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Autore: Spensieratezza    24/07/2023    1 recensioni
L'incantesimo creato da Ruben, ha riportato Sam e Dean nel passato, in un'altra epoca, a quando erano figli degli Dei, non si conoscevano e non erano fratelli. Di nuovo senza memoria, Dean, Sam e i loro amici, ripercorreranno di nuovo tutto da capo.
-Sequel della fanfiction The love of the Gods
Crossover con Harry Potter e Sailor Moon :)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Dopo le parole del professore



I ragazzi erano appena stati congedati dal professore, Ruben si apprestò ad uscire ma vide che Castiel si era fermato nell'angolo della scuola. Sembrava avere il viso sconvolto.

"Castiel, cosa.. Cosa fai?"
"Ti stavo aspettando. O forse quello che è successo in palestra, non ti turba nemmeno un po'?"

Ruben reagì a quelle parole, semplicemente abbracciandolo.
"Andiamo via, sta per scoppiare un temporale.."
"No!! Io.. Tu devi spiegarmi perché non hai voluto DIRE a tutti che anche tu sei un cavaliere!"
Ruben lo fissò cupo.

"Potevi smascherarmi ma non l'hai fatto."
"Non è mio compito smascherare le identità degli altri!"
"Bene. Ciao."
"Ruben!! Perché??"

Ruben si fermò, lo fissò e tornò da lui. Gli disse sottovoce: "Perché io.. Non ero un vero cavaliere."
"Ma che diavolo dici.."
"Ero un cavaliere NERO. Ero vostro nemico, Cas.."
"No.."

"È meglio che mi stai alla larga. È meglio per tutti voi." disse andando via e mettendosi il cappuccio sulla testa.




LA SERA DOPO LA GITA SULLA NEVE...



Quella stessa sera, Castiel si presentò a casa di Ruben sotto un'acquazzone di pioggia.
"Maledizione, Cas.. È mezzanotte.. Cosa.."
"Lo sai che sei carino in pigiama?"
"Come?"

"Il nero ti dona, forse anche l'armatura da cavaliere nero ti donerebbe. Perché non fai un disegno?"
"Sei ubriaco."disse Ruben facendo una smorfia. " Entra, ti faccio asciugare. Non far svegliare i miei.."
"No!!"disse Cas aggrappandosi a lui.
"Cas,va tutto bene.."

"No che non va bene!! Tu dici tuoi genitori.. Ma sono anche i miei.. Eppure non lo sono. In questa vita, no.."
"Ma cosa stai.."
"Non lo sai, vero? Che io sono tuo fratello."
La faccia di Ruben gli disse che non lo sapeva.
"È da quando mi hai detto dei tuoi disegni, che lo sogno.. Noi due.. Insieme, e poi separati...tu e io, uno contro l'altro..."
"Non me l'hai detto..."

"Io non volevo credere che fosse vero...e adesso entrambi abbiamo mentito ai nostri amici."
Ruben andò a prendergli un asciugamano e gli frizionò i capelli dolcemente poi gli prese il viso tra le mani.
"Guardami. L'idea di avermi come fratello è così terribile?"
"Sì..."

Ruben non ebbe neanche il tempo di rimanerci male, perché gli saltò alle labbra contro labbra, appiccicandole alle sue, in un bacio disperato.
Ruben lo abbracciò, stringendolo forte, spingendolo contro il tavolo, facendolo sedere su di esso. Castiel gemette, allacciando le gambe a lui.
Lo baciò ancora più voracemente.

"Sei...sicuro..che..sono tuo fratello?" gli chiedeva Ruben tra un bacio e l'altro.
"Come...sono sicuro.. Che.. Non posso.. Fare a meno di te!!"





***
Va tutto bene, sorellina. Sto bene. Dormo da Ruben stanotte.

Ci siamo dati un bacio FA – VO – LO -SO.
Adesso sto dormendo abbracciato a lui.. È a letto nudo e io posso abbracciarlo. È così bello quando dorme. Sto una FAVOLA.
 
 
Marika rilesse più volte l’sms che suo fratello gli aveva inviato, per essere sicura di aver capito bene.
Suo fratello l’aveva avvisata che sarebbe andato dal suo amico, ma non aveva avvisato né lei, né sua madre, che non sarebbe rientrato.

Sua madre non si era preoccupata eccessivamente: “Gli adolescenti fanno così, figlia mia..anche tu dovresti fare così..uscire e fare bagordi fino a tardi..invece tuo fratello più piccolo di te ti ha superato anche in questo..che cosa devo fare con te? Perché non sei normale come tutti gli altri ragazzi?

Marika ancora una volta non aveva risposto per non dover scoppiare di collera. Sua madre la considerava una sfigata, una disadattata sociale. Voleva che fosse normale e non immaginava neanche lontanamente quanto non lo fosse. Non sapeva niente di quello che era successo dal loro preside della scuola..se avesse saputo che i loro stessi professori e lei e i suoi stessi compagni di scuola erano persone provenienti da “altri mondi” probabilmente le avrebbe fatto cambiare scuola perché l’avrebbe considerata una setta pericolosa che instilla false idee nelle mente dei propri alunni contribuendo al grado di anormalità nel mondo.

Ma quanto davvero di anormale c’era in quel mondo? Quanta entropia c’era in quel triste mondo che ospitava quei tristi abitanti? L’entropia era il grado di disordine di un sistema e in quel loro mondo doveva essercene davvero tanto per far succedere tutto quello che era successo..e se c’era un tale disordine in quel mondo, non osava immaginare quanto disordine potesse esserci in un mondo pieno di MAGIA.

La MAGIA..solamente a pensarci, si sentiva lievitare in un mondo fatto di nuvole con luci al neon e cuori in technicolor! Aveva sempre adorato la MAGIA..le FAVOLE..non aveva potuto mai viverne UNA e quindi le aveva immaginate e create per sé, ma era bello anche così..fino a quando non aveva ricevuto quell’sms e si rese conto che il suo dolce fratellino ne stava vivendo proprio UNA.
Castiel..piccolo bastardello..ce l’hai fatta alla fine con Ruben..non posso crederci..

Si sentì in colpa per aver pensato che il suo fratellino non avesse speranze con il rubacuori della scuola, ma dentro di sé si sentiva anche orgogliosa di sé stessa. Era sempre stata invidiosa di tutti..le ragazze erano sempre più belle e più sexy di lei..più popolari, più capaci di lei con le interazioni sociali..
Eppure di Castiel, del suo dolce fratellino, lei NON ERA gelosa.
Non era invidiosa.

Beh, magari un po’ gelosa di lui, sì..se Ruben gli avesse tolto le attenzioni di suo fratello, ma l’invidia..era tutta un’altra cosa.
Abbracciò il cuscino e sorrise felice come se stesse vivendo un’altra delle sue belle favole.
Il suo fratellino stava vivendo qualcosa di erotico, focoso e meraviglioso con il ragazzo dei suoi sogni..e sotto lo stesso tetto dei suoi genitori!

Domani sarebbe scoppiato un macello..e Marika davvero non doveva essere felice di altri drammi, quando in realtà non potevano permettersi di vivere drammi adolescenziali in un mondo che rischiava di entrare nell’apocalisse..
Eppure nonostante non potevano permetterselo, era successo comunque.
Domani era un altro giorno e ci avrebbero pensato, ma solo per quella notte, poteva essere felice per il suo fratellino.

E poi l’aveva cercata. Aveva voluto dirgli che stava con il ragazzo dei suoi sogni.
Come aveva potuto pensare che Ruben gli portasse via le attenzioni di suo fratello?
E con questo pensiero felice, si addormentò.
 
 
 
 
 
*

Spiegare tutto ai genitori di Ruben, che, sconvolti e un po’ giustamente incazzati, avevano domandato cosa ci faceva un ragazzo nella camera del figlio, spettinato e con la chiara aria di chi aveva appena dormito lì nella sua stanza.
Ruben aveva spiegato ridacchiando, che era un suo compagno di scuola, che aveva avuto un litigio con i suoi e si era precipitato da lui con il temporale, chiedendo asilo e lui Ruben – da bravo figlio – non aveva voluto svegliare i suoi genitori, chiedendo una cosa che da – nobilissimi esseri umani che credevano nell’importanza di aiutare il proprio prossimo e che ciò li avrebbe portati nella luce dell’altissimo – gli avrebbero concesso comunque.
E mentre sua madre gli gettava improperi su quanto avesse cresciuto un figlio leader nella sottile arte della manipolazione, suo padre chiedeva guardando un giornale, al suo ragazzo, se avesse un menù di colazione preferita.

Ruben ridacchiò tra sé e sé. La sua famiglia adorava già il suo ragazzo.
E mentre lo raggiungeva in bagno per rubargli baci volanti, Castiel lo aveva convinto a dire tutta la verità, ai loro amici..sul fatto che lui era un cavaliere e su quei strani sogni che lo perseguitavano.
Gli aveva detto di sì, perché.. “Se anche sono stato un cavaliere oscuro, tu sei la mia fiammella nel buio..la fiammella della mia speranza!”
 
 
 
 
 
*

Dean e Sam avevano passato una notte e una mattinata d’inferno.
Un demone era entrato nella loro casa e aveva candidamente ammesso di frequentare Mary da un po', Sam aveva avuto un attacco di panico violento di magia incontrollata e avevano rischiato di far saltare in aria la loro casa, il demone in questione li aveva portati via dicendo di volerli "proteggere" e proprio quando credevano che non poteva andare peggio di così nelle loro vite, avevano ricevuto di mattina presto, un SMS da parte di Ruben che aveva raccontato tutta una strana storia a proposito di sogni, animali parlanti, cavalieri tenuti nascosti e oscuri e leggende antiche come il Medioevo o forse anche da prima.
SEGRETI, MENZOGNE, BUGIE.

Dean fumava ancora dalla rabbia, mentre nel corridoio dell’ospedale, aspettavano di ricevere un responso su come stava Mary, la loro madre.
Si staccò dal muro, sbuffando fumo come se fosse stato un drago.
Se questo è uno dei suoi stupidi scherzi, io lo UCCIDO.”
“Dean, ti prego, siamo in un ospedale..”

“Esatto, Sam, esatto! Siamo in un ospedale! Ti sembra che quello sciagurato abbia scelto un momento OPPORTUNO per i suoi stupidi scherzi, dopo tutto quello che abbiamo appena passato?”
“Magari non è uno scherzo..” sussurrò Sam.

“Ma dai, Sam!” sbottò Dean. “Insomma, non puoi credere davvero a una storia così assurda..andiamo, lo avrebbe detto prima, no? Perché tenercelo nascosto? E poi, Castiel lo avrebbe coperto? Non è proprio da Castiel, coprire qualcuno o meglio avere dei segreti!”
“Non si finisce mai di conoscere le persone davvero..” disse Sam amaramente.

“Secondo me, si è inventato tutto perché è smanioso di attenzioni, ha visto che è stato l’unico insieme a Castiel, a non aver ricevuto la sua dose di ramificazioni..è GELOSO. Tutto qui. E si è inventato questa assurda storia! D’altronde chi potrebbe mai smentirlo?”
“Chi potrebbe mai inventarsi una storia così assurda solo per questo? Insomma, nessuno accetterebbe di passare per il cattivo della storia. "
“Questo lo dici perché non lo conosci bene.” Disse Dean, avvicinandosi a lui e parlando con tono da cospirazione. “Ascoltami bene, Sam..conosco Ruben da tanto tempo..per sentito dire. E lui fin dalle elementari si mette sempre al centro dell’attenzione con le sue storie strampalate e avventure mirabolanti..non crederai mica che sono tutte VERE!”
“Ma qui stiamo parlando dell’Apocalisse, Dean!”

“Esatto, Sam..esatto! E perché mai dovrebbero scegliere proprio LUI per salvare il mondo? E chi cavolo è? Un signor NESSUNO, proprio come noi. Perché dovrebbe essere speciale?”
“E perché IO dovrei esserlo secondo te?” lo aveva sfidato Sam arrabbiato.
Dean annaspò, boccheggiando.

“Mi sembra lo-logico..guardati..un cervello che a soli sedici anni, è già dello stesso q1 di Einstein..e aspetta..perchè aumenterà ancora..vedrai che lo supererai!”
Sam aveva sbuffato, ma un sorriso gli si era sbucato.
“Stiamo qui a parlare di quello sbruffone quando oggi i demoni ci hanno fatto visita! Mi ha distolto anche da questo. Non lo sopporto, non lo sopporto!!” disse Dean continuando a inveire contro Ruben.

“Senti, io comunque devo dirtelo..ho avvisato il preside di quanto mi ha detto Ruben..scusami, Dean, non potevo stare zitto dopo le cose che mi ha detto per sms.” Disse vedendo la faccia allibita di Dean.

“Hai fatto bene..” disse Dean sorprendendolo. “Così si beccherà una bella strigliata dal preside quello sbruffone..vediamo se gli passa la voglia di piantare casini..un piantagrane del genere..se combina qualcosa che metterà in pericolo il gruppo, gli spacco la faccia.”
“E se quello che ha detto fosse vero?”
“Ma figurati!”
“Ma se fosse? Dean..”

“Se tutto quel cumulo di sciocchezze che ha detto fosse vero, vuol dire che ha contaminato pure un’anima pura come Castiel..che è un AMICO..e beh..posso solo dirti che dopo che avrò finito, dovranno cercare il suo corpo in cinque mondi diversi.”
 
 
 
 
 
*

In ospedale



Purtroppo Ruben pensò bene di farsi vedere, accompagnato da Castiel, in ospedale, verso mezzogiorno.
“Amico, non puoi proprio stare qui oggi, e in pausa pranzo, perdipiù..” disse Sam, cercando di farlo andare via, prima che arrivasse Dean e lo vedesse.
“Sam, non rispondete ai miei messaggi, e io..”
“Ti sembra il momento? È venuto un demone in casa nostra e nostra madre..”

“Siamo appunto qui per questo!” protestò Ruben.
“Ascoltaci Sam, se sono arrivati i demoni, vuol dire che Lucifer è già..” cominciò Castiel.
Che ci fa lui qui?” chiese Dean.

“Dean..finalmente..come..come sta, Mary?”
“Come sta non deve riguardarvi, soprattutto a te. E te, Castiel..pensavo fossi un ragazzo più serio..accompagnarti a certa gentaglia..” disse Dean.
“È un ragazzo a posto.” Disse Cas rabbioso.

“Certo, non lo metto in dubbio..disturbarmi mentre nostra madre ha rischiato la vita, riempiendoci il cellulare di favole della buonanotte..”
Possibile che tu sia tanto ottuso??? NON SONO FAVOLE! MAGARI LO FOSSERO!”
“E ALLORA perché NON LE HAI DETTO PRIMA, GENIO DELLA LAMPADA??”
“Dean, Ruben, BASTA!”aveva gridato Sam.

“RUBEN! Se non la pianti ti prendi una sberla!” aveva gridato Castiel.
I due ragazzi erano molto spaventati. I loro rispettivi ragazzi si stavano sfidando apertamente, con il viso a pochi centimetri dal viso.
Che cosa succede qui? Che cos’è questa confusione? Lo sapete che siamo in un ospedale??"
Albert con il suo pastrano lungo, si avvicinò con lunghe falcate ai due, dividendoli.
“Mi meraviglio di te, Ruben. Credevo che avessi conservato almeno un minimo senno da capire che in questo momento la tua presenza qui è indesiderata e inopportuna.”
Ruben continuò a guardare Dean in cagnesco.

“Con tutto il rispetto, signor preside, non credo che conosca qualità come rispetto e delicatezza..è solamente un cane rognoso.”
“Dean, non esagerare!” disse Castiel.
“Mi auguro che abbia il pisello più grande di quanto sono le sue palle, Cas, perché altrimenti..”

“WINCHESTER!”lo aveva richiamato il preside. Sam era avvampato e Ruben si era districato dalla presa del preside, ma lui lo tenne più saldo.
“Non finisce qui, Dean! Dovrai ascoltarmi! Tutti voi dovreste!”
“Dai, piantala.” Disse Albert portandolo via. “Vieni anche tu, Castiel, vuoi?”
Castiel si mosse subito verso di loro.

“Cas..” lo richiamò Sam.
“Mi dispiace, Sam..Dean..” disse Castiel.
“Ah, Dean…esprimiti ancora una volta così davanti alla mia presenza e..”
“Non può sospendermi per una parolaccia.”
“No..questo no, è vero, ma posso fare in modo che tu possa scontare le tue punizioni con il professor Black nel suo studio per due mesi di fila.”
Dean gemette.

“Con tutto il rispetto, signore..non credo che Luc..Lui..aspetti che io finisca il mio castigo.”
“Lui magari no, ma io sì. Ci vediamo.”
Fino a che non lasciarono la loro visuale, Sam aspettò, dopodichè diede una pacca sulla testa abbastanza forte a suo fratello.
“Ahio!! E dai, se l’è meritato, no?”





“Sono stato proprio un coglione..” disse il Dean del presente, guardando la scena appena trascorsa e i due Sam e Dean del passato che si stringevano l’un l’altro.

“Non dire così..” disse Sam.

“Sì, lo sono stato..lo sono.” Disse lui.

“Io sono il tuo compagno e ti impedisco di parlare così di te stesso.” Disse Sam sorridendo, guardando l’altro Sam che abbracciava il suo Dean e gli stringeva i capelli tra le dita con fare protettivo.

“Tu sei il mio angelo..non Castiel, non lui..è nostro amico, ma TU sei il mio angelo custode..non so cosa farei senza di te..insomma, guardami, irascibile, coglione..ASINO..non ho neanche preso sul serio la questione di RUBEN..non lo so perché..invece di fargli domande, di preoccuparmi, di capirci di più..l’ho allontanato..non l’ho preso sul serio quando..”

“Nessuno di noi l’ha fatto.” Gli ricordò Sam. “Siamo stati leggeri tutti, Dean..quando Ruben piomba tra di noi e comincia a dire di essere un cavaliere oscuro..eravamo tutti tipo: okayyy, e allora? Anche se fossi, mettiti in fila alla montagna di problemi che dobbiamo risolvere..c’è prima il DIAVOLO..”
Dean rise e Sam rise con lui.
“Forse non ho mai pensato che fosse pericoloso..non davvero..insomma, lo vedevo solo come un ragazzino un po’ sbruffone, che giocava a sentirsi importante.”

“Lo dici perché ti ricorda qualcuno, vero?” lo provocò Sam.
Dean gli morse giocosamente la clavicola, ma invece di dargli fastidio, ottenne un gemito di apprezzamento da parte di Sam.
“Forse è come dici tu…”
“Ma io stavo scherzando!”
“No, dico sul serio..insomma, forse l’ho avuto in antipatia dall’inizio, perché..mi ricordava me stesso..mi ricordava com’ero, prima di conoscere te..”

Sam lo guardò e c’era tanto amore nei suoi occhi.
“Credi che con Castiel..”
“Possa cambiare anche Ruben? Sam, la domanda non è se Castiel può cambiarlo..la domanda vera, è: è mai stato davvero cattivo? L’abbiamo mai capito veramente?”
Sam gli sorrise e lo abbracciò teneramente e intensamente, dandogli un lungo bacio prolungato sulle labbra.
“Ti amo.”

“Oh, bene..Non sapevo che apprezzare Ruben ti facesse amare da me..se lo sapevo, lo avrei fatto prima..un duro colpo per il mio ego, ma..”
“Coglione!”
“Il tuo coglione.” Disse Dean, prendendolo per il bavero e baciandolo più profondamente.
La stanza inghiottì loro, ma non il loro amore, precipitandoli in un naufragio di memoria e passato.

Il loro amore, una fiammella nel buio, dove tutto resiste, anche quando viene inglobato dal tempo stesso.
   
 
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