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Autore: FragileGuerriera    31/07/2023    3 recensioni
Missing moments ispirato all'episodio 106, "Le due guerriere".
Michiru incontra Haruka e cerca di convincerla ad accettare il suo destino di guerriera Sailor, ma tra le due nasceranno numerosi scontri: Haruka è decisa a non voler sacrificare i suoi sogni per un disegno crudele di cui non comprende il significato. Al tempo stesso Michiru intraprenderà una battaglia personale per negare i sentimenti che inizia a provare per Haruka.
ATTENZIONE: all'interno della fanfiction saranno presenti scene forti (ma non violentissime) legate al sogno apocalittico di Haruka.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena | Coppie: Haruka/Michiru
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
Capitoli:
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Buona sera a tutti! Appena tornata dal mio viaggio di vacanza in assenza di internet mi sono subito messa all'opera per completare questo capitolo e aggiornare la storia.

Alla fine del racconto trovate l'immagine alla quale mi sono ispirata per questo capitolo. E' un'immagine tratta dalla copertina di un doujinshinshi di Yamada, "Cry for the moon". L'immagine originale con la scritta, aggiunta da un fan che non si è firmato (motivo per cui non posso riconoscerne i meriti), era un collage di altre immagini riprese dai disegni di Yamada. Per questo motivo, in occasione di questa fanfiction, ho deciso di proporvi solo l'immagine della copertina del suddetto manga e di copiare la frase non mia, ma da cui ho tratto ispirazione per la stesura dell'undicesimo capitolo.

Auguro buone vacanze a tutti coloro che non le hanno ancora fatte e spero che chi invece è già stato in ferie come me abbia passato un bel periodo :-) .

Infine auguro buona lettura a tutti e come sempre tengo a ringraziare chi sta leggendo la storia, coloro che l'hanno inserita tra le seguite, quelli che l'hanno inserita tra le preferite e le persone che recensiscono.


9.


Dopo quanto accaduto, Haruka chiamò urgentemente un'ambulanza che andò in soccorso nel box indicato. Ai paramedici la ragazza raccontò che Kameda si era sentito male, forse aveva mangiato qualcosa di avariato ed era molto preoccupata per lui perchè dopo essersi contorto per i dolori allo stomaco aveva perso conoscenza. Nessuno seppe dell'accaduto ne' della presenza di Michiru. La violinista infatti una volta ripresasi, si era rifiutata di andare all'ospedale perchè non avrebbe potuto spiegare ferite come quelle che riportava sul braccio senza destare sospetti infondati: i medici avrebbero cercato di capire se fosse vittima di violenze fisiche subite da qualcuno. Forse dalla famiglia, da una suora o forse anche dalla stessa Haruka che era l'unica persona, a parte un ragazzo privo di sensi, ad essere presente con lei in quel box. Così prima che l'ambulanza arrivasse Haruka le fasciò la ferita con una garza e alcune bende trovate dentro il kit di pronto soccorso all'interno del box, poi l'aiutò a salire in auto e le disse di aspettare che l'ambulanza andasse a prendere Kameda.

Una volta giunte a casa di Michiru, Haruka l'aiutò dimostrandosi di essere la degna figlia di un medico chirurgo. Il pilota l'andava a trovare tutti i giorni e dopo quell'attacco passava molto più tempo a casa di Michiru che a casa sua: le due avevano tante cose da dirsi. Haruka aveva capito che tutto ciò a cui la stavano preparando i suoi sogni era vero. Accettò il suo destino e insieme a Michiru, che essendosi risvegliata prima aveva recuperato molti più ricordi sulla sua vita precedente e sulle altre guerriere Sailor del sistema solare esterno, cominciò nel giro di un paio di settimane a ricostruire i primi ricordi. Il periodo di pace prolungato che fece abbassare la guardia a tutte quante; l'attacco improvviso di un nemico più forte di loro che si era insediato nei palazzi delle guerriere del sistema solare interno; la distruzione dei loro regni e poi di quelli del sistema solare interno. Infine si era arrivati ai loro giorni con un nuovo nemico che ora voleva conquistare anche la Terra, ma loro gliel'avrebbero impedito. Quello sarebbe diventato il loro obiettivo, al quale sarebbero arrivate solo dopo aver portato a termine le altre due missioni: trovare i talismani conservati nei cuori delle persone più pure in assoluto e scoprire chi era l'Essenza Suprema.

Da quando ci fu l'attacco nella sua scuderia andò a trovare a casa un paio di volte Kameda che non si sapeva spiegare come fosse finito nei box quando la sua intenzione era quella di andare sugli spalti per vedere Haruka correre. Aveva ricordi confusi della giornata. Sapeva solo che si era recato per vederla, ma nei pressi dell'autodromo aveva iniziato a barcollare e a sentirsi poco bene. Da lì la sua memoria si perdeva; aveva saputo dagli infermieri che era stato ritrovato da Haruka all'interno della sua scuderia. Haruka disse anche a lui che forse aveva mangiato qualcosa di avariato e lui, seppur poco convinto, finì per crederle. “Povero Kameda!” pensò Haruka. Era buono come il pane, non aveva conosciuto una persona più mite di lui e guarda cosa gli era andato a capitare.

Con Michiru arrivarono alla conclusione che probabilmente era stato preso di mira dall'Esercito del Silenzio proprio per la sua bontà e il suo profondo senso dell'amicizia.


Era il 3 Luglio* e non era passata una settimana dall'attacco al box.

Haruka decise di invitare Michiru a teatro per uno spettacolo di ballo che si sarebbe tenuto quattro giorni dopo. Michiru inizialmente declinò l'invito: -Ti ringrazio Haruka, ma non mi sono ancora ripresa proprio del tutto.

-A me sembra che tu ti stia riprendendo molto bene. Con tutto quello che hai passato hai avuto una ripresa incredibile!- puntando lo sguardo sul braccio che era già quasi del tutto in via di guarigione. 

-Ti ringrazio. Lo devo a qualche gene ereditato dalla mia vita precedente.

Ad Haruka quei discorsi sembravano ancora surreali: mostri, poteri, vite precedenti. Doveva però farci l'abitudine: ormai aveva capito che non si trattava ne' di uno scherzo ne' del frutto della pazzia dell'altra ragazza. Per cui senza chiedere spiegazioni e senza mostrare alcun turbamento riprese la conversazione: -Allora vieni? Ho letto che ci saranno anche momenti in cui gli stessi spettatori potranno ballare insieme.

-Sono veramente stupita, ma non sono molto brava a ballare. Conosco alcuni passi, ma sono un po' arruginita.

-Non c'è problema, se vuoi ripassiamo insieme!

-Tu sai ballare bene?

-Mia mamma è stata una regina al ballo della scuola, per cui ogni tanto ballava anche a casa con mio papà o con me.

-Ma dai, sul serio?- l'altra annuì sorridente -Comunque non me la sento. E' meglio che mi riposi per riprendermi del tutto il prima possibile.

-Non dobbiamo per forza ballare anche noi. Possiamo anche solo restare a guardare. Non credo infatti che tutti gli spettatori scenderanno per andare a ballare! E' un teatro all'aperto, ma non penso che sia abbastanza grande per far ballare tutti i presenti!

Michiru tentennò nel rispondere. Il problema era che il giorno del ballo a teatro coincideva con il Tanabata Matsuri, la festa delle stelle. Haruka era arrivata da meno di un anno in Giappone e forse non aveva ancora avuto modo di conoscere la festa più romantica della tradizione giapponese, ma andare in giro per la festa in cui si celebrava l'amore di Vega e Altair con la persona di cui aveva capito di essere innamorata, ma alla quale ancora non voleva cedere, non le pareva una buona idea. Michiru non era una persona superstiziosa ne' particolarmente romantica, però ugualmente avrebbe preferito uscire con Haruka in un'altra data. D'altronde il Tanabata era così sentito in generale che in qualche modo, pur avendolo festeggiato raramente in famiglia con tutti i prestigiosi invitati di suo papà, ne sentiva l'importanza pure lei e non voleva che qualcosa interferisse nel suo tentativo di resistere al fascino ammaliatore della persona che aveva al suo fianco. Per questo la ragazza negò ancora qualche volta, ma alla fine Haruka ebbe la meglio: -Michiru me lo devi. Sto rinunciando a tutti miei sogni per salvare il mondo. Almeno uno spettacolo di ballo me lo puoi concedere.

Come poteva dirle di no dopo quelle parole?

Haruka scoprì la festa del Tanabata Matsuri solo due giorni prima del 7 Luglio. Aveva invitato Michiru a casa sua per pranzo e parlando del più e del meno si finì sul discorso. -L'anno scorso sono tornata in America durante le vacanze estive e questo è il primo anno che mi fermo e vedo tutta la città in festa, cartoncini e strisce di carta ovunque, gente concentrata in luoghi pieni di bancarelle. Ho sentito dire che ci sarà pure uno spettacolo pirotecnico per la ricorrenza del Tanabata Matsuri, ma perchè è così importante?

Michiru ebbe la conferma di quanto supposto in precedenza: Haruka non conosceva la tradizione del Tanabata, così le spiegò la leggenda della via Lattea, della sfortunata vicenda di Altair e Vega e di come si festeggia il giorno dell'incontro tra i due sposi, allontanati dal padre di lei che, impietosito dal dolore della figlia di non poter stare accanto al suo amato, concesse ai due innamorati di vedersi una volta all'anno: il 7 Luglio**. Haruka conosceva la leggenda delle due stelle che si incontravano solo una volta all'anno lungo la Via Lattea, ma non avendovi mai partecipato non sapeva che si svolgeva il 7 Luglio e soprattutto non sapeva che fosse così sentita in Giappone. In parte si dispiacque di aver già comprato i biglietti per il ballo: avrebbe voluto partecipare anche lei alla grande festa importante in Giappone quanto il Natale in America.

***    ***      ***


Nel tardo pomeriggio del 7 Luglio Haruka andò a prendere Michiru a scuola. La violinista era tornata a casa sua nel periodo delle vacanze estive, ma proprio quel giorno dovette tornare a scuola perchè doveva prendere la valigia con le sue cose. L'aveva già quasi ultimata il primo giorno delle vacanze, ma l'attacco improvviso del demone alla fine della gara di Haruka e il conseguente urgente rientro a casa a causa delle ferite riportate durante lo scontro le avevano impedito di portare le proprie cose a casa. Visto che Haruka sarebbe passata in macchina si misero d'accordo per andare a prendere la valigia una volta tornate dal teatro, cosicchè la ragazza potesse sfruttare il passaggio offertole da Haruka per portare la valigia a casa sua.

Le ragazze rimaste in collegio furono tutte catturate dalla presenza di Haruka davanti al cancello d'ingresso e presto la ragazza si trovò attorniata da un nutrito gruppettino di giovani fanciulle che sembravano già stravedere per lei. Anche quelle che erano in procinto di prepararsi per uscire con i loro fidanzatini si avvicinarono incuriosite e colpite dal suo aspetto fisico, dall'eleganza e dalla postura: alta, bionda, con gli occhi verdi e dal fisico sportivo. Indossava pantaloni neri, una camicia di un nero leggermente più chiaro, blazer nero, scarpe in pelle nere. Per spezzare alla tinta unica portava un fazzoletto da taschino rosso in tinta con una delle sue cravatte preferite. 

Tutte le fecero un sacco di domande, ma lei si mostrò insolitamente di poche parole.

-Sei impegnato Tenoh-Kun?

-No.

Molte giovani senza fidanzato pensarono che si apriva per loro uno spiraglio di speranza.

-Ma c'è qualcuna che ti piace?

Lei rispose facendo spallucce, tante fecero dei gridolini di gioia, ma alcune più perspicaci insistettero.

-Ma deve esserci qualcuna se sei qui proprio per il giorno del Tanabata.

-Chi sei venuto a prendere?- domandò un'altra ragazza. Haruka non rispose e tutte iniziarono a domandarsi chi fosse la fortunata compagna che quella sera sarebbe uscita con quel ragazzo che sembrava un principe. Vari nomi motivati dalla bellezza, dalla disinvoltura, dal prestigio sociale o da altre qualità uscirono dalle loro labbra, ma a ciascuno di essi Haruka negò con un leggero movimento del capo. Le più disinibite iniziarono perciò ad attirare la sua attenzione per essere prese in considerazione come possibili partner. Per loro non era importante chi Haruka fosse andato a prendere, l'importante era far vedere che c'erano anche altre scelte oltre alla ragazza che lui stava aspettando. Haruka però non si lasciò distrarre. Le piaceva essere attorniata dalle ragazze, ma le compagne di scuola di Michiru le sembravano giovani adolescenti non molto diverse da quelle che frequentavano il suo istituto. Tutte superficiali, interessate solo alla sua bella presenza e alla sua classe sociale di provenienza, suggerita dall'auto con cui era andata a prendere la persona di suo interesse. Nessuna di loro era elevata come quella persona, neanche le più grandi. Mentre gettò un'occhiata verso l'edificio vide la persona che stava aspettando. Quella che si distingueva dalle altre per eleganza, buone maniere, intelligenza, cultura e coraggio. Quando la vide si girò dalla sua parte e sfilò le mani dalle tasche dei pantaloni. Tutte notarono i movimenti di Haruka e si girarono curiose anch'esse dalla parte opposta. Michiru, vestita di grigio scuro con dei guanti che arrivavano all'avambraccio, stava uscendo dalla scuola. Molte bisbigliarono tra loro, altre avvertirono Haruka: -E' molto bella, vero? Non t'illudere però: Michiru-Sama non si fa avvicinare da nessuno.- disse una.

- Nessuno è alla sua altezza.- commentò un'altra.

-Ma dove andrà vestita così?- fu il commento di un'altra ancora a cui seguì un: -Non lo so, ma dove pensa di essere?

In quel momento Haruka capì perchè Michiru trovava tanto difficile legare con le sue compagne di scuoa. Erano insopportabili, erano addirittura peggio delle sue di compagne e in cuor suo sorrise perchè non credeva fosse possibile essere più superficiali di loro!

Quando Michiru si avvicinò tutte le altre ragazze si spostarono per farla passare, ma arrivata alla loro altezza Haruka disse sorridendo: -Ciao Michiru, hai visto? Per una volta sono puntuale.

-E' un invito ad uscire più spesso a teatro, Haruka?- domandò quella divertita.

-Può darsi.- Infine Haruka salutò tutte con un: -Arrivederci.- e insieme si diressero verso la sua auto.

Le ragazze rimasero tutte senza parole: chi avrebbe mai detto che un ragazzo meraviglioso come Haruka-Kun potesse essere andato a prendere una persona solitaria come Michiru-Sama? Lei che non si era mai vista in giro con un ragazzo e che era tanto in confidenza con lui da uscire il giorno del Tanaba Matsuri. Così in confidenza da salutarsi reciprocamente senza onorifici.

Qualcuna non si risparmiò il commentino velenoso nemmeno in quell'occasione: -E te pareva se bellissima, bravissima in tutto quello che fa e ricchissima come è non avesse anche il fidanzato bellissimo!


Alle 11.00, mezz'ora prima della fine del ballo, Haruka invitò Michiru ad uscire. Michiru non fu particolarmente dispiaciuta dalla scelta, ma non capì come mai. Sembrava che stessero passando una bella serata: c'era l'orchestra, numerose esibizioni di ballo da parte di una compagnia professionista a cui ogni mezz'ora si alternavano pause da venti minuti in cui gli spettatori potevano recarsi al rinfresco tenuto lontano dal palco e dalle gradinate dei posti a sedere, o spostarsi sul palco e ballare a coppie. Haruka aveva invitato qualche volta Michiru a ballare insieme, ma lei aveva sempre declinato l'invito. Ciò nonostante la bionda non sembrava essere particolarmente delusa dalle sue risposte, facendosi volentieri intrattenere anche da quanto esposto sui banchetti. Un paio di volte Michiru fu riconosciuta da qualche altro ospite che volle scambiare due parole con lei (un ragazzo le chiese anche l'autografo) e mentre lei rispondeva alle loro domande, in un'occasione vide Haruka scambiare parola con due giovani ragazze poco più grandi di loro. Era sicura che l'avevano scambiata come sempre per un ragazzo e i sorrisi che il pilota si prodigava a regalare a ciascuna di loro le suscitò una notevole gelosia mai provata prima per lei. Forse perchè, pur sapendo che era molto popolare tra le ragazze, non l'aveva mai vista simpatizzare con le altre lanciando quei cenni d'intesa che stava mostrando quella sera. Per fortuna per la sua gelosia si trattò di un breve momento di distrazione perchè, appena si liberò dalla seconda coppia, Haruka si congedò con un: -E' stato un piacere conoscervi, ma la mia dama è tornata. Vi auguro buona serata.- Perciò, a parte quel breve momento, avevano passato entrambe una piacevole serata. Perchè quindi Haruka le aveva chiesto di uscire prima della fine della serata?

Haruka fuori dal teatro le chiese di seguirla. -Che hai Haruka? Non ti senti bene?- domandò la violinista mentre la seguiva. Haruka si fermò qualche metro più avanti. Il teatro, situato su un'alta collina, era poco distante da un largo spiazzo che si affacciava su uno spettacolare paesaggio collinare, illuminato dal chiarore della luna piena. 

-Guarda come è grande la luna stasera.Non è meravigliosa?- si decise a parlare Haruka una volta giunta vicino alla ringhiera dove appoggiò il suo blazer: l'Estate in Giappone era davvero torrida e ora che finalmente era fuori dal teatro poteva liberarsi di quell'indumento tanto elegante, quanto decisamente di troppo in quella stagione!

-Sì, è molto bella.- rispose Michiru sincera, ma al tempo stesso leggermente insicura a causa del comportamento della ragazza.

A quel punto Haruka si girò verso di lei e la prese per le braccia. Non poteva più resistere a vivere il suo amore dietro l'ombra dei timori di Michiru. Da quando Michiru le aveva parlato, anche se non del tutto apertamente e non del tutto lucidamente, nel box della scuderia per cui correva, aveva capito che la violinista voleva stare con lei quanto lo desiderava lei stessa. Doveva solo spronarla ad accettare i suoi sentimenti anche se lei era solo in apparenza un ragazzo.

Al contatto con le mani di Haruka, seppur reso indiretto dai suoi lunghi guanti, a Michiru iniziò a battere forte il cuore, come sempre ogni qualvolta avesse un contatto fisico con il pilota. Il motivo per cui aveva sempre rifiutato di ballare con lei quella sera: dopo l'ultima volta che si videro prima dello scontro con il nemico, aveva capito che le era impossibile resistere al suo fascino e alla forte attrazione fisica che sentiva per lei quando avevano contatti ravvicinati. La presa di Haruka quella sera era dolce e salda sulle sue braccia. Nonostante il senso di sicurezza che le trasmetteva, Michiru portò una mano al suo fianco, ma solo per impedirle di avvicinarsi ulteriormente e poi domandò: -Che fai, Haruka?

-Michiru, come avrai notato anche tu stasera, io conosco facilmente molte ragazze e non nego di aver qualche volta dato loro corda, ma nessuna di loro è come te...

-No, ti prego- provò a fermarla Michiru per paura di dover affrontare un discorso così spinoso come quello che la bionda stava per introdurre. Haruka stavolta però si era decisa a parlare e neanche un nuovo demone l'avrebbe fermata: fosse anche costato di dichiararsi tra un attacco e l'altro! -Michiru io so che sei la persona che avrei voluto al mio fianco.

-Siamo ancora giovani.- tentò di sminuire l'altra.

-Pensi che dica queste cose a tutte? Non è così, ammetto che non mi dispiace essere oggetto di interesse delle ragazze, ma non sono mai stata quel tipo di persona che si dichiara perdutamente innamorata ad ogni cotta che prende. Fino a qualche mese fa non sapevo neanche cosa fosse l'amore, non sapevo nemmeno quando mi sarei davvero innamorata per la prima volta e non avevo nemmeno mai perso tempo immaginando come avrebbe potuto essere la mia ragazza ideale. So che siamo giovani, ad essere sincera nemmeno io credevo che sarebbe successo a sedici anni, ma ti ho conosciuta abbastanza per dire che tu vai al di là di ogni mia aspettativa. Anche se per certi versi siamo molto diverse, noi condividiamo gli stessi interessi, gli stessi punti di vista e, cosa non da poco, lo stesso destino, per cui so che sei la persona giusta.

-Haruka, non dire parole troppo grandi per la nostra età.

-In base a che cosa puoi dire che non è amore quello che provo per te?- Haruka iniziò a parlare carica di enfasi: -Perchè credi che abbia accettato di diventare una guerriera come te? Perchè dall'oggi al domani ha iniziato a non interessarmi più di tre poveretti a cui dovrò strappare la vita per salvare il mondo? Io ho accettato solo perchè quando ho visto come ti aveva ridotto quel mostro ho iniziato a pensare a quante altre volte sei rimasta ferita così, o forse peggio, perchè non avevi una compagna che ti proteggeva le spalle e ho capito che non volevo mai più che tu rischiassi la tua vita e tuoi sogni per il mio egoismo. Non voglio mai più vederti ridotta in quello stato sapendo di non aver fatto nulla o non abbastanza per proteggerti. Io non voglio perderti mai più, Michiru. Costi anche di sacrificare i miei sogni, o i valori in cui ho sempre creduto, ma sono pronta ad accettare il peso della missione se tu sei con me. Voglio averti al mio fianco per sempre e non solo quando c'è un nemico nei paraggi.

Michiru rimase profondamente colpita. Era sempre stata convinta che fosse stato il vedere concretizzarsi il suo sogno che l'avesse spinta a cambiare idea, ma Haruka le stava spiegando che il vero motivo della sua decisione era un altro e guardandola in quegli occhi verdi come due smeraldi capì che non stava mentendo.

-Haruka, io... Non posso.- si decise poi a confessare quello che fino ad allora non aveva mai detto a nessuno ad alta voce. -La mia famiglia non lo accetterebbe mai... Loro sono vecchio stampo, hanno grandi aspettative su di me e io... non li voglio deludere.

-A costo di essere infelice tu?

-A costo di essere... Non lo so, Haruka!- ammise infine. -E' tutto così difficile e confuso per me. Tu non sai come sono fatti! Mi caccerebbero fuori casa e io non so se riuscirei ad accettare una cosa come questa.

-Se ti dovessero cacciare di casa è perchè non ti amano abbastanza!- esclamò la bionda, prima di riprendere con tono più pacato -Michiru tu sei una ragazza forte e coraggiosa che dà sempre il massimo di se' stessa in tutto quello che fa, ogni volta che compare un mostro sei disposta a mettere a repentaglio la tua stessa vita pur di salvare l'intero pianeta. Hai portato da sola questo fardello per un anno intero e adesso saremo in due a condividere la missione che ci è stata affidata dal destino e se nessuno sa quanto vivrà, per noi questa incertezza è ancora più profonda. In due saremo più forti, ma arriverà il momento in cui dovremo confrontarci con demoni o nemici ancora più forti di noi... Abbiamo già perso la nostra vita cercando di difendere gli altri pianeti del sistema solare, non ci tireremo indietro nemmeno stavolta, ma perchè negarci la possibilità di essere felici per quel poco o tanto tempo che ci resta da vivere?- Michiru la guardò facendosi rapire da quello sguardo sicuro che trasmettevano gli occhi di Haruka, ma non rispose. Aveva ragione: erano già state messe a dura prova dalla vita a causa di una sorte difficile, perchè dovevano autopunirsi anche da sole? -Ti interessa veramente la stima di persone che sono capaci di rinnegare l'orgoglio e l'amore per te solo perchè non ti sei innamorata di un ragazzo? Veramente sei disposta a fare una vita che non vorresti, a perdere chi ti ama davvero, solo per compiacere a delle persone alle quali non interessa che tu sia felice?

Oggi è la notte del Tanabata Matsuri, questa è la notte in cui gli infelici amanti si riuniscono favorendo tutti gli amori impossibili... Perchè non cerchiamo di rendere il nostro amore possibile?- chiese Haruka che spostò una mano ad accarezzare la spalla scoperta di Michiru che a quel contatto ebbe un brivido. Il suo corpo scopriva sempre sensazioni nuove quando riceveva i tocchi gentili di Haruka. Michiru la guardò con gli occhi lucidi per l'emozione mentre Haruka, senza staccare gli occhi da lei, constatò che Michiru aveva una pelle tanto liscia da rendere il contatto più che piacevole anche al contatto fisico oltre che a quello visivo.

-Haruka... Non possiamo essere solo compagne di battaglia?- Haruka aveva ragione su tutto, ma lei avrebbe voluto ancora un po' di tempo per capire cosa voleva davvero: rischiare di perdere la stima dei suoi genitori o provare a non essere più perfetta in tutto quello che faceva ed essere felice anche lei?

-Michiru io...- Haruka sollevò lo sguardo in cerca della via Lattea e quando la individuò continuando a guardare in alto pronunciò:- Guarda lassù Michiru- anche la pittrice alzò gli occhi al cielo, mentre l'altra proseguì: -Io non voglio più aspettare, i miei sentimenti sono diventanti troppo forti per attendere ancora. Voglio che in questa notte di Luglio tu capisca che io sono il tuo Hikoboshi. Non lasciare che i nostri sentimenti vengano messi a tacere da tuo padre, Orihime.- Abbassò lo sguardo su Michiru che fece lo stesso poco dopo.

Haruka la guardava in attesa di una risposta al suo discorso. Michiru esitò poichè non trovava più parole per girare attorno a quello che voleva dire senza dichiarare apertamente quei sentimenti che erano nati dal primo giorno in cui si videro, ma di cui si era resa consapevole solo da poco. -Haruka, io...- Si rese conto che come ormai non era più possibile temporeggiare, allo stesso modo non era più possibile girare attorno alla questione senza affrontarla direttamente -Io... Non dico di non provare alcun sentimento per te. Anzi, sto molto bene con te- Haruka sorrise a quelle parole che confermavano quanto le aveva detto un po' più apertamente dopo l'attacco a Kameda -ma non posso permettere che vadano oltre un determinato limite. Se sto facendo di tutto per rinnegarli anche se so che è difficile comandare al cuore, è perchè al di là dei miei genitori non possiamo vivere quello che proviamo. E' peccaminoso, siamo due donne. Noi, cioè, almeno io, dovrei stare con un uomo.

Haruka alzò gli occhi al cielo. Ancora la solita storia, ma stavolta non avrebbe permesso che quella cantilena trita e ritrita  decretasse la fine di una possibile relazione che per la prima volta voleva vivere a tutti i costi. Non avrebbe lasciato cadere la questione finchè non avesse fatto ogni tentativo. Senza perdere l'espressione e il tono sereno domandò dunque: -Che cos'è il peccato, Michiru?

-Infrangere le regole che ci sono state date da Dio.

Haruka scosse leggermente la testa sorridendo: -Sbagliato, possibile che anche tu sia così indottrinata da non provare a spiegare a parole tue di  cosa si tratta?- la riprese bonariamente. -Se rifletti bene il peccato consiste nel ferire o nell'umiliare gli altri o noi stessi con parole o atteggiamenti sbagliati, a volte compiuti in modo deliberatamente cinico o aggressivo. Non è forse logico?

-Perfettamente logico.- si trovò costretta ad ammettere la ragazza.

-Cosa c'è di sbagliato nell'amore Michiru? Non c'è un comandamento che dice “Non amare” e chi è che commette peccato tra me e tuoi genitori? Io che sono sicura che tu sia la ragazza per me e che sono disposta anche ad accettare un destino difficile pur di salvarti, o loro che pur di essere orgogliosi di un altro traguardo raggiunto sarebbero disposti a metterti davanti a un bivio difficile come quello di vivere lontano da casa loro con chi ami davvero o una vita infelice, sicuramente umiliante per te se ti costringe a fingere di essere quello che non sei? Non è da egoisti e anche cinico anteporre il proprio orgoglio sopra alla felicità di un'altra persona?- Lo sguardo di Michiru era perso nel suo. -Chi ha detto che il tuo Dio, o qualsiasi altro Dio sia contrario ai sentimenti che un essere umano prova nei confronti di un altro essere umano? Non è forse Dio ad averci creato, ad averci dato un cuore e la capacità di amare?- Michiru ancora non rispose a voce ma allentò notevolmente la forza nel braccio che aveva posto sul fianco di Haruka per tenerla lontana. Era stato uno dei pochi contatti che aveva preso lei di sua iniziativa ed era stato fatto solo per tenere le distanze, per cui Haruka si rallegrò nel sentire che quella mano non stava più facendo forza contro di lei: sentiva che le sue parole stavano finalmente per abbattere i muri che Michiru aveva innalzato a difesa del suo cuore. Spostò nuovamente la mano sul suo braccio e disse con voce bassa: - Non ti sto chiedendo di avventurarci insieme come coppia aperta nel mondo della lussuriosa e della trasgressione. Dio non è mai stato contrario a chi sa distinguere l'amore dal piacere e come un Padre amorevole se noi siamo felici, Lui è contento per noi. L'amore non ha sesso. Amami per sempre, Michiru.

Mentre Haruka incantenava lo sguardo della violinista al proprio, un vento fresco si elevò dalla collina circostante avvolgendo le due ragazze.

Quelle ultime due frasi, accompagnate dall'elemento naturale di Haruka, furono in grado di espugnare le mura del castello in cui Michiru si era barricata. Il suo destino, che fosse in una vita precedente, in quella attuale o in una futura, sarebbe sempre stato legato a quello di Haruka. E come quell'ultima aveva accettato il proprio destinto di diventare Sailor Uranus, così anche lei, Michiru Kaioh, accettò il proprio destino, indissolubilmente legato a quello della guerriera del vento. Fu così che Michiru guardò quella bocca perfetta che sembrava non chiedere altro che essere baciata e avvicinò il volto ad Haruka fino a toccarne le labbra con le proprie.

Fu un bacio dolce, ma Haruka non si sarebbe accontentata stavolta di un bacio come quello. Aveva soffocato troppo a lungo i propri desideri e ora si sentiva pronta per andare alla scoperta dei propri sensi, fu per quello che dischiuse la bocca quel tanto che bastasse per accarezzare le labbra di Michiru con la propria lingua, sentendo una scarica di adrenalina pervaderla a fior di pelle in tutto il corpo: le sue labbra erano molto più morbide di quanto immaginasse. Michiru tolse la mano dal suo fianco e per un attimo Haruka temette di aver osato troppo, ma presto sentì le braccia di Michiru circondarle il collo per stringerla a se' prima di aprire a sua volta la bocca e incontrare la sua lingua con la propria. La abbracciò mentre sperimentava quello che era il suo primo vero bacio. Un bacio bellissimo, alla faccia di chi diceva che il primo bacio non era niente di eccezionale! “Ma forse perchè nessuno ha mai baciato Michiru” pensò sorridendo.

Da parte propria per Michiru fu del tutto inaspettato l'intimo contatto che ebbe quando Haruka iniziò a passare la lingua sulle sua labbra. La Michiru di qualche giorno prima l'avrebbe spinta lontano da sè se avesse provato a fare le stesse cose, ma quella sera tutto era cambiato. In quella sera erano sparite le parole "giusto" e "sbagliato" e lei si stava finalmente lasciando andare a quei sentimenti fino ad allora repressi mandando all'aria tutte le reticenze che si era trascinata fino a quel momento. Erano ormai settimane che sognava segretamente a occhi aperti quel loro bacio e la lingua della ragazza che le inumidiva appena le labbra le fece capire che ora era lei a volere ancora di più. Michiru quindi l'attirò a se' incrociando le braccia attorno al suo collo. Haruka reagì abbracciandola e il contatto più stretto fra i loro corpi le portò alle narici il buon profumo maschile di Haruka, rendendola per lei ancora più irresistibile. Michiru aprì la bocca seguita quasi subito da Haruka che le permise così di andare a cercare la sua lingua con la propria. Quei baci le accorciarono il fiato e le accesero ulteriormente i sensi che adesso partivano anche dal basso ventre facendole scoprire ulteriori indescrivibili sensazioni mai provate prima. Il suo primo bacio non poteva essere migliore di quello e si rese conto di essere contenta di aver aspettato tanto perchè non poteva darlo a nessun'altra persona se non a Sailor Uranus.

La sua vita, per quanto costellata di successi, dal punto di vista affettivo era sempre stata così amara che ora che finalmente si sentiva felice avrebbe combattuto contro chiunque si fosse opposto all'unica persona che la faceva sentire amata e completa.

Fu un bacio molto lungo e intenso e quando si separarono si sorrisero leggermente imbarazzate. Haruka guardò in basso e poi ammise: -Scusa... è la prima volta che bacio così una ragazza.

Michiru rimase molto stupita. Era convinta che fosse una rubacuori e invece adesso scopriva che non solo non si era mai dichiarata a nessuna, ma anche che pure per lei quello era stato il primo bacio. Preferì non dire nulla, appoggiare la testa sulla sua spalla e portare un braccio a circondarle la vita mentre con l'altro iniziò ad accarezzarle la testa. Nel suo caso non c'era bisogno di specificare che valeva la stessa cosa anche per lei: la sua fama la precedeva, tutti sapevano che non aveva mai avuto un ragazzo prima di quel momento e Haruka sapeva benissimo di essere anche l'unica ragazza a cui avesse concesso di baciarla. Ora che si era liberata la coscienza dai sensi di colpa, si sentiva finalmente più sollevata. Aveva finalmente accettato la sua natura ed era contenta che Haruka fosse una donna e che avesse insistito tanto perchè ormai aveva capito che per quanto avrebbe lottato ancora, prima o poi, la sua omosessualità sarebbe venuta a galla e magari lei nel frattempo aveva perso la sua occasione per essere veramente felice. Voleva dire ad Haruka che sentiva di amarla, ma forse era troppo presto. La bionda gliel'aveva già indirettamente detto e ripetuto più volte nell'arco di quella serata, ma era anche vero che il pilota aveva preso coscienza dei suoi sentimenti prima di lei, per cui continuando a restare abbracciata ad Haruka e godendo del suo calore corporeo, le disse: -Sono molto contenta, Haruka.

Haruka appoggiò la testa alla sua e mentre le accarezzava quei capelli che le piacevano tanto rispose: -Anche se non do mai molto a vedere i miei sentimenti, io in questo momento mi sento euforica e vedrai farò di tutto per rendere felice anche te.- Si scostò leggermente e la guardò negli occhi. Quanto piacevano a Michiru quegli occhi color smeraldo dalle ciglia lunghe! Abbassò lo sguardo in cerca di un'altra cosa di Haruka che le era piaciuta fin dalla prima volta che ebbe modo di vedere: le sue mani. Intrecciò le sue dita a quella della bionda e avvicinandosi a lei le disse sorridendo: -Sono già felice.

Seguì un altro bacio a cui ne seguirono molti di più. Almeno quante le stelle nel cielo sopra di loro.

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*In Giappone, come avevo già spiegato in precedenza, le vacanze estive durano soltanto un mese, ma sinceramente non so se si svolgono in Luglio o in Agosto, ad ogni modo ai fini della storia era necessario farle iniziare dal primo Luglio. Per cui, se qualcuno di voi è più esperto di me in materia, sappia che la scelta del mese di Luglio come mese di vacanze, anche nel caso in cui non fosse corretta, non è casuale.

** Tanabata Matsuri: come molti di voi sapranno è una festa di origini cinesi che si festeggia anche in Giappone il 7 Luglio o il 7 Agosto (a seconda che si usi il calendario gregoriano o quello lunare del passato). Durante questa festività, molto sentita in Giappone, si festeggia il giorno in cui le stelle Vega e Altair si incrociano nella via Lattea. Secondo la leggenda la Dea Orihime (Vega) si innamorò del pastore Hikoboshi (Altair) con il quale si sposò di nascosto per non contravvenire le leggi che volevano che gli déi e gli uomini vivessero in cielo separati. Quando il padre di Orihime scoprì il matrimonio fra la figlia e l'uomo, per impedire ai due innamorati di vedersi, divise il cielo in cui vivevano gli déi da quella in cui vivevano gli uomini con un fiume celeste che è la Via Lattea. La disperazione della figlia a quella decisione del padre lo mosse a compassione e perciò permise alla ragazza e al suo innamorato di incontrarsi, ma soltanto una volta all'anno, ovvero il 7 Luglio.
Questa festività è sentita da tutti non solo dalle coppie innamorate. Rammento, per chi non avesse seguito la mia precedente fanfiction, che il famoso episodio in cui Haruka attira l'attenzione di tutte le Inner nel pescare due pesci rossi per Michiru rappresenta proprio la festa del Tanabata. Alcune caratteristiche della festività si possono infatti ritrovare anche in quell'episodio di cui sfortunatamente non ricordo il titolo.



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