Anime & Manga > Le bizzarre avventure di Jojo
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Autore: Giuly_2_21    04/06/2023    1 recensioni
PREQUEL/SPIN-OFF DI LOST IN THE ANIME MULTIVERSE E SEQUEL DI JJBA VENTO AUREO
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Dopo lo scontro con Diavolo a Roma Giorno riesce finalmente a salire ai vertici di Passione e diventarne il Boss.
Ma la strada per coronare il suo sogno è ancora lunga e irta di ostacoli.
Affiancato da vecchi e nuovi alleati e pronto a tutto pur di non venir meno alle promesse fatte, il ragazzo dovrà affrontare l'ombra che attanaglia l'Italia da decenni e regolare i conti con il suo passato e le conseguenze delle sue scelte.
Ma non sempre tutto va secondo i piani…
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NUOVO CAPITOLO OGNI LUNEDI (FINO A ESAURIMENTO SCORTE)
Genere: Avventura, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Giorno Giovanna, Guido Mista, Nuovo personaggio, Pannacotta Fugo, Trish Una
Note: Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'The Anime Multiverse Series'
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I suoi occhi sembravano aver perso la capacità di mettere a fuoco l'ambiente circostante e le sue orecchie di udire altri rumori se non un lungo e lugubre fischio. Giorno riuscì in qualche modo ad alzare la testa e mettersi seduto. Solo allora un'immagine nitida e crudele gli si parò davanti. 

Max era a terra, le braccia molli sul corpo, la testa circondata da un'aureola di sangue, gli occhi vitrei. Si precipitò da lui, estraendo il Gold Experience che appoggiò le mani sul foro sanguinante nel disperato tentativo di richiuderlo, di guarirlo, di salvarlo. Era tutto vano, questo lo sapeva già. Non era la prima volta che riusciva a guarire qualcuno in tempo. Eppure non riusciva ad accettarlo.

-Max!! Svegliati!! Ti prego!! Non può finire così!! Non ora!! Non qui!! Max!!- urlò percuotendolo.

Una mano tremolante gli afferrò la spalla, riportandolo alla realtà. Voltò la testa appena per vedere il volto di Fede, ancora troppo scosso per piangere. E infine poco più in là, incastrato nei sanpietrini, stava un oggetto simile a un lungo ago dorato coperto di sangue e cervella. Solo allora realizzò a pieno cos'era successo e quando lo fece, un nuovo dardo venne scagliato. Ma, a differenza di prima, Gold Experience si tramutò in Requiem e rimandò indietro il colpo sotto gli occhi confusi di Fede e Giorno.

I due sentirono poi una porta sbattere improvvisamente e una voce femminile urlare angosciata -Max!-. Si voltarono per vedere Elena cercare di avvicinarsi, nonostante i tentativi di Mista di tirarla indietro. 

Fede, sebbene sotto shock, aveva capito la gravità della situazione e quindi le urlò terrorizzato: -Elena! No! C'è un cecchino!-

Un altro colpo venne scagliato diretto alla ragazza che si girò di 180 gradi giusto in tempo per vederlo, ma non per evitarlo. Giorno rivide davanti a sé lo scenario di poco prima, ma a differenza di Max, lui era troppo lontano per spingere via Elena e salvarla. Gli salirono le lacrime agli occhi al pensiero che fra pochi istanti avrebbe assistito impotente alla morte di un'altra persona a lui cara. Ma poi un grido gli ridiede speranza.

-EXUVIA!! SHIELD!-

Una strana figura somigliante a un uomo con un'armatura a forma di coleottero verde smeraldo si mise in mezzo e deviò il colpo. Elena cadde, ma venne presa al volo da un ragazzo dalla pelle scura e una voluminosa chioma di capelli crespi nero pece. In contemporanea Giorno e Fede vennero raggiunti da una ragazza dai folti capelli rossi accompagnata da un'altra figura simile a un guerriero greco con il capo coperto da un elmo con due enormi corna di cervo dorate e un giavellotto in mano. 

Giorno li riconobbe subito. Il ragazzo si chiamava Michele Panzerotto, di anni 22, proveniente da una famiglia immigrata dalla Puglia, mentre la ragazza, coetanea di Michele, era di origine ligure e si chiamava Marinella Creuza. Entrambi erano tra le nuove reclute di Passione a cui era stato affidato il compito quella sera di pattugliare la zona insieme ad Amerigo Caruso e Sibilla Focaccina.

 -Creuza. Cosa sta succedendo?- chiese a quel punto alla rossa.

-Stavamo pattugliando la zona quando abbiamo visto qualcuno aggirarsi per i tetti e prima che ce ne rendessimo conto, aveva già colpito gravemente Amerigo e Sibilla. Lui è in ospedale e lei è...- spiegò lei, interrompendosi quando notò con orrore che la sua compare di ronda non era stata l'unica vittima di quella sera.

A quel punto anche Elena e Michele li raggiunsero e dovettero constare anche loro della morte del ragazzo. La prima si accasciò accanto al corpo e scoppiò in lacrime, mentre il secondo puntò lo sguardo su un punto imprecisato sopra i tetti con un'espressione furente in volto.

-Dannato codardo figlio di puttana! Non ti bastava la vita di Sibilla, pure quello di un innocente ti sei portato via?! Tira fuori le palle e fa vedere la tua faccia del cazzo!- urlò e per tutta risposta partirono altri due colpi che Exuvia parò, estendendosi come una lunga barriera protettiva su tutti loro.

-Dobbiamo colpirlo! Mari, usa il giavellotto- ordinò il ragazzo.

-Geordie non può lanciarlo senza sapere dov'è di preciso. Ed è l'ultimo colpo rimastogli- disse la ragazza.

-Ci penso io!- intervenne improvvisamente un'altra voce femminile. Alice era uscita dalla locanda con la pistola in pugno e sfruttando l'intangibilità e le onde concentriche saltò, arrivando a un'altezza superiore a quella del tetto. Individuò il cecchino e gli puntò la pistola contro, ma quando realizzò chi era perse la presa e la concentrazione.

-Alessio- riuscì a dire prima di venir colpita da due dardi. Fortunatamente non la colpirono in punti vitali, ma furono abbastanza gravi da impedirle di atterrare come si deve e infatti all'impatto la gamba si storse facendola urlare dal dolore. Mista e Marco cercarono di andare da lei, ma Fugo li bloccò consapevole che se fossero usciti sarebbero stati colpiti e quasi sicuramente uccisi. Non riuscì tuttavia a bloccare Trish. Il cecchino cercò di colpire anche lei, ma Space Girl fu rapida nell'ammorbidire la strada e modellarla, creando una specie di tettoia di sanpietrini lunga abbastanza da difendere sia la rosa che la bionda.

Il tutto avvenne davanti agli occhi di Giorno che, superato il momento di shock, era stato invaso da una rabbia viscerale dovuta al dolore e al senso di impotenza. Gli occhi vagarono da un punto all'altro della strada, in cerca di qualcosa che potesse tornargli utile per uccidere quel bastardo finché non si ricordò del dardo. Lo prese, lo ripulì dal sangue e lo trasformò in edera.

-Creuza. Dammi il giavellotto- ordinò freddamente. La ragazza, seppur confusa, eseguì. Il biondo vi avvolse intorno l'edera, glielo riconsegnò e le ordinò: -Lancialo-

-Ma...- cercò di protestare.

-L'edera gli darà da guida. Fidati, fallo- disse lui.

La ragazza riconsegnò l'arma a Geordie che, messosi in posizione, tirò. L'asta sibilò in aria, puntando a un punto preciso del tetto. Alcuni dardi cercarono di colpirla in volo, ma vennero respinti dall'edera. Infine raggiunse il tetto e colpì qualcuno che cacciò un urlo agonizzante. Un corpo cadde giù dal tetto e l'urto con il terreno gli fracassò la testa, ma visto che il giavellotto l'aveva centrato in mezzo al petto era probabile che fosse morto prima. 

Space Girl ed Exuvia abbassarono le difese e Giorno si avvicinò al corpo del nemico. Era vestito completamente di nero con un cappuccio calato in testa da cui tuttavia si potevano intravedere delle sottili ciocche argentate. Gli occhi viola, ormai vitrei, erano sbarrati e il suo viso esprimeva ancora la paura che doveva aver provato nel vedere l'arma arrivargli addosso. Spostando lo sguardo notò la ferita fatale e il braccio destro privo di mano. Solo allora capì perchè Alice non era riuscito a colpirlo. Era Alessio Guido, uno dei traditori di Passione rivelati da Luca Ghira, nonché autore insieme allo stesso Ghira e a Leonardo Izzo del tentato stupro di Alice.

Avrebbe voluto essere sollevato di aver levato di torno un soggetto così tanto rivoltante e dannoso per l'organizzazione, ma a prendere posto della rabbia fu una disperazione sorda e totalizzante. Le sue ginocchia cedettero e se non fosse stato per Mista sarebbe crollato a terra accanto al cadavere. E infine pianse.

***

Non ricordava molto di quello che era accaduto in seguito. Mista l'aveva caricato in macchina e portato alla villa, mentre Fugo e gli altri erano rimasti lì a sistemare il disastro. Una volta lasciato al sicuro in camera sua in compagnia di Polnareff, era tornato indietro.

Da allora erano passati forse una trentina di minuti durante i quali Giorno era rimasto sdraiato sul letto a guardare il soffitto mentre il francese cercava come poteva di consolarlo. Aveva smesso di piangere, ma non si sentiva affatto meglio. Non riusciva a smettere di pensare all'accaduto e più ci pensava più sentiva il cuore dilaniarsi.

Com'era potuto succedere? Perchè non era riuscito a proteggere Max?

Alzò il busto dal materasso e pronunciò: -Requiem-

Polnareff sobbalzò, ma fu l'unica risposta che ottenne.

-Gold Experience Requiem- riprovò irritato. Nessuna manifestazione.

Aprì allora il cassetto dove conservava la Freccia Stand. 

-GioGio. Cosa vuoi fare?- si allarmò Polnareff.

Ignorandolo Giorno afferrò la freccia, evocò il Gold Experience e cercò di colpirlo, ma il Requiem si manifestò prima e lo bloccò.

-Così rischi di ammazzarti- lo ammonì.

-Dov'eri quando Max stava morendo?!- urlò adirato Giorno -Perchè non hai fermato il dardo?!-

-Così doveva accadere- rispose secco lo stand.

-Così doveva accadere?! Stai scherzando?!- urlò afferrandogli le spalle e scuotendolo.

-Ti pare che sia tipo da scherzi?- domandò retorico Requiem, facendolo irritare ancora di più.

-No! Non doveva andare così!- sbottò Giorno iniziando a percuotere di pugni il petto dorato di GER -Max doveva vivere, diventare un appuntato come suo padre, sposarsi, avere figli, morire di vecchiaia! Dovevo essere io a morire, non lui!!-

-GioGio- sussurrò Polnareff rammaricato.

-No, invece- ribatté lo stand afferrandogli i polsi -Massimo Corrà doveva morire oggi, sacrificandosi per salvare il suo migliore amico da morte certa. Questo era il destino che avete scelto e io non potevo in alcun modo cambiarlo-

-Il... destino che avete… scelto??- boccheggiò confuso Giorno.

Il Requiem annuì.

-La morte è un destino ineluttabile a cui nessun essere vivente può scampare. A ognuno, però, è concesso decidere il come, il dove e il quando.
Ogni azione e decisione, consapevole o meno, comporta delle conseguenze le quali giocano un ruolo importante nel destino di una persona insieme ai fenomeni casuali e le conseguenze delle scelte altrui.
Perciò dire che l'uomo sia fautore del proprio destino è corretto, solo che non è l'unico, ma uno dei tanti-

-Quindi è anche a causa della mia scelta di non allontanarlo se Max è morto??- chiese Giorno a testa bassa e con voce carica di angoscia.

-Sì- confermò lo stand -È dovuto a questo, ma anche alla sua decisione di rimanerti accanto pur consapevole del pericolo, di essersi messo in mezzo tra te e il dardo, della volontà di Alessio Guido di ucciderti quel preciso momento e in quel preciso luogo. Come ho detto, il destino non si può ridurre tutto a una singola scelta-

-Ma... non è giusto- protestò debolmente il ragazzo.

-Il destino non è né giusto né sbagliato, Giorno Giovanna. È e basta-

-E qual è il mio? Perchè non sono morto a Roma con Bucciarati e Narancia? O in Sardegna con Abbacchio? Perchè sono ancora qui?-

GER gli prese delicatamente il volto tra le mani e gli disse: -Perchè tu hai scelto di lottare e immolarti per una causa superiore, Giorno Giovanna. L'ha scelto quando hai deciso di emulare il gangster che ti ha salvato; l'hai scelto quando hai fatto quella promessa davanti alla tomba dei parenti di Massimo, Elena e Federico; l'hai scelto quando sei entrato in Passione con l'intenzione di cambiarla e l'hai scelto quando ti sei pugnalato con questa freccia per avere il potere di sconfiggere Diavolo.
Io sono il naturale risultato delle tue scelte ed è mio preciso compito fare in modo che il destino da te costruito passo dopo passo faccia il suo corso.
Tu sei destinato a fare grandi cose per gli altri, Giorno Giovanna, ma per farle purtroppo non ti sarà concessa sempre una vita pacifica e serena-

-E ne varrà la pena?- chiese Giorno con voce affranta.

-Quando arriverà il momento lo saprai- rispose enigmatico lo stand.

Il biondo si divincolò dalla sua presa e si portò le ginocchia al petto, chiudendosi a riccio.

-Se le cose stanno così, allora puoi andare- ordinò sommesso.

GER allora ripose nuovamente la Freccia nel cassetto e scompare così come era apparso.

Per diversi minuti la stanza rimase in assoluto silenzio. Le parole dette da GER erano state chiare e totalizzanti. In un altro contesto, forse, il fatto che le scelte individuali potevano veramente cambiare il corso del destino sarebbe stato confortante, ma adesso sembrava solo un altro modo sadico con cui gli uomini si precludevano qualunque altra strada.

Polnareff, riflettendoci su, si rese conto di quanto le sue scelte avevano influenzato e continuassero a influenzare il suo destino anche a distanza di anni.

Aveva scelto di uccidere l'assassino di sua sorella per vendicarla e così aveva fatto. Aveva scelto di continuare a seguire gli Stardust Crusaider per sconfiggere DIO Brando e così aveva fatto. Ma quando era tornato al suo paese natale, si era reso conto che nulla sarebbe stato come prima. L'assassino di Sherry, l'incontro con i Joestar, lo scontro con DIO e la morte di Abdul, Iggy e Kakyoin gli avevano lasciato un segno profondo nel suo animo che non poteva essere ignorato. Per questo non aveva esitato quando la SPW Foundation l'aveva chiamato per cercare le frecce. Per questo era deciso di continuare a collaborare con la SPW e Giorno nonostante le numerose ferite. Non poteva più stare fermo a guardare. Non lui che era sopravvissuto a DIO e Diavolo a discapito di tanti altri. Non lui che aveva ancora il potere di fare qualcosa. Lui doveva raccogliere l'eredità dei caduti.

Un bussare improvviso interruppe quel flusso di pensieri. Giorno si asciugò gli occhi e andò ad aprire. Erano Mista e Fugo di ritorno dal Mille Bolle Blu.

-Federico, Elena e Trish sono stati scortati a casa; i gemelli, Panzerotto e Creuza stanno pattugliando la zona, ma sembra essere tutto tranquillo. E Amerigo sembra essersi ripreso- disse Mista -Mi dispiace molto, GioGio. Era un bravo ragazzo-

Il giovane boss annuì appena.

-GioGio- esordì Fugo -Quello che è successo è stato orribile e non oso immaginare quanto sia doloroso per te, ma ti prego non mollare. Non è ancora finita. La Carboneria continuerà a tornare e a minacciare di distruggere tutto ciò che abbiamo costruito in questi ultimi mesi. Non puoi lasciare che...-

-Non ho mai avuto intenzione di mollare- lo interruppe Giorno.

Alzò la testa e i suoi compagni si resero conto che la fiamma di determinazione nei suoi occhi non era stata scalfita dal dolore. Anzi, si era fatta ancora più luminosa di prima.

-Non starò fermo a guardare mentre l'organizzazione che ha ucciso Max e Dio solo sa quanti altri innocenti continua a vivere. Le mie intenzioni non sono cambiate- continuò deciso -Però non posso più commettere lo stesso errore, perciò...-

Un groppo in gola gli impedì di finire. Come un fiume in piena, venne invaso dai ricordi dei bei momenti passati insieme ai suoi amici e sentì una dopo l'altra le loro parole.

-Deve essere lei a scegliere. Capisco la vuoi proteggere, ma non puoi negargli il libero arbitrio-

-Non devi sempre sacrificarti per gli altri. Anche tu hai diritto di essere felice-

-So che cosa vuoi dire, ma no. Non troncherò sei anni di amicizia per una semplice paranoia-

-Se vuoi proteggerci, allontanarci non sarà la soluzione-

-Promettimi che ti darai una possibilità con lei. Promettimi di essere felice-

Non voleva farlo. Non voleva, ma doveva.

-Perciò...??- insistette Mista.

-Ho bisogno di un favore- affermò Giorno.

***

Napoli, 10 giugno 2001

-Che cazzo significa che non vuole avere più a che fare con noi?!- sbraitò Fede sbattendo violentemente le mani sul tavolo del bar dove lui, Elena, Trish, Mista e Fugo si erano seduti per parlare.

Era sempre stato un ragazzo pacato e riservato, ma questo era troppo. Prima la morte di Max, poi la notizia da parte di suo padre che Giorno si era ritirato da scuola e infine la scoperta che quest'ultimo, al posto di stare vicino a lui, Trish ed Elena, voleva tagliare i ponti con tutti loro. E la cosa peggiore era che manco si era degnato di dirglielo di persona.

Mista e Fugo non si scomposero.
-Giorno ritiene che per la vostra sicurezza sia meglio che non abbiate più contatti con lui- ripeté con calma Mista.

-Per la nostra sicurezza. Certo, come se smettendo improvvisamente di stare con noi la Carboneria non ci toccherà più- ribatté lui irritato.

-Faremo in modo che non possa toccare né voi né le vostre famiglie- lo rassicurò Fugo, ma non bastò a calmarlo.

-Non ha alcun cazzo di senso. Se ci proteggerete allora la Carboneria saprà che siamo importanti. La nostra posizione non migliorerà di certo-

-Vuoi morire allora?- domandò Fugo, iniziando a irritarsi.

-No. Voglio che il mio amico non si nasconda dietro un dito e affronti la questione faccia a faccia- ribatté Fede.

-Peccato ne abbia altre ancora più vitali di cui occuparsi-

-Se Passione è più importante, allora tanto valeva tornare a scuola da noi- affermò cercando di nascondere gli occhi lucidi. Si alzò di scatto dal tavolo e prima di andarsene aggiunse: -Sapete che c'è?! Se le cose stanno così, allora che se ne vada a fanculo lui e tutta 'sta storia-

-Ehi. Dove vai?- disse Fugo. Non ottenendo risposta, imprecò un -dannazione- e si alzò per raggiungerlo.

Elena, rimasta in silenzio per tutto il tempo con lo sguardo spento e senza toccar cibo, si alzò anche lei.

-So cosa sta pensando. Comprendo le sue azioni e le accetto, per quanto facciano male- disse e rivolgendosi in particolare a Mista aggiunse: -Dagli solo questo messaggio da parte mia. Altruismo non significa abnegazione. E curarsi nella propria salute mentale non significa essere egoisti-

Infine raggiunse anche lei Fede per cercare di farlo ragionare.

Trish la guardò andare, ma non disse nulla continuando a tormentare il braccialetto che aveva al polso.

-Stai bene?- le chiese Mista.

-Sono stata meglio- rispose vaga lei -Non è che mi puoi riportare a casa?-

Lui annuì e dopo essersi accordato con Fugo salì in macchina con lei. Non parlarono molto durante il tragitto, immersi com'erano nei propri pensieri.

Una domanda in particolare continuava a tormentare Trish. GioGio si era allontanato per proteggerli e questo lo capiva benissimo. Del resto Fede ed Ely non avevano stand o poteri particolari. Non erano nella posizione di proteggere nessuno, nemmeno loro stessi.

 Ma lei che era una sopravvissuta e una portatrice di stand capace di salvare sia sé stessa che gli altri, quale scusa aveva, invece, per stare in disparte mentre i suoi amici rischiavano la vita?

Certo, quella battaglia non era un affare che la riguardava nello specifico, eppure il senso di colpa la divorava ogni volta che vedeva Mista rientrare in casa sporco di sangue, Fugo allenarsi con gli Zeppeli oppure il volto stanco o triste di Giorno. Le si strinse nuovamente il cuore al pensiero di non poter fare nulla quel ragazzo che tante volte l'aveva aiutata e verso il quale provava qualcosa che ancora non aveva il coraggio di definire. Cosa doveva fare, quindi? Doveva scappare, lasciando da parte tutto e tutti oppure intervenire in qualche modo? Qual era il suo destino?

Autrice time

All'inizio Massimo Corrà doveva essere un semplice personaggio di contorno, nato al solo scopo di dare un nome a qualche compagno di classe di Giorno. Ma scrivendo il capitolo 6, dove lui, Elena e Fede apparivano per la prima volta, ho pensato di sfruttarli in altri modi. Il primo era quello di dare un po' di spessore alle motivazioni di Giorno nel diventare il Boss di Passione, ma poi anche per evidenziare come la sua vita sarebbe cambiata dallo scontro con Diavolo in poi. Nessuno ha mai detto che sarebbe stata tutto rosa e fiori e la morte di Max  ne è la dimostrazione. Credete che la decisione di GioGio di tagliare i ponti con gli amici sia una buona idea?Cosa pensate farà d'ora in poi? E Trish?

Purtroppo per le risposte dovrete tendere più a lungo del previsto. La sessione estiva è alle porte e io devo studiare. Spero con tutto il cuore di tornare entro la fine di settembre. Intanto fatemi sapere cosa ne pensate della storia fino a questo punto. 

Ci vediamo prossimamente. Ciao, Giuly♡

   
 
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