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Autore: B_Yul    24/06/2023    0 recensioni
Una storia antica lega la giovane Jia al Dragon Hole nel sud della Cina.
Quando arriva a Seoul per assumere il ruolo di vice del CEO di Elite Entertainment, Park Chanyeol, si trova al centro di uno scambio di messaggi che le sveleranno la verità sulle sue origini.
Riuscirà il CEO Park a conoscere ogni lato della strana "signorina Wein" prima che mamma Park lo spinga all'altare?
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chanyeol, Chanyeol, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap. 12
 
Ci sedemmo sul bordo della ringhiera che costeggia il lago, faceva una caldo tremendo ma per fortuna avevamo un cambio.
I monaci avrebbero avuto ancora una mezz’oretta prima di arrivare così decidemmo di tornare in macchina, cambiarci a turno e approfittarne per bere e pranzare.
Avevamo scoperto un po’ l’acqua calda io e Chanyeol, diciamo che ormai i tasselli si erano assestati ma fino a quel momento era sembrata tutta una storia intrigata di legami immaginati tra anziani.
Essere lì e aver ricevuto altri due nastri rossi, sentirsi dire che avremmo dovuto capire e scegliere il nostro legame effettivo, era una sensazione nuova, come se non ci fosse più niente da cercare ma tutto da scoprire.
 
“Jia – ssi. Ti prego ferma il cervello, mi gira la testa”
Mi voltai confusa: “In che senso?”
“Ti sento.”
“Da quando?”
“Da quando sei arrivata. Pensavo fosse suggestione ma evidentemente ti sento veramente”.
Fissammo ancora qualche secondo l’acqua, non era mai stata forse tanto pulita, ci rifletteva spudoratamente in faccia la soddisfazione che provavamo evidentemente entrambi avendo ricevuto quella non così scontata conferma.
“Come ti senti riguardo quel che ha detto Xiao Zhen?”
Chanyeol vide i monaci avvicinarsi, pensò di non poter ridurre ad un paio di frasi le sue sensazioni a riguardo ma in un attimo pensò a quanto gli fosse piaciuto sentirsi alleggerito di almeno un compito.
Per lui trovare una compagna era sempre stato qualcosa di gravoso, un dovere famigliare, aveva lasciato casa senza nemmeno salutare sua madre e aveva percepito chiaramente il peso del vuoto più di una volta ma, quella rivelazione di Xiao Zhen, era stata una liberazione.
Non avrebbe saputo descrivere diversamente la sensazione di poter almeno ipotizzare che Jia fosse la persona destinata a lui.
L’energia del lago, del pozzo anzi che era il Dragon Hole, gli fece sentire il bisogno di essere onesto:

“Io, mi sento sollevato. Ecco”
 
Jia sorrise mestamente, i monaci si approcciarono finalmente loro dopo un’attesa più lunga del previsto. Erano gli stessi dell’ultima visita di Jia al Dragon hole.
 
“Jia, sei tornata finalmente! Ecco a voi. Questi sono gli ultimi contenitori di medicina.
Non ne avrete più bisogno se abbiamo fatto bene i nostri calcoli, ma ci vorranno un paio di mesi e nel caso beh …”

Lo scrutai sperando non dicesse niente di imbarazzante: “In che caso?”

Lui abbassò la voce e si avvicinò un po’ di più: “Nel caso doveste avere figli …”

Urlammo entrambi come se ci avessero chiesto di bere un distillato di cipolle crude.

“Jia – ssi!”
“Che c’è?”
“Perché … te lo dico dopo. Aiish. Smettila!”
Mi resi conto di aver visualizzato senza filtro il momento in cui avremmo potuto fare un figlio e il monaco rise di gran gusto: “Ragazzi, calma.
Se fosse, servirà ad ognuno di loro per i primi 3 anni di vita”


“Ognuno di loro? Ajusshi, quanti ne dovremmo fare?”

Chanyeol era disperato ed esilarante, avevo le lacrime dal ridere ma non riuscivo più a frenare la mente in alcun modo, ormai erano fuori controllo anche i monaci che ci salutarono con tanti inchini e le due scatole piene di dosi di medicina.

“Queste povere carpe avranno finito anche di morire per noi. Natura bella, amiche antiche. Scusateci per gli scomodi”
“Parli con le carpe per non tornare sull’argomento che mi ha fatto urlare?”
“Ehhhh, sei troppo delicato. Non è stato volontario, è stato come un rullino automatico, che posso farci”
“Aigoo. Andiamocene prima che ti venga in mente il rullino del secondo”

Risi ancora per quell’imbarazzo quasi adolescenziale, mia madre insegnava a leggere i libri del Tantra e per me il sesso era un rituale sacro.
Aveva destato in me qualche emozione solo la prima volta con Kris, ma poi avevo spento la magia perché convinta che non esistesse quel modo di amare.

Mi sbagliavo.
Lo capii guardando Chanyeol mettere nervosamente la cintura e prendendo il posto di guida: “La mia patente è un po’ troppo fresca forse …”
“Andrà bene. Tutto, non solo il tragitto da qui a casa”
“Dici eh?”
“Mmh. Dico. E visto che non ho avuto tempo di completare la mia risposta prima, lo faccio ora”

Cercai di concentrarmi sulla guida ma non fu proprio la cosa più semplice del mondo: “Ascolto”
“Mi sento sollevato perché non ho mai avuto la sensazione di essere in trappola con te. Quando sei arrivata è stato strano, quella storia del riconoscere qualcuno senza averlo mai visto prima pensavo fosse una stronzata ma evidentemente … mi sbagliavo. E ogni volta che passiamo del tempo insieme per me quel tempo diventa un istante. Sei coraggiosa, non hai bisogno di me ma ho sempre la sensazione che tu abbia voglia di stare con me, parlarmi, chiedermi aiuto e non ti da fastidio se qualcosa che non sai posso insegnartelo ma, soprattutto, non ti mette di malumore se quello che non so, devi insegnarlo tu a me. E quindi … quando Xiao Zhen ha detto quelle cose ho pensato fosse valsa la pena tutta la trafila fatta per trovarti.”
Deglutii abbondantemente l’aria del Dragon Hole prima di lasciarmelo ancora una volta alle spalle, avevo dimenticato le pergamene per un attimo ma mi ripromisi che le avremmo lette prima di andare a dormire la sera stassa.

“Tu, come ti senti riguardo Xiao Zhen?”

Riflettei un istante perché per me era tutto troppo strano, mi sembrava di essere in un film ma in fondo la mia vita lo era sempre sembrata.

“Io, credo di essere più tranquilla”
“Mh?”

Confermai indicando la mia tasca con le pergamene: “Si io … non ho mai voluto credere che quello usato con Kris fosse il mio linguaggio dell’amore”

Chanyeol si trattenne dall’assumere un’espressione disgustata, il pensiero di Jia con Kris gli metteva un senso di nausea e gli ricordava di una storia che pensava potesse essere amore.
Ma grazie a Kris, ora, aveva avuto la chance di lasciare andare il passato e scoprire quanto fosse ancora in grado di sentire.

“Che intendi?
“Intendo che il distacco non è il mio linguaggio d’amore. Voglio essere presente per la mia persona, voglio sentirla presente, costruire giorno dopo giorno e sapere che non sarò un timore né una distrazione dal dolore, voglio essere sicura di poter affrontare senza urla né lacrime di troppo i momenti complessi e avere il coraggio di stare bene, sorridere, voglio che ci sia incoraggiamento reciproco e non voglio essere un discorso da contestualizzare. Lui, sarà il mio contesto per sbocciare. E quindi si, io ora sono tranquilla che …”
“Sei già sbocciata in questi mesi, c’è tanto altro che farai e io non vedo l’ora di vederti farlo”

Sorrisi e cercai di trattenere un piccolo pianto affacciato sugli occhi, forse la mia vita non sarebbe mai stata normale, ma le regole del normale chi le aveva poi scritte, in fondo?
“Siamo arrivati … che diciamo a FeiFei?”
“Perché, pensi davvero ci sia qualcosa che non sappia?”

Risi consapevole del fatto che forse mia nonna avesse già fatto cucire un vestito da sposa anni fa, probabilmente avrebbe riso di noi se avessimo provato a nasconderle le parole di Xiao Zhen.
Probabilmente, anzi, aveva già saputo tutto in precedenza: “Si io credo sappia tutto. Allora niente, lasciamo la macchina e tempo di salutarla insomma … io …”
“Se vuoi restare puoi restare. Se vuoi io resti, posso restare con te. Se vuoi tornare domani, puoi o possiamo farlo. Non devi salutarla oggi, abbiamo ancora 6 giorni”.
Ripensai a uno dei primi foglietti di FeiFei e alla sua telefonata, quella in cui diceva che il suo ultimo desiderio sarebbe stato vedermi con la mia anima gemella per poi lasciare in pace questo mondo.
Per un secondo l’idea di entrare e trovarla già via mi congelò e non riuscii ad aprire lo sportello: “Tempo fa …”
“Ho visto. Stai lì. Entro e torno a prenderti tra un minuto, mh?”
“Mh.”

Mi passò davanti la mia infanzia, quel momento nel tempo fermo dall’incubo in poi. Decisi di aprire in quel momento la mia pergamena.

 

Jia, piccola mia Jia.
Quando sei arrivata a casa, non eri in un orfanotrofio.
Quell’incubo che da anni di perseguita, non è un incubo.
Perdona la tua mamma, era piena di dolore ma ti ha lasciato libera di fare esperienza d’amore profondo.
Grazie per avermi chiamata mamma,
Rubla.

Come un flash i pezzi tornarono insieme e persi il senso del tempo quando vidi uscire Chanyeol con mia nonna sottobraccio.
Aveva il viso pieno di lacrime Fei Fei, aveva sentito la verità colpirmi il cuore.
Chanyeol sorrise toccandosi il petto, avevo trovato in quel momento tutto il senso del mio dolore e mi era esploso dentro un mare di gratitudine.
Il perdono, sembrò la cosa più facile da dare, avevo avuto troppo in cambio dalla vita per tornare a piangere sui miei sogni torbidi.
Capii che mai più, quel male mi avrebbe rovinato la notte, appesantito i giorni. Avevo trovato le braccia tra cui addormentarmi, la mano da stringere, l’altro capo del filo.
“ Nonna …”
“Piccina mia …”

Mi strinse forte, sapeva che non avrei lasciato a niente e nessuno la chance di portarmi indietro: “Piccina … state bene, eh? Xiao Zhen vi ha dato tutto, adesso prendetevi del tempo e stai tranquilla. Sto ancora qui per un po’. C’è ancora da fare. Andate ora, li ho messo le moon cakes, fate i bravi”
Poi si rivolse a Chanyeol: “Non necessariamente proprio i bravi insomma … Park Chanyeol, sono certa tu sia in grado di capirmi”

Lui deglutì imbarazzato: “Certamente qualcosa del tuo DNA, nonna, scorre in Jia. E meno male”

In una risata e un abbraccio corale, Jia e Chanyeol si congedarono da FeiFei che, sollevata, si diresse a pregare nella sala degli antenati, dove riposavano le ceneri dei suoi genitori, la maestra Akame, il suo amato Arish e …
“Jia, posso farti una domanda?”
“Mh … certo dimmi”
“Hai letto la pergamena più grande?”
Stava guidando, il braccio sinistro appoggiato al finestrino, il profilo delicato e lo sguardo fisso sul traffico. Con la coda dell’occhio sembrò accertarsi di non avermi infastidita: “Si …”
“Ti ha … insomma”
“Rubla è sparita qualche anno fa. In questi mesi l’ho omesso ma ho saputo solo dopo un anno che non la vedevo che anche lei ha perso la vita in un incidente. È stato un incidente strano, FeiFei mi ha spiegato che era cambiata dopo il viaggio in India e sai … io non avevo più dei sentimenti precisi verso di lei. Comunque, nella pergamena c’è scritta la verità sui miei incubi. A quanto pare mia madre, quella vera, non mi ha abbandonata davanti al convento vicino casa. Lei stava cercando di affogarmi nel Dragon Hole”.
 
Chanyeol inchiodò. Non c’era nessuno dietro di noi ormai, eravamo appena arrivati davanti all’hotel e mi guardò decisamente più sconvolto di me al momento dell’apertura della pergamena.

“Dio è proprio troppo. Per una persona sola, è proprio troppo”.

Jia abbassò lo sguardo e sorrise, finalmente le lacrime si liberarono sul suo viso lasciando a quel corpo stanco lo spazio per respirare.
Piangeva con dignità e in silenzio assoluto, senza lasciare andare la curva delle labbra e prese la mano di Chanyeol ancora sul cambio, la portò sulle sue gambe, la strinse un istante e con un respiro profondo trovò la forza di dire ciò che in quel momento il cuore le suggerisse:

“Sono stata benedetta tante volte. Ho viaggiato, ho studiato, ho fatto e faccio il lavoro che amo, ho creduto di non poter amare più e allora sono scappata.
Ho una casa, uno stipendio che mi permette di vivere bene e aiutare FeiFei negli anni che le restano qui e poi, ci sei tu.
Tutto il bene che ho avuto non può essere oscurato da un inizio sbagliato. Andiamo dentro adesso che mi gira la testa e credo di dover dormire un’oretta prima di uscire di nuovo”
“Non dobbiamo uscire stasera, vieni”

Scese per primo e mi aprì la portiera, ero stanchissima di colpo e avevo sete, tanta. Chanyeol passò le chiavi all’autista che preoccupato chiese se stessi bene: “è stata una giornata lunga, Jia soffre di pressione bassa ma stasera restiamo qui così non la riporterò in Corea a metà”.

La avvicinò per assicurarsi che stesse in piedi e cercò un gesto di approvazione per poter poggiare il braccio sulla sua vita senza cingerla, solo come supporto di emergenza, Jia annuì e ringraziò ricevendo un: “Ci mancherebbe” calmo e sussurrato in risposta.

Raggiunsero la stanza, che poi era una casa, e si stesero entrambi sul divano spazioso, uno accanto all’altro lasciando che per qualche istante la loro mente spaziasse libera tra tutte i frames della giornata passata. Erano le 18:30, entrambi sentivano di aver vissuto 48h in meno di dodici e mentre riprendevano con calma a respirare affondo, le loro mani, si trovarono sovrapposte e poi l’una nella presa dell’altra, Chanyeol che accarezzava le dita di Jia e lei che ad occhi chiusi faceva esperienza, per la prima volta fuori dalla meditazione, della pace interiore.
 
“Grazie per essere venuto con me oggi”
“Grazie per avermi chiesto di esserci. Erano informazioni importanti per entrambi”.

Mi sistemai un po’ sul divano lasciando la mano nella sua: “se non altro tutto questo spiega perché io non mi sia licenziata al terzo pizzino di mia nonna”

Rise e mi strinse a sé lasciando che poggiassi la testa sulla spalla: “stai meglio?”
“Mh … visto che tu a me lo hai detto tante volte: sei bello Park Chanyeol, sono abbastanza vicina stasera da poterlo affermare con certezza. Ti hanno scelto del mio tipo”
“Si? Non farai alcun reclamo al customer service quindi?”
“No, sarebbe anzi tutto tempo sprecato e poi mi darebbero dell’ingrata, giustamente”.

Avevo una gran voglia di baciarlo, eravamo tanto vicini che potevo perdermi nei suoi occhi e mi sembrava di essere un’altra me dal modo in cui ogni parte del corpo, in quel momento, mi chiedeva di restare.
Chanyeol la guardò ancora una volta, più vicina che mai, non c’erano state prove generali per quel momento, né premesse o spiegazioni, solo all’improvviso divenne impossibile non poggiare le labbra sulle sue, far diventare i loro respiri uno solo, stringerla più forte in quella danza di bocche stanche di sprecare parole. Adesso che tutto diceva SI, era anche per loro tempo di dirselo in silenzio, col corpo, stingendosi ancora, con la voglia di stare bene e di andare avanti davvero, lontani dai ritmi del lavoro e dal pensiero di cosa avrebbe comportato sentirsi così a fondo.
Restarono fermi qualche secondo, fronte contro fronte, Jia sentiva il cuore di Chanyeol svegliarsi sotto la sua mano e sorrisero leggeri. Finalmente, senza emicrania.
“Hai sete?”
“Mh … voglio anche fare una doccia”
“Allora vai prima tu, io intanto ordino la cena e preparo di là. Che vuoi mangiare?”
Mi alzai e stirai un po’ i muscoli: “Te”
Si passò la mano tra i capelli scuotendo la testa: “Non svegliarmi troppo. Va bene anche che tu conosca un pezzo di me alla volta”
Si mise in piedi anche lui e mi strinse di nuovo baciandomi la fronte, risposi con un finto broncio: “Allora mi accontenterò dei gamberi al limone e un’insalata”
“Brava”
“Ti mangio per dolce poi se ho ancora fame”

Fuggii in bagno e lo sentii dire: “Si sa che per il dolce c’è uno stomaco a parte, vediamo se dopo non ti addormenti mentre lavo i piatti!”

Non riuscivo a smettere di ridere e forse era ormai anche la tensione dei giorni passati ad emergere, così, cercai conforto per i nervi e muscoli nell’acqua calda e gli oli essenziali, lasciai poi uscire un getto ghiacciato sulle gambe per la circolazione e presi un po’ di tempo per massaggiarmi con l’olio di mandorle, farmi una maschera di riso, asciugare i capelli e indossare indumenti più comodi e morbidi possibile. Avevo bisogno di sentire a fondo tutta la felicità che provavo in quel momento, perché sapevo di meritarla e volevo goderne senza alcun freno.
Sentii bussare Chanyeol andare ad aprire, era arrivata la cena così uscii per aiutarlo con la tavola e lasciargli la doccia: “Prego CEO Park, il bagno è libero e profuma di vaniglia al momento. Spero non le dispiaccia …”
“Ci devo riflettere … venga qui Miss. Wein, devo controllare una cosa”
Mi baciò di nuovo, stavolta però mi sentii ad un passo dal dolce davvero e faticai tantissimo a non far comparire immagini che potesse intercettare nella mente: “Non vuoi anteprime per cui vai che alla tavola penso io”
“Sentiti libera di darmi suggerimenti, sono una persona aperta al dialogo io. Negli affari forse non tanto. Comunque, se bussano o squilla il telefono, per favore aspettami per aprire”

Capii che forse avesse una sensazione non troppo bella riguardo le possibili iniziative di Kris: “Perché? Pensi che …”
“Si. Penso quello che hai pensato tu ieri sera. Perdonami, non risco … non è gelosia. Penso tu lo capisca”

Annuii e pensai che se quella sensazione fosse diventata comune, forse sarebbe arrivato il momento di affrontarlo davvero: “Lo capisco benissimo. Chiudo la porta qui all’anti ingresso finché non esci”
“Grazie”.

Sistemai la tavola, sicura che comunque Chanyeol non fosse uno sprovveduto, in realtà sapevo che se Kris non avesse mantenuto un contegno sarebbe stato allontanato neanche troppo carinamente dall’Hotel perché non era l’unico ad avere tanti amici a Shangai e delle guardie del corpo. Accesi la tv nell’attesa e mi trovai davanti il tg con una notizia che forse aspettavo da due anni almeno e mi trovò incerta su come reagire di testa ma mi lasciò abbandonare gli ultimi grammi di tensione nel corpo:


“Edizione delle 19:30 del notiziario, apriamo con lo spettacolo perché è di pochi minuti fa la notizia dell’arresto di Kris Wu.
L’artista è stato arrestato nei pressi di un Hotel del centro città, era da solo con un bodyguard e le accuse sono di stalking, molestie e ricatto ai danni di un gruppo di trainees minori.
Due anni fa, Wu, era stato al centro dell’attenzione per un atteggiamento ambiguo nei confronti dell’attuale vice CEO di Elite Entertainment, Jia Li Wein, che all’epoca rilasciò dichiarazioni brevi e precise portando ad un’ordinanza restrittiva nei confronti della giovane, allora promessa debuttante del KPOP.
Le prove contro Wu sono questa volta schiaccianti, parlano audio e filmanti raccolti negli ultimi due anni e non aiuta la sua posizione il fatto che fosse nei pressi dell’Hotel dove il team di Elite, inclusi il CEO Park e la vice Wein, sono stati visti rientrare ieri sera dopo quello che potrebbe essere stato un meeting per decidere il futuro di Elite in Cina.
Si attendono notizie ulteriori sul processo e la pena prevista per Kris Wu che, comunque, è al momento detenuto nel carcere militare di Shangai e sta affrontando un primo interrogatorio.

La verità, pensai, impiega ad emergere una vita e poi di colpo da un fiume sbocca l’oceano.
Avevo cercato di non far capire a Chanyeol quanto realmente mi preoccupasse la chance di rivedere Kris, l’ordinanza restrittiva era stata una misura precauzionale perché il suo comportamento aveva preoccupato il mio manager allora che mi aveva pregata di lasciarlo soprattutto dopo il tradimento e dedicarmi solo al training senza distrazioni che, per altro, si sarebbero potute rivelare pericolose.

Non mi ero accorta che, nel frattempo, Chanyeol fosse uscito dal bagno e mi stesse osservando a distanza.

“Quindi avrebbe potuto farti male eccome”

Mi prese alla sprovvista e sobbalzai sul divano: “Non saprei. Se vuoi mentre mangiamo ti racconto meglio”
“Mh, direi si”
Spensi la tv e gli presi la mano, ci sedemmo a tavola e cercai di trovare un modo per iniziare quella conversazione ma non avevo bene idea di come farlo.
“Se non te la senti non fa niente … solo mi fa strano tu mi abbia rassicurato in proposito, forse sarebbe stato meglio dirmi quanto realmente ti preoccupasse l’idea di trovartelo qui.
E poi, perché ha ancora il tuo numero?”
“Non so come lo abbia. Mi ha preoccupata sapere lo avesse di nuovo in parte ma non sarebbe servito cambiarlo, sono già tre volte”
“Non è la prima volta?”
“No, figurati. Mi fa raramente telefonate, più che altro mi scriveva, quello si, quando sapeva che sarei stata a Shangai. Il fatto è che quando ti trovi in queste situazioni è complicato … io non sapevo come comportarmi”
“Non è sicuramente stata colpa tua, avrebbero dovuto proteggerti meglio”

Poggiò la mano sulla mia e in quel momento capii che non avrei dovuto trovare il modo ma solo parlare dell’accaduto.

“Abbiamo fatto a botte”.
“Che?”
“Abbiamo fatto a botte, letteralmente. Il mio manager mi implorò all’epoca di lasciarlo e denunciarlo perché se mi avesse rovinato il viso non avrei avuto più speranza di debuttare e così quando lui tornò al dormitorio per parlare gli dissi che se non avesse voluto un’ordinanza restrittiva avrebbe dovuto allontanarsi da solo. Gli dissi di Xiao, lui mi disse che lo aveva fatto per dare una lezione a qualcuno e non so chi fosse perc -”

Mi resi conto che forse adesso il quadro era completo …

“Ero io, si. Non che ci fossimo mai divisi una donna, eravamo e siamo però entrambi molto competitivi. Questo non ha mai aiutato il nostro rapporto”
“Ah. E gli ho tirato uno schiaffo. Lui ha provato a darmene un altro e io gli ho fatto una mossa di MMA che lo ha quasi fatto collassare ma a quel punto sono scese le mie compagne di training, lui si è alzato e ha provato a prendermi per la mascella, qualcuno ha scattato una foto evidentemente perché il giorno dopo era tutto sulla bocca dei dirigenti e il mio manager e mia nonna mi hanno messo su un aereo per Los Angeles quattro giorni dopo. Prima di partire, mi hanno fatto una specie di interrogatorio in cui io ho detto la verità ma siccome Kris ha un modo di parlare inascoltabile quando si agita, tutti hanno dichiarato di averlo sentito minacciarmi e appellarmi in modo poco rassicurante più volte. Cosa vera, che però io poi ho dovuto confermare perché nel frattempo, Xiao, ha trovato due ragazzine che mi hanno raccontato altro. E se non per me, almeno per loro ho dovuto fare la cosa giusta. Evidentemente da lì le indagini però sono proseguite e stamattina lo hanno trovato qui vicino … avranno pensato volesse farmi qualcosa per tutto ciò che è uscito fuori e lo hanno messo dentro”
Lo visi riflettere qualche istante mentre tratteneva evidentemente una risata che però non tardò a liberarsi:
“Una mossa di MMA?”
“Dai! Me lo ha insegnato Tao”
“Buono anche quello …”
“Tao è un angelo dai, un po’ paraculo con le commissioni ma con noi ragazze è sempre stato buono e tranquillo”

Scosse la testa: “Lui e Luhan …non so. Tu come ti senti adesso?

“Ma … mi fa un po’ strano pensare che probabilmente andrà incontro a una decina di anni di inferno però dopo aver ascoltato Xiao e le ragazzine che all’epoca erano fresche di recruitment fu una gran botta per me. Si spezzò inevitabilmente qualcosa tra me e lui e non fu solo l’orgoglio ferito per il tradimento. Ci sono cose che secondo me non vanno fatte e basta, non è stato un uomo. Avrà quel che merita e magari imparerà a stare al mondo”
“Mh … hai fatto a botte con Kris Wu. Sai quanti dati deve elaborare il mio cervello ora?”
“Ahahah ma smettila! Se lo avessi picchiato bene per altro, questa sarebbe stata la parte che non mi piace, avrebbero comunque dato tutta la colpa a lui”
“Ma non lo hai fatto e lui credo che sia stato condannato più per le accuse delle ragazze adesso … bene. E io che pensavo fosse finita la giornata”
“Dovrebbe essere tutto …” Sorrisi mo’ di aegyo e lui rabbrividì dirigendosi verso i piatti da lavare, mi alzai per aiutarlo e lui mi raccontò un po’ di Xiao, suo padre, Yoongi, la fissazione di sua madre:
“mio padre è sparito in un momento critico a livello economico, quando mamma si è ri sposata non c'è stato nemmeno il tempo di capire cosa fosse successo quindi ci siamo ritrovati a doverci inquadrare in un contesto sociale nuovo. Non eravamo poveri, non eravamo però nemmeno milionari e invece il salto è stato alto, fin troppo così di corsa. Io ho provato a stare dietro a tutto ma non ero per niente docile come trainee, dopo il debutto ho preferito dedicarmi alla produzione ma nel frattempo frequentavo già da qualche anno la famiglia di Yoongi perché andavamo al liceo insieme. Mia madre mi accompgnava a scuola per incontrare la madre ma una mattina ha scoperto da suo padre chi fossero e da lì ha deciso che ci saremmo dovuti sposare. Al padre di Yoongi io non penso di essere mai piaciuto, lo dimostra il fatto che tutti aspettavamo la sua ira abbattersi su Elite mentre ho solamente ricevuto una lettera in cui si scusava perché Yoongi aveva chiesto di ritirare la sua quota dagli investimenti per i dormitori nuovi. Per altro, una settimana dopo, mi ha fatto un bonifico donazione a suo nome reintegrando tutta la cifra”.
“O magari gli piaci talmente tanto che gli sarebbe dispiaciuto di più vederti con la figlia …”
“Anche questo potrebbe essere …Xiao invece l’ho conosciuta quando viaggiavamo per i live qui, era amica di Luhan.
A me non ha sconvolto l’atteggiamento di Kris ad essere onesto ma lei si. Mi ha ribaltato il modo di vedere le donne per un periodo, non riuscivo più a frequentare nessuna senza insospettirmi ma non essendo geloso per natura, le lasciavo e basta. Poi ho lasciato la vita da idol ed è diventato più semplice filtrare. E poi è arrivata miss Wein”.

Si asciugò le mani e mi accarezzò i capelli : “voilà, lei è un grande collaboratore. Adesso se fosse d’accordo, andrei a letto. Ma non da solo”.
Jia si voltò leggermente con lo sguardo malizioso: “Ah no? E con chi?”
   
 
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