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Autore: Europa91    10/06/2023    3 recensioni
[Bakudeku]
[Spoiler ch.362]
“Katsuki era ancora intenzionato a diventare il numero uno. Non avrebbe rinunciato al proprio sogno. Per questo doveva tenere impegnato All For One fino all’arrivo di quell'idiota. Non poteva finire in quel modo. Non lo avrebbe mai permesso. Avrebbe lottato fino all’ultimo respiro. Era in così che si comportava un eroe”
Uno spaccato sui sentimenti di Katsuki e Izuku durante la battaglia finale.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Note autrice: avevo scritto questa storia durante il Cowt di quest’anno e mentre pulivo la cartella del pc me la sono trovata davanti. Colta da ispirazione improvvisa e foga del momento ho pensato di aggiungere/sistemare/riscrivere cose. Sono abbastanza soddisfatta del risultato finale così ho deciso di postarla. In attesa di conoscere le sorti del nostro povero Kacchan vi auguro una buona lettura!!! Fatemi sapere che ne pensate, spero di non aver esagerato con l’angst!!!







 

La coltre di fumo si diradò lentamente rivelando come anche l’ultimo attacco lanciato da Tamaki fosse andato a vuoto. Non importava quanto ci avessero provato, One For All sembrava imbattibile. L’intervento di Mirio aveva solo palesato come la mente di quel mostro e quella di Tenko Shimura non fossero un tutt’uno. Il ragazzo che un tempo era stato Shigaraki Tomura, aveva dimostrato di esistere ancora da qualche parte dentro quel corpo martoriato, manovrato e ridotto ad un misero un burattino. Se Izuku fosse stato lì sicuramente avrebbe lottato per salvarlo, gli avrebbe teso la mano come sempre. Per questo motivo lui non sarebbe stato da meno. 

Katsuki Bakugou sapeva ciò che doveva fare. Nella migliore delle ipotesi avrebbe voluto distruggere quell’essere prima dell’arrivo dei rinforzi. Peccato che fosse più semplice a dirsi che a farsi. All For One continuava a rialzarsi ancora e ancora, respingendo ogni loro colpo e strategia. Avevano giocato il tutto per tutto, ma nulla sembrava scalfire o impensierire quell’essere. La situazione si faceva di minuto in minuto sempre più disperata, come in lungo un incubo senza fine. I Big Three erano stati sconfitti e neppure il suo attacco migliore era andato a segno. Il Grande Dio dell’Uccisione Esplosiva imprecò tra i denti alzandosi a sua volta.

“Non sono i tuoi ideali o i tuoi sogni a interessarmi Katsuki Bakugou” quelle parole continuavano a risuonare nella sua mente come un mantra.

“L’unica cosa che ha stuzzicato il mio interesse è il fatto che tu sia il migliore amico di Midoriya” da quel momento non ci aveva più visto. Si era gettato all’attacco incurante di tutto il resto. 

Una parte del biondo sapeva bene di come quella non fosse altro che l’ennesima provocazione ma ancora una volta il proprio corpo si era mosso da solo. Come quando aveva protetto Deku facendogli da scudo. Era sempre colpa di quell’idiota in fondo. Era per lui che Katsuki continuava a spingersi oltre ai propri limiti. Per arrivare al suo livello. Raggiungerlo, superarlo, diventare il migliore.

Così si era trovato ancora una volta in balia di One For All. Schiacciato e oppresso da quella forza disumana e da quel potere spaventoso che non gli aveva lasciato scampo.

“È tempo di guardare in faccia la realtà Katsuki Bakugou. Per quanti obbiettivi tu possa raggiungere, per quanto tu possa impegnarti, vivrai sempre all’ombra di Midoriya” anche quella era una verità con la quale aveva dovuto fare i conti tempo addietro. Non aveva bisogno di sentire anche la predica di quel bastardo.

Katsuki era venuto a patti con i propri sentimenti. Aveva accettato il fatto di essere debole. Sin da quando erano dei mocciosi Deku era sempre stato un passo avanti a lui. L’aveva odiato così tanto, aveva fatto il possibile per allontanarlo ma non era servito a nulla. Poi era entrato allo Yuei e pure lì ogni cosa era andata diversamente da come aveva progettato. Era stato ancora una volta più semplice incolpare il proprio amico d’infanzia, prendersela con lui. Eleggere Midoriya a rivale piuttosto che accettare quella realtà che aveva sempre avuto davanti agli occhi ma non poteva in alcun modo tollerare.

Bakugou era stato il primo a venire a conoscenza di One For All, a comprendere quale peso il verdino si fosse caricato sulle spalle. Aveva ascoltato la sua storia e quella di All Might in silenzio promettendo di mantenere quel segreto. Aveva osservato Izuku nell’ombra, diventare sempre più forte, mentre i loro nemici aumentavano e la società degli Heroes si avvicinava verso la propria fine.

Con il passare del tempo la verità era venuta a galla e Deku si era allontanato da tutti loro nella vana speranza di proteggerli. Katsuki lo aveva odiato per l’ennesima volta. Quel suo atteggiamento così eroico lo mandava letteralmente su tutte le furie. Midoriya se ne era andato nel cuore della notte lasciando una misera lettera per giustificare le proprie azioni. Come se fosse stato sufficiente. Bakugou si era sentito nuovamente impotente e inferiore. Non voleva essere protetto da quell’idiota di Deku ma combattere al suo fianco. Per questo aveva sfidato insieme al resto della classe il preside e Endeavor. Avrebbe lottato per salvare quell’idiota da se stesso, da quel potere che lo aveva allontanato dalla realtà e da tutti loro.

Dopo aver combattuto insieme al resto del 1-A Katsuki finalmente aveva potuto comprendere il quadro generale. Proprio in quell’occasione, per la prima volta, era stato in grado di mettere da parte l’orgoglio e dare una forma alle proprie emozioni, finendo con l’urlarle ad alta voce. 

Si era scusato con Izuku. Arrivando persino a chiamarlo per nome, riconoscendo la sua forza. 

Erano cambiate così tante cose in poco tempo. Avevano dovuto maturare in fretta, crescere, mentre la società intorno a loro cadeva a pezzi.

Nonostante tutto però Katsuki era ancora intenzionato a diventare il numero uno. Non avrebbe rinunciato al proprio sogno. Per questo doveva tenere impegnato All For One fino all’arrivo di quel idiota. Non poteva finire in quel modo. Non lo avrebbe mai permesso. Avrebbe lottato fino all’ultimo respiro. Era così che si comportava un eroe.

Fece un paio di passi in avanti di fronte ad uno sbigottito Best Jeanist,

“Prenditi cura di tutti gli altri” mormorò abbassando lievemente il capo. 

Katsuki aveva ormai perso quasi totalmente sensibilità al lato sinistro del volto, ricoperto di sangue e bruciature ma nonostante questo continuava ad avanzare.

“Abbiamo ancora una battaglia da vincere..dico bene Izuku?” mormorò accennando ad un sorriso malinconico.

Deku stava sicuramente arrivando. Aveva solo bisogno di guadagnare del tempo. Avrebbe spinto il proprio corpo fino al limite. Non si sarebbe arreso. Avrebbe recitato solo per quella volta il ruolo da comparsa lasciando a Izuku la gloria.

Katsuki avvertiva tutto il proprio colpo pulsare mentre schivava ed incassava un colpo dietro l’altro. All For One sembrava inarrestabile. Una macchina da guerra dalla potenza inesauribile.

Combattere anche quando ti sembra che il tuo corpo stia per crollare, crescendo e migliorando nel processo… è questo il sentiero che hai percorso finora, vero?

Dimmi Izuku.. riuscirò mai a raggiungerti?

Bakugou stava lentamente perdendo conoscenza, la sua mente continuava a pensare solo ad un nome: Izuku. Per così tanti anni si era rifiutato di usarlo, preferendogli il soprannome di Deku, mentre ora, ad un passo dalla fine, erano le sole parole che desiderava pronunciare. Quell’idiota era solo che avrebbe voluto al proprio fianco.

Chiuse gli occhi immaginando due iridi smeraldine che lo fissavano piene di disappunto.

Al suo arrivo Midoriya si sarebbe arrabbiato. Ne era convinto ma ormai era tardi per qualsiasi ripensamento. Aveva fatto la propria scelta, si era sacrificato per guadagnare del tempo. In quella storia Katsuki avrebbe recitato il ruolo di comparsa, il protagonista della battaglia finale sarebbe stato solo One For All. La sua avventura era giunta al termine.

Sorrise. Non aveva nessun rimpianto. Andava bene così.

Quando aprì nuovamente gli occhi venne accolto da una strana luce. 

Si trovava in un ambiente asettico e indossava la propria divisa scolastica. La ferita al volto era scomparsa come ogni traccia di sangue. Fu in quel momento che riconobbe una figura familiare avvicinarsi a lui. 

Il fantasma di All Might, o meglio la coscienza del Simbolo della Pace che albergava all’interno di One For All lo circondava. Bakugou lo aveva già incontrato con quelle fattezze, quando aveva preso in prestito quel potere e aveva combattuto al fianco di Izuku su quell’isola. Probabilmente nel proprio corpo era rimasto un qualche frammento del Quirk o forse era solo la sua immaginazione. 

Si prese qualche istante prima di iniziare a parlare, c’era una cosa che avrebbe sempre voluto domandare ad All Might,

“Bè, ecco visto che ci siamo incontrati in questo modo” iniziò con una punta di incertezza. 

“All’epoca avevo così tante cose a cui pensare. Non sono mai riuscito a trovare il momento adatto per chiedertelo” Katsuki si mise una mano in tasca dove era certo di trovare una figurina. 

Se la passò tra le mani con fare nostalgico.

Ricordò quel caldo pomeriggio d’estate, l’aria era afosa e le cicale cantavano nei prati. La corsa verso il Konbini con i propri amici tra i quali spiccava anche Deku. Era stata la loro ultima stagione insieme, prima che Izuku scoprisse di non possedere alcun Quirk. Prima che lui rovinasse tutto. Katsuki si trovò a sorridere di fronte a quello che forse non era altro che il proprio ultimo ricordo felice. 

Avevano comprato dei gelati mangiandoli prima che la calura li consumasse. In regalo vi era una figurina raffigurante il Simbolo della Pace, diversa per ciascuno. Il biondo se la rigirò tra le mani ancora e ancora.

“Avrei sempre voluto che me l’autografassi” mormorò allo spirito.

 

***

 

Qualche anno prima

 

“Kacchan non è giusto, hai preso la più bella” la voce del piccolo Izuku Midoriya gli ruppe un timpano. Non aveva ancora compiuto cinque anni, li avrebbe fatti solo tra un paio di settimane, eppure era un concentrato di vitalità ed energia difficile da eguagliare, soprattutto quando si trattava del Number One Hero di cui era già il massimo esperto in circolazione.

“Ovvio, sono il suo fan numero uno” esordì il biondo gonfiando il petto con orgoglio,

“Non è vero. Sono io” mormorò il piccolo Midoriya sull’orlo delle lacrime. A quella vista persino Katsuki non riuscì a rimanere impassibile. Aveva sviluppato uno strano senso di protezione verso quel bambino gracile e indifeso.

Il resto dei loro amici se ne era andato ed erano rimasti soli, mentre percorrevano la via di casa. Questo gli facilitò le cose. Allungò una mano porgendogli il proprio tesoro. In quel momento si sentì un vero eroe.

“Se ci tieni così tanto possiamo scambiarcele.” Katsuki non avrebbe mai dimenticato l’espressione comparsa sul viso di Izuku. I suoi riccioli ribelli e quelle lentiggini che sembravano brillare alla luce del tramonto. Deku si asciugò le lacrime con la manica della maglietta, regalandogli il più radioso e sincero dei sorrisi.

“Davvero Kacchan? Grazie, grazie sei il migliore” aveva urlato prima di abbracciarlo. 

Come aveva potuto dimenticare momenti simili? Allontanare il proprio migliore amico, la persona che per lui era sempre stata la più importante.

“Diventerò l’Hero più forte del Giappone, anzi del mondo” non aveva ancora rinunciato a quel sogno, non lo avrebbe mai fatto.

“Anche io Kacchan” 

“Diventeremo i migliori insieme”

Il Bakugou bambino aveva allungato la mano per afferrare quella di Deku.

“Vedrai, non appena anche il tuo Quirk si sarà manifestato saremo imbattibili. Io con le mie esplosioni e tu potresti avere qualche potere legato alle fiamme, sarebbe fantastico” 

“Salveremo le persone con un sorriso sul volto come All Might”

“E saremo sempre insieme”

“L’imbattibile duo”

La fantasia si dissolse. 

Katsuki abbassò lo sguardo osservando la figurina ancora stretta tra le proprie mani. Era quella di Deku. Le avevano scambiate. Come poteva averlo dimenticato? Scosse la testa.

“Ho sbagliato tutto con lui vero?” Lo spirito di All Might non rispose,

“Avrei voluto che le cose fossero andate in modo diverso” ammise 

Ormai era inutile rimuginare sul passato. Katsuki era morto, si era sacrificato nel vano tentativo di guadagnare del tempo in attesa dell’arrivo di Izuku.

“Non me lo perdonerà mai” lo spirito gli appoggiò una mano sulla spalla. Non parlò ma Bakugou intuì lo stesso ciò che voleva comunicargli.

“Sai All Might, morire in fondo non è tanto male”

 

***

 

Quando Midoriya Izuku finalmente arrivò sul campo di battaglia il suo cuore perse un battito.

“Scusate per il ritardo, state tutti bene?” fu in quel momento che vide il corpo di Katsuki a terra, inerte, interamente ricoperto di sangue. Riconobbe la figurina accanto a quello che ormai era il cadavere del proprio amico d’infanzia. 

“Saremo sempre insieme”

No. Kacchan non poteva essere morto. Non così. Dovevano diventare i migliori. Raggiungere la vetta insieme. Katsuki non poteva lasciarlo, non ora che si erano ritrovati.

Quando aveva udito per la prima volta il biondo chiamarlo per nome era certo di esserselo immaginato. Non lo avrebbe mai ammesso ad alta voce ma era stato quello il colpo di grazia che lo aveva portato a tornare allo Yuei. 

 

***

 

Qualche giorno prima 

 

Era appena riemerso dal bagno più lungo e allo stesso tempo meno rilassante che si era concesso in quei mesi frenetici. I suoi compagni di classe non sembravano intenzionati a lasciargli un attimo di tregua, seguendo e controllando ogni suo passo. Midoriya non poteva certo biasimarli. Li aveva abbandonati nel cuore della notte, credendo che una misera lettera di spiegazioni e scuse sarebbe bastata per sistemare le cose. La testardaggine e l’impegno con cui lo avevano riportato allo Yuei lo avevano sorpreso, così come il discorso di Uraraka. Sentiva di non meritare tanto affetto. Di non esserne degno.

Si era addormentato sul divano, completamente sfinito da tutte quelle emozioni e attenzioni per poi risvegliarsi nella propria stanza. 

Non era cambiata, era esattamente come l’aveva lasciata, piena di poster di All Might ed action figure raffiguranti l'ex Number One Hero. Deku si sentiva ancora in colpa per come aveva trattato il proprio maestro. Si era convinto di poter vincere da solo, comportandosi come un vero idiota, peccando di superbia.

“Finalmente ti sei svegliato” la voce di Kacchan lo riportò alla realtà. Non si era accorto della sua presenza, forse era più stanco del previsto. Il biondo se ne stava tranquillamente in piedi accanto al suo letto con l’espressione più scocciata del proprio repertorio.

“Scusa” sussurrò 

“Eh? Per cosa ti stai scusando esattamente?” non aveva tutti i torti, era stato quasi un riflesso condizionato. Quelle parole avevano lasciato le sue labbra senza che ne avesse il controllo. Si grattò nervosamente la testa,

“Ehm per tutto?” quella risposta non fu sufficiente e ricevette uno scappellotto in testa.

“Sei davvero un idiota” lo ammonì

“Lo so, e questa non è neanche una delle cose peggiori che tu mi abbia mai detto”

“De-Izuku” il verdino sorrise

“Te l’ho già detto Kacchan non sforzarti, anche Deku va bene, anzi mi farebbe strano il contrario. In fondo questo nome l’hai scelto tu” a quelle parole il biondo strinse i pugni,

“Come puoi essere così tranquillo? Mi sono comportato come una merda per così tanto tempo”

“Il passato ormai è passato. Mi hai chiesto scusa per me è questo ciò che conta. Il presente”

“Sei un caso disperato” fece per andarsene ma Midoriya lo afferrò per il polso

"Perché sei venuto qui Kacchan?”

“Ti eri addormentato sul divano del soggiorno, ho perso a morra cinese con Kirishima così ti ho caricato sulle spalle e riportato nelle tue stanze” chissà perchè Izuku si era aspettato di ricevere una risposta diversa, o forse semplicemente ci aveva sperato.

“Oh capisco” come sempre Katsuki aveva intuito i suoi pensieri, sorridendogli con fare machiavellico

“Ora sei deluso” concluse con il solito ghigno divertito.

“Non è vero”

“Dimmi cosa avresti voluto sentirti dire” Deku arrossì, cercando di evitare di incrociare suo sguardo

“Nulla”

“Scrollati al più presto di dosso questo ruolo di principessa da salvare, mi dai sui nervi. Ci servi al massimo delle forze, la battaglia finale è imminente”

“Lo so. Mi dispiace di avervi arrecato tutti questi problemi. Non avrei mai voluto coinvolgervi”

“Sei sempre il solito coglione. Non puoi fare tutto da solo. Questa non è una guerra che puoi vincere in solitaria. Ti stavi auto distruggendo”

“Volevo solo proteggere tutti quanti” Katsuki sorrise,

“Credi che siamo tanto deboli da crepare al primo attacco? Per chi ci hai preso?”

“Hai ragione Kacchan”

“Io ho sempre ragione” 

“Ehm ecco, non è che potresti rimanere qui questa notte?” mormorò abbassando lo sguardo ed arrossendo per l’audacia della sua stessa richiesta. Bakugou rimase interdetto per una manciata di secondi che parvero durare un’eternità.

Non disse nulla, limitandosi a prendere posto sul letto. Fu Midoriya il primo a spezzare quel silenzio imbarazzante che si era venuto a creare tra loro.

“Non ho mai cercato di esserti superiore” iniziò col dire.

“Lo so”

“Volevo che diventassimo eroi insieme”

“So anche questo”

“Non ti ho mai odiato Kacchan”

“La smetti di dire ovvietà? Stai diventando fastidioso”

Deku si zittì di colpo, posando il capo sulla spalla del biondo.

“Possiamo restare così per qualche minuto?” domandò incerto. Sentì Katsuki irrigidirsi prima di mormorare a sua volta, un ok poco convinto.

“Pensi mai a come sarebbero andate le cose tra noi se io avessi avuto un Quirk?”

“Ammetto di averci pensato”

“Saremmo stati amici”

“Perchè ora non lo siamo?” Bakugou aveva faticato a trovare il coraggio per porre una simile domanda. 

“Sei ancora il mio migliore amico Kacchan. Lo sarai sempre. In questo momento non vorrei essere con nessun altro”

Le loro mani si intrecciarono prima che il silenzio e la quiete della notte tornassero ad avvolgerli.

 

***

 

Il corpo senza vita di Katsuki si trovava a qualche metro di distanza. Non poteva essere vero. Doveva per forza trattarsi di uno scherzo e anche di pessimo gusto.

Midoriya si sentì improvvisamente svuotato di ogni energia. In nessuna delle proprie fantasie era arrivato ad immaginare un epilogo del genere. Bakugou non poteva essere morto. Non in quel modo. Non davvero. Era impossibile.

“Ti è piaciuto il mio regalino?” 

Le parole di All For One gli arrivarono ovattate all’orecchio mentre una rabbia cieca iniziava a farsi largo dentro di lui,

“Andrà tutto bene” le parole di Lemillion si persero nell’aria. 

Non sarebbe andato tutto bene, Kacchan era morto. Come poteva vivere in un futuro senza il biondo? 

“In questo momento Edge-shot sta cercando di salvare la vita di Bakugou dall’interno. Sono sicuro che ci riuscirà. Per questo dobbiamo continuare a combattere”

Fece una breve pausa prima di urlare a pieni polmoni 

“Non arrenderti! Non abbiamo ancora perso nessuno. Noi siamo Heroes. Chi altro può trasformare gli ideali in realtà se neanche gli eroi ci credono veramente?”

Mirio aveva ragione. Si era lasciato trasportare dalle proprie emozioni ma alla sola vista del corpo di Kacchan la propria mente non aveva retto. 

“Mi dispiace Lemillion” il senpai gli sorrise,

“Le scuse possiamo risparmiarcele per quando sarà tutto finito”

C’era una battaglia da combattere e vincere, non avrebbe reso il sacrificio di Kacchan vano.

Troppe cose erano rimaste in sospeso tra loro. Come i propri sentimenti che Midoriya non aveva mai trovato il coraggio di confessare.

 

***

 

Si erano addormentati l’uno accanto all’altro ma l’abitudine aveva portato Izuku a svegliarsi solo dopo qualche ora. Dormire per un’intera notte era un lusso che non riusciva a concedersi da molto tempo. Approfittò di quel momento di veglia per poter osservare meglio il volto di Kacchan illuminato dalla sola fioca luce della luna che filtrava dalla finestra. Era cresciuto in quei mesi, in qualche modo si era fatto più adulto, maturo, come tutti loro.

Endeavor gli aveva raccontato di come gli avesse tenuto testa e avesse sfidato persino il Preside per obbligarlo a riprenderlo allo Yuei. Midoriya non si sarebbe mai aspettato nulla del genere da Bakugou. 

Aveva sempre covato dentro di sé la speranza di riallacciare i rapporti con il proprio amico d’infanzia. Non si era mai arreso con Kacchan, nonostante gli anni di percosse e bullismo aveva sempre camminato al suo fianco cercando di raggiungerlo. Dopo quella confessione aveva compreso molte cose. 

Lui e Katsuki si conoscevano da tutta una vita ma avevano iniziato a parlare veramente solo da poco. Si erano odiati, sfidati, il loro era un rapporto che non sarebbe stato facile da definire eppure erano lì, a condividere lo stesso letto insieme alle proprie paure e insicurezze per l’imminente futuro.

“Stai pensando troppo. Il rumore degli ingranaggi del tuo cervello mi ha svegliato” mormorò Bakugou mettendosi a sedere

“Scusa Kacchan. Sono mesi che non dormo in un letto vero. Non ci sono abituato”

“Devi sforzarti di riposare”

“Scusa”

“Se ti scusi un’altra volta giuro che ti faccio esplodere”

“Ok” si rimise sotto le coperte quando all’improvviso si ritrovò schiacciato dalla presa delle braccia di Katsuki che lo avevano afferrato e stretto contro al proprio petto. Deku non ricordava che l’amico fosse tanto muscoloso. I battiti del proprio cuore accelerarono senza motivo. 

“Ora vedi di rilassarti e prova a dormire” Izuku arrossì fino alla punta delle orecchie. Chiuse gli occhi cullato dal battito del biondo. 

Si risvegliò alle prime luci dell’alba ancora tra le braccia di Kacchan. Si sentiva riposato e al sicuro. Sorrise osservando quel viso perfetto e il naso leggermente all’insù. Bakugou aveva un’espressione così innocente mentre dormiva. 

Fece la prima cosa che gli passò per la mente chinandosi fino a far collidere le loro labbra. Fu un contatto veloce, effimero, che non durò oltre un battito di ciglia.

Midoriya aveva compreso da tempo quali sentimenti lo legassero al proprio amico d’infanzia ma aveva scelto di relegarli in un angolo remoto del proprio cuore. Aveva discusso a lungo con lo spirito di Nana Shimura al riguardo. Anche lei aveva dovuto sacrificare i propri affetti per adempiere ad una missione più importante. Era la sola in grado di comprenderlo e consigliarlo.

Quando Katsuki aprì gli occhi si sorprese di non trovare il verdino al proprio fianco. La preoccupazione durò solo un attimo prima di venire accolto dallo sguardo sorridente di Izuku già vestito a pochi metri dal letto.

“Dormivi così bene che era un peccato svegliarti” spiegò imbarazzato

“Tu hai riposato?”

“Si e ti ringrazio, erano secoli che non dormivo così bene” arrossirono entrambi al ricordo

“Vado a fare colazione” si affrettò ad aggiungere il nono possessore di One For All prima di catapultarsi fuori dalla stanza.

Bakugou sorrise toccandosi distrattamente le labbra. 

Scosse la testa. Doveva esserselo immaginato.

Izuku non avrebbe mai ricambiato i suoi sentimenti.

 

***

 

Dopo aver lanciato un ultimo sguardo al corpo di Kacchan, Midoriya avanzò di un paio di passi,

“All For One, quello che non avrà un lieto fine sei tu”

Oggi è il giorno in cui metteremo fine a tutto questo.

“Non ti permetterò di fare del male a nessun altro”

 
  
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