Accennai un sorriso. “Non saprei dirti; ti avrà accennato mio padre al fatto che da poco abbiamo saputo della sua esistenzaa e che lei per tutti questi anni ha vissuto in Venezuela con nostra madre. E’ una situazione molto complicata”. Mattia annuì. “Non nei dettagli per il momento ma sono stato informato. Posso dirti sinceramente che è proprio lei che mi preoccupa di più? Tu, Beatrice, tua nonna, tuo padre e credo anche l’altra sorella siete soggetti facilmente gestibili. Aurora è una mina e l’ostacolo più grande è che tutti sembrano non conoscerla abbastanza da potermi dire come disinnescarla. L’esporsi in modo così plateale attira l’attenzione non solo all’interno del vostro gruppo familiare ma anche all’esterno e le parole usate per descrivere il mio lavoro mi lasciano intendere che lei non crede che io possa scoprire cosa stia succedendo. Avevo promesso a Beatrice di darvi una mano ma non posso lavorare con una variabile indefinita”. Misi una mano sul suo braccio. “Mattia, se mio padre ha deciso di affidarti la nostra sicurezza sono sicura che tu sia l’unico che possa riuscire dove altri hanno fallito. Beatrice è in una situazione molto delicata e non ha di certo bisogno di altre preoccupazioni per cui ti prometto che parlerò io con Aurora e cercherò di fare il più possibile affinché lei non sia di intralcio con il tuo lavoro”. Mattia non sembrava del tutto convinto ma decise di provare lo stesso. “Sarai la mia referente e io sarò il tuo confessore, tra noi non dovranno esserci bugie e segreti. Dovrò parlare con Andrea ed assicurarmi che non ci siano problemi affinché assuma l’incarico, è solo una semplice formalità. Tornerò qualche giorno a Londra per sistemare alcune faccende in sospeso in modo poi da potermi dedicare anima e corpo qui”. La nonna ci chiamò per il pranzo ed invitò anche Mattia a restare in modo da prendere confidenza con i membri della famiglia. “Signor Roseto o devo chiamarla Dottor Roseto? Precisamente cosa ha studiato? E che esperienze vanta?”. Seduti alla grande tavola Aurora, noncurante degli ammonimenti di mio padre, tornò alla carica. Mattia fece cennò a mio padre di lasciar stare e si rivolse a mia sorella con gentilezza. “Chiamami pure per nome. Sono sicuro che avrai già fatto tutte le ricerche del caso: ho una laurea in economia, un dottorato ed un master in marketing, successivamente ho preso un’altra laurea in psicologia criminale ed ho lavorato diversi anni a New York; recentemente ho deciso di fondare una mia società a Londra”. Aurora non abbassò lo sguardo e lo mantenne fisso sul volto di Mattia. “Mattia Roseto il giovane investigatore di origini italiane che cavalca le strade del successo in America! Mattia Roseto, il giovane imprenditore che conquista anche l’Europa rendendola un posto più sicuro! Mattia Roseto, il brillante uomo d’affari che ha a cuore la tua sicurezza! Queste sono tutte informazioni che negli anni hai fatto in modo di rendere incontestabili, parliamo invece del fallimento della società di New York oppure dello scandalo della giovane Rebecca Lal?”. Il boccone mi andò di traverso e ci vollero diversi colpi di tosse ed alcuni bicchieri d’acqua affinché riuscissi a riprendermi del tutto, perché non avevo mai pensato di fare qualche ricerca in rete anche io? In poco meno di un’ora Aurora aveva appreso più informazioni della sottoscritta in settimane. Appurato che stessi bene mio padre cercò di distogliere il discorso offrendo a Mattia un ottimo bicchiere di vino, Caterina seduta al fianco di mia sorella aveva smesso di alzare lo sguardo dal piatto e continuava a giocherellare con il cibo rimasto. “Loredana, non era mia intenzione metterti in imbarazzo e ti chiedo scusa per aver tirato fuori notizie delicate”. Anastasia mise una mano sul braccio di Aurora e le sorrise. “Finalmente ti sento dire qualcosa di sensato. Non sono uno sprovveduto come pensi, Mattia Roseto mi è stato fortemente raccomandato da Beatrice e prima di incontrarlo ho fatto le mie ricerche. E’ un bravo investigatore e soprattutto non deve giustificarsi con una ragazzina!”. Perfetto, tutti erano a conoscenza di Andrea e Rebecca? Dal viso di mio padre non trapelava nessuna emozione se non di ammonimento per il comportamento della più piccola di casa. “Antonio, non è necessario. Anzi, se sua figlia avesse una decina di anni di più le dico sinceramente che le avrei fatto una corte serrata: è molto intelligente per la sua età e il suo spirito combattivo ed intraprendente mi piace. Aurora, non è da me che devi proteggerti o nasconderti; io sono un tuo amico e con il tempo sono sicuro che lo capirai. Ti rispondo brevemente ma se vorrai maggiori dettagli sarò più che felice di condividerli con te. Bene, il fallimento della società newyorkese non è dipeso da me, anche se ero all’interno del consiglio di amministrazione: io e gli altri consiglieri siamo stati tutti assolti dopo un lungo processo. Per quanto riguarda la signora Lal il mio nome è stato associato alla sua denuncia dalla stampa, fu lei stessa successivamente a smentire pubblicamente qualsiasi tipo di coinvolgimento mio o di Andrea”. Aurora non sembrava del tutto convinta ma allo stesso tempo fu abbastanza intelligente da lasciare cadere il discorso nel vuoto. “Londra è bellissima! Ne sono rimasta ammaliata, dovremmo andarci tutti appena possibile”. La nonna con un sospiro di sollievo servì il caffè e poco dopo da tavola cominciarono ad alzarsi tutti desiderosi di allontanarsi frettolosamente. Rimasi per sparecchiare ed Aurora dopo aver salutato la sua amica decise di fermarsi a darmi una mano. “Ero sincera prima, mi dispiace averti messo in mezzo. Mattia ha detto la verità su Rebecca Lal, è stata lei stessa a smentire le voci che la stampa aveva iniziato a far trapelare; te lo sto dicendo perché non vorrei mai che tu litigassi con Andrea a causa di una mia frase ambigua detta in un momento di rabbia”. Cercai di tranquillizzarla. “Non preoccuparti, sono a conoscenza della loro storia; oggi non avresti potuto dire nulla che mi avrebbe portato a discutere con lui. Mi fido di Mattia e sono d’accordo con nostro padre che sia la persona migliore che al momento possa davvero fare un passo in avanti nelle indagini. Perché non gli racconti delle tue teorie? Anzi, se lui fosse d’accordo, visto la tua dote spiccata nel recuperare informazioni, potresti assisterlo; ovviamente dovrai promettermi che non ti caccerai nei guai!”. Il suo volto si illuminò, per la prima volta da quando l’avevo vista nei suoi occhi risplendeva un bagliore così intenso da riscaldare l’intera stanza. “Quali teorie?”. Entrambe sussultammo, Mattia si era avvicinato silenziosamente. “Non sono ipotesi ma certezze! Il mandante è David Smith che credo tu abbia incontrato personalmente almeno in un paio di occasioni. Lui è l’ex ragazzo di Beatrice nonché padre biologico del figlio che porta in grembo; ovviamente sapendo di non poter fare nulla, al momento, per riprenderseli, cerca vendetta oppure sono avvertimenti che sta lanciando a Beatrice per farle capire cosa potrebbe succedere se lei non decidesse di tornare con lui a New York”. Mattia si sfiorò la barba che stava spuntando pensierosamente. “Che prove abbiamo?”. Aurora era raggiante, dalla tasca dei pantaloni prese il suo taccuino ed io rimasi stupita ad osservarli mentre sembravano essere perfettamente sulla stessa linea di pensiero.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: desigra2005