Alla seconda riunione del anno sulla sedia di presidente siede Febbraio. Ha ali rosate e un arco, faretra a tracolla e una maschera .
Sembra piuttosto annoiato e continua a mangiucchiare le chiacchiere che in teoria sarebbero dovute essere per tutti gli ospiti, stanno rapidamente finendo nella sua bocca vorace.
La riunione si avvia con una freccia artificiale che esplode in tanti coriandoli di mille colori i quali , scoccata da Febbraio stesso.
Febbraio comincia: “La scorsa riunione non è andata ottimamente, ma non pensiamoci e concentriamoci sull’amore, la gioia e il futuro, che poi sarebbe lo scopo di queste riunioni. Che ne dite?”
Marzo, molto pacatamente gli urlò contro “Per me andrebbe anche bene se tu la smettessi di appropriarti di cose che non ti appartengono come le mie maschere!”
E dopo questa affermazione avvicinò a se il vassoio d’oro con la sua spada
Febbraio, leggermente indispettito, disse replicò “Non vedo il bisogno di agitarsi tanto, sorella cara. Ci sono cose che condividiamo, e non c’è bisogno di essere tanto scontrosi solo perché io sono l ultimo arrivato tra noi mesi e tu fosti la prima e più belligerante.”
A questa affermazione i vestiti di Marzo tornarono dal rosso porpora che avevano assunto al solito verde smeraldo facendo rimanere solamente il mantello porpora, ma nessuno se ne preoccupò, perché, in fondo, quello era il suo colore naturale “D’accordo, come desideri Febbraio. Tieniti pure le mie maschere per quel che mi riguarda, tanto a te piace averla sempre vinta, no?”
Febbraio tirò un sospiro esasperato e riprese il filo.
Aprile chiese dolcemente come mai Novembre, che di solito era il primo a giungere non si fosse ancora visto, aggiungendo che volesse chiedergli scusa per come si era comportata la volta precedente e offrirli in segno di scuse un crisantemo dorato che era riuscita a reperire con non poca difficoltà dato il periodo dell’anno in cui si trovano.
Aprile chiese dolcemente come mai Novembre, che di solito era il primo a giungere non si fosse ancora visto, aggiungendo che volesse chiedergli scusa per come si era comportata la volta precedente e offrirli in segno di scuse un crisantemo dorato che era riuscita a reperire con non poca difficoltà dato il periodo dell’anno in cui si trovano.
“Spero tu abbia ragione Febbraio, non vorrei che si ripetesse una situazione simile a quella del seicento.” Concluse Aprile con un aria sconsolata negli occhi “Fu davvero terribile, tutt’ora mi chiedo talvolta perché decidemmo per quella strada e se non ci fosse stato un metodo migliore”
A questo punto intervenne Luglio che esclamò “ Accidenti, che musi lunghi! Non siamo forse qui per progettare un futuro migliore e più luminoso insieme? Dai su! Mostratemi un po’ d’allegria e di energia, per favore!” E dopo questo bel discorso così accorato e rinfranca animi riprese a fare gara di pistole ad acqua col gemello Giugno, facendo sospirare esasperata, persino Agosto che a quel punto si volatilizzò lasciando dietro di se solo la calura estiva e qualche pozza d’acqua salata.
Maggio si disse scandalizza e se ne andò parimente alla compagna Agosto.
In tutto questo Settembre continuava imperterrito a fare le parole crociate della settimana, lasciandosi sfuggire, di tanto in tanto “E questa dovrebbe essere cultura generale!?” “Chi diamine sono queste persone!?” Chiedeva irritato.
A seguito dell’eccessiva irritazione Settembre se ne andò senza badare a nessuno, in un turbinare di penne, di fogli a righe e di fogli a quadretti.
Febbraio, a questo punto un po’ esasperato disse “Va bene! Molti sono andati, ma la maggior parte è rimasta, direi che quindi, almeno un microtema, lo potremmo affrontare, voi che ne dite?”
Purtroppo nessuno aveva molta voglia di farlo e quindi il povero Febbraio esclamò “D’accordo! D’accordo! La seduta è tolta!” E una volta che se ne furono andati tutti rimase solo al suo posto a mangiare le chiacchiere per consolarsi del fatto che probabilmente quella sarebbe stata la riunione più corta dell’anno, come ogni volta, del resto...