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Autore: Dreamer47    10/07/2023    1 recensioni
È il 2005.
Sam e Dean sono ancora all'oscuro dei piani di Azazel.
Le loro giornate sono intrise di mostri e di streghe, vogliono ancora trovare John ed uccidere l'assassino di Mary, quando una ragazza incontrata per caso entrerà a far parte della loro vita.
Hunters' legacies non è solamente la storia dei fratelli Winchester, ma anche quella di Abby Harrison, una giovane ragazza dal cuore spezzato e dal destino turbolento il cui unico scopo è la vendetta.
Insieme, riusciranno ad ottenere ciò che vogliono più di ogni altra cosa.
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Più stagioni
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Hunters' legacies
Capitolo 83


"Mamma!".
Le loro voci erano presto giunte alle orecchie di Abby.
Li aveva visti scendere dalle scale del bunker correndo verso di lei con aria molto felice, e Abby aveva allungato le braccia nella loro direzione; sollevò Richard e lo strinse forte al petto, mentre Mary le strinse le braccia attorno alla vita.
Mentre continuava a stringere il piccolo Richard fra le braccia, Abby si inginocchiò davanti a Mary che aveva iniziato a piangere per la gioia, e strinse forte anche la sua bambina fra le braccia.
Il suo cuore era di nuovo felice, Abby si sentiva finalmente completa.
Era passato più di un mese dall'ultima volta che fosse stata al bunker, quasi tre dall'ultima volta che li avesse stretti in un abbraccio come quello.
Silver scese le scale insieme al piccolo Nathan, che si uní a quell'abbraccio per salutare la zia, e fu grata che sua sorella maggiore stesse bene. Ma Abby conosceva Silver meglio di chiunque altro e, per quanto si stesse sforzando di concentrarsi sui tre bambini che l'abbracciavano stretta e su Edward che si fosse chinato al suo fianco per salutarli insieme a lei, non le sfuggí il modo in cui Silver si fosse avvicinata a Sam e Dean, intenti ad osservare la scena con un sorriso sulle labbra.
La minore divenne più seria e si portò i capelli corvini dietro le orecchie, deglutendo a fatica mentre guardava i due Winchester ma si sforzava di mantenere un'espressione tranquilla. "Sono spariti tutti".
Dean strinse le labbra in una smorfia arrabbiata ma soprattutto confusa, così come Sam che sgranò gli occhi e si chiese se Eileen stesse bene.
Il maggiore sospirò e scosse la testa mentre guardava Silver, che fece spallucce e lo guardò con occhi pieni di lacrime. "Dan sta arrivando con Henry, ma è l'unico che siamo riusciti a contattare: Bobby, Jody, Donna, Charlie. Non è rimasto più nessuno".
Silver si morse l'interno della guancia per non iniziare a piangere per la disperazione, perché tutto ciò aveva il sapore amaro della fine e lei non era pronta a lasciare tutto ciò che aveva costruito e per cui aveva lottato così duramente.
Si fece forza, perché almeno tutta la sua famiglia fosse stata risparmiata e sarebbero presto stati tutti sotto lo stesso tetto.
Abby le si avvicinò presto con ancora i tre bambini a seguirla con gioia, e strinse la sua sorellina in un abbraccio pieno di amore.
Asciugò le lacrime sul volto della sorella e sorrise audacemente, avendo da poco ritrovato la sua fede nella loro causa. "Troveremo un modo, Silver".



Vedere Chuck supplicare piangente mentre cercava invano di stare al passo con la loro auto, non avrebbe mai potuto competere con nessuna soddisfazione che ciascuno di loro avrebbe potuto provare nella loro vita. 
Dopo aver vinto una volta per tutte ed aver salutato Jack, che fosse diventato il nuovo Dio, erano diventati finalmente liberi. 
Liberi di decidere il proprio destino senza interferenze angeliche, liberi di poter essere ciò che volessero, liberi di poter amare chi volessero. 
Dopo aver fatto tornare tutti gli abitanti della terra, i Winchester e gli Harrison si erano tutti radunati al bunker per l'ultima volta: avevano preparato insieme una squisita cena per trascorrere il tempo come una splendida famiglia normale che sanciva l'inizio di una meravigliosa vita.
Non ci sarebbero stati più mostri, né creature da uccidere. 
Erano tutti d'accordo: mai più caccia. 
Quella sera erano tutti così euforici, tutti così felici.
Brindarono ai membri della loro grande famiglia che non ci fossero più e quelli che invece erano ancora troppo piccoli per capire che eredità fosse ricaduta sulle loro spalle. 
Le risate scandirono ogni singolo istante di quella sera, la felicità brillava negli occhi di tutti i presenti. 
Con tranquillità e senza avere una nuvola nera di preoccupazioni a chi pensare, decisero che quella fosse la sera giusta per insegnare a Castiel ed Anael come si giocasse a poker, volendo trascorrere insieme a loro fino all'ultimo momento prima che si recassero in Paradiso per affiancare Jack nel nuovo ruolo da Dio.
Abby si affrettò a togliere le ultime stoviglie dal grande tavolo mentre scambiava un'occhiata di intesa con Edward, che le sorrise con amore.
La ragazza rispose facendogli l'occhiolino mentre si ritrova a pensare che senza il coraggio che Edward le avesse trasmesso durante il periodo al laboratorio, Abby non sarebbe stata in grado di trovare la cura e tornare umana.  
Lasciò la sala centrale tenendo fra le mani dei piatti sporchi, avviandosi a grandi passi verso la cucina.
Abbandonò le stoviglie nel lavandino e si affrettò a sciacquarsi le mani, sentendo dopo qualche istante uno strano sguardo perforarle le spalle. 
Lo conosceva bene, l'aveva percepito per metà della sua vita. 
Quando si voltò ed i suoi occhi incrociarono gli occhi verdi di Dean, per qualche istante rimase in silenzio mentre lo osservava avvicinarsi a lei per impilare degli piatti nel lavandino.
Abby accennò un sorriso sereno nei suoi confronti, ripensando al momento in cui avessero privato Chuck dei suoi poteri rendendolo mortale.
Anche in quel momento, mentre quello che una volta era considerato il forte e potente Dio giaceva a terra ad implorarli di avere pietà ed ucciderli, Abby e Dean avevano cercato lo sguardo l'uno dell'altra.
Per dei lunghi istanti si erano guardati mentre Chuck ancora blaterava e Sam gli rispondeva che avrebbe vissuto una vita da comune umano e che adesso fossero tutti in grado di prendere delle decisioni fuori dalla sua influenza.
Qualcosa era cambiato quando Chuck aveva perso i poteri.
Qualcosa si era spezzato dentro di loro.
Sia Abby che Dean lo avevano percepito mentre Chuck piangeva strisciando al suolo.
Il loro legame era stato spezzato.
Adesso non erano più obbligati ad amarsi 
Adesso che si guardavano in silenzio capirono che avrebbero finalmente potuto capire da soli che cosa il loro cuore desiderasse di più.
Cosa volessero essere l'una per l'altro.
Abby prese un lungo respiro tornando al presente in quella cucina e si asciugò le mani alla meno peggio sui pantaloni mentre continuava a guardare nei suoi occhi; si mordicchiò il labbro e lo guardò, facendo spallucce ed insinuando le mani all'interno delle tasche dei propri jeans. 
Dean si sporse verso il frigo per prendere due birre e ne porse una alla ragazza, mentre in silenzio faceva sbattere il collo delle bottiglie di vetro con un sorriso sincero sul volto.
Presero qualche sorso in silenzio mantenendo lo sguardo l'uno sull'altra, fin quando Abby si schiarí la gola e gli si avvicinò di qualche passo.
"Dì un po': non avresti scommesso neanche un dollaro che saremmo arrivati fino a qui sani e salvi, eh?".
Dean accennò un sorriso e fece spallucce, allontanando la bottiglia dalle sue labbra. "No, sapevo che ce l'avremmo fatta. Solo non credevo che quell'idiota di tuo fratello non si sarebbe fatto uccidere".
Abby rise divertita alla sua battuta, scuotendo la testa e colpendolo appena sul petto con un gesto amichevole, scuotendo la testa.
E per la prima volta Dean si sentì veramente felice di vederla ridere in quel modo perché fin troppo spesso la sofferenza aveva toccato il suo cuore.
Abbassò lo sguardo e si grattò distrattamente la guancia irsuta, distogliendo lo sguardo per un paio di secondi per poi schiarirsi la gola e tornare a guardarla con aria più seria. "Abby, io volevo ringraziarti".
"Ringraziarmi per cosa?".
Dean osservò le sue sopracciglia aggrottare e la sua espressione curiosa, mentre si portava la bottiglia alle labbra per prendere qualche sorso di birra. "Se non ti avessi incontrata e non ti avessi amato con ogni fibra del mio essere, nessuno degli ubriaconi che adesso si trovano nell'altra sala sarebbe qua. Tu ci hai messi tutti insieme. Abbiamo una famiglia solamente perché sei sempre stata troppo testarda per impedire che ognuno di noi andasse per strade diverse: Silver e Dan, quel testone di Sam ed io, Castiel ed Anael, Edward e Andrew. Siamo tutti insieme per merito tuo, quindi grazie per avermi dato tutto questo, ragazzina. Non lo dimenticherò mai".
Abby rimase in silenzio ad ascoltare quelle parole mentre lo guardava negli occhi, che divennero incredibilmente lucidi.
Milioni di momenti della sua vita tornarono prepotenti nella sua mente; momenti atroci e sofferenti: la morte delle persone che aveva amato di più, come suo padre Jack, Isobel, Jo, Ellen, Ash.
E poi fu la volta dei momenti di puro amore: le notti di passione con Dean ed i loro infantili giochi che li avessero spesso messi nei guai, le risate sfrenate con Dan e Silver, i momenti di spensieratezza con Sam e l'amore con Edward. 
Abby accennò un sorriso e fece un passo indietro per guardarlo meglio, appoggiandosi contro il bancone di metallo mentre si rendeva conto di non essersi sbagliata e che Dean continuasse a guardarla nel modo unico e speciale che le avesse sempre riservato.
Come a dirle che avesse capito che Chuck aveva potuto forzargli la mano all'inizio, ma che Dean  aveva scelto di amarla giorno dopo giorno in quei lunghi quindici anni.
Si passò una mano fra i capelli e fece spallucce, ridendo divertita. "Andiamo Dean: ho quasi quarant'anni. Forse è il momento che tu smetta di chiamarmi in quel modo".
Dean rise divertito e le si avvicinò di un passo chinandosi per depositarle un bacio fra i capelli con dolcezza, per poi prenderle una mano fra le sue e condurla attraverso la cucina per raggiungere la loro famiglia. "Si beh, hai ragione. Ma smetterò di farlo quando l'inferno congelerá, ragazzina!".
Abby rise e si lasciò condurre ricambiando la stretta amichevole di Dean sulla sua mano, udendo la risata divertita di Mary e del suo Edward che giungevano dalla sala comune, e la donna sospirò di felicità perché finalmente aveva tutto ciò che avesse sempre desiderato.
 
  
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