− Non dirmi che ti sei affezionato al ragazzo… − mormora Albus.
Nessuna parola risuona sulle labbra di Severus. Da tanto, troppo tempo è al servizio dell’anziano e potente preside di Hogwarts.
E lui non ha compreso le ragioni delle sue scelte.
Con un gesto fluido, come un direttore d’orchestra, solleva la bacchetta e la agita.
− Expecto Patronus! – scandisce.
La cerva d’argento, fulminea, appare e la stanza brilla d’una viva luce bianca.
Di scatto, Albus gira la testa e i suoi occhi azzurri si fissano sul viso di Severus.
− Lily… − biascica, esterefatto.
L’insegnante tace. La costernazione di Albus è quasi comica.
Ma la sua mente, prigioniera dei ricordi e del dolore, non riesce a cogliere l’ironia di tale situazione.
Per alcuni istanti, i suoi occhi fissano un punto indefinito. Il gelo del corpo di Lily giunge alle sue dita.
− Dopo tutto questo tempo… − prosegue Albus, sempre più meravigliato.
Severus si scuote dai suoi ricordi e le sue iridi d’ossidiana si riflettono nello sguardo del preside, umido di lacrime.
− Sempre. – scandisce, risoluto. In un tempo remoto, lei gli ha offerto il calore di un’amicizia sincera.
E lui, accecato da un orgoglio distorto, non ha saputo proteggere quel dono prezioso.
E ora può solo onorare, col suo sangue, quello che ha perduto.
Nessuna parola risuona sulle labbra di Severus. Da tanto, troppo tempo è al servizio dell’anziano e potente preside di Hogwarts.
E lui non ha compreso le ragioni delle sue scelte.
Con un gesto fluido, come un direttore d’orchestra, solleva la bacchetta e la agita.
− Expecto Patronus! – scandisce.
La cerva d’argento, fulminea, appare e la stanza brilla d’una viva luce bianca.
Di scatto, Albus gira la testa e i suoi occhi azzurri si fissano sul viso di Severus.
− Lily… − biascica, esterefatto.
L’insegnante tace. La costernazione di Albus è quasi comica.
Ma la sua mente, prigioniera dei ricordi e del dolore, non riesce a cogliere l’ironia di tale situazione.
Per alcuni istanti, i suoi occhi fissano un punto indefinito. Il gelo del corpo di Lily giunge alle sue dita.
− Dopo tutto questo tempo… − prosegue Albus, sempre più meravigliato.
Severus si scuote dai suoi ricordi e le sue iridi d’ossidiana si riflettono nello sguardo del preside, umido di lacrime.
− Sempre. – scandisce, risoluto. In un tempo remoto, lei gli ha offerto il calore di un’amicizia sincera.
E lui, accecato da un orgoglio distorto, non ha saputo proteggere quel dono prezioso.
E ora può solo onorare, col suo sangue, quello che ha perduto.