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Autore: Minerva1120    15/07/2023    1 recensioni
Questa è la storia di sette normali ragazzi che lavorano come Tutor nel campo estivo di Big Lace Field, e all'ultimo giorno del loro terzo anno di lavoro il loro furgone, quello che gli dovrebbe portare a casa non parte costringendoli a rimanere lì per un'ultima notte, i ragazzi ne approfittano per fare un'ultima festa prima di ritornare alle loro vite ma non sanno che si ritroveranno a combattere per loro vita.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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- Questa storia fa parte della serie 'The Moon'
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Prologue   
 Go Tell Aunt Rhody
Mi tolsi le cuffie dalle orecchie e guardai fuori dal finestrino, l’auto sfrecciava ad alta velocità lungo la strada, forse andava anche troppo veloce ma visto che tanto in quella zona non c’era un cane non sarebbe stato un problema -Wow ragazzi! Guardate che luna piena c’è stasera!- Notai io venendo bellamente ignorata dagli altri due che erano troppo occupati a raccontarsi cazzate per ascoltarmi, io e i miei amici Philip e Martin ci stavamo dirigendo verso la foresta che stava vicino al campo estivo di Big Lace Field, un campo di proprietà della famiglia Mason, una famiglia che gestiva quel campo dall’iniziò del novecento, ci stavamo andando perché i miei amici gestivano un canale Youtube che parlava di paranormale che stentava a decollare e speravano che con il mio aiuto le cose sarebbero cambiate ma la cosa mi lasciava dei dubbi visto che saremo andati ad indagare su qualcosa di troppo fumoso, secondo alcune leggende locali che la famiglia Mason cercava di smorzare, probabilmente perché facevano a loro cattiva pubblicità c’era una creatura che ogni notte di luna piena si aggirava per le foreste intorno al campo ma il problema era che quella creatura non era descritta in nessun modo, non si sapeva come era fatta l’unica cosa certa era che in zona erano molte le persone scomparse anche se di recente il fenomeno era diminuito e di parecchio. Presi uno specchietto e mi guardai, non ero molto convinta di voler apparire in video, io ero una ragazza di colore con il fisico da modella ma che purtroppo mamma natura aveva dotato anche di una brutta vitiligine che mi aveva riempito il corpo di macchie bianche e molto grandi, fin da quando ero piccola le prese in giro per quelle macchie erano state innumerevoli e mi ricordavo perfettamente come i bulletti della scuola trovavano divertente muggirmi dietro ogni volta che mi vedevano -Matilda siamo arrivati.- Disse Philip emozionato fermando la macchina -bene, abbiamo tutti le torce e i telefoni?- -Abbiamo tutto.- -Bene.- Dissi scendendo dall’auto e accendendo il cellulare e cominciando a registrare -ok, benvenuti a tutti su “Mister Mistero, il canale dove l’inspiegabile viene spiegato”, io sono la nuova conduttrice per questa avventura dove andremo a scoprire per primi che cosa sia la creatura che infesta la foresta intorno al campo estivo di Big Lace field, ovviamente stanotte c’è una bellissima luna piena per…- -Ehi ragazzi! Qui di lune piene ce ne sono ben tre!- Mi girai e vidi Philip e Martin che mostravano il culo al telefono, io alzai gli occhi al cielo -e si stupiscono del fatto che il loro canale non ha successo, sapete un’altra persona a questo punto avrebbe spento il telefono e se ne sarebbe tornata a casa ma quei due coglionotti che vedete lì sono due miei amici e anche se la mia presenza non cambierà le cose voglio provare lo stesso ad aiutarli visto che quando non si comportano come due imbecilli sono bravi a fare le cose. Ora la creatura che stiamo andando a cercare è ignota, nessuno sa che aspetto ha, l’unica cosa certa a questo punto è che gira solo con la luna piena se scoprissimo qualcosa questo renderebbe noi e voi cari telespettatori i primi a svelare cosa sia questa arcana creatura.- Ci addentrammo nella foresta in cerca di qualche indizio -la foresta è inquietante!- -Si! Presto saremo le vittime di un serial Killer! Verrà ad ucciderci tutti!- -Philip finiscila! Lo sai che ho paura dei Serial Killer.- -SI, hai anche paura dei pesci e dei cartonati Brutus Brain, il cantante di quella Band Heavy Metal che piace tanto a tuo fratello.- -Ragazzi ci vogliamo concentrare? Come pensate di trovare degli indizi se state a ciarlare di altro?- -Scusaci.- -Se volete che il vostro canale abbia successo dovete essere professionali e oltre a questo la foresta è piena di radici sporgenti se non fate attenzione a dove mettete i piedi finite a terra.- Riprendemmo a camminare in silenzio schivando le radici che sbucavano dal terreno -la foresta si è fatta più fitta in questo punto.- Commentai io guardandomi in giro -già, per fortuna abbiamo le torce se no non ci vedremo nulla.- Commento Martin -ehi! Ragazzi!- Ci richiamò Philip -cosa c’è?!?- -Venite penso di aver trovato un indizio!- Seguimmo la voce di Philip e lo vidi indicare un albero, ci puntai la torcia contro e vidi dei segni sugli alberi, puntai il cellulare contro di essi e dissi -abbiamo forse trovato un indizio cari telespettatori, dei segni sugli alberi che a guardarli sembrano freschi.- -Secondo te chi li ha fatti Matilda?- Io gli accarezzai pensierosa -mmm so che in zona ci sono degli orsi ma a guardarli sembrano troppo strani per essere fatti da un orso, qui c’è qualcosa incastrato…eccolo qua.- Estrassi quella che pareva un’unghia -e questa?- -Un unghia nera, sembra quasi umana ma se fosse vero direi che questa persona dei problemi con le unghie e che dovrebbe farsi una manicure urgente.- -Potrebbe averli fatto un Wendigo.- Commento Martin -un Wendigo?- -Si è una creatura leggendaria, con mezzo corpo umano e mezzo corpo di Wapiti che...- In quel momento sentimmo un verso di agonia -un Wapiti!-Esclamò Philip spaventato -deve essere ferito, vado a vedere.- Dissi io -aspetta mi hai sentito prima! Potrebbe essere un Wendigo -ma per cortesia, vado a vedere magari si è fatto male inciampando su una radice.- -Matilda non è una grande idea separarci.- -Tranquilli torno subito.- -Questa è una delle classiche frasi che dicono quelli che stanno per morire nei film horror!- Seguii i versi dello Wapiti e lo trovai poco più avanti a terra con un enorme segno di morso sulla gola -oh mio dio!- Sentii Martin e Philip urlare -ragazzi!- Corsi in dietro pensando che un orso gli avesse attaccati, probabilmente aveva fatto lo stesso con il Wapiti, arrivai nella zona dove li avevo lasciati e li trovai a terra con gola strappata a morsi -oh mio dio! Udii un ringhio provenire alla mia destra, mi girai e vidi qualcosa fra gli alberi, urlai da terrore e scappai via terrorizzata -che cazzo era quella cosa? Non l’ho vista bene ma non era di certo un orso. Era la creatura che stavamo cercando? Allora era vera?!?- Pensai spaventata continuando a correre il più velocemente che potevo sperando di poter raggiungere la nostra auto ma non mi ricordavo dove l’avessimo parcheggiata, non sapevo nemmeno se stessi andando nella direzione giusta ma non potevo rallentare, la creatura mi era dietro -dio dio! Dov’è quella macchina?- Riuscii a sfuggire alla vista della bestia e vidi un tronco enorme, mi ci infilai dentro e cercai di fare più silenzio che potevo, sentii la creatura avvicinarsi e saltare sopra il tronco, io deglutii spaventata e attesi sperando con tutto il cuore che non si accorgesse di me se no in quella posizione ero morta, attesi secondi che parvero interminabili con la creatura che ringhiava appena sopra di me poi essa scese dal tronco e corse via, attesi qualche minuto aspettando che non sentissi più niente e poi uscii dal tronco e mi guardai attorno -cazzo mi sono persa! E adesso come trovo la macchina?!?-  Un rumore alle mie spalle mi spaventò e io corsi via, perché avevo accettato di andare? A quell’ora potevo essere a casa mia a mangiare il gelato davanti alla tivù guardando un horror di serie zeta e invece…un suono alla mia destra mi fece sobbalzare, mi voltai di scatto e vidi la creatura che si voltò verso di me e mi corse incontro -no!- Urlai correndo via -no no!- Corsi lungo gli alberi e per un soffio non caddi dentro un fossato con sotto il fiume ingrossato -merda!- Mi rigirai in tempo per vedere la creatura balzarmi addosso, spaventata mi riparai con un braccio e la creatura me lo morso, urlai dal dolore e afferrai dalla tasca il mio inseparabile coltellino d’argento, un regalo di mio nonno e colpii la creatura all’occhio, quella ululo di dolore lasciandomi andare e io persi l’equilibrio e caddi sotto nel fiume.-
 
 
   
 
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