Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: ballerina97    23/06/2023    0 recensioni
Quando incontrai per la prima volta i suoi occhi, non credevo che si sarebbero insinuati nella mia mente a tal punto da non andarsene più via. Non credevo nemmeno che lui, con il suo carattere, i suoi difetti e il suo modo di fare. Sarebbe riuscito a superare quel muro di ghiaccio che avvolgeva il mio cuore, eppure è successo.
Lei, una ragazza tormentata dalle ombre del sue passato. Non vuole affezionarsi a nessuno, la sua migliore amica la solitudine.
Lui, un ragazzo a cui piace la popolarità ed essere circondato da persone che lo ammirano. É entrato in un giro da cui è quasi impossibile uscire.
La fisica ci ricorda che "i poli opposti si attraggono" ed è anche vero che Eraclito diceva "Ciò che è opposto si concilia, dalle cose in contrasto nasce l’armonia più bella, e tutto si genera per via di contesa"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

- Doris - la donna sentendosi chiamare all'improvviso si gira.
- Alexa, mi hai spaventato - disse mettendo la mano sul cuore.
- Scusa - abbassai la testa.
L'ho cercata tutto il pomeriggio, non si è nemmeno fatta trovare all'ingresso dopo scuola. Di solito è la prima persona che vedo una volta rientrata, invece oggi ad accogliermi non c'è stata anima viva. Mi sono allarmata immediatamente, devo averla scossa più del dovuto. I sensi di colpa, che non mi hanno abbandonato nemmeno per un secondo, sono diventati ancora più opprimenti. Ho girato tutta la casa, ma niente, non riuscivo a stanare il suo nascondiglio. Stavo quasi per arrendermi, quando ho avuto un lampo di genio. Ed infatti avevo ragione, eccola qui. Quella buffa paffutella se ne sta seduta su uno sgabello, nella vecchia soffitta polverosa. Sfoglia un vecchio album dei ricordi, di cui non ricordo neanche l'esistenza.
- Oggi non ti ho vista quando sono tornata - dissi cercando di farle spostare lo sguardo dal libro al mio volto.
- Avevo da fare, non mi sono resa conto dell'orario - disse continuando a sfogliare l'album.
- Mi sono preoccupata, ho temuto fosse successo qualcosa - mi torco le mani per la troppa tensione, come se girare e rigirare le dita, alleviasse quella sensazione di disagio che c'è nell'aria.
- Dici sempre che sono troppo opprimente, di lasciarti più spazio. Per una volta che ti ascolto ci invertiamo i ruoli? - il suo tono freddo e distaccato insieme alle sue risposte sono come una doccia fredda.
- Quindi non c'entra niente la mia perdita di controllo di ieri notte? -
Si blocca, finalmente una reazione. Non volevo essere così diretta, ma è servito per farla uscire da quello stato di trans. Finalmente si gira a guardarmi, ma i suoi occhi sono come la sua voce. Mi sembra di avere davanti una statua di marmo, fredda e rigida.
- Pensi questo? -
- Si -
- Perché? -
A quel punto, è il mio turno di rimanere zitta. Non voglio rispondere a questa domanda, o forse ho solo timore della piega che questo discorso sta prendendo.
- Non rispondi? Strano, di solito hai una buona parola per tutto - disse continuando a guardarmi. Oggi i ruoli si invertono così. Un secondo prima cercavo di attirare l'attenzione di Doris, il secondo dopo invece fuggivo da quello sguardo, come una preda dal suo cacciatore.
- Mi avevi fatto una promessa -
- Lo so - Rispondo a monosillabi, continuando a puntare lo sguardo sul pavimento.
- Allora perché? -
Il mio mutismo continua, non ho il coraggio di rispondere. Sono domande troppo complicate, non riesco nemmeno io a spiegare bene i miei comportamenti. La mia mente comincia vagare nei ricordi, piano piano facendomici perdere dentro.

La pioggia cade sul mio corpo, ma questo continua a rimanere immobile. I calci arrivano da tutte le parti, cerco di attutirli rannicchiandomi sempre di più. Nonostante questo sento come degli spilloni, conficcarsi dentro di me ad ogni colpo che ricevo. Sono arrivata al limite, non ce la faccio più. 
- Basta - al suono di quell'ordine tutto si ferma. 
Sento qualcuno avvicinarsi, cerco di muovermi, ma il mio corpo non ne vuole sapere. La vista è offuscata, non riesco a respirare bene. Mi esce della tosse, che mi provoca però solo più dolore. La stessa persona che si è avvicinata, adesso è china su di me. Avvicina la bocca al mio orecchio, sussurrandomi qualcosa.
- Perché mi hai costretto a fare questo tesoro. Sai benissimo, che non avrei mai voluto che tu finissi in questa situazione - 
- Bel modo di dimostrarlo - parlo a fatica, lentamente. Ogni parola è come una lama che si conficca nel petto senza pietà. 
- Tu guarda, persino conciata in questo modo hai la forza di rispondere. E per questo che mi piaci, sei forte, non ti arrendi davanti a niente. La tua testardaggine mi intriga, entra nella mia mente e non se ne va via - disse passando un dito sul mio viso.
- Diventa mia, basta un si e tutto questo finisce -  quelle parole mi provocano disgusto. 
- Va al diavolo - 
- Attenta, potrei farli ricominciare anche adesso se volessi. Ma per oggi direi che è sufficiente, non c'è bisogno di infierire oltre - mi rilasso, la tortura è finita. 
- Ricorda, basta un si. Ironia della sorte, una sola è semplice parola, rappresenta la chiave della tua liberazione dall'agonia. Pensaci piccola, questa tortura non piace ne a te, ne a me -
Mi lasciano così, con il corpo martoriato a terra, dentro un vicolo. La pioggia continua ad abbattersi su di me, non ho la forza di alzarmi. Sono stanca, voglio solo chiudere gli occhi e dormire. 

- Dimmi il perché Alexa! - il suono delle parole di Doris mi riportano alla realtà, ma nonostante questo non riesco ad emettere un fiato.
- Allora? Sto aspettando -
- Non sono riuscita a trattenermi, va bene? Da quel giorno ho giurato che nessuno mi avrebbe più fatto male, ne a me ne a nessuno a cui voglio bene - 
- Ma non era quello il caso, sai perfettamente che lo scatto d'ira è successo a causa delle tue parole. Erik era tranquillo, fino a che tu non lo hai istigato -
- Vorresti dare la colpa a me adesso? -
- Si, in parte, una grande parte, di quello che  successo è colpa tua - Quelle parole mi colpiscono peggio dell'acqua bollente. È una realtà a cui non ho pensato, è stata veramente tutta colpa mia? Forse i ragazzi a scuola hanno ragione, sono pericolosa.
- Hai ragione - sussurro piano.
- Cosa? -
- Hai ragione. Se non avessi urlato, lui non avrebbe reagito in quel modo. Non so perché reagisco così, c'è qualcosa che non va in me - mi alzai cominciando ad indietreggiare.
- No Alexa, non c'è niente che non vada in te - dice alzandosi anche lei.
- Si invece, ho come un demone dentro che sbraita per uscire fuori. Quando comincia a parlare, non capisco più niente. É come una nenia, mi incanta fino a quando vuole lui - tremo, ho paura di me stessa. E se un giorno facessi del male a Doris? Non me lo perdonerei mai.
Cerco di mettere sempre più distanza tra me e lei, ma me lo impedisce raggiungendomi e abbracciandomi. La stringo forte, come se da questo dipendesse la mia intera esistenza. Cadiamo a terra, scivolando, mentre continuo a tremare senza riuscire a calmare il mio corpo. Tremo per paura, disperazione, disgusto, senso di colpa. Le emozioni negative hanno preso il sopravvento, non riesco a impedire che mi governino. 
- Sono un mostro -
- No piccola, non sei niente di ciò che si dice in giro -
- Come puoi saperlo -
- Perché ti conosco, so tutto di te. Ti ho cresciuta, ci sono stata nei momenti più belli e anche in quelli più brutti. Tutto dentro di te va benissimo, quel demone piccina. É solo una risposta della tua mente, a  tutto ciò che hai dovuto subire. Ma tu sei forte, e so che se lo hai tenuto a bada per tutto questo tempo, puoi farlo sempre -
Il cuore rallenta, il tremore via via che le parole scorrono rallenta. Stringo sempre più la mia dolce paffutella, le impedisco di scappare da me, anche se so che non lo farebbe mai.
- Scusa, non volevo che mi vedessi di nuovo in quello stato -
- É passato piccina, è tutto finito, tranquilla - 

Restiamo così, abbracciate, per non so quanto tempo. Quello che in quel momento stavamo ignorando, è la presenza di qualcun altro nella vecchia soffitta. Qualcuno che mi aveva seguito, senza farsi ne vedere, ne sentire. Ha ascoltato tutto quello che abbiamo detto, allontanandosi piano, per non farsi scoprire, con tante domande nella testa.
- Doris lui ha bisogno di aiuto, non può stare qua - dico flebilmente, slegandomi da quel dolce intreccio di braccia.
- Lo so, tuo padre mi aveva accennato a qualche problema del ragazzo. Ma non immaginavo questo -
- Perché non lo hanno mandato in un centro di disintossicazione, non capisco -
- Pensaci bene Alexa, ha diciotto anni è maggiorenne. Se non vuole lui, nessuno può obbligarlo ad andarci -
- Ma non possiamo prenderci questa responsabilità -
- Hai ragione, tu hai perfettamente ragione. Ma al momento non credo si possa fare molto, tuo padre ha assicurato al suo che ci saremmo presi cura del figlio. Non può neanche lasciarlo in mezzo ad una strada, a meno che non lo voglia lui spontaneamente. Erik è maggiorenne, ma la legge impone che deve essere mantenuto fino a che non troverà una stabilità economica personale, non possiamo farci niente  -
- Eppure c'è qualcosa che non quadra in tutta questa storia -
- Cosa vuoi dire? -
- Se Erik volesse, potrebbe tranquillamente tornare a casa sua, non ha bisogno di nessun permesso. Allora perché rimane qui, non ha senso -
- Non lo so Alexa, non so proprio cosa risponderti -

Sono scoraggiata, la situazione è più brutta di quello che credevo. Se è vero che il padre, deve mantenere il figlio fino alla sua completa indipendenza. É anche vero che a Erik la nostra casa non dispiace, ha avuto più di un occasione per andarsene via, ma non lo ha mai fatto. Nessuno lo costringe a restare, raggiunta la maggiore età non è più soggetto alle decisioni del padre, non capisco. Mille pensieri si affollano nella mia mente, non ha mai manifestato una voglia estrema di restare, eppure non va via. Perché? Non riesco a comprendere, a trovare una ragione logica per il suo comportamento. Questo ragazzo nasconde qualcosa, e io scoprirò cos'è, in un modo o in un altro. 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: ballerina97