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Autore: Spensieratezza    16/08/2023    1 recensioni
L'incantesimo creato da Ruben, ha riportato Sam e Dean nel passato, in un'altra epoca, a quando erano figli degli Dei, non si conoscevano e non erano fratelli. Di nuovo senza memoria, Dean, Sam e i loro amici, ripercorreranno di nuovo tutto da capo.
-Sequel della fanfiction The love of the Gods
Crossover con Harry Potter e Sailor Moon :)
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sam, Dean e gli Dei '
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Gli voleva bene.
Si era affezionato a lui, come era successo a Dean.
Castiel era il ragazzino buono, dolce, gentile, sincero, ingenuo e straordinariamente buono.
Si era ritrovato spesso ad andare al parco con lui, a dare da mangiare agli uccellini.
Un giorno addirittura Castiel si era messo ad appendere un cartello con su scritto:
“NON DATE DA MANGIARE IL PANE ALLE ANATRE. LE UCCIDETE!”
Sam si era preoccupato che venisse punito, ma Dean gli prese la carta e affissò altri cartelloni come quello.
Castiel lo aveva guardato pieno di gratitudine.
Poi si erano buttati tutti nel fiume a fare il bagno, insieme ad anatre e cigni.
Erano sopraggiunti i carabinieri e si erano dovuti allontanare al largo, a nuoto.
Che ridere quel giorno!
Ma adesso quei ricordi facevano male.
Perché era di Castiel quel punto interrogativo sulla testa che volava su di lui mentre il ragazzo nuotava con foga senza voltarsi indietro.
Incurante di Sam che nuotava dietro di lui e lo chiamava con quanto fiato aveva in gola.
Come aveva potuto tradirlo così? Era LUI l’invisibile??
Riconosceva il luogo. Era lo stesso lago di quel giorno fa.
Mille ricordi come lampi che attraversavano il suo cervello.
Ma niente cigni e anatre stavolta.
Su di loro un sole accecante come d’Estate, lo schermava parzialmente.
Castiel, perché ci hai fatto questo? Perché ce l’hai nascosto?
 
 
 
 
*
“RUBEEEEEEEEEN!! RUBEEEEEEEEEEN!”
Dean continuava a sgolarsi e a gridare.
Era stato separato da Sam così brutalmente che voleva solo gridare il suo nome fino a svenire, ma sapeva che non sarebbe servito a nulla.
Se li avevano separati è perché avevano una missione.
E lui forse aveva appena trovato l’Invisibile.
Un ENORME punto interrogativo volava sulla testa di Ruben che scalava quella lunga distesa di rocce in quella maledetta isola infuocata, come se fosse uno stramaledetto scalatore professionista.
“Ruben, figlio di puttana. FERMATI!”
Ma non lo avrebbe fatto. Dean sapeva che lui non lo avrebbe mai fatto.
Doveva andarlo a prendere lui.
 
 
 
 
*
Castiel era nello studio dello psicanalista.
Lo stesso psicanalista dove andava la loro amica Marika e dove Castiel giurava di non esserci MAI ANDATO.
Lo stesso che si era scoperto essere SIRIUS BLACK.
Lo stesso che non aveva mai avuto figli.
 
 
Si sedette sulla panchina, mirando il lago di un azzurro stupefacente e pensando che le persone amputavano quel colore ai suoi occhi.
Quel giorno quell’azzurro gli faceva bruciare quasi gli occhi.
Pensò a Ruben e desiderò ammazzarlo con le sue mani.

Io ti amavo, stupido bastardo!

Come aveva potuto tradirlo così? Fargli una cosa del genere?
Voleva tornare indietro, restare un bimbetto, il fratellino della ragazza bionda che andava a scuola, voleva dimenticare i segreti magici che aveva scoperto e ritrovare l’ingenuità e l’innocenza che gli era stata strappata via.
Tornare a essere una comparsa, se ciò significava riavvolgere indietro il tempo e riavere sua sorella con sé!
Non sapeva neanche se fosse ancora viva o morta!
 
Ma non poteva farlo. Una voce dentro di sé, gli diceva che era il suo destino.

Ma quale voce? Quale destino? A cosa era destinato lui?
Non era importante per nessuno, nemmeno per suo padre.
Aveva preferito sempre Marika a lui, infatti lei andava a trovarlo nell’appartamento magico e lui NO.
Non aveva mai voluto sapere niente di lui.
 

D’improvviso si alzò.
Il lago era sempre blu, ma su un piano diverso d’esistenza, bruciava sotto i suoi occhi.
Gli sembrava quasi di vederlo bruciare!

Era questa forse la dimensione astrale di cui parlava sempre Marika? La capacità di vedere oltre l’invisibile?
E d’un tratto capì.
Lui non era ammesso nell’appartamento magico, perché non sapeva vedere l’invisibile, o forse non aveva mai voluto vederlo. Aveva voluto restarne fuori, pensando di non essere parte di quel mondo, non aveva desiderato neanche capirlo, vivendolo come un qualcosa che non lo riguardasse. Il suo ego lo aveva reso cieco, indegno. Al cospetto di un luogo così magico, intenso, era risultato indegno.

Ma adesso non era più un bimbo sperduto che faceva i capricci perché non era stato ammesso al ballo della scuola, alla festa più popolare della città.
Adesso aveva un MOTIVO per volere risultare degno, meglio, per pretendere che quel luogo gli aprisse le porte.

Non era per sentirsi importante, ma per salvare la vita di una delle persone più importanti della sua vita.
Non voleva più respingere l’ignoto, ma abbracciarlo.
Non voleva più chiudere gli occhi, ma aprirli.
Voleva trovare le risposte, non voleva più averne paura.
Non era più un bambino sperduto.
Era cresciuto.
 
Castiel era riuscito infine a vedere l’appartamento famoso e poi a otrepassarlo.
Era stranissimo come a volte accadono le cose. Fino a che ti sforzi di forzare l’invisibile, con rabbia, non ci riesci.
Poi quando finalmente lasci andare la rabbia e il rancore, riesci infine a superare la barriera.

Grazie alla comprensione. Grazie all’amore.
Non la rabbia, ma l’amore, apre le porte!
Una luce azzurra e gialla, inondarono Castiel, facendogli sentire un’ondata di calore, quando la attraversò.
Il mondo invisibile era MERAVIGLIOSO.
Lo amava.
E finalmente avrebbe visto suo padre.
 
Quando arrivò da lui, Robert sembrò sorpreso, inizialmente.
Boccheggiò.
“Figliolo….”

Castiel voleva insultarlo, dirgliene di ogni, chiedergli tipo “Mi hai riconosciuto allora.” Ma sentirsi chiamare “figliolo.” Lo fece crollare.
Gli arrivarono le lacrime agli occhi e non riuscì a dire una parola.
Fece solo un passo e l’uomo si fiondò da lui, ad abbracciarlo.
Castiel gliene fu grato perché non aveva idea se sarebbe uscito a muoversi.
Non potè fare altro che singhiozzare sulla sua spalla come un bambino.

“Figliolo..sono così contento che ce l’hai fatta anche tu, infine.”
“Credevo..che tu..non mi volessi..”
Robert lo guardò scandalizzato.
“Come potrei non volerti! Sei mio figlio.” Lo spinse sulla sedia davanti alla scrivania. “Non riesco ancora a credere di averti qui davanti.”
Castiel tirò su con il naso.

“L’ho pensato perché…hai sempre preferito parlare con mia sorella, con Marika, piuttosto che con me.”
“Oh, Castiel…” disse Robert con tono bonario. “Non ho preferito Marika a te, io voglio bene a entrambi i miei figli, ma Marika aveva il DONO di entrare…per tutto questo tempo, ti ho potuto vedere solo attraverso i suoi ricordi e ho dovuto farmelo bastare. Per quel poco che ho visto di te..mi hai reso davvero orgoglioso.”

“S-sì, ma…potevi fare qualcosa, chiedere di me..farmi venire qui.”
“No, non potevo. OVVIAMENTE chiedevo di te, ma tua sorella e io, non volevamo farti soffrire, dandoti delle speranze che ti avrebbero illuso, ovviamente volevo vederti ma tu non eri in grado di vedere l’appartamento, così come Dean e Sam all’inizio, non eri PRONTO, dovevi essere tu a volere venire qui altrimenti non saresti mai riuscito a passare quella barriera.”

Castiel annuì anche se non era ancora molto convinto.
“Ora vedo però che ci sei riuscito, infine.”
Castiel annuì e d’un tratto tutto quello che successe precipitò su di lui, proprio come una cascata.
“Figliolo..me lo sono sentito dal momento che ti ho visto comparire..dopo tutto questo silenzio..è successo qualcosa, vero?”

“Io..sì! Marika…” cominciò a singhiozzare. Robert restò imperturbabile.
“Tesoro, cosa è successo a tua sorella?”
“È stata rapita.” Pianse ancora più forte.
Robert si alzò lentamente dalla sedia, andò da suo figlio e lo abbracciò forte.

Si strinsero forte per un minuto, poi Robert guardò il figlio negli occhi.
“Da chi, figliolo?”
“I-io..ti prego, non odiarmi!”
Robert lo guardò stranito.
“Lo sai che non potrei mai..dimmi cosa è successo.”

“Marika è stata rapita da un ragazzo che..io credevo fosse un amico! Un amico a cui tenevo molto! L’ha rapita! Era nel nostro gruppo e io..non ho mai sospettato di niente! È stata colpa mia!!” continuò a singhiozzare e il padre gli mise la testa sulla sua spalla.
“No che non è colpa tua. Accade molto di rado che riusciamo a comprendere cosa nasconde il cuore delle persone.”

Si vedeva che il padre soffriva molto ma si tratteneva, per consolare il figlio. Prima che potesse aggiungere altro, Castiel parlò ancora.
“Anche Sam, è stato rapito. E Dean sta uscendo pazzo, come me.”
“COSA?? ANCHE SAM?”
Castiel annuì ancora.

“È stato preso da un tizio vestito da cavaliere di un romanzo. Marika invece, prima è sprofondata in un sonno irreale come la bella addormentata, sembrava morta…poi è sparito anche il suo corpo.”
Sembrava che tutta la calma mostrata da Robert finora, fosse messa a dura prova.
Si alzò e camminò in tondo.

“Raccontami tutto dall’inizio, non tralasciare niente.”
 
 
Castiel gli raccontò tutto dall’inizio. Di come si era scoperto che Sam e Dean fossero figli di due Dei , di come ben tre insegnanti della loro scuola si fossero rivelati tali e di come fossero tutti coinvolti in qualche modo, ma di come ancora facevano fatica a capire chi erano in quest’altra vita e in quest’altro mondo. Castiel raccontò della sua infatuazione per questo Ruben, della profonda amicizia con Sam. di come si era scoperto che lui era una sorta di chiave e come la sua nascita fosse avvolta nel mistero, di come avessero trovato Marika e fossero impazziti all’idea che ci fosse una talpa insospettabile nel loro gruppo, del rapimento di Sam, della paura che c’entrasse anche Ruben in questa storia, di come lui si sentisse INUTILE e di come questo lo avesse fatto in un certo senso evolvere magicamente.

“Non era così..non era così che volevo superare le barriere e entrare qui e incontrarti.” Disse Castiel.
“Anche per me non era così che desideravo ci ricongiungessimo, ma è accaduto, molto spesso le cose non vanno come avremmo desiderato, ma come è destino che accadono.” Disse Robert, poi fumò una boccata di pipa. “Io sono qui isolato dal mondo, vivo continuamente qui e in una dimensione alternativa, dove faccio ancora il marinaio, nella mia nave.”
“Sei..morto?” chiese Castiel con delicatezza.

“Non so cosa sono davvero,è molto difficile spiegare cosa c’è davvero nell’altra dimensione. Un confuso rimasuglio di ricordi e visioni, poi torno qui e..penso. A volte..a volte faccio fatica a capire cosa è reale o cosa no. A volte è come se non fossi mai vissuto. Sai, ricordo la mia vita con tua madre, vostra madre..ricordo voi da piccoli..il mare..e basta. Come se non fossi mai più cresciuto..a volte penso di essere un fantasma, a volte credo sia stato un sogno e che non sia mai vissuto..lo penserei davvero, se non ci foste stati voi a volte a venirmi a trovare..” sorrise.

“Magari..fai parte di quel mondo da dove veniamo anche noi.” disse Castiel.
“Forse. È ancora tutto molto nebuloso. Mi dispiace da morire di non esservi di aiuto. Mi sento così inutile.”
“No. Non dirlo! Tu non sei inutile! Tu ci sei stato di grandissimo aiuto, è grazie a te che Dean e Sam hanno ricordato chi sono. Lo devono a te! Anche Marika ha ritrovato sé stessa e si è aperta alla magia, grazie a te. Tu hai fatto del bene a noi.”
“Figliolo..”

Si abbracciarono nuovamente.
“C’è una cosa che non ti ho detto. In questa dimensione in cui mi ritrovo..io non rivivo la mia vita.”
“Come? E allora cosa vivi?”
Il padre esitò per un attimo.

“Io non volevo dirlo..non l’ho detto mai neanche a tua sorella per non turbarla..forse è stato uno sbaglio.”
“Papà..-ti prego..dimmelo.”
Robert lo guardò e sorrise.

“Siamo sulla nave e tu sei con me. Navighiamo insieme. Tu sei felice, mi aiuti con la barca, a pulire e tutto il resto. Siamo..felici. E siamo padre e figlio anche li..non è questa vita che abbiamo qui, ma è comunque la NOSTRA VITA..non esiste Marika..non lì credo..abbiamo solo l’un l'altro..e i mozzi..” ridacchiò.
Castiel ebbe dei brividi.
“Ti ho spaventato..perdonami..non avrei dovuto."

“No!! io tremo per l’emozione! È..bellissimo. Io..avrei voluto saperlo prima.”

Si abbracciarono di nuovo, con la promessa da parte di Castiel, che avrebbe fatto di tutto per riportare indietro Marika e anche Sam, che si era affezionato anche a lui, che erano tutti una grande, meravigliosa famiglia, che li amava anche se molti non sapeva neanche dove arrivassero e dove fosse nata questa alchimia, non parlò di Ruben, la ferita bruciava ancora e il padre evitò di infierire, disse ancora che quando sarebbe tornato con tutti quanti, avrebbe indagato sul sogno, voleva capire cosa significasse, voleva vederlo anche lui perché secondo lui, era un sogno bellissimo!
 
 
Per Sam era abbastanza.
Agguantò Castiel per il bavero e lo fece cadere.
Caddero entrambi di riflesso, sotto gli occhi allibiti di Robert.
Sam, cosa..”
“Sporco, bugiard..AAAAAAH!”
Fitte nella testa, come lampi. Dovette lasciarlo andare.
Lui gridò. Castiel gridò. Robert gridò.
La stanza mulinò e scomparve.
 
 
Quando infine ripresero i sensi, Sam capì che erano soli.
“Mmmm..che male la testa..prima o poi avrò dei danni cerebrali..” disse.
“Si può sapere che diamine ti ha preso, Sam? Che volevi fare, uccidermi??”
“Dov’è finito, Robert??”
“Lo hai fatto andare via tu! Devi averlo spaventato!”
“Bene! È solo un traditore..come te..”
“Ma cosa diavolo stai dicendo! Sei uscito di senno??”
“Non ho intenzione di parlare con un ricordo!”
“Guardami! Razza di cretino! Non sono un ricordo, SONO IO!”
Sam lo fissò.
“Sei Castiel? Il vero Castiel?”

“Sì, maledizione e sto facendo come te questo grazioso viaggetto nei ricordi e mi sono rotto le scatole da un bel pezzo!”
“BENE. Sono contento che sei tu così posso prendere a schiaffi quella tua faccia da schiaffi, razza di traditore!”
“Ancora? Sam, mi stai facendo..”

Perché non mi hai detto che eri tu l’invisibile, eh?”
“MA DI COSA DIAVOLO STAI PARLANDO? QUALE INVISIBILE??”

“Ohhh, certo, adesso fai lo gnorri..ma io so bene che sei te..noi..IO E DEAN stiamo cercando l’invisibile..e guarda caso il punto interrogativo viaggia sulla tua testa.”
“Sam, io sto cominciando davvero a pensare che questo viaggio nel passato ti ha bruciato tutti i neuroni…”

“SMETTILA! QUELLO NON È TUO PADRE, È SIRIUS BLACK DEL MONDO DI HARRY POTTER E NON HA MAI AVUTO FIGLI PERCHÈ È MORTO, È MORTO DA NON SO NEANCHE QUANTO TEMPO ORMAI..”
Castiel finalmente tacque.

“Quindi, o ci ha raccontato un sacco di balle..oppure..le ha raccontate a te..oppure ci avete preso in giro tutti e due!” disse Sam ferito.
“Sam, lascia che ti spieghi..”
“No!!” disse Sam scacciando le mani dell'amico.
“Sam..”
Una voce, un’altra, più gentile, lo scosse.
“Sirius…come hai potuto mentirci..” disse Sam, guardando ora quell'uomo che aveva di nuovo il volto di Bobby Singer.

“Non vi ho mentito.”
“Hai detto che non hai mai lasciato quel mondo..” disse Sam.

“Ed è la verità. Marika NON è mia figlia..così come Castiel non è mio figlio..ma ad un certo punto, volevamo entrambi così tanto che fosse vero..che io ho finito per credere alle fantasticherie della ragazza a cui io ho voluto bene come una figlia..esisteva una specie di connessione tra noi..entrambi eravamo legati al mondo dell’occulto..vedevamo L’INVISIBILE..ma Castiel era diverso…lui non vedeva oltre il Velo…e ne era GELOSO.”
Castiel aveva chiuso gli occhi, triste.

“Ma dopo quello che ha fatto Ruben, il suo dolore, se da un lato l’ha fatto diventare più..adulto, dall’altro gli ha sbloccato il terzo occhio..il suo incredibile desiderio di rivedere Marika, gli ha donato la possibilità, il DONO di vedere quello che vedeva lei stessa."

A Castiel sfuggì una lacrima.

"Alla fine anche lui mi ha visto..e quando è successo, non so perché, ma per me..era proprio come se fosse davvero MIO FIGLIO..mi dispiace..è tutta colpa mia.” Ora anche Robert piangeva.

“No, è colpa mia, è colpa mia, papà.”
“Non..non sono tuo padre, però avrei voluto..”
“Sì, lo sei, invece.” Ora anche Castiel piangeva.
Robert/Sirius gli diede una carezza e Castiel lo abbracciò.

“Non vuoi abbandonare quel tuo mondo onirico, Sirius, ma sembra che, ci sono delle persone che ti AMANO nel mondo fisico..un mondo che forse tu non vuoi, ma è un mondo che sembra volere te..io fossi in te ci ripenserei.” Disse Sam.
“Sam, io..”
“Non capita tutti i giorni di avere per figlio un ragazzo così speciale..che può perdonare tutti i coglioni di questo mondo, compreso me!” disse Sam.

“Sam!” Castiel scoppiò in singhiozzi e lo abbracciò. “Perdonami, perdonami.,”
“No, sei tu a dover perdonare me! E dire che sono praticamente quasi uguale a te! Sono addirittura nato solo con l'immaginazione, ma non ho saputo crederti, peggio, capirti”
“Non siamo noi l’invisibile, Sam..ma forse abbiamo un’intuizione su chi possa esserlo.”
Sam lo guardò e tornò il punto interrogativo che stavolta vibrò tra loro.

“Una persona che mi ha..aiutato. Una persona parecchio ambigua.” Disse lui.
 
 
 
*
“Non sono più Ruben, oramai. Sono Phoenix.” Disse il ragazzo, con l’armatura scintillante e una lunga coda dietro.

“Sei anche l’Invisibile!” disse Dean con tono accusatore. “Ti prego, non mentire. Abbiamo bisogno del tuo aiuto.”
“Jael è venuto anche da te, eh? So che credi lo sia, ma perché lo pensi?”
“Forse perché hai un grosso punto interrogativo sulla testa?”
Ruben lo fissò con noncuranza.
“Ah, quello.”

“Ti prego, poniamo fine a tutto. Qualunque cosa tu sai che ha portato a questo Crollo, devi DIRMELA, così potremo tornarcene tutti al presente. Io..ti imploro!”
“Neanche un Angelo esaudisce le nostre preghiere e pensi che possa farlo un Cavaliere?”

“Eh?”
“Guarda..il tuo punto interrogativo, Dean..guarda DOVE VA.”
Dean seguì con lo sguardo il punto interrogativo dorato che si infiltrava tra i pertugi nelle rocce e gli corse dietro. La voce di Ruben che gli andava dietro.

“Non ho fatto altro che ripercorrere eventi della mia vita passata quando ero cattivo, in un’altra vita..quando l’isola nera mi aveva tolto tutto, anche la mia ANIMA..”
Dean continuò a scavarsi un passaggio.
“Credevo non ci fosse niente di peggio di quello, ma mi sbagliavo, poi è arivato LUI..”
“Lui CHI??”

“Non lo capivo, PRIMA..era una voce, una voce ribollente come lava che proveniva proprio da lì..che mi diceva:
“La vita qui per avere l’armatura, ti annienta l’anima..ma io posso preservarla, fare in modo che venga solo temporaneamente congelata..darti la possibilità di tornare da tuo fratello e dai tuoi amici..in cambio desidero solo che tu mi faccia uscire da qui..
“Aiutami..possiamo farcela in due..Ruben..”

“Era Lucifero, Dean..
Dean si paralizzò e guardò Ruben come se lo vedesse per la prima volta in vita sua.

“Non capii chi fosse..non lo sapevo..te lo giuro..ho acconsentito..e..lui semplicemente se ne andò..non so se era davvero lui, o solo una delle sue tante incarnazioni, ma adesso capisco perché JAEL HA SCELTO ME. Perché io ho il simbolo della fenice. Resurrezione. Ho fatto risorgere Lucifer ed ero L’UNICO che poteva aprire la porta per il mondo degli dei.”

Sembrò che le sue parole avessero aperto il passaggio. Con un gran boato, i massi si aprirono, rivelando una grotta. Dean si voltò verso di lui.
“Tu non hai fatto risorgere il diavolo, Ruben..nessuno ha questo potere..tanto meno tu..e riguardo a Marika, tu sei stato manipolato da Jael..questo è quanto..” era incredibile che ora doveva essere lui a convincerlo di non essere poi così cattivo.
“Ma..”
“Smettila adesso! Mi servi concentrato.” disse esasperato.
“Ti giuro che io non volevo fare del male a nessuno!!”
“Va bene, adesso aiutami, devi aiutarmi, Ruben..”

“Come avrei potuto capirlo? Quando poi tornai successivamente qui..e ho visto quei disegni, ho pensato che fossero la prova FISICA E VISIVA di quello che temevo quando ho riacquistato piano piano la memoria..”
“Gesù..” disse Dean guardando numerosi disegni stilizzati sul muro della grotta, di un uomo con le ali.

“Ho sempre pensato che LUI in preda a una sorta di delirio narcisistico, avesse disegnato migliaia di ritratti della sua immagine..ma poi ho compreso che mi sbagliavo, quando ho visto MEGLIO..e ho ricordato che avevo già visto quel volto.”

Dean sgranò gli occhi. Aveva già visto quel volto. Guardò quel volto che era confuso ma anche familiare in un certo senso. Notò uno scarabocchio vicino a lui. Un alfabeto che non aveva mai visto, eppure sembrava che riuscisse a leggerlo.

"Sì, Dean, so che un semi dio come te, può leggere l'enochiano. Avanti."

“Dei dell’Olimpo..quello non è Lucifero..è…GABRIEL. L’ARCANGELO GABRIEL.”  





















Note dell'autrice:  Parola mia, NON NE POSSO PÍÚ!!!"! :;ooooo ok, questo capitolo mi ha appassionato più degli altri, magari per via del colpo di scena finale, ma NON NE POSSO DAVVERO PIÚ, non vedo l'ora di finire questa trama, ma sono costretta a finire la scaletta. Però BASTAAAAAAAAAAAAA QUANDO FINISCEEEEEEEEEE

Non scriverò MAI PIÚ DI COSÍ TANTI PERSONAGGI. MAI PIÚÚÚÚÚ

Ok, dopo lo sclero, ritorniamo a parlare della storia xd Sembra che Sam e Dean non riescano proprio a capire chi sia questo Invisibile e sbagliano SEMPRE..eh sì, mi sono ispirata a tutte quelle volte in cui si gioca sull'idea che ti sei finalmente avvicinato a scoprire qualcosa, dai per scontato che è quella cosa lì, e poi ZAC, sconvolgi lo spettatore, riportandolo al punto di partenza! Ogni volta sembra che l'hanno trovato..OGNI DANNATA VOLTA..l'ho già detto che qui niente è come sembra..nessun personaggio..tutti possono nascondere segreti e scheletri nell'armadio..TUTTI XD e non puoi mai essere sicuro di sapere davvero chi è una persona, fino alla fine!! xd Ma qual è LA FINE??? ehhh SAPERLO XD cmq non abbiate paura che ci stiamo avvicinando alla conclusione...non mancano più molti capitoli ormai, anche perchè i personaggi stanno finendo AHHAHA ma tranquilli che non li elencherò proprio tutti..e ben presto ci sarà anche una brusca accelerata per capire davvero cosa diavolo è sto cavolo di CROLLO..spero che scoprirlo non vi deluda troppo!

BOBBY/ROBERT/SIRIUS E I FIGLI MAI NATI: Dico la verità, ci sono a volte dei momenti in cui dico a me stessa: mi pento sul serio di aver inserito la sua trama AHHAHAH XD no, davvero, cioè..immaginatevi dover giostrare un uomo che ha tre identità DIVERSE e dover specificare OGNI DANNATA VOLTA che cavolo di VOLTO HA :OOOOOO cioè davvero, ma che casino ho fatto..ma chi me l'ha fatto fare di fargli così tante vite, non potevo dargliene una sola e renderla avvincente??? HAHAHAH XD ci penso spesso, ma come dico sempre, purtroppo sti maledetti personaggi fanno quello che gli pare a loro e io mi sento solo come una veggente che non fa altro che trasmettere su schermo quello che vedo, quindi "subisco" tutto ciò xd il punto è che non riesco proprio a ignorare le idee che mi vengono! E quindi a quel punto che fai?? IGNORI O VAI AVANTI? IGNORI O VAI AVANTI?? PILLOLA ROSSA O PILLOLA BLU????
Mi era sembrata un'idea grandiosa, GRANDIOSA, questa storia del padre di Marika, relegato chissà perchè e chissà COME, in questo cavolo di studio fantasma, invisibile, come una brutta scopiazzatura di Grimmalud Place - ai tempi manco sapevo che l'avrei reso Sirius, pensate un po' - mi era piaciuta così tanto che non avevo mica ragionato troppo sul come spiegare come diavolo accidenti ci era finito e come era scomparso dalla vita dei suoi figli. Qualcosa mi verrà in mente, mi sono detta. IN FUTURO.
Ma il tempo è passato e il tempo di spiegazioni non è mai arrivato, poi è proseguita sta genialata del mondo di Hp e non sono riuscita a ignorare neanche quello..e a quel punto come cavolo ce lo combaci l'idea di Sirius con l'idea dello psicanalista Robert??? Una trama tra le due va eliminata. La elimini, cosa elimini?? E se le tenessi ENTRAMBE?? MA CHE FOLLE IDEA, PAZZA PAZZA FOLLE IDEA, cantava qualcuno..ma che ci posso fare?? E quindi incredibilmente le ho tenute entrambe perchè mi sembravano giuste entrambe!
E sono diventate TRE LE VITE, quando ho deciso che doveva essere ANCHE BOBBY!! Non so se l'ho deciso perchè i9n fondo shippo John e Bobby insieme e l'idea di pensarli come James e Sirius era una cosa troppo allettante per lasciar perdere, fatto sta è che sto poveraccio era già così tanto incasinato e aveva così tanto bisogno urgente di uno psicanalista anche se lo era lui stesso, che l'ultima cos anche aveva bisogno al mondo, era che lo dessi pure BOBBY!!! Ma che ci posso fare..non ho abbandonato neanche questa idea xd che poi Bobby nella prima storia, manco c'è, quindi mi è stata offerta pure su un patto d'argento xd anche se, penso che ormai, ci ero così dentro che penso avrei trovato il modo di renderlo Bobby, pure in quel caso xd

E così mi sono incasinata la vita. Non potevo più rinnegare il fatto che avesse detto esplicitamente che Cas e Marika fossero suoi figli nè che c'era un capitolo INTERO su Cas che lo chiama "papà.." mi è capitato già in passato di modificare scene o dialoghi che contrastavano con la coerenza di altri capitoli, ma CANCELLARE UN CAPOTOLO INRERO??? non me al sono sentita..quindi non l'ho fatto..è poco realistico? Chi se ne frega..e d'altronde capita anche nella realtà che crediamo a cose che non sono mai esistite, perchè quindi non può essere realistico nella fantasia??

L'ARCANGELO GABE: il punto focale del capitolo e lo tengo per ultimo ahhah vabbè pazienza..che dire senza fare spoilers? L'idea di Gabriel mi è venuta in mente solo di recente e principalmente da quando è comparso pochi capitoli fa....fino a quel momento non c'era neanche nella mia mente xd poveraccio, lui che cerca sempre di tirarsi fuori dalle beghe della sua famiglia e io che ce lo metto sempre in mezzo xd a dire la verità però, l'idea di Gabriel mi si era formata nella mente nei primi capitoli, quando si parla di un certo spiritello dispettoso, ma spiegherò tutto nel prossimo capitolo..sperando di non incasinare ulteriormente tutto xd
   
 
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