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Autore: Joey_97    21/06/2023    0 recensioni
Dalla storia: "[...]Se solo avessi immaginato, se solo ci avessi riflettuto un po' di più. Se solo Heath si fosse aperto di più con me, se mi avesse parlato, se si fosse sfogato...Forse..[...]
Dio... Perchè Heath!?...Perchè mi hai lasciato!?[...]" Come ha reagito, secondo me Jake alla morte prematura di Heath...
Altri personaggi: Michelle Williams, Matilda Ledger, Ashleigh Ledger
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 CAP 4: Senza di te
Mi commossero quelle parole così dolci, così sincere e la strinsi di nuovo con le lacrime agli occhi pensando, con il solito dolore al petto, a quanto sarebbero piaciute a Heath quelle parole, soprattutto sentite da Michelle. Pensai che si sarebbe commosso anche lui, che non amava mostrare le sue vere emozioni. Non ero sicuro, dopo quel momento così intenso, di poter sopportare anche la cerimonia.
Presi sotto braccio Michelle che aveva gli occhi un bel po' arrossati e decise di mettersi gli occhiali da sole scuri.Seguii anch'io il suo esempio, dato che i miei non erano messi meglio. Uscimmo dalla porta a vetri che dava direttamente sulla spiaggia e ci incamminammo direttamente verso il centro dove era stato allestito il tutto.
 
Ci siamo... Jake è arrivato il momento, non puoi tirarti indietro, fallo per lui  e per Michelle e sua figlia.
Ma,Dio come è difficile... Non so ce la faccio.

Stavo cercando di calmarmi in ogni modo ma come al solito ogni mio pensiero era rivolto a lui e non riuscivo a non pensarci, a non pensare a lui, a quello che gli era successo, a noi.A quello che eravamo e quello che avremmo pututo essere insieme.Alle cose che avremmo potuto fare insieme, agli anni che ancora avevamo davanti. 28 anni, cazzo,Heath... non puoi essertene andato così presto.

Così non andava affatto bene, mi stavo distruggendo da solo ed ero talmente perso tra i miei pensieri che non mi accorsi che Michelle mi aveva trascinato vicino al carro funebre dove ci aspettavano Kim,il padre di Heath,  il marito di Kate, la sorella maggiore di Heath, e quel suo amico di cui mi aveva parlato anni prima.
Appena mi resi conto del motivo per cui mi aveva portato lì cominciò a salirmi l'ansia, sostituita subito da puro dolore, in qualsiasi parte del mio corpo, quando aprirono la portiera e fecero scorrere il carrello con sopra...

No! no, amore mio... Il mio cuore in quel momento andò in mille pezzi, così piccoli che i frammenti sarebbero potuti passare per la cruna di un ago.
Sentii la solita fitta al petto che sentivo oramai quasi sempre dopo quella telefonata di Ash e fu talmente forte che mi portai la mano al cuore, stringendo la giacca, cominciando a repirare male.

-Hey... Jake! Cos'hai?! Ti senti bene!?- Chiese Michelle preoccupata essendosi accorta del mio cambiamento di colorito e del mio affanno. Mi sorresse meglio dal braccio guardandomi spaventata. Ero come paralizzato. Inconsciamente camminai verso la bara e la toccai con una mano, accarezzandola, ma erano come movimenti involontari, non controllati, automatici. 

Cominciavo a vedere sfocato.
-No...- dissi in un sussurro – Non... io... io non, non ce la faccio... scusate!- Dissi balbetando e cercando di inspirare, allontanandomi con uno scatto da Michelle e dall'auto. Mi girai e cercai di fare qualche passo, ma caddi in ginocchio sulla sabbia, scosso dai tremiti, le lacrime avevano ricominciato a scorrere senza nemmeno piu rendermene conto e cominciai a slacciarmi la cravatta in cerca di più aria.Stavo andando in ipervetilazione.

-Oddio! Jay... Jake!! Vieni, vieni a sederti...- Urlò spaventata Michelle che mi corse incontro accucciandosi vicino a me e cercando di farmi rialzare.

-Scusatemi, non mi... non mi sento molto bene- Dissi con il fiato corto.
-Va tutto bene Jake,tranquillo, va tutto bene. Vieni con me.- 

Michelle mi fece alzare e mi portò poco lontano per farmi sedere su un muretto.

-Respira.Così... Va tutto bene Jake, è tutto apposto. E' normale che ti senta così.- Disse con più calma per farmi tranquillizzare , passandomi un bracio attorno alle spalle, con una nota dispiaciuta nel tono di voce.

-No...no Michelle tu non capisci,tu non...- singhiozzai e tremai contro di lei, incapace di contenermi oramai.

-Tu non capisci... io devo essere forte, per lui,per Ash, per Matilda! Non posso crollare così! Non... non posso. - Dissi l'ultima frase con un sospiro amaro e rassegnato, rassgnato all'idea che oramai non mi sarei più sentito normale, ma avrei dovuto sempre cercare di nasconderlo, per essere forte per le altre persone, per dimostrare a lui che ce la posso fare.

-No... non è così. Non devi essere forte per nessuno , lui non vorrebbe che stessi male, non vorrebbe che tu ti sforzassi di essere “normale” solo per non far dispiacere agli altri. Hai tuttop il diritto di stare così, di stare male, di soffrire. Tu lo amavi! Anzi, tu lo ami ancora e sarà sempre così.Non negarti di provare ancora questo sentimento, perchè se lo provi veramente, è normale provare anche tanto dolore. E' così per tutti!- La ascoltai calmandomi un po' e dandole ragione.
 
Si. Io lo amo, lo amerò sempre. E se voglio continuare ad amarlo , continuerò anche a soffrire per il fatto di non averlo più con me.
Ma lo sopporterò come come posso per me, e per lui. Per noi.
-Ok... dai andiamo,si è fatto tardi, ci stanno aspettando.- dissi un po' piu calmo ma con la voce ancora rotta. 
Michelle mi fece un cenno d'asseso con la testa e un mezzo sorriso, un po triste, e ci avvicinammo di nuovo agli altri.
 
Ancora col respiro rotto non ci pensai due volte, e cominciai ad avvicinarmi alla bara, seguito dagli altri. Ce la caricammo sulle spalle. 

Le mie mani su quella bara, il peso del corpo di Heath che avrei preferito avere su di me, sdraiato nel letto , tra le coperte come sempre. Era un peso che conoscevo bene, quello del suo corpo , che adoravo sentire su di me. Non così. Non in quel modo.... Pensai a lui, al mio bellissimo, dolce amore lì dentro. 

Lo immaginai come quando, dopo aver fatto l'amore, si addormentava sul mio petto , o io sul suo o contro la sua schiena, e lo accarezzavo. Bello come un angelo, addormentato come un bambino.
 
Fu una pugnalata, quel ricordo. Ma lo ignorai continuando a camminare verso la spiaggia e adagiando la bara sul rialzo in legno.
Strinsi la mano agli altri uomini che la trasportarono con me e mi diressi alla panca vicino a Michelle, Sally, Ash e la piccola Matilda. Sì era venuta anche lei. Non so quanto capisse di quel mometo. Aveva solo quattro anni ma Michelle non poteva lasciarla a nessuno e così l'aveva portata raccontantole non so quale storia sul motivo per cui erano lì, sulla cosa a cui stava per assistere e per chi fossimo lì tutti quanti.
 
Abbracciai le donne una alla volta e poi presi Mati in braccio abbracciandola senza dire nulla, lei si nascose nell'incavo del mio collo. Aveva l'aria triste , perciò in qualche modo sua madre doveva averle spiegato qualcosa, ma non indagai, stringendola ancora a me. Non riuscii a trattenere una lacrima quando separandomi da lei la guardai bene e vidi i Suoi occhi. Gli occhi di Heath. Tirai un sospiro e le sorrisi per farle capire che andava tutto bene.
 
La tenni in braccio tutta la cerimonia, stretta a me, a parte nel momento in cui feci il mio elogio funebre, improvvisato lì per lì. Ma ogni parola era vera.
 Non fui troppo esplicito sui miei sentimenti, non era il caso, ma tutto quello che dissi era la verità. Dopo quel discorso mi sentii svuotato completamente di tutte le mie forze, ogni briciolo di energia era servita per tenermi insieme e non crollare mentre parlavo.
Il discorso di Michelle poi mi aveva tolto il fiato. Lei era ancora innamorata di lui, di un'amore diverso, diverso dal mio, diverso da quello che provava quando era sposata con lui. Condividevano una figlia, era legata per sempre a lui anche lei. 
 
 
 Poi lesse una poesia, un sonetto di Shakespeare. Lo recitò ad alta voce, guardandomi e guardando verso la bara ogni tanto. Gliela aveva dedicata quando erano ancora insieme, ma aveva sempre pensato quelle cose di lui.
 
“Devo paragonarti ad un giorno d'estate?
Tu sei più incantevole e mite.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell’estate e' fin troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo
e spesso il suo aureo volto e' offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorira',
ne perderai possesso della tua bellezza;
ne morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiche' tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finche' uomini respirano e occhi vedono,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te. “
 
Era una poesia meravigliosa, sembrava parlasse proprio di lui. Me ne innamorai all'sitante , tra le lacrime e i sinhiozzi. Fui profondamente grato a Michelle per averla letta. 

Rientrai in casa subito dopo la cerimonia e dopo aver salutato ed essermi presentato ad alcuni dei presenti.
Dissi a Michelle che non ce la facevo ad andare al cimitero.Non potevo stare li a guardare mentre veniva messo in una buca profonda, seppellito lì per sempre. Lontano da me, dall'altra parte del mondo rispetto a dove abitavo. sapendo che non lo avrei mai più rivisto dopo quel momento. Pensando che non avrei più potuto stringerlo, baciarlo, fare l'amore con lui, dirgli “Ti amo“, uscire come facevamo sempre o stare sul divano a coccolarci. Pensando ai suoi occhi, scuri e profondi, dolci come quelli di un bambino a volte , ma allo stesso tempo così intensi e provocanti, alle sue labbra così perfette, al suo naso, che non avrei più potuto mordergli per dagli fastidio. Alle sue mani, le sue mani su di me, il suo tocco così delicato ma così forte, a quello che mi faceva provare solo sfiorandomi. 

Pensando a quando ci eravamo conosciuti sul set e ringraziando qualsiasi Dio esistesse per avermelo fatto incorntrare, per aver fatto in modo che fosse mio, per avermi permesso di essere suo. Pensando a quando ci ervamo dichiarati, al nostro primo bacio, la nostra prima volta, il nostro primo anniversario...
No, era troppo. Ma lei mi capì perfettamente e mi abbracciò, dicendomi che era orglogliosa di me per quello che ero riuscito a fare fin ora e che era già abbastanza così. Non dovevo dimostrare niente a nessuno. 
 
-Jake, davvero, sei stato bravissimo fin ora, non ti preoccupare. Non ti biasimo. Ma voglio essere vicina a Sally fino all'ultimo. Anzi, ti dispiace tenere Mati?... Non vorrei che vedesse... sai...-  
Ma non la lasciai finire, avendo capito perfettamente cosa stesse per dire ed ero d'accordo con lei.
-Certo! Certo, Michelle, non ti preoccupare penso io a lei... anzi credo che mi farà bene stare un po' insieme a lei. Mi è mancata moltoe poi... poi sai, rivedo tante cose di Heath in lei. - Dissi un po' incerto sll'ultima frase. 
Michelle annuì vigorosamente capendo alla perfezione quello che intendevo. Mi salutò con una stretta sulla spalla, tornando da Sally che era con Mati.
 Dopo averle detto che la mamma sarebbe stata via per un pò con la nonna per fare una cosa e che sarebbe rimasta con me, la portò dentro. Era contenta anche lei di rimanere un po' con me e mi si strinse il cuore a quel pensiero e al pensiero che Heath sarebbe stato al settimo cielo vedendoci insieme. Noi eravamo la sua famiglia. Siamo la sua famiglia.
 
 
Salutai Michelle con un abbraccio e lei ricambiò con un cenno complice. L'avevo fatto, glielo avevo detto, rischiando che non mi volesse piu vedere e di rovinare ogni rapporto tra noi perchè non potevo sopportarlo, non potevo portarmi dentro un segreto così grande da solo. D'accordo l'avevamo detto ad Ash anzi, lo aveva quasi scoperto da sola e comunque dato che sarebbe andata a stare da Heath per parecchi mesi non ci sembrava giusto fare tutto alle sue spalle... Poi era sua sorella, lo avrebbe scoperto comunque prima o poi. Però una cosa era avere lui accanto, che non mi faceva pensare a niente e a nessuno, con lui non mi importava di farci vedere in giro in attegiamenti un po' più espliciti perchè in quei momenti avevo occhi solo per lui. E soprattutto lui era riuscito a superare la sua timidezza, a buttare giù quel muro che aveva eretto attorno a sè quando era piccolo. Con me si era liberato e stava cominciando ad essere se stesso anche fuori dalla nostra storia. Finchè eravamo noi, finchè eravamo in due, avremmo affrontato qualsiasi cosa. Era il nostro segreto e per quanto avessimo voluto essere come tutte le coppie normali e mettere il nostro amore alla luce del sole, era bello condividere con lui quella cosa. Ma ora che ero rimasto solo, che avrei visto Ash una volta l'anno se era tanto, non avrei saputo come fare una volta a casa, chiuso nella mia solitudine senza poter dire a nessuno come mi sentivo veramente. Perchè sì è dura perdere il proprio migliore amico, ma quando questo è anche il tuo compagno, l'amore della tua vita, la cosa più importante al mondo... Bhè, ti distrugge, ti annienta lentamente, ti svuota dentro.
 
Ero stato fortunato che Michelle mi avesse capito, e se non avesse provato tanta stima e anche ancora un po' d'amore verso Heath, credo che non l'avrebbe presa così.
Lei più di ogni altra persona mi capiva, anche lei aveva amato davvero Heath, credo tanto quanto lo amo io, e anche se non erano più insieme erano in buoni rapporti e anche lui le voleva bene. Il nostro dolore era simile e l'avremmo potuto superare solo insieme, con l'aiuto di Matilda, un collegamento diretto con lui. Lei ce lo ricorda in tutto. Sì fisicamente somiglia anche a lei, ma lo sguardo, gli occhi stessi, le espressioni, le fossette che si formano quando sorride, la sua curiosità, determinazione nel fare le cose. Avrei voluto che avesse conosciuto meglio il suo papà, come lo conoscevamo io e la mamma, perchè potesse sapere che uomo straordinario, di talento, dolce e generoso era. Sarebbe stato un papà altrettanto capace, finora glielo aveva sempre dimostrato, e sono sicuro che non l'avrebbe mai delusa, l'avrebbe protetta sempre.
 
Heath avrei voluto che tu la vedessi crescere come farò io per il resto della mia vita! Ti giuro, non la lascerò mai, la proteggerò sempre, cercherò di essere per lei almeno un minimo di quello che eri tu. Avrei voluto esserti accanto in questo, sostenerti. Vederti felice con lei, mentre sarebbe cresciuta somigliandoti sempre di più, imparando da te, imitandoti, vedendoti orgoglioso di lei... Sarebbe potuto essere come in una bellissima favola...





-Saaalvee! Eccomi di nuovo... E' passato pochissimo tempo dall'ultima pubblicazione ma siccome la prossima settimana sarò piena di impegni non vorrei che passasse troppo tempo e che perdeste il filo della storia. Meglio prevenire che curare! ;) Comunque questo è un capitolo di passaggio da un momento imortante ad un altro momento importante da me inventati. Ovvio che anche il funerale è parte integrante della storia ma quello c'è stato veramente, io ho solo immaginato come poteva essere stato in base alla mia storia. Ma il momento che piu mi premeva descrivere comincia proprio dopo questo capitolo. 
Premetto che potrebbero esserci degli errori come gia mi è stato fatto notare quindi se li vedete segnalatemeli così che possa correggere la storia originale che è gia tutta scritta e finita ! Alla prossima -J 
 
 
CAP 5: In ogni parte di lei
Mi commossero quelle parole così dolci, così sincere e la strinsi di nuovo con le lacrime agli occhi pensando, con il solito dolore al petto, a quanto sarebbero piaciute a Heath quelle parole, soprattutto sentite da Michelle e pensai che si sarebbe commosso anche lui, che non amava mostrare le sue vere emozioni. Non ero sicuro, dopo quel momento così intenso, di poter sopportare anche la cerimonia.
Presi sotto braccio Michelle che aveva gli occhi un bel po' arrossati e decise di mettersi gli occhiali da sole scuri... Seguii anch'io il suo esempio, dato che i miei non erano messi meglio. Uscimmo dalla porta a vetri che dava direttamente sulla spiaggia e ci incamminammo direttamente verso il centro dove era stato allestito il tutto.
 
Ci siamo... Jake è arrivato il momento, non puoi tirarti indietro, fallo per lui , e per Michelle e sua figlia.
Ma.. Dio come è difficile... Non ce la faccio...
Stavo cercando di calmarmi in ogni modo ma come al solito ogni mio pensiero era rivolto a lui e non riuscivo a non pensarci, a non pensare a lui, a quello che gli era successo, a noi... a quello che eravamo, e quello che avremmo pututo essere, insieme... Alle cose che avremmo potuto fare insieme, agli anni che ancora avevamo davanti. 28 anni, cazzo... Heath... non puoi essertene andato così presto...
Così non andava affatto bene, mi stavo distruggendo da solo, ed ero talmente perso tra i miei pensieri che non mi accorsi che Michelle mi aveva trascinato vicino al carro funebre dove ci aspettavano Kim,
il padre di Heath, il cognato ovvero il marito di Kate, la sorella maggiore di Heath, e quel suo amico di cui mi aveva parlato prima.
Appena mi resi conto del motivo per cui mi aveva portato lì cominciò a salirmi l'ansia, sostituita da puro dolore, in qualsiasi parte del mio corpo quando aprirono la portiera e fecero scorrere il carrello con sopra...
No... no, amore mio... Il mio cuore in quel momento andò in mille pezzi, così piccoli che i frammenti sarebbero potuti passare per la cruna di un ago.
Sentii la solita fitta al petto che sentivo quasi sempre dopo quella telefonata di Ash e fu talmente forte che mi portai la mano al livello del cuore, stringendo la giacca, cominciando a repirare male.
-Hey... Jake! Cos'hai?! Ti senti bene!?- Chiese Michelle preoccupata essendosi accorta del mio cambiamento di respirazione e mi sorresse meglio dal braccio guardandomi spaventata. Ero come paralizzato. Inconsciamente camminai verso la bara e la toccai con una mano, accarezzandola, ma stavo troppo male... cominciavo a vedere sfocato.
-No...- dissi in un sussurro – Non... io... io non, non ce la faccio... scusate!!- Dissi balbetando e cercando di inspirare, allontanandomi con uno scatto da Michelle e dall'auto. Mi girai e cercai di fare qualche passo, ma caddi in ginocchio, scosso dai tremiti, le lacrime avevano ricominciato a scorrere senza nemmeno piu rendermene conto e cominciai a slacciarmi la cravatta... Stavo andando in ipervetilazione.
-Oddio! Jay... Jake!! Vieni... vieni a sederti...- Urlò spaventata Michelle che mi corse incontro accucciandosi vicino a me e cercando di farmi rialzare.
-Scusatemi, non mi... non mi sento molto bene- Dissi con il fiato corto.
-Va tutto bene Jake... tranquillo, va tutto bene... Vieni con me.- Michelle mi fece alzare e mi portò poco lontano per farmi sedere su un muretto.
-Respira... così... Va tutto bene Jake... è tutto apposto, è normale che ti senta così...- Disse con più calma per farmi tranquillizzare , passandomi un bracio attorno alle spalle, con una nota dispiaciuta nel tono di voce.
-No...no Michelle tu non capisci... tu non...- singhiozzai e tremai contro di lei, incapace di contenermi oramai.
-Tu non capisci... io devo essere forte, per lui,per Ash, per Matilda! Non posso crollare così! Non... non posso... - Dissi l'ultima frase con un sospiro amaro e rassegnato, rassgnato all'idea che oramai non mi sarei più sentito normale, ma avrei dovuto sempre cercare di nasconderlo, per essere forte per le altre persone, per dimostrare a lui , che ce la posso fare.
-No... No Jake non è così... non devi essere forte per nessuno , lui non vorrebbe che stessi male, non vorrebbe che tu ti sforzassi di essere “normale” solo per non far dispiacere agli altri. Sei liberissimo di stare così, di stare male, di soffrire. Tu lo amavi!... Anzi, tu lo ami ancora e sarà sempre così... Non negarti questo sentimento, perchè se lo provi veramente è normale che tu provi anche tanto dolore. E' così per tutti!- La ascoltai calmandomi un po' e dandole ragione.
 
Si... è vero io lo amo, lo amerò sempre. E se voglio continuare ad amarlo , continuerò a soffrire per il fatto di non averlo con me.
Ma lo sopporterò come come posso per me, e per lui. Per noi.
-Ok... dai andiamo...si è fatto tardi, ci stanno aspettando...- dissi un po' piu calmo ma con la voce ancora rotta. Michelle mi fece un cenno d'asseso con la testa e un mezzo sorriso, un po triste, e ci avvicinammo di nuovo agli altri.
 
Ancora col respiro rotto non ci pensai due volte, e cominciai ad avvicinarmi alla bara, seguito dagli altri. Ce la caricammo sulle spalle. Le mie mani su quella bara, il peso del corpo di Heath che avrei preferito avere su di me, sdraiato nel letto , tra le coperte come sempre. Era il peso che conoscevo, la forma del suo corpo , che adoravo sentire su di me. Non quello. Non in quel modo.... Pensai a lui, al mio bellissimo, dolce, amore lì dentro. Lo immaginai come quando, dopo aver fatto l'amore, si addormentava sul mio petto , o io sul suo, o contro la sua schiena, e lo accarezzavo. Bello come un angelo, addormentato come un bambino.
 
Mi fece molto male quel ricordo. Tanto, tanto male. Ma lo ignorai continuamdo a camminare verso la spiaggia e adagiando la bara sul rialzo in legno.
Strinsi la mano agli altri uomini che la trasportarono con me e mi diressi alel panche vicino a Michelle, Sally, Ash e la piccola Matilda. Sì era venuta anche lei. Non so quanto capisse di quel mometo. Aveva solo quattro anni ma Michelle non poteva lasciarla a nessuno e così l'aveva portata raccontantole non so quale storia sul motivo per cui erano lì, a cosa stava per assistere e per chi fossimo lì tutti quanti.
 
Abbracciai le donne una alla volta e poi presi Mati in braccio abbracciandola senza dire nulla, lei si nascose nell'incavo del mio collo. Aveva l'aria triste , perciò in qualche modo sua madre doveva averle spiegato qualcosa, ma non indagai, stringendola acora, non potei trattenere una lacrima quando separandomi da lei la guardai bene e vidi i Suoi occhi. Gli occhi di Heath. Tirai un sospiro, e le sorrisi a mò di saluto, dato che non avevo ancora parlato.
 
La tenni in braccio tutta la cerimonia, stretta a me, a parte nel momento in cui feci il mio elogio funebre, improvvisato lì per lì. Ma ogni parola era vera! Non fui troppo esplicito nei miei sentimenti ma tutto quello che dissi era la verità. Dopo quel discorso mi sentii svuotato completamente di tutte le mie forze.
Il discorso di Michelle mi aveva tolto il fiato. Lei era ancora innamorata di lui, ci aveva fatto una figlia, era normale.
 
 
 
 
 
 
Poi lesse una poesia, un sonetto di Shakespeare, lo recitò ad alta voce, guardandomi e guardando verso la bara ogni tanto. Gliela aveva dedicata quando erano insieme, e aveva sempre pensato quelle cose di lui.
 
“Devo paragonarti ad un giorno d'estate?
Tu sei più incantevole e mite.
Impetuosi venti scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell’estate e' fin troppo breve.
Talvolta troppo caldo splende l’occhio del cielo
e spesso il suo aureo volto e' offuscato,
e ogni bellezza col tempo perde il suo fulgore,
sciupata dal caso o dal corso mutevole della natura.
Ma la tua eterna estate non sfiorira',
ne perderai possesso della tua bellezza;
ne morte si vanterà di coprirti con la sua ombra,
poiche' tu cresci nel tempo in versi eterni.
Finche' uomini respirano e occhi vedono,
vivranno questi miei versi, e daranno vita a te. “
 
Era una poesia meravigliosa, e me ne innamorai all'sitante , tra le lacrime e i sinhiozzi. Rientrai in casa subito dopo la cerimonia e dopo aver salutato ed essermi presentato ad alcuni dei presenti.
Dissi a Michelle che non ce la facevo ad andare al cimitero, sapevo che l'avrei deluso, che avrei deluso lei e Ash ma non potevo sopportarlo. Non potevo stare li a guardare mentre veniva messo in una buca profonda, seppellito lì per sempre. Lontano da me, dall'altra parte del mondo rispetto a dove abitavo. Pensando che non avrei più potuto stringerlo, baciarlo, fare l'amore con lui, dirgli “Ti amo“, uscire come facevamo sempre o stare sul divano a coccolarci. Pensando ai suoi occhi, scuri e profondi, dolci come quelli di un bambino a volte , ma allo stesso tempo così intensi e provocanti, alle sue labbra, così perfette, al suo naso, che non avrei più potuto mordergli per dagli fastidio, alle sue mani, le sue mani su di me, il suo tocco così delicato ma così forte, a quello che mi faceva provare solo sfiorandomi. Pensando a quando ci eravamo conosciuti sul set, e ringraziando quasiasi Dio esistesse per avermelo fatto incorntrare, per aver fatto in modo che fosse mio, per avermi fatto suo. Pensando a quando ci ervamo dichiarati, al nostro primo bacio, la nostra prima volta, il nostro primo anniversario...
No era troppo. Ma lei mi capì perfettamente, e mi abbracciò dicendomi che era orglogliosa di me per come stavo reagendo.
 
 
-Jake, davvero, sei stato bravissimo fin ora, non ti preoccupare.... Non ti biasimo. Ma voglio essere vicina a Sally fino all'ultimo. Anzi, ti dispiace tenere Mati?... Non vorrei che vedesse... sai...- Ma non la lasciai finire, avendo capito perfettamente cosa stesse per dire, ed ero d'accordo con lei.
-Certo! Certo, Michelle, non ti preoccupare penso io a lei... anzi credo che mi farà bene stare un po' insieme a lei... Mi è mancata molto... e poi... poi sai, rivedo tante cose di Heath in lei... - Dissi un po' incerto sll'ultima frase. Michelle annuì vigorosamente salutandomi con una stretta sulla spalla e tornando da Sally che era con Mati. Dopo che la ebbe informata che andava via con la nonna per fare una cosa e che sarebbe rimasta con me, la portò dentro. Era contenta anche lei di rimanere un po' con me, e mi sinstrinse il cuore a quel pensiero e al pensiero che Heath sarebbe stato al settimo cielo se ci avesse visti insieme. Noi eravamo la sua famiglia. Siamo la sua famiglia.
 
 
Salutai Michelle con un abbraccio e lei ricambiò con un cenno complice.
 L'avevo fatto, glielo avevo detto, rischiando che non mi volesse piu vedere e di rovinare ogni rapporto tra noi, perchè non potevo sopportarlo, non potevo portarmi dentro un segreto così grande da solo. 
D'accordo, l'avevamo detto ad Ash anzi, lo aveva quasi scoperto da sola e comunque dato che sarebbe andata a stare da Heath per parecchi mesi non ci sembrava giusto fare tutto alle sue spalle... Poi era sua sorella, lo avrebbe scoperto comunque prima o poi. 
Non potevo continuare a mentire, non senza di lui accanto. Senza avere il suo appoggio e sostegno, con lui non mi importava di farci vedere in giro in attegiamenti un po' più espliciti perchè in quei momenti avevo occhi solo per lui. E soprattutto lui era riuscito a superare la sua timidezza, a buttare giù quel muro che aveva eretto attorno a sè quando era piccolo. Con me si era liberato e stava cominciando ad essere se stesso anche fuori dalla nostra storia.
 Finchè eravamo noi, finchè eravamo in due, avremmo affrontato qualsiasi cosa. Era il nostro segreto e per quanto avessimo voluto essere come tutte le coppie normali e mettere il nostro amore alla luce del sole, era bello condividere con lui quella cosa. Ma ora che ero rimasto solo, che avrei visto Ash una volta l'anno se era tanto, non avrei saputo come fare una volta a casa, chiuso nella mia solitudine senza poter dire a nessuno come mi sentivo veramente.
 Perchè s,ì è dura perdere il proprio migliore amico, ma quando questo è anche il tuo compagno, l'amore della tua vita, la cosa più importante al mondo... Bhè, ti distrugge, ti annienta lentamente, ti svuota dentro.
 
Ero stato fortunato che Michelle mi avesse capito e se non avesse provato tanta stima e anche amore verso Heath, credo che non l'avrebbe presa così.
Lei più di ogni altra persona mi capiva, anche lei aveva amato davvero Heath, credo tanto quanto lo amo io. Anche se non erano più insieme da tanto, erano sempre stati in buoni rapporti e anche lui le voleva bene. 
Il nostro dolore era simile e l'avremmo potuto superare solo insieme, con l'aiuto di Matilda, un collegamento diretto con lui. Lei ce lo ricorda in tutto. Sì fisicamente somiglia anche a lei, ma lo sguardo, gli occhi stessi, le espressioni, le fossette che si formano quando sorride, la sua curiosità, determinazione nel fare le cose. Avrei voluto che avesse conosciuto meglio il suo papà, come lo conoscevamo io e la mamma, perchè potesse sapere che uomo straordinario, di talento, dolce e generoso era. Sarebbe stato un papà altrettanto capace, finora glielo aveva sempre dimostrato e sono sicuro che non l'avrebbe mai delusa, l'avrebbe sostenuta e protetta sempre.
 
Heath , avrei voluto che tu la vedessi crescere come farò io per il resto della mia vita! Ti giuro, non la lascerò mai, la proteggerò sempre, cercherò di essere per lei almeno un minimo di quello che eri tu. Avrei voluto esserti accanto in questo, sostenerti. Vederti felice con lei, mentre sarebbe cresciuta somigliandoti sempre di più, imparando da te, imitandoti, vedendoti orgoglioso di lei... Sarebbe potuto essere come in una bellissima favola...





-Saaalvee! Eccomi di nuovo... E' passato pochissimo tempo dall'ultima pubblicazione ma siccome la prossima settimana sarò piena di impegni non vorrei che passasse troppo tempo e che perdeste il filo della storia. Meglio prevenire che curare! ;) Comunque questo è un capitolo di passaggio da un momento imortante ad un altro momento importante da me inventati. Ovvio che anche il funerale è parte integrante della storia ma quello c'è stato veramente, io ho solo immaginato come poteva essere stato in base alla mia storia. Ma il momento che piu mi premeva descrivere comincia proprio dopo questo capitolo. 
Premetto che potrebbero esserci degli errori come gia mi è stato fatto notare quindi se li vedete segnalatemeli così che possa correggere la storia originale che è gia tutta scritta e finita ! Alla prossima -J 
  
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