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Autore: Sbruby    14/09/2009    1 recensioni
[Vincitrice del quarto posto nel contest "In the world of vampires" => Olè!!!]
{Anno Domini 1711} Victor Christian Lancaster, Conte dei Vampiri, è uno dei più temibili e famigerati mostri della deliziosa, quanto superstiziosa Londra di inizio diciottesimo secolo. Il ricco e bel vampiro crede di essere un imbattibile demone che addirittura il Diavolo ha preferito sputare fuori all'Inferno. In realtà, seppur perduto nel peccato, Victor si rivela indifeso di fronte alle armi del vero amore. Forse più umano che dannato. Diana, la splendida e dolce "vittima-cena" scelta dalla sua sensuale e pericolosa compagna Vanessa, non è, infatti, una ragazza come le altre.
Cosa accadrebbe se nelle pieghe irrazionali dell'esistenza si nascondessero quegli scorci di verità, invano cercati altrove?
" Come potrei fidarmi di voi?" Furono le sue parole, che giunsero come un colpo in mezzo agli occhi. Cieco, Diana mi rendeva cieco. Non si era voltata, evitava deliberatamente di incrociare il mio sguardo. Il suo sguardo di pavida sorgente era concentrato sulle chiome pasciute degli alberi.
" Fidatevi e basta. Ragione e sentimento sono più nemici di quanto lo siamo io e voi "
" Non illudetevi. Io sono il sole del mattino e voi la stella della mezzanotte. Quando potremmo mai incontrarci?"
Genere: Sovrannaturale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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no need to complicate







Tornare da Canterbury costituì per me il viaggio più angosciante che avessi mai compiuto.
Non attendevo altro se non giungere nuovamente nella mia residenza e contemporaneamente desideravo ardentemente altro tempo per schiarirmi le idee.
Non sapevo come avrei dovuto comportarmi nei confronti di Diana, eppure l'idea di non averla mi terrorizzava. Ero consapevole della possibilità di non trovarla ad aspettarmi.
Non avevo mai vissuto una situazione del genere, legato ad una donna che non si lasciava legare. Provava qualcosa per me, lo avevo intuito dal modo con cui il suo sguardo cristallino e limpido si era posato su di me, prima che di prenderla tra le braccia. Ma questo non sarebbe mai bastato.
Non avrebbe potuto accettarmi per ciò che ero. Probabilmente non avrebbe potuto amare un mostro come me, nè convivere con i vizi che portavo con me da secoli. Soltanto un altro essere come me lo avrebbe fatto.
Vanessa.
Non meritavo Diana, dovevo accontentarmi di un rapporto a metà, che si trascinava attraverso gli anni senza speranza e nella più deplorevole noia. Nonostante avessimo condiviso una notte indimenticabile ed un meraviglioso sogno, lei non mi apparteneva e mai sarei riuscito a conquistare il suo cuore completamente. In quel momento di febbricitante ansia mi sembrava impossibile.
Arrivai a Londra e , dopo aver sbrigato una commissione di scarsa importanza, raggiunsi velocemente la mia proprietà. Il tempo per riflettere era oramai scaduto, avrei appreso la verità ed avrei dovuto affrontarla, superarla.
Prima che potessi entrare nel palazzo, Vanessa mi venne incontro ed il suo atteggiamento lezioso non mi piacque per niente. Di tutti i vampiri inglesi io ero il meno paziente ed il più irascibile.
<< Dov'è la ragazza?!>> Chiesi, schivando le maliziose moine che lei intendeva destinarmi. Solamente la soffocante curiosità, che mi dominava, rendeva sopportabile il comportamento della vampira.
<< E' scappata...E' fuggita di nascosto attraverso un passaggio segreto.>> Replicò Vanessa, cercando i miei occhi e trovano esclusivamente il mio immediato sgomento.
Alla fine Diana aveva preso la sua decisione e sapevo che non sarebbe tornata indietro. Dovevo accettare la sua scelta, donarle la libertà che meritava, eppure...
<< Un passaggio segreto, eh?Un passaggio segreto non controllato da un cadetto?Come può essere accaduto?!>>
<< Victor, mi dispiace. Capisco il vostro legame con quell'umana, ma io non so altro.>>
<< Mentite >> Sibilai, comprendendo finalmente l'insolita baldanza di Vanessa. Impiegai un attimo per aggredirla, gettandola a terra grazie alla mia rabbiosa, irruenta forza.
<< V-Victor!>> Strillò spaventata la vampira, ma non si divincolò, non si mosse affatto. Boccheggiò come se avesse bisogno d'aria, muovendo silenziosamente le carnose labbra.
<< Ora, mi racconterete tutta la verità, Vanessa...>> Conclusi, togliendo il piede che aveva schiacciato il suo petto.
Poco dopo la vampira cominciò a descrivere quello che era realmente accaduto. La sua voce si perse facilmente nel silenzio della notte, un sussuro atono, trascinato dalla lieve brezza che spirava, mentre la mia preoccupazione aumentava ad un ritmo sempre più crescente...

Frustrazione ed incandescente gelosia mi impedivano di ragionare chiaramente, ma un pensiero continuava a sovrastare gli altri...
Eliminarla.
Eliminare dalla faccia della terra quella insipida umana.
Lei...che aveva osato sporcare il pavimento della mia casa con i suoi piedi da folletto, una insignificante e caduca creatura che aveva affondato le sue grinfie nel corpo voglioso del mio compagno. Non c'era da meravigliarsi se lui ne avesse approfittato.
Ah, si...Li avevo visti nel giardino scambiarsi tenere effusioni...
Ma questo gioco doveva essere immediatamente interrotto ed io avrei fatto qualsiasi cosa affinchè Diana si ricordasse il mio nome per molto, molto tempo..
Proprio per questo uscii in giardino, certa che l'avrei trovata lì, probabilmente intenta a fissare la luna, il cielo, le stelle. Quell'umana sembrava stupirsi di ogni cosa, un'intrepida fanciullina fin troppo ingenuotta per i miei gusti.
Ed eccola lì...proprio dove mi aspettavo di incontrarla. Una smilza figurina, priva di forme, appoggiata alle pietre consumate del vecchio pozzo. Il chiarore della luna riusciva ad illuminarle soltanto la lunga chioma dorata, il resto del corpo s'intravedeva a stento.
<< Voi! Voi non sapete le conseguenze di ciò che avete fatto...Dovreste vergognarvi!>> Sibilai tra i denti, avvicinandomi a lei. Ammantai furbamente il mio sguardo corvino di odio ancor più feroce.
<< Parlate con me, lady Vanessa? Se così è, non vedo il motivo per cui dovrei vergognarmi.>> Rispose la ragazza, voltandosi verso di me. Cercava di conservare un'apparente tranquillità, ma io scoprii facilmente sul suo viso una prevedibile incredulità ed una leggera confusione. Diana era innocua come un uccellino...
<< Voi avete turbato la pace in questa casa...Credo sia evidente.>> Riconobbi e la sicurezza nel mio tono di voce e la superbia della mia Famiglia traspariva da ogni mio gesto, da ogni parola che pronunciavo.
<< Ah...Debbo essere sincera, non avrei mai associato al vostro stile di vita la parola pace.>> Ribattè l'umana, ostentando un sorriso poco saggio. Quella sfrontata osava trarre diletto da ciò che dicevo!
<< Ridete dei vampiri? Proprio voi che ne amate uno. Proprio voi che avete decretato la morte di uno di essi!>> Ero stufa di giocare con il topo, ora bisognava intrappolarlo. Ed io conoscevo bene il modo con cui farlo.
<< Antoine?>> Gridai, senza distogliere lo sguardo dalla mortale. Non sarebbe fuggita, ne ero sicura, ma tenerla d'occhio era una precauzione alla quale non avrei rinunciato.
<< Dite a questa stupida ragazzina cosa è accaduto al Conte...>> Dissi, non appena sopraggiunse il giovane vampiro.
Antoine Bernard avrebbe ricevuto un buon guadagno, cinque fanciulle succulente ed avvenenti, in cambio della menzogna che stava per proferire.
<< Ebbene, milady, stavo accompagnano sir Lancaster al castello di Canterbury, quando le guardie della Corte Suprema ci hanno improvvisamente aggredito. Hanno...Hanno catturato il conte, accusandolo di aver infranto una delle più importanti leggi vampiresche.>>
<< Dille...quale...Antoine...>> Lo incalzai, godendomi ogni attimo di quella assurda quanto utile messinscenza.
<< Amare un'umana. Lasciare in vita una creatura mortale...e per di più un'umana pericolosa per la nostra comunità. Lo giustizieranno ben presto.>>
<< No!No!>> Strepitò Diana, spalancando gli occhi celesti per il terrore.
<< Si, invece. Per colpa della vostra spregevole infatuazione, lui pagherà...>> La contraddissi prontamente e la mia voce si agghindò di dolore.
<< Posso, posso impedirlo?>>
<< Oh...si, che potete impedirlo! Basterà che vi togliate la vita...>>
Diana non disse nulla, ma, poco dopo la consapevolezza sostituì l'angoscia.
<< Non mi guardate così! Siate ragionevole...Con la vostra morte, ovviamente non esisterete più voi. Non esisterà più la testimonianza della sua colpa. La condanna cadrà e sarà spento il grande rogo nel quale viene gettato ogni vampiro che infrange la legge.>>

<< Credetemi. Con la vostra morte, lui potrà salvarsi>>
Quando Diana voltò le spalle e corse via, un'espressione maligna e soddisfatta deformò le fattezze del mio volto.


To be continue...







Piccolo spazio per l'Autrice:

Oh, bene fratelli e....fratelle!xP So che leggere questa ff è una lenta agonia, ma non temete! Manca soltanto un capitolo all'epilogo.(che è carino, almeno quello *sospiro malinconico*) Spero, dunque, che non vi stiate tirando tutti i capelli per la noia..Capirò se non vorrete un più leggere una sola riga di questa storia. Chiedo umilmente venia.. Ringrazio tutti i lettori ed in special modo le fantastiche persone che hanno recensito _ alic3 , Isy _264, GreedFan e che sostengono questa ff strampalata. Un grazie dal cuore! Il mio timore era deludervi, ma una stellina mi ha detto che no, non l'ho fatto! Ippy Ippy urraaaa (oh la follia quanto esalta!) mmm...Isy, Vanessa ha creato un bel guaio tecnico, il ciappy stesso ha risposto alla tua domanda. Vi adoro, ragazze!!! **
Baci
Sbruby.


  
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