Nessun giornalista poteva prevedere ciò che sarebbe accaduto quel giorno, nemmeno Geronimo stesso.

Da quando Kornelius, il suo vecchio compagno di scuola, era tornato a far parte della sua vita, tutto era cambiato. Non erano solo gli articoli dell’Eco del Roditore ad essere migliori, sollecitati dall’aiuto del collega più avanti diventato qualcosa di più, il gentiltopo si sentiva come se fosse tornato indietro nel tempo. Era sicuro di poter fare tutto con lui. Ciò non era passato inosservato da Tea, Trappola e Benjamin. E Sally non poteva che esserne più invidiosa, ma non ne comprendeva il motivo.

Quel giorno sarebbe stato diverso. Non c’erano scoop interessanti, il malloppo di lavoro era improvvisamente alleggerito da una Tea che si era inaspettatamente offerta di aiutare il fratello. Geronimo si ritrovò cacciato dal suo stesso ufficio, con Tea che, sbrigativa, esclamava «Esci fuori, non puoi stare tutto il giorno con il muso davanti allo schermo! Vai da Kornelius!». Non poteva che darle ragione, aveva decisamente bisogno di un po’ di riposo, ma non capiva per quale motivo insistesse così tanto. Vide passare Trappola nel corridoio, per dirigersi anche lui all’ufficio, mentre invece Benjamin si offrì di accompagnarlo e non poté non accettare.

Geronimo uscì dall’edificio con suo nipote, non avendo una meta precisa seguì il ragazzino che sembrava lo stesse portando da qualche parte. Solo dopo poco, appena entrambi notarono Kornelius nei paraggi, Benjamin si grattò pensierosamente il mento.

«Quasi dimenticavo… ho promesso a Pandora di aiutarla con una cosa importante. Ci vediamo dopo, zio G!» evasivo, Benjamin si diresse dalla parte opposta. 

«A dopo…?» Geronimo non fece in tempo a far recepire il saluto, e si voltò verso Kornelius appena lo vide avvicinarsi. Il topo più alto sembrava comportarsi in maniera diversa dal solito, i due si strinsero comunque le mani con affetto per salutarsi. Si erano visti solo di mattina presto, Kornelius si era giustificato dicendo che aveva una commissione importante da sbrigare. Era pomeriggio, ed erano felici di rivedersi dopo metà giornata trascorsa separati.

«Geronimo, c’è qualcosa che vorrei mostrarti» cominciò l’agente, «Potresti seguirmi?»

«Non vedo perché no»

Tenendo per mano il suo amante, Kornelius lo guidò verso la destinazione. Era il solito parco, ma quella tensione rendeva l’incontro differente, non appena si fermarono davanti alla fontana Geronimo vide l’espressione apparentemente tranquilla dell’agente in volto. Finché non fece il suo solito sorriso, e si abbassò in ginocchio per allungare le braccia con una scatoletta aperta, con all’interno un anello argentato. Non era solo la sua lucentezza a far spalancare gli occhi di Geronimo, ma anche la realizzazione che quella era effettivamente una proposta.

«Vuoi sposarmi?» domandò infine Kornelius.

Geronimo dovette riprendere il fiato per qualche secondo. Successivamente sorrise con evidente entusiasmo, le lacrime trattenute dall’emozione.

«Sì!»