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Autore: Akane    18/06/2023    0 recensioni
'- Io amo lui, non amerò mai nessuno come lui. Non esiste uno scenario in cui io non possa amarlo o lo tradisca. - lo dico con chiarezza e senza paura, lui si ferma di spalle, china il capo e non so che faccia abbia, non importa.'
Zoro e Trafalgar, nel paese di Wa, aspettano il ritorno di Rufy e gli altri andati a recuperare Sanji. Nel frattempo Zoro è preoccupato per Rufy perché sa che non sa darsi un freno e finisce per rimetterci sempre. Trafalgar nel frattempo lo stuzzica a modo suo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Roronoa Zoro, Trafalgar Law | Coppie: Rufy/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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attesa

NOTE: l’avevo scritta non so quanti secoli fa, poi l’avevo dimenticata. Riordinando le mie cartelle nel mio laptop ho realizzato di avere alcune fic su OP da pubblicare e... SORPRESA! Non ricordavo di averle scritte. Questa è ambientata durante la saga di Wa, in particolare quando Zoro e Trafalgar aspettano il ritorno di Rufy e gli altri, andati a recuperare Sanji. Ero rimasta colpita da alcune cose, fra cui che Zoro non voleva che Rufy andasse anche se si trattava di recuperare un membro importante della ciurma come Sanji, l’altra cosa era quel rapporto di reciproca tolleranza che quasi da subito Zoro e Traf hanno instaurato. Mi sono sempre piaciuti, sia come personaggi che come coppia, se non ci fosse stato la ZoLu che per me è meravigliosa, avrei shippato un sacco ZoLaw. Accomunati da modi molto simili, dall’uso di spade e dal fatto che spesso sono finiti insieme a collaborare in determinati momenti, come appunto per il loro arrivo a Wa, li ho sempre visti bene insieme. Però come al solito per me la coppia è e resterà sempre Zoro e Rufy. Le fan art non sono mie ma trovate in rete. Il POV è di Zoro.
Per sapere quando pubblico ancora, seguite la mia pagina su FB. 
Buona lettura. Baci Akane

L’ATTESA

zolawzoro

È l’ennesima storia di merda, una gran storia di merda in realtà. 
Ma dopotutto solo un’altra storia che risolveremo, perché è questo che facciamo. Risolviamo storie. 
Questa sarà cruenta, sarà sanguinosa, sarà triste e lui sarà di nuovo quello che ne uscirà per un pelo e che ci rimetterà quasi la vita, ma che alla fine salverà tutti e noi l’aiuteremo a farlo. 
Mi preparo al momento in cui lo prenderò per i capelli pur di non farlo morire, al momento in cui sarò disposto a dare la mia vita per lui, come sempre. 
Lui è la mia vocazione, non è più una questione di sogni ed ambizioni. Non ha più a che fare con il diventare lo spadaccino più forte del mondo. L’ho capito quando pur di diventare più forte per lui, ho chiesto aiuto al mio nemico primo, Occhi di Falco. 
A quel punto ho realizzato che sarei morto per lui, che ogni mio respiro sarebbe stato al suo servizio, che la mia esistenza avrebbe avuto senso solo se al suo servizio. 
Chiudo gli occhi sospirando al calore di questo fuoco che mi ricorda le volte in cui abbiamo fatto l’amore prima di una delle nostre durissime battaglie. Quando tutti si preparavano al peggio che avrebbe avuto luogo l’indomani ed io e lui abbracciati a baciarci e a ricordarci perché ce l’avremmo comunque fatta. 
Rufy sta lottando per tornare da me e una volta qua lotterà ancora per risolvere quest’altra storia, dopo che ne ha appena risolta una. 
E per noi ci sarà forse il tempo di un abbraccio ed un battito di gioia che ci ricorderà che siamo ancora vivi e siamo ancora insieme. 
La nostra vita è questa. Insieme alla prossima storia, alla prossima battaglia, ma è questo dopotutto che è bello.
Che lo facciamo perché siamo insieme, separati saremmo già morti, ne sono convinto. 
Un dito mi percorre il collo partendo dalla nuca e si infila sotto lo scollo del kimono da samurai che mi ha fatto Kin. 
Trasalgo e mi scrollo. 
- Piantala. - dico eloquente. Lui fa un ghigno mentre si siede vicino a me. 
- Pensavi a lui, eh? - Traf un giorno finirà senza le dita se non la pianta di toccarmi. Non capisco cosa diavolo voglia da me, da quando abbiamo viaggiato insieme per venire fin qua è cambiato, credo che abbia capito che siamo simili e quindi gli vado a genio, ma ogni tanto si fa strano, strano in modo che non capisco. 
Traf si siede vicino a me e mi guarda appoggiando il braccio sul ginocchio piegato, con il pollice si tocca il labbro che ha quella piega ambigua. 
- A chi dovrei pensare? - faccio acido. 
- Non so, a sopracciglia arrotolate per esempio. Non è lui quello in pericolo? - faccio una smorfia di vomito. 
- Bah! - la mia risposta. - Tanto Rufy lo salverà. Salva sempre tutti. 
- Anche te? - mi chiede interessato. Ripenso al nostro incontro e sorrido mentre la mente vola a quel ragazzino sbarbatello che andava in giro dicendo di voler diventare il re dei pirati e non aveva nemmeno una ciurma. 
- Sì ha salvato anche me. 
- Per questo lo segui? - ci penso buttando infastidito un legno sul fuoco e faccio una smorfia. 
- All’inizio forse. Poi è diventato un percorso in comune. - Traf si avvicina ulteriormente a me ed io penso che se mi allontano sembra che sono un vigliacco, non sono un vigliacco. Mi dà fastidio mi stia tanto vicino, ma non sarò mai quello che scappa. 
- Ora invece? - lo guardo seccato, perché mi fa queste domande che conosce la risposta? So che la conosce. 
- Lo sai bene. - dico laconico. Poi scuoto la testa e fisso il fuoco sentendomi passato da una corrente elettrica, mi sento a disagio quando fa così. - Perché ti interessa tanto? Sei uno che non gli frega niente di nessuno, fai solo in modo di arrivare ai tuoi obiettivi e saldi i debiti. - alza le spalle con un risolino. 
- Per qualche ragione non mi irriti. - inarco un sopracciglio scettico fissandolo ancora, siamo fastidiosamente vicini. 
- Tu invece sì! - Traf ride. 
- No invece, o mi avresti già demolito. Ti vado bene come tu vai bene a me perché siamo simili. - sospiro e scuoto la testa stufo trovando meglio fissare il fuoco che mi ricorda Rufy. 
- Come vuoi. - chiudo qua. Traf lascia un po’ di silenzio mentre percepisco nettamente i suoi occhi addosso ai miei, così da vicino che mi soffoca. 
- Ti manca? - faccio una smorfia che indurisce il mio viso. 
- Ci sta troppo. Doveva lasciare ricciolo dove voleva stare, dannazione. È rischioso affrontare Big Mom senza rimetterci e lui non è in grado di non combattere contro qualcuno. È assolutamente ovvio che l’affronterà, ma è troppo forte. Ci rimetterà, ci rimette sempre. - senza volerlo parlo più di quello che volevo e quando lui meravigliato fa: - Wow, ti sta davvero tanto a cuore! - mi alzo seccato non facendocela più. Non so che diavolo vuole da me questo, ma spero che Rufy arrivi presto, sto impazzendo qua senza di lui. E poi questo posto che usiamo come base è troppo inquietante. 
Esco fuori da quelle che ora sono solo macerie, un tempo un glorioso castello di signori samurai. 
Sono nel paradiso che ho sempre voluto visitare ed ho scoperto che è una merda contaminata da quello stronzo di Kaido, ma anche questo non lo potremo risolvere senza Rufy. 
Non voglio che muoia, ma posso solo aiutarlo a rimanere vivo perché lo amo così, con quella sua mania di rischiare per gli altri. 
- Che ti succede, sei davvero preoccupato per lui o c’è dell’altro? - Traf ancora mi insegue e mi pare di soffocare anche se sono all’aperto. 
Fuori qua sopra c’è nebbia, in mezzo a queste rovine circondate dalle tombe delle persone che stiamo cercando di aiutare. Samurai di vent’anni fa vittime di quel bastardo troppo forte. Un bastardo che sconfiggeremo, ma a quale prezzo? 
- Ho sempre sognato venire qua. Amo i samurai.  
- È quello che sei. - non lo so se lo sono, ma mi piacciono. 
- Non è come l’aspettavo. - Traf a questo punto si mette davanti, fra me e questo posto pieno di fantasmi e di un’atmosfera cupa, la notte sopra di noi ed un domani nel quale speriamo di rivedere Rufy e gli altri. Io per lo meno. 
Traf improvviso mi sfiora la guancia facendomi di nuovo accapponare la pelle. 
- Sistemeremo questo paradiso perduto. - lo dice come se volesse farmi stare meglio, io mi allontano secco. 
- Smettila. - faccio ancora. Traf alza le spalle. 
- Di fare cosa? - chiede avvicinandosi. 
- Di fare cose strane! - Traf mi sfiora ancora la guancia. 
- È strano toccarti? 
- Certo!  
- Ma lui ti tocca e non è strano!  
- Lui è il mio ragazzo! - esclamo scocciato e a questo punto ho un’illuminazione e capisco cosa c’è dietro tutti questi suoi atteggiamenti strani quando siamo soli ed in una certa intimità. 
- Si tratta di questo? - faccio io attaccando subito, Traf ride. 
- Di cosa? Non capisco! - adesso batte in ritirata e fa per rientrare, io sospiro e mi gratto la testa, mi incupisco e mi giro aggiungendo prima di farlo rientrare. 
- Io amo lui, non amerò mai nessuno come lui. Non esiste uno scenario in cui io non possa amarlo o lo tradisca. - lo dico con chiarezza e senza paura, lui si ferma di spalle, china il capo e non so che faccia abbia, non importa. 
Spero che la pianti, lui è ok, sorprendentemente non mi irrita, però non c’è più di questo. Tuttavia non voglio che le cose si rovinino.
Traf rientra ed io rimango qua in mezzo a questo cimitero. 
La gloria di un antico castello ridotto al macero per colpa di avidi dannati che non hanno capito nulla dello spirito sacro dei samurai e del loro codice. 
Voglio dare pace e giustizia ad una categoria di persone a cui mi sento appartenere in qualche modo, ma finché non rivedrò Rufy, la mia di pace non tornerà. 
Sbuffo e con una smorfia rientro in quello che resta del castello. Traf sembra essersi messo a dormire, probabilmente fa finta, ma non importa. 
Rufy sbrigati a tornare da me. 

   
 
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