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Autore: desigra2005    30/05/2023    0 recensioni
Ci sono amori che nascono per magia quando gli sguardi si accarezzano e le pelli si sfiorano, che non conoscono limiti, distanze e religioni, amori incondizionati, puri. Questa è la storia di Loredana, giovane fisioterapista, che tra amori, drammi, spensieratezza e speranze colorerà la campagna romana.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Avete presente la frase non può piovere per sempre? Bene, io credo sia una balla colossale. “Cosa hai detto?”. Gabriele si passò una mano tra i capelli. “Rebecca Lal mi sta ricattando”. Più quella banale frase veniva ripetuta e più non riuscivo a credere che fosse vera. “Stiamo parlando della ex di Andrea? Tu come fai a conoscerla?”. Guardai quell’uomo seduto al mio fianco e facevo veramente fatica a riconoscerlo, chi era veramente? Un gran mal di testa iniziò a torturarmi. “Si. Non so nemmeno da dove iniziare”. L’atmosfera si riscaldò immediatamente. “Dal principio! Voglio ogni minimo dettaglio di questa storia!”. Feci perfino fatica a riconoscere la mia stessa voce. “Si, ne hai diritto. E’ da qualche anno che sono ossessionato dalla ricerca della mia famiglia biologica, per quanto abbia cercato in lungo ed in largo ogni strada si rivelava essere un vicolo cieco. Non immagini nemmeno quante porte in faccia ho ricevuto perché nessuno voleva o poteva darmi informazioni concrete. Un giorno nella clinica nella quale lavoravo venne ricoverato un signore molto anziano affetto da Alzheimer in stato avanzato e mi disse che ero la copia sputata di mio nonno; indagai per giorni nella cartella clinica dell’uomo ma a parte scoprire il paese natale non riuscii a trovare altre informazioni. Pensando di essere incappato nell’ennesimo vicolo cieco ero pronto a buttarmi tutta questa storia alle spalle quando si presentò questa donna bellissima dicendo di essere sua nipote e di riconoscere in me qualcosa di familiare. Inizialmente fui ammaliato dal suo modo di fare, dalla sua gentilezza, dalla premura che aveva nei confronti di colui che credevo essere effettivamente un parente; solo successivamente scoprii che ero finito tra le braccia del demonio! Rebecca Lal organizzò un party al quale vi partecipai e fu la scelta più sbagliata che potessi fare; lei mi aveva studiato, grazie all’enorme patrimonio di suo marito aveva avuto accesso a tutto il mio passato, sapeva delle mie dipendenze passate e non si è fatta scrupoli ad usarle contro di me. Credo, perché i ricordi di quella sera sono confusi e frammentari, che abbia messo qualche sostanza in un banale succo di frutta; dopo di che ha iniziato a porgermi dell’alcol ed io ne ho bevuto più che potevo: in qualche ora ha annientato tutti i sacrifici di anni ed anni ed è riuscita a distruggermi psicologicamente e fisicamente. Mi sono risvegliato in un letto, nudo, con un gran mal di testa e senso di nausea e con alcune donne, tutte ex pazienti della clinica; qualche giorno dopo, Rebecca ripresentò alla mia porta e mi fece vedere dei filmati nei quali io mi intrattenevo con queste ragazze. Il ricatto fu dei più spietati: sarei dovuto tornare qui, farti innamorare di me e tenerti il più lontano possibile da Andrea De Barbieri; se mi fossi rifiutato quei video sarebbero finiti in rete e ciò avrebbe determinato la fine della mia carriera medica. Non guardarmi così, sono consapevole di aver sbagliato, di essere stato uno sciocco e di essere un uomo meschino e spregevole, ma pensa anche a cosa sarebbe successo se sul web fosse finito il video di un medico che fa sesso con le sue pazienti? Sarei stato messo alla gogna, nessuno avrebbe creduto alla mia versione dei fatti ed avrei perso l’unica cosa che mi aveva salvato dall’autodistruzione: il mio lavoro. Ho così accettato di essere una sua pedina”. Il senso di nausea aumentò a dismisura. “Quindi era tutta una recita? Hai finto di corteggiarmi affinché io scegliessi te e rinunciassi ad Andrea?”. I suoi occhi evitavano il mio sguardo. “Si. Siamo stati grandi amici fin dai tempi dell’università e ti ho sempre visto come una sorella e il doverti prendere in giro, al solo scopo di salvare la mia carriera, mi ha logorato l’anima. Non immagini neanche il sollievo che abbia provato quando nonostante tutto il tuo sentimento per Andrea è stato più forte e hai scelto lui! Dovevo continuare a recitare la parte di cane bastonato e così ho fatto ma sono contento di essermi finalmente liberato di questo enorme peso che mi stava schiacciando”. La rabbia prese il sopravvento sul mio controllo. “Non funziona così mio caro! Non puoi sganciare la bomba e aspettarti che io ti perdoni per le tue colpe, non ho parole per esprimerti lo schifo che provo verso quello che hai fatto. Mi fidavo di te, per mesi mi sono sentita in difetto verso i sentimenti che dicevi di provare nei miei confronti; ho colpevolizzato me stessa per provare attrazione verso di te, mi sono sentita morire dentro per aver tradito Andrea rispondendo al tuo bacio! Ora ti siedi con naturalezza su questa vecchia sedia sgangherata e cosa ti aspetti che dica? Che ti dia una pacca sulla spalla, un abbraccio ed amici come prima? Per non parlare della scenata con Angela! Io pensavo che fosse lei quella che stava approfittando di te!”. Gabriele scosse la testa. “Non mi aspetto nulla da te, non te l’ho raccontato per liberarmi la coscienza ed essere perdonato. Sono pronto a prendermi tutte le responsabilità delle mie azioni, Leonardo pensa che potrò provare la mia innocenza qualora Rebecca decida di mettere in atto la sua minaccia nei miei confronti. Ti ho detto la verità perché la situazione che state vivendo sta diventando molto pericolosa ed io non voglio che qualcuno si faccia male perché sono stato un codardo e ho ceduto al ricatto di una strega!”. Sarei mai riuscita a perdonarlo? Quell’uomo stanco che un tempo era stato un mio caro amico, un bravo dottore, ora era solo un essere ripugnante. “C’è lei dietro tutta questa storia?”. Gabriele gesticolò con le mani. “Non ne ho idea. Non mi ha mai messo a conoscenza dei suoi piani ma sapendo quello che è stata in grado di fare non mi stupirebbe se arrivasse a tanto”. Non riuscivo più a guardarlo nemmeno negli occhi, volevo solo che si allontanasse il più velocemente possibile. “Chi altro ne è a conoscenza?”. Gabriele cambiò posizione di nuovo visibilmente a disagio. “Leonardo Ricci ed ovviamente Angela”. Perfetto, quindi, non era stato il solo a ridere mentre io mi tormentavo, chissà quanto dovevo essere sembrata sciocca ai loro occhi. “Loredana, non potrò mai dire nulla che scagioni le mie colpe; sono consapevole dei miei errori. Appena Andrea si rimetterà gli chiederò personalmente scusa come ho fatto con te, sperando che un giorno possiate rivolgermi ancora la parola”. Evitai di guardarlo, ogni suo vocabolo era una lama tagliente che lasciava una profonda ferita sanguinante; non sapevo cosa dire, al momento, anche solo avvertire la sua presenza nelle mie vicinanze mi suscitava un enorme disgusto. Gabriele probabilmente dopo aver percepito il mio disagio decise di andarsene in silenzio senza aggiungere altro. Rimasta sola mi lasciai andare in un pianto liberatorio dando sfogo a tutta la rabbia accumulata e repressa, questo sarebbe stato l’unico momento di debolezza al termine del quale avrei raccolto il mio orgoglio ferito, i miei sentimenti in frantumi e tutta la forza per guardare avanti. Beatrice e Marco entrarono proprio mentre stavo asciugando le ultime lacrime. “Dovremmo smetterla di finire in un letto di ospedale, non abbiamo già dato abbastanza per quest’anno?”. Mia sorella era più spenta del solito, indossava vestiti informi e di almeno una taglia più grande che nascondevano le sue annunciate forme materne. “Mi dispiace che sia io, ancora una volta, la causa di tutti i problemi”. Marco la fece sedere sulla sedia accanto al letto, le mise una mano sulla spalla e dopo averle dato un leggero bacio sulla fronte ci lasciò da sole con la scusa di andare a recuperare dell’acqua fresca. “Ti rendi conto di quanto fortunata sei ad avere accanto un uomo come lui? E poi tra qualche mese avrai un bellissimo bambino tra le tue braccia! Questo periodo sarà solo un brutto ricordo”. Mia sorella sbuffò. “Un bambino che mi legherà per sempre ad uno psicopatico! E Marco? E’ un uomo straordinario ed io non sono la persona adatta per lui, aveva ragione sua madre, sono stata egoista a volerlo intrappolare in una storia più grande di noi”. Raccolsi tutte le mie forze e cercai di spostare la mano sulla sua. “Queste sono tutte sciocchezze! Marco ti ama profondamente e ti ha scelto nonostante il tuo passato, io non mi preoccuperei neanche per Smith, non abbiamo prove che ci sia lui dietro tutto ciò. Devi pensare solo al piccolo, a proposito, cosa dicono i medici?”. In Beatrice non vidi nessuna emozione e quando mi rispose sembrava un’estranea che mi stesse raccontando la situazione di una sua conoscente. “I flussi fanno sempre schifo ma fino a che non c’è un arresto di crescita si cerca di temporeggiare per portare avanti la gravidanza il più possibile”. Nessuna carezza alla pancia, nessuna emozione. “Sei andata dalla dottoressa Longhi? E’ molto brava e sono sicura che potrebbe aiutarti”. Lentamente tolse la sua mano dalla mia e si sistemò una ciocca di capelli sfuggitole dalla coda. “Nessuno può riparare quello che è difettoso in me, dovete rinunciare a sperare che le cose cambino. Prima lo capirete e prima sarà meglio per tutti”. Non feci in tempo a rispondere alle sue idiozie che Marco tornò e Beatrice lo pregò di accompagnarla a casa perché si sentiva stanca, così li salutai promettendo di rimettermi presto; se entrambi andarono via tristi e pensierosi un agguerrito Edoardo si precipitò nella camera. “Ci sono novità di Andrea?”. Scosse il capo con vigore. “No, ma dobbiamo parlare. Abbiamo recuperato il suo telefono ed abbiamo trovato diverse chiamate provenienti da uno stesso numero, telefonate ricevute in diversi momenti della giornata; grazie ad alcune veloci ricerche io e Giada siamo riusciti a risalire all’intestatario dell’utenza telefonica: una società francese ed in particolare al suo ceo Raul Belleville. Ti dice niente questo nome?”. Per un minuto cercai di fare mente locale ma non avevo la minima idea di chi fosse. “Sinceramente no”. Edoardo si avvicinò maggiormente. “E’ il marito di Rebecca Lal. Non credo sia stato lui a contattare più volte Andrea anzi sono sicuro che ci sia lei dietro tutte queste chiamate. Ho sentito anche la segretaria di Andrea ed ha confermato i miei sospetti e cioè sono settimane che puntualmente riceve diverse chiamate in ufficio da prefisso internazionale. In tutti i casi sembrerebbe che la conversazione non sia durata più di una decina di secondi quindi o Rebecca dall’altro capo non parlava oppure appena saputo che era lei Andrea metteva giù”. Da quanto tempo questa donna ci teneva sotto scacco? La sua bellezza e l’eco della malinconia che si propagava dalla sua figura accarezzavano i miei ricordi. “Non credo che Andrea ne fosse a conoscenza perché altrimenti me lo avrebbe detto. Forse aveva qualche sospetto, non posso metterci la mano sul fuoco”. Edoardo mi studiava attentamente. “Immaginavo. Quello che mi lascia più pensieroso è un’altra questione. Cosa è successo a Londra? Abbiamo trovato alcune chiamate indirizzate ad una cugina di mia madre, Sandy, nonché dei messaggi per la conferma di un appuntamento a casa sua. Perché mai mio fratello sarebbe dovuto andare a trovare una persona che forse prima di allora aveva visto solo un paio di volte?”. La domanda mi colse a bruciapelo, rimasi a fissarlo sperando di non essere tradita dalle mie stesse emozioni. “Sei si…sicuro? Magari l’incontro è saltato!”. Lo sguardo scettico di Edoardo mi fece subito capire che non se l’era bevuta. “Quindi ti stupirà sentirmi dire che ti saluta e ti ringrazia della visita?”. Impallidì, nel momento stesso in cui mi aveva posto la domanda era già al corrente della risposta e stava solo testando fino a che punto avrei mentito. “C…come hai detto che si chiama?”. Il ragazzo si avvicinò il più possibile. “Loredana, è vero che siamo soltanto dei ragazzi e che secondo voi certe questioni possono essere risolte solo dagli adulti ma continuare a mentire dove vi ha portato? Vi avevo già detto che il viaggio a Londra era sospetto e pensare che mio fratello mi abbia fatto passare per uno sciocco mi fa ancora più rabbia. Ci state nascondendo qualcosa e se per capire chi o cosa ha ridotto mio fratello in fin di vita devo andare fino in fondo, lo farò; con o senza il tuo aiuto! Speravo che tu fra tutti non mi considerassi un incapace ed invece sapere di aver sbagliato fa male ma ne verrò a capo, come sempre”. La determinazione di Edoardo mi allarmò, dovevo assolutamente evitare che il nostro segreto venisse a galla. “Ascoltami bene, tutto quello che abbiamo fatto o detto è per il vostro bene; ci sono delle situazioni che sono molto pericolose e se lo sono per noi figuriamoci per voi! Non dovete sobbarcarvi problemi più grandi di voi, il vostro unico pensiero deve essere quello di studiare e di crearvi un futuro! Rispetta i sacrifici che abbiamo fatto, tieni al sicuro Giada e distoglila dall’idea di andare in fondo a questa faccenda; sono sicura che le mie parole ti stanno arrivando ed una volta superata la barriera dell’orgoglio capirai che quello che sto dicendo è solo per la vostra sicurezza”. Nella conversazione concitata non mi ero accorta che la porta della stanza si era nuovamente aperta ed erano entrate Aurora, Caterina e Giada. “Aspettiamo che ci bussi alla porta o prima o dopo vi deciderete a dire la verità sul nostro comune fratello?”. A posteriori non saprei dire di chi fosse lo sguardo più sconvolto ma in quel momento guardai Aurora come se fosse un drago a due teste.
   
 
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