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Autore: lunadivergente21dw    07/06/2023    1 recensioni
In seguito agli avvenimenti di Vienna Tony crea la sua squadra e nel farlo opta per nuovi membri, uno ovviamente è Peter Parker.
Poi c'è Amelia, che Tony vede come una figlia.
Amelia ha dei poteri particolari e quando Tony chiede il suo aiuto lei non si tira indietro.
Avrebbe aiutato Tony a qualunque costo, o almeno così credeva, perchè quando degli occhi di un azzurro ipnotico cominciano a tormentarla qualcosa dentro di lei scatta.
Genere: Comico, Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: James ’Bucky’ Barnes, Nuovo personaggio, Peter Parker/Spider-Man, Tony Stark/Iron Man
Note: Movieverse, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 31
Vecchie storie e nuovi incontri

 
Words count: 3151










Le ore erano passate lentamente e Amelia non era riuscita a trovare pace nell'attesa. E il fatto che il suo super soldato preferito fosse impegnato in alcuni incontri per una futura missione non migliorò la situazione.
Va bene, doveva ammettere che la sala riunioni è solo due piani più sotto rispetto a quello delle camere e che avevano pranzato insieme durante la pausa.
Aveva anche passato il pomeriggio con Wanda, dato che come lei non era stata convocata per la missione. Per questo non avrebbe dovuto avere problemi a far passare il tempo, ma l'agitazione mista alla gioia di rivedere l'amica non le dettero pace per tutto il giorno.
Ma ora era ormai sera e lei era fuori, seduta su una delle panche vicino all'ingresso a osservare i cancelli.
Ilenia le aveva mandato un messaggio dicendole che Happy era passato a prenderla e che sarebbero arrivati presto. Il messaggio era di mezz'ora fa e Amelia era rimasta seduta fuori per tutto il tempo dopo aver chiesto agli altri per la millesima volta se erano davvero d'accordo sul fatto che Ilenia sarebbe rimasta al quartier generale per qualche giorno.
All'inizio aveva intenzione di prenotarle un hotel più vicino ma loro avevano insistito perché venisse lì. E Ilenia aveva accettato dopo essersi assicurata della normalità del cibo assunto dai supereroi.
Amelia abbozzò un sorriso al pensiero per poi scattare in piedi quando i fanali di una macchina illuminarono il vialetto. 
Happy parcheggio lì davanti e Amelia si avvicinò stringendosi di più nella giacca.
-Grazie Happy, è stato bello conoscerti!-
Amy guardò l'autista incuriosita e lui scrollò le spalle. 
-Lei è simpatica-
Ridacchiò prendendo lo zaino dell'amica mentre lei recuperava la valigia. -Happy, vuoi entrare? Sam ha preparato una crostata alle mele-
-No, grazie. Io e May abbiamo la serata pizza e Downton Abbey-
-Oh, allora ti lascio andare, grazie ancora e salutami May!-
-Sembra simpatica questa May- Commentò Ilenia mentre entravano nel quartier generale.
-Lo è, te la presenterò un giorno- disse Amelia. -Oh, attenta alle attrezzature, le hanno lasciate ovunque- disse indicando frecce, scarpe e altri aggeggi da spie sparpagliati per il corridoio d'ingresso.
-Non dare la colpa agli altri, vedo i tuoi pattini proprio lì-
-Sì beh, li stavo per riportare al loro posto- disse con una risata imbarazzata.
-Non ci credo ma va bene…- disse divertita l'altra. -Oh, Captain America, ciao- aggiunse poi notando qualcuno scendere le scale.
-Steve può bastare- disse il biondo stringendole la mano. -Benvenuta, sono tutti in cucina e non vedono l'ora di conoscerti- continuo con un sorriso.
Ilenia spostò lo sguardo da lui a Amy -Oh? Non pensavo di incontrare tutti-
-Dovete comunque passare per la sala- fece notare Steve prendendole la valigia.
Amelia ridacchiò vedendo l'espressione dell'amica. -A lui piace prendere le valigie, è nel suo istinto cavalleresco- spiegò ricordando come aveva fatto la stessa cosa con lei appena arrivata al quartier generale. -E nella sua fibra morale- aggiunse poi guadagnandosi una risata sarcastica dal super soldato.
-Beh, sta attento che ho preso dei ricordini e il modellino del ponte di Brooklyn era in una posizione critica quando ho chiuso la valigia- 
A Steve bastò sentir nominare Brooklyn per sorridere come un ragazzino per poi cominciare a tartassare la giovane di domande per assicurarsi che avesse visitato le cose importanti della sua città natale.
Amelia seguì i due ascoltando la conversazione con un sorriso divertito finché non raggiunsero la sala.
-Tu devi essere Ilenia, è un piacere conoscerti. Permettimi di portare le tue cose nella camera che ti abbiamo preparato- Disse subito Visione prendendo la valigia dalle mani di Steve per poi sparire attraverso la parete.
-È normale anche questo- le mormorò Amelia.
-Chi ha mandato Rogers a spaventare gli ospiti con le sue buone maniere?-
-Ah ah ah- rispose con tono sarcastico il super soldato.
Natasha gli fece l'occhiolino sorridendo divertita, poi si avvicinò e porse la mano a Ilenia. -Piacere di conoscerti, è bello sapere che Amelia ha amici al di fuori di questo gruppo di disadattati- le sussurrò.
-Sei compresa anche tu nella descrizione- le disse Steve.
-Prima regola, mai sussurrare niente perché i super soldati ti sentono-
-Seconda regola, mai pensare qualcosa perché io posso sapere tutto- Scherzò Wanda, arrivando dalla cucina con un piattino di biscotti speziati tra le mani. -Tradizione sokoviana- le disse dandole il piattino.
Ilenia lo prese sorpresa. -Oh, wow... Grazie, non dovevi- disse balbettando un pochino dato che la sua seconda Avenger preferita le aveva apena dato un piattino di biscotti.
-Io non ho avuto la fortuna di ricevere qualcosa quando sono arrivata- commentò Amy offesa andando in aiuto dell'amica.
Wanda alzò le spalle. -Non posso leggerti la mente, non ero sicura meritassi dei biscotti- Disse facendole l'occhiolino.
-Li meritavo di sicuro- rispose lei con un piccolo broncio.
-Non può leggerti nel pensiero?- chiese confusa Ilenia nello stesso momento.
-Oh sì, poi ti spiego- disse Amelia, poi fece una faccia confusa. -Cioè, non c'è niente da spiegare perché non so come riesco a farlo-
-Perché sei mezza aliena- Le ricordò Clint da dietro di loro mentre teneva in equilibrio una torre di scatole provenienti dalla loro pizzeria preferita.
Ilenia aspettò una risata che indicava uno scherzo, ma quando non arrivò guardò Amelia ancor più confusa.
Amy sospirò lanciando un'occhiataccia a Clint, il quale le rivolse un piccolo sorriso di scuse sperando di scamparla. -No, non te la cavi così- gli disse prendendo due pizze dal mezzo della torre, grata che la pizzeria avesse scritto i gusti sul lato e felice di aver fatto perdere un po' l'equilibrio a Clint.
-A me basta non vedere gli occhi e i capelli fiammeggianti e sono a posto- le disse facendole l'occhiolino.
Natasha guardò l'amico divertita mentre cercava di rimettere la pila di scatole in equilibrio facendole barcollare da destra a sinistra con mosse azzardate, tanto che anche Sam e Bucky che erano rimasti in cucina si avvicinarono preoccupati per la loro cena. -Tutti quegli anni al circo sono serviti- commentò.
-Non è poi così difficile portare delle pizze- e disse confuso.
La rossa cercò di non ridere in anticipo per quello che stava per dire. -Intendevo dire che sei proprio un pagliaccio.-
Da lì cominciò uno dei soliti battibecchi tipici della squadra e Amelia decise che era ora di filare. Prese per mano Ilenia facendo levitare le pizze con i propri poteri e prima di uscire dallo scompiglio generale si fermò davanti a Sam e Bucky. -Sam, Bucky, lei è Ilenia. Ma ve la presenterò meglio domani, vi va?- chiese rivolta soprattutto a Bucky che annuì.
Sam le strinse la mano. -Fa niente, vi preparerò i miei pancake speciali. D'altronde domani niente allenamento. Vero Steve?- Chiese poi rivolto al biondo che stava aiutando Clint.
-Fate quello che volete- Rispose lui esasperato.
-Fantastico.- Mormorò Sam dando il cinque a Wanda che stava iniziando una piccola danza della vittoria.
Amelia cercò di non ridere mentre portava via Ilenia, la quale era già sopraffatta dalla presenza ingombrante dei supereroi.
Ma poi si ricordò che stava per raccontare alla sua migliore amica una lunga storia e che non sarebbe stato facile. Quindi prima di svoltare l'angolo lanciò un ultimo sguardo a Bucky.
Lui la stava già guardando ovviamente. Se da una parte Wanda, con il potere della telepatia non riusciva a leggerle il pensiero, dall'altra c'era Bucky.
Bucky che senza nessun potere riusciva a capire tutto quello che le passava per la mente.
Per questo in quel momento, mentre le sorrideva, riusciva a leggere nei suoi occhi mille parole d'incoraggiamento.
Ilenia la tirò bruscamente di lato quando si accorse che non stava badando a dove metteva i piedi e di conseguenza stava per andare a sbattere contro il muro.
-Scusa, grazie- disse imbarazzata rivolgendo un altro sguardo a Bucky prima di prendere l'ascensore con l'amica.
La suddetta si appoggiò alla parete dell'ascensore incrociando le braccia. -Devo ammetterlo, ho aspettato anni nella speranza di vedere quello sguardo.
-Quale sgaurdo- Chiese confusa.
Ilenia quasi roteò gli occhi divertita. -Lo sguardo che continui a rivolgere al migliore amico della tua crush adolescenziale- le disse.
Amelia, all'improvviso rossa dalla testa ai piedi, la guardò sorpresa. -Cosa? No, stavo...- Ma allo sguardo che le rivolse l'amica non riuscì a dire altro, quindi finì per sospirare. -Pensavo volessi sentire cose più complicate e meno divertenti-
L'altra annuì solo perché aspettava delle risposte da troppo tempo, ma non avrebbe di sicuro lasciato perdere il discorso.
E infatti: -Va bene, prima il dovere e dopo il piacere, risponderai più tardi al secondo interrogatorio- Affermò proprio mentre l'ascensore si aprì. -Andiamo- Disse prendendola per il polso per trascinarla fuori e dirigendosi subito verso la sua camera.
-Aspetta, magari vuoi rinfrescarti. ti mostro la camera così puoi sistemarti...-
Ilenia la interruppe subito. -Sciocchezze, sono fresca come una rosa. Ciao Freddie- disse entrando nella camera e prendendo posto su una delle due poltrone a sacco nell'angolino accanto al letto. -Ma accetto volentieri la pizza- Disse indicando le scatole che Amelia teneva ancora tra le mani per poi indicarle l'altra poltrona che avvicinò un po' alla sua.
Amy non si era accorta di essersi bloccata sulla soglia della porta e avanzò qualche passo prima di tornare indietro e chiudere la porta. -Va bene...- Disse sedendole accanto per poi passarle la sua pizza.
-L'altro giorno ho provato la pizza in un posto strano con quelli del gruppo, ho preso paura vedendo arrivare qualcosa più grande del piatto e di me- Scherzò Ilenia aprendo la scatola e prendendo una fetta di pizza.
Amelia sorrise e la ringraziò con lo sguardo per aver tentato di placare la sua ansia. -Ancora non mi sono abituata alle porzioni americane- Le confessò prendendo un piccolo morso dalla sua pizza per poi rimettere la fetta al suo posto. -Meglio cominciare, vero?- Le chiese poi senza guardarla.
-Quando sei pronta.- La rassicurò l'amica posando a sua volta la pizza.
Lei prese un grande respiro, chiuse gli occhi e cominciò la storia dalla caverna dove era finita quando era piccola e dell'incontro con Tony. Per poi decidere di saltare direttamente alla storia dell'aeroporto in Germania. -Ricordi quando non ti ho risposto per tutto il giorno e mi sono presentata a casa tua con...-
-Con la costola incrinata, un aspetto orribile e i nervi a pezzi? Lo stesso giorno in cui si sentivano notizie sugli Avengers e sull'aeroporto ovunque? Sì Amy, ho fatto due più due-
Amelia la guardò sorpresa e poi annuì. -Beh, avevo litigato con Tony per varie incomprensioni e poi non si è fatto più sentire per anni. Anche se a quanto pare mi controllava da remoto-
-Finché non sei sparita dopo avermi detto che i tuoi ci avrebbero portato a Firenze per il weekend?-
Annuì piano. -Quella sera mentre tornavo a casa mi hanno teso un'imboscata... Le stesse persone che avevano organizzato il mio rapimento quando ero piccola...-
E riuscì a raccontarle degli esperimenti, dell'Hydra, di Plokhey, di come aveva scoperto che i suoi genitori facevano parte della stessa organizzazione che le aveva tolto tutto prima di voltare le spalle ad essa e ai loro superiori per portarla via. Di come Bucky li aveva aiutati a scappare mentendo alle guardie.
Di come aveva trovato i suoi genitori nella stessa prigione dove la avevano portata, come erano quasi sani e salvi quando...
Ovviamente lasciò in sospeso le parti più cruente anche se nella sua mente rivedeva ogni singolo dettaglio come se non fosse passato neanche un giorno.
A quel punto entrambe avevano le lacrime agli occhi e Ilenia si stava trattenendo dall'abbracciarla per non interromperla.
-Plokhey era... è. Spregevole.- Mormorò Amelia con aria quasi assente. -Mi ha detto che non erano i miei veri genitori poco prima dello sparo, mamma e papà erano... devastati, pensavano me la prendessi con loro. Insomma, ero un pochino arrabbiata perché non mi hanno mai detto nulla sul loro passato ma allo stesso tempo anch'io avevo nascosto a loro molte cose. Mi dispiace solo non essere riuscita a scusarmi e a spiegare loro tutto- Riuscì a dire prima che le scappasse un singhiozzo.
Ilenia fu pronta a stringerla a sè. -Basta così, eri il loro mondo. Non si sarebbero mai arrabbiati con te, magari solo un po' ma perché ti volevano al sicuro- le disse cercando di non singhiozzare come l'amica mentre elaborava i suoi lutti, dispiaciuta di non esserle stata accanto quando ne aveva bisogno. -Ti hanno sempre amata e avevano il cuore d'oro, trattavano anche a me come una di famiglia.
-Perché eri la mia unica amica- Disse affettuosamente Amelia ridendo tra le lacrime metre Ilenia la rimproverava per lo scherzo.
-Sei proprio sciocca a volte- disse divertita, contenta di vederla sorridere almeno un po'.
-Pensavo fossi mia amica per questo- rispose facendole alzare gli occhi al cielo. -Quando Clint ha detto quella cosa prima...- Continuò. -Stava dicendo la verità, sono per metà aliena e metà umana-
Ilenia la guardò sorpresa. -Quindi...-
-Sì, so chi sono i miei genitori biologici... Ma sono morti, quello che doveva essere mio padre ha venduto me e mia madre a Plokhey quando avevo qualche mese. Ha ucciso entrambi- Disse per poi fermarsi vedendo le emozioni negli occhi dell'amica. -Scusa, troppe informazoni tutte insieme, lo so- Le disse dispiaciuta.
-Vorrei solo prendere a calci questo Plokhey e tuo "padre" biologico...- disse prendendole la mano. -Sai almeno come si chiamava tua madre?-
-Heithr- Disse con un sorriso. Stava per dirle che a volte le parlava in sogno ma forse non era una buona idea, quindi si limitò a indicare il disegno che Steve aveva fatto di lei e sua madre.
Ilenia si alzò per andare ad esaminarlo. -Come hai fatto a trovarlo?-
-Lo ha fatto Steve, Loki lo ha aiutato mostrandogli come era fatta-
-Loki? Quello che ha distrutto New York nel 2012?-
-Sì ma è simpatico, dovrai conoscerlo-
Ilenia la guardò come se fosse matta ma si riavvicinò comunque a lei con sguardo triste. -Non riesco nemmeno a immaginare come tu abbia potuto sopportare tutto questo-
Amy le sorrise. -Non sono mai stata sola, anche se mi dispiace averti tenuta all'oscuro di tutto e aver finto la mia morte...- Disse un po' imbarazzata.
-Beh, non sei mai stata brava a prendere buone decisioni in effetti- Disse facendola ridere.
Si alzò per abbracciarla stretta, contenta di riavere la sua amica del cuore. -Giuro che non farò mai più sciocchezze-
-Non fare promesse che non puoi mantenere, limitati a non dirmi più bugie- Bofonchiò Ilenia abbracciandola con lo stesso fervore.
Proprio nel bel mezzo della riconciliazione commovente tra le due, un ragno alto due metri e settanta entrò dalla finestra come se niente fosse.
Ilenia rilasciò un urlo di sorpresa e spavento, e Peter si tolse subito la maschera allarmato.
Amelia si mise a ridere. -Peter, non è una buona mossa togliersi la maschera ogni volta che senti qualcuno urlare-
-Spiderman è un ragazzino?- domandò sorpresa Ilenia.
-Te lo avevo detto- mormorò compiaciuta Amelia.
-Hey! Sono maggiorenne!- protestò l'uomo ragno con tono molto offeso. -E tu chi saresti?-
-Ilenia, Peter. Peter, Ilenia.- disse osservando i due mentre si stringevano la mano. -Forse mi sono dimenticata di aggiornarti su alcune cose negli ultimi giorni
-Peter alzò un sopracciglio. -Tu dici?-
-Lei è sempre misteriosa- Commentò Ilenia riaccomodandosi sul letto.
-Si, ormai dice tutto solo al signor Barnes- si lamentò lui.
-Barnes? Allora avevo ragione- disse l'amica lanciando un sorrisetto soddisfatto a Amy, la quale alzò gli occhi al cielo cercando di non arrossire. -E perché lo chiami "signor"?- chiese poi stranita guardando Peter.
-Beh, ha cinquant'anni per braccio… per gamba volevo dire- aggiunse subito rivolgendo uno sguardo impanicato a Amy.
Lei alzò gli occhi al cielo lanciandogli un cuscino -Per essere un genio sei proprio stupido a volte. E poi chiama "signore" chiunque, potrebbe chiamare signora anche te se non stai attenta- 
-Non è vero- 
-Va bene, smettetela- si intromise Ilenia. -Mi farete venire il mal di testa-
Amelia si zittì subito mentre Peter le fece la linguaccia.
-Entra sempre dalla finestra?- Le chiese poi guardando male l'intruso.
-Sì, solo quando la sua ragazza e il suo migliore amico sono impegnati-
Peter la guardò sorpreso. -Non è vero-
Amy incrociò le braccia al petto e alzò un sopracciglio. -Dov'è Mj?-
-Al corso d'arte- Disse imbarazzato.
-Ned?-
Lui si grattò la testa guardandosi intorno, probabilmente in cerca d'aiuto. -Aiuta sua nonna... Ma senti, avevo terminato il mio giro di controllo nel quartiere e quando sono tornato Happy e May stavano guardando Downton Abbey e io mi sentivo di troppo-
-Conosci Happy?- Chiese tutta interessata Ilenia.
-May è sua zia- disse divertita Amelia guadagnandosi un'occhiataccia da Peter.
-Ilenia, volevi sapere qualcosa su Amy e Barnes?-
La suddetta rizzò le orecchie e sorrise al ragazzo. -Non preoccuparti, posso riuscirci da sola-
-E questo cosa vorrebbe dire?- Chiese Amelia stupita-
Ilenia alzò le spalle e tornò a sedersi, poi addentò una fetta di pizza. -Spiderman, vuoi una fetta?-
Peter sorrise sorpreso e fece per prendere la pizza quando Ilenia la ripose nella scatola. -A patto di avere una foto con Spiderman, Eddie mi ha presa in giro perché ho incontrato tutti tranne te-
-È spietata- Mormorò Amelia a Peter.
-Anche tu Frost Woman- Disse Ilenia allontanandole la scatola della pizza che stava per prendere.
Amy mise il broncio ma attivò subito la tuta per fare la foto.






















*scena post-credit*

Amelia si rifugiò ancor di più sotto le coperte non avendo nessuna voglia di svegliarsi, ma aveva la sensazione che sarebbe stata una bella giornata.
E mentre combatteva tra il sonno e la veglia si ricordò che la sua migliore amica era lì e che poteva passare tutta la giornata con lei. Quindi si alzò e guardò verso il divano letto dove Ilenia aveva deciso di dormire anche se aveva una stanza tutta sua, ma di lei neanche l'ombra.
La porta del bagno era spalancata ma le luci spente quindi uscì dalla camera e si diresse verso la cucina al piano di sotto, dove trovò davanti a sè una scena molto interessante.
-Quindi tu e Amy fate sul serio o vuole solo far ingelosire Cap?-
-Ilenia!- Esclamò con la voce ancora impastata dal sonno.
Ilenia le rivolse un sorriso e alzò la tazza della colazione nella sua direzione.
Bucky dal canto suo sembrava molto sollevato di vederla arrivare.

























_Angolo autrice

Mai detto che sarei stata puntuale con il capitolo ma almeno è un po' più lungo rispetto al precedente.
Si accettano scommesse su quanto Ilenia riuscirà a metter in difficoltà ogni membro della squadra. Preghiamo tutti per Bucky.
Spero che la riconciliazione delle due amiche vi sia piaciuta, la vita di Amelia sarà più facile d'ora in poi secondo voi?
Grazie a tutti coloro che hanno aggiunto la storia tra preferita/seguite/ricordate, ai tutti coloro che si fermano a leggere e a chi mi lascia un commentino sotto i capitoli!
Se avete voglia ditemi cosa pensate del capitolo e di cosa/chi vorreste leggere di più.
Mettete la crema solare e buon pride month a tutti!
Alla prossima! :3
   
 
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