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Autore: Madame Grandier    09/08/2023    3 recensioni
Una storia d'amore. Di conquista . Di una figlia che vuole conoscere suo padre.
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harlock, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Arcadia ha imparato in fretta a nascondere le proprie emozioni agli altri. Le ha sempre tenute per se stessa, a volte annegandoci dentro per poi riemergere sempre da sola, senza chiedere aiuto a nessuno. (È un dettaglio che sua madre riconosce in lei come prerogativa dei modi di fare del genitore.)
 
Ha anche imparato a nascondere  quella rabbia scaturita dalla fuga di sua madre, incinta di Harlock, tracciandole un'infanzia e un'adolescenza con il costante sottofondo della nostalgia e della mancanza.
 
Adesso, si sente incapace di opprimerle e tutte quelle emozioni stanno zampillando da ogni suo poro, facendole tremare le gambe e piangere con gli interessi, di intensa emozione. La distanza fisica da suo padre adesso è colmata ma non sa assolutamente cosa dire o fare, annullando quello che ha spesso immaginato in un momento simile e comincia a farfugliare  per mettere insieme qualche parola coerente, per giustificare la sua presenza lì, ma ripete la stessa cosa che ha detto al dottore Zero: non ricorda nulla. Si rende conto che Harlock potrebbe avere dei sospetti, potrebbe pensare che è una nemica…e continua a piangere e singhiozzare.
 
 
《 Non credevo di fare questo brutto effetto. Non devi avere paura, sei al sicuro qui con noi.》
 
 
Harlock la interrompe; tenta un sorriso cordiale, provando un’inedita sensazione di disagio di fronte a quella reazione di cui non conosce la vera natura, e rimane turbato nel notare un qualcosa di familiare in quest’ adolescente. È qualcosa che gli scalda il petto, ma che non sa inquadrare bene per il momento, poi, all’improvviso comprende: riconosce nella giovane  passeggera lo stesso sguardo affettuoso che Mayu gli rivolgeva da bambina, essendo un’orfana che vedeva nel suo tutore l’unico punto di riferimento affettivo .
 
Forse è questo pensiero che spinge  Harlock a compiere un gesto che lascia tutti  a bocca aperta, perfino  egli stesso, ripensandoci in un secondo momento : allunga una mano guantata di cuoio e con un polpastrello asciuga le lacrime della ragazza, trasportato da un moto di  tenerezza, dedicandole uno sguardo di, comprensione.
 
 
《 Sta tranquilla, ti prometto che troveremo il modo di aiutarti.》
 
 
Arcadia assapora quel gesto osservando suo padre, e Harlock non può immaginare cosa celano quegli occhi scuri e… adoranti? 
 
 
《 Mi ricordi due persone che ho amato moltissimo: una è mia madre a cui somigli in modo incredibile. E  l’altra è la mia Mayu, quando era molto piccola. 》
 
Anche in quel groviglio di emozioni, Arcadia sente una nota di affetto e nostalgia nel tono di Harlock, mentre pronuncia il nome della donna che l’ha reso padre a sua insaputa.
 
 Quando il capitano termina il gesto di asciugarle le lacrime, compiendo una lieve carezza , Arcadia istintivamente si butta  tra le sue braccia, senza preoccuparsi troppo che quello slancio possa apparire fuori luogo.
 
Era qualcosa che aveva desiderato per lunghissimi anni e quasi sentiva quel gesto come un obbligo verso se stessa.
 
Suo padre, del tutto ignaro, l’asseconda come si fa con una bimba spaventata; la stringe e le accarezza i lunghi capelli corvini cercando di trasmetterle quiete.
 
Met sente dentro di sé le forti vibrazioni della ragazza e si ritrova anch’essa pervasa da un’emozione a cui non sa dare una collocazione specifica.
 
 Anzi, una certezza ce l’ha : questa ragazza, ha qualcosa a che vedere con Harlock.
 
Qualcosa di molto profondo.
 
 *********
 
È notte fonda e Arcadia nel letto occupato da sua madre da ragazzina, pensa a quanto quest’ultima possa essere  preoccupata della sua fuga. Sta cominciando sentire un lieve rimorso, subito rimpiazzato dalla felicità di aver realizzato il suo sogno.
 
Harlock ha riconosciuto in lei tratti  della propria madre…questo le suscita una strana soddisfazione, un maggiore senso di appartenenza alle origini paterne, anche se le sarebbe piaciuto di più somigliare a lui, a suo padre.
 
 Ha potuto constatare che tutto quello che  ha sentito sul pirata da Mayu  è tutto vero, e non enfatizzato dai sentimenti che da sempre la donna nutre per lui.  Harlock ha un fascino incredibile; emana da lui un magnetismo tale che le sembra naturale che la mazoniana Namino Shizuka , della quale sua madre le ha narrato, ha in passato tradito la sua regina e la sua gente per amore di Harlock.
 
E il pensiero inevitabilmente corre a kaya…(*)e il cuore le si stringe pensando che adesso di lei non esiste che il ricordo. È grazie a lei se ha potuto incontrare suo padre… e si chiede se Harlock sapesse del loro legame e del sacrificio di Kaya, l’avrebbe odiata per averle portato via la donna che ama per un capriccio? 
 
Arcadia scuote la testa nella penombra della cabina ,illuminata da un lume sul comodino accanto al letto. Non si è trattato di un capriccio, ne di un atto egoistico: lei ama suo padre e il desiderio di poterlo vedere e fargli sapere della sua esistenza, è valso su tutto…ma lui…lui la penserebbe nello stesso modo? Avrebbe preferito avere Kaya nella sua vita, invece di una mocciosa di cui non ha mai sentito parlare?  E i figli che la giovane donna avrebbe potuto dargli sarebbero stati più “ importanti”  di  lei, la figlia che ha avuto da Mayu?
 
Ancora una volta si trova a faccia a faccia con quel dannato senso di convinzione di non valere poi così tanto da permettersi di irrompere nella vita di Harlock in quel modo. Se si fosse arrabbiato con lei? Le viene di nuovo  il magone, quando sente degli ormai familiari ronzii di interferenze elettromagnetiche, provenienti da qualche dispositivo nella cabina.
 
 
《 Nonno! Dovresti trovare un altro metodo per comunicare, mi farai morire prima o poi.》
 
 
Sbotta, ma in cuor suo è felice della sua “presenza” a darle sollievo.
 
 
《 Ti sento agitata bambina. Non sei felice di aver realizzato il tuo sogno?》
 
 
Le chiede  quella che riconosce essere la voce di Tochiro.
 
 
《 Si che lo sono! Harlock,》e qui ha un attimo di indecisione e sorride con tale candore da portarle sul viso quei residui di infanzia che la fanno sembrare più una bimba,  che un’adolescente di diciassette anni. 《 mio padre,》 riprende, 《 è più bello e imponente da vicino di come credevo. 》
 
《 E non sei felice di conoscere anche me, tuo nonno?》
 
 
La ragazza arrossisce leggermente imbarazzata e la voce di Tochiro sembra ridere tra le interferenze.
 
 
《 Non sei serena nonostante tutto. Sei preoccupata…non devi avere timore di nulla, vieni da me.》
 
 
Tochiro le da indicazioni su come arrivare alla sala computer, dove la sua coscienza risiede. 
 
Tutto all’interno sembra prendere vita e dopo che i LED del computer si sono accesi, Tochiro proietta  la propria figura in un ologramma tridimensionale, davanti alla sua  nipotina. 
 
Arcadia fa così  il secondo incontro importante  di quel giorno, anche se ha avuto modo di interagire con la voce del nonno, adesso può vederlo in una sorta di “fantasma”
 
Lo scienziato ha un sorriso  aperto e gentile, così come l’espressione degli occhi tondi e scuri. La ragazza nota che la sagoma  è molto più bassa di lei, ma questo dettaglio lo sapeva dai racconti di Mayu.
 
La proiezione dello scienziato allarga le braccia.
 
 
《 Non posso abbracciarti, non come vorrei e come ne avresti bisogno in questo momento.》
 
 L’ ologramma le sfiora le braccia, Ma Arcadia non può sentire nessun reale contatto.
 
《 Chiudi  gli occhi bambina mia…》
 
 Obbedisce e si sente sfiorare come se uno spiffero di vento le stesse accarezzando le guance.
 
 
《 Questo  è il bacio di benvenuto di tuo nonno. Benvenuta a casa Arcadia.
 
 
Ed è qui che Tadashi trova la nuova passeggera, addormentata a ridosso dell’enorme computer. 
 
È stupido da ciò che gli si manifesta davanti agli occhi; si chiede come è riuscita la ragazzina ad entrare lì senza alcun tipo di problema, come se qualcuno all’interno le avesse dato l’accesso? Possibile che da nessun monitor risultasse la sua permanenza in quel luogo protetto? 
 
Tadashi si appresta a svegliarla e sta per farlo in modo brusco, preso dal sospetto sulle intenzioni di quella che sembra una ragazzina innocua, e che invece potrebbe essere una nemica.
 
Invece si sofferma a guardarla e per un istante rimane soggiogare da quell’aria angelica e delicata. Per una manciata di secondi indugia senza riuscire a prendere una decisione sul da farsi. Alla fine sta per allungare una mano per destarla ma percepisce una scarica elettrica che dalla mano si espande fino alla spalla. Sembra che un’entità invisibile gli abbia impedito di toccarla e così decide di lasciare la ragazza dove  si trova e di avvisare immediatamente Il capitano Harlock.
 
 
(*) Kaya è la protagonista della fan fiction "Cronaline" di Alex, a cui si aggancia questa storia.
   
 
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