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Autore: perasperadastra    31/07/2023    2 recensioni
Al concludersi della travolgente avventura che li ha visti protagonisti, Wei Ying e Lan Zhan sono in cammino l'uno accanto all'altro, l'uno in sella al suo fedele ciuchino, l'altro che con ferma e rassicurante presenza ne tiene le redini.
Cosa accade nei giorni seguenti? Quali passi li condurranno verso la loro nuova vita insieme?
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“Sei davvero qui con me?”
Primo passo: prendere coscienza della realtà
 

Stavano viaggiando da un'intera giornata ormai e la stanchezza iniziava a farsi sentire. 

Lan WangJi non poté non notare l'enorme sbadiglio di Wei WuXian, che stava tirando le braccia in alto per sgranchirsi la schiena mentre lasciava penzolare le gambe ai lati della sella del suo svogliato asinello. Realizzò quanto stranamente fosse silenzioso da ore.
Piccolo Melo avanzava con passo sempre più lento e Lan WangJi prese coscienza di aver a sua volta bisogno di riposo. 

"Wei Ying” lo chiamò posando la mano sinistra sulla destra di Wei WuXian, tenendo il laccio con cui condurre l’animale ancora tra le dita “Sei stanco?” 

"Un po', Lan Zhan. Tu no? Credo che dovremmo fermarci, ci serve un bagno e qualche ora di sonno" rispose sporgendosi verso Lan WangJi, portando la mano a conca alla bocca per sussurrare quello che pareva essere un segreto o almeno qualcosa che dovesse restare tra loro "..è stato un pomeriggio pieno di emozioni, non trovi? E a dirla tutta anche piuttosto provante per il fisico!".
Al suo sguardo d'argento che gli faceva l'occhiolino, Lan WangJi sentì le orecchie andare a fuoco.  

Nonostante l'espressione stoica che non aveva lasciato il suo viso per un solo istante, Lan WangJi aveva compiuto ogni singolo passo di quel tragitto ripensando a quanto era accaduto quel giorno, ripercorrendo nella mente le emozionanti ore in cui Sizhui li aveva raggiunti accompagnato da Wen Ning e alle travolgenti emozioni che i suoi ricordi si erano trascinati dietro.  

Ancora sentiva le lacrime affiorare ripensando allo sguardo stupito, sorpreso e finalmente felice che aveva stravolto gli occhi belli di Wei Ying quando il figlio lo aveva riconosciuto, quando aveva stretto entrambi in un abbraccio commosso. Quando il sacrificio della sua vita aveva finalmente trovato senso. 

E Lan WangJi pensava all'audacia che ne era seguita. Al proseguimento del loro viaggio, a Wei Ying seduto a gambe incrociate in sella a Piccolo Melo, alle loro chiacchiere spensierate, alla sua mano che teneva le redini e alla voce di Wei Ying a tratti incrinata dalla commozione.
A quello che avvenne dopo, al contatto tanto bramato delle sue labbra con quelle di lui. Ai loro corpi che poi si adagiavano sull'erba, alle mani, che nervose scioglievano la sua fusciacca rossa e si facevano strada tra le sue vesti nere come la notte, come le sue pupille dilatate dal desiderio.  

Tutto era accaduto in una discesa spontanea e inarrestabile, quasi fosse l’ovvia conclusione di un tormentato cammino, di una favola a lieto fine, di un amore così giusto in un mondo così sbagliato. 

Sarebbero serviti giorni probabilmente, pensò in un lampo Lan WangJi, per elaborare quanto era accaduto. Wei Ying era lì. Era con lui, ricambiava il suo amore.  

Lo aveva baciato, si era lasciato andare nel suo abbraccio, gli aveva donato il suo corpo e la sua totale fiducia. Lo aveva guardato con gli occhi lucidi, il viso arrossato, le labbra dischiuse. Era vivo, respirava affannosamente sotto di lui, lo accoglieva e si faceva accogliere. 

Erano stati loro due, nudi su un prato. Le gambe annodate, le braccia avvinghiate, le bocche incollate a divorarsi a vicenda. 

Erano stati loro due soli. A fare l’amore come fossero nati l’uno per l’altro.
Lan WangJi faticava a credere che la pelle liscia di Wei Ying contro la sua e la sensazione travolgente di farci l’amore dopo l'attesa di una vita non fossero state solo un sogno, che il destino gli avesse fatto dono di un tale miracolo.
Le immagini e le sensazioni vorticavano ancora nella sua mente e nel suo cuore, come un susseguirsi continuo di ansimi e baci e carezze.
Era stato incredibile. Forse banalmente troppo bello, per essere vero. 

Ma la mano di Wei Ying era lì nella sua, le sue gambe gli ciondolavano accanto, il suo respiro caldo gli accarezzava il collo, la sua voce squillante e le sue parole spudorate lo stavano stuzzicando come Lan WangJi, in anni di tormento, aveva sognato e pregato disperatamente che facessero di nuovo. 

"Sei sempre sfacciato" fu tutto ciò che riuscì a dire, contraendo una valanga di emozioni in poche, semplici parole. 

"Io?! Lan Zhan, non ci provare sai? Sei tu che mostri lati di te sconosciuti a tutti …e decisamente piuttosto selvaggi, lasciatelo dire! È colpa tua se ho la schiena a pezzi e non riesco a camminare! E sul serio Lan Zhan, scordati di potermi fare tutto questo ogni giorno! Non devi prendermi alla lettera ogni volta che dico qualcosa, io… io non posso farcela! Questo povero corpo ne ha già passate troppe da quando mi ha rimesso al mondo, abbi misericordia!" 

Lan WangJi si ritrovò a sorridere. Era così confortante che qualunque travolgente esperienza o avventura condividessero, Wei Ying fosse sempre Wei Ying, rumoroso, chiacchierone, esagerato, inopportuno. Quella sua capacità di riportare ogni vissuto all’ironica concretezza della realtà era irresistibilmente rassicurante per il cuore ferito di Lan WangJi, che provò l'istinto irrefrenabile di tirarlo giù dalla sella, abbracciarlo e respirarne l’odore come fosse aria per i suoi polmoni, ma che tradusse poi questo suo bisogno in una più composta richiesta. 

"Possiamo fermarci se vuoi. Poco più avanti c'è un piccolo villaggio, troveremo sicuramente un luogo dove lavarci e riposare un po'." 

"Sarebbe meraviglioso! Ma non rompere nessuna vasca da bagno, Lan Zhan. Ti ricordo che sei incline a questo tipo di danno e che al momento siamo al verde!"
Wei WuXian rideva di nuovo, in quel suo modo rumoroso così unico che faceva sciogliere il cuore di Lan WangJi. 

"Non essere così esplicito" lo ammonì dolcemente quest’ultimo, le orecchie rosse, la voce bassa e lo sguardo vacillante. 

"E tu non esser….. ehi! Guarda quante luci, manca davvero poco, hai ragione! Ti prego Lan Zhan fermiamoci!' 

"Mh. Fermiamoci"  

Era impossibile per Lan WangJi non assecondare una sua richiesta. Da quando lo aveva ritrovato sentiva la sua vita in bilico tra l’euforia del poterlo avere di nuovo accanto e il terrore di poterlo perdere un’altra volta. Non conosceva linguaggi d’amore, Lan WangJi, non disponeva delle parole giuste. Ma aveva i gesti, le attenzioni, la sua ferrea presenza, la garanzia di esserci, questa volta, per proteggerlo e salvarlo ad ogni costo, per farlo stare bene e farlo sentire amato. 

Alla prospettiva di una vasca calda e di un letto comodo, Wei WuXian sorrise genuino. Lan WangJi gli accarezzò il dorso della mano con il pollice e guardò il piccolo borgo che si avvicinava passo dopo passo, le prime luci iniziavano a brillare fuori da case, locali e taverne, l’aria si stava rinfrescando, il cielo limpido prometteva una volta luccicante di stelle.  

In quell’istante perfetto Lan WangJi si accorse che mai nella vita era stato così felice. 

La sola locanda del villaggio era graziosa e accogliente. Era calata la sera e una lanterna accesa e dipinta aveva annunciato che alcuni posti fossero rimasti liberi, con grande sollievo di Wei WuXian già disperato all’idea che la sua prospettiva di una ristoratrice notte di sonno venisse disillusa. L’oste aveva accolto con stupore i due cultori, lasciando che il suo sguardo tradisse la sorpresa di vedere persone del loro calibro transitare per la minuscola Chuping, poche case dal tetto di legno e paglia in mezzo a risaie e distese di campi, ma nonostante la curiosità lo stuzzicasse non aveva mancato di raccogliere tutta la sua gentilezza ed ospitalità nel mostrare a Lan WangJi la sua stanza migliore.  

“Vi chiedo lo spazio più confortevole che avete” gli aveva domandato quest’ultimo “con la cortesia di preparare una cena discretamente abbondante. E … vi prego, portate dell’olio piccante e una giara di vino. Vi ringrazio.” L’oste aveva subito acconsentito con un cenno educato del capo.
“Un’ultima cosa, perdonate” aveva aggiunto quel candido e austero maestro, che a dire il vero gli lasciava addosso una certa soggezione “è possibile far preparare una vasca da bagno?” 

Così il buon uomo non aveva esitato a far rassettare la stanza più ampia al piano superiore, quella nell’angolo più tranquillo e discreto, a far riempire la vasca con acqua calda e sapone e a predisporre riso, stufato, zuppa di costine di maiale e condimento piccante, il tutto accompagnato da una giara del suo vino migliore. 

Quando Wei WuXian era rientrato, dopo aver condotto e legato Piccolo Melo nelle stalle, averlo pulito, spazzolato e fornito di frutta per un eventuale spuntino, i suoi occhi stanchi si erano illuminati alla promessa di ristoro che si apriva davanti a lui, nella splendida stanza in legno scuro e intagliato che gli era stata indicata come quella pronta per loro. 

Una tinozza colma di acqua profumata e fumante, un letto ampio e alla vista decisamente comodo e una tavolino apparecchiato di tutto punto, da cui si levava un profumo delizioso. 

“Che meraviglia! Lan Zhan! E’ già tutto pronto… ohhh per gli dei muoio dalla fame!” Non si trattenne, Wei WuXian, chiuse rapidamente la porta alle sue spalle e fece per fiondarsi sulla tavola imbandita. “C’è anche il vino… e l’olio piccante! Lan Zhan hai detto tu di preparare tutto questo? Sei il migliore, l’ho sempre pensato! Grazie grazie!” 

“Mh, non devi ringraziare. Lo sai. Ho fatto coprire le pietanze, fai prima il bagno” rispose Lan WangJi innamorandosi senza ritorno dell’adorabile broncio che aveva già stampato in faccia Wei Ying. 

“...ma così si raffredderà il cibo! mmmh. D’accordo, d’accordo, non guardarmi con quegli occhi severi Lan Zhan” gli ribatté fissandolo, argento nell’oro degli occhi dell’altro, e iniziando a slacciarsi la cintura senza distogliere lo sguardo “..un bagno veloce, vieni con me?” 

Cadde a terra la cintura, poi la veste più esterna. Lan WangJi guardava ipnotizzato le sue mani che si muovevano lente e vagava con lo sguardo e la mente vuota sul rosso della veste intima, sul contrasto della pelle chiara del collo di Wei Ying contro il tessuto scarlatto.  

Quando quest’ultimo si avvicinò a colmare la poca distanza che li separava, Lan WangJi sussultò specchiandosi nello sguardo di lui, sicuro, seducente, innocente e giocoso allo stesso tempo. Il viso sottile, le guance appena arrossate per la temperatura più alta della stanza rispetto all’esterno, le lunghe ciocche di capelli scuri che gli erano ricadute sul viso. E quella bocca, quel sorriso e quelle labbra appena umide che Lan WangJi sentiva il bisogno folle e immediato di baciare. 

Fu lui ad ancorarselo addosso per primo, a stringere con il braccio sinistro la sua vita snella, a slegare la veste rossa, il nastro rosso tra i suoi capelli e quello candido dalla sua stessa fronte. Fu sempre lui a raccogliere i capelli di Wei Ying nella mano libera, tirandoli di lato, avventandosi sul suo collo pallido, dove certamente sarebbero rimasti i segni della sua foga. Baciandolo dimenticandosi di respirare, abbandonando improvvisamente ogni freno. 

“Ehi ehi, Lan Zhan” Wei Ying lo fermò con dolcezza, percepiva in lui un desiderio ardente ma disperato “Piano… piano. Sono qui.” Le sue dita si muovevano leggere sulla guancia di Lan WangJi, sulle sue labbra arrossate. Una lacrima, una soltanto, vi stava scorrendo salata e, mentre Lan WangJi chiudeva gli occhi sotto il suo tocco, fu la bocca di Wei Ying ad asciugarla con un leggero, piccolo bacio.  

“Sei davvero qui con me?” gli sussurrò il candido cultore di rimando. 

Fu più dolce della loro prima volta, meno irruento. Fu un amore più lento, delicato. Furono le dita di entrambi che scostavano le vesti, furono carezze, sguardi che si specchiavano l’uno nell’altro. 

Fu Lan WangJi che sollevava Wei WuXian tenendolo per la vita, furono le braccia e le gambe di Wei WuXian che si stringevano attorno al collo e alla vita di Lan WangJi.
Fu Lan Zhan che entrò nella vasca calda tenendo Wei Ying in braccio, fu Wei Ying che calò lento su Lan Zhan, accogliendolo dentro di sé, lasciando che l’iniziale smorfia di dolore lasciasse spazio a quella più distesa del piacere. 

Furono le mani di Wei Ying tra i capelli sciolti di Lan Zhan, le sue dita agili che lo spettinavano e scomponevano il suo ordine perfetto, furono anche le mani di Lan Zhan che vagano sulle cosce e sulle natiche sode di Wei Ying, mentre quest’ultimo si alzava e abbassava su di lui inseguendo un piacere che non tardò ad arrivare.  

Fu la voce bassa di Wei Ying che sussurrava il nome di Lan Zhan, fu il viso contratto di quest’ultimo che gemeva a denti stretti tenendo l’altro in un abbraccio d’acciaio, la mano destra tra il collo e la nuca di Wei Ying, la sinistra tra la sua schiena e i suoi glutei, come avesse terrore di vederlo fuggire da un momento all’altro. 

Fu la testa di Wei Ying che si abbandonava all’indietro, fu Lan Zhan che gli venne dentro con una spinta avida, un gemito sordo soffocato dalla spalla di Wei Ying contro cui aveva schiacciato il viso. 

Fu soprattutto il loro rimanere avvolti nel rispettivo abbraccio finché l’acqua non iniziò a raffreddarsi, finché non furono sicuri di potersi distaccare l’uno dall’altro senza timore di perdersi di nuovo. Finché ripresero a respirare. Finché non ebbero più paura.
Finché fu chiaro ad entrambi che sì, era tutto vero. E quella notte avrebbero potuto finalmente dormire un sonno senza sogni né incubi. 

   
 
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