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Autore: GladiaDelmarre    05/06/2023    1 recensioni
Joel ed Ellie stanno compiendo un viaggio difficile, dove rischiano la vita quotidianamente, ma allo stesso tempo possono anche succedere cose sorprendentemente belle. Ogni capitolo rappresenta uno di questi momenti.
Se questa storia vi piace, fatemelo sapere!
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Queste piccole OS partono da un'iniziativa con la mia amica Martina, con 10 prompt+1 a Maggio e altri 6 a Giugno.
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Cenni di underage - linguaggio volgare - age gap - violenza tipica del canon
Genere: Avventura, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Ellie, Joel
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Not all those who wander are lost'
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“Non mi piace qui.”

Ellie aveva visto Joel voltarsi verso destra, e poi lui l’aveva spinta oltre il vecchio guardrail, cadendole addosso di peso. 

“Ma che cazzo…?” aveva esalato Ellie, semi schiacciata sotto il peso di Joel.

 

Un proiettile aveva colpito l’asfalto screpolato esattamente dove si trovavano loro solo un attimo prima. 

 

“Fa silenzio” le aveva intimato. Poi l’aveva trascinata dietro il cespuglio più vicino.

 

“Hey, amico!!” qualcuno stava urlando dal sovrappasso.

Ellie vide un bagliore metallico tra i blocchi di cemento che bordavano l’interstatale. Probabilmente era quello che aveva attirato lo sguardo di Joel.

 

“Lasciaci la donna, e forse ti faremo andare via sulle tue gambe”.

“Sì, anche se te la sei già scopata a noi non interessa”.

 

Risate.

 

“Vaffanculo!” urlò di rimando Ellie.

 

Un altro colpo di proiettile fischiò sopra le loro teste.

 

“Sta zitta, Ellie!” sibilò Joel.

“Quelle teste di cazzo hanno detto…”

“Ho sentito. Ora stai zitta e ascolta.”

“Ma Joel…”

“Ellie, vuoi stare zitta un attimo? Dobbiamo arrivargli alle spalle. Io devo arrivargli alle spalle.”

“No Joel non ti lascio andare solo…”

“Tu devi restare qui e coprirmi, hai capito? Prendi questa” le spinse tra le mani la sua 9mm. 


Ellie guardò sbalordita le due pistole. Aveva due pistole. La sua .32 e la 9mm di Joel.

 

“Non sparare mai due colpi insieme. Spara con una, poi con l’altra. Guadagnami del tempo, hai capito ragazzina?”

Ellie annuì.

Joel la guardò per un istante, poi annuì anche lui.

 

“Dai, amico vogliamo solo farci un giro con lei!” aveva gridato nuovamente uno degli uomini.

 

Ellie si sporse appena, e sparò il primo colpo nella direzione di quella voce. 

Joel iniziò a correre.

 

Lei sparò altri due colpi.

 

Joel era ormai fuori dal suo campo visivo, ma Ellie era concentrata a cercare di far fuori quelle teste di cazzo nascoste sul sovrappasso.

 

“Figli di puttana!” urlò lei “Venite qui a prendermi se avete il coraggio!” 

 

C’erano macchine sparse ovunque, sia sulla strada asfaltata che stavano percorrendo prima di essere attaccati, sia sulle due collinette ai lati, dove le giunzioni in salita portavano al sovrappasso. Ellie aveva visto qualcuno muoversi tra le carcasse delle auto, e non aveva intenzione di restare ferma come un topo in trappola. Sentì degli altri colpi, un’arma diversa probabilmente, e non da quel lato. Doveva sbrigarsi, Joel poteva avere bisogno di aiuto.

Respirò a fondo una, due volte. 

Si alzò con una pistola per mano e sparò nella direzione in cui aveva visto del movimento, e poi corse dalla parte opposta, risalendo il pendio più velocemente possibile. Era più ripido di quanto pensasse, e le sue Converse non facevano presa quanto avrebbe sperato. 

 

“Quella puttana mi ha preso” aveva esclamato una voce.

“Puta, ti faremo a pezzi hai capito?”

 

Lei si voltò e, come al rallentatore, vide uno dei banditi puntare un fucile verso di lei e fare fuoco. Ellie fece forza sulle braccia per issarsi sopra il margine del sovrappasso. Solitamente era Joel a spingerla quando doveva arrampicarsi, ma era così carica di adrenalina che riuscì comunque a farcela. Il proiettile la mancò di meno di mezzo metro. 

Corse a nascondersi dietro la carcassa di un furgone, ansimando per lo sforzo. 

 

Pensa Ellie, pensa!

 

Si spostò rapidamente in modo da avere la visuale migliore possibile del punto di accesso. I due uomini raggiunsero in fretta il punto dove si era arrampicata, ma non appena uno dei due si affacciò Ellie puntò entrambe le pistole, sparandogli in faccia due colpi a bruciapelo. Sangue e materia cerebrale le schizzarono addosso, imbrattandole il viso e i vestiti, e l’uomo ricadde all’indietro, fuori dalla sua vista.

 

“Jesucristo, Andres!! Maledetta puttana, ti farò pentire di quello che hai fatto!” urlò l’altro.

 

Ellie si allontanò china, sgattaiolando tra un’auto e l’altra, inorridita dal modo in cui il volto di quell’uomo si era squarciato di fronte a lei. Si appoggiò con la schiena per qualche secondo, respirando pesantemente e cercando di calmarsi. Sentiva la gola chiudersi e le orecchie ronzare, e per un attimo pensò di essere sul punto di svenire. Alle sue spalle, Joel stava combattendo un’altra battaglia. Lo aveva visto con la coda dell’occhio, a qualche decina di metri da lei, corpo a corpo con qualcuno. 

 

Non posso svenire, o sono morta. Coraggio gambe, non fatemi scherzi proprio adesso. Joel ha bisogno di me.

 

Stava per muoversi verso di lui, quando una mano l’agguantò per la maglietta, trascinandola oltre il cofano a cui era appoggiata. Sbattè violentemente la testa in terra, restando stordita per un attimo. L’altro uomo le fu addosso in un attimo, urlandole qualcosa in una lingua che lei non conosceva.

 

“Puta de mierda, te voy a matar!”

 

Ellie aveva perso entrambe le pistole, e brancolava con le dita sull’asfalto nella speranza di riuscire a trovarne almeno una.

Senza nemmeno rendersene conto, la sua mano destra era volata alla tasca posteriore dove teneva il coltello di sua madre, e lo aveva affondato nella coscia dell’uomo un attimo dopo. Quello lanciò un urlo, che gli morì in gola un attimo dopo quando Joel lo centrò in faccia con una sbarra di ferro. Lo colpì altre due, tre volte, e la testa si ridusse a una poltiglia rossastra che andò a chiazzare la pavimentazione crepata.

 

“Ragazzina, stai bene?”.

 

Joel si inginocchiò accanto a lei. Aveva uno zigomo spaccato e le nocche arrossate.

Ellie era ancora stesa a terra, con gli occhi spalancati e le dita contratte.

 

“Ellie. Tutto bene? Sei ferita?” disse lui, con una voce più dolce del solito. 

 

Lei scosse la testa.

 

“Sto bene”.

 

“Ce la fai ad alzarti?”

 

Non aveva voglia di alzarsi. Non poteva riposare ancora cinque minuti? Due minuti. Due minuti erano un tempo giusto, se li era meritati. 

 

“Sì”

“Coraggio allora. Non possiamo restare qui”.

 

Lui la aiutò ad alzarsi, tirandola su per una mano.

 

Recuperarono le armi e gli zaini, e si incamminarono allontanandosi dall’interstatale.

 

“Joel, come facevi a sapere che era un’imboscata?”.

“Troppe auto sparse, quasi messe ad arte. E poi te l’ho già detto. Sono già stato in questa situazione molte volte. Da entrambe le parti”.

 

Spero che tu non abbia mai ucciso ragazzini come me, Joel. Lo spero tanto.







Note: durante il mese di Giugno continuerò questa raccolta, con sei nuovi prompt, che pubblicherò ogni cinque giorni. Martina (https://www.instagram.com/martina_huni/ o https://www.instagram.com/martina_a_duck/
) questa volta non dipingerà, almeno però ora, ma proverò quando riesco a fare qualcosa io! Nel frattempo però questi sono i prompt di Giugno!

 
   
 
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