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Autore: luvsam    18/07/2023    2 recensioni
Non era la prima volta che i Winchester mettevano piede all’Excalibur Hotel a Las Vegas, ma Sam proprio non ricordava di esserci stato prima nonostante il fatto che Dean avesse provato nelle ultime tre ore a riportargli alla mente la precedente permanenza avvenuta quando aveva più o meno sei anni.
Genere: Avventura, Azione, Hurt/Comfort | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Bobby, Famiglia Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
Capitoli:
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Sam sapeva che suo fratello aveva il dono di far perdere la pazienza ad un santo, ma, mentre tentava disperatamente di riprendere fiato dopo aver ricevuto una serie interminabile di colpi, pensò che una volta tanto avrebbe potuto tenere la bocca chiusa. Il demone lo aveva attaccato con violenza e se avesse dovuto tirare ad indovinare, avrebbe scommesso che la sua performance gli era costata almeno un paio di costole incrinate, se non rotte. Il lato sinistro gli faceva un male cane, ma la cosa che lo spaventava di più era quello che non riusciva ad ipotizzare. Per quanto ne sapeva, poteva avere da un’emorragia interna perché il sapore ramato in gola era inconfondibile, però non era del tutto lucido e cercò solo di riprendere a respirare in modo normale. Fu tra un’ispirazione a bocca aperta e l’altra che, oltre il dolore, sentì le imprecazioni di suo fratello e il suo tono concitato gli diede la conferma che era messo male.
Voleva dirgli che stava bene, anche se era una balla colossale, ma non riusciva nemmeno a sollevare il capo. Non si accorse, dato il suo stato, che i due demoni erano usciti dalla stanza e, se non fosse stata la voce di suo fratello a chiamarlo, avrebbe probabilmente perso conoscenza.
“Sammy”
Il giovane cercò di rispondergli in qualche modo e con grande sforzo alzò il mento dal petto.
“Ehi, ehi, Sammy. Bravo, guardami, occhi su di me”
Il giovane sussultò perché molte volte quelle stesse parole erano uscite dalla bocca di suo padre, ma il suo tono era sempre stato più perentorio. Molte volte gli era sembrato fin troppo duro, eppure con il tempo, nei lunghi mesi a Stanford, aveva scoperto di avergli perdonato tante cose e se avesse avuto la possibilità di rivederlo, glielo avrebbe detto.
“Sammy, parlami”
“Dean”
“Come stai?”
“Alla grande, a parte che ho qualche costola intera di meno”
“Quel figlio di puttana ti ha colpito come se fossi un sacco da box, ma, dammi ancora qualche minuto e gliela farò pagare”
Sam sorrise e replicò:
“Con la forza del pensiero?”
“No, genio: se quegli stronzi non tornano per un po’, penso di riuscire a liberarmi grazie a te”
“Che diavolo dici? Non vedi che sono ammanettato?”
“Ma come, ti dimentichi dei regali che mi fai?”- chiese Dean continuando ad agitarsi sulla sedia nel tentativo di recuperare il coltello.
Sam non rispose e il maggiore dei Winchester lo vide accasciarsi di nuovo.
“Ehi, non fare scherzi, guardami”
Il giovane rimase immobile e la paura che suo fratello avesse molto più di qualche problema alle costole diede a Dean una poderosa scarica di adrenalina. Riuscì a raggiungere il coltello e ne fece scattare verso l’esterno la lama. Lo ruotò tra le mani pregando che non gli cadesse e subito dopo iniziò a strofinarlo sui nodi tenendo gli occhi su Sam che era palesemente privo di conoscenza. Era già a buon punto quando Ishtar e Abrahel rientrarono insieme ad una terza figura. Era evidente che non era prigioniero dei demoni e quando lo riconobbe, il cacciatore sentì montare la furia.
“Brad, figlio di puttana”
Il direttore dell’Excalibur non lo guardò nemmeno e Dean rincarò la dose.
“Brutto bastardo, hai le palle di guardarmi in faccia e di dirmi a che gioco stai giocando?”
“Brad, non essere timido, saluta il tuo ospite”-fece Abrahel deridendolo, ma neanche dietro quella sollecitazione l’uomo aprì bocca.
“Non ti sapevo timido, ma, visto che ho un gran cuore, aggiornerò io il grande Dean Winchester. Devi sapere-fece Ishtar-che il tuo amico Brad ha un vizietto e si è messo in un mare di guai. Era disperato e ad un certo punto ha toccato proprio il fondo. Stava per spararsi, sai, aveva già la canna della pistola in bocca quando un nostro reclutatore lo ha intercettato. Una chiacchiera tira l’altra e per darti la versione breve, alla fine ha stretto un patto, uno di quelli canonici, poi ai piani bassi hanno fatto una scoperta. Aveva qualcosa di molto più interessante della sua anima da offrirci, poteva consegnarci i famosi Winchester”
“Ci hai venduti per salvarti il culo?”- urlò Dean.
“Il succo della storia è questo, ma voglio raccontarti tutti i particolari. Inizialmente puntavamo a tuo padre, pensavamo di attirarlo qui e poi costringerlo a chiamarvi. John però ci ha reso le cose molto più semplici spedendo direttamente voi due , meglio di una consegna a domicilio con corriere espresso”
“Quindi non c’è nessun Theo Walkins?”
“C’era, c’era, avevamo bisogno di una storia convincente per attirare l’attenzione di tuo padre, così ci siamo serviti di lui e di Brad ed eccovi qua”
“Vi siete dati molto da fare per averci qui”
“Ti ho già spiegato che tu sei un danno collaterale, il vero obiettivo è Sam”
“Che cosa volete da lui?”
Ishtar e Abrahel si guardarono, poi inaspettatamente si misero inginocchio e abbassarono il capo tirando giù anche Brad. I tre avevano un’aria molto sottomessa e Dean li fissò sbalordito. All’inizio non comprese il repentino cambio di atteggiamento, poi vide entrare un uomo vestito con un completo scuro. Era alto quasi quanto Sam e si avvicinò ai tre con ampie falcate. Li squadrò dall’alto in basso, poi appoggiò una mano sulla testa di Abrahel e questi prese fuoco all'istante.
“Mi era sembrato di aver detto che nessuno doveva toccare Sam Winchester, o sbaglio?”
“Baal, mio signore, io non l’ho nemmeno sfiorato”-rispose Ishtar.
“Lo so ed è per questo che sei ancora vivo, ma non abusare della mia benevolenza”
“Non lo farò, non la deluderò “
“Sarà meglio per te perché il mio amato fratello è molto sensibile sull’argomento Sam Winchester e non è consigliabile interferire nei suoi piani”.
Il nuovo arrivato si voltò e si avvicinò al cacciatore più giovane, che era ancora incosciente. Allungò una mano e gli tirò su la testa.
“ Sam Winchester”
“Togligli le tue luride zampe di dosso”-urlò Dean.
Baal si girò verso di lui e sorrise beffardo.
“Mi ero dimenticato che ci fossi anche tu, il fedele scudiero. Lo hai cresciuto sano e forte, ti siamo riconoscenti per questo”
“Di che cazzo state parlando tutti? Che sta succedendo?”
“Davvero non ci arrivi? Eppure ti vanti di essere un grande cacciatore! Possibile che tu non abbia associato la morte di tua madre a quella di Jessica Moore? Due belle bionde sul soffitto, fuoco, e come comun denominatore il tuo fratellino. Non ti sembra che sia strana come coincidenza?”
Dean deglutì e ripensò al post “il mondo di mio fratello è sprofondato nella merda” a Palo Alto, mentre cercava di frenarne la disperazione. Aveva passato ore a combattere contro le sue lacrime e gli attacchi di panico, il tutto condito da più di una puntata in bagno a vomitare anche l’anima. Quando Sam alla fine si era arreso alla stanchezza nel primo pomeriggio, si era sistemato accanto a lui e aveva tentato di chiamare suo padre, ma ovviamente lui non aveva risposto. Si era messo così a riflettere su quello che era successo e non aveva potuto far finta di niente. La morte della ragazza era la fotocopia di quella della loro madre e sicuramente anche Sam ci aveva pensato. Non ne avevano mai parlato apertamente, ma Dean conosceva quel ragazzo come le sue tasche e sapeva che sguazzava da quella notte nel senso di colpa.
“Ti ho fatto una domanda, Winchester”
“Sì, ci ho pensato, ma non significa niente”
“O significa tutto? Forse il piccolo Sammy non è così puro come pensi, forse è più oscuro di quello che sembra ed è per questo papà Winchester non riesce a stargli vicino”
“Mio padre ama Sam”
“E come mai in quattro anni non ha mai cercato di riportarlo indietro?”
“Sam è un adulto e papà ha capito che non poteva fermarlo”
“Le tue difese d’ufficio sono commoventi, forse dovevi studiare tu per diventare avvocato. Tuo padre lo ha odiato dal momento in cui la sua amata Mary è morta e penso che non abbia aspettato altro che toglierselo dalle balle. Secondo me lo avrebbe scaricato anche prima, ma tu non glielo avresti perdonato, così, per tenere te, ha tenuto anche lui”
“Sono un cumulo di stronzate! Mio padre mi ha ripetuto per tutta la vita che dovevo prendermi cura di Sam, me lo ha messo tra le braccia mentre la nostra casa andava a fuoco”
“Sei divertente, lo sai? Ad ogni modo il passato non ha più importanza e i tempi sono quasi maturi”
“Maturi per cosa?”
“Per il nostro ritorno in grande stile, peccato che tu non sarai presente, né tu, né il nostro caro direttore”
Brad alzò la testa e disse:
“Avevamo un patto, io dovevo consegnarveli e sarei stato salvo”
“Ma io non ho intenzione di torcerti un capello, è una questione di affari. Chi vuoi che stringerebbe mai più un patto con un demone, se si venisse a sapere che non li rispettiamo? Hai fatto tutto da solo!”
“Ma Tryxsea mi aveva assicurato che…”
“Mentre ti rotolavi tra le lenzuola con lei? Voi umani credereste a qualsiasi cosa mentre vi state accoppiando! Lo hai fatto tu e lo ha fatto quell’altro mentecatto di Theo. Siete così prevedibili, così limitati”
Dean sorrise capendo che entrambi i figli di puttana si erano fatti fottere da una succube e la realizzazione lo portò a pensare di nuovo a suo padre. John gli aveva parlato di quella particolare categoria di demoni e si era preso uno scapaccione quando aveva commentato che avrebbe voluto tanto conoscere una pornostar demoniaca. Aveva capito solo dopo la spiegazione dell'uomo che, per quanto le loro performance sessuali potessero apparire allettanti, avevano il solo scopo di prosciugare un uomo del suo seme e portarlo alla morte, o comunque di infettargli l’anima.
“La mia preferita sta venendo a prenderti, è arrivato il tuo momento. Almeno morirai contento, no?”
Dopo nemmeno trenta secondi una bellissima donna fece la sua comparsa nella stanza e si avvicinò sinuosa a Brad.
Dean la riconobbe come la sventola che aveva abbordato Theo e osservò compiaciuto la scena della succube, che si avvinghiava al direttore dell’Excalibur.
“Ti sono mancata? Che cosa puoi darmi ancora?”- fece lei toccandolo in modo provocante.
“Niente, lasciami in pace”-rispose Brad, che evidentemente adesso riusciva a vedere il vero volto del mostro.
“Mi offendi, tesoro. Non hai più voglia di fare ginnastica con me? Magari di nuovo nel tuo ufficio. Tu, io, la tua spaziosa scrivania... Lo faremo finché vuoi, non smetterò fino alla fine”
“Tryxsea-intervenne Baal- divertiti, poi butta via con discrezione la spazzatura, non voglio che qualche altro umano curioso venga a fare domande”
“Sarà fatto”
Il mostro trascinò con sé Brad, che si voltò a guardare Dean implorando per il suo aiuto, ma il cacciatore non raccolse la supplica, aveva ben altro a cui pensare. Voleva liberarsi, ma soprattutto voleva risposte su Sam e sul progetto che lo riguardava.
Era spaventato dal fatto che suo fratello fosse ancora privo di sensi, ma allo stesso tempo era grato perché non stava ascoltando le parole del demone.
Non appena i due amanti uscirono, Baal tornò a focalizzare la sua attenzione su Dean.
“Dove eravamo rimasti?”
“Il vostro grande ritorno con il coinvolgimento di Sam”
“Ho spifferato fin troppo, va bene così “
“Dimmi che cosa volete da Sam”
“Per il momento faccio fuori te, poi lo porto a casa. Di’ ciao ciao al fratellino, è l’ultima volta che vi vedete”
Non appena Baal pronunciò queste parole, si sentì un forte tonfo e di seguito delle urla femminili.
“Che diavolo succede? Ishtar, vai a vedere”-ordinò Baal.
Il demone uscì e dopo poco ancora rumori di lotta, una pausa di silenzio, poi Dean sentì delle parole, che gli fecero tirare un sospiro di sollievo.
Exorcizamus te, omnis immundus spiritus, omnis satanica potestas…
   
 
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