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Autore: Vallentyne    01/07/2023    8 recensioni
Riunione del 01.07.2023
«Molto bene. Cominciamo dall’ordine del giorno. Affronteremo questi argomenti, come al solito:
1) Aggiornamento parentele
2) Attribuzione partner (e qui potremo aprire varie parentesi)
3) Rating delle fanfiction che vi vedono protagonisti
4) Varie ed eventuali, in aggiornamento
Domande?»
Fanfiction in tre capitoli molto più che ispirata a Riunione Plenaria di Ai_1978, di cui vi lascio il link:
https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2900724&i=1
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nota:

Qualche tempo fa ho letto Riunione Plenaria di Ai_1978 e ne sono rimasta affascinata. Ci ho rimuginato parecchio e, dopo aver avuto il benestare dell’autrice che detiene l’idea originale, ho deciso di provare a cimentarmi con qualcosa di simile ambientato anni dopo.

Leggere quello scritto mi aveva divertita, ma soprattutto mi aveva invogliata a leggere altre fanfiction (quelle citate) che altrimenti non avrei mai conosciuto perché nascoste nelle pagine di Efp. Ho provato ad immaginare come mi sarei sentita se fosse capitato a me, se qualcuno/a avesse commentato in una storia le mie storie, e ho sperato che capitasse davvero. Ovviamente non è capitato. E allora ho deciso di provare a farlo io.

 

La scrivo per voi che mi avete dato il permesso di raccontarvi in breve. Lo ritengo una sorta di tributo e lo faccio perché fate compagnia, divertite, intrattenete, a volte fate anche piangere e innervosire, fate battere forte il cuore eccetera eccetera. Ed è bellissimo.

P.S. Un aggiornamento settimanale!

 

 

 

 

Controllo l’orologio prima di abbassare la maniglia ed entrare in quella stanza, sono un po’ nervosa. Ho ripassato mentalmente la scaletta degli argomenti, ho sottomano la cartellina con i miei appunti. Ci tengo a non fare brutta figura, d’altra parte sono quella nuova e non voglio deludere nessuno, soprattutto chi mi ha affidato questo incarico.

Bene, sono puntuale.

Inspiro, espiro.

Ce la posso fare.

 

Varco quella soglia e sono dentro. All’improvviso il cicaleccio si spegne e io mi presento con un sorriso.

«Buongiorno a tutti!»

Poso il mio sguardo su una ventina di volti che mi squadrano incuriositi.

«Io mi chiamo Vallentyne e sono qui per la riunione plenaria.»

Fa un caldo assurdo in questo spazio al chiuso, è estate, non c’è l’aria condizionata. Deglutisco e intanto poso la mia borsa sulla scrivania.

«Scusate, qui si muore. Se non vi dispiace aprirei le finestre e anche la porta, così facciamo un po’ di corrente d’aria.»

Morisaki e Kisugi si alzano al volo, ho sempre pensato che lì a Nankatsu giocassero i più gentili, non mi sbagliavo.

«Allora, ehm, come vi dicevo sono qui per la riunione, l’aggiornamento estivo.»

«Scusa, come hai detto che ti chiami?» mi domanda Wakashimazu.

Alzo gli occhi su di lui e accidenti, arrossisco.

Merda.

Mi sistemo una ciocca di capelli, respiro, poi parlo.

«Vallentyne.»

«BaRentain?»

«No, ho detto Vallentyne.»

«Barentain.»

Ci rinuncio.

«Come preferisci.»

Per quanto mi riguarda potrebbe anche chiamarmi Barechan. E ok, sono vecchia vecchissima rispetto a loro ma alcuni mi fanno un certo effetto. Sarà grave? E mi domando: è più grave un’infatuazione per chi anagraficamente potrebbe quasi essere tuo figlio oppure per un personaggio inventato?

Lasciamo perdere queste elucubrazioni inutili.

 

Sento qualcuno sghignazzare dal lato sinistro, sono gli overseas, o per meglio dire i giocatori non giapponesi. Ho un debole anche per alcuni di loro ma non voglio che si capisca subito o rischio di sembrare poco professionale, per cui assumo un’espressione molto seria.

«Ragazzi, non c’è niente da ridere. Loro hanno una difficoltà oggettiva a pronunciare il mio nome, nella lingua giapponese alcuni suoni non ci sono…»

«Scusi, ha ragione. Chiedo scusa anche a Wakashimazu.»

E allora non posso che imbambolarmi e sorridergli. Il valore di un uomo lo si può comprendere anche dal suo comportamento quando sbaglia e sì, Karl-Heinz Schneider sa stare al mondo e non mi delude mai, in nessuna occasione.

Beh, mi siedo.

Faccio per prendere la parola ma vengo interrotta ancora una volta.

«Tu però sei nuova, vero? Non ti ho mai vista.»

Adesso è Ishizaki.

«Sì», annuisco «sono nuova. Oggi hanno affidato l’incarico a me… Però so che voi siete avvezzi a questo tipo di attività, per cui so di poter contare sul vostro supporto.»

Rimangono tutti in silenzio.

«E, a proposito di supporto, mi servirebbe un volontario che faccia da segretario…»

I miei occhi si posano su Misaki.

«Io? Sempre io?»

«Mi sei stato consigliato. Dicono che tu abbia una bella calligrafia… Vieni qui vicino a me.»

Si alza un po’ contrariato ma prende posto alla mia sinistra.

«Molto bene. Cominciamo dall’ordine del giorno. Affronteremo questi argomenti, come al solito:

1)  Aggiornamento parentele

2)  Attribuzione partner (e qui potremmo aprire varie parentesi)

3)  Rating delle fanfiction che vi vedono protagonisti

4)  Varie ed eventuali, in aggiornamento

Domande?»

«Sì, io!»

Vedo un braccio muscoloso e abbronzato levarsi in alto dalla prima fila, scendo con lo sguardo dalla mano fino al volto del suo proprietario. Che è seduto spaparanzato sulla sedia, le gambe allungate e accavallate che occupano tutto lo spazio possibile.

Inclino un po’ la testa, quanto mi piace pure lui.

«Dimmi, Hyuga…»

«Saresti così gentile da portarmi una Coca-Cola?»

Cosa? Mi ha preso per una cameriera?

«No.»

Sembra stupito.

Il mio istinto avrebbe urlato “Ma certo! Normale? Coca Zero? Senza zuccheri? Quello che vuoi!” ma non si può. Mi costa parecchio rispondergli in questo modo ma non posso fare altrimenti se voglio mantenermi imparziale. E mi sono ripromessa che avrei fatto il possibile per sembrare imparziale.

«No?»

Sento di nuovo qualcuno sghignazzare, faccio finta di niente.

«Vai tu, ti lascio la mia chiavetta. Portami per favore una bottiglia d’acqua. Naturale. Grazie.»

Lo vedo scocciato. Fa per alzarsi ma Sawada lo precede.

«Lascia, vado io!»

Passa dalla scrivania, prende la chiavetta e si dirige verso la macchinetta in corridoio.

Torna nella stanza e porge a me l’acqua e un bicchiere (che efficienza!), al suo ex Capitano la lattina. Chiusa.

Lui la guarda diffidente.

«Non l’hai sbattuta, vero?»

Vedo Sawada rimanere di stucco.

Io invece capisco, deve essere rimasto traumatizzato da Maki.

«Certo che no, per chi mi hai preso? Se vuoi te la apro io.»

«No, non fa niente» borbotta «faccio da solo.»

Anche gli altri li stanno guardando straniti, è evidente che non sappiano niente di quel buffo tentativo di seduzione di un po’ di anni fa. Ma non sarò certo io a spiattellare certe cose. Mi limito a guardare la scena con un sorriso indulgente.

Riesco ad avvertire sul viso e sulle gambe una leggerissima brezza, è un vero sollievo.

«Dunque, se adesso siete d’accordo io comincerei, così non ci dilunghiamo troppo.»

«Ottima idea, anche perché io avrei da fare questa sera.»

Spalanco gli occhi per lo stupore di essere stata interrotta.

«Non ho capito chi ha parlato.»

«Sono io.»

Si alza pigramente una mano, sempre dalla prima fila, ma dalla parte opposta, è seduto davanti a Schneider.

«Wakabayashi.» mormoro tra i denti.

Incrocio le braccia e sollevo le sopracciglia in quello che non vorrei venisse percepito come un gesto di incoraggiamento.

«In carne ed ossa.»

Mi fa un sorrisetto sghembo d’ordinanza e intanto si sistema il cappellino.

Ma tu pensa!

No, con me non funziona.

M alzo e mi avvicino alla sua postazione, c’è una cosa che devo dirgli ma non voglio farlo davanti a tutti. Abbasso la voce e mi chino per avere la bocca all’altezza del suo orecchio.

«Mettiamo in chiaro subito una cosa: con me non attacca. Non provarci nemmeno a fare il seduttore, io sono una di quelle immuni al tuo fascino.»

Lo vedo sorridere.

«Non sono ancora nate quelle immuni al mio fascino, Vallentyne. Raccontatela come ti pare, ma lo sappiamo tutti.»

Rimango a bocca aperta.

«Ti sbagli!» sibilo tra i denti «Tu non mi piaci! Neanche un po’!»

Non mi risponde e si limita a fare spallucce, io lo fisso e i miei occhi diventano sottilissimi.

«E se fossi in te eviterei di fare ad alta voce commenti a sproposito. Tu sarai il principale argomento di conversazione di oggi, se la tireremo per le lunghe è anche una tua responsabilità.»

«Mia?» protesta «E io che cosa c’entro, scusa?»

Torno alla scrivania con ampie falcate, mi metto comoda e apro la cartellina.

«Sei l’argomento preferito di quasi tutte le autrici del fandom. Incomprensibilmente. E anche chi non ti sceglie come protagonista spesso ti infila da qualche parte.»

«Vallentyne, guarda che detto così suona male…» bisbiglia Misaki accanto a me.

Faccio un gesto con la mano come a voler scacciare una mosca, ma le mie parole non hanno sortito l’effetto sperato.

Ha uno sguardo compiaciuto sotto il cappellino, e questo mi irrita. Non è andata come volevo io.

Non contento, esterna una considerazione a voce alta, così che lo sentono tutti.

«Certo che vi scelgono in modo curioso… Anche Ai che ti precedeva aveva questo, ehm, atteggiamento ostile nei miei confronti. Ma in fondo le piacevo.»

Basta, non voglio continuare questa conversazione che potrebbe trasformarsi in un campo minato, così taglio corto.

«Non ho nessuna intenzione di cogliere la tua provocazione» bevo un sorso d’acqua dal mio bicchiere «e adesso comincerei davvero la riunione.»

Faccio una pausa ad effetto e intanto li scruto a uno a uno.

«Primo punto: le parentele. Dunque, alcuni di voi hanno fratelli o sorelle, giusto?»

Annuiscono in silenzio.

«Bene. Questo però spesso è ininfluente per le fanwriter. Come già sapete, perché è successo anche in passato, nelle nostre storie i rapporti familiari possono venire stravolti. Possono scomparire dei fratelli e dilatarsi gli anni di differenza, ma soprattutto possono fare la loro comparsa dei parenti nuovi. Soprattutto femminili.»

Fisso Wakabayashi con un certo piacere perverso.

«Stai guardando me, ti pareva.»

«Già.»

«Invece che due fratelli ho una sorella, immagino.»

«Sì.»

«…e?»

Mi stringo nelle spalle.

«È molto, molto bella. Pensa che ha lavorato come modella. Si chiama Chris.»

«Chris? Che nome è? Non è giapponese?»

«È giapponese quanto te ma a volte ci piacciono di più i nomi in inglese. È perché quasi tutte noi vi abbiamo conosciuto con i nomi in inglese e a volte ci si affeziona… Tu sei Benji, ci sono anche Holly, Tom, ciascuno di voi ha il suo corrispondente anglicizzato. Anche tua sorella.»

«Ok, passi il nome. Che cosa fa mia sorella?»

Inspiro, poi espiro e butto fuori tutto.

«Si innamora di Mark. Ehm, di Hyuga.[1]»

Vedo Wakabayashi alzare gli occhi al cielo scocciato e Hyuga sghignazzare, Sorimachi gli dà una leggera gomitata complice.

Continuo.

«È stata una storia un po’ osteggiata, ma era vero amore.»

«Tua sorella sarà felice con me, Wakabayashi, non ti devi agitare…»

«Sì,» lo interrompo «però va detto che tu combini un danno, e piuttosto in fretta.»

Mi guarda con aria interrogativa, poi si porta le mani sul viso.

«Oh, no. Non mi dire che la metto incinta?»

L’altro scatta in piedi.

«Non mi dire che la mette incinta?»

Annuisco.

«Sì, e ci sarà anche un matrimonio.»

«Cosa??? Divento legalmente parente di quello lì?»

Si leva un mormorio concitato, sbuffo e picchio la mano sul tavolo.

«Silenzio! Sì, diventate parenti, è tuo cognato. E non lo chiamare quello lì, portatevi rispetto per favore!»

«Mi ha messo incinta la sorella, ma che rispetto e rispetto!»

«Ma lo sai che nella fanfiction ti sei comportato molto meglio? Cioè, non è che tu l’abbia presa benissimo, ma poi una volta superato lo shock ti sei guadagnato anche il mio apprezzamento di lettrice.»

«Ma davvero?»

«Sì,» gli garantisco «soprattutto nel sequel, in veste del ruolo inedito di zio Benji.[2]»

Lo vedo fissare un punto nel vuoto, vuoi vedere che il SGGK non è solo un pavone borioso ma ha anche il cuore tenero, sotto sotto?

«È un nipotino?»

«Una bimba.»

Non mi risponde, io lancio un’occhiata a Hyuga che sta commentando qualcosa con Wakashimazu.

Simulo un colpo di tosse per attirare la sua attenzione.

«Sì, congratulazioni, Hyuga. Però in questa seconda storia tu non ti comporti proprio bene, e da alcune tue, ehm, leggerezze, prenderanno il via una serie di avvenimenti…»

«Scusa, che tipo di leggerezze?» indaga Wakabayashi.

«Qualche menzogna, un’amicizia femminile alquanto inopportuna…»

«Fa le corna a mia sorella?»

«In realtà no, è più lei ad un certo punto che combina un mezzo casino con il suo ex.»

«Lo conosco?» domanda Hyuga.

Faccio un ghigno.

«È qui con noi» momento di suspence «si frequentavano quando Chris viveva ad Amburgo con Benji.»

Cala un silenzio irreale, è Wakabayashi a romperlo.

«Schneider!»

«Eh già. Proprio lui.»

«Proprio io!» esclama il tedesco divertito «Hyuga, a quanto pare, la nostra rivalità non si esaurisce in campo, eh?»

Sento qualche risata, Hyuga non sorride.

Aspetto che si zittiscano, voglio passare ad un altro argomento.

«Ok. Chiusa la parentesi “sorelle” acquisite, passerei alla cugina di Ozora[3]

«Io? Una cugina?» la voce di Tsubasa è stranita.

«Già. Si chiama Emily.»

«Ah, anche qui nomi inglesi…»

«No,» lo contraddico «Emily è anglo-giapponese. Parla più lingue fluentemente, è molto diligente e studiosa, a volte battibecca con te, soprattutto per quanto riguarda il modo di intendere e vivere la vita di coppia.»

«Ah, sì? E con chi è che avrebbe una vita di coppia mia cugina?»

Mi volto alla mia sinistra, gli occhi di Misaki si alzano dal foglio e incontrano i miei.

«Io?»

«Già, tu.»

Gli scappa un risolino, mi sembra a disagio.

«Tu e Emily vi innamorate e nonostante qualche inciampo iniziale – la presenza di altre persone che vorrebbero dividervi – il vostro amore cresce con voi. Vi conoscete ai tempi del liceo, poi c‘è un sequel che ci racconta degli anni dell’università di Emily e di te giocatore professionista allo Jubilo Iwata[4] fino al matrimonio… E ora che siete sposati tu giochi nel PSG e vivete entrambi a Parigi[5]. Dove a disturbarvi ci sono anche Azumi e Pierre.»

«Ah!» interviene il mio francese preferito «Allora qualcuna si ricorda anche di me!»

«Ci puoi scommettere, Pierre.» lo rassicuro.

Mi regala un sorriso ammiccante. Quant’è carino pure lui… sbatto le palpebre, devo darmi un tono.

Misaki mi richiama alla realtà.

«Ma che fa esattamente Pierre con mia moglie?»

«Mah, no, niente di che… fa un po’ il galante…» provo a minimizzare ma lui mi guarda sospettoso «diciamo che lei è una che piace, molto brillante, nelle grazie pure di Katagiri e quando studiava alla Toho aveva pure lì i suoi ammiratori…»

Vedo Wakashimazu, Hyuga, Sorimachi e Sawada allungare il collo, Misaki è perplesso.

«Hai detto Katagiri? Ma è vecchio!»

«L’ho detto? Forse sì, l’ho detto. Ma è un apprezzamento professionale, lei ha studiato come giornalista e la gavetta l’ha fatta seguendovi durante il World Youth, era un po’ sotto l’ala di Katagiri… Che comunque non è vecchio, avrà la mia età.»

«Appunto.»

Cosa???

«Chi ha parlato questa volta? Chi è che mi dà della vecchia?»

Li fulmino tutti con lo sguardo, nessuno si fa avanti.

Codardi.

Beh, sospetto sia stato Ishizaki ma non posso metterci la mano sul fuoco per cui forse è meglio soprassedere.

E forse non sono stata convincente, Misaki resta pensieroso, Tsubasa invece mi sembra sereno. Poverino, è perché non sa ancora cosa lo aspetta. Nessuno di loro lo sa. Non sono così sicura si siano fatti le ossa con gli anni, certe cose possono risultare sempre un po’ traumatiche.

Prendo ancora la parola.

«Beh, con questo possiamo dichiarare concluso il punto 1, salvo aggiornamenti con nuove fanfiction che nel caso potrebbero venire presentate in altri capitoli. Passerei al secondo punto in scaletta, le relazioni amorose.»

Ho tutta la loro attenzione. Ti pareva.

«Ma prima vorrei fare una pausa se non vi dispiace. Vado a prendermi un caffè, ci si rivede tra dieci minuti.»

 

 

 

Ed eccomi qui!

Rinnovo i miei ringraziamenti a Ai_1978, perché mi ha ispirata e concesso “i diritti” della sua idea originale.

E ringrazio quante mi hanno permesso di scrivere questa follia autorizzandomi a parlare delle loro storie. Spero di esserne all’altezza e di non deludervi.



[1] Francyzago77, Come la pioggia all’improvviso:

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4028785&i=1

[2] Francyzago77, Alla ricerca dell’arcobaleno:

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4051116&i=1

[3] ciosa82, E per tutti la cugina di Ozora:

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4010257&i=1

[4] ciosa82, Diventando un uomo e una donna:

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4019205&i=1

[5] ciosa82, Io e te: il nostro Giappone in Europa

https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=4054294&i=1

   
 
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