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Autore: Spensieratezza    20/06/2023    1 recensioni
L'incantesimo creato da Ruben, ha riportato Sam e Dean nel passato, in un'altra epoca, a quando erano figli degli Dei, non si conoscevano e non erano fratelli. Di nuovo senza memoria, Dean, Sam e i loro amici, ripercorreranno di nuovo tutto da capo.
-Sequel della fanfiction The love of the Gods
Crossover con Harry Potter e Sailor Moon :)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Ricompare Speranza!!  
 
 
 
Ho lasciato Dean da solo.. E adesso mi sento come se mi avessero strappato un arto.. Il pezzo mancante della mia anima.. Ma non sarà per sempre.. Lo sa anche Dean.. Perché le anime gemelle pensano allo stesso modo anche se non lo comunicano... Non avevo scelta, Dean, questa é una cosa che dovevo fare da SOLO.. perché altrimenti ALISEA non si farà mai viva..
 
Sento che é lei.. Posso percepirla..l'ho incontrata troppe volte per non riconoscere la sua aurea.. La riconosco anche se non siamo anime gemelle.. Forse perché lei.. Mi ha salvato la vita!!

 
Mentre Sam pensava questo, il percorso che lui stava facendo, diventava mano a mano sempre meno bianco e più rosa. Ad un tratto si trovò in uno spazio sconosciuto con il cielo colorato da una strana luce rosa come se il tramonto avesse sputato fuori una delle sue luce meravigliose.
 
Quella luce particolare, aveva illuminato anche quell'incredibile giardino.
Appena Sam vide quei fiori, capì cosa doveva cercare. E appena lo capì, sentì una melodia dolce e strana come la nenia di una sirena.
No, non una sirena, ma un FIORE.
 


Sam era tornato nel mondo dell'Olimpo e stava guardando dall'esterno, la sua precedente incarnazione insieme a quella di Dean, sorseggiare del latte in una locanda.
Stavano ridendo come bambini e se Sam non avesse saputo che di certo c'era qualcosa di serio e drammatico all'orizzonte se lui era lì, avrebbe valutato l'idea di contemplarli per ore.
"Dean, guarda.. É lei.." disse Sam.
"Lei chi?"
 
Dean si voltò e tutto quello che vide, fu una ragazza dai lunghi capelli rossi fluenti che oscillavano nel vento.
Era vestita con un lungo cappotto di paglia.
"La conosci??"
 
"Dean.. Io credo che lei sia la ragazza che.. Mi appare in sogno."
"COSA??"
"Devo andare a parlarle! Se lei è davvero la figlia di Olimpia, io devo saperlo. Devo assicurarmi che non sia una minaccia!"
"Tu non vai da nessuna parte!!" disse Dean cercando di fermarlo.
Sam guardò la sua mano appoggiata sul suo braccio e sorrise.
"Che cosa credi che possa farmi?"
"Io.. Niente.. Ma.."
 
"Non c'è niente di peggiore della paura.. Forse solo la paura della morte.. Me lo hai insegnato tu stesso."
Dicendo così gli diede un dolce bacio a occhi chiusi e raggiunse la ragazza che lo guardava da fuori.
 
Sam raggiunse la ragazza dai lunghi capelli rossi e ebbe l'impressione che la temperatura fosse scesa di parecchi gradi.
" Fa freddo qui, non trovi? Perché non mi offri una tazza di caffè forte bollente?" le chiese la ragazza sfregandosi le mani.
"Perché non mi dici chi sei e perché spii me e il mio fidanzato??" gli chiese Sam duro.
 
La ragazza lo guardò sorpresa, poi si mise a ridere.
"Sei certo di volerlo sapere? Non sarà piacevole per te scoprirlo."
"La verità non lo è mai.. Per questo é la verità!" disse Sam.
"D'accordo.. Mi hai riconosciuto, immagino."
"Forse più di quanto immagini..ma ho ancora dei dubbi.Mi chiedo solo come hai fatto a mantenere intatto questo volto.. Parliamo di chissà quante vite fa."
 
"Una caratteristica di noi demoni.. .Vedo che non hai neanche un brivido. O sei un ragazzo dotato di una particolare tempra di coraggio o uno sciocco.."
"Non c'è niente di peggio della paura.. E poi lo sapevo già.." disse Sam.
 
"Niente peggio della paura, Sam?? Ti ricrederai!!" disse la ragazza ergendosi alta e sollevandosi come fosse una fata del male. Sam non arretrò, neanche quando lei si avvicinò a lui e alzò una mano su di lui.
"Te lo ripeto. Non hai paura di me?"
"Se avessi voluto uccidermi, l'avresti fatto già allora. Quindi, la finiamo con questa pagliacciata e andiamo avanti?"
 Lei allora annuì, si avvicinò a lui e gli posò due dita sulla fronte.






*

Il ritorno della demone

Pensieri di un semidio del passato


Non se l'aspettava Sam, che quella ragazza lo avrebbe trasportato in un contesto in cui era più grande. Sam capì subito che quel ragazzo così alto è magro, che guardava il fiume sul ponte con aria malinconica e i capelli che volavano al vento, doveva essere lui.
Era strano vedere lui da grande. Perchè era di sicuro più grande del bambino che aveva visto. Doveva avere almeno vent'anni. Non era propriamente identico a com'era adesso. Il suo viso era differente ma in un modo che non riusciva a spiegare, gli occhi erano gli stessi. La stessa profondità, le stesse domande. Ma il dolore era diverso.
 
Un mondo senza Dean..
 
Dov'era? Cosa stava facendo, perché non era con lui? Avrebbe voluto gridare al vento. Aveva sempre pensato che un mondo senza Dean, era impossibile. E invece esso esisteva. Ma anche Dean era vissuto in un mondo in cui Sam non esisteva, quando era Harry Potter.
Ma davvero non esisteva? Desiderò cercarlo fino alla fine del mondo, fino al centro della Terra, presentarsi davanti a lui e chiedergli perchè.
Infilare le mani nelle piante, non per fare loro del male ma per chiedere loro se avevano delle risposte!!
Erano anime gemelle lui e Dean?? A che scopo essere anime gemelle in un mondo in cui il tuo amato non esisteva!? Dov'era Dean quando lui soffriva così? Gli occhi di Sam erano così velati che sembravano volersi fondere con l'acqua! Dov'era Dean in quel momento?
 
I suoi occhi si riempiono di lacrime offuscandogli la visione. Non gli importava che Alisea potesse vederlo.
Poi arrivò la stessa ragazza dai capelli rossi che fiammeggiavano.
"Ciao, Sam. Ci rivediamo."
"È passato tanto tempo.. Alisea.." disse Sam.
Lei sorrise rivelando il suo rossetto viola.
"Sono felice che ti ricordi di me."
 
"Sei la mia carnefice e la mia salvatrice .. Sono in debito con te.. È difficile dimenticarti."
"Ma non impossibile....vuol dire che ti ho colpito."
 
Il Sam del presente rimase sconvolto. La ragazza stava.. Flirtando???
 
Alisea gli aveva messo le mani sul viso in una sorta di strana carezza.
 
"Sono in debito.. Non ci lega nient'altro." disse Sam gelido senza scomporsi.
 
Un'ombra di delusione corrucciò le sue labbra in una smorfia infantile, subito dissimulata e a Sam ricordò la sua amica. Si chiese quanti anni avesse. Sembrava una ragazzina. Avrebbe potuto benissimo essere lei. Solo con qualche malizia in più.
 
"Lo dici come se fosse nulla.. Ma non esiste legame più forte di qualcuno che ti salva la vita.. Almeno questo devi ammetterlo."
 
Il Sam del presente guardò attentamente il Sam del passato cercando nel suo sguardo qualcosa. Un dubbio, una domanda, una negazione. Cercò di leggere i suoi occhi e ci lesse uno sguardo assorto. Come se stesse pensando a qualcosa. Un battito più forte colpì Sam, come la speranza. Forse il Sam del passato stava pensando all'amore?????
 
"Forse è così.." disse Sam stringendo gli occhi.
 
Il Sam del presente capì che non avrebbe avuto risposte più chiare da quel ragazzo così ermetico.
 
Alisea soppesò il ragazzo quasi delusa. Evidentemente le ragazze non cambiavano mai in nessuna epoca. Così trasparenti nei loro sentimenti, così evidenti quando rimanevano deluse.. E così vendicative quando non ricambiavi i loro sentimenti.
 
"Non sembri felice che io ti abbia salvato, Sam.. Che abbia salvato la tua famiglia."
 
Il Sam del passato cambiò subito espressione.
 
"Perdonami, non volevo sembrarti ingrato. Sono solo sorpreso.. Che tu sia qui. Certo che ti sono grato. Ti sarò grato in ETERNO."
 
Il Sam del presente sentì dei brividi a quelle parole, ma Alisea sembrò compiaciuta dalle sue parole.
 
“In Eterno..mi piace questa parola..”
 
"Quello che non capisco è... Perché?"
"Perché?" chiese lei stranita.
 
"Tu sei un mostro... Sei venuta da noi in casa nostra per ucciderci.. Ma alla fine hai avuto pietà.. Di me. Della mia famiglia.”
 
Alisea sembrò farsi cupa.
 
“Te lo dissi già una volta..quelli come noi..sono spaventati da poche cose..la malattia è una di queste..tu come ti sentiresti se ci fosse qualcuno più potente di te e dieci volte più mortale?”
 
“Credo che ne sarei terrorizzato..”
“Per noi è la stessa cosa..in fondo la malattia non è altro che un mostro molto più letale di noi..e ci paralizza..perchè noi siamo qui, potete vederci..quella no.”
 
Sam la guardò e poi sorrise cupamente.
 
“Quindi stai dicendo che la mia famiglia è salva solo perché avevo una malattia mortale? Perché una come te ha avuto compassione di me?”
“Sì..”
“Scusa se faccio fatica a crederti..non avevi compassione della MIA FAMIGLIA QUANDO STAVI PER TRUCIDARCI TUTTI E STAVI PER UCCIDERE ANCHE ME!”
 
Alisea non disse niente.
 
ERO UN BAMBINO, ACCIDENTI!”
 
“Lo so..”
 
I MIEI GENITORI ERANO PERSONE INNOCENTI!”
 
“Mi dispiace..”
 
“Le scuse di un mostro non valgono nulla.” Disse Sam e dicendo così, le puntò la pistola contro.
Lei sussultò.
“Vuoi uccidere la tua salvatrice?”
“So che sei tornata da me dopo tanti anni non certo per un fatto sentimentale. Dì il tuo prezzo e sparisci dalla mia vista.”
 
“Non c’è spazio per le persone come te a questo mondo. Sam..”
“Neanche per quelle come te..”
Lei lo guardò solenne e Sam non si scusò.
“Andiamo giù..non fare mosse false. “ disse Sam indicando il ponte.
Lei aveva chiuso gli occhi.
“Fossi in te non chiuderei gli occhi davanti a una pistola.”
“Tu non mi sparerai, Sam.”
“Essere troppo convinti dell'anima di qualcuno, porta alla morte il più delle volte.”
“Non c’è spazio per le persone come te..”
“Sì, questo lo hai già detto..”
“Per questo il mondo uccide la vostra razza..per farvi posto.” Disse lei.







***

La richiesta

"Mi hanno scoperta. Hanno scoperto che io li ho traditi per salvare te e la tua famiglia."
Sam capì che Alisea parlava della sua famiglia, anche se si sentiva male a pensare a quei mostri come "famiglia."
"Dopo tanti anni, lo scoprono ora?" chiese Sam scettico.
 
"Non l'hanno scoperto ora, sciocco! L'hanno scoperto subito!! Io sono in fuga da allora e adesso sono riusciti a trovarmi!"
Sam la guardò stupito. Davvero quella.. Cosa.. Era in fuga da allora??
"Non essere così stupito, Sam. Credi che saremmo quello che siamo, se non avessimo una tempra d'acciaio? Credi che non saremmo già sterminati o estinti, se non fossimo in grado di mimetizzarci, nasconderci dalla tua razza e scappare dai nemici?"
 
Sam si guardò le mani sporche di terra e all'improvviso un pensiero lo colpì.
"Siete arrivati insieme ai primi uomini? "
"Io credo di sì.. "disse Alisea stupendolo per la sincerità che aveva usato. " io credo che il Male esista dall'alba dei tempi, fino alla fine del tempo.. Ma ti vedo perplesso, Sam, non è la risposta che volevi sentire, vero? "
"Io...io non.. "
 
"Credi che io viva dall'inizio del mondo?? Ohh, magari!! Magari potessi possedere quella conoscenza millenaria.. Sapere quando sono nate le prime stelle, le prime luci, le prime montagne.. Il prima di tutto. Mi aiuterebbe a conservare lo stupore per qualunque cosa. Saprei che tutto cambia, conoscerei tutto di qualunque cosa e poi dimenticherei tutto.. O forse no. E invece mi rimane solo un senso estraniante e inutile VUOTO, un po' come lo scontro con un buco nero.. Quel senso di vuoto, così facile da dimenticare quando sei felice, così impossibile da cancellare o allontanare, quando sei fatto di carne.. Questa inutile, gloriosa, patetica CARNE che non finisce mai di trasformarsi e annichilirsi fino a quando non muori..eppure adesso farei volentieri un baratto con uno stregone, per poter riavere indietro questo processo."
 
"Alisea, tu.. "
 
"Ero umana, Sam.. Ma ho dimenticato.. È questo che ti succede quando diventi un demone.. Quando diventi come noi...cosa c'è? Vuoi che ti racconti perché sono diventata così? Sai, Sam.. Non so se voglio farlo. Dopotutto perché devo forzare un bambino a diventare adulto quando non vuole farlo? Sarebbe come dire a Peter Pan di.. "
 
"IO NON SONO UN BAMBINO!!"
 
"Non prenderla sul personale, Samuel!! Bambini sono tutti coloro che si rifiutano di vedere e conoscere la verità, non importa quanti anni abbiano davvero! E tu non vuoi sapere davvero la verità, credimi.. Non vuoi sapere davvero il mistero.. Della morte.. "
 
Il Sam del presente pensò a improbabili e sconcertanti rivelazioni sul destino dello spirito, a confessioni sull'anima e al mistero della vita, invece il Sam semidio, rimase perplesso, essendo abituato al suo mondo. Un mondo che sapeva essere governato da Dei, e dalla Morte e da Plutone che risiedevano nell'Oltretomba. Quasi si aspettava che la demone cominciasse a parlare di LORO. Forse in quel mondo erano ancora nascosti e non conosciuti. Forse non avevano ancora cominciato a governare l'Olimpo!

"Mettimi alla prova.. "disse Sam avvicinandosi a lei.

"D'accordo. Pensi forse che quando sei morto, è finito TUTTO? Oh, magari fosse così!! Che bello starsene Beati in pace con l'annichilimento totale della coscienza e lo spegnimento di tutti i sensi.. Lo avrei preferito!! La verità è che.. Alcuni di noi.. Ritornano. cambiati."
 
"Cambiati..stai parlando degli zombies?"
 
Il Sam semidio non sapeva cosa fossero gli "zombies" ma a quanto pare il suo omonimo non era così tanto ignorante in tema di mostri, come era sembrato in un primo momento.  
 
"Sto parlando di creature della notte che non hanno niente di umano, che assomigliano più a delle bestie.. Ti sei mai chiesto da dove arrivano, Sam? Qual è la loro casa? Forse pensi che vivano sugli alberi a compaiono dal nulla.. Ma non è così.. Hai presente l'inferno?? "
" No, non anche queste stronzate, ti prego.. " rispose il ragazzo e il semidio si disse che dopotutto forse, se metteva in dubbio l'esistenza dell'INFERNO, aveva sbagliato i suoi calcoli e non era così intelligente come aveva appena appurato.

"L'inferno esiste, Sam!! E io ci sono stata.. Tanto tempo fa."
 
Non per la prima volta, il Sam semidio si chiese che razza di mondo era, se qualcuno non credeva all'inferno o se si dovesse passare attraverso questo, per crederci! Nel suo mondo, non c'era bisogno du morire per crederci. Forse erano fortunati a ricevere fin da bambini una adeguata istruzione in merito a cosa ti succede dopo la morte, forse i loro Dei erano degli insegnanti molto validi e facevano un buon lavoro di "informazione" ma a nessuno sarebbe mai venuto in mente di negare l'esistenza dell'INFERNO. Se fosse successo, Giove avrebbe scatenato fulmini e saette per mesi!! E non osava neanche pensare a cosa sarebbe successo se avessero messo in dubbio l'esistenza del PARADISO! Probabilmente sarebbe scesa Madre Natura direttamente per castigare chi avesse osato dire una tale bestemmia e avrebbe ordinato subito una rieducazione dettagliata a partire dalle Basi, perché evidentemente qualcosa era andato storto. Quelle persone lì dovevano essere dei pazzi.  
 
"Fammi indovinare.. Hai fatto esplodere un carriolo con dei bambini." **disse Sam ironico.
"Non ricordo chi ero.. L'inferno ha spazzato via i miei ricordi.. Non so neanche com'era la mia vita.. La mia morte però.. Non l'ho mai dimenticata.. Ti interessa, Sam?"
"Non particolarmente." disse lui voltandole le spalle.
 
"Mi stavano succhiando il collo e chi lo faceva, grondava sangue, togliendomi la vita. Ero stesa per terra e sentivo la mia vita fluire via da me!"
 
"Basta!! Credi che io abbia pietà di te?? Di un'assassina??? Ti aspetti che pianga per te, per un demone che non ha esitato a diventare più crudele del suo assassino?? Desideri che pianga?? Cosa se ne fa un Demone delle mie lacrime??"
Sam aveva gridato e poi l'aveva guardata smarrito.
"No, Sam.. Volevo solo dirti che sto per morire. "
"Cosa? "
"La mia vecchia banda è sulle mie tracce.. Presto mi troverà e mi uccideranno. Lo so, Sam..quelli di noi che muoiono.. Nessuno sa cosa capita a loro.. E io.. Non voglio morire! Non voglio scomparire per sempre da questo mondo."
 
Sam annuì, poi vide un vaso di terracotta e lo fracassò a terra con rabbia.
"Se ti aspetti che io ti protegga, hai sbagliato persona!! "
"Sam.. "
 
"Non ho nessuna intenzione di ospitarti a casa mia nè di offrirti protezione! "
"Sam.. "
"Voi.. Portate niente affatto che guai.. Non intendo guardare mentre bevi il sangue di un capretto o.. "
"SAM!! IO VOGLIO SOLO IL TUO PERMESSO!! "
 
"Il.. Il permesso per fare cosa? "chiese lui intimorito.
"Il favore che io ti ho chiesto.. Se tu accetterai.. Mi permetterai di tornare un giorno.. Anche se io morirò.. Mi permetterai un giorno di ritornare.. "
"Io.. Io non capisco.. Io non ho poteri magici.."
 
"Non servono. Ti ho salvato la vita.. Siamo già legati io e te, ed essendo un demone ho già delle capacità soprannaturali.. Io.. Conosco un modo per tornare dalla morte, se dovessi morire.. Ma lo posso fare solo con l'aiuto della persona che ho salvato.."
 
"No.. Non posso.. Io.. "
"Io ti ho salvato la vita, e se tu vorrai, puoi ridarmela.. È un patto equo. "
"Quindi se tu muori, io posso.. Resuscitarti? "
Alisea scosse la testa in segno di dissenso.
 
"No, Sam.. Non puoi riportare in vita nessuno dalla morte.. Sei solo un umano."
"Lo sapevo!! Tu mi stai solo prendendo in giro!!"
 
"Ma puoi.. Vincolarmi alla terra. Permettere che un giorno il mio spirito possa reincarnarsi ancora. Darmi una seconda possibilità. "
" Di fare ancora del male! "disse lui atterrito.
"Di fare del bene! "disse lei.
 
"Avresti potuto farlo in QUESTA VITA se avessi voluto! "gridò Sam, indicando con l'indice, in basso.
"Queste sono le solite metafore che voi umani usate ma che non valgono niente. Dimmi, Sam.. Se tu avessi davanti un budino alla vaniglia, puoi ordinargli di essere un budino alla fragola? No, perché è la sua natura.. Non può cambiare. Può solo rinascere."
 
"Stai solo cercando di manipolarmi."disse Sam, tenendosi la testa tra le mani.
“E a che scopo, Sam? La mia vita è segnata ormai..a che mi serve ingannarti? Che male posso ancora fare ormai?”
 
“Quante persone hai ucciso, Alisea?”
“Questa è una brutta domanda, Sam.”
“Quante? DIMMELO!”
 
Ma Alisea rispose in un modo che i due Sam del passato non avrebbero mai potuto prevedere. Dopo tanta remissività, quella ragazza..quel demone, parve ritrovare un certo orgoglio.
 
“Io sono una creatura della notte, umano, come osi darmi degli ordini? Dovresti baciare questa terra e l’aria che respiri per il semplice fatto che IO ti PERMETTO di parlare con me! Per il solo fatto che io non ti uccida all’istante!”
 
Funzionò. Alisea aveva detto quelle parole con una calma serafica, ma Sam rimase impietrito davanti a quel repentino cambio di comportamento.
 
“Io rispondo solo alle leggi della natura e della terra! A loro e solo a LORO, devo dare conto, perché è grazie a LORO, se io cammino ancora su questa Terra! Io servo LORO e di sicuro non servo TE!”
 
Calò un silenzio tombale. Sam non parlò per lunghi minuti, sufficiente ai due Sam per pensare che non avrebbe mai più proferito Verbo e che la ragazza sarebbe andata via senza concludere più nessun accordo, ma all’improvviso fu il ragazzo a cedere per primo.
 
Ma il suo primo gesto non fu una parola, ma un sorriso.
Il demone ricambiò il sorriso.
 
Eccolo lì. Stava tutto lì. Non in qualcosa di epico o di grande, il segreto per ricominciare o risolvere i conflitti, ma in un sorriso.
 
“1 a 0 per te, demone. Io ho..esagerato. Ti chiedo scusa.”
“Ohh, non chiedere scusa per una qualità innata che la tua razza possiede in natura. Se c’è una cosa per cui siete famosi e che non potete controllare né modificare, è proprio l’esagerare! Sarebbe come dire a un deserto di diventare PIETRA!”
 
Sam sorrise e al Sam del presente sembrò quasi che il suo omonimo provasse quasi compassione. E per la prima volta durante quel confronto, Sam si chiese se la demone non si stesse per caso sbagliando. Vedendo Sam sorridere alla demone, non gli venne difficile neanche credere che davvero la sabbia in particolari condizioni, potesse davvero trasformarsi in terra.
Sapeva che anche l’altro Sam, dovesse pensarlo.
 
“Mi aiuterai, allora?”
“Sei sicura che non preferisci che ti aiuti invece a restare viva? Non fraintendermi, non è che ho cambiato idea, ma..” si schernì Sam. “è solo che..non mi sembra un grandissimo aiuto, per te, in pratica quello che mi chiedi è di non fare NULLA, in cambio di un favore tardivo, che chissà quando e SE si realizzerà mai..mi sembra quasi di..non so..”
 
“Imbrogliarmi?”
Sam si strinse tra le spalle.
La demone rise e Sam si corrucciò.
 
“Mi fa piacere che trovi la mia correttezza, ridicola.”
“Scusami, Sam..non intendevo offenderti. Non ti trovo ridicolo, anzi, ti trovo particolarmente tenero."
 
Sam ripensò a quando l’altro Sam aveva estratto la pistola e l’aveva minacciata di ucciderla e non gli sembrò molto tenero e dalla perplessità con cui Sam la stava guardando, sapeva che pensava la stessa cosa.
 
“Ti assicuro che so di cosa sto parlando. È tenero per te preoccuparti per me, ma..”
“Non mi sto preoccupando!” cominciò Sam, ma lei continuò.
 
“Ma..è davvero l’opzione migliore per me. Io non voglio delle alternative, lo capisci? Non voglio più vivere così, in questo mondo.”
 
La meraviglia di Sam dovette riflettersi nei suoi occhi.
 
“Ti stupisce? Dopo quello che è successo con te..ho vissuto quello che voi umani chiamate, diciamo..CRISI..un mostro che salva la vita a un umano che invece dovrebbe uccidere? Prova a immaginare a un LEONE che salva un umano..ci riesci? Ecco, adesso prova a immaginare a questo leone che riprende la sua vita normalmente come se niente fosse..ci riesci?”
 
“Sì. Perché è un animale. A loro importa solo cacciare per mangiare..e sopravvivere! È questo quello che fanno.” Disse Sam, meditabondo e i due Sam che stavano assistendo, si ritrovarono non per la prima volta da quel lungo confronto, ad ammirarlo ancora una volta per la sua sincerità genuina.
 
“Bravo, Sam..vedo che sei intelligente, mi congratulo con te. Gli animali sono così..sono programmati per fare questo. Non importa cosa succede a loro, troveranno SEMPRE la forza di ricominciare. Sono diversi dagli umani..e se per gli umani non è così, come pensi che debba essere per una creatura modificata che prima era un umano e poi si è evoluta in PEGGIO?”
 
Sam la studiò attentamente e poi parlò con l’aria di aver avuto una grande rivelazione.
 
“Tu odii quello che sei.”
“Che bravo. Ci sei arrivato alla fine.”
“Mi dispiace.”
“Le tue scuse non mi faranno all’improvviso amare me stessa. Se non ci sono riuscita da umana..”
Sam non parlò.
“Ma sono comunque BELLE.” Sorrise Alisea. “Allora, direi che abbiamo sproloquiato a sufficienza, come dicono i grandi oratori del vostro mondo. Che ne dici se cominciamo finalmente a parlare di quello per cui sono venuta??”
 
Sam annuì e a quel punto Alisea si fece seria e si avvicinò a lui.
 
“Devi lasciare che io beva il tuo sangue.”
“COOOSA???”
“Solo poco. Dal tuo collo e poi tu berrai il mio. Si tratta di un incantesimo vecchio come il cucco. Il sangue è fonte di vita e quando qualcuno salva la vita di qualcun altro, questa è una cosa che ci resta DENTRO, nella pelle..tu non lo sai, ma quando io ti ho salvato, ti ho lasciato un marchio..se quindi io adesso bevo il tuo sangue, anche se si trattasse di poche gocce, il tuo sangue mi legherà a TE.. ciò significa che io non posso morire definitivamente..non mi impedirà di morire in questa vita, ma mi permetterà di tornare un giorno..”
 
Un giorno.. pensò solennemente il Sam del presente.
 
“Accetto.” Sospirò Sam. “Ma non lo facciamo qui..o penseranno tutti che sia una scena del crimine e uno dei due, o entrambi, finiremo in prigione per tentato omicidio.”
 
Alisea rise.
 
“Voi umani..sempre a preoccuparvi di quello che pensa la vostra specie. Va bene, facciamo come vuoi tu. Scegli tu un luogo più appartato.“
 
“Andiamo a casa mia.” Rispose Sam.  
 
 
 
 
 
 
 
 
******

Il rito

Sam aveva appena chiuso la porta dietro di sé, quando si trovò spinto contro il muro da una forza micidiale.
“Ma che..”

“Ti fidi di me, Sam??”

Sam rimase sconvolto, vedendo la ragazza sensuale di poco prima, trasformarsi in un orrendo mostro con delle zanne lunghissime.

“NO!” disse lui precipitosamente.
“BENE!” disse lei e si avvicinò al suo collo per morderlo.

“NO! No..no..” Sam rovesciò il capo all’indietro, sentendo le forze venire meno. Forse sarebbe svenuto. Forse se la demone avesse avuto pietà di lui, sarebbe morto.
E quando pregò per l’oblio totale, fu in quel momento che qualcosa cambiò. La furia della demone parve acquietarsi, il suo morso farsi più delicato, limitarsi a un lento succhiare sul suo collo.

Quasi sensuale..
Svenne.
Poi dopo qualche minuto, qualcuno lo schiaffeggiò.
SCIAFF.

Sam si sentì così stordito da non riuscire a reagire, ma poi quando vide che gli schiaffi si ripeterono, una seconda volta e una terza…decise di reagire.
“Basta! Basta, smettila adesso!!”

Alisea lo osservava furiosa e con qualche rivolo di sangue sul mento. Sam la trovò carina anche così, poi pregò che quelli come lei, non potessero leggere nella mente, POI sentì un tremendo mal di testa e si ricordò che doveva essere arrabbiato, o perlomeno sembrarlo.

“Sei..una bastarda.” Mormorò. Voleva sembrare arrabbiato, ma sembrò solo confuso. E deluso, forse.
Lei però sembrò più meravigliata di lui.
“Io? IO???”

“Eravamo d’accordo che sarebbe stata una cosa consensuale, lenta, pacifica..mi hai atterrato al muro come un ANIMALE.”

Se sperò di farla sentire in colpa, sbagliò mossa. Lei sembrò ancora più arrabbiata.

“Oh, il principino, è deluso!! Il principino è dispiaciuto che non sia stata gentile!! Pensa a quanto sono delusa IO! Credevo che ci tenessi a fare questa cosa, credevo che l’avresti presa sul serio!!”
“Senti, non riesco a seguirti..”

“C’era solo UNA COSA che dovevi fare, UNA. Essere sincero! Non sei riuscito a farlo, Sam!”
“Senti, mi sento uno straccio..e se non mi dici subito che cappero ti prende, io..io..”

Lei lo fissò con le braccia incrociate come a sfidarlo.
“Io…ti vomito addosso. Perciò perché non mi dici di cosa stai parlando? Mi sei saltata addosso come una furia..non ho reagito, ho fatto quello che hai voluto..”

“Hai mentito!
“Ma QUANDO?? Ma se non ho neanche avuto modo di parlare, che mi sei piombata come una furia addosso.”

Lei sbuffò come se fosse lei ad aver una grande pazienza e non il contrario.
“Io ti ho chiesto se ti fidassi di me e tu mi hai detto di no!”
Sam realizzò.
“Ahhh..okay..beh, facevo bene a non farlo, allora!”

“Non capisci!! È stata una bugia!! Io ti ho chiesto se ti fidavi di me e tu hai detto di no!! Ma non era vero!!”
“Prego??” chiese Sam sempre più confuso.

Non è vero che non ti fidavi di me! Io l’ho SENTITO! L’ho sentito mentre prendevo il tuo sangue! Eri SICURO che non ti avrei ucciso!”

Sam rimase lì a guardarla come inebetito, poi scoppiò a ridere. Lei lo guardò accigliata.
“Lo trovi divertente?”

“Cioè..sei arrabbiata perché mi sono fidato della tua buona fede..scusa, ma non posso fare a meno di ridere..ahhahah..”

“Non capisci!! Sei proprio un IDIOTA!! IO avrei dovuto prendere il tuo sangue CON LA FORZA, perché sono una creatura OSCURA, TU non avresti dovuto CEDERMELO..al contrario, IO avrei dovuto donarlo a te..invece tu..hai rovinato tutto, perché dicevi che non ti fidavi di me, e invece ti fidavi! In questo modo è come se tu mi avessi ceduto il tuo sangue! Il rito in questo modo è sbagliato!! Ora per colpa tua non tornerò più in vita!” disse Alisea mettendosi le mani nei capelli. “Ma la vuoi smettere di ridere??”

“Perdonami, ma non mi era mai capitato prima di qualcuno che si OFFENDESSE perché mi fidavo di lui..è una cosa atipica e unica. Grazie per questo momento.”
“Sì, okay..ridi, ridi pure di me..tanto non sei tu quello che NON tornerà in vita.” Disse lei sbuffando e sedendosi sul puff in cucina.
Sam sorrise.

“Sembri quasi umana, adesso..con quelle fossette e l’aria corrucciata..una ragazzina umana che fa i capricci.”
“E scommetto che la cosa ti diverte TANTO.”
“Mi solleva..” disse lui e Alisea lo guardò stranita.

“Secondo me ti preoccupi troppo. Voglio dire..ti avevo già dato il mio permesso, ricordi? Il permesso di prendere il mio sangue! Me lo hai chiesto. Che importanza ha il DOPO o il MENTRE? IO ti ho concesso di prendermelo e questo ha fatto la differenza molto più e molto prima di quello che sia successo durante l’atto..”

“Sam, sei troppo fiducioso..e la tua incrollabile fiducia potrebbe aver compromesso seriamente questo rituale.”
“E a te chi lo dice che l’ho compromesso? Ci sono dei precedenti?”
Alisea si mise a pensare e ancora una volta a Sam fece tenerezza. A tutti e tre i Sam, a dire la verità.

“Non lo so. Nessuno è mai tornato indietro per raccontarlo!” disse ed era così buffa che Sam scoppiò a ridere nuovamente.
“Uffaaa!! Sai fare qualcos’altro oltre a ridere come un idiota?”
“Sì.” Disse Sam, posando le labbra sulle sue.

I due Sam spalancarono la bocca, basiti e Alisea sussultò. Non si era resa conto che lui si era avvicinato così tanto e che si era chinato su di lei, ma la sorpresa durò poco. In men che non si dica, allacciò le mani al collo di Sam per fargli capire che apprezzava e lui non si tirò indietro, anzi, approfondì il bacio.
I due Sam ringraziarono il fatto che i loro Dean non potevano vedere quella scena o erano certi che non sarebbe stata una reazione molto pacata la sua.

Nel frattempo, i due sembravano averci preso gusto. Sam sembrava un’altra persona rispetto al Sam che solo poco prima, aveva rifiutato il bacio provocatorio della demone. Adesso se l’era caricata in braccio come se non avesse peso e stringeva il suo sedere con presa possessiva e bramosa di desiderio.
Fu un miracolo se non caddero addosso a qualcosa nel tragitto che fecero fino alla camera da letto.

Sam in particolare diede prova di essere un contorsionista niente male, riuscendo ad atterrare sul suo letto con Alisea in braccio, senza rompere niente e senza sbattere addosso a qualcosa.
 
Nel frattempo, Sam era riuscito nella straordinaria impresa di slacciare la camicetta verde della demone, senza staccare le labbra dalle sue, e senza neanche guardare cosa stava facendo. Non era da tutti. Una volta slacciata la camicetta, si trovò davanti il reggiseno nero della demone, che lasciava intravedere almeno una terza abbondante. Sam lo fissò con una certa lussuria negli occhi, poi affondò nel suo seno, senza neanche slacciargli il cordino.

Alisea gettò la testa all’indietro in segno di godimento ed emise dei gemiti di piacere che imbarazzarono molto i due Sam.

Il seno della demone era sodo e roseo e Sam prese in bocca i suoi capezzoli, stuzzicandoli con le labbra, fino a farla gridare dal piacere, poi li prendeva tutti in bocca, uno a uno, succhiandoli come se fossero un nettare delizioso. Non c’era che dire. Sam sapeva come far godere una donna. Ma, fu solo quando arrivò a baciarle la pancia, che la demone sembrò impazzire dal piacere. Prese la testa di Sam con le mani e gli strinse forte i capelli.

“Ahhh..Sam..SAM!” gemette la demone quando Sam passò a leccargli l'ombelico,. Dopo poco decise di strapparle quella minigonna viola fosforescente che indossava, rivelando delle mutandine di pizzo rosse. Sam sorrise è le tirò fuori anche quelle. Con la bocca! Guadagnandosi così un bacio di elogio della demone per la sua bravura.

Sam era ancora mezzo vestito e la demone provvedette subito a strappargli i pantaloni di dosso, facendolo ridacchiare sotto di lei.
Alisea però non sembrava avere nessuna intenzione di accettare passivamente il ruolo della sottomessa.

Gli spostò la testa sul cuscino e cominciò a leccarlo sul collo, in particolare sulla ferita che gli aveva lasciato, sentendo Sam muggire di apprezzamento, mentre le palpava i glutei sodi.
Alisea passò a lasciargli una scia di baci lungo il collo. Uno più sensuale dell’altro, alternando poi morsi e baci e leccate, quando si trovò a passare sul suo torace.
I versi che faceva Sam al suo indirizzo, compiacquero Alisea, facendogli capire che faceva la cosa giusta e si esaltò.

Arrivando all’ultimo indumento, gli strappò via le mutande e cominciò a leccargli la sua erezione – incredibilmente grossa – tutta. Non risparmiò neanche un lembo di pelle, ma lo faceva con la punta della lingua, con lo scopo di farlo impazzire.
Sam voleva pregare di non farlo impazzire, ma non voleva suonare blasfemo.

Alisea passò ai suoi testicoli, succhiandoli uno ad uno, come se addentasse una pesca succosa e Sam pensò di stare davvero lì lì per svenire.
 
Il Sam del presente si sentiva in colpa come non mai, come se fosse un TRADIMENTO. Sapeva che non era colpa sua..Dean non esisteva ancora nella sua vita..eppure si sentiva in colpa comunque. Soprattutto perché a dispetto di tutto, trovava quella scena estremamente erotica, almeno visivamente, doveva ammettere che la demone era una bella ragazza, anche se non provava pulsione sessuale per lei. Non più. Pensò ad Alisea e si sentì assurdamente felice per lei e orgoglioso del fatto che in passato fosse così bella. Pensò mentalmente se rivelarle o no, quando tutto questo immane casino fosse finito, che in un'epoca lontana, in chissà quale universo, era stata una bomba sexy!! Ma avrebbe dovuto rivelare anche che era una sanguinaria creatura della notte e sarebbe stato senz'altro imbarazzante rivelarle in che occasione avesse avuto modo di mirare da vicino le sue grazie! Decise che non era il caso di tirare fuori simili questioni.. Questo gli ricordò che in effetti non era la prima e unica volta tra lui e la ragazza. E si rese conto che probabilmente reminescenze di quello che era successo in quel passato lontano, lo avevano colpito nel presente.

Infatti ERA SUCCESSO qualcosa tra lui e Alisea anche nel loro presente, anche se lui era praticamente stregato da un incantesimo..alla fine non erano stati a letto insieme, ma stava per succedere! Ora capiva perché. Ora tutti i tasselli stavano andando al loro posto.
Tornò a guardarli, proprio mentre Alisea aveva preso in bocca tutto il membro di Sam e lo gustava golosa e Sam sembrava sull’orlo di uno svenimento.

Per sua sfortuna e grandissimo imbarazzo, i due sembravano avere PARECCHIA energia e tensione da buttare fuori e non sembravano avere intenzione di finire quello spettacolo a breve e Sam pensò di valutare l’idea di chiudere gli occhi fino a quando non avessero finito, quando Sam cominciò a penetrarla con foga, come se ne andasse della sua stessa vita.

Poi fortunatamente la piantarono e crollarono una tra le braccia dell’altro e la scena cambiò.  
 
 
 
 
 

I genitori di Sam

Sam e Alisea erano ancora a letto ma per fortuna non stavano più facendo sesso, anche se la scena era ancora troppo intima per i gusti di Sam.
I due Sam speravano che quello che avessero visto era sufficiente.
Non fu così.

Mancava ancora la scena di Sam che beveva il sangue da Alisea.

Fu una scena disperata e struggente insieme quella in cui Sam abbracciava disperatamente la demone per la schiena.
Aveva smesso di succhiarle il collo e ora piangeva.

Piangeva sommessamente e la demone le sussurrava parole dolci e talmente in contrasto con le grida di piacere di solo un attimo fu che i due Sam avrebbero detto che era un'altra persona.
"Non lo dimenticherò mai.. Non lo scorderò mai.."

"Sì, invece, Sam.. Lo farai..."
Ma i due Sam non capivano a cosa si riferisse.
Ci fu un cambio di scena e fu mattina.


Alisea era già tutta vestita e si stava mettendo il rossetto davanti allo specchio sul comò, tenendo bene sollevata la gonna per farsi vedere da Sam, civettuola.

"Vedi qualcosa che ti piace?" gli chiese lei ammiccante.

"Molto." rispose lui."Se vuoi fare un altro round.." disse Sam.

"Sono tentata, ma devo proprio andare.. Magari un'altra volta!" disse, rivolgendogli un'occhiata malinconica che lui ricambiò. Entrambi sapevano che non si sarebbero rivisti mai più.

"Alisea..a proposito di quello che tu hai visto ieri notte..."

"Non dire niente, Sam, non ce n'è bisogno.."
"No!! Voglio farlo!! Deve essere stato così imbarazzante per te vedermi così.. Non sono solo un ragazzino piagnucoloso.. So essere anche.."
 
“Sam....non hai niente da scusarti. Sono io che devo chiederti scusa. È colpa mia.” Disse Alisea. Gli andò vicino e gli diede un dolce bacio sulla bocca, poi si allontanò.

 
“Addio, Sam.” Disse.
Sam non rispose neanche. Si avvicinò piano al cassetto del comò e tirò fuori la sua pistola. Quella che aveva usato per minacciare Alisea.
 
“NOOOOO!” gridò il Sam del presente, senza sapere che anche il Sam del passato stava facendo lo stesso.
 
Ma non udirono il rumore di uno sparo, ma  i due Sam si videro come catapultati all'indietro. Una nuvola viola e blu li avvolse e si trovarono di nuovo in cucina ma in un momento diverso.

La madre di Sam aveva appena rotto un bicchiere contro il muro e piangeva a dirotto.
" Mamma.. Ma che.."
"Tu sei figlio del demonio!!"

"Mamma, no, ti prego, sono sempre io, sono tuo figlio!!"
"Tu hai smesso di essere mio figlio da quando quel demonio ti ha toccato!!" urlò lei.
"Lei mi ha guarito!! Ha guarito tutti noi!!"

"Il demonio non guarisce!! Se lo fa è solo perché vuole la tua anima!! Ha preso la tua anima e ha maledetto anche noi! "
Sam la guardò come se non la riconoscesse.

"Mamma, ma che dici. Sono sempre Sam."
"No...tu adesso sei del diavolo!!"
"Basta così, Mary.."

"Voglio che il ragazzo se ne vada, John.. Forse se lui se ne va, siamo ancora in tempo.. Per far tornare la luce in questa casa.. Lui è perduto ma noi.. Possiamo ancora salvarci."

"Se la pensi in questo modo allora dovresti essere tu ad andartene, Mary."
"Che cosa?? John, sono tua moglie!!"

"E lui è mio figlio e tu lo stai rinnegando. Quindi io rinnego te."
"John, ti prego, cerca di ragionare.. Quello non è più nostro figlio!!"

"Sei tu che non sei più mia moglie. E neanche una madre. Vattene. Adesso!!"
Dopo che la donna fu andata via piangendo con un misero bagaglio, Sam con le lacrime agli occhi aveva sussurrato : "Papà...grazie."

"Non toccarmi!"
"Papà ma.."

"Non mi piacciono i modi di tua madre ma ha ragione. Sei stato curato da un mostro e questo ha di sicuro corrotto la tua anima. Non volevo un figlio morto ma neanche un figlio dannato."
"No.. Non puoi dirlo sul serio.. Siete stati curati ANCHE VOI!"

"Noi non avevamo una malattia gravissima che ci stava uccidendo! Aspetta, non è che ci hanno attaccato perché...stavano cercando TE?"
"Ma.. Che stai dicendo??"

"Ma è chiaro...volevano corrompere la tua anima, sono entrati qui apposta.."
"Papà, ti supplico, ragiona.."

"Verrai subito visitato da padre Singer che ti praticherà subito un esorcismo, dirai 40 Ave e Maria al giorno e 50 padre nostro per un mese.."
"Stai scherzando, spero!"

"Zitto, sciagurato!! Farai un bagno nella tinozza gigante, in giardino, con il sale, assistito dal prete che pregherà ogni notte per la tua anima.. E non uscirai di casa per un anno..la tua anima deve essere purificata."

"Solo questo?? Perché non mi battezzi con il ferro e il fuoco se tutto questo non è abbastanza?"
"Non darmi altre idee.."
"Sai una cosa?? Sarebbe stato meglio morire quel giorno piuttosto che sentire questo!!"

Il padre restò scioccato per qualche secondo, poi si riprese.
"Dove stai andando?? Sam, non osare uscire di casa. SAAAAM!"
 
 
 
Sam si stava puntando la pistola alla testa, piangendo a occhi chiusi e i due Sam si aspettavano la catastrofe, quando una mano si posò sul polso di Sam.
 
“Molto male, Sam.”
 
SCIAFF
 
Lo schiaffo fu più rumoroso di una pallottola.





Ma negli altri mondi, sì


Sam era scioccato oltre ogni limite. Era convinto che non avrebbe mai più rivisto quella strana ragazza, mascherata da mostro, o forse quel mostro, mascherata da bella ragazza. Era così difficile capire. Era solo un ragazzo semplice che si era ritrovato in qualcosa di più grande di lui. Prima credeva di conoscere il bene e il male, ma da quando i mostri erano entrati nella sua vita, non riusciva più a capire i confini, a riconoscerli, né a respingerli.
 
“Credevo ti fosse passata..credevo che quando mi avessi detto che era tutto a posto, ieri notte, dopo quella visione che abbiamo condiviso..fosse..vero..
 
Alisea abbassò gli occhi e i suoi occhi si nascosero. Al Sam del presente ricordò i personaggi dei cartoni animati, quando durante un evento tragico, i loro occhi pareva scomparissero. Ad entrambi parve di capire adesso, come mai il loro “antenato” l’aveva amata. Alisea era un mostro, è vero..e probabilmente aveva fatto anche cose terribili, ma il suo stupore era genuino nel modo in cui ammetteva candidamente che aveva creduto davvero alle parole del “suo” Sam. Non c’era vergogna o imbarazzo nel modo in cui mostrava apertamente che si era sentita ferita, ingannata da quella bugia.
 
All’improvviso fu chiaro di cosa parlassero. I due Sam credettero che Sam si riferiva al fare l’amore con Alisea, ma..invece, si riferiva ai suoi genitori. Era pazzesco, come qualcosa potesse sembrarne un’altra o un’altra ancora e un’altra ancora, a seconda di come la guardi, a seconda di quanti puzzle hai e quanti te ne mancano per sapere…l’intera storia! Al Sam del presente ricordò i lego..fino a quando non finivi il disegno, poteva essere qualsiasi cosa avresti voluto..potevi decidere di farla diventare qualsiasi cosa avresti voluto. Il Sam del mondo degli Dei, non conosceva i lego, ma nel suo mondo, i bambini si divertivano, intrecciando i fili di rami e di erba e di sassi e tante altre cose, per formare delle forme. Entrambi pensavano alla meraviglia del lavoro incompiuto. Fino a quando non decidi che direzione prendere, quale linea incurvare e dove, poteva essere qualsiasi cosa..entrambi i due Sam, credevano che questo valesse anche per le persone.
 
 
"Non pensavo che il rituale potesse scatenare in te ricordi così devastanti.. Altrimenti ti avrei avvisato di chiudere la mente.."
 
"Allora siamo pari.. Io non mi aspettavo da te, quelle dolcezza.. Né che rimanessi sconvolta come e forse più di me." disse Sam.
 
Alisea lo guardò, apparentemente non prendendo affatto bene di mostrare una sorta di debolezza davanti a un umano. Per qualche attimo, un baluginio rosso attraversò i suoi occhi e la sfida che i due Sam lessero nel suo sguardo, fece pensare a loro che lo avrebbe sfidato ad andare avanti, ma i secondi passarono e i suoi occhi tornarono normali.
 
"Non sono abituata a.. Cioè siamo abituati al MALE e anche alla sofferenza, ma non così..non avevo mai condiviso il dolore di nessuno prima d'ora.. Dai suoi occhi."
 
"Ti stai...giustificando con me, per aver tirato fuori una stilla di umanità??" chiese Sam. "Tranquilla, non lo dirò a nessuno.. la tua reputazione non ne risentirà!" disse Sam ironico e in disappunto.
 
"È per questo che mi odiavi tanto? Mi davi la colpa? " chiese lei, ansiosa di cambiare discorso.
"Sì.. Non ho mai più rivisto i miei genitori da allora. Perché per colpa tua e della tua gente loro pensano che sono un mostro."
"Mi dispiace.."
"Mi dispiace non è sufficiente.. Voglio che tu mi dici perché.. Ti prego. Perché, siete arrivati proprio nella nostra casa.. Perché noi e non qualcun altro.. Perché?"

"Non vuoi saperlo davvero, Sam..credimi."

"Cosa? sì, sì, che voglio saperlo invece!"
"No.."
"Ti sbagli, voglio saperlo. DIMMELO!"
"Se stavi per ucciderti per così poco.cosa farai se io.."
Stavolta fu Sam a schiaffeggiarla.
Alisea voltò la faccia dall'altra parte e sorrise.
"È il meglio che sai fare?"
Un altro schiaffo e un altro ancora e un altro ancora.
"All'inferno sono più creativi.." disse lei.
"HO INTENZIONE DI STARE QUI TUTTA LA NOTTE SE TU.."

"Ci hanno chiamati loro, Sam!"

"Cos..cosa...cos.."
"Hanno fatto un rituale esoterico e hanno lasciato un..lasciapassare per farci entrare. VOLEVANO MORIRE."

"Stasi mentendo..perchè menti..io non capisco..." Sam tremava tutto.

Alisea lo prese per le spalle e lo guardò negli occhi.

"Sono certa che lo hanno fatto in un momento di debolezza, forse hanno pensato che non aveva funzionato, o ci hanno ripensato...ma quando noi siamo arrivati, erano davvero sorpresi..se questo ti è di conforto, credo ci avessero ripensato, alla fine.."

"Come può questo..essermi di conforto..io..perchè diavolo lo avrebbero fatto?"

"I tuoi genitori erano disperati..che in questo mondo equivale sempre a essere.. Malvagi."
"Cosa?"
"Siamo stati attirati dall'oscurità che alberga dentro di loro. È qualcosa che puoi sentire.. Prima o poi ci prende TUTTI. È come un odore.. Emana dalle auree delle persone come una fogna..puzza..cosi come tu invece emanavi LUCE.. eri ancora PURO..incredibilmente,puro, come un faro abbagliante."Alisea alzò lo sguardo verso di lui." Quelli come noi uccidono, ma sono attratti di più dall'oscurità delle auree che emanate. Ce ne nutriamo. "
 
Il Sam del presente non potè fare a meno di pensare ai dissennatori del mondo di Harry Potter.
 
"Tua madre voleva che tu morissi per mano nostra..ma..io..non sapevo della tua malattia..e quando l'ho vista..tu eri così..SPLENDENTE..PURO..quando poi ho visto il male dentro di te.. io..non ce l'ho fatta..non..non me la sono sentita..qualcosa mi è successo quel giorno..io DOVEVO..guarirti, capisci?"

I due Sam che assistevano, dubitavano fortemente che in quel momento Sam capisse.

"No.. No.. No.. No.. No.. I miei genitori non sono cattivi.. Sono io il mostro.. Quello dannato.. Io.. Io.. Io.." disse Sam singhiozzando sul letto.
Alisea andò da lui e gli accarezzò la testa.
"Sai, Sam.. La luce è come una fiammella che governa una lanterna, quando si spegne..è spenta per sempre… " disse la ragazza, con l’aria di chi avrebbe voluto che non fosse così.
 
"Puoi farmi dimenticare tutto??"
"Non hai bisogno di me per farlo..con il tempo.."
"No, no, no!! Risparmiatelo, non raccontarmi storielle sul fatto che il tempo fa dimenticare il dolore..voglio solo che tu lo faccia.."
"Perdere la speranza è come perdere l'amore!"
"NON HO NESSUN AMORE. AVEVO SOLO QUELLO DEI MIEI GENITORI ED È MORTO, MORTO. CENERE."
Alisea lo fissò, ma Sam non si fermò e aggiunse:
 
"Cenere come quella che tu sei così impaziente di diventare." disse con cattiveria.
"Sai, Sam, forse mi sbagliavo su di te.." disse lei.
Lui non fece in tempo a ribattere che lei lo bloccò a letto, prendendolo per il collo.
"AMF.. Agggghhh!" Sam si contorse immediatamente ma Alisea era troppo forte per lui.
 
"LA purezza dei BAMBINI, Sam.. È quello che più si avvicina al candore degli angeli.. Poi CRESCI e l'oscurità piano piano si avvinghia dentro di te, come un morbo. Credi di essere stato sfortunato?? La tua malattia era niente in confronto a quello che ci aspetta tutti. "
"Coff.. Coff.. Asp. Argh.. "
 
“Mary e John Arkham! Infermiera e Guaritore! Una combo di acciaio! Dovrebbero curare le persone! Te l’ha mai detto tuo padre, di quante persone malvagie avrebbe voluto lasciar morire? Una iniezione e BAM..vieni da noi. Te l’ha mai detto che si sente in colpa per ogni vita che non è riuscito a salvare??
E tua madre.. te l’ha mai detto che ha desiderato più volte di mettere fine alle agonie dei pazienti, dando loro il colpo di grazia? Te l'ha mai detto che aveva CAPITO che eri malato e odiava ogni singolo paziente che riusciva a guarire, pensando con rabbia: perchè loro devono vivere e mio figlio NO?? Te l’hanno MAI DETTO che meditavano di ucciderti nel sonno PER NON FARTI SOFFRIRE?????”
 
“Loro non lo avrebbero mai fatto!!”
"Tua madre e tuo padre.. Erano già ammalati.. Ammalati di oscurità.. Si apprestavano a diventare come noi!!"
"No, no, tu menti!!"
"Sai cosa ci hanno detto quando siamo venuti da voi?? Credi che hanno pregato per la vostra salvezza?? No.. Hanno pregato che noi li prendessimo.. Perché loro sapevano a cosa stavano andando incontro e non sopportavano di dover passare all'inferno per diventarlo!!"
"Nooo!!"
"Non hanno avuto un pensiero per te.. Il loro unico figlio."
"NOOOOOO!!"
 
Alisea lo lasciò e Sam ne approfittò per prendere la pistola che era sul comodino.
"Lasciami, voglio morire!"
"No!! Se muori con il sangue nelle mie vene sarai dannato per sempre, sciocco!!"
"La mia vita è già finita, non capisci?? Non ha più alcun significato!!"
Alisea gliela tolse di nuovo di mano e lo spinse rudemente per il letto, prendendolo di nuovo per il collo ma stavolta mettendosi a cavalcioni.
"Adesso mi hai stufato, ragazzino."
"Levati di dosso!!"
"Credi di essere l'unico ad aver sofferto?? Tutti noi soffriamo, perché viviamo!! Io sto per morire e non ho tempo per fare da balia a un ragazzino ferito che vuole uccidersi per delle parole. Pensi che le parole ti feriscano, principino?? Non esiste niente di peggio che quando le persone ti dimenticano.. Quando ti dimenticano, è peggio della morte!!"
Sam lottava ancora per calciarla via, ma lei non demordeva.
 
"E va bene, Sam.. Vuoi cancellare L'AMORE dei tuoi? Ma questo avrà un prezzo!!"
“Che..cosa vuoi fare?”
 
Dicendo questo gli toccò la fronte e Sam si sentì invaso da una strana luce gialla.
 
"Ricevere un dono da una creatura della notte, è molto più potente che riceverlo dai tuoi SIMILI e la legge del contrappasso, ti precipiterà addosso come uno tzunami. Una cosa uguale e contraria ti cadrà addosso come GRANDINE e non potrai fare nulla per evitarla.”
"Cos..asp..coff.."
"Io,Alisea Kristinoff, PRENDO la tua memoria e in cambio..riceverai qualcosa in cambio..qualcosa che non hai..per compensare la tua memoria andata persa..qualcosa che non sai..questa è la cosa SIMILE.”
 
Sam era troppo scioccato per fermarla o per dire qualsiasi cosa. Alisea gli toccò la testa e un filo argentato uscì fuori dalla sua tempia, come la tessitura di un filamento di seta, Alisea se la mise in testa, e Sam si tenne la testa tra le mani.
 
“Mi fa..male..che cosa mi hai fatto..” disse Sam toccandosi la fronte, e andando davanti allo specchio a guardarsi.
"AAAAAAAHHH!"
 
Sulla fronte di Sam era sbucato un terzo occhio verde.
 
Alisea spalancò la bocca, meravigliata.

"Il terzo occhio!" sembrava lei per prima sorpresa, di cosa avesse prodotto.

Sam nel frattempo cercava di tirarselo via con le mani, Alisea gliele allontanò, atterrita.

"Smettila subito, vuoi farti del male?"

"Mi colpisce che parli di MALE. Quando tu stessa hai portato IL MALE NELLA MIA VITA!"
“Sta calmo, Sam. Questo.."disse indicando l'occhio. "L’hai voluto te.”
 
"SAPEVI che sarebbe successo! Mi hai ingannato!"  
 
"No, te lo giuro..non lo sapevo. è la prima volta che faccio una cosa del genere..Sam, credimi, TE LO GIURO!" diceva atterrita mentre Sam cercava si guardava l'occhio con orrore.  
 
“TOGLI QUESTA COSA SUBITO!”
“Non si può tornare indietro, ho cercato di avvisarti..”
“TU ADESSO TOGLI QUESTA COSA SUBITO!”
 
"Aspetta.fammi dare un'occhiata." disse.

"L'occhio non è davvero qui..è solo una rappresentazione..quindi.."

"NON MI INTERESSA. TOGLILO SUBITOOO!"

“Sei come tutti gli altri..” disse Alisea. Gli diede una spinta e Sam cadde sul pavimento.
 
“Cercate tutta la vita la verità e quando ce l’avete, volete liberarvene! Credevi che la verità fosse INDOLORE, comoda e non ingombrante? Mi dispiace per te, principino, ma perfino la torta di mele fa male se ne mangi troppa!
 
“Non ho mai chiesto la verità, non ho mai chiesto questo!!” gridò il ragazzo.
 
“Hai chiesto di DIMENTICARE, povero, piccolo, stupido..e la legge dell’universo, stabilisce che per una cosa di cui tu scegli di sbarazzarti, ti verrà rispedita una cosa indietro di simile potenza. Ti sei sbarazzato della tua MEMORIA, hai scelto di non sapere e di rimando ti è tornato indietro un altro tipo di conoscenza. Non è una punizione, Sam.” Disse dolcemente la ragazza. “Il terzo occhio interiore ti permetterà finalmente di vedere oltre il velo di Maya, oltre l’ipocrisia della tua razza..ti permetterà di riconoscere il  MALE..potrai difenderti da esseri come noi..”
“Difendermi? Quando la mia gente mi vedrà così, saranno loro a darmi la caccia, considerandomi un mostro.” Disse Sam piangente.
 
Alisea andò da lui e gli accarezzò la faccia.
 
“L’occhio scomparirà tra poche ore. Non è un organo vero, ma una rappresentazione della tua nuova consapevolezza. Siccome non è davvero qui, sparirà a breve, ma d’ora in poi accenderà la tua mente. Nulla sarà più come prima.”
 
“E farà male?”
 
Alisea ci mise un po’ a rispondere.
“Quanto può farlo il Bene..” disse malinconica.
“Hai detto che succederà una cosa contraria..”
Alisea lo guardò quasi dispiaciuta.
 
“Hai rinunciato alla tua memoria, questo stabilisce che quando desidererai ricordare, non potrai..”
“Non desidererò mai ricordare questo.”
Alisea sembrò pensierosa.
“Cosa? Che c’è?”
“Non so se si tratterrà di questo.”
“Di cosa? Allora? Parlami!! Sai qualcosa che io non so??”
“Smettila, Sam..NON LO SO!”
 
Sam la mollò.
Ma lo saprò. In questa vita o nell’altra.” Disse dandogli le spalle.
Sam la guardò oltre lo shock.
“Questa non è l’ultima volta che noi ci rivedremo, Sam..” disse lei malinconica, guardandolo.
 
“In un’altra vita..” soffiò fuori Sam, stranito.
Lei annuì.
“Vedo che la tua mente è già più sveglia..non che ne avessi bisogno, però..”
“Ti prego, smettila. Non scherzare..come puoi..come puoi esserne sicura?”
Alisea sospirò.
 
“Ho preso una cosa da te, Sam. LA TUA MEMORIA. Tu il mio sangue. Abbiamo preso entrambi qualcosa di molto prezioso per l’altro. Qualcosa CHE NON CI APPARTIENE. Questo significa che non importa se io morirò, o se lo farai tu..dovunque andremo dopo la morte, ci ritroveremo nella prossima vita.”
 
Anime gemelle..” disse Sam e aveva uno sguardo estatico che stranamente rese Alisea triste.
 
“Noi non siamo anime gemelle, Sam..”
“Sei sicura?”
Alisea annuì. “Quando moriamo, veniamo a conoscenza delle molte verità del mondo..”
Lei si avvicinò a lui.
 
Non esistono anime gemelle in questo mondo."
 
Sam aveva la faccia triste e sgomenta di un bambino che è appena stato informato che Babbo Natale non esiste. Ai due Sam straziava il cuore.
 
Alisea si avvicinò al suo orecchio.
Ma negli altri mondi, sì.” Gli sussurrò all’orecchio, andando via, poi, com’era arrivata. In silenzio.  
 
 
 
 
 
Ora Sam finalmente comprendeva il legame che esisteva tra lui e la ragazza dai capelli rossi. Ora capiva meglio perché al suo risveglio dal coma, prima di incontrare suo fratello Dean, la ragazza lo aveva perseguitato con visioni di "altri mondi." Evidentemente Alisea aveva conservato chissà come, ricordi di quei mondi. Non riusciva però a ricordare di "quali mondi" esattamente. Cercò di focalizzarsi a cercare di ricordare se Alisea in ospedale avesse menzionato l'Olimpo o il suo essere demone.. Ma non riusciva proprio a venirne a capo.
"Quando desidererai ricordare, non potrai." Era vero dunque, infatti aveva perso la memoria su una parte molto importante della sua vita o meglio, delle SUE Vite precedenti. Sam pensava che fosse una cosa normale perché nessuno ricordava le sue vite precedenti a meno di una ipnosi regressiva,ma più andava avanti e scopriva cose nuove del suo passato e più capiva che forse il suo caso era più unico che raro. Jael, per esempio, gli aveva cancellato la memoria quando lo aveva rapito.

il karma che si ripete..
 
E poi avevano avuto bisogno delle particelle che componevano la sua amnesia, per tornare indietro!
Il loro viaggio stesso era un lungo viaggio onirico attraverso il tempo per riacquistare i ricordi perduti.
 
Ma perchè? Che cosa doveva ricordare? Che cosa aveva fatto di tanto orribile??
Chi era l'invisibile? Era forse lui??
All'improvviso tutto si fece luminoso e splendente. Sam pensò di essere in Paradiso e invece rimase a bocca aperta non appena riconobbe il luogo pieno di rocce e sabbia e sole cocente e splendente.
Il mondo dei bambini non ancora nati.
 
Un Sam e Dean di un altro passato, ridevano gioiosi mentre la figurina che li seguiva e che era nata da un'ampolla nella roccia, danzava per loro. Era di un colore rosso vivo come il vulcano e aveva le sembianze di una fatina. Era nuda ma non aveva organi femminili. Sembrava un esserino nato da una pianta.
Sembrava amare gli applausi. Quando loro applaudivano, si gonfiava tutta e quelli che sembravano petali, si ergevano davanti a lei come se fosse stata una splendida rosa.
Era stato uno dei rari momenti di beatitudine e spensieratezza che lui e Dean avevano condiviso, prima che scoprirono che la creaturina fosse malvagia.
Alisea.. Perché lo hai fatto? Perché?
"Perché era la mia natura, Sam."
 
Sam si volse verso di lei, statutaria, con un lungo vestito rosso. Bella come il diavolo.
"Che significa che è la tua natura?? Non ti credo! Non esiste il destino. Ce lo scegliamo noi da soli, il nostro destino!"disse Sam sentendosi tanto Clark Kent di Superman.
"Facile dirlo per un semidio..il vostro destino è glorioso fin dalla nascita.. Ma non lo pensavi anche quando dicevi che tu e la tua anima gemella, figlia di Giove, siete destinati a stare insieme.. Non lo pensavi quando osservavi queste rocce, non ancora nate, ancora figlie di un progetto.. Ma destinate comunque a nascere, in un modo o nell'altro. Dimmi, Sam, riusciresti a impedire a queste montagne, a questi fiori di esistere un giorno, lo faresti?"
 
"Si, se servisse a evitare una valanga. Una frana.. Se servisse a salvare delle vite!"
Alisea fece un sorriso triste.
"Salvatore della patria come sempre, eh, Sam?"
 
Il Sam del presente stava ascoltando tutto. Tutto questo, il dialogo con Alisea.. Non gli apparteneva. Era solo uno spettatore, nient'altro e quindi non poteva ribattere a Alisea come avrebbe voluto. La frase" Già, in fondo me l'avevi detto nella mia vita passata che avrei imparato a difendermi dalla tua razza e quindi sono diventato un cacciatore per questo.. "quella frase rimase solo nella sua mente.
 
"Uccideresti anche me se potresti? Eviteresti la mia nascita pur di preservare il trono dei tuoi Dei?"
"Se lo facessi e ripeto, SE, lo farei solo per proteggere gli umani dalla tua furia.. Hai cercato di uccidere Castiel.."

"Giochiamo a carte scoperte allora?"
"Oh, non immagini quanto. Confessa." disse Sam, facendo mozzare il respiro anche all'altro Sam.
"Cosa, Sam? Cosa dovrei confessare secondo te? Chi credi che io sia?"

"Non vale. Avevi detto che giocavamo a carte scoperte ma in realtà lo faccio solo io. CONFESSA."

"E va bene. Hai vinto. Sono lei. Speranza. Ma questo tu già lo sai."

"Hai ragione sul resto ma su una cosa ti sbagli. Non ho vinto. Ho perso."
Lei lo guardò interrogativa.

"Abbiamo tutti perso se abbiamo permesso a un'entità diabolica come te, di farla franca."

"Quante parole piene di astio nei miei confronti, Sam..che cosa ti ho fatto da non potermi perdonare? Sono scoppiata a piangere quando hai cercato di levarmi il ciuccio?"

"HAI CERCATO DI UCCIDERE UN CAVALIERE. UN NOSTRO AMICO!!"

"Tu non sei arrabbiato perché ho cercato di uccidere il tuo amico, ma perché ho cercato di uccidere TE.."
 
Sam la guardò con rabbia.
"Come osi? Pensi di essere così importante per me?? Se non mi avessi fatto questa.. Cosa.. Neanche mi ricorderei della tua esistenza!"
"Non ti saresti ricordato di me, ma siamo legati tu e io.. Lo sai.. Non si può spezzare il nostro legame. Io sono tornata grazie a te.. Da te...e ora.."
 
"IO NON VOGLIO AVERE NIENTE A CHE FARE CON TE!!"
 
Alisea lo guardò ancora, titubante.
 
"Senti, non voglio sembrare un ingrato, ti sono grato per quello che hai fatto per me.. Ma è stato tanto tempo fa.. Ora è un'altra vita! Hai cercato di uccidere me! Hai cercato di uccidere un cavaliere, un mio amico!! Queste sono le persone che contano per me adesso!! "
 
"Sì, è giusto.. Lo capisco.. Non è la prima volta che mi metti da parte per qualcun altro, in fondo.. " disse lei con un sorriso triste, guardando per terra.
"Che cosa? Cosa vuoi.. "
"Niente, è un'altra storia, che magari un giorno ti racconterò.. Non c'è tempo per questo.. Ascolta, Sam.. Non nego che i miei comportamenti sono stati un po'.. Esagerati.. Lo ammetto.. Ho sbagliato i modi.."
"Giudichi due tentati omicidi, sbagliare i modi?"
 
"Quando ho fatto quello che ho fatto con te e il tuo prezioso Dean, non eravamo ancora neanche nati!! E per quanto riguarda il secondo omicidio, vuoi davvero incolparmi per qualcosa che ho fatto quando ero nata da appena qualche giorno, Sam?"
 
Sam rimase paralizzato e senza riuscire a dire nient'altro. Messa così sembrava proprio che avesse ragione lei. Aveva senso e non riusciva a ribattere.
Ci sa maledettamente fare.. È dannatamente brava con le parole.. SAM, non ti fare abbindolare, lo pregò Sam dall'altro lato.
 
"Ma adesso sono più preparata, più lucida.. Ho capito.. Essere una mezza divinità non è facile, si può perdere la strada, per un po' prima di trovare la LUCE, anche a te è successo, Sam.. Sei una mezza divinità anche tu. So che mi capisci."
A quelle parole un complesso di cerchi cominciarono a ruotare verso il cielo. A Sam ricordarono delle note musicali. Andarono a danzare verso il volto di Alisea, sembrava che volessero formare delle parole.
E Sam ricordò dove lo avesse già visto una cosa simile.
 
Era sul volto di Jael quando cominciò a fare quei calcoli matematici assurdi!
Quei cosi stavano cercando di fargli capire qualcosa.. Danzavano sul volto di Alisea mentre continuava a cercare di incantare Sam con parole melodiose.
Sembravano voler formare qualcosa e per riuscirci, come fossero delle gomme, cancellavano man mano, gli zigomi di Alisea e poi gli occhi e poi scomparve il naso e poi la bocca.
Oh mio dio..
Andava a formare un..
UN PUNTO INTERROGATIVO.
 
"NO!! Non sei tu l'invisibile." disse Sam parlando per la prima volta.
E il volto di Alisea si infrange in milioni di pezzi nello spazio.
Sam cadde nello spazio profondo, urlando il suo nome e poi ricadde pesantemente su una superficie rocciosa, lamentandosi per il dolore.
"Sentirti gridare il nome di quell'arpia velenosa che cerca sempre di sedurti, non è esattamente tra i miei sogni di vacanza ideale." borbottò una voce famigliare.
"DEAN???"
 
"Ma a pensarci bene non lo è nemmeno trovarmi in questo fetido e puzzolente, nonché infernale posto dimenticato dagli Dei e da madre natura!"
Sam non diede peso a quegli sproloqui e gli gettò le braccia al collo.
"Ehi!! Sta attento, amore. Se moriamo qui, non so se Jael ci riporterebbe in vita come ha fatto il trickster ai tempi."
 
"OH, Dean! Finalmente! Finalmente sei di nuovo con me. Non ce la facevo più a non vederti! Sei davvero tu, vero? Non il Dean di un altro passato, vero? Non ce la farei a sopportare la delusione."
Dean sorrise.
"Sono io e ho visto tutto quello che hai visto te.."
 
"Lo speravo!! Cioè no, non volevo che tu..sono contento che non devo rispiegare tutto da capo ma mi dispiace che hai dovuto assistere a.. Mi dispiace, Dean.. Io.. ALISEA.. la situazione.."
 
Dean gli mise la mano sulla bocca e lo baciò con infinita dolcezza.
"Non mi devi giustificare niente e poi se tutto è servito a portarti da me, ben venga le puttanelle demonesse che cedono al tuo fascino.. Almeno adesso abbiamo degli elementi in più.. A proposito, grande idea quella del punto interrogativo..a me non sarebbe venuto mai in mente.. Soprattutto perché non me ne hai parlato prima."
"Hai ragione, mi dispiace, non ho avuto neanche tempo di metabolizzare.. "
"D'ora in poi devi dirmi tutto e per questo è meglio che non ci separiamo mai più.. "
"Io lo desidero tanto, Dean, ma non so se sarà ancora possibile.. Non so mai dove vado finché.. "
"Allora dovremo fare in modo che lo sia, Sam, ho bisogno di te, altrimenti come posso fare a trovare l'invisibile in questo posto sperduto da Dio? "
"Dean.. Non dirmi che hai scoperto chi è?"
Dean lo guardò con sguardo eloquente.
 
"Sam, è la persona che sembrava la più semplice di tutte, quella più innocua e forse sottovalutata da noi, e che si è resa invece quella più ambigua e contorta di tutte. Ha fatto un sacco di guai, sufficienti per creare una supernova e farla esplodere e ha osato pure dire che l'ha fatto per il bene di tutti noi."
 
Sam spalancò la bocca.
"Ruben.. "  
 
 
 
 
 
 
 
 




Note dell'autrice: ma quanto mi è piaciuto scrivere questo capitolo!!! Da qui in poi sarà una lunga sequela di colpi di scena!! Preparatevi! Comunque la frase "E di sicuro non servo te." l'avete riconosciuta vero? :pppp la dice Castiel in Supernatural :ppp ma non ricordo in che puntata xd è comunque la uarta stagione, credo! lo so che potreste sentirvi confusi, dalle tante volte che passo ai pov dei due Sam, ma è essenziale per non perdere il filo della storia...dobbiamo capire che non sta assistendo solo il Sam del presente, ma anche il Sam del mondo degli dei, e così possiamo capire quello che stanno pensando gli altri!! Trovo che sia affascinante leggere i pensieri dal punto di vista di Sam, un ragazzo che è cresciuto in un mondo di Dei, dove il soprannaturale e la magia non sono messi in discussione perchè ESISTONO!! Dal suo punto di vista, mettere in dubbio l'inferno è come dire una bestialità!! :))

Avete notato dei parallelismi con il sangue di demone di Sam di spn vero? Io oltre a notare quello, ci ho visto anche dei parallelismi con Harry Potter e il sacrificio di Lily per salvarlo..LOL da quel momento Harry aveva con sè la protezione di sua madre..e state pur certi che questa cosa mi piace così tanto..questo parallelismo..che potrei sfruttarlo per una cosa carinissima :))

*Carriolo: non esiste ovviamente, ho inventato io questa parola perchè dire "pulmino" mi sembrava una cosa troppo moderna per questo mondo lol

Ragazzi, lo so che sarete molto sorpresi. Non ve lo aspettavate questo colpo di scena eh??? xd Ebbene fino a poco tempo fa, neanche io xd So già che mi sentirò in colpa da qui fino alla fine della storia ahahah ç_ç però che dobbiamo fare..a furia di scrivere solo di Sam e Dean..prima o poi, la voglia di evadere leggermente e farli andare con qualcun altro, almeno temporaneamente, giusto per vederli in un altro ambito, ti viene. Ecchecavolo!! ahhah perdonatemi Sam e Dean ç_ç vabbè, non è davvero come se tradissi la mia ship!! Vero? Vero?? ç_ç  
 
Vi spiego: all'inizio non era preventivato che lei e Sam avessero una relazione.non era preventivato sul serio! E lo so che sembra scontato..sembra un qualsiasi telefilmetto che si vede oggigiorno dove PER FORZA i componenti di sesso maschile e femminile che si incrociano tra di loro, devo per forza andare a letto insieme!! Sembra banale, ma proprio perchè io non faccio mai queste cose..è inaspettato..lo è stato anche per me. Non era preventivato che finissero insieme ma alla fine le loro interazioni e tutto quanto, stava diventando davvero tutto TROPPO profondo e intimo, affinchè rimanesse solo un'amicizia! Alla fine, sono entrambi liberi e condividono un legame profondo..Sam non ha ancora Dean nel suo cuore.perchè non dovrebbero finire insieme? Mi sembrava assurdo e in più mi piaceva fare una specie di remake della scena tra Sam e Ruby della quarta serie :pppp certo non è che mi PIACCIA confrontare i due..credo che la MIA scena, ovvero questa, fosse più passionale ed eccitante di quella però vabbè questo è il mio pensiero lol

i colpi di scena non finiranno qui e non vi preoccupate, la mia ship del cuore rimarrà sempre SAM E DEAN <33333 ahah xd

ciao ragazzi. Come vedete le cose sono TANTISSIME..qui spiego cosa lega davvero Sam e Alisea..in pratica sono legati perchè entrambi hanno preso qualcosa di intimo dall'altra..converrete con me, che prendere i RICORDI di qualcuno sia decisamente più intimo del sangue xd comunque qui i riferimenti a spn, sono parecchi, quindi rileggo il capitolo e poi li elenco tutti nelle note, per chi non li riconosce ad occhio.  
 
Riferimenti a Harry Potter: chiudere la mente - occlumanzia- 
Mary e John volevano uccidere Sam? : Non che l'abbiano mai fatto..o anche solo provato..ma immaginato sì, e per questo forse volevano morire, uccisi dai demoni..è davvero straziante come storia, a volte ho pensato di modificare questa trama perchè mi dispiaceva troppo per Sam..ma sinceramente..come si fa a dimenticare un torto del genere? Avevo bisogno di qualcosa di ancora più forte..un dolore più grande che giustificasse almeno in parte la cattiveria che hanno dimostrato per Sam T_T principino, la torta di mele: anche se formulata in un altro modo, la frase è simile a quella usata da Bobby nella 4 x 22!! "Mi dispiace che ti senta così ferito principino, credevi che la famiglia dovesse farti sentire bene, preparare una torta di mele per te??"

Tutti noi abbiamo sofferto: 
trasformata in "Tutti noi soffriamo." frase detta da Klaus di The Originals, in non so più quale puntata xd
Potrai difenderti da esseri come noi: lo cogliete il riferimento a Sam, Dean, Mary e John cacciatori? ehheeh amo sempre di più questa storia e ancora non avete visto NIENTE *_* e voi??? Che dite, l'invisibile è Ruben???
   
 
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