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Autore: holls    20/07/2023    8 recensioni
La quattordicenne Melissa e sua madre Dana sono in cerca di tranquillità dopo il divorzio che ha scosso e distrutto la loro famiglia.
Decidono quindi di passare un paio di settimane in una tranquilla cittadina situata tra le montagne austriache, con l'intenzione di fare trekking nei boschi per ristabilire un contatto con la natura.
L'accidentale quanto inquietante ritrovamento della carcassa di un cervo, però, le porterà a scoprire che quei boschi celano più di un segreto, e che anche gli abitanti della tranquilla Leibnitz hanno qualcosa da nascondere...
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Genere: Horror, Mistero, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La stazione di Leibnitz contava quattro binari. Melissa era certa che al suo arrivo avrebbe trovato una stazione dimenticata da Dio e dagli uomini, come amava ripetere sua madre per ogni cosa che aveva visto giorni migliori. Era infatti la stessa definizione che aveva dato alla stazione del Brennero, da cui Dana era passata tempo addietro, definita un varco per un altro mondo prima, e un armadio di Narnia poi.

Ma Leibnitz non era né un armadio di Narnia, né dimenticata da Dio e dagli uomini. Non aveva cartelli sbiaditi o finestre rotte, ma anzi si presentava con una bella pavimentazione scura e una tettoia sotto la quale Melissa e Dana sostarono per verificare dove fosse l’alloggio.

Dana stava ancora consultando il cellulare quando Melissa alzò gli occhi verso il convoglio che le aveva portate fino là. Fu solo in quel momento che notò, in coda, un rimorchio metallico che conteneva una quantità cospicua di auto e moto, tutte in fila indiana.

«Mamma, perché credi che il treno si sia portato dietro tutte queste auto?»

Dana alzò gli occhi dal cellulare e studiò il convoglio indicato dalla figlia, poi fece spallucce.

«Non lo so, forse è per una concessionaria.»

Però no, si disse Melissa, non era possibile: dentro le auto, e poi sulle moto, c’erano delle persone alla guida, che poco alla volta uscirono dal convoglio in retromarcia, per poi immettersi sulla strada adiacente alla stazione e sparire dentro la città di Leibnitz. Quando era salita sul treno, all’andata, non si era accorta che stavano rimorchiando anche tutte quelle auto. Quando le avevano agganciate?

«Non lo sapete?», domandò una voce alle loro spalle. Le due donne si voltarono, per ritrovarsi davanti un uomo prossimo alla settantina, i capelli bianchi coperti da un cappello da ferroviere e una divisa scura che richiamava lo stesso tema. Sul volto gli comparve un sorriso, che accentuò le rughe che gli solcavano il viso intorno alla bocca e agli occhi.

«Che cosa?», domandò Dana.

«Leibnitz è una città dove la vita si assapora lentamente», rispose l’uomo, scoccando un’occhiata al convoglio, che ancora non era ripartito. Indugiò con lo sguardo e Melissa fece lo stesso, senza capire cosa ci trovasse l’uomo di tanto interessante. «In auto puoi arrivare fino a Bad Hofstein da nord o a Oberstall da sud, ma se vuoi proseguire con la macchina devi metterla laggiù», e indicò col mento il rimorchio in metallo. «Poi puoi decidere se scaricarla qui o se farti lasciare al di là del valico.»

«Quindi la città non è raggiungibile con l’auto?», chiese Melissa.

«No. Si entra e si esce da Leibnitz solo in treno.»

Melissa si sentì pizzicare il naso da una sensazione spiacevole. Lo grattò e lo strusciò, ma quel formicolio rimase lì.

«Grazie mille per l’informazione», lo liquidò Dana, elargendo uno dei suoi sorrisi di circostanza. Sortì l’effetto sperato, perché l’uomo le salutò e si allontanò poco dopo. Il formicolio al naso di Melissa sparì di colpo.

Il fischio del capotreno attirò l’attenzione di entrambe. Le porte del treno si chiusero, il rimorchio metallico quasi del tutto svuotato. A quanto pareva, in tanti avevano deciso di fermarsi a Leibnitz. Il convoglio ripartì lento, poi guadagnò velocità e raggiunse il valico sud, finché non sparì del tutto dal campo visivo delle due.

Il naso di Melissa tornò a pizzicare. Le sembrò anche di provare un po’ di nausea.

 

 


 

Angolo autrice

Salve a tutti! Eccoci arrivati al secondo capitolo, dove scopriamo la peculiarità di questa cittadina. Nella realtà (perché Leibnitz è ispirata a una reale cittadina dell’Austria dove sono stata l’anno scorso) il collegamento esclusivo tramite treno è solo da nord, mentre da sud pare che ci sia una strada vera e propria che collega al resto dell’Austria. Ho pensato però che così fosse più d’atmosfera… e chissà che non abbia qualche conseguenza sulle vicende delle nostre due protagoniste. Ora non aggiungo altro, sennò faccio spoiler come mio solito 😆

Alla prossima e grazie a tutti coloro che hanno deciso di seguire questa mia nuova avventura 💖

   
 
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