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Autore: Devoosha    18/07/2023    0 recensioni
Tratto dal primo capitolo:
“Eddward? Posso parlarti un momento? "Chiese Mrs. Travers mentre gli alunni della sua classe di Calcolo raccoglievano i loro libri dopo che la campana era suonata.
"Sì, Mrs. Travers?"
"Ho bisogno del tuo aiuto, Eddward," disse. "Ho uno studente nella mia classe di Geometria che sta lottando con il lavoro. È un bravo ragazzo e si sta impegnando a fondo, ma sembra che non riesca a comprendere la nostra unità attuale. È venuto da me a chiedermi se conoscevo qualcuno che poteva aiutarlo. Speravo non ti dispiacesse fargli da tutor dopo la scuola."
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La storia di Edd e Kevin come senior al liceo.
Ho notato che Kevin è spesso interpretato come la metà aggressiva della coppia, che spesso fa il prepotente con Edd anche se gli piace. L'ho cambiato e reso un po 'più maturo in una versione molto più dolce.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Attenzione: l’autrice originale di questa storia è devoosha, io sono solo la traduttrice. Nelle note troverete il link per la versione originale.



 
For Edd, I will

Devoosha





Capitolo 13: I Have Never Been Happier



Edd ricevette un lungo bacio di benvenuto, come se Kevin non lo vedesse da mesi invece che da ore. Non ebbe nemmeno la possibilità di togliersi il cappotto o di posare la borsa della spesa prima che l’altro lo prendesse tra le sue braccia, lo emozionava essere così tanto desiderato. Provava un certo brivido nell’avere qualcosa che lui stesso voleva così tanto restituito.

“Ciao,” disse Kevin senza fiato quando finalmente lasciò andare Edd.

"È stato un vero benvenuto Kevin", rise Edd.

"Mi sei mancato."

"Siamo stati separati solo per quattordici ore circa."

"Sono quattordici ore di troppo", disse Kevin, imbronciato, anche se i suoi occhi brillavano di divertimento. "Finalmente ti ho e voglio passare ogni minuto con te."

"Sono davvero lusingato, Kevin", disse Edd, alzandosi in punta di piedi e usando una mano per abbassarlo abbastanza da potergli baciare la guancia. "Hai detto che stasera i tuoi genitori sarebbero tornati a casa alle cinque?"

"Più o meno a quell’ora, sì."

"Eccellente. Allora, cominciamo?"

"Ma adesso? Non posso baciarti prima?

Edd ridacchiò, alzando la mano e coprendosi la bocca: "Te l'ho detto ieri sera, se iniziamo subito a preparare la cena avremo tutto il tempo per baciarci prima che i tuoi genitori tornino a casa."

A quelle parole Kevin si illuminò, prese la borsa dalla mano di Edd e aspettò che il suo ragazzo si liberasse del cappotto e delle scarpe, per fargli poi strada verso la cucina. Era quasi lo stesso scenario del giorno precedente, ma tutto sembrava diverso.

"Sei sicuro di voler cucinare tutto, Kevin?" chiese Edd mentre il ragazzo appoggiava delicatamente la busta sul bancone e procedeva a tirarne fuori il contenuto.

"Certo, Edd. Voglio dire, non so fare praticamente niente ", aggiunse in tono di scuse, massaggiandosi la nuca in imbarazzo.

"Non preoccuparti, Kevin. Tutti abbiamo iniziato da qualche parte, e questo particolare sugo per spaghetti è una ricetta semplice. La maggior parte del lavoro che farai sarà tagliare le cipolle, quindi è un buon punto di partenza.”

Trascorsero la mezz'ora successiva a preparare la salsa in una pentola capiente sul fornello, Edd mostrò a Kevin il modo più semplice per tagliare a dadini le cipolle, rosolare la carne e quali ingredienti aggiungere per trasformare il tutto in sugo. Il ragazzo rimase impressionato dalla serietà con cui Kevin aveva preso il compito. Si sforzava, anche se era piuttosto goffo nel maneggiare il coltello, ma facendo del suo meglio con l'aiuto di Edd.

"Non sembra un sugo", disse Kevin dubbioso mentre mescolava il contenuto della pentola.

"Lo diventerà, Kevin. Fidati di me. Abbiamo aggiunto il concentrato di pomodoro e, man mano che cuocerà lentamente, l'acqua si dissiperà e il contenuto si addenserà in un sugo. Abbiamo solo altre due cose da aggiungere e avremo finito”.

Edd fece scivolare verso Kevin il barattolo di origano e la zuccheriera che era accanto alla caffettiera. "La ricetta richiede un cucchiaino di origano, ma a me piace il sapore che dona quindi ne metto sempre un cucchiaino colmo.”

Kevin dosò l'origano, guardando Edd ed aspettando un cenno del capo prima di versarlo nella pentola.

"E ora un cucchiaino di zucchero."

"Zucchero? Nel sugo per gli spaghetti?” chiese Kevin sembrando confuso.

“C’è bisogno di zucchero per contrastare l'acidità del pomodoro che abbiamo usato. In genere si utilizza qualcosa di dolce in tutte le salse a base di pomodoro per eliminarla. Questa salsa non sarà per nulla dolce, ma non risulterà nemmeno amara sulla lingua.”

“Se lo dici tu, Edd”, disse Kevin, versando lo zucchero. Diede un'altra mescolata alla pentola, tirò fuori il cucchiaio e lo appoggiò sul poggiamestolo. "Questo è tutto?"

"Questo è tutto, Kevin. Hai preparato la tua prima cena!”

Kevin gli sorrise, con tracce di orgoglio nei suoi occhi. "L’ho fatto? Oh. Non avrei mai pensato di poterlo dire”.

“E da solo. Non ti ho aiutato in alcun modo, se non per dirti cosa fare.”

"Wow", ripeté Kevin, guardando la pentola.

“Dovrai anche cucinare gli spaghetti, ma quella è la parte più facile. Ho portato il pane che ho comprato venerdì, dato che a prescindere programmavo di prepararmi gli spaghetti oggi. È tutto ciò di cui abbiamo bisogno per questa cena. La pasta è piuttosto abbondante, quindi non ci servirà nient'altro".

Si lavarono accuratamente le mani, anche se Kevin arricciò il naso all'odore di cipolla che persisteva sulla pelle. "Un problema del cucinare le cipolle", disse Edd, notando l'espressione di Kevin mentre si annusava le dita. "Hai un limone o del succo di limone?"

"Non lo so."

Edd si avvicinò al frigorifero e sbirciò dentro, spostando qua e là le cose al suo interno. Kevin lo osservò  divertito mentre si comportava come se fosse nella sua cucina, gli scaldava il cuore vedere che Edd si sentiva abbastanza a suo agio da sentirsi a casa nonostante fosse solo la sua seconda volta lì dentro.
Il ragazzo tirò fuori un piccolo contenitore di plastica a forma di limone. “Ah! Ne tengo uno anche nel mio frigorifero. A volte non ha senso comprare un limone intero per avere mezzo cucchiaino di succo per una ricetta. Questo è puro succo di limone.” Edd si avvicinò a Kevin, facendogli cenno di tenere le mani sopra il lavandino, cosa che fece. Edd aprì il coperchio e spruzzò una discreta quantità di succo nei palmi di Kevin.

“Strofinale e poi lavati di nuovo le mani. Dovrebbe sbarazzarsi della parte peggiore dell'odore.”

Il limone aiutò parecchio, anche se Kevin riusciva ancora percepire l'odore. Temeva che sarebbe stato un problema per le loro attività in programma dopo aver cucinato, ma Edd gli sorrise maliziosamente. Kevin si sentì stringere lo stomaco mentre si asciugava le mani. All'improvviso si sentì timido, cosa che lo sorprese. Ora sapeva come si sentiva Edd: non c'era motivo di essere timido. Kevin si abbassò per prendergli la mano. "Quindi abbiamo finito qui?"
Edd si limitò ad annuire, quel sorriso malizioso ancora fisso sulle labbra.

Kevin tirò un po' la mano. "Vuoi andare in soggiorno e metterti comodo sul divano?"

“Non vorrei altro, Kevin”, rispose piano Edd.

Ci fu di nuovo quella sensazione allo stomaco, e Kevin gli sorrise prima di girarsi e trascinarlo dalla cucina al soggiorno. Ci fu una timidezza iniziale mentre si sedevano sul divano uno accanto all'altro. Anche se Kevin l’aveva praticamente attaccato quando era arrivato, ora era un po' imbarazzante stare vicini. Sedevano in silenzio tenendosi per mano e scambiandosi rapide occhiate. Finché Kevin non rise sommessamente.

"Cosa c'è che non va, Kevin?"

“Niente,” rispose, guardando Edd con un piccolo sorriso. "Solo... non so cosa fare."

"Non capisco."

"Dovremmo parlare un po' prima o iniziare direttamente a pomiciare, o...?" Kevin si interruppe.

Edd iniziò a ridere, una piccola risatina sommessa all'inizio, e sollevò la mano libera, serrata a pugno, per premersela contro la bocca. Il metodo non funzionò e la risata aumentò fino a diventare una risata di pancia che, francamente, fece aggrottare la fronte a Kevin.

"Cosa c'è di così divertente?" chiese con tono scontroso.

“Tu, Kevin. Sei piuttosto divertente!” Edd ansimò, rilassando il pugno per asciugarsi gli occhi.

Kevin staccò la mano da quella di Edd per poter incrociare le braccia. "Carino."

"Oh, Kevin," implorò Edd tra le risate, mettendo entrambe le mani sulle sue braccia mentre si girava completamente verso di lui. “Non volevo ridere, ma questa situazione è divertente. Non vedi? Nessuno di noi sa cosa fare, dato che questa situazione è così nuova per entrambi. Di certo io non so cosa fare. È il modo in cui ti sei espresso che mi ha fatto ridere. Eri così timido e serio!”

Kevin sentì le sue labbra contrarsi per il desiderio di sorridere, ma mantenne il cipiglio lì perché Edd era accattivante nel modo in cui lo guardava ansiosamente con i resti della risata negli occhi.

“Mi piace questo lato di te. Sembri sempre così sicuro di te", disse Edd. “Mi rassicura che tu sia proprio come me – insicuro. So che probabilmente non ha senso. Non sai come ci si sente ad essere insicuri…”

Kevin lo interruppe. “Di cosa stai parlando Edd? Pensi che non sia insicuro?”

Edd sembrò colto alla sprovvista. “Be', no, Kevin. Mi sei sempre sembrato una persona sicura di sé e molto. Anche quando eravamo bambini.”

“Per essere un genio, di certo ci sono cose che non capisci”, disse Kevin, anche se il suo tono non era duro ma anzi affettuoso. "Ho trascorso le ultime due settimane in totale agonia mentale ed emotiva per te, perché ero così insicuro di me stesso e della mia capacità di farmi piacere."

Il divertimento di Edd svanì, sostituito dall'incredulità che gli fece spalancare gli occhi. "Che cosa?"

Finalmente sul volto di Kevin apparve il sorriso che aveva minacciato di fare la sua comparsa fino a quel momento. “Come poteva uno stupido atleta come me convincere il ragazzo più intelligente, simpatico e dolce del mondo a mettersi con lui? Non pensavo ci fosse modo. Anche se ti fossero piaciuti i ragazzi, come ti sarebbe mai potuto piacere qualcuno come me?”
Edd sbatté le palpebre un paio di volte, fissandolo stupito.  Kevin non credeva di essere abbastanza in gamba per lui? Non poteva crederci. Per tutto il tempo trascorso nelle ultime due settimane Edd aveva pensato la stessa cosa. Eppure Kevin era quello perfetto. Almeno, perfetto ai suoi occhi. Come poteva pensare di non essere abbastanza?

Kevin continuò: “Stavo cercando di darti qualche indizio, di flirtare con te, provando a scoprire cosa provavi, ma non sono riuscito ad arrivare da nessuna parte. Ho pensato che o non eri interessato, o stavi solo scegliendo di ignorare i segnali perché volevi farmi desistere. O volevi solo essere gentile. Non lo so. Stavo per impazzire perché mi piacevi così tanto, ma pensavo che mi considerassi solo un amico. E mi andava bene così: mi piaceva essere tuo amico ma, come ho detto ieri, volevo di più.”

“Perché non me l'hai detto, Kevin?”

“Non potevo. Non so perché. Penso che forse non volevo rovinare le cose. Mi è piaciuto conoscerti, intendo conoscerti per davvero. E non so, immagino… non so se c’è differenza nell’essere gay o no. Non ho mai provato niente per una ragazza, quindi non ho mai chiesto ad una di loro di uscire. Ma con te era diverso, non sapevo se eri gay, quindi non volevo umiliarmi chiedendotelo”.

"Prima di te non sapevo di esserlo, Kevin", ammise Edd, abbassando gli occhi per guardarsi le mani, che erano ancora appoggiate sulle braccia del ragazzo.

Kevin si irrigidì un po'. "Che cosa?"

“Che ero... lo sai. Omosessuale. Non lo sapevo. Me ne sono accorto quel lunedì quando mi hai detto che avevi una cotta per qualcuno. Pensavo che la nostra conversazione fosse strana e non riuscivo a capire perché avessi questa sensazione. Più ci pensavo quella notte, più mi rendevo conto che avrei voluto che tu parlassi di me. È stata una notte molto difficile per me", disse chiudendo gli occhi.

“Perché, Edd?”

"Mi sono sentito molto stupido, Kevin. Come potevo non sapere qualcosa di così vitale su di me? Pensavo di avere controllo su chi fossi come persona e avevo appena scoperto qualcosa di così essenziale per la mia identità, di cui non ero mai stato consapevole. Almeno non a livello cosciente. Una volta capito, mi sono sentito come se lo avessi sempre saputo. Non ci potevo credere. Poi ho pensato a cosa avrebbero pensato i miei genitori e gli Eds ed ero così spaventato. Ciò che mi spaventava di più, tuttavia, era che fossi tu. Mi ero innamorato di te e sapevo che il mio sentimento non sarebbe stato corrisposto, perché credevo che fossi etero e anche se non lo fossi stato, pensavo che non avresti mai pensato a me in quel modo.”

“Ed io stavo pensando la stessa cosa”, mormorò Kevin. “Neanch'io lo sapevo, Edd. Non fino a quando non mi sono reso conto, quel primo fine settimana dopo aver iniziato a lavorare insieme, che non riuscivo a toglierti dalla mia testa e non riuscivo a smettere di pensare a quanto eri carino, dolce, intelligente e meraviglioso.” Sorrise, notando il rossore di Edd. Districò la mano sinistra e l’allungò per accarezzare la guancia di Edd. “È per questo che eri così triste? Quella settimana e quella successiva?"

Edd annuì, poi inclinò la testa per appoggiarsi alla carezza. 

"Ti sono piaciuto per tutto quel tempo e non hai detto niente?" chiese Kevin. Quando il ragazzo annuì di nuovo, Kevin rise piano ed Edd finalmente aprì gli occhi per guardarlo.

"Per essere onesti, Kevin, neanche tu hai detto niente."

"Vero, mio Edd, vero. Siamo stati entrambi stupidi, come mai?” disse ottenendo un piccolo sorriso da Edd. "Sono state due settimane sprecate, eh?"

"Lo sono state."

“Mi si spezzava il cuore Edd, perché eri così triste. Non conoscevo il motivo e tutto quello che volevo era renderti felice, vorrei averlo saputo. E mi dispiace così tanto che tu non abbia pensato che mi saresti mai piaciuto in questo modo.”

“Va tutto bene, Kevin. Ora lo so e non sono mai stato più felice”.

Kevin allungò le braccia attorno a Edd, tirandoselo vicino e accoccolandolo contro il suo petto. Edd mise la testa sotto il suo mento lasciandosi andare all'abbraccio. Gli piaceva baciare Kevin ma anche questo era molto bello, e si ritrovò a desiderare di rimanere così per sempre.

“Quindi è iniziato martedì? Dopo che ti ho parlato della mia cotta? Sei stato triste tutta la settimana,” commentò Kevin e sentì Edd annuire con la testa contro il suo petto. "Ma sabato, quando siamo andati al cinema, sembravi di umore migliore. Cosa è cambiato?"

"Ho informato gli Eds della situazione", disse Edd con un sospiro. "O meglio, Eddy mi ha costretto a farlo." Edd sentì Kevin irrigidirsi un po', quindi disse in tono rassicurante: “È andato tutto bene. Volevo dirglielo, semplicemente non sapevo come sollevare l’argomento. Eddy mi ha salvato dal doverlo capire. È piuttosto attento, soprattutto per quel che concerne me o Ed, quindi quella settimana non si era perso il mio cambiamento di umore. Mi ha affrontato sabato mattina prima che tu arrivassi e alla fine l'ho ammesso."

"Sembrava avessi pianto, anche se sorridevi quando sono arrivato."

"Avevo pianto. Dirglielo è stata la cosa più spaventosa che abbia mai fatto. Amo Ed e Eddy, Kevin. Sono le due persone in questo mondo che mi sono più vicine. Mi conoscono e sono sempre stati lì per me come nessun altro ha mai fatto prima. Beh, fino ad ora ", aggiunse, stringendo Kevin con il braccio che aveva appoggiato sul suo addome.

"È stato uno stronzo con te?"

“No, per niente. So cosa provi per lui, ma penso che tu non lo abbia capito. So che sembra ruvido e si presenta come una persona indifferente ed egoista, ma non lo è. Lui ed Ed mi hanno confortato e rassicurato. Avevo paura perché non avevo idea di cosa pensassero entrambi dell'omosessualità, non ne avevamo mai discusso. Certamente nessuno dei due aveva mai fatto commenti dispregiativi sull'argomento, ma non ero ancora sicuro se avrebbero voluto essere miei amici dopo averglielo detto." Dopo un momento, Edd ridacchiò.

"Cosa c'è?" chiese Kevin, strofinando la mano sul braccio di Edd.

“Forse non dovrei dirtelo, ma stavo piangendo dopo averglielo confessato, ed entrambi mi hanno abbracciato forte finché non mi sono calmato un po'. Non potevo credere che fossero così accettanti, ho chiesto loro se non li facesse rabbrividire il fatto che sono gay. Eddy alla fine mi ha fatto ridere per la prima volta in una settimana dicendo che aveva i brividi sì, perché eri tu quello che mi piaceva." Kevin emise un verso offeso sentendo la risata trattenuta di Edd. "Tuttavia, questa battuta mi ha rassicurato più di qualsiasi altra cosa avrebbe potuto dire, Kevin. Se fosse stato davvero disgustato da me non avrebbe detto nulla e se ne sarebbe semplicemente andato. Il fatto che ci scherzasse sopra mi ha fatto sentire molto meglio."

“Credo di riuscire a capirlo, ma comunque…"

Edd rimase in silenzio per qualche istante. "Kevin, saresti sorpreso se ti dicessi che Eddy è stato quello più in tuo favore?"

Kevin si sorprese. Sebbene l'animosità tra lui ed Eddy risalente a quando erano bambini fosse scomparsa, non lo aveva mai considerato qualcosa di più di un fastidioso piccolo stronzo che odiava Kevin tanto quanto Kevin non lo sopportava. "Questo mi sorprende."

"SÌ. Sentiva che avevi una cotta per me. Ha lavorato duramente per convincermi, per incoraggiarmi nel perseguirti e non perdere la speranza. Non mi ha convinto, ovviamente, ma ci ha provato. Mi ha anche fatto sentire molto più positivo, e suppongo che mi abbia dato un po' di speranza. Sono contento che avesse ragione, mi sarei dovuto fidare del suo giudizio."

"Ad essere onesti, Edd, Eddy non ha sempre avuto il miglior giudizio tra voi tre."

Edd rise. "Oh, so che Eddy era... fuorviante... quando eravamo più giovani." Kevin ridacchiò alla descrizione. “Adesso non è così. Almeno non molto. È un ottimo amico”.

"Se lo dici tu", disse Kevin, stringendo forte Edd.

"Sì, Kevin. Tu ed Eddy siete abbastanza simili e penso che se metteste da parte il vostro passato potreste diventare buoni amici."

Kevin rise. "Non lo so, Edd, ma farò del mio meglio a fare il buono se vuoi." Rimasero in silenzio per alcuni minuti prima che Kevin parlasse di nuovo. "Quindi sabato stavi bene, ma quando sono venuto domenica mi sembravi di nuovo triste."

Edd sospirò. “Sì, lo ero. Mi avevi spezzato il cuore."

"Che cosa?" disse Kevin, un po' allarmato sebbene ormai stessero insieme. "Cosa ho fatto?"

"Ho visto Nazz uscire da casa tua domenica mattina. Ti ho visto baciarla."

Kevin ripensò a quella mattina. Nazz era a casa sua quel giorno - le aveva fatto coming out. L'aveva baciata? Poi si ricordò. Un lungo abbraccio sotto il portico poi il bacio sulla fronte. "Pensavi che ci fossimo messi insieme." Era più un'affermazione che una domanda.

Edd rispose: “Sì. Pensavo avessi una cotta per Nazz, specialmente dopo che mi hai detto che era complicato. Cosa potrebbe esserci di più complicato dell'essere innamorati della tua migliore amica? Ho potuto vedere, logicamente, che saresti stato in una posizione difficile se si fosse trattato di Nazz."

"Ha senso, ma Edd l'ho baciata sulla fronte. Non abbiamo pomiciato sotto il portico."

"Lo so, Kevin. Mercoledì Eddy ed Ed me lo hanno fatto notare. Tuttavia, fino ad allora, stavo aspettando che tu mi dicessi che eri riuscito nel tuo obiettivo ottenendo il cuore della tua cotta."

"Mio povero, dolce Edd. Mi dispiace che tu abbia dovuto affrontare tutto questo. È per questo che eri di umore migliore mercoledì?"

"Certo, Kevin. Non credevo comunque che tu fossi attratto da me, ma mi ha dato un po' di speranza."

"Non hai sospettato niente quando ti ho invitato sabato?"

"Io no, Eddy si. Era emozionato per me e ha cercato di convincermi che sabato sarebbe successo qualcosa”. Dopo qualche istante, Edd disse con un filo di voce: "Mi ha davvero spaventato".

"Ti ha spaventato?"

“Direi piuttosto che mi ha reso nervoso. Anche se non pensavo che sarebbe successo qualcosa, ero nervoso all'idea che sarebbe potuto succedere."

"Perché eri nervoso Edd?" chiese gentilmente Kevin.

“Ero preoccupato che sarebbe successo qualcosa e preoccupato che qualcosa non sarebbe successo. Sono sicuro che l'hai capito, Kevin, ma non ho esperienza con questo genere di cose – con le relazioni. Non ero sicuro di cosa avrei dovuto fare se tu, come aveva detto Eddy, avessi fatto la tua mossa." Kevin ridacchiò. “Eddy mi ha suggerito di flirtare con te, ma non so come farlo. Mi sono seduto sul divano chiedendomi se dovevo dire o fare qualcosa, lo volevo così tanto, ma non riuscivo a farlo. Eppure ero anche preoccupato di come avrei reagito se avessi fatto tu qualcosa. Ieri ho provato molta ansia, non avevo mai baciato nessuno o anche solo tenuto per mano qualcuno, quindi se tu avessi voluto fare quelle cose, ero sicuro che ti avrei deluso."

Kevin chinò la testa e gli baciò il capo, o meglio il cappello. «Di sicuro non mi hai deluso, Edd. Ho detto a Nazz che sei un baciatore straordinario."

"Davvero?"

"Sì, e lo sei. In precedenza ho avuto delle ragazze che mi hanno baciato e non ho mai sentito niente. Un tuo bacio e ho provato tutte quelle cose romantiche da film - fuochi d'artificio e campane che suonavano, ho sentito il mio corpo riscaldarsi". Poi Kevin sorrise e ebbe l'impulso di stuzzicare il suo ragazzo. "Non ho mai provato niente di così erotico in vita mia."

"Kevin!" Edd sussultò e Kevin non ebbe nemmeno bisogno di vederlo per sapere che probabilmente il suo viso era color rosso vivo, perlomeno la sua mano si spostò da Kevin per andare a coprirgli la faccia.

"È vero. È stato stupefacente. Non dovresti dubitare di te stesso o delle tue capacità!" disse Kevin ridendo. Tirò su Edd in modo che potesse vedere la sua faccia, anche se il ragazzo fece del suo meglio per nasconderla. “Immagino che abbiamo finito prima per parlare, eh? Ma che ne dici di arrivare alla parte del bacio? Soprattutto ora che so quanto sei bravo."

Nonostante il suo imbarazzo, Edd obbedì felicemente.





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Eccoci qui!
Quando è estate perdo completamente le energie, oltre a perdere il senso del tempo XD. 
Ci stiamo avvicinando sempre di più alla fine della storia e, se da una parte sarà un sollievo sapere di averla completata, dall'altra ogni volta che qualcosa termina mi sale un pò di tristezza.
Ma mancano ancora tre capitoli, quindi è inutile essere già triste.
In questo capitolo i nostri protagonisti innamorati hanno una bella conversazione a cuore aperto, non so voi ma io amo quando le persone comunicano, credo sia colpa delle troppe storie che ho letto basate su sciocchi fraintendimenti e cose non dette.
Quindi evviva la comunicazione!
C'è stato qualche dubbio riguardo la traduzione di alcune frasi, ma tutto sommato questo è uno dei capitoli con meno giochi di parole o battute quindi non è andata male. Purtroppo ho dovuto ridurre la quantità di "My Edd" perché in italiano non suonava sempre benissimo , quindi sappiate che se Kevin vi è sembrato romantico e innamorato nella versione originale lo è ancora di più! Mi scuso per eventuali errori di distrazione, ma il caldo mi gioca davvero brutti scherzi e mi sale un gran mal di testa ogni volta che mi metto davanti allo schermo. 
 
Leggere dei dubbi di Kevin riguardo lo zucchero nel sugo mi ha fatta sorridere. Mi ha ricordato la prima volta in cui a scuola sono entrata in cucina e, con i miei compagni, abbiamo guardato tutti la Professoressa come avesse avuto due teste. Adesso mi sembra così normale che quasi mi sono dimenticata di quei tempi. 

Detto questo vi ringrazio come sempre per aver letto questo capitolo, e ancora di più per continuare a seguire la storia dopo tanto tempo.
Un saluto,
Konny.


-3!!!

Link per la storia originale: https://archiveofourown.org/works/14536764/chapters/33587547
 
   
 
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