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Autore: rekichan    14/09/2009    9 recensioni
Prima classificata al contest "Manifesto - perché la mia coppia è perfetta" indetto da Globulo rosso
A volte, le sembrava che non fosse cambiato nulla; che quei tre lunghissimi anni trascorsi senza Sasuke non erano mai esistiti.
Naruto provocava Sasuke, come sempre. Sasuke rispondeva, come sempre.
E lei… lei osservava compiacente le discussioni tra i suoi due “ometti”.
Eppure, qualcosa era mutato. E non era solo la presenza di Sai a rendere “diverso” il gruppo sette. No.
Era qualcosa che Sakura poteva avvertire nell’aria. L’atmosfera era diversa perché loro due erano diversi.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Una dedica speciale alla mia meravigliosa ragazza.
Perché il SasuNaru conquisterà il mondo.

 

[L’esistenza di...]

 

Sakura alzò lo sguardo, sorridendo fra sé e sé all’immagine che le si presentava di fronte.

Erano anni che desiderava rivedere i suoi due compagni finalmente insieme, intenti a combattere e a massacrarsi come era loro solito e, finalmente, era stata esaudita.

Da quando Sasuke era tornato a Konoha – e Sakura si chiedeva ancora come avesse fatto a convincere il Consiglio che l’uccisione del Rokudaime Danzo era stata un benessere per la comunità e non un male (anche se sospettava che un certo Mangekyou Sharingan avesse fatto il suo dovere) – il Team Seven era stato riunito.

A volte, le sembrava che non fosse cambiato nulla; che quei tre lunghissimi anni trascorsi senza Sasuke non erano mai esistiti. Naruto provocava Sasuke, come sempre. Sasuke rispondeva, come sempre. E lei… lei osservava compiacente le discussioni tra i suoi due “ometti”.

Eppure, qualcosa era mutato. E non era solo la presenza di Sai a rendere “diverso” il gruppo sette. No.

Era qualcosa che Sakura poteva avvertire nell’aria. L’atmosfera era diversa perché loro due erano diversi.
Riportò la sua attenzione sul diario, scrivendo, con la sua calligrafia elegante…

1.      Naruto ha capito Sasuke

Sakura non riusciva a togliersi dalla testa quel giorno, in cui i tre ragazzi della Nuvola erano giunti a Konoha e Naruto si era fatto picchiare per evitare che cercassero Sasuke.
Certo, ufficialmente era per interrompere il circolo d’odio che continuava a dipanarsi tra i ninja, ma era stato Sasuke il suo primo pensiero.
Ed era sempre Naruto che era riuscito a capire veramente come si sentisse Sasuke; che aveva imparato ciò che si prova perdendo tutti coloro che si amano; l’impatto che può avere sulla tua vita e quel desiderio viscerale di vendetta che ti porta a voler uccidere tutto e tutti. Sakura ricordava come si era lanciato contro Pain, l’assassino di Jiraya. Aveva lo sguardo gelido, glaciale. Era lo sguardo di Sasuke, quello. Non di Naruto.
E quando quei due si erano rincontrati, si erano capiti.  Come avevano fatto tante altre volte soltanto che, adesso, il muro posto da quel: «Che ne sai tu di cosa significhi perdere qualcuno?», pronunciato tanti anni prima alla Valle dell’Epilogo, non esisteva più.

2.      Naruto è l’unica persona che Sasuke abbia considerato oltre Itachi

Da quando era piccola, Sakura aveva sempre cercato di attirare l’attenzione di Sasuke.
Si era fatta crescere i capelli, perché «A Sasuke-kun piacciono le ragazze con i capelli lunghi». Aveva cercato di essere simpatica, premurosa, attenta e gentile. Si era presa cura di se stessa e del proprio corpo, nel tentativo di risultare attraente e, nel suo ingenuo modo di bambina di dodici anni, “appetibile”.
Non ci era mai riuscita.
Sasuke aveva lo sguardo fisso verso l’orizzonte. Non guardava nessuno, se non il fantasma di una schiena più ampia della sua che si allontanava passo dopo passo, lasciandolo sempre indietro.
Così, si era messa il cuore in pace e aveva deciso di aspettare che lo sguardo di Sasuke si posasse su di lei e che il principe azzurro nascosto nel suo cuoricino sanguinante si accorgesse improvvisamente che lei era la sua principessa.
Almeno finché non aveva visto Uchiha voltare il capo, dapprima di rado e forzatamente, poi sempre più spesso, anche se di malavoglia, per incrociare lo sguardo azzurro di un compagno di squadra invadente e pretenzioso, che non desiderava affatto essere ignorato.
Sakura aveva osservato i due ragazzi in ogni fase della loro amicizia: da quel bacio dato per errore (non avrebbe mai perdonato a Naruto di aver “rubato” il primo bacio di Sasuke-kun); al sacrificio di Sasuke per salvare la vita alla kitsune durante lo scontro con Haku; alle piccole sfide e frecciate che si lanciavano continuamente, fino allo scontro sopra l’ospedale, quando Sasuke aveva dimenticato per un attimo la schiena di Itachi e si era voltato completamente a guardare Naruto. Fremente di rabbia, di gelosia, di invidia, ma lo aveva guardato.
Poi, Sasuke se ne era andato. E quando si erano incontrati di nuovo, ancora una volta i suoi occhi erano stati totalmente per Naruto.


Lui era il suo migliore amico. Va bene.
Lui era il suo rivale. Va bene.
Lui era come un fratello. Va bene.
Però, che Naruto, oltre al primo bacio, si fosse preso anche tutta l’attenzione di Sasuke, questo no, non andava bene.
Almeno finché non aveva scoperto l’esistenza di...

3.      Un ragazzo etero, nel pieno dell’adolescenza, non insegue il proprio migliore amico per tre anni, se non ha doppi fini

 

Sakura era un ninja medico.
Durante gli studi, i suoi pensieri erano stati sempre orientati verso un’unica persona: Sasuke.
Era per Sasuke che si impegnava così tanto.
Era per Sasuke che passava ore a studiare la composizione chimica dei veleni, ad allenarsi per perfezionare il suo controllo del chakra; i giorni interi passati tra odori stordenti di medicinali, tra malati e feriti… Ogni goccia di sudore versata, lo aveva fatto per Sasuke. Per riportarlo indietro, per dimostrarsi alla sua altezza. Sarebbe stata la compagna ideale: se era la forza, che Sasuke rispettava, allora sarebbe diventata tale.
E ci era riuscita.
Era diventata abile, quasi quanto Tsunade. E Sasuke, ad ogni paziente curato e ad ogni antidoto scoperto, diventava sempre più vicino.
Poi, era tornato Naruto. Dopo tre anni, aveva rivisto il suo compagno di squadra meno gradito: quello sciocco, quello disprezzato, quello maltrattato da lei e da tutti.

Era rimasta sorpresa, nel vedere quanto fosse cresciuto. Il bambino capriccioso che le faceva la corte non c’era più: era un giovane uomo nel pieno delle sue funzioni quello che parlava, camminava e scherzava maliziosamente con lei.
Così, Sakura aveva cominciato a guardarlo sotto un’altra luce. Non la infastidivano più le sue attenzioni. Tutt’altro, aspettava solo il momento in cui si sarebbe, finalmente, dichiarato.
Senza saperlo, aveva cominciato a distogliere il suo interesse da Sasuke, per orientarlo verso il classico principe azzurro delle favole: biondo, con gli occhi azzurri, sempre pronto ad accorrere in tuo aiuto nel momento del bisogno. Uno con lo spirito dell’eroe, insomma.

Peccato che, tre anni di studio da ninja medico, avevano insegnato a Sakura una piccola, insignificante, cosa: un ragazzo nel pieno dell’adolescenza, com’era Naruto, aveva bisogno di scaricare gli ormoni di tanto in tanto.
Suo malgrado, Naruto non sembrava volerli “scaricare” con lei. Aveva deciso di dargli tempo, di essere paziente… aspettare, insomma, che si sentisse pronto.

Tuttavia, la vita le aveva insegnato anche un’altra regola fondamentale: se non riesci a distogliere lo sguardo da una persona, è di quella che sei realmente innamorato.

E, se lei in quei tre anni era riuscita a cambiare soggetto, gli occhi di Naruto erano ancora fissi inevitabilmente verso Sasuke.

 

Sakura chiuse il diario, sorridendo ad Ino che si era appena avvicinata.

L’amica si sedette sullo steccato, al suo fianco. Qualche chiacchiera di circostanza, poi anche lei cominciò a guardare silenziosamente Sasuke e Naruto che si allenavano.

Ansimanti, sudati e con i volti arrossati per la fatica… i due erano un vero e proprio spettacolo per gli occhi e per gli estrogeni.

 

«Ah, Sasuke-kun è diventato ancora più bello, vero? E anche Naruto è migliorato…»

 

Sospirò Ino. Sakura annuì.

 

«Non so proprio come fai a stare in squadra con loro senza saltare addosso ad entrambi, fronte spaziosa. Davvero, Sakura, come fai?»

 

La ragazza osservò un attimo Sasuke e Naruto.  Vide ancora una volta i loro sguardi che si incrociavano, il loro modo di toccarsi anche nello scontro… la tensione che si accumulava e che, lo poteva immaginare, sarebbe stata sfogata in ben altra sede.

Quindi, sorrise, frugando nello zaino.

 

«Semplice, Ino-pig. – ghignò, tirando fuori dalla borsa una custodia rosa. L’aprì. – Ho scoperto la telecamera!»

 

 

Note dell'autore:

Ora sarò cattiva, sarò acida o si potrà pensare che sono il tipo che “o quella coppia o la morte”…

…ebbene, in questo contest è stato così. E sono più che fiera di aver vinto.
Per la serie: “Questo è un piccolo passo per  reki e un grande passo per il SasuNaru”.
Infatti era l’unica fic yaoi presente al concorso. Ed ho vinto. E per una volta me ne vanto come una bimba di tre anni.
Ringrazio quindi la giudice e faccio i complimenti alle altre partecipanti.

Il what if...? è stato messo per una ragione, ovvero il ritorno di Sasuke a Konoha. Non sappiamo se tornerà o meno, quindi mi è sembrato opportuno.
I motivi per il SasuNaru, sono i seguenti:
1. Naruto ha capito Sasuke
Lo ammette lui stesso negli ultimi capitoli usciti, quindi...
2. Naruto è l’unica persona per cui Sasuke abbia provato interesse, parte Itachi
Negare questo è negare il fulcro del manga e del modo di ragionare dell’Uchiha. Ha mai considerato qualcuno degno d’attenzione, parte Itachi e Naruto? Basta pensare allo scontro all’ospedale e a quello delle cascate.
3. Un ragazzo etero non insegue il proprio migliore amico per tre anni, se non ha doppi fini
Citando il mio amato cugino etero di vent’anni: “Giu’, anche io e Matteo siamo sempre stati come fratelli, ma se lui avesse fatto una cosa come quella di Sasuke io gli sarei stato appresso per un po’ cercando di farlo ragionare, ma poi ‘fanculo, a meno che non puntassi al suo cazzo o al suo culo.”

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