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Autore: kimikocchan    23/05/2023    0 recensioni
Sakura e Sasuke non potrebbero essere più diversi. Pur conoscendosi fin dall’infanzia non sono mai andati d’accordo.
Durante una gita scolastica, in visita al Tempio del Fuoco, i due finiscono per litigare davanti alla statua del monaco Chiriku che offesa per la poco considerazione mostratale, lancia su di loro uno strano incantesimo.
Genere: Comico, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: AU, Lime, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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12. La risoluzione di lui e la consapevolezza di lei

 

Il giorno dopo Sakura si svegliò con un leggero mal di testa, si alzò e si avviò verso il bagno dove riflessa nello specchio vide la sua fronte ampia, i suoi capelli rosa e i suoi grandi occhi verdi, gonfi e leggermente arrossati.

Si sentiva strana ora ogni volta che incrociava il suo riflesso, quasi si aspettasse di vedere di nuovo i capelli e gli occhi corvini di quel ragazzo che ancora una volta gli aveva spezzato il cuore e che non ne voleva sapere di uscire dalla sua testa.

Era una giornata afosa e il pensiero del viso di Sasuke le metteva ancora più caldo. 

“Basta Sakura!” si disse con tono rabbioso. “Oggi devi pensare solo al tuo appuntamento, hai capito?” puntò il dito in direzione dello specchio.

Niente da fare. Nemmeno con le migliori intenzioni riusciva a convincersi.

“Sono penosa” sospirò afflitta.
 

[...]
 

L’appuntamento procedeva senza intoppi. I due ragazzi avevano fatto un giro in centro prima di andare a mangiare velocemente qualcosa e recarsi nel pomeriggio alla mostra d’arte di cui avevano parlato settimane addietro in negozio.

Sakura non poté fare a meno di pensare che Sasori fosse perfetto. Oltre ad essere bello ed intelligente, era dolce, gentile e affabile. Eppure, sentiva che qualcosa non andava. Sentiva una strana sensazione alla bocca dello stomaco.

“Sakura”.

Sakura si fermò a pochi passi da lui, leggermente titubante. Il tono di Sasori era stato fermo e deciso.

“Sì?” domandò senza voltarsi.

“Io ti piaccio?”

La domanda fu così inaspettata che Sakura non poté fare a meno di sbattere velocemente gli occhi prima di voltarsi sbigottita.

“Allora?” domandò di nuovo Sasori e Sakura si risvegliò da chissà quale ipnosi prendendo ad arrossire leggermente in un misto di imbarazzo e nervosismo.

“Bè ecco… Io…” balbettò nervosa. 

“Perché fino a qualche tempo fa ero sicuro di piacerti…” affermò Sasori cauto. “Ma adesso sembra che non sia più così”.

“Quindi tu lo sapevi?” domandò Sakura incredula.

Sasori sorrise. “Non prenderla male ma sei una ragazza abbastanza trasparente quando si tratta di emozioni”.

“Perfetto” sospirò Sakura completamente rassegnata, lasciandosi cadere sulla panca al centro della sala. 

Sasori la raggiunse prendendo posto accanto a lei. 

“Fino a qualche anno fa riuscivo a stento a balbettare un saluto nei tuoi confronti…” disse Sakura. “Ma ora…”

“Ma ora non provi più niente per me” concluse Sasori.

“Non dire così!” esclamò Sakura alzandosi di scatto. “Tu sei stato il primo ragazzo che mi sia mai piaciuto veramente e hai significato più di quanto puoi immaginare!” quasi urlò, attirando l’attenzione degli altri visitatori intorno a loro.

Sakura si guardò leggermente intorno imbarazzata e tornò a sedersi vicino al rosso.

“Cos’è cambiato?” domandò Sasori.

“Per quanto lo avessi voluto… Ho realizzato che non eri tu a farmi arrabbiare costantemente. Non eri tu a prendermi in giro e poi a scusarti in modo inaspettatamente dolce. Non eri tu a… farmi battere il cuore ogni giorno, di ogni minuto, di ogni secondo”.

“Provo a indovinare… Si tratta per caso di un pomposo arrogante corvino dagli occhi scuri?” domandò il rosso con un sorriso disteso.

“Sei davvero perspicace” concluse Sakura, appoggiando i gomiti sulle ginocchia e portandosi le mani al viso. 

“Ma scusa, se ti manca… perché non glielo dici e basta?” domandò Sasori con una scrollata di spalle.

“A che servirebbe? Lui è tornato da Ino”.

“E quindi?”

“No, non posso”.

“Perché?”

“Se non fosse vero, non avrei perso nessuno,” disse piano. “Ma se ammettessi che è tutto vero e lui comunque non mi volesse?” domandò piano Sakura.

“Almeno lo sapresti. Ci metterai una pietra sopra e potrai andare avanti con la tua vita. Non puoi continuare a vivere la tua vita nascondendo quello che provi per paura di essere ferita. Se provi qualcosa per qualcuno, lo devi dire”.

Sakura si voltò stupita. “Wow” disse solamente.

“So che quello che è successo con tuo padre ti ha cambiata profondamente ma non tutti quelli a cui vuoi bene ti abbandoneranno. Sei abbastanza forte per sopportare il dolore e andare avanti per la tua strada”.

Sakura non sapeva cosa dire.

“E non credo che Sasuke faccia davvero sul serio con Ino. Altrimenti perché ti sarebbe venuto a cercare in negozio e a casa se non gliene importasse nulla di te?”

“Perché mi stai dicendo queste cose Sasori?”

“Perché ti voglio bene, non è ovvio?”

Sakura distese un sorriso. “Immagino tu mi abbia sempre visto come una sorella o simile”.

Sasori non rispose.

“Sai… In tutti questi anni… Credo che tu mi abbia aiutato a superare l’abbandono di mio padre”.

Sasori la guardò stupito. “L’ho fatto? Come?”

“Eri… il mio sogno”.

Sasori non disse nulla.

“Ora devo andare” annunciò Sakura. “Grazie Sasori”.

“Di nulla” rispose lui con il solito sorriso disteso, vedendola allontanarsi.
 

[...]
 

Sakura corse fuori dall’edificio. Il cielo era limpido e il sole emanava un calore tenue.

Si sentiva leggera e stranamente sollevata. Era riuscita a venire a patti con tante questioni irrisolte e dentro di sé qualcosa le diceva che le cose sarebbero potute andare nel verso giusto.

Un trillo la riscosse da quei pensieri. Sakura afferrò il cellulare dalla tasca ma alla vista del numero, il suo viso sbiancò di colpo. 

“Pronto?”

“Ciao Sakura”.

“Dottoressa Senju, perché mi sta chiamando? Mia madre si è aggravata?” domandò Sakura mentre il cuore prendeva a martellarle nel petto. 

“No Sakura, stai tranquilla… Ti chiamo per dirti che finalmente la operiamo”.

“C-come la operate?” domandò la ragazza, credendo di aver sentito male. “M-ma non può essere… I soldi dell’intervento…” balbettò confusa.

“Questa mattina è arrivata una donazione anonima. Ti chiamo solo per chiederti ufficialmente il consenso e venirlo a firmare. Ma non sei contenta? Finalmente la fortuna sembra essere dalla vostra parte! Sbrigati e vieni subito in ospedale”. 

Una donazione anonima?

“C-certo, arrivo immediatamente” disse, chiudendo la chiamata e correndo in direzione dell’ospedale.
 

[...]
 

“Sei proprio un ipocrita”.

“E tu un impiccione” ribatté Sasori in risposta a quel commento dalla voce familiare.

Itachi sbucò da dietro il muro, raggiungendo l’amico seduto al bancone del bar. “Quindi, ti eri accorto della mia presenza?” domandò il moro sorpreso.

“Non sei proprio uno che si confonde nella folla”.

Itachi prese poco accanto a lui.

“Facile dire a una persona di non nascondere i suoi sentimenti quando tu sei il primo a farlo. Perché non le hai detto che ti piace?” continuò il moro.

“Mi hai detto di non ostacolarli e l’ho spinta tra le braccia di quell’idiota di tuo fratello come mi avevi detto di fare. Mi spieghi adesso dove sta il problema?” ribatté Sasori piccato.

“Sarebbe comunque tornata da mio fratello, quei due sono disperatamente innamorati l’uno dell’altro e avevano bisogno di una spinta perché allo stesso tempo sono anche uno più orgoglioso dell’altro. Tuttavia, questo non risponde al perché tu non ti sia confessato” osservò.

Sasori sospirò per poi scolarsi tutto il Montenegro che aveva nel bicchiere. “Avevo notato che Sakura avesse una cotta per me. Una cotta che io inizialmente non corrispondevo…”

“Ma?” domandò l’Uchiha a braccia conserte.

“Non lo so,” disse. “Le cose sono cambiate quando, bè…”

Oh,” disse piano Itachi. “Sono cambiate quando ha smesso di guardarti in quel modo”.

“Già”.

Itachi scoppiò in una risata attirando l’attenzione di tutto il locale. Sasori lo guardò allibito. Itachi rideva di rado.

“Non so se tu sia brillante o solo molto arrogante” commentò il moro divertito.

“Immagino sia il prezzo da pagare per essere un grande artista” realizzò Sasori con un sorriso disteso.

“Non provi nemmeno a negarlo?”

“Dai offrimi da bere e chiudi il becco”.
 

[...]
 

Era ormai sera. Sakura camminava incredula per le vie insolitamente affollate di Konoha. 

In ospedale aveva firmato tutte le carte e i moduli per dare avvio all’intervento che sarebbe stato effettuato il giorno dopo ma ancora non riusciva a crederci. 

“Questa mattina è arrivata una donazione anonima”.

Le parole della dottoressa Senju le rimbombavano in testa. Chi poteva essere la persona misteriosa ad aver fatto quella donazione? Più ci pensava e più il suo cervello andava in confusione.

“Chissà perché Sasori mi ha chiesto di passare in negozio…” borbottò poi tra sé e sé mentre visualizzava l’ultimo messaggio ricevuto.

Poi, all’improvviso la sua mente già affollata di pensieri, tornò ad un’unica persona.

Ormai non poteva più controllare quello che sentiva. Non poteva più fare finta di niente.

Era innamorata di Sasuke.

E doveva confessargli i suoi sentimenti.

Almeno per fare i conti con la verità e poter andare avanti con la sua vita.

“Permesso?” disse Sakura, entrando piano dentro il negozio. “Signora Chiyo?”

Nessuna risposta.

“Signora Chiyo? C’è nessuno?” domandò di nuovo Sakura, dirigendosi verso il retro del negozio.

Stava quasi per rassegnarsi quando d’un tratto rimase colpita da un brillio.

Al centro del magazzino c’era un lungo vestito argentato. Un vero incanto.

“Wow” sussurrò Sakura estasiata, toccandolo appena.

“Sono contenta che ti piaccia” esordì la signora Chiyo alle sue spalle. Sakura si voltò di scatto per la sorpresa per poi riprendere a guardare il vestito.

“Come potrebbe non piacermi? È semplicemente stupendo”.

“Perfetto. Perché sai, quello è tuo”.

Sakura pensò di non aver sentito bene. “Come?”

È tuo” confermò la vecchia Chiyo. “Per il ballo di stasera”.

La parola ‘ballo’ balenò nella testa di Sakura per un lasso di tempo indefinito.

“Ma io non vado al ball-”

“Forza sbrigati cara! Devi indossarlo!” s’affrettò a dire la vecchia Chiyo senza ascoltarla.

“Ma signora Chiyo… Io non vado al ballo…” provò di nuovo a dire Sakura ma fu tutto inutile.

La vecchia Chiyo la spinse dentro il bagno insieme al vestito e per Sakura non rimasero tante alternative.
 

[...]
 

“Sasuke, forza!” strillò Ino, richiamando il corvino. “Forza aggiustati la camicia che dobbiamo fare una foto come re e regina”.

“Guarda che Ino non ti hanno ancora eletta” osservò Temari a braccia conserte.

“Ma è ovvio che mi eleggeranno. Chi vuoi possa competere con me?”

Temari e Tenten sospirarono. “Ricordami perché siamo sue amiche?” domandò Temari alla castana accanto a lei.

“Non lo siamo” precisò Tenten.

“Oh, hai ragione” annuì Temari, avviandosi in compagnia della castana verso il tavolo dei drink.

“Sasuke insomma sistemati, ci sono i fotografi stasera” gracchiò di nuovo Ino, avviandosi verso il bagno.

“Dov’è andata Ino?” domandò Shikamaru avvicinandosi all’amico.

“Sarà andata a incipriarsi il naso” sbuffò Sasuke.

“Te lo dico, amico. Non so come tu possa sopportarla,” si lamentò Naruto comparso al suo fianco. “Ti comanda a bacchetta da quando siamo arrivati”. 

“Ragazzi, ragazzi, ragazzi!” arrivò trafelato Kiba dai ragazzi. “Non potete immaginare chi ho appena visto fuori di qui! C’è la secchiona in compagnia di un ragazzo niente male, ma non è questo il punto. Lei è un vero schianto!” esclamò eccitato.

Sasuke drizzò le orecchie e voltò lo sguardo in direzione di Kiba che alla sua reazione si era già pentito di aver urlato quello che pensava.

“Chi è il ragazzo?” domandò Shikamaru.

“Non lo so, un ragazzo dai capelli rossi”.

Naruto scosse la testa.

La mente di Sasuke prese a vorticare freneticamente. Sakura era al ballo. Sakura era al ballo e non era sola. Era in compagnia di Sasori.

Una morsa cominciò a stringergli il petto mentre la gelosia prendeva a rodergli le budella fino alle ossa.

“Sasuke…” provò a dire piano Naruto ma niente da fare. Il corvino era già partito in direzione dell’uscita diretto ad affrontare i due piccioncini.



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Note autrice

Questo è un capitolo di transizione per il gran finale! Sono sempre occupatissima e quindi aggiorno dopo secoli, ma ci provo sempre ♥

  
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