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Autore: Minerva1120    15/07/2023    0 recensioni
Questa è la storia di sette normali ragazzi che lavorano come Tutor nel campo estivo di Big Lace Field, e all'ultimo giorno del loro terzo anno di lavoro il loro furgone, quello che gli dovrebbe portare a casa non parte costringendoli a rimanere lì per un'ultima notte, i ragazzi ne approfittano per fare un'ultima festa prima di ritornare alle loro vite ma non sanno che si ritroveranno a combattere per loro vita.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Moon'
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The rash gestures of an idiot 
Ascoltare Moonlight Ariana Grande 
Charlie 
 
Aprii gli occhi e mi ritrovai nel bel mezzo di una radura circondato da alberi, mi guardai attorno confuso non sapendo perché fossi lì e udii una voce angelica chiamare il mio nome -Charlie? Charlie!- -Veronika?- Seguii l’angelica voce e trovai Veronika in una specie di piscina naturale, sembrava un angelo sceso dai cielo, era nuda con i suoi lunghi capelli biondi sciolti che gli coprivano il seno che era aumentato di due taglie  -Charlie vieni da meee! Sono tutta tua.- -Arrivo!- Esclamai eccitato correndo ad abbracciarla e a baciarla con passione quando una serie di risatine  provenienti dagli alberi mi distrasse -ma che?- Mi risvegliai e mi ritrovai con le braccia sollevate come se stessi abbracciando qualcuno con le labbra a bacio e i bambini che mi guardavano divertiti ridendo come matti -aaah!- Urlai imbarazzato abbassando le braccia -mi sa che al signor Jefferson si è alzato il pipino!- Esclamò Ben indicandomi divertito -ehi non c’è nulla da ridere, quando sarai grande anche tu avrai questo problema!- Esclamai io imbarazzato mettendomi a sedere -e ora invece di stare qui a pigliarmi per il…sedere vestitevi e preparate i borsoni che oggi è il nostro ultimo giorno qui e fra poco è ora di colazione!-  I bambini mi presero ancora un po’ per il culo mimando un bacio e poi andarono a preparare i borsoni. Il mio nome è Charlie Jefferson, sono un ragazzo di vent’anni dal fisico da atleta, i capelli biondi a spazzola egli occhi verdi, oggi era il mio ultimo giorno di lavoro come Tutor del campo estivo Big Lake Field, lavoravo in quel campo dalla settimana dopo la fine della scuola a una settimana prima dell’iniziò insieme ad altri ragazzi fra qui c’era la mia attuale ragazza Veronika Volkow, una stangona bionda russa con gli occhi azzurro chiaro e un seno da paura, Silas Mikkelsen, un ragazzo di diciannove anni che non si poteva certo definir mister simpatia affetto da albinismo totale1, dall’aspetto androgino con i capelli bianchi lunghi fino alle spalle, la pelle bianchissima, il viso da bambolina e gli occhi di uno strano colore grigio bluastro e una brutta malattia della pelle (almeno a detta sua) che gli costringeva ad avere il petto bendato nella parte superiore, quando l’avevo conosciuto per la prima volta l’avevo scambiato per una bella gnocca, mi ricordavo ancora l’imbarazzo che avevo provato quando lui ha rivelato chi era veramente ridendomi dietro per il mio errore insieme a tutti gli altri, poi c’era Dylan Baker, vent’anni dai capelli castani corti, gli occhi scuri, le fossette, un eterno sorriso sul volto e tatuaggio di una zampa di lupo stilizzata sulla parte superiore del braccio destro e visto un brutto incidente avvenuto alla maggior parte dei suoi vestiti di solito indossava soltanto la sua maglietta a maniche grigia con il logo dei Lollipop, poi c’era Luca sala, un ragazzo soprannominato pel di carota dal sottoscritto per via dei suoi capelli rossi e ricci e la faccia piena di lentiggini e gli occhi verdi, a seguire Mia Gray, una ragazza con sempre i capelli di colori artificiali, quest’anno tinti di rosa e azzurro e gli occhi verde chiaro e alla fine per ultima ma non meno importante c’era Nana Yamamoto, ragazza giapponese con il caschetto nero con le punte bionde e vestita sempre all’ultima moda, noi sette eravamo i Tutor del campo e ognuno si occupava di un gruppo di cinque bambini che andava dai sei ai dieci anni. Il suono degli altoparlanti che venivano attivati attirò la mia attenzione e sentii la voce di Dylan -buongiorno a tutti campeggiatori! Oggi è il nostro ultimo giorno qui al campo quindi questo vuol dire che questa sarà l’ultima notizia di questa lunga estate, la notizia riguarda un fatto che ha tenuto tutti con il fiato sospeso per una settimana, il dentino della piccola Susy, scomparso una settimana fa dopo il pranzo di domenica è stato ritrovato sano e salvo, ora si trova dalla sua padroncina in attesa di essere dato alla fata del dentino o il topolino sarà la piccola Susy a decidere a chi affidarlo.-  -Merda siamo in ritardo!- Pensai correndo dietro la tendina per poter avere un po’ di privacy e cambiarmi, indossai una maglietta a maniche corte verde e i pantaloncini e uscii fuori dalla tendina, finii di preparare il borsone e lo richiusi -allora piccole pesti siete pronti?- -Si signor Jefferson!- -E basta con questo signor Jefferson, mi fate sentire vecchio chiamatemi Charlie.- -Ok signor Jefferson!- Io sospirai e scossi la testa -ok andiamo su.- Uscimmo dalla nostra casetta e vidi Luca uscire dalla sua con i suoi bambini -ehi pel di carota! Siamo in ritardo?!?- -E me lo chiedi pure, lo sai che quando Dylan inizia con i suoi messaggi dovremmo essere già in sala mensa.- -Sarà meglio sbrigarci allora, forza bambini muoviamoci che se no il signor Morgan si arrabbia con tutti noi.- Raggiungemmo la baita ed entrammo nella sala mensa dove c’era casino come ogni mattina -oh finalmente siete arrivati, stavo per chiamare i soccorsi.- Disse il signor Morgan facendo la sua apparizione -scusa per il ritardo.- -Non fa niente e…..Luca non dirmi di nuovo che hai la gomma da masticare nei capelli!- Esclamò il signor Morgan vedendo che Luca gli stava per fare una domanda -io…- -Santo cielo Luca ma te li devo tagliare questi capelli? È la quarantesima volta in questi due mesi che ti succede.- -È stato un incidente signor Morgan, Adam non l’ha fatto a posta voleva vedere se riusciva ad imitare una scena di un film.- -Ora sedetevi che se no Gloria non ci da la colazione.- Feci a sedere (a fatica) i bambini a tavola schivando un pallone che mi stava per beccare in faccia -niente palloni in facci alla gente!- Esclamai guardando con invidia il gruppo di Silas che stava seduto composto, perché lui doveva avere bambini così bravi mentre io avevo delle bestie di satana, quel giorno Silas indossava una maglietta nera con il logo di una band Heavy metal, un giubbino di cuoio nero senza maniche e dei pantaloni neri pieni di borchie e strappi -piantala di fissarmi Charlie! Lo sai benissimo che odio la gente che mi fissa e parlando di guardoni.- Mi voltai e vidi che stava entrando Dylan, Dylan si era preso una mega cotta per Silas, fin dal nostro primo giorno di lavoro tre anni fa, anche se nessuno capiva il perché di questa cotta, Silas faceva lo stronzo un po’ con tutti ma con Dylan era particolarmente cattivo quando lo voleva, avevamo provato più volte a far gettare la spugna a Dylan ma lui non demordeva, diceva che lui sapeva che Silas non era così stronzo come voleva far sembrare e sarebbe riuscito a far uscire il suo vero carattere. -Bene ragazzi! Oggi è il nostro ultimo giorno qui e visto che siamo tutti prima di colazione voglio fare un discorso.- Tutti ci azzittimmo e Morgan sorrise - è passata un’altra estate, sembra solo ieri il giorno in qui voi bambini e ragazzi siete venuti qui pronti a incominciare questa nuova avventura insieme ma invece sono passati due mesi, questi due mesi sono volati e sono felice di sapere che tutti voi soprattutto i bambini che quest’anno purtroppo ci lasceranno vi siete divertiti, ci mancherete molto e non vedo l’ora di vedere come riusciremo a dare gioia ai nuovi bambini che verranno il prossimo anno al vostro posto, ora visto che questo è l’ultimo giorno in accordo con la cuoca per colazione ci saranno i Pancake con la nutella!- Un coro di gioia si levò da tutti. Dopo colazione i bambini vennero caricati (con molta fatica, il gruppo di Silas e Dylan non voleva lasciare i rispettivi tutori) sull’autobus che partii -alla prossima estate!-  Urlammo io e Nana -poverini erano tutti così tristi, non se ne volevano proprio andare.- Disse Nana -vedrai che gli passerà.- -Come passerà a te per Veronika?- -Ehi la cosa fra me e Veronika è differente!- -Ueee! Non ce la faccio a passare il resto dell’anno senza di te! Ueee!- -Ehi io non ho pianto! E comunque non è facile per noi, viviamo a due stati di distanza e le storie a distanza sono complicate, vorrei vedere te stare tutto questo tempo lontana dal tuo fidanzato.- -Il mio l’ho mollato infatti, le storie a distanza non fanno proprio per me ora che ne dici di andare a prendere i borsoni che ci sono alla baita prima che arrivi Veronika con i suoi.- -Ok.- Andai alla porta della Baita e quella si aprii e trovai Dylan -ehi ciao! Ci aiuti a caricare i borsoni?- -Ahem mi dispiace ma non posso.- -E perché?- -Be…perché la porta si è rotta e la sto riparando.- Disse lui incominciando a chiuderla -ehi! Dylan aspetta.- -Mi dispiace non riesco a tenerla aperta!- -Dai! Dylan per favore!-- Non ce l’ha faccio….nuuu!- Dylan chiuse la porta e scoppio a ridere -mi dispiace è chiusa.- Io sospirai e provai ad aprire la porta ma era stata chiusa a chiave -che palle!- Pensai dirigendomi verso la finestra che dava sulla biblioteca, la raggiunsi e vidi dentro Silas che disegnava e ascoltava qualcosa con le cuffie, bussai alla finestra e lui si volto verso di me e sbuffo alzandosi dalla poltrona e venendo ad aprire -lo sai che esiste quella cosa chiamata porta d’ingresso cretino?- -Dylan me la chiusa in faccia.- -Idioti, sono circondato da idioti entra su.- -Grazi…ah!- Esclamai inciampando e cadendo faccia a terra -coglione!- Esclamò Silas divertito tornando a sedersi, mi alzai in piedi e mi pulii i pantaloni e uscii dalla stanza e vidi Dylan seduto sulle scale che rideva divertito -ti sembrava uno scherzo divertente quello?- -Oh si!- -Spiritoso, che ci fanno quelle sedie sulle scale?- -Quelle? Le ha messe il signor Morgan, dice che per evitare che gli animali salgano sopra, forse teme che arrivi quella bestia che sta decimando i Wapiti nei paraggi.- -Quale bestia?--Non hai visto i cartelli? Qualcosa sta decimando i Wapiti nei paraggi.- -Sarà un orso.- -Oh magari qualche divinità antica a qui dovremo offrire te in sacrificio nel caso arrivi qui.- -Perché io? Mandaci Silas che ha la carne più tenera.- -No, lui ha un culo troppo bello per sprecarlo così.- -Ora puoi aiutarci?- Dylan scosse la testa -no, aspetto qui che Morgan ci ridia i telefoni e vedo se gli posso succhiare un po’ di energia.- -Bleah!-  Esclamai disgustato -Charlie quanto ci vuole per quelle borse!- -Arrivo Nana!- Recuperai i borsoni e tornai da Nana che mi stava aspettando con sguardo spazientito -ecco le borse.- -Bene, mettile via che io vado in bagno.- Nana si allontanò e io sospirai -uffa che palle! Non voglio andare via, voglio rimanere con la mia ragazza un’altra notte, solo un’altra notte….idea!- Mi girai a guardare verso il furgone e sorrisi -se saboto il furgone saremmo costretti a rimenare qui per questa notte.- Pensai aprendo il cofano -per fortuna sto studiando come diventare meccanico, ora vediamo, facciamo una cosa che posso sistemare entro poco tempo….si ecco che posso fare.- Dissi staccando la spazzola rotante -mi dispiace piccola ma tu starai con me ora, non preoccuparti sarà solo fino a domani mattina, poi potrai tornare tranquilla al tuo posto.- Dissi mettendola in tasca e chiudendo il cofano
 
Mia
-Centodiciassette, centodiciotto, centodiciannove e centoventi!- Esclamai rialzandomi in piedi -ehi miss atleta!- Mi chiamò Veronika raggiugendomi -ciao Ver.- -Dove sono le nostre cose?- -Chiuse dentro, il signor Morgan deve essere già passato a chiudere le casette.- Dissi facendo un po’ di stretching -be allora sfondiamola!- Disse lei facendo per tirare un calcio alla porta -cosa? Ma sei fuori?!? È illegale!- Esclamai io -ma le nostre cose sono là dentro.- Si lagnò lei -ci faremo dare le chiavi dal Signor Morgan, io non ho voglia di dargli i soldi per riparare la porta.- -Come sei noiosa, io vado alla Golf cart, ti aspetto la.- -va bene arrivo, faccio un piccolo giro e ti raggiungo.- Dissi incominciando a guardarmi attorno, raggiunsi il vecchio albero che stava nel bel mezzo delle casette, mi sarebbe mancato quel posto, accarezzai l’albero e vidi che qualcuno aveva scritto “Charlie + Veronika x sempre” -mmm dubito che è stato Charlie a cancellare il per sempre.- Pensai guardando Veronika che si limava delle unghie tranquilla, sentii le mie dita sfiorare qualcosa di strano, mi voltai e vidi degli strani segni sull’albero -dei graffi che strano, chissà che gli ha provocati?- Mi chiesi accarezzandoli, lasciai stare l’albero -mi mancheranno gli annunci mattutini di Dylan e anche le partite di calcio di Charlie.- Pensai guardando il campo di calcio, feci per andarmene quando schiacciai qualcosa con il piedi, guardai cos’era e vidi che era un vecchio registratore, lo presi in mano e gli diedi una occhiata  -proprietà di M.M, sarà del signor Morgan.- Pensai provando ad attivarlo, partii una canzone del campo e io lo spensi e lo misi nello zaino -glielo restituirò.- Raggiunsi Veronika e sorrisi -possiamo andare.- -Hai finito di fare il tuo giro?- Io annui e salii sulla golf Cart -andiamo.- Io sospirai e mi girai verso Veronika mentre lei metteva in moto -Veronika?- -Si?-  -Ho visto la scritta sull’albero.- -Quale scritta?- -Quella che tu e Charlie avete fatto tre anni fa, quando vi siete fidanzati, non dirmi che adesso vuoi lasciare Charlie?- Veronika mi guardo per qualche minuto e annui -si Mia, voglio farla finita con Charlie.- -Ma perché? Voi state così bene assieme.- -Lo so ma le cose belle prima o poi finiscono sai? Meglio farle finire prima che diventino brutte.- La guardai confusa -io penso che quando stai bene con qualcuno non dovresti rompere, lui ci rimarrà molto male quando verrà a saperlo.- -Li passerà, piuttosto che mi dici di te e Luca?- -Me e Luca? Non c’è nessun me e Luca.- -Per ora e solo perché voi due vi comportate come due ghiaccioli, dovresti assolutamente provarci con lui perché prima o poi arriverà un’altra ragazza che te lo ruberà.- -Lo so ma non ho coraggio.- -Si che ce l’hai invece, devi solo farlo uscire.-
 
Dylan
Uscii dalla baita con i cellulari di tutti in mano, mi affacciai alla ringhiera e vidi Charlie che parlava con Nana, io sorrisi e mi girai verso Luca -ehi Luca, guarda che scherzone faccio al nostro Charlie. Ehi Charlie!- Lui si giro verso di me e io sollevai il telefono in aria -ehi! Ma che fai!?!- -Al volo!- Urlai gettandogli il telefono -no! Dylan!- Charlie si butto per prendere il cellulare e cadde faccia a terra -l’ho preso!- Esclamò lui rialzandosi in piedi vittorioso -complimenti per il tuffo, ti do venti punti, te ne avrei dati venticinque ma la facciata te ne ha fatti perdere cinque.- Dissi raggiungendo i due -sei un gran bastardo Dylan, ne ho già rotti sei in questi due mesi, se rompevo anche questo papà mi ammazzava.- -Complimenti mani di burro.- Commento Luca divertito -oh non trattarlo così, il povero Charlie è triste perché sta per lasciare la fidanzatina.- Lo presi in giro io -be almeno io l’ho avuta una storia a differenza tua che non hai concluso niente.- -Ehi ragazzi continuante la guerra dei peni sul furgone.- Disse Nana mentre vedevo arrivare Veronika e Mia -ciao ragazze! Ma dove sono le vostre borse?- Chiese Nana -nelle casette, il signor Morgan le ha già chiuse a chiave, volevo andare a prenderle ma Mia non voleva perché “non si può è illegale”.- -Cavolo il mio cellulare è scarico.- -Bisogna spegnerlo prima di consegnarlo a mister Morgan idiota, ovvio che se no dopo non hanno la batteria.- Disse Silas facendo la sua apparizione -oh ciao Silas! Dove eri andato a finire?- Chiese Nana -stavo ascoltando un Podcast.- -E parlava di me?- Chiesi cercando di filtrare -no, nessuno guarderebbe un Podcast che parla di uno sfigato buona a nulla.- -Se il Podcast deve parlare di qualcuno qua deve parlare di me, fra non molto diventerò famosa.- Disse Nana divertita -se certo come no.- Disse Silas -ragazzi ci siamo tutti?- Chiese il signor Morgan -si siamo tutti.- -Mister Morgan le nostre cose sono ancora nelle casette.- Disse Mia -ah…ve le spedirò a casa appena possibile.- -Ma se ci da le chiavi noi possiamo.- -Ho detto che ve le spedirò, ora Silas puoi venire un attimo nel mio ufficio -perché?- Chiese Silas -ti devo parlare di una cosa molto importante e privata, vieni così ti posso dare le chiavi del furgone.-
 
Silas
Il signor Morgan mi fece sedere sulla sua scrivania e sospiro -di che mi voleva parlare?- Chiesi io -Silas tu sei uno dei migliori tutor qui al campo, ma quel libro su miti e leggende che hai portato con te non può girare nel mio campo estivo, non ho mai avuto nulla da dire su di te, i bambini ti vogliono bene e tutto il resto ma lo sai quante lettere ricevo dai genitori che si lamentavano delle lettere dei loro bambini spaventati dalle tue storie?- -Io…- -Ne ricevo tante, Silas questo campo è per i bambini dai sei ai dieci anni, se hanno paura poi i genitori non li mandano più e quindi di conseguenza gli affari vanno malino.- -Scusi signor Morgan, non pensavo che potessi far del male a qualcuno.- -Lo so ma Silas devi pensare di più alle conseguenze delle tua azioni anche se ti sembra che non stai facendo nulla di male..- Disse Morgan ridandomi il libro -questo qui non lo voglio più vedere chiaro?- -Chiaro.- -Bene ora andiamo, avete un viaggio lungo che vi aspetta ed è meglio partire subito.- Disse Morgan -sei di fretta.- Dissi notando che era agitato -cosa io? No no, è tutto a posto, ora usciamo, i tuoi amici ci aspettano.- -Non sono miei amici.- -Quello che vuoi, sbrighiamoci.-
 
 
 
 
 
1. è una anomalia genetica congenita consistente nella totale deficienza di pigmentazione melaninica nella pelle, nell'iride e nella coroide, nei peli e nei capelli causata da un'assenza o un difetto dell'enzima tirosinasi, enzima coinvolto nella sintesi della Melanina; è considerato l'opposto del "melanismo" L'albinismo totale è piuttosto raro ed è caratterizzato da pelle totalmente bianca, capelli quasi bianchi o giallo paglierino di consistenza setosa e ruvida, occhi grigio-bluastri o rosei
   
 
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