Il fuoco arde nella sala da pranzo e la illumina di una viva luce dorata. Rashid apre gli occhi e, per alcuni istanti, fissa il soffitto. La notte è stata splendida. Si gira e fissa la figura snella di Manon, immersa in un sonno profondo. Non avrebbe mai immaginato di trovare la felicità in lei. Sorride, divertito. No, con la morte di Maya ha creduto di essere condannato alle lacrime. Lei, nonostante la sua apparenza altera, ha saputo vedere oltre il suo sorriso. E lo ha invitato a cercare la bellezza delle cose. Qualche istante dopo, Manon si gira e i suoi occhi blu si riflettono nelle iridi scure dellarabo. − A che cosa pensi? − chiede. La serata appena trascorsa è stata magnifica. Rashid è un uomo gentile e buono, nonostante lapparenza chiassosa. Lui sorride. No, non può rivelarle il suo cedimento alla malinconia. Le cinge la vita e le bacia il collo. Adora lei e gode del suo profumo di peonia. − Penso che dovremmo fare un viaggio. Sei mai stata in Arabia, ma chére? − chiede lui contro la pelle. Un brivido sgradevole, simile ad uno stridio, attraversa la schiena nuda della ballerina e lei stringe le braccia attorno alle spalle di Rashid. − Sì, sono stata in Arabia molte volte. Sono pur sempre una ballerina di fama internazionale. − risponde. Il sorriso sul viso di Rashid, per un istante, si attenua. − Però questo non significa nulla. Verrò in Arabia con te, mon cher. Ad una condizione. − propone, un sorriso sulle labbra sottili. Gli occhi dellarabo riverberano di gioia. − Quale? − chiede lui, speranzoso. Per un istante, lo sguardo della ballerina si indurisce, poi una luce ironica riverbera nelle sue iridi. − Migliora il tuo francese. Hai un accento terribile. Puoi farcela, come io sono riuscita a imparare larabo. − risponde lei. Il sorriso sul suo viso si accentua e le sue braccia cingono la vita di Manon. − Te lo prometto. Avrò un francese impeccabile. Ti renderò fiera di me, amore mio. − gli dice, deciso, prima di baciarla ancora.